Credito di imposta IMU 2022 per imprese del turismo: chi può usarlo?

Il settore del turismo negli ultimi 2 anni ha subito pesantemente gli effetti della crisi pandemica, proprio per questo ora sono previste agevolazioni proprio per le imprese che operano in questo settore e tra le novità che prendono forma vi è il credito di imposta IMU 2022. Ecco come funziona.

IMU: come si calcola?

L’IMU è l’Imposta Municipale Unica, il suo importo viene calcolato avendo come riferimento la rendita catastale rivalutata al 5%. Alla rendita rivalutata viene applicato il coefficiente previsto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in base alla categoria catastale. Per gli immobili D/2 il coefficiente è 65. Viene così determinata la base imponibile a cui applicare l’aliquota prevista dal Comune ( nel limite del range previsto dalla normativa).

Chi può avvalersi del credito di imposta IMU 2022?

Il nuovo bonus IMU 2022, introdotto con il decreto Ucraina, decreto legge 21 del 21 marzo 2022, articolo 22, prevede il beneficio in favore di imprese che operano nel settore turistico. Vi rientrano agriturismi, imprese che svolgono attività ricettive all’aperto, attività impegnate in ambito fieristico e congressuale, centri termali, parchi tematici, acquatici e faunistici.

Il beneficio può essere richiesto per immobili appartenenti alla categoria D/2, inoltre il proprietario dell’immobile deve coincidere con il gestore dell’attività.

Requisiti per accedere al credito di imposta IMU 2022

I requisiti per poter accedere al credito di imposta IMU 2022 non finiscono qui. La normativa richiede anche che il titolare dell’attività dimostri una reale perdita economica dovuta alla crisi pandemica. Si prevede che nel secondo trimestre 2021 risulti una riduzione del 50% del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019, cioè prima che iniziasse la crisi pandemica.

Il bonus prevede il riconoscimento di un credito di imposta pari al 50% della seconda rata pagata di IMU 2021. Ad esempio se alla scadenza del 16 dicembre 2022 l’impresa ha pagato un imposto di 500 euro, potrà avvalersi di una somma pari a 250 euro.

Il credito di imposta può essere usato in compensazione con il modello F24, ma solo nel caso in cui gli importi relativi all’imposta municipale unica 2022 siano stati correttamente versati. Il Modello F24 è generalmente utilizzato per pagare le imposte, quindi questo credito può essere facilmente scontato. Il bonus IMU maturato non è cedibile a terzi.

Ricordiamo che le scadenze IMU sono prima rata entro il 16 giugno e seconda rata entro il 16 dicembre. L’importo scontato non potrà comunque superare i 700.000 euro. Il fondo che finanzia il credito di imposta IMU 2022 è di 15,6 milioni di euro. Trattandosi di un aiuto di Stato è necessario anche produrre auto-dichiarazione di non aver superato i limiti previsti per i sostegni alle imprese.

Incentivi e garanzie alle imprese del turismo: le misure in arrivo anche per under 35

In arrivo nuove misure relative a incentivi e garanzie alle piccole e medie imprese operanti nel settore del turismo. E nuovi contributi per l’imprenditorialità nel settore sono attesi per i giovani under 35 anni e, in generale, fino a 40 anni di età. Gli incentivi andranno nella direzione della nascita di nuovi imprenditori e verso una maggiore competitività delle imprese del turismo. Si tratta degli obiettivi fissati dalla misura M1 C3 4.2.4 del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) “Sostegno alla nascita e al consolidamento delle piccole e medie imprese del turismo”. Nello specifico, il decreto legge numero 36 del 2022 del governo (decreto “Pnrr 2”), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 10 del 30 aprile 2022, ha dato una maggiore accelerazione agli obiettivi del Pnrr per il settore turistico.

Imprese del turismo, maggiore garanzie dal Fondo

Una prima misura prevede l’estensione della garanzia alle piccole e medie imprese del settore del turismo. In particolare, ricalcando gli obiettivi della misura M1 C3 4.2.4 del Pnrr, il Fondo di garanzia delle Pmi avrà una dotazione di 58 milioni di euro per il 2022; di 100 milioni di euro per il prossimo anno; e di 50 milioni di euro per il 2024 e il 2025. La metà del fondo è disponibile per investimenti in ambito di riqualificazione energetica. Sul piano della garanzia delle piccole e medie imprese, il Consiglio di gestione del Fondo dovrà predisporre un modello per valutare i rischi economici e finanziari delle imprese turistiche che presenteranno domanda di garanzia.

Quali imprese turistiche potranno presentare domanda di garanzia al Fondo Pmi del turismo?

Le imprese del settore del turismo che potranno presentare domanda per la garanzia del Fondo del settore sono:

  • imprese alberghiere;
  • strutture di attività agrituristiche e all’aria aperta;
  • imprese ricreative, fieristiche e congressuali;
  • parchi tematici, complessi termali e porti turistici.

Quale garanzia può essere richiesta dalle imprese del turismo al Fondo?

Per le imprese comprese tra quelle ammesse alla garanzia del settore del turismo, la garanzia può essere richiesta a titolo gratuito. Inoltre, l’importo massimo a garanzia di ciascuna singola Pmi è stato aumentato a 5 milioni di euro. Per la richiesta della garanzia, le imprese dovranno avere al loro interno un numero massimo di dipendenti non eccedente le 499 unità. La percentuale di garanzia concedibile dipende dalla disciplina emergenziale.

Turismo, nuove agevolazioni per i giovani che vogliano avviare un’impresa

Per i giovani dai 18 ai 40 anni di età è possibile ottenere garanzie a sostegno dell’avvio di una nuova impresa esclusivamente nel settore dell’agriturismo. Per gli altri settori del turismo (dalle strutture alberghiere e ricreative a quelle turistiche, dai complessi termali ai parchi acquatici) i giovani under 35 potranno ricevere il sostegno del Fondo per avviare una nuova attività. Sia per le imprese già esistenti, che per le nuove imprese gli obiettivi dei sostegni vanno nella direzione di finanziare investimenti per innalzare la competitività delle imprese. In particolare, il finanziamento riguarda le spese per la digitalizzazione e per l’innovazione dell’offerta con nuovi servizi e prodotti.

Quali imprese del turismo possono ottenere la garanzia per la nascita e il consolidamento? Ecco i codici Ateco

Le imprese del settore del turismo che possono ottenere i finanziamenti dal Fondo di garanzia devono avere i seguenti codici Ateco:

  • 49.31, imprese di trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e sub urbane;
  • 49.39.01, gestione di funicolari, di ski lift e di seggiovie;
  • 55.10.00, gli alberghi;
  • 55.20.10, i villaggi turistici;
  • 55.20.20, gli ostelli della gioventù;
  • 55.20.30 i rifugi di montagna;
  • 55.20.40 le colonie marittime e montane;
  • 55.20.51 gli affittacamere per soggiorni brevi inclusi i bed and breakfast, i residence e gli appartamenti per le vacanze;
  • 55.20.52, le attività di alloggio connesse alle aziende agricole;
  • 55.30.00, le aree di campeggio, per roulotte e camper;
  • 55.90.20, gli alloggi per gli studenti.

Anche agenzie di viaggio e tour operator ammessi ai finanziamenti per le imprese turistiche

Anche i tour operator e le agenzia di viaggio sono ammessi ai finanziamenti per le piccole e medie imprese turistiche. In particolare, le imprese con i codici Ateco:

  • 79.10.00, le attività dei tour operator e delle agenzie di viaggio;
  • 79.11.00, le attività delle agenzie di viaggio;
  • 79.12.00, le attività dei tour operator;
  • 79.90.00, gli altri servizi di prenotazione e le attività connesse;
  • 79.90.2, le attività di guide turistiche e di accompagnatori;
  • 79.90.19, gli altri servizi di prenotazione e le altre attività di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio non altrimenti classificate;
  • 79.90.11, i servizi di biglietteria per gli eventi sportivi, teatrali e di altri eventi di intrattenimento e ricreativi.

Finanziamenti alle imprese del turismo, ammessi anche scuole e società di organizzazione eventi

Ai finanziamenti del Fondo di garanzia delle Pmi sono ammessi anche determinate scuole e imprese che svolgono l’attività nell’organizzazione di convegni e fiere. In particolare, i codici Ateco corrispondenti sono:

  • 82.30.00, imprese di organizzazione di fiere e di convegni;
  • 84.13.8, imprese di regolamentazione degli affari e dei servizi riguardanti il turismo;
  • 85.59.30, scuole e corsi di lingua;
  • 91.03.00, gestione dei luoghi e dei monumenti storici e di attrazione simili;
  • 91.04.00, le attività di orti botanici, di giardini zoologici e di riserve naturali;
  • 93.21.00, i parchi di divertimento e quelli tematici;
  • 93.29.20, la gestione degli stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e fluviali;
  • 93.29.90, le altre attività di divertimento e intrattenimenti non altrimenti classificate;
  • 96.04.20, gli stabilimenti termali;
  • 96.09.05, le organizzazioni di feste e cerimonie.

Contributi a fondo perduto imprese del turismo, via libera dell’UE: aiuti entro il 30 giugno 2022

La Commissione Europea ha dato l’ok nella giornata del 12 maggio ai contributi a fondo perduto, ai crediti di imposta e ai finanziamenti a favore delle imprese del turismo per un totale di 698 milioni di euro di aiuti. Gli incentivi rientrano nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) e nel quadro temporaneo per gli aiuti di Stato. I contributi a fondo perduto andranno a favore di tutte le imprese operanti nel settore turistico, comprese le agenzie di viaggio e i tour operator.

Quali tipologie di contributi a fondo perduto e crediti di imposta sono previsti per il settore del turismo?

Nell’ambito delle risorse stanziate per i contributi a favore delle imprese del turismo, il via libera della Commissione europea è stato dato in particolare per le sovvenzioni dirette e i crediti di imposta per le imprese operanti nel turismo. Gli aiuti andranno a copertura di una parte dei costi inerenti l’ammodernamento delle strutture e degli impianti. I contributi finanziano anche l’efficientamento energetico. In questo ambito, le imprese turistiche beneficiarie potranno avere diritto a una copertura fino al 50% dei costi ammissibili, nel tetto massimo di 100 mila euro per ciascuna impresa.

Crediti di imposta per le agenzie di viaggi e operatori turistici: quali incentivi sono in arrivo?

Il secondo via libera è stato dato dalla Commissione europea per i crediti di imposta per le agenzie di viaggi e per gli operatori turistici. I contributi vanno a coprire una parte dei costi inerenti la ristrutturazione delle imprese e le attività di sviluppo digitale. Le imprese turistiche beneficiarie potranno beneficiare di un credito di imposta che può arrivare fino al 50% delle spese ammissibili. Il massimale di spesa è pari a 25 mila euro per ciascuna impresa beneficiari. Gli incentivi a favore delle imprese del turismo non potranno eccedere i 2,3 milioni di euro per ciascuna impresa beneficiaria e il bonus sarà concesso entro il 30 giugno 2022.

Incentivi a fondo perduto per i servizi turistici a favore della disabilità, quali spese sono finanziate?

Tra i contributi a fondo perduto del settore turistico, rientrano anche i servizi volte a rendere più agevole la disabilità. Il relativo decreto del turismo per rendere le strutture ricettive e alberghiere più accessibili è previsto dalla scorsa legge di Bilancio. Il provvedimento sostiene la realizzazione di interventi che permettano alle persone con disabilità di fruire di una più ampia offerta turistica. Per questa misura il governo ha stanziato risorse per 6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. La misura sostiene, nel dettaglio, i servizi di rilascio delle certificazioni.

Turismo, chi può ottenere i contributi a fondo perduto per la disabilità?

Possono ottenere i contributi a fondo perduto per i servizi destinati a incrementare l’offerta turistica a favore dei soggetti disabili, le seguenti imprese:

  • gli hotel compresi nel Codice Ateco 55.10.00;
  • esercizi extra alberghieri che rientrano nei Codici Ateco 55.20.10; 55.20.20; 55.20.30; 55.20.40; 55.20.51; 55.20.52; 55.23.50; 55.30.00; 55.90.10; 55.90.20;
  • le strutture che svolgono attività sportive connesse alla fruizione turistica, sia del settore pubblico che privato.

Quali imprese turistiche possono ottenere i contributi a fondo perduto per le certificazioni sulla disabilità?

Nel dettaglio, il 35% dei fondi disponibili andrà a favore degli hotel e il 20% agli stabilimenti termali e balneari. Per le altre tipologie di imprese del settore turistico non vi sono limitazioni di fondi. Le spese ammissibili agli incentivi sono quelle necessarie per il rilascio delle certificazioni. Nello specifico, le certificazioni:

  • Uni Iso 21902:2022 sul turismo accessibile;
  • l’Uni Cei En 17210:2021 sull’accessibilità e sull’usabilità dei servizi turistici;
  • Uni Pdr 92:2020, inerente gli stabilimenti balneari, per le Linee guida sulla sostenibilità ambientale, sull’accessibilità, sulla qualità e sulla sicurezza dei servizi.

Per l’invio delle istanze si dovrà attendere il trascorrere dei 60 giorni dalla registrazione del provvedimento, dunque nella seconda metà di giugno. Al trascorrere dei 60 giorni, il ministero del Turismo inserirà, sul proprio sito internet, l’avviso pubblico per la presentazione delle domande.

Incentivi a fondo perduto del Pnrr al Turismo: possono partecipare pure le agenzie turistiche e i tour operator?

Ai fondi per le imprese del turismo previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) potranno accedere anche i tour operator e le agenzie di viaggio. Nel dettaglio, il ministero del Turismo autorizzerà le istanze delle due tipologie di imprese del settore per i 100 milioni di euro di fondi aggiuntivi inerenti gli incentivi a fondo perduto per le strutture turistiche e al credito di imposta, anche per le spese digitali delle imprese. La misura è compresa nelle istanze presentate per il bonus digitalizzazione, anche a favore dunque di tour operator e di agenzie di viaggio, rientranti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) M1 C3 Investimento 42.2.2.

Incentivi e credito di imposta per migliorare le infrastrutture turistiche: contributi anche ad agenzie di viaggio e tour operator

I contributi a fondo perduto verranno elargiti alle imprese turistiche, compresi tour operator e agenzie di viaggio, che hanno presentato domanda a decorrere dal 4 marzo 2022. L’allargamento della platea dei beneficiari della misura si integra con l’altro obiettivo, per il quale sono stati stanziati 98 milioni di euro, previsto dal decreto legge numero 152 del 2021. Si tratta della digitalizzazione delle imprese. La misura sostiene il miglioramento delle infrastrutture turistiche tramite l’assegnazione di crediti di imposta. Tra i destinatari, figurano: gli alberghi, gli agriturismi, le strutture termali e balneari.

Cosa sostengono gli incentivi a fondo perduto per il turismo?

Nel dettaglio, gli incentivi a favore del settore turistico, in relazione alle infrastrutture, sogno elargiti secondo un mix di interventi. In particolare:

  • un credito di imposta fino all’aliquota dell’80% delle spese ammissibili. Il beneficio fiscale può anche essere ceduto, ma si tratta di soggetti a regime controllato come banche e altri intermediari finanziari;
  • un contributo a fondo perduto entro il 50% delle spese ammissibili fino a un massimale di 40 mila euro. Il tetto può arrivare a 100 mila euro in presenza di specifici requisiti riguardanti la localizzazione delle imprese (purché nel Mezzogiorno), gli incentivi per l’impresa donna e la transizione digitale.

La misura, inoltre, sostiene il miglioramento delle strutture turistiche dal punto di vista infrastrutturale e dell’efficienza energetica, obiettivo al quale è destinata la metà delle risorse.

Contributi a fondo perduto per la digitalizzazione delle imprese turistiche: di cosa si tratta?

Ulteriori incentivi a fondo perduto sono a favore delle imprese del turismo per la transizione digitale. Anche per questa misura, l’invio delle istanze ha decorrenza dal 4 marzo 2022. La misura riconosce il 50% del credito di imposta per i costi sostenuti (purché ammissibili) per la transizione digitale. Il tetto massimo sostenibile è pari a 25 mila euro. Gli incentivi rientrano tra i fondi messi a disposizione dal decreto legge numero 152 del 2021. All’articolo 4 del provvedimenti, infatti, si stabiliscono le modalità di fruizione dei contributi dei tour operator e delle agenzie di viaggio. Il credito di imposta si può utilizzare in compensazione utilizzando il modello F24.

Turismo, contributi a fondo perduto per strutture e agenzie: arriva anche l’accessibilità

Vari sono i contributi a fondo perduto a favore delle imprese operanti nel settore del turismo. L’ultima misura riguarda gli aiuti alle strutture ricettive per essere più accessibili, permettendo la diversificazione dell’offerta turistica alle persone con disabilità. Il relativo decreto è stato firmato dai ministri del turismo e della disabilità, rispettivamente Massimo Garavaglia ed Erika Stefani. Inoltre, novità sono arrivate sui fondi messi a disposizione per la digitalizzazione delle imprese turistiche del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr): agli aiuti possono partecipare anche le agenzie turistiche e i tour operator.

Contributi a fondo perduto per i servizi alla disabilità del turismo, quali spese sono finanziate?

Il decreto del turismo per rendere le strutture alberghiere e ricettive più accessibili è previsto dalla legge di Bilancio 2022 e finanzia la realizzazione di lavori che permettano alle persone con disabilità di beneficiare di una più ampia offerta turistica. Le risorse destinate alla misura sono pari a 6 milioni di euro sia per il 2022, che per ciascuno dei prossimi due anni. La misura finanzia, in particolare, i servizi di rilascio delle certificazioni.

Chi può beneficiare dei contributi a fondo perduto per la disabilità nel turismo?

Possono beneficiare dei contributi a fondo perduto per i servizi volti ad aumentare l’offerta turistica ai soggetti disabili i seguenti destinatari:

  • gli alberghi compresi nel Codice Ateco 55.10.00;
  • esercizi extra alberghieri dei Codici Ateco 55.20.10; 55.20.20; 55.20.30; 55.20.40; 55.20.51; 55.20.52; 55.23.50; 55.30.00; 55.90.10; 55.90.20;
  • le strutture che garantiscono lo svolgimento delle attività sportive maggiormente inerenti alla fruizione turistica, sia private che pubbliche.

Quali sono le strutture turistiche che possono beneficiare dei contributi per le certificazioni per la disabilità?

In particolare, il 35% delle risorse disponibili andrà a favore degli alberghi e il 20% agli stabilimenti balneari e termali. Per gli altri soggetti del settore turistico non vi sono limiti di risorse. Le spese ammissibili ai contributi sono quelle del rilascio delle certificazioni. In particolare, le certificazioni:

  • Uni Iso 21902:2022 per il turismo accessibile;
  • l’Uni Cei En 17210:2021 per l’usabilità e l’accessibilità dei servizi turistici;
  • Uni Pdr 92:2020, relativo agli stabilimenti balneari, alle Linee guida sulla sostenibilità ambientale, all’accessibilità, alla qualità e alla sicurezza dei servizi.

Per la presentazione delle domande si dovrà attendere il termine di 60 giorni dalla registrazione del provvedimento. In tale termine, il ministero del Turismo pubblicherà, sul proprio portale istituzionale, l’avviso pubblico per l’invio delle istanze.

Contributi a fondo perduto del Pnrr al Turismo, partecipano anche le agenzie turistiche e i tour operator

Alle risorse a favore del turismo previste dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) parteciperanno anche le agenzie di viaggio e i tour operator. In particolare, il ministero ammetterà le domande dei contributi dei due soggetti del settore per i 100 milioni di euro di risorse aggiuntive relative ai contributi a fondo perduto per le strutture turistiche e al credito di imposta, anche per la digitalizzazione delle imprese. La misura rientra nelle domande presentate per l’obiettivo del bonus digitalizzazione, anche a favore dunque di agenzie di viaggio e di tour operator, rientranti nel Pnrr M1 C3 Investimento 42.2.2.

Contributi e credito di imposta per il miglioramento delle infrastrutture turistiche: aiuti anche alle agenzie di viaggio

I contributi a fondo perduto sosterranno le domande presentate anche dalle agenzie di viaggio e i tour operator a partire dal 4 marzo 2022. Il maggior numero di beneficiari alla misura va a integrarsi all’altro obiettivo, con risorse corrispondenti a 98 milioni di euro, del decreto legge numero 152 del 2021, relativo alla digitalizzazione delle imprese. Si tratta della misura che finanzia il miglioramento delle infrastrutture turistiche attraverso il credito di imposta, già destinato, tra gli altri soggetti, agli alberghi, agli agriturismi, e alle strutture balneari e termali. L’inclusione delle agenzie di viaggio e dei tour operator si legge nel testo del provvedimento recante misure urgenti per l’attuazione del Pnrr, firmato nella giornata del 22 aprile dal presidente del Consiglio dei ministri.

Cosa finanziano i contributi a fondo perduto per il turismo?

Nel dettaglio, gli incentivi per il settore del turismo, in merito alle infrastrutture, sogno garantiti da un mix di interventi relativi a:

  • un credito di imposta che può arrivare all’80% delle spese ammissibili. Il credito di imposta può anche essere ceduto a terzi, ovvero a banche e ad altri intermediari finanziari;
  • un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili per un limite massimo di 40 mila euro, elevabili a 100 mila euro per determinati requisiti legati alla localizzazione delle imprese del Mezzogiorno, alle imprese al femminile e alla transizione digitale.

La misura mira soprattutto al miglioramento delle strutture turistiche dal punto di vista infrastrutturale e dell’efficienza energetica, punto al quale è destinato il 50% dei fondi.

Contributi a fondo perduto per la digitalizzazione delle imprese turistiche: di cosa si tratta?

Ulteriori contributi a fondo perduto sono destinati alle imprese del turismo per la digitalizzazione. Anche in questo caso le domande sono partite dal 4 marzo scorso. Il bonus riconosce il 50% del credito di imposta per le spese sostenute e ammissibili per la transizione digitale. L’importo massimo finanziabile è pari a 25 mila euro. La misura è compresa nel decreto legge numero 152 del 2021 che, all’articolo 4, stabilisce le modalità di fruizione degli incentivi delle agenzie di viaggio e dei tour operato. Il credito di imposta si può utilizzare in compensazione mediante modello F24.

Bonus turismo, contributi ad agenzie viaggio e tour operator: domanda dal 4 marzo 2022

Si potranno presentare a partire da venerdì 4 marzo 2022 le domande per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti alle imprese del turismo operanti come agenzie di viaggio e tour operator. Si tratta di un credito di imposta, denominato “Digitour”, promosso dal ministero del Turismo e gestito da Invitalia. Le spese ammissibili al finanziamento sono quelle per la digitalizzazione e per gli investimenti. Intanto, nel giorno di partenza delle domande per i contributi a fondo perduto, i finanziamenti agevolati e i crediti di imposta delle imprese del turismo (dagli alberghi ai centri termali, dalle strutture ricettive ai parchi acquatici), si è registrato nella giornata del 28 febbraio 2022 il boom delle pratiche.

Credito di imposta per tour operator e agenzie di viaggio: quanti aiuti sono a disposizione per il turismo?

Il bonus a favore delle agenzie di viaggio e dei tour operator è una misura a favore delle imprese turistiche rientrante nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Il credito di imposta rappresenta un’importante iniziativa per gli operatori del settore beneficiari dei fondi, 98 milioni di euro, per la ripresa delle attività. il decreto di riferimento è il numero 152 del 2021, all’articolo 4. Le risorse a disposizione saranno così ripartite:

  • 18 milioni di euro verranno assegnate nell’anno in corso;
  • 10 milioni di euro verranno stanziati per il 2023;
  • altrettanti verranno messi a disposizione nel 2024;
  • 60 milioni di euro arriveranno per le domande del 2025.

Contributi per le agenzie di viaggio e tour operator: aiuti soprattutto alle imprese del Sud Italia

È importante sottolineare che il 40% dei fondi messi a disposizione riguarda investimenti riguardanti agenzie di viaggio e tour operator con sede nelle regioni del Sud Italia. In particolare, le maggiori risorse andranno a vantaggio delle imprese con sede in Abruzzo, in Basilicata, in Calabria, in Campania, in Molise, in Puglia, in Sicilia e in Sardegna.

Requisiti per presentare domanda di credito di imposta dei tour operator e agenzie di viaggio

Il credito di imposta concesso dal ministero del Turismo alle agenzie di viaggio e ai tour operator può arrivare a coprire il 50% delle spese ritenute ammissibili. Le imprese interessate devono rientrare nei codici Ateco 79.1; 79.11; 79.12. Inoltre, i richiedenti devono essere iscritti al Registro delle imprese, avere la sede operativa nel territorio italiano; essere in regola con il versamento dei contributi (Durc regolare), con gli obblighi relativi al pagamento di imposte e tasse e non essere in stato di fallimento o di liquidazione, anche volontaria.

Quale tipo di credito di imposta si mette a disposizione delle agenzie di viaggio e dei tour operator?

Il credito d’imposta messo a disposizione della misura a favore delle agenzie di viaggio e dei tour operator può arrivare al 50% delle spese finanziabili e fino all’importo limite complessivo di 25 mila euro per ciascuna impresa. Il beneficio fiscale è concesso nell’ambito del massimale “de minimis” in applicazione di quanto previsto dal Regolamento Ue numero 1407 del 2013.

Come può essere utilizzato il credito di imposta per le imprese del turismo?

Il credito di imposta a favore delle agenzie di viaggio e dei tour operator si può fruire a seguito dell’autorizzazione che Invitalia rilascia al termine della conclusione e del totale pagamento dell’investimento per il quale si beneficia della misura. Inoltre, il credito di imposta si può utilizzare in compensazione dall’anno susseguente a quello dell’autorizzazione concessa da Invitalia. Il credito di imposta si può cedere, in tutto o anche parzialmente, a soggetti terzi. Sono compresi tra i soggetti le banche e gli altri intermediari finanziari. Infine, il credito di imposta non si può cumulare, per le stesso spese, con nessuna misura prevista di aiuti alle imprese.

Credito di imposta a tour operator e agenzie di viaggio, da quando si può presentare domanda?

La domanda del credito di imposta a favore dei tour operator e delle agenzie di viaggio si può presentare a partire dalle ore 12 del giorno 4 marzo 2022. La scadenza per l’invio delle istanze è prevista alle ore 17 del 4 aprile 2022. Già a partire dal ieri, 28 febbraio, è possibile consultare la modulistica per la presentazione delle domande dal sito di Invitalia. Le istanze verranno esaminate secondo l’ordine di arrivo e, al termine delle verifiche, verrà pubblicato il decreto a cura del ministero del Turismo con il quale si renderanno note le imprese beneficiarie.

Come presentare domanda del credito di imposta per agenzie di viaggio e tour operator?

Per la presentazione delle domande del credito di imposta delle agenzie di viaggio e tour operator è necessario essere in possesso di una identità digitale. Ovvero dello Spid, della Carta nazionale dei servizi (Cns) o della Carta di identità elettronica (Cie). Mediante queste credenziali è possibile accedere all’area riservata per compilare l’istanza in via telematica. Risulta necessario, altresì, disporre della firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificato (Pec). Con l’invio della domanda si ottiene un numero di protocollo elettronico.

Contributi a fondo perduto, finanziamenti e crediti di imposta delle imprese del turismo: come stanno andando le domande?

Intanto, nella giornata di ieri 28 febbraio 2022, sono iniziate le domande per i finanziamenti, i contributi a fondo perduto e i crediti di imposta per tutte le altre imprese rientranti nel settore del turismo. Si tratta di aiuti concessi per investimenti per la transizione ecologica e digitale, ristrutturazioni, efficientamento energetico e messa in sicurezza in chiave antisismica e l’acquisto di attrezzature. Nel giro di poche ore dall’avvio della piattaforma (che rimarrà attiva per la presentazione delle domande fino al 30 marzo 2022), le istanze presentate erano pari a 4.300. Ma ulteriori 759 domande erano in attesa di compilazione e 900 erano le richieste dal contact center di Invitalia.

Aiuti a fondo perduto e finanziamenti turismo: come si presenta la domanda?

L’inoltro delle domande a Invitalia per i finanziamenti e i contributi a fondo perduto delle imprese del turismo comporta la presentazione di una vasta documentazione (29 documenti da presentare tra permessi, visti e autorizzazioni) entro la fine di marzo. Anche per questi contributi è previsto l’ordine di arrivo delle domande per la verifica dei requisiti e della documentazione richiesta. Il controllo viene svolto nei 60 giorni successivi alla chiusura della piattaforma (30 marzo 2022). Tra la metà di maggio e i primi giorni di giugno dovrebbe essere pubblicato il decreto con la graduatoria dei beneficiari.

Bonus turismo, da oggi alle 12 l’invio della domanda: strutture verso la riqualificazione

È fissato per oggi, 28 febbraio 2022, il giorno di partenza delle domande per accaparrarsi i contributi a fondo perduto e i finanziamenti per le imprese operanti nel turismo. Dato l’interesse delle imprese del settore verso gli aiuti stanziati dal ministero del Turismo, potrebbe configurarsi una sorta di “click day“. Le domande verranno trattate, intatti, secondo l’ordine di arrivo. Si tratta di aiuti concessi per la ristrutturazione delle strutture ricettive la cui domanda potrà presentarsi, attraverso la specifica piattaforma messa a disposizione del ministero del Turismo, fino al 30 marzo 2022.

Contributi a fondo perduto aziende del turismo: quali sono le risorse disponibili?

In tutto, le risorse disponibili a favore delle imprese operanti nel terziario ammontano a 600 milioni di euro. I contributi a fondo perduto sono volti a riqualificare gli hotel e le altre strutture ricettive dopo il periodo di pandemia da Covid-19. L’obiettivo è dunque quello di adeguare il patrimonio immobiliare delle imprese operanti nel turismo verso le richieste di clienti sempre più esigenti.

Aiuti alle imprese del turismo, quali sono gli obiettivi fissati dal Pnrr?

Gli aiuti rientrano nell’ambito del decreto gestito dal ministero del Turismo in collaborazione con Invitalia. L’impiego dei fondi rientra negli obiettivi previsti dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) in merito alla sostenibilità, alla sicurezza e all’efficienza energetica.

Chi può beneficiare dei contributi a fondo perduto del turismo da oggi 28 febbraio 2022?

Ampio è il numero delle aziende operanti nel settore del turismo che possono richiedere i contributi per la riqualificazione delle strutture. Nell’ambito del progetto di ristrutturazione, sono ammesse a presentare le domande:

  • gli alberghi;
  • le strutture ricettive all’aria aperta;
  • gli agriturismi;
  • le aziende rientranti nel comparto ricreativo;
  • imprese fieristiche e congressuali;
  • gli stabilimenti balneari;
  • i complessi termali;
  • parchi tematici, compresi quelli faunistici e acquatici;
  • i porti turistici.

Quali formule di aiuti alle imprese del turismo sono previste per la domanda di oggi?

Nell’ambito della riqualificazione delle imprese operanti nel turismo, sono due le formule di aiuti previste:

  • si può ottenere un credito di imposta fino all’80% delle spese ammissibili. Il credito di imposta è anche cedibile a terzi, sia banche che altri intermediari finanziari;
  • il contributo a fondo perduto che può arrivare al 50% delle spese ammissibili. L’importo massimo è di 40 mila euro.

Quali sono i maggiori contributi per imprenditoria al femminile, per i giovani e le imprese del Sud Italia?

Sono previsti ulteriori aiuti che possono far arrivare il fondo perduto a 100 mila euro. In particolare, nel caso di spese legate alla digitalizzazione delle imprese, all’imprenditoria al femminile e per i giovani e per le imprese con sede nel Sud Italia. Inoltre, la quota del 40% delle risorse è destinata alle imprese aventi sede nelle regioni del Sud Italia, ovvero Campania, Sicilia, Puglia, Sardegna, Molise, Abruzzo, Calabria e Basilicata.

Quali sono le spese ammissibili per il credito di imposta e il contributo a fondo perduto del turismo?

Ampio è il ventaglio delle spese ammissibili per il credito di imposta e per i contributi a fondo perduto delle aziende operanti nel turismo. In linea con gli obiettivi del Pnrr, il ministero del Turismo ha tracciato l’elenco delle spese ammissibili rispettivamente:

  • per il miglioramento dell’efficienza energetica, con impiego della metà delle risorse stanziate;
  • la riqualificazione antisismica;
  • l’abbattimento delle barriere architettoniche;
  • le manutenzioni straordinarie;
  • interventi di risanamento conservativo e di restauro;
  • lavori di ristrutturazione edilizia;
  • installazione di prefabbricati e manufatti;
  • lavori per piscine termali per i relativi stabilimenti termali;
  • interventi a favore della digitalizzazione delle imprese;
  • acquisto di mobili.

Contributi a fondo perduto nel turismo e credito di imposta, come si presenta la domanda?

La presentazione delle domande per i contributi a fondo perduto delle imprese del turismo e dei crediti di imposta è possibile da oggi, 28 febbraio 2022. Come da decreto, il termine fissato per l’invio delle domande e della documentazione allegata è previsto a 30 giorni dall’apertura della piattaforma. Pertanto la domanda si può presentare entro il 30 marzo 2022. La piattaforma web dalla quale inoltrare l’istanza è presente sul portale web di Invitalia.

Domanda di contributi a fondo perduto e crediti di imposta aziende del turismo: cosa fare dopo l’invio dell’istanza?

La modulistica è presente sul sito (era possibile prendere visione della documentazione già da lunedì scorso 21 febbraio mediante modelli non ufficiali). Le domande verranno accolte ed esaminate secondo l’ordine di arrivo. Con la verifica di tutte le istanze presentate, il ministero provvederà, mediante decreto, a pubblicare la graduatoria delle domande pervenute.

Caro bollette: quanto pagano di più alberghi, bar, ristoranti, negozi di gasolio gli autotrasportatori

L’Italia è uno dei Paesi che paga il conto più salato del rincaro dei costi dell’energia elettrica e dei prezzi energetici. Per bar, alberghi, ristoranti e negozi nel 2022 la bolletta è di gran lunga più costosa rispetto a quelle della Francia e della Germania. E la situazione di guerra dell’Ucraina non ha fatto altro che acuire il caro bollette con le conseguenze economiche che ne derivano. Il risultato è che per imprese e famiglie il problema del caro bollette è ancora più urgente rispetto ai primi aumenti del costo dell’energia dei mesi scorsi.

Caro bollette, di quanto sono aumentate le bollette per bar, negozi, alberghi, ristoranti e autotrasportatori

Un’indagine di Confcommercio, in collaborazione con Nomisma, ha messo in evidenza il rincaro dei costi per l’energia elettrica delle attività commerciali del terziario. Per bar, negozi, alberghi e ristoranti, ma anche per le imprese del trasporto, il rincaro dei costi dell’energia e del carburante indicano una bolletta finale di quasi il doppio rispetto ai costi che devono sostenere le imprese della vicina Francia. E del 15 o 20% in più rispetto alle imprese della Germania. Sugli autotrasportatori, invece, il raddoppio del costo del metano sta avendo un impatto notevole, con prezzi alle stelle. Agli autotrasportatori, nel 2022, il rincaro dei costi del carburante provocherà una spesa annua di circa 10 mila euro in più per ciascun mezzo pesante.

Caro bollette per alberghi: di quanto rincara nel 2022 il costo dell’energia elettrica?

Dall’indagine di Confcommercio e Nomisma, con i prezzi delle bollette di gennaio 2022 e applicati sui consumi dell’intero anno, si calcola che gli alberghi avranno i costi più alti tra le attività economiche del terziario. Dando una dimensione di 90 kW e un consumo complessivo di 260.000 kilowatt per ora, l’Italia applica un costo per ogni euro di 0,4 kilowatt per ora, il 15-20% in più rispetto a quello della Germania e il doppio di quello della Francia. Si stima che gli alberghi italiani pagheranno mediamente bollette di elettricità per 104.000 euro, rispetto ai 50 mila della Francia e agli 85.800 della Germania.

Ristoranti e bar, quanto inciderà il caro bollette di energia elettrica?

Per i ristoranti, la potenza di 30 kW e un quantitativo di 35 mila kWh/a al prezzo di 0,39 euro, la spesa annua per la bolletta dell’energia elettrica media sarà di 13.650 euro. Quasi dimezzata quella dei ristoranti della Francia (7.000 euro al prezzo dimezzato di 0,20 euro) e di poco più alta rispetto a quella della Germania (11.900 euro al prezzo 0,34 euro). Per i bar, mediamente di potenza di 20 kW per un consumo di 20 mila kWh/a al prezzo di 0,39 euro, la spesa annua sarà di 7.800 euro; quella della Francia (prezzo per kW ora di 0,19 euro) sarà di 3.800 euro; quella della Germania (prezzo per kW ora di 0,34 euro) di 6.800 euro.

Negozi alimentari e non alimentari: quanto spenderanno nel 2022 di bollette di energia elettrica?

Peseranno nel 2022 le bollette dell’energia elettrica sui negozi, soprattutto per quelli alimentari. Con una potenza di 90 kW e un consumo annuo stimato in 75 mila kWh/a al prezzo di 0,38 euro per kWh, in Italia i negozi alimentari spenderanno mediamente 28.500 euro; in Francia la spesa sarà dimezzata (14.250 euro al costo di 0,19 euro per kW ora); in Germania un negozio alimentare spenderà mediamente 25.500 euro. I negozi non alimentari spenderanno meno, sia per la potenza di 10 kW, che per la dimensione dei consumi (18 mila kWh/a). In Italia, al costo di 0,39 euro per kW ora, la spesa stimata per tutto l’anno sarà di 7.020 euro; in Francia si spenderà meno della metà (3.420 euro al prezzo di 0,19 kWh); in Germania 6.120 euro (al prezzo di 0,34 kWh).

Autotrasportatori, gli aumenti dei prezzi del metano e del diesel

L’impatto del rincaro dei costi dei carburanti avrà un impatto importante nel settore dei trasporti, in particolare per gli autotrasportatori. Per questi ultimi, la crisi energetica ha comportato il raddoppio, in un anno, del costo del metano per autotrazione. Si è passati da costo stabile da anni di 1 euro per chilo, fino agli attuali prezzi del metano di circa 2 euro. Stanno inoltre salendo anche i prezzi del gasolio diesel. Gil aumenti sono nell’ordine dei 30 centesimi per litro, con costo a litro di diesel intorno a 1,7 euro.

Trasporti, quanto spenderanno nel 2022 gli autotrasporti per il caro carburanti?

L’indagine porta a considerare che un autotrasportatore in un anno percorra circa 100 mila chilometri e che consumi, mediamente, 33 mila litri di gasolio. La spesa complessiva aumenta, in un anno, di circa 10 mila euro per ogni mezzo pesante in dotazione. Inoltre, gli autotrasportatori italiani pagano non solo un costo del carburante più alto rispetto ai concorrenti dell’Est Europa, ma anche un’accise sul gasolio tra i più alti d’Europa. L’accise è pari a 617,4 euro ogni 1.000 euro di gasolio, a fronte di un limite minimo stabilito dall’Europa di 330 euro.

 

Bonus turismo, domande dal 23 febbraio 2022 e in arrivo contributi per agenzie e tour operator

A pochi giorni dal via libera della piattaforma per la presentazione del bonus turismo, arrivano precisazione dal ministero in merito alle spese ammissibili, tra le quali il fotovoltaico. La domanda dei contributi può essere presentata a partire dal 21 febbraio 2022, ma entro quel giorno sono attese ulteriori e nuove indicazioni in merito all’utilizzo della piattaforma messa a disposizione dal ministero per le istanze. Intanto sono in arrivo nuovi contributi a fondo perduto per le agenzie turistiche e i tour operator.

Bonus turismo, quali spese sono agevolabili con i contributi del ministero?

Due novità tra le spese ammissibili con i contributi a fondo perduto del bonus turismo. Sia gli impianti solari fotovoltaici che le colonnine di ricarica come infrastrutture negli edifici, infatti, potranno essere inserite tra le spese agevolabili dal bonus. La condizione essenziale è quella relativa all’utilizzo di queste infrastrutture. Il ministero chiarisce, infatti, che l’uso debba essere esclusivo da parte della struttura turistica che ha fatto realizzare il lavoro. Si tratta di interventi che realizzano gli obiettivi di incremento di efficienza energetica, come previsto dalla lettera a) del comma 5, dell’articolo 1 del decreto legge numero 152 del 2021. Il chiarimento sulle spese ammissibili è arrivato dal ministero del Turismo che ha provveduto ad aggiornare l’elenco degli interventi oggetto di agevolazione.

Bonus turismo, chi può presentare domanda di agevolazioni fiscali?

Ammessi al bonus turismo, secondo quanto prevede la legge di conversione numero 233 del 2021, sono le strutture ricettive, pure all’area aperta. Rientrano nelle agevolazioni le imprese del comparto turistico, le attività ricreative, congressuali e fieristiche, gli stabilimenti balneari, i porti turistici, i complessi termali, i parchi acquatici, faunistici e tematici.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti alle imprese del turismo, come funziona il credito di imposta?

Le risorse messe a disposizione del ministero ammontano a 500 milioni di euro. Si tratta di un aiuto “combo”, nel senso che si può richiedere:

  • l’80% del credito di imposta sugli interventi effettuati;
  • un contributo a fondo perduto che può arrivare al 50%;
  • un finanziamento a tasso agevolato.

Tuttavia, le procedure per la presentazione delle pratiche potrebbero essere complesse. Infatti, considerando i tempi ristretti a disposizione delle imprese per inoltrare l’istanza, è rilevante il numero dei documenti da presentare per la richiesta degli aiuti. Si tratta di 29 allegati totali, alcuni dei quali non facilmente reperibili in tempi brevi.

Contributi a fondo perduto, quanto si può richiedere con il bonus turismo?

L’importo complessivo che ciascuna impresa operante nel settore del turismo potrebbe arrivare a richiedere, si aggirerebbe intorno ai 140 mila euro. Infatti, dal ministero del Turismo arrivano stime sulla concessione dei contributi a fondo perduto alle prime 3.700 imprese. La domanda deve essere presentata on line attraverso la piattaforma che il ministero del Turismo metterà a disposizione. Al momento la piattaforma non è stata ancora messa in funzione.

Come presentare domanda dei contributi a fondo perduto e finanziamenti delle imprese del turismo?

Per presentare domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti del settore del Turismo è necessario rispettare alcuni passaggi. Prima del 21 febbraio 2022 il ministero dovrebbe fornire ulteriori informazioni sulle modalità di richiesta dei fondi. In ogni modo, le domande potranno essere presentate a partire dal 21 febbraio e per un mese di tempo (entro il 23 marzo 2022, 30 giorni come da decreto). Entro 60 giorni, ovvero al 22 maggio 2022, il ministero pubblicherà l’elenco dei soggetti del turismo ammessi ai contributi. Le imprese avranno sei mesi di tempo per avviare, dalla data di pubblicazione degli ammessi, gli interventi o le attività di transizione digitale. I lavori devono essere conclusi entro 24 mesi, partendo dalla data di pubblicazione degli ammessi. Entro tale data le spese dovranno essere rendicontate.

Turismo, in arrivo contributi a fondo perduto anche per tour operator e agenzie di viaggio

Sempre per le imprese operanti nel settore del turismo, sono in arrivo ulteriori contributi a fondo perduto per le agenzie di viaggio e i tour operator. Si tratta di ristori mirati per risorse complessive di 200 milioni di euro. Gli aiuti andranno a favore delle due categorie di imprese del turismo per permettere una “sana decontribuzione per 6 mesi e per abbattere i costi e mantenere l’occupazione”. Lo ha spiegato il ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia.

Bonus turismo, 2 contributi a fondo perduto e finanziamenti: come si presenta la domanda

Sono 2 i bonus per le imprese che operano nel turismo, oltre a quelli dedicati alle agenzie di viaggi e ai tour operator. Si tratta di contributi a fondo perduto, di crediti di imposta e di finanziamenti agevolati le cui domande potranno essere presentate a partire dal 21 febbraio 2021. Interessate ai bonus sono le imprese che operano nel turismo, dalle imprese alberghiere a quelle ricreative e fieristiche, alle imprese congressuali.

Contributi a fondo perduto imprese alberghiere e turismo: ecco chi può presentare domanda

Un contributo a fondo perduto con credito di imposta e finanziamento agevolato è previsto per le imprese alberghiere, per quelle del comparto turistico, ricreativo, congressuale e fieristico dal decreto legge numero 152 del 2021. Fanno parte dei soggetti beneficiari del beneficio fiscale anche i parchi faunistici e acquatici, i complessi termali, i porti turistici e gli stabilimenti balneari. Il decreto ha trovato attuazione nell’avviso pubblico del 23 dicembre 2021, pubblicato sul sito del ministero del Turismo.

Quali sono i requisiti richiesti per il bonus turismo?

All’articolo 1 del decreto 152, i requisiti soggettivi richiesti per la presentazione della domanda dei contributi riguardano le imprese in attività, iscritte al Registro imprese da mantenere per cinque anni successivi all’elargizione del beneficio fiscale. Inoltre è richiesta la regolarità del Documento unico di regolarità contributiva (Durc), oltre alla regolarità fiscale e dell’antimafia.

Contributi a fondo perduto e crediti di imposta nel turismo: quali sono gli interventi ammissibili?

Gli interventi ammissibili per richiedere il bonus turismo, i crediti di imposta e i contributi a fondo perduto riguardano:

  • l’efficienza energetica;
  • l’eliminazione delle barriere architettoniche;
  • gli interventi edilizi;
  • la costruzione di piscine termali;
  • la riqualificazione antisismica;
  • la digitalizzazione delle imprese turistiche;
  • l’acquisto di mobili e di arredi secondo quanto prevede l’articolo 4 dell’avviso pubblico del ministero del Turismo.

Non rientrano tra gli interventi, invece, quelli relativi all’installazione degli impianti fotovoltaici.

Bonus turismo, elenco delle spese ammissibili: dove si può trovare?

Le spese ammissibili ai contributi a fondo perduto del bonus turismo si possono trovare, in elenco, sul sito del ministero del Turismo. La pubblicazione avviene entro i 60 giorni successivi all’emanazione dell’avviso pubblico. Inoltre, le spese ammissibili sono quelle sostenute dal 7 novembre 2021 al 31 dicembre 2024. L’inizio dell’intervento agevolato oggetto di richiesta dei contributi a fondo perduto deve avvenire entro sei mesi dalla pubblicazione dell’elenco degli ammessi ai finanziamenti. La fine dell’intervento deve avvenire entro 24 mesi dalla pubblicazione dell’elenco dei beneficiari con una proroga massima di sei mesi. Il tutto comunque entro la fine del 2024.

Crediti di imposta e bonus turismo: in cosa consiste l’agevolazione fiscale?

Per quanto attiene al tipo di agevolazione fiscale sugli interventi delle imprese operanti nel settore del turismo, è previsto un credito di imposta dell’80% da calcolare sulle spese ammissibili e un contributo a fondo perduto che può arrivare al 50%. Se si opta per il credito di imposta, è necessario utilizzarlo solo in compensazione dall’esercizio susseguente a quello dell’intervento. Il termine per utilizzare il credito di imposta è il 31 dicembre 2025. Inoltre, il credito di imposta può essere ceduto a terzi. Infine è previsto un finanziamento a tasso agevolato. La dote complessiva dell’agevolazione a favore delle imprese del turismo è pari a 500 milioni di euro.

Bonus turismo, quando si può presentare la domanda?

La domanda per il bonus turismo può essere presentata entro 30 giorni dall’apertura della piattaforma on line. La data prevista è quella del 21 febbraio 2022. L’attribuzione del beneficio fiscale avviene a seconda dell’ordine cronologico di presentazione delle istanze. L’elenco dei beneficiari del bonus turismo avviene entro 60 giorni dalla scadenza per la presentazione delle domande. L’erogazione dell’incentivo avviene secondo l’ordine cronologico di comunicazione della conclusione dell’intervento.

Contributi diretti spesa e bonus per riqualificazione energetica e innovazione digitale turismo

Il secondo bonus con contributi diretto della spesa e finanziamenti agevolati è quello previsto dall’articolo 3 del decreto legge numero 152 del 2021. Si tratta di agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica e l’innovazione digitale delle imprese del turismo. La norma ha avuto attuazione con il decreto ministeriale del Tesoro del 28 dicembre 2021, reperibile sul sito istituzionale. Si tratta di un bonus per i soggetti operanti nel turismo e in attività. Serve l’iscrizione al Registro delle imprese. Inoltre è necessario gestire un’attività ricettiva o di servizio turistico in immobili. I requisiti sono reperibili sul decreto ministeriale all’articolo 4.

Quali sono le spese ammissibili e le agevolazioni?

Le spese ammissibili dei contributi diretti sulle spese e del bonus riqualificazione energetica e innovazione digitale del turismo sono reperibili nell’articolo 6 del decreto ministeriale. Si tratta di cinque tipologie di spese e di investimenti. I contributi diretti raggiungono fino al 35% delle spese ammissibili in relazione alla dimensione dell’impresa. Sono previsti dei finanziamenti agevolati. Le spese devono essere sostenute entro il 31 dicembre 2025.

Bonus per le imprese del turismo, quali sono i documenti da presentare?

In tutto devono essere presentati 29 documenti nelle domande del bonus per le imprese operanti nel settore del turismo. I primi 9 documenti sono relativi alla parte anagrafica e, pertanto, alla sezione delle informazioni sul soggetto richiedente e su quelli del legale rappresentante. I successivi 7 documenti sono inerenti alla sezione degli interventi da realizzare per ottenere il bonus turismo. Rientrano nei documenti la descrizione dettagliata del progetto di investimento e le occorrenti autorizzazioni come Cilas, Cila, Scia e Dia. L’ultima sezione dei documenti ne individua 13. Tra questi, particolare importanze è l’asseverazione del tecnico abilitato per la congruenza dei costi massimi unitari. Il tecnico deve accertare anche le date di inizio e di termine dei lavori. Inoltre, il tecnico deve attestare anche la compatibilità degli interventi in merito al regolamento Ue numero 852 del 2020.

 

 

Turismo, come si presentano le domande per i contributi a fondo perduto e i crediti d’imposta

In arrivo i contributi a fondo perduto e i crediti di imposta per le imprese che svolgano la propria attività nel turismo. I tempi per la presentazione delle domande delle misure sono già fissati. Occorrerà solo attendere l’avviso del ministero del Turismo entro 60 giorni con l’apposito provvedimento. I contributi e i crediti di imposta sono previsti dall’articolo 1 del decreto legge numero 152 del 6 novembre 2021. Conti alla mano, togliendo i giorni di festività, le imprese interessate ai contributi avranno circa 70 giorni di tempo per preparare tutta la documentazione necessaria e inviarla.

Contributi e crediti di imposta al settore turistico, chi può presentare la domanda?

Secondo quanto prevede il decreto legge 152, possono presentare domanda di contributi a fondo perduto e di crediti di imposta le seguenti imprese del turismo:

  • quelle alberghiere;
  • le strutture per l’attività di agriturismo;
  • le strutture ricettive all’aria aperta;
  • le imprese del comparto del turismo, dunque quelle fieristiche, ricreative, congressuali;
  • gli stabilimenti balneari, i porti turistici, i complessi termali, i parchi a tema (faunistici e acquatici).

Tutte queste tipologie di imprese turistiche possono richiedere un contributo a fondo perduto o un credito di imposta sugli interventi, previsti dal decreto stesso, alle strutture. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità del servizio turistico secondo quanto prevede il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) nella misura 4.2.1.

Contributi e i crediti di imposta delle imprese del turismo: come si presenta la domanda?

Per presentare domanda dei contributi a fondo perduto e dei crediti di imposta delle imprese che operano nel settore del turismo occorrerà seguire la procedura telematica. Si dovrà accedere al portale del ministero del Turismo dove sarà a disposizione delle imprese interessate la nuova piattaforma. Per l’accesso, si attendono le istruzioni che il ministero del Turismo fornirà. I tempi però sono ristretti: dal momento in cui il ministero aprirà la piattaforma, la domanda dovrà essere presentata entro i successivi 30 giorni.

Quali sono i dati da inserire nella domanda dei contributi a favore delle imprese del turismo?

La sezione dei dati anagrafici della piattaforma per le domande dei contributi a fondo perduto e dei crediti di imposta delle imprese del turismo richiederà, innanzitutto, l’inserimento dei dati del legale rappresentante dell’azienda richiedente. Il legale rappresentante dovrà anche sottoscrivere la domanda con la firma digitale, oltre a procedere con la compilazione dei dati anagrafici richiesti. Lo stesso dovrà allegare anche il codice fiscale e il documento di identità. Nella domanda dovrà essere indicato anche il Documento unico di regolarità contributiva (Durc). Si tratta di uno dei passaggi al quale prestare particolare attenzione: in presenza di un Durc non in regola e non valido, l’impresa verrà esclusa dai contributi.

Quali sono informazioni catastali e di attività richieste dalla domanda di contributi a favore delle imprese del turismo?

L’inserimento delle informazioni che la piattaforma chiedere all’impresa del turismo per la richiesta dei contributi contiene anche l’indicazione dell’attività che esercita l’impresa stessa. Sarà necessario riportare le informazioni sulla sede presso la quale verrà realizzato l’intervento oggetto di contributo. Saranno tre le informazioni principali da inserire:

  • i dati catastali dell’immobile sul quale deve essere effettuato l’intervento oggetto di contributo e di credito di imposta;
  • il tipo di struttura ricettiva o di servizio turistico;
  • la tipologia di attività svolta presso la sede dove verrà realizzato l’intervento oggetto di contributo.

Domanda di contributi imprese del turismo: le informazioni sul tipo di intervento

In merito agli interventi per i quali le imprese turistiche faranno richiesta dei contributi e del credito di imposta, è necessario che venga compilata la relativa sezione. In particolare bisognerà indicare:

  • il titolo, il giorno di inizio e la data di fine dei lavori;
  • un abstract del progetto;
  • la descrizione più dettagliata dei lavori.

Interventi edili, in muratura o di impiantistica tra i contributi alle imprese turistiche: quali documenti vanno allegati?

Per gli interventi relativi a opere dell’edilizia, murarie e di impianti è necessario prestare particolare attenzione. Infatti, nella terza sezione, quella inerente le dichiarazioni e i documenti da allegare, il dicastero dei Trasporti chiede che venga inserita la copia del contratto di affitto. In alternativa si dovrà inserire la copia di qualsiasi contratto inerente la sede dove dovrà essere svolto l’intervento. I documenti da allegare sono obbligatori per le imprese che facciano richiesta nel caso in cui siano gestori di attività ricettiva o di servizi turistici per interventi relativi alle opere murarie o agli impianti in immobili oppure per aree di proprietà delle persone fisiche che non svolgano un’attività economica. Risulta altresì necessario inoltrare la dichiarazione sostitutiva del certificato di iscrizione alla Camera di commercio. Infine, vanno allegati:

  • tutte le certificazioni richieste;
  • i permessi necessari;
  • copia dei permessi a costruire.

Contributi a fondo perduto turismo: quali sono i documenti da allegare?

Proprio in merito alle certificazioni e ai permessi da allegare alla domanda di richiesta dei contributi del settore del turismo, bisognerà fare in fretta. I tempi per la domanda di 30 giorni dall’apertura della piattaforma del ministero del Turismo potrebbero risultare ristretti, soprattutto per i documenti da caricare. Considerando i 60 giorni del decreto, le imprese potrebbero avere a disposizione solo 70 giorni per:

  • consultare un tecnico abilitato che asseveri la congruenza dei costi massimi unitari;
  • faccia anche la verifica di coerenza dei giorni indicati per l’avvio e la conclusione degli interventi;
  • ottenere la certificazione di compatibilità per non arrecare danni significativi secondo quanto prevede il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr).

Dopo la presentazione della domanda per il fondo perduto, il richiedente deve fare il monitoraggio costante

L’ottenimento del fondo perduto o del credito di imposta per interventi su strutture del turismo obbliga il beneficiario a presentare, ogni 6 mesi dalla data di inizio dell’intervento:

  • l’analisi del livello di utilizzo dei contributi ricevuti e degli investimenti inerenti;
  • l’iscrizione delle spese totali ammissibili inerenti il progetto stesso;
  • l’indicazione delle singole voci di spesa riportate in maniera dettagliata.