Bonus banda larga Pmi fino a 2500 euro: ecco da quando si prevede la fase di avvio delle domande

Emergono novità sul bonus della banda larga a favore delle piccole e medie imprese. Sono in arrivo i fondi per assicurare i voucher da 300 a 2500 euro alle Pmi e avviare la “fase 2” (la fase 1 era partita con l’adesione delle famiglie con Isee fino a 20 mila euro) del piano che assicurerà alle aziende la connettività ultralarga. Già il secondo governo Conte aveva previsto di far partire il voucher a inizio del 2021.

Voucher banda ultra larga per le Pmi, quando potrebbe partire?

Con ritardo, tuttavia, il piano di connettività delle Pmi potrebbe partire già entro fine anno o, al massimo, nei primi mesi del 2022. Ancora in stand by, invece, la parte del piano relative alle famiglie dopo una prima fase che ha visto l’utilizzo di circa la metà dei 320 milioni messi a disposizione.

Bonus per alta connettività delle imprese, a quanto ammontano i fondi a disposizione?

Dunque, nell’immediato, il bonus banda larga coinvolgerà le piccole e medie imprese. I fondi in arrivo dalla Commissione europea per la quota imprese ammontano alla cifra di 515 milioni e 800 mila euro. Fondi che la Commissione stessa ha assicurato all’Italia già dallo scorso agosto. E il governo Draghi sta accelerando sui tempi di partenza del bonus che assicurerà alle imprese un voucher tra i 300 e i 2500 euro. A occuparsi dell’attuazione del piano è il Comitato interministeriale per la banda ultralarga.

Connessione ultraveloce, si cerca di partire tra novembre e dicembre 2021

Ad oggi, l’organo governativo ha quindi dato il via alle operazioni preparatorie della fase 2 della banda ultralarga alle imprese. E, tra gli operatori del settore rappresentati da Asstel, c’è ottimismo che la partenza del bonus banda larga e, dunque, delle nuove installazioni della connessione ultraveloce a internet possa essere avviata già nell’ultimo periodo del 2021, cercando di fare in fretta per recuperare i mesi perduti dell’anno.

Chi può richiedere il bonus banda ultralarga e quali sono gli importi dei voucher

Il bonus banda ultralarga, in questa fase iniziale, avrà come imprese beneficiarie le piccole e medie realtà italiane. Ovvero le imprese che hanno fino a 250 dipendenti. Caratteristica della velocità di connessione internet è quella di avere un minimo di prestazioni di 30 megabit per secondo fino ad arrivare a velocità che superano un gigabit per secondo. Il valore del bonus, da 300 a 2500 euro, varia in base alla prestazione e alle dimensioni delle aziende.

Tre fasce del bonus banda larga delle piccole e medie imprese

Pertanto, alle imprese andranno bonus suddivisi in tre fasce di importo nel quale rientra il costo di attivazione. I destinatari della prima fascia (per dimensioni e prestazioni) avranno un voucher di 300 euro; il bonus della seconda fascia è pari a 1000 euro e quello della terza fascia è dell’importo di 2500 euro. Per la seconda e la terza fascia sono inclusi fino a 500 euro del costo di attivazione.

Bonus Pmi per connettività veloci, si cerca di evitare gli errori fatti con le famiglie

Il governo di Mario Draghi avrebbe messo in preventivo che la fase 2 dovrebbe partire approssimativamente tra novembre e dicembre 2021. Nel frattempo, le imprese di telecomunicazione avrebbero richiesto del tempo per prendere in esame il decreto del bonus banda ultralarga prima di essere approvato in via definitiva e in concomitanza con l’esame della Commissione europea. La presa visione delle imprese telco sarebbe stata richiesta per evitare gli errori che si sono verificati nella “fase 1” dei voucher, partita un anno fa, con beneficiari le famiglie.

Bonus banda larga famiglie, finora adesione alla metà dei fondi a disposizione

Infatti, la fase 1 era stata riservata alle famiglie che volessero beneficiare della banda ultralarga. I voucher, attivi dal 9 novembre 2020, hanno fatto registrare un’adesione parziale dei nuclei che, peraltro, erano stati incentivati anche mediante l’acquisto di un personal computer o di un tablet. Il requisito per ottenere il voucher delle famiglie è avere l’Isee non superiore ai 20 mila euro.

Voucher banda larga famiglie, quando riprenderà la possibilità di richiedere il bonus?

Gli ultimi dati sui voucher delle famiglie relativi al bonus delle connessioni a banda larga risalgono a ieri: sono stati attivati 187 mila voucher per un totale di oltre 91 milioni di euro e circa 8 milioni in fase di prenotazione. L’adesione ha impegnato finora la metà delle risorse messe in campo dal governo per le famiglie. Per questa ragione una quota dei fondi è stata messa in stand by in attesa del completamento della fase 2 delle Pmi. Alla ripresa, il requisito Isee delle famiglie verrà innalzato a 50 mila euro.

Trovato l’accordo Cariparma-Bei: subito 80 milioni per le Pmi

 

Buone notizie in arrivo, finalmente, per le Pmi e le mid cap, le imprese con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 3000: è stato firmato a Parma un accordo tra Il gruppo Cariparma Crédit Agricole e la Bei (Banca Europea per gli Investimenti) che prevede un plafond di 80 milioni per finanziare progetti che abbiano un costo massimo di 25 milioni di euro ciascuno.

Cospicue risorse saranno fornite alle aziende che investiranno nell’acquisto di beni materiali, brevetti, licenze e per i beni immateriali. Il plafond, l’importo limite, copre anche i finanziamenti per cessione dell’impresa, per passaggio generazionale o passaggio di proprietà ai dipendenti. Unico vincolo: i progetti che verranno finanziati dovranno essere realizzati entro un termine massimo di tre anni dalla data di finanziamento.

Solo poche settimane fa, il gruppo Cariparma Crédit Agricole, grazie all’accordo allora con SACE, aveva messo a disposizione delle Pmi un altro plafond di 25 milioni di euro per finanziamenti a breve termine, destinati allo sviluppo di attività di export e internazionalizzazione delle imprese. Che qualcosa si sia finalmente mosso?

JM

Pmi meridionali, in arrivo 89 milioni euro

 

Saranno altri 89 i milioni di euro stanziati dal ministero dello Sviluppo economico per l’attuazione della misura “Macchinari”, dopo i 150 previsti inizialmente per l’ampliamento delle micro, piccole imprese meridionali.

Possono beneficiare dei contributi solo le imprese che siano costituite da almeno due anni; che non si trovino in liquidazione volontaria né sottoposte a procedure concorsuali; che non si trovino in condizioni tali da risultare “impresa in difficoltà”. Per essere finanziabili i programmi d’investimento possono prevedere la realizzazione di una nuova unità produttiva o l’ampliamento di una già esistente; la diversificazione della produzione in prodotti aggiuntivi; il cambiamento del processo di produzione di un’unità esistente.

Gli investimenti devono prevedere spese non inferiori a 200mila euro e non superiori ai 3 milioni. Le imprese beneficiarie otterranno un rimborso pari al 75 per cento delle spese complessive ma dovranno garantire una copertura finanziaria per il 25 per cento dei costi totali attraverso risorse proprie o finanziamento esterno.

JM

 

Genova aiuta le microimprese

Aperto fino a gennaio 2012 il bando che incentiva gli investimenti delle microimprese attive a Genova, con contributi a fondo perduto fino al35% e 25.00 euro.

Si possono richiedere agevolazioni finanziarie per questi investimenti:

1)
 studi di fattibilità, progettazione esecutiva, direzione lavori, servizi di consulenza e assistenza (nel limite del 10% del programma di investimenti);

2) opere murarie e assimilate comprese quelle per l’adeguamento funzionale dell’immobile, per la ristrutturazione e per l’ampliamento dei locali compresi arredi fissi realizzati con opere edili, tra cui insegne, tende esterne, illuminazione esterna ed interna, vetrine, cancelletti;

3) impianti di videosorveglianza, impianti produttivi, macchinari, attrezzature e arredamento nuovi di fabbrica nonché arredi di antiquariato restaurato e certificato;

4) sistemi informativi integrati per l’automazione, impianti automatizzati o robotizzati, acquisto di software per le esigenze produttive e gestionali dell’impresa; (es. sistema POS, Fidelity card, ecc.);

5) acquisto e realizzazione brevetti, sistemi qualità, ricerca e sviluppo;

6) adeguamento a tutte le norme di sicurezza dei luoghi di lavoro dipendente, dell’ambiente e del consumatore.

L’importo contributivo consiste in:

a) un contributo a fondo perduto a copertura del 35% dell’investimento ammissibile fino ad un massimo di € 25.000,00;

b) un finanziamento agevolato a copertura del 35% dell’investimento ammissibile fino ad un massimo di € 25.000,00. Il finanziamento è concesso sotto forma di prestito ad un tasso annuo dello zero e cinquanta per cento e dovrà essere rimborsato in dodici semestri, compresi i semestri di preammortamento, mediante rate semestrali posticipate costanti.

Le spese sono ammissibili se effettuate successivamente alla data di presentazione della domanda ad eccezione di quelle relative alla progettazione, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione dell’impatto ambientale che risultino effettuate entro i sei mesi precedenti la data della domanda.

L’Incubatore di Imprese Centro Storico, tramite il Job Centre s.r.l. e la FI.L.S.E.S.p.a., fornirà alle imprese assistenza e supporto in tutte le fasi di istruttoria, concessione ed erogazione delle agevolazioni.

I soggetti interessati possono presentare la domanda di agevolazione fino al 3 gennaio 2012, a mezzo raccomandata all’indirizzo:  FI.L.S.E. S.p.A. c/o Incubatore di Imprese Centro Storico , Via Prè, 155r, 16126 Genova