Cosa fare per contrastare il tax gap?

La Commissione per la redazione della “Relazione annuale sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva”, tramite il presidente Enrico Giovannini in audizione alla Commissione Bicamerale, ha diffuso i dati relativi al tax gap.

Tralasciando l’inclinazione all’evasione che purtroppo è un vizio particolarmente diffuso, il fenomeno sta diventando quasi fuori controllo, in particolare per settori come il commercio e il turismo, dove gli abusivi creano un giro di affari di 21,4 miliardi di euro all’anno.

Per quanto riguarda il solo commercio ambulante, ad esempio, confrontando i dati camerali, quelli dell’Agenzia delle Entrate e quelli dell’Inps, emergono quasi 100mila irregolari, ai quali vanno aggiunte altre migliaia di attività abusive nella ristorazione e nelle strutture ricettive.
In questo caso, la crescita degli abusivi è stata permessa dalle poche regole esistenti e vigenti, per non parlare dei controlli sulle nuove piattaforme digitali di sharing economy.

Ciò che andrebbe cambiato, e in maniera drastica e istantanea, è l’atteggiamento, oltre alla voglia più ferma di mettere fine a questa insana pratica, mentre invece c’è immobilità totale, anche e soprattutto nei confronti del fenomeno su strada, assai lontano dall’essere fermato.

Servirebbe, al contrario, un piano organico e ben strutturato, che porterebbe i suoi primi frutti proprio allo Stato, poiché se le attività abusive fossero azzerate l’Erario recupererebbe 11,1 miliardi di euro, che rappresenterebbero risorse sufficienti non solo per finanziare la manovra correttiva richiesta dall’Unione Europa, ma anche per raddoppiare la platea di beneficiari del Bonus da 80 euro.
E ovviamente ci guadagnerebbe anche l’occupazione, poiché la regolarizzazione farebbe emergere 32mila posti di lavoro aggiuntivi.

Vera MORETTI

Architetti italiani: sì a un Osservatorio sull’abusivismo

Gli architetti italiani tornano a chiedere con forza l’istituzione di un Osservatorio sul fenomeno dell’abusivismo in grado di monitorare il consumo di suolo attraverso avanzati sistemi di controllo.

Nonostante si sappia che non ci saranno più condoni – afferma Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti italiani -, l’abusivismo, che, è bene ricordarlo sempre, è un ecoreato, continua ad essere diffuso e a distruggere insieme alla dispersione urbana, quel fenomeno rappresentato dalla rapida e disordinata crescita delle città, i nostri territori”.

L’approvazione da parte del Senato del nuovo Codice degli Appalti rappresenti la svolta per inaugurare una rivoluzione copernicana nell’edilizia: svolta che ripristini legalità e trasparenza, dando un colpo molto serio alle mafie. Solo così potremo assicurare ai cittadini città belle e sicure e territori rispettati”, auspica il presidente degli architetti italiani nella giornata conclusiva della Festa dell’Architetto 2015.

La strada da percorrere, grazie al nuove Codice, deve essere quella delle procedure concorsuali, le sole che possono garantire architetture di qualità; ma anche quella della condivisione dei progetti con le comunità; di una seria programmazione che metta a sistema le potenzialità economiche e le risorse disponibili. Tutto ciò potrà evitare che scelte politiche sbagliate, troppo spesso dettate dai favoritismi, provochino ritardi e contenziosi, accrescendo sprechi di risorse sul piano ambientale, economico e sociale”, conclude Freyrie.

Contraffazione, piaga per il “made in”

Una delle piaghe che colpiscono maggiormente l’economia italiana è quella della contraffazione, che tende a fare strage delle eccellenze made in Italy e non solo. Proprio sul tema della contraffazione e dell’abusivismo, si è svolta di recente l’iniziativa “L’economia legale per la ripresa”, promossa da Unioncamere Lombardia per gli Sportelli legalità.

Secondo Renato Borghi, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia e presidente di Federazione Moda Italia, In Lombardia il valore stimato della merce oggetto di contraffazione sequestrata nel quinquennio 2008/2012 è stato di 586 milioni di euro, pari a quasi il 18% del valore complessivo in Italia: 525 milioni di euro per i solI prodotti tessili, abbigliamento, calzature ed accessori moda, l’89% del valore totale dei prodotti sequestrati.

Contraffazione e abusivismo – ha spiegato Borghi – sono due facce della stessa medaglia, all’interno di una più ampia categoria di meccanismi commerciali fuori dalle regole che alterano la concorrenza e inquinano il mercato”.

Borghi ha anche auspicato un quadro normativo realmente efficace: rivedendo le sanzioni ai consumatori per l’acquisto di beni oggetto di contraffazione; agevolando la distruzione della merce contraffatta; intervenendo non solo sulle fattispecie di abusivismo commerciale in senso stretto, ma anche nei casi di effettiva concorrenza sleale, quando una disciplina di maggior favore viene indebitamente utilizzata allo scopo di avvantaggiarsi sulle imprese concorrenti, eludendo la disciplina di settore.

Borghi ha inoltre rilevato come occorra rafforzare la difesa del “made in” a livello nazionale e comunitario e contrastare la contraffazione via internet, anche sollecitando e promuovendo accordi volontari e codici di autoregolamentazione.

Confcommercio Verona contro il turismo abusivo

L’abusivismo sembra destinato a proliferare indisturbato in tutti i settori.
In questo caso, arriva la protesta di Confcommercio Verona, che chiede provvedimenti seri contro l’abusivismo nel settore turistico.

A scagliarsi contro coloro che, lavorando illegalmente, mettono a repentaglio le tante imprese che, invece, svolgono il loro lavoro con onestà e professionalità, è Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona: “In questo momento di grave crisi è fondamentale assicurare il pieno rispetto delle regole da parte delle imprese che operano sul territorio: per questo Confcommercio Verona sta studiando, insieme alla Polizia Municipale, la possibilità di attivare congiuntamente sistemi di prevenzione e di denuncia immediata per debellare le tante, troppe realtà che ancora agiscono fuori dal campo della liceità“.

Nonostante il pieno appoggio della Polizia Municipale, che effettua controlli a tappeto per arginare questa piaga, le evasioni nel comparto sono ancora molte e, per questo, si richiedono indagini ancora più capillari, per smascherare chi aggira le normative regionali e locali operando in parallelo e sfuggendo all’imposta di soggiorno e ai tributi locali.

Molto importante, per Arena, è che la legge regionale preveda l’obbligo della partita Iva per tutte le attività complementari agli hotel e aggiunge: “Per debellare il fenomeno delle attività ricettive che non rispettano le regole o che sono abusive è necessario uno sforzo congiunto di tutte le Forze di Polizia, dell’Assessorato al turismo della Provincia, dei Vigili del fuoco, dei Settori igiene degli alimenti e dell’ambiente delle U.L.S.S. e degli stessi cittadini costretti a convivere, nei loro immobili, con attività ricettive che generano un via vai di persone non conosciute e che non sottostanno ad alcun controllo. L’abusivismo sta assestando colpi pesanti all’imprenditoria regolare, già fiaccata da una crisi senza precedenti: bisogna agire in fretta“.

Vera MORETTI

Lotta all’abusivismo di Taxi e Ncc

Nel capoluogo romano proseguono i controlli a tappeto da parte dei carabinieri del Comando provinciale per contrastare il diffuso fenomeno dell’abusivismo di taxi e Ncc.

Questa volta nel mirino dei militari sono finite  le aree della stazione ferroviaria Termini e degli aeroporti internazionali Leonardo Da Vinci di Fiumicino e Giovan Battista Pastine di Ciampino, zone prese d’assalto dai conducenti abusivi appunto.

Nagli ultimi accertamenti i carabinieri sono riusciti a conquistare terreno nella lotta aspra contro questo fenomeno assai radicato: un egiziano di 47 anni, è stato multato in quanto privo delle dovute licenze per intraprendere l’attività di Ncc e il mezzo è stato sequestrato. Ma non è il solo.

Durante l’operazione che ha visto protagonisti 90 persone e 65 vetture, sono state sanzionate  altre 7 violazioni presso gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, per la somma totale equivale a 145.000 euro. Anche nei prossimi giorni i carabinieri proseguiranno nei controlli. Obiettivo: vincere la guerra, o quanto meno la battaglia.

Francesca RIGGIO