Samsung presenta i nuovi modelli Galaxy Note

Tablet ultima frontiera tecnologica? Forse ieri, ma oggi, ormai, sono già roba “quasi” vecchia.

Dall’IFA di Berlino, infatti, arriva una novità del settore rappresentata dai dispositivi mobili Galaxy Note di Samsung, in grado di coniugare l’estrema portabilità di uno smartphone e le funzionalità di un tablet.

Samsung Galaxy Note è un dispositivo sottilissimo, dotato di un display super amoled da 5,3 pollici, processore dual core da 1,4 Ghz, connettività wi-fi e 3G, memoria interna fino a 32 GB. E per i più nostalgici, che rimpiangono ancora l’obsoleto, ma amato, blocco di carta, ha anche un pennino, per poter utilizzare lo schermo come un vero e proprio blocco note.

Data di lancio e prezzo di vendita non sono ancora noti, ma si prevede un approccio piuttosto aggressivo e concorrenziale, per poter fare presa sugli addetti ai lavori ed assicurarsi da subito una leadership ambitissima.

Delle novità proposte dal colosso coreano fa parte anche Samsung Galaxy Tab 7.7, con display Super AMOLED da 7,7 pollici e risoluzione 1280×800 pixel, processore dual core da 1,4 GHz, 1 GB di RAM e memoria interna da 16, 32 o 64 GB. La fotocamera posteriore è da 3 megapixel mentre quella frontale da 2 megapixel.

Last but not least, ecco il nuovo cellulare avanzato, il Galaxy Wave 3 con la nuova versione del sistema operativo proprietario Bada, e del Galaxy Tab da 7,7 pollici.

Vera Moretti

Al via il Corso per Mediatori Civili

Sta per partire un corso rivolto a laureati e appartenenti ad un Ordine o Collegio professionale dal titolo: CORSO PER MEDIATORI CIVILI: UNA FORMAZIONE DI QUALITÀ PER UNA NUOVA OPPORTUNITÀ DI LAVORO.

Si svolgerà presso l’Isitituto Nazionale Telematico di Battaglia Terme (PD), a partire dal 29 settembre 2011, e sarà tenuto dall’Avv.to Daniela Savio, formatrice accreditata in materia di mediazione e conciliazione.
Possono iscriversi, entro il 20 settembre 2011, tutti i laureati (con laurea di I o di II livello e in qualsiasi indirizzo di studi) o gli appartenenti ad un Ordine o ad un Collegio professionale (anche se non laureati).

Il corso consente l’acquisizione dell’attestato di Mediatore Civile Professionista e l’inserimento nel registro degli Organismi di mediazione autorizzati dal Ministero della Giustizia.

L’Istituto Nazionale Telematico è il primo in Italia ad applicare il metodo del mind mapping® (mappe mentali®) allo studio della mediazione civile. Questa tecnica efficace ed innovativa aiuta a comprendere, memorizzare e analizzare l’informazione, strutturandola in una forma sintetica e creativa. Pertanto il corso è l’ideale per chiunque desideri apprendere in maniera rapida e sistematica i fondamenti di una nuova professione.

Per tutto il periodo del corso, gli iscritti potranno soggiornare, su richiesta, in alberghi convenzionati con l’Istituto e immersi nel suggestivo contesto turistico-termale del Parco Colli Euganei (Hotel Radisson Blu Spa & Golf Resort).

Nella quota d’iscrizione sono compresi i libri Formulario della mediazione civile e commerciale e Codice della mediazione civile e commerciale, editi dall’Istituto Nazionale Telematico.

Inoltre per coloro che arrivano in treno alla stazione di Padova è previsto un servizio navetta gratuito fino a Battaglia Terme.
Per saperne di più: sapermediare.it

Nuovo contributo alle imprese per la Regione Veneto

Regione Veneto e Cassa Depositi e Prestiti stanno per attivare un Fondo di rotazione regionale per il sostegno delle imprese e degli investimenti in ricerca, per un totale di 197 milioni di Euro, sui quali verranno applicate vantaggiose agevolazioni.

Ciò è stato possibile grazie ad un protocollo di intesa che la giunta veneta, nella persona di Isi Coppola, assessore all’economia, ha approvato ed è in attesa di essere sottoscritto.

Grazie a questo fondo, si potrà disporre di una “provvista” a costo agevolato presso banche e società di leasing convenzionate per finanziamenti a medio-lungo termine, con rimborso previsto entro 15 anni. Questi finanziamenti saranno erogati per permettere alle imprese investimenti produttivi e progetti legati alla ricerca e all’innovazione.

Coppola ha così commentato: “ La Legge Finanziaria nazionale ha esteso l’ambito di operatività del FRI, attivo presso la Cassa Depositi e Prestiti dal 2006, agli interventi previsti da leggi regionali di agevolazione o conferiti alle Regioni, per gli investimenti produttivi e per la ricerca. Lo scorso aprile, con un decreto interministeriale, è stato adottato l’atto di indirizzo per l’attuazione di questa strumentazione finanziaria, dando il via, dopo lunghe attese, alla fase operativa. Le risorse complessivamente a disposizione, pari a 1,75 miliardi di euro, sono state suddivise tra le Regioni con i medesimi parametri del “Fondo Unico per le Imprese” e per il Veneto sono utilizzabili oltre 197 milioni

Una buona notizia, dunque.

Vera Moretti

Sbocciano tante nuove imprese: per far fronte alla crisi?

Basta, mollo tutto e me ne vado!
Quanti avranno avuto questo pensiero, dopo una giornata di lavoro, magari a causa di un capo che, oltre a non apprezzarne le qualità, non li trattava neanche con rispetto?

A quanto pare, molti di loro hanno avuto questo pensiero e sono passati dalle parole ai fatti, almeno dall’inizio dell’anno ad oggi.
Le statistiche, infatti, svelano che nel primo semestre del 2011 sono nate 104.525 nuove imprese.

L’indagine è stata condotta dal Centro Studi di Unioncamere e presentata in anteprima al Meeting di Rimini. Lo studio ha avuto come “campioni” gli oltre 4000 neo imprenditori registrati dalle Camere di Commercio italiane e le motivazioni che hanno portato a questa svolta sono molteplici.

Il 54,4% degli intervistati ha deciso di avviare una impresa per fare una scommessa con se stessi, ma anche per realizzare un sogno, per evitare, dunque, di trovarsi, alla fine della carriera lavorativa, insoddisfatti e pieni di rimpianti.
Per il 32,9%, invece, non si tratta di una avventura ma dell’unico modo per avere un lavoro, viste le poche possibilità che il panorama economico italiano offre.

Le matricole del lavoro autonomo, dunque, sono mosse da motivazioni differenti ma si presentano comunque agguerrite e intenzionate a farcela, confidando pienamente nelle proprie capacita, se si considera che la maggior parte di loro, il 75,7%, si è lasciata alle spalle il lavoro “vecchio” per quello nuovo.
La prudenza ha invece guidato la scelta del 24,3% degli interpellati, i quali hanno confessato di continuare a svolgere in contemporanea anche l’attività precedente.

Ma chi sono queste “nuove leve”? Per la maggior parte sono uomini, 75,1%, contro il 24,9% di donne, giovani inferiori a 30 anni nel 24,5% dei casi, percentuale che raddoppia, 44,5%, se si considera anche la fascia di età 31-35 anni.

Le professioni svolte dai nei imprenditori sono quelle di operaio/apprendista, 84,2%, e impiegato/quadro, 79,3%, ma in entrambi i casi le cifre chieste per avviare la nuova impresa sono minime: anche meno di 10mila Euro.

Il risparmio, in questo caso, avviene su tutto, in particolare sul posto di lavoro, che, soprattutto per le donne, ben il 58,3%, rimane all’interno delle mura domestiche. Questo fa emergere un doppio problema: la difficoltà di trovare un lavoro part time e di conciliare lavoro e famiglia.

E in questi casi, l’unica soluzione è costruire il lavoro perfetto proprio su di sé.

Vera Moretti

Manovra economica: i punti salienti

Queste sono ore determinanti per l’Italia che, in attesa di risollevarsi dalla crisi economica, ha atteso i risultati della manovra finanziaria da parte del governo.

Vi riassumiamo le conclusioni emerse:

L’aumento dell’Iva è stato scongiurato, almeno per ora, e il lavoro maggiore sarà quello di contrastare gli evasori fiscali e chi, per pagare meno tasse, cercherà di appoggiarsi a società di comodo. Previsto anche un taglio dell’Ires pari a 350 milioni di Euro.

Per quanto riguarda le pensioni, punto dolente di questo accordo PdL-Lega, è previsto un “ritocco” nel 2013 e gli anni del servizio di leva e di laurea non potranno essere conteggiati per accedere alle pensioni di anzianità, ma solo per il calcolo della pensione.

L’iter per il taglio dei parlamentari sarà lungo ed articolato, perché farà parte di una vera e propria riforma costituzionale, mentre non c’è traccia, in questa manovra, di tagli economici ai ministri e al rimborso dei parlamentari.

Il contributo di solidarietà toccherà solo a parlamentari e calciatori, per i quali è stato raddoppiato, mentre non riguarderà tutti coloro che hanno un reddito superiore a 90 mila Euro.

Taglio netto per le province al di sotto dei 300 mila abitanti, che porterà ad un risparmio di 10 miliardi. D’ora in poi saranno coordinate direttamente dalle regioni di appartenenza. Ciò potrebbe rappresentare un primo passo verso l’intenzione, per ora remota, di eliminare tutte le province e delegare le competenze alle regioni, non solo per il risparmio economico notevole ma anche per dare maggior responsabilità, oltre che alle regioni, ai comuni.
Per quanto riguarda i comuni, invece, nessun taglio li colpirà, anche se i più piccoli verranno sfavoriti dalla distribuzione dei “tesoretti”.
I fondi erogati agli enti locali sono diminuiti dai 9 miliardi precedenti ai 4,5 attuali.

L’argomento festività, che aveva suscitato scalpore sui quotidiani questa estate, non è stato affrontato, forse per il desiderio di difendere l’industria del turismo, importante per il territorio italiano e che, con l’abolizione dei “ponti”, ne risentirebbe pesantemente.

Novità anche per gli immigrati, soprattutto per chi non ha un contratto di lavoro regolare o una posizione Inps: in questi casi la tassa per la spedizione all’estero dei soldi guadagnati in Italia aumenterà.

La Cina è in Italia

A dispetto della crisi, ancora ben presente in Italia, c’è chi, invece, sembra proprio non avere difficoltà.

Sono i cinesi che, invece di chiudere le loro attività, si moltiplicano, e non solo nelle grandi città, ma anche nelle province, dove è ancora più difficile trovare un’occupazione.

I dati, raccolti dalla Cgia di Mestre, parlano di piccole e medie imprese cinesi che hanno superato le 54 mila unità, con una crescita dell’8,5% rispetto al 2009, in netto contrasto con i dati riguardanti imprese italiane, diminuite, nello stesso lasso di tempo, dello 0,4%. Ad aumentare è anche la presenza, nelle aziende italiane, di imprenditori cinesi, con una crescita, dal 2002 al 2010, del 150,7%.

Ma è tutto oro quello che luccica? A quanto pare no, poiché è lo stesso Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, ad affermare: “Pur riconoscendo che gli imprenditori cinesi hanno alle spalle una storia millenaria di successo, la loro forte concentrazione in alcune aree del Paese sta creando non pochi problemi. Spesso queste attività si sviluppano eludendo gli obblighi fiscali e contributivi, le norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e senza nessun rispetto dei più elementari diritti dei lavoratori occupati in queste realtà aziendali. Questa forma di dumping economico ha messo fuori mercato intere filiere produttive e commerciali di casa nostra“.

La maggiore concentrazione di imprenditori cinesi si trova nel Nord, e soprattutto in Lombardia, dove sono 10.998, Toscana, 10.503 e Veneto, 6.343. Nonostante questi numeri, la crescita registrata è omogenea in tutto il Belpaese, compreso il Trentino Alto Adige, una volta inespugnabile.

Ovviamente, l’incidenza di imprenditori cinesi sul totale dell’imprenditorialità straniera è molto forte e raggiunge un 8,6% con picchi in Toscana del 18,2%.

Tra i settori di occupazione, trovano i primi posti pelletteria, calzature ed abbigliamento, seguiti da alberghiero, bar e ristorazione, dove i titolari cinesi sono ormai 10.079. E siamo sicuri che si tratta di dati destinati a crescere ancora.

Vera Moretti