Come aprire un negozio online su Amazon

Molti si chiedono come poter vendere i propri prodotti attraverso la nota piattaforma di Jeff Bezos. In questa rapida guida andiamo, quindi, a vedere come aprire un negozio online su Amazon.

Negozio online, di cosa si tratta

Innanzitutto andiamo a vedere cosa si intende quando si parla di negozio online, od anche noto come shop online.

Con il termine negozio online (o negozio in rete, negozio virtuale, più raramente con le espressioni inglesi webshop, online shop e online store) si fa riferimento, inevitabilmente, ad una tipologia di commercio elettronico nella quale il mezzo di realizzazione dell’acquisto è il sito web, e in cui la transazione economica si svolge, appunto, online.

In linea sommaria, per poter essere venditori su Amazon è necessario accedere ad Amazon Seller Central, la piattaforma attraverso cui è possibile creare il proprio catalogo di prodotti, definire le offerte, gestire gli ordini, comunicare con gli acquirenti, analizzare i dati di vendita e utilizzare gli strumenti pubblicitari di Amazon.

Nel prossimo paragrafo andremo nel dettaglio a vedere come aprire un negozio online su Amazon.

Come funziona aprire un negozio online su Amazon

Innanzitutto, è bene sapere che per aprire un negozio su Amazon è indispensabile avere un account sul medesimo sito di shopping online. Quindi occorre necessariamente creare un account Amazon, se non se ne possiede già uno.

Prima di vedere la procedura per creare il proprio negozio su Amazon, sarà necessario conoscere quali sono le tariffe per la gestione del proprio shop online e le spese applicate per ogni vendita andata a buon fine. Di base, possiamo dire che vi sono due tipologie di piani di vendita.

  • Piano di vendita Base: quello rivolto ai venditori occasionali che non hanno particolari esigenze, permette di creare al massimo 40 inserzioni al mese. Non ha alcun costo ricorrente e consente di aprire un negozio gratuitamente. Per ogni articolo venduto, è prevista una commissione di chiusura fissa pari a 0,99 euro, una commissione per segnalazione e una commissione di gestione che variano a seconda della categoria del prodotto venduto.
  • Piano di vendita Pro: con un costo di 39 euro/mese, esso consente di gestire un negozio professionale senza limitazioni nella creazione di inserzioni. Consente di usare strumenti automatizzati per caricare il proprio inventario, di monitorare i propri ordini e di vendere in tutte le categorie di Amazon. I venditori Pro non pagano la commissione di chiusura fissa ma vengono applicate le commissioni per segnalazione e di gestione.

Una volta chiarita la questione amministrativa, vediamo come creare all’atto pratico lo shop online su Amazon.

Come si crea un negozio online su Amazon

Dunque, vediamo quali requisiti occorrono per effettuare la procedura di apertura di uno shop online su Amazon.

Per registrarsi come venditore occorrono le seguenti cose:

  • un indirizzo postale aziendale, oppure un account cliente Amazon;
  • una carta di credito;
  • numero di conto corrente associato al referente legale;
  • un documento d’identità valido;
  • i dati di registrazione della società (compresa la partita IVA);
  • visura camerale aggiornata negli ultimi 6 mesi;
  • carta di credito rilasciata da un istituto bancario o virtuale (Es. N26) – (NO carte di Debito);
  • conto corrente bancario (IBAN, BIC, Swift);
  • e-mail dedicata e diversa da quella di un account compratore;
  • utenze (luce/gas) con indirizzo congruo alla sede legale;
  • numero di cellulare di un addetto ai lavori interni all’azienda, servirà in fase di accesso per ricevere un codice OTP numerico di sicurezza a seguito del login.

Dopodiché sarà necessario scegliere un nome per il proprio negozio, anche quello del brand di vendita inerente. E il gioco, sostanzialmente, è fatto.

Piano di vendita individuale

Vi sono due piani di vendita differenti, uno dei quali è quello di vendita individuale.

In questa tipologia, Amazon trattiene una tariffa prepagata di 0,99 euro su ogni oggetto venduto, senza dover sottoscrivere nessun tipo di abbonamento mensile. Sarà inoltre Amazon a impostare automaticamente le spese di spedizione degli ordini e a stabilire i termini di servizio che i venditori possono offrire agli acquirenti.

Piano di vendita Professionale

Come detto anche precedentemente, vi è un piano di vendita con costo mensile.

Il piano di vendita Professionale, infatti, richiede il pagamento di una quota di abbonamento pari a 39,00 euro/mese, non rimborsabile indipendentemente dall’effettiva vendita o pubblicazione di offerte. Non vengono applicate tariffe di chiusura fissa sulle vendite, ma sono previste delle commissioni sul prezzo dell’articolo, esattamente le stesse previste per i venditori Individuali.

Con questo piano vi è accesso alle funzionalità dell’inventario che consentono di caricare più file contemporaneamente o di gestire gli ordini tramite feed e report, ed è consigliabile a chi:

  • vende più di 40 articoli al mese;
  • vuole pubblicizzare i propri prodotti;
  • vuole risultare idoneo al posizionamento all’inizio dei risultati di ricerca;
  • vuole servirsi di strumenti di vendita avanzati, come API e report;
  • vuole vendere prodotti che rientrano in categorie soggette a restrizioni.

Questo, quindi è quanto di più utile e necessario vi fosse da sapere per aprire un negozio online su Amazon.

Quanto si guadagna con Amazon Kindle

Molti avranno tentato di far pubblicare il proprio libro ad una casa editrice, molti altri invece sono sempre più tentati di scegliere la via del self publishing con Amazon. Ma quanto si guadagna con Amazon Kindle? Scopriamolo assieme.

Come pubblicare con Amazon Kindle Direct Publishing il proprio libro

Quando si parla di Amazon Kindle Direct Publishing si fa riferimento alla possibilità di auto pubblicare il proprio libro su un portale di lettura digitale di Amazon, Ovvero Amazon Kindle, che mette a disposizione libri (anche di successo) in formato digitale, appunto.

Ma quando decidiamo di pubblicare il nostro testo (ovviamente inedito, senza ledere diritti di una altra casa editrice) sul portale di Amazon, dopo aver effettuato apposita iscrizione con tutti i dati (anche bancari) richiesti, potremmo mettere a disposizione il nostro libro anche in formato cartaceo.

Sarà, infatti la stamperia di Amazon, tra le sedi in tutta Europa, a stampare il libro, ogni volta che ne venga ordinata una copia. Acquistabile nella normale modalità con cui si acquista di tutto su Amazon, appunto.

Quanto si guadagna pubblicando il proprio libro su Amazon Kindle

Sebbene, la pubblicazione del proprio libro in maniera autonoma possa comportare qualche difficoltà o svantaggio sul piano pratico del prodotto (come editing, impaginazione, pubblicità del prodotto stesso), il vantaggio sicuro sta invece nel guadagno.

Molto spesso per pubblicare un libro di uno scrittore emergente o sconosciuto gli editori (quelli meno professionali) chiedono soldi allo scrittore, per pagare tutta la pubblicazione del materiale. Per poi affibiare una residua percentuale (meno della metà) su ogni copia venduta, intascandone il restante.

Molte altre case indipendenti, invece, quelle più dotate di buon senso e rispetto verso l’autore, decidono se pubblicare o meno lo scritto, valutano i costi e se ne accollano la spesa. Tuttavia, però, il guadagno per lo scrittore resta una vera chimera. Solitamente i diritti spettanti allo scrittore sono circa del 15% su ogni copia, se non di meno. E ancor più spesso, il compenso viene ceduto solo dopo una soglia di copie vendute.

Con Amazon, invece, scegliendo la via del self publishing sarà lo scrittore stesso a stabilire sia un prezzo di mercato, sia ad intascare circa la metà su ogni copia venduta.

Di certo, si dovrà affrontare l’editing (aspetto non da poco) del proprio libro, senza un curatore, l’impaginazione e la copertina (a cui da aiuto anche qualche strumento di Amazon stesso) tutto in maniera autonoma. Col rischio di dare un aspetto poco professionale al proprio testo. O, magari poco curato. Ma, sulle vendite ci sarà un discreto guadagno, soprattutto se avete una buona fetta di lettori, amici, followers o parenti a cui far acquistare il vostro libro.

Su ogni copia, infatti, Amazon scalerà il prezzo di stampa (mediamente tra i 2 euro per un libro di circa 100 pagine e 5 euro per libri più corposi), il restante del prezzo sarà al 60% il vostro guadagno ed il 40% andrà ad Amazon che vi fa da “editore”.

In pratica, se il vostro libro decidete di venderlo ad un prezzo di 15 Euro e sarà composto da circa 250 pagine, la stampa verrà a costare all’incirca 3 euro e voi intascherete il 60% di quei circa 12 Euro restanti. Insomma, più di 6 euro per ogni copia venduta. E quando avrete venduto 10 copie, avrete guadagnato 60 Euro sul vostro lavoro cartaceo.

Come vengono corrisposti i guadagni su Amazon

Il pagamento delle vostre vendite scatta sui dati bancari (IBAN o Postepay che sia) al superamento dei 60 giorni dalla prima copia venduta, dopodiché ogni fine mese vi arriverà, direttamente sul vostro conto, il corrispettivo di ciò che avrete guadagnato mensilmente. Sia essa una singola copia o sia il guadagno di centinaia di copie vendute.

Non da dimenticare che la copia del vostro libro può essere venduta anche in formato Kindle, quello digitale, appunto. Dal quale il guadagno sarà differente. Innanzitutto non va scalato alcun costo di stampa, ma ovviamente il prezzo di vendita dovrà essere più moderato, per un prodotto che non ha sostanza fisica e si legge dal proprio tablet.

Le percentuali di guadagno sono, inoltre differenti. Infatti, potrete guadagnare il 70% del prezzo, se il vostro ebook lo vendete ad un massimo di 9,99 Euro. Superata la soglia, il guadagno varia invece al 35% del guadagno. Ma, per completezza e ampliare il raggio di guadagno potrete sempre mettere in vendita il vostro scritto sia in formato cartaceo (da ordinare in acquisto su Amazon), sia in eBook con un prezzo differente, e tentare la doppia strada di mercato.

Questo è quanto vi fosse di più necessario, dunque, da sapere in merito a guadagni e modalità di pubblicazione su Amazon Kindle Direct Publishing.

Non vi resta, quindi, che andare a caricare il vostro file del libro sulla piattaforma, a meno che il vostro desiderio non sia quello di vedere il vostro libro in una vetrinetta o su uno scaffale di libreria, nel centro della vostra città, ma senza guadagnare granché.

Leggi anche: Come pubblicare un libro su Amazon

Giorgia la ‘rottamatrice’

IERI

Monti vola in Qatar: e fa affari con l’emiro. Il Premier stringe le mani agli uomini di Hamad bin Khalifa Al Thani, l’emiro del Qatar, e salta fuori una joint venture da 2 miliardi di euro. E’ quella siglata ieri tra il Fondo strategico italiano (Fsi) e la Qatar Holding, la stessa società del Qatar che aveva soffiato il marchio Valentino all’Italia per un ‘capriccio’ di una delle 3 mogli dell’emiro. La joint venture si chiamerà “Iq Made in Italy Venture”, e verrà dotata di 300 milioni di euro iniziali e un capitale complessivo fino a 2 miliardi, “che sarà versato pariteticamente da Fsi e Qh nel corso dei primi quattro anni”. Ma qual è lo scopo di questa nuova alleanza da mille e una notte? La neonata joint venture investirà nelle società italiane che operano in alcuni settori del Made in Italy: dall’ alimentare alla moda e lusso, e ancora arredamento e design, turismo, stile di vita, tempo libero. Ma perché un accordo proprio con il fondo sovrano del Qatar? L’Emiro, almeno di questi tempi, è meglio tenerselo alleato, che ritrovarselo come concorrente. Valentino docet.

Il vino in polvere ‘made in Italy’:  cosa succede se Amazon spaccia come vino rigorosamente ‘made in Italy’ della polvere colorata in kit? Coldiretti ha denunciato ieri il sito di e-commerce mondiale per aver inglobato e commercializzato nella sua ‘enoteca on line’ wine kit, ovvero confezioni di vini in polvere, che utilizzano impropriamente i nomi di denominazioni protette italiane, dal Barolo al Valpolicella, al Montepulciano e Chianti. E pensare che una volta c’era chi disprezzava il vino in cartone…

Napolitano difende Monti: “vedremo come si esprimeranno i cittadini e in base al risultato elettorale si troveranno le soluzioni per governare stabilmente il Paese, mettendo a frutto il lavoro del Governo Monti le cui decisioni hanno segnato il cammino dal quale l’Italia non potrà discostarsi” è fiducioso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano circa l’operato dell’attuale Premier Monti. A margine del vertice con i Presidenti della Repubblica tedesca e polacca a Napoli, il Presidente, parlando di pronostici sulle prossime elezioni ha fatto sapere che “quando sono libere nessuno può prevedere il risultato. C’è sempre un certo grado di rischio quando si vota, vogliamo per questo non votare?”.

Gaza: Stop alle violenze: lo ha chiesto il presidente americano Barack Obama telefonando al presidente egiziano Mohamed Morsi, al quale ha domandato di intervenire su Hamas per fermare il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza su Israele. e al premier israeliano, Benyamin Netanyahu. Secondo alcune fonti,Israele sarebbe intenzionato a chiedere un cessate il fuoco, dalle 24 alle 48 ore, come richiesto dal Governo egiziano, per permettere a entrambe le parti di elaborare i termini di un accordo per una tregua. E intanto oggi Ban Ki-moon incontrerà il segretario generale della Lega Araba Nabil el Araby, mentre in serata sarà a Il Cairo per incontrare il Presidente Morsi e il premier Hisham Qandil.

OGGI

Redditest al via: presentato questa mattina dall’Agenzia delle Entrate lo strumento che scoverà gli evasori di tutta Italia. Il Redditest è uno strumento di auto valutazione online da parte del contribuente per verificare se il suo reddito è compatibile con le sue spese, una sorta di autodiagnosi pre 730 e modello Unico. Il Redditest voci di spesa divise in sette macro-categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Lo strumento online affiancherà il Redditometro vero e proprio: solo nel caso il Redditest evidenzio uno scostamento superiore al 20% rispetto alla dichiarazione, scatteranno gli accertamenti del fisco.

Clinton a Gaza: il governo israeliano ha “sospeso provvisoriamente” ogni progetto di offensiva via terra sulla Striscia di Gaza: lo scopo è dare tempo alla mediazione egiziana in corso. Intanto sono attesi in Israele il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, inviato dal Presidente Barack Obama, che ieri ha telefonato al Premier egiziano Morsi, e il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, allo scopo di trovare una trattativa per fermare il conflitto. Conflitto che secondo il bilancio aggiornato a questa notte, quando sono continuati i raid aerei, ha mietuto 109 vittime palestinesi dall’inizio dell’offensiva.

Moody’s declassa la Francia: la più temuta agenzia di rating ha tagliato il rating della Francia declassandolo a AA1 dalla precedente tripla A. Lo ha reso noto l’agenzia in una nota in un cui spiega di aver anche mantenuto sul Paese l’Outlook negativo. “Le riforme annunciate dalla Francia sono state insufficienti per ristabilire la competitività” fa sapere Moody’s.

Giorgia Meloni ‘rottamatrice’: ‘lasciare spazio a una nuova generazione’. E’ questo il diktat della neocandidata alle Primarie del Pdl Giorgia Meloni: ex ministro della Gioventù durante il Governo Berlusconi, la Meloni ha il piglio della rottamatrice, soprattutto nei confronti di quelli che ”stanno lì dal ’94 o persino da prima. Chi oggi vota per la prima non ha mai visto altre facce. Tra il tutti a casa e la palude c’è spazio per un ricambio fondato sul merito”. Ricambio che secondo la Meloni potrebbe giocare a vantaggio anche del superfavorito, nonché segretario del partito, Angelino Alfano: “una competizione vera può rappresentare un’occasione anche per Alfano per smarcarsi dall’ immagine di leader ostaggio dell’apparato. Per lui puo’ essere l’occasione per tirare fuori quel coraggio che molti di noi hanno sperato trovasse in questo anno e mezzo da segretario”.

Vittoria della Roma: Torino battuto 2 a 0 all’Olimpico ieri sera da una Roma in stato di grazia post delusione derby: le 2 reti portano le firme di Osvaldo su rigore e di Pjanic.

Beckham lascia i Los Angeles Galaxy: il centrocampista più famoso del Manchester United pronto ad attaccare le scarpette al chiodo. Sembra proprio che Mr Beckham sia intenzione a chiudere con il calcio: secondo alcune indiscrezioni giocherà la sua ultima partita il prossimo 1 dicembre nella finale della Mls Cup contro lo Houston Dynamo. Ma c’è già chi sussurra che l’ex capitano della nazionale inglese sarebbe pronto a trasferirsi in un altro Continente, il terzo per l’appunto: stavolta a tentarlo sarebbero le offerte ricevute dall’Australia. E chissà che non diventi vicino di casa di Del Piero.

DOMANI

Legge di Stabilità: occorrerà attendere domani per tre voti di fiducia della Camera alla Legge di stabilità e Ddl Bilancio, che passerà in Aula invece giovedì, per la discussione generale. Oggi intanto, intorno a mezzogiorno, si è svolta l’apposizione delle tre fiducie da parte del Governo, votate in successione a partire dalle 12.

Camusso a Palazzo Chigi: incontro fra il Governo e le parti sociali domani sera alle 18.30 a Palazzo Chigi. Al tavolo delle trattative sull’accordo per la produttività siederà Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, poco propensa a mettere la firma sul testo definitivo del confronto tra le parti sociali sulla produttività, lo stesso a cui hanno aderito Cisl e Uil e le associazioni d’impresa. Per la Cgil il testo contiene “contiene elementi non condivisibili”, sottolineando che “il giudizio della Cgil resta negativo su alcune parti sostanziali del testo”.
La Uil, che ha invece siglato l’intesa sulla produttività, chiede al Governo la detassazione strutturale dei premi di produttività applicando un’imposta, sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali, al 10% sui redditi da lavoro dipendente fino a 40.000 euro lordi annui.

Anderlecht Milan: trasferta belga domani sera per i rossoneri di Allegri, che incontreranno l’Anderlecht nella fase di ritorno del Girone di Champions League. Vietato sbagliare per il Milan, pena il mancato accesso alla fase ad eliminazione diretta della Champions e una perdita pecunaria non indifferente: il premio economico offerto dal superamento del turno, che, in tempi di magra, a Via Turati non farebbe certo scomodo.

 

Alessia CASIRAGHI

Due nuove opportunità per vendere online

Due nuove opportunità per vendere prodotti online sono offerte alle imprese da due big player mondiali: Google e Amazon.

Amazon mette a disposizione delle piccole imprese italiane vetrina, sistema di pagamento e logistica, mettendo a disposizione uno staff di 200 persone nella prossima sede che aprirà a Castelsangiovanni (Piacenza).

Sulla stessa linea, Google shopping, attualmente in versione beta, che mette insieme tutte le principali offerte delle imprese italiane che vendono su web.
Gli utenti possono ricercare i prodotti da acquistare, ottenere informazioni sugli articoli, comparare i prezzi e scegliere il venditore che meglio risponde alle proprie esigenze.

I venditori invece possono registrasi gratuitamente al servizio per poi inserire una lista dei propri prodotti sul Merchant Center di Google accessibile dal proprio account Google. Attraverso questa chi vende può caricare i propri dati e renderli disponibili attraverso le ricerche effettuate dagli acquirenti su Google Shopping.