Autore: redazione-fc
Operaio cade dal muletto, è grave
Sangalli: “Con l’aumento dell’Iva, 38 miliardi di consumi in meno entro il 2014”
Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha lanciato un pesante avvertimento durante l’ultimo convegno ‘Liberare l’economia: meno tasse più crescita’. “Gli aumenti dell’Iva rischiano, tra il 2011 e il 2014 di tradursi in minori consumi reali per circa 38 miliardi di euro“. “Secondo le stime del nostro centro studi – ha continuato Sangalli – il Pil procapite torna ai livelli del 1999 e i consumi procapite tornano ai livelli del 1998: un balzo indietro di quasi 15 anni”.
Il presidente ha sottolineato che “l’impatto delle manovre correttive degli andamenti di finanza pubblica pesa come un macigno tanto sulla congiuntura quanto sulle prospettive a medio termine”. Sangalli ha spiegato che il divario tra il nostro paese e la Germania sta nella “debolezza della nostra domanda interna, che, fra investimenti e consumi, costituisce l’80% del prodotto”.
Con l’estate prendono piede i mestieri ‘dimenticati’
“Il mercato del lavoro è tutt’altro che saturo – spiega Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis – di tutte quelle figure legate alla tradizione manifatturiera e produttiva italiana. Infatti, accanto ai profili più tecnici, sempre molto ambiti dalle aziende nostrane, come tornitori, fresatori e saldatori, stiamo registrando su tutto il territorio italiano una crescente richiesta di macellai, pasticceri, falegnami e calzolai. Mestieri, questi, che le generazioni più giovani raramente decidono di approcciare, ma che oggi registrano un maggiore dinamismo rispetto al recente passato. Forse stiamo assistendo – conclude Rasizza – a un cambio di mentalità, a una riscoperta delle nostre radici. Quello che è indubbio è che, in un contesto economico come quello attuale, emergono prima di tutto le eccellenze: per questo, sono i profili specializzati ad avere maggiori chance di trovare un posto di lavoro”.
Diverse le posizioni aperte nelle filiali Openjobmetis, da Nord a Sud: oltre ai falegnami della Val di Sangro, sono richiesti anche carpentieri a Castelfranco Veneto, operai addetti alla levigatura legno a Oderzo, maître a Milano, macellai ad Ascoli Piceno, fabbri a Roseto degli Abruzzi, calzolai a Empoli e Civitanova Marche, dove sono richiesti anche sarti con elevata esperienza.
Dall’indagine emerge, inoltre, che operai calzaturieri specializzati sono richiesti anche a Monsummano Terme e a Pontedera, dove si registra anche una carenza di maestri di confezione nel settore tessile. C’è poi bisogno di panettieri e pasticceri ad Alessandria, mentre ad Empoli e Prato sono numerose le richieste di personale qualificato per il comparto pelle.
Non solo tradizione, però. L’indagine evidenzia, parallelamente, un’altra tendenza: tra i profili più richiesti, infatti, si segnalano anche ingegneri meccanici ed elettronici e periti tecnici, tutti rigorosamente con voto di laurea alto e, nel caso dei periti, un’elevata specializzazione. Caratteristica vincente nel mercato del lavoro di oggi.
Imprenditore suicida a Rovigo: “Non ce la faccio più”
“Non ce la faccio più” aveva scritto in un sms mandato ieri sera dopo cena a un amico, il quale ha subito allertato vigili del fuoco e 113 per la potenziale situazione di pericolo. Al loro arrivo presso l’abitazione, verso le 22, hanno trovato il corpo senza vita della vittima.
Operaio muore mentre spegne un incendio
Per un’improvvisa folata di vento le fiamme hanno investito Michele Ciglione e l’assistente del Corpo forestale Alberto Campanella , che sono rimasti intrappolati tra le fiamme. Il primo è deceduto, il secondo è rimasto ferito ma non è in pericolo di vita.
E’ morto l’operaio che si è dato fuoco davanti a Montecitorio
Il gesto compiuto da Di Carlo ha molto colpito molto il mondo della politica. Diversi leader e segretari di partiti, tra cui Antonio Di Pietro e Pierluigi Bersani, hanno espresso cordoglio e amarezza per l’ennesimo suicidio legato alla crisi nel nostro paese.
Istat: a maggio sono incrementate le esportazioni
Il saldo commerciale risulta positivo e pari a 1 miliardo di euro, con avanzi sia per i paesi Ue (+691 milioni) sia per quelli extra Ue (+316 milioni). Il deficit registrato nei primi cinque mesi e’ di 2,6 miliardi, in forte ridimensionamento rispetto all’anno precedente (-18,2 miliardi). L’avanzo negli scambi di prodotti non energetici è pari a +25,5 miliardi, tre volte più ampio di quello del 2011 (+7,4 miliardi).
La crescita congiunturale dell’export, spiega l’Istituto di statistica, è dovuta a un sostenuto incremento delle vendite verso i paesi extra Ue (+5,5%), mentre quelle sul mercato Ue calano del 2,0%. L’aumento delle vendite di prodotti energetici (+27,4%) è particolarmente rilevante. L’incremento congiunturale delle importazioni si manifesta per entrambe le aree di interscambio (+1,2% per i paesi extra Ue, +0,7% per i paesi Ue), con aumenti più rilevanti per beni strumentali (+6,9%) e prodotti energetici (+1,3%).
In Italia più di un’azienda su 2 non ha il risk manager
Il contesto di crisi in cui versa l’economia ha reso instabile il mercato italiano e ha moltiplicato le minacce a cui sono soggette le imprese. Nel 2011, secondo i dati Istat riportati da Olimpia Broker Pmi, i profitti delle aziende del nostro paese hanno registrato i valori piu’ bassi dal 1995 e si prevede, per il 2012, una contrazione del Pil fino all’1,5%, con speranze di crescita (+0,5%) solo nel 2013.
Al calo dei profitti è associata una crescente percezione di pericolo proprio da parte delle imprese italiane. Un sondaggio condotto da Cineas, su un campione di 1.324 aziende con fatturati tra i 50 e i 250 milioni di euro, ha rivelato che oltre l’80% degli imprenditori ritiene che i rischi siano oggettivamente aumentati rispetto al passato, ma solo il 46% ha deciso di affidare le politiche di gestione del rischio a una divisione specializzata.