APP FatturAE per iPhone e smartphone Android, tutto quello che c’è da sapere

Ai contribuenti titolari di partita IVA, per la gestione completa del ciclo della fatturazione elettronica, non serve necessariamente l’uso del PC desktop o del computer portatile. E questo perché, per i sistemi operativi iOS e Android, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un’applicazione gratuita per i dispositivi mobili.

Si tratta, nello specifico, dell’APP FatturAE che, di conseguenza, può rappresentare una valida alternativa rispetto al portale del Fisco ‘Fatture e Corrispettivi’. Ecco allora tutto quello che c’è da sapere sull’APP FatturAE.

Chi, come e quando si può utilizzare l’APP FatturAE

L’accesso e l’utilizzo dell’APP FatturAE è riservato alle sole persone fisiche che sono titolari di partita IVA. Potendo autenticarsi non solo con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), ma anche con le credenziali dell’Agenzia delle Entrate che permettono l’accesso a servizi telematici Entratel ed a Fisconline.

Per tutti gli altri soggetti che sono diversi dalle persone fisiche titolari di partita IVA, invece, la gestione del ciclo della fatturazione elettronica, attraverso i servizi del Fisco, può avvenire solo attraverso il portale ‘Fatture e Corrispettivi‘ anche tramite il download dell’apposito software stand-alone per personal computer.

Scaricando ed installando l’APP FatturAE, e dopo aver effettuato il primo accesso con le credenziali del Fisco o con SPID, l’applicazione funzionerà in modalità monoutente. Ovverosia, al primo accesso l’utente sarà identificato come unico cedente e prestatore per quel che riguarda tutto il ciclo della fatturazione elettronica. Per cambiare utenza, e per identificarsi con altre credenziali, infatti, l’unica via sarà quella di disinstallare l’APP FatturAE e di reinstallarla così come riporta online proprio il sito Internet dell’Agenzia delle Entrate.

Cosa si può fare scaricando ed installando l’APP per Android e iOS FatturAE

Scaricando ed installando l’APP FatturAE, l’utente grazie ad una procedura guidata può prima predisporre e poi inviare una fattura elettronica all’SdI, ovverosia al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate. L’applicazione supporta sia la predisposizione e l’invio di una fattura ordinaria, sia di una fattura elettronica semplificata verso e tra i privati ed anche verso la Pubblica Amministrazione.

Inoltre, per la cessione dei carburanti, l’APP FatturAE supporta pure un modello di fattura ad hoc. Proprio al fine di agevolare l’operatività dei gestori delle stazioni di carburanti. In più, in fase di configurazione iniziale dell’APP FatturAE, l’utente può scegliere se memorizzare i dati delle fatture generate sul proprio dispositivo.

Oppure può scegliere di memorizzarle nell’account personale sul cloud. Nella fattispecie, su Google Drive per i dispositivi mobili con il sistema operativo Android, oppure su iCloud per i dispositivi mobili con il sistema operativo della Apple iOS.

WeWard: l’app che ti paga per camminare fa guadagnare davvero?

E’ arrivata WeWard, l’app che ti paga per camminare e sono già tantissimi gli utenti che hanno deciso di scaricarla, ma ciò che molti si chiedono è: ma è tutto vero e fa guadagnare davvero o si tratta di una truffa? Cerchiamo di capire come funziona.

Cos’è WeWard?

WeWard è l’app che paga per camminare, in Italia è arrivata da pochi giorni e ha fatto registrare subito un successo inaspettato, infatti, in poco tempo è stata scaricata da oltre 700.000 persone. In realtà in altri Paesi, come la Francia, Spagna e Belgio è arrivata molto tempo fa, infatti in questi Paesi è disponibile dal 2019. Il traguardo da raggiungere per mantenere la forma fisica, avere una muscolatura tonica, una silhouette invidiabile, godere di tutti i benefici per la salute, tra cui una circolazione migliore e cuore in salute, è di 10.000 passi al giorno, ma spesso la maggior parte delle persone non riesce a raggiungerlo, si arrende prima.

WeWard potrebbe essere un incentivo in più per mantenere questo ambizioso obiettivo, infatti dai dati emerge che le persone che hanno scaricato l’app hanno in media un aumento di attività motoria del 24%. Chissà per quanto tempo funzionarà come stimolo? E’ difficile da prevedere, ma molto dipende da quanto riesce ad essere economicamente attraente, infatti per ora è stato stimato che il guadagno massimo è di 40 euro l’anno, circa 4 euro al mese.

Come funziona l’app che ti paga per camminare?

In primo luogo si tratta di un’app che può essere scaricata su telefoni Android e I-Phone. Una volta scaricata l’app e creato il proprio profilo, lo smartphone diventerà un contapassi, in realtà ogni smartphone ha un contapassi che monitora le attività, ma in questo caso i passi non sono solo contati, ma anche remunerati.

In base alle distanze coperte si ricevono dei premi:

  • 1.500 passi 1 ward;
  • 3.000 passi 3 ward;
  • 20.000 passi 25 ward.

Per rendersi conto di qual è il valore del ward basti considerare che 100 ward sono l’equivalente di 0,50 cent, quindi i guadagni sono davvero irrisori, a meno che non si cammini ogni giorno per diverse ore. Ulteriori introiti si possono ottenere nel caso in cui si presentino degli amici facendo così crescere la comunità. I ward possono essere riscattati in diversi modi, ad esempio è possibile richiedere dei buoni sconto, carte regalo oppure caricare il proprio conto, ma le somme sono davvero molto piccole.

Qual è l’obiettivo di WeWard?

L’obiettivo di WeWard è stimolare le persone a camminare di più e di conseguenza utilizzare meno l’auto o altri mezzi inquinanti. Questo si traduce in minore inquinamento, vantaggi per la salute della persona e alla fine in guadagno, diretto attraverso la remunerazione dei ward e indiretto perché si risparmia carburante.

Occorre però prestare attenzione perché, per ottenere le ricompense, ogni sera si devono convalidare i passi percorsi durante la giornata e ciò deve essere fatto prima della mezzanotte, in caso contrario i passi si perdono. Farlo è molto semplice, infatti basta accedere alla app e cliccare sul pulsante arancione denominato “convalida i miei passi”. Non si tratta di una procedura complicata, ma sicuramente è facile dimenticare di farlo.

Ti stai ancora chiedendo se fa guadagnare davvero? La risposta è sì, ma se ti stai chiedendo cosa devi dare un cambio, la risposta è che l’app che ti paga per camminare in compenso riceve tantissimi dati personali (ad esempio in quali negozi si fanno delle soste, dove si va, quali luoghi si visitano) che possono essere ceduti, ecco perché prima di procedere è bene capire se il gioco vale la candela. Certamente se non siamo tracciati da WeWard siamo tracciati da tantissime altre app a cui abbiamo dato il consenso, a volte anche per pigrizia, ma il consiglio è di provare a capire quali dati sono realmente carpiti e riutilizzati. Naturalmente si riceve anche tanta pubblicità, la stessa è comunque determinata in base a ciò che emerge dall’uso del cellulare quindi è una sorta di pubblicità personalizzata.

Olipad Graphos, il tablet per aziende

Olivetti ha presentato il suo nuovo tablet, l’Olipad Graphos completo di tutto, anche della possibilità di compilare documenti che richiedono una firma autografa, senza più il bisogno di utilizzare fogli e perdere tempo in noiose attese burocratiche.

Ciò è possibile con qualsiasi tipo di documento, grazie ad una speciale penna che non necessita di alimentazione, e che permette di acquisire sia l’immagine della firma che i suoi parametri grafometrici (pressione, ritmo, movimento, velocità, accelerazione) specifici di ogni utilizzatore.

E’ sicuramente un prodotto studiato per le aziende, non solo per questa innovativa possibilità, ma anche per la facilità e la velocità di utilizzo, sia che si adoperi la penna in dotazione, sia che si ricorra alla tastiera virtuale.

Utilizzando Olipad Graphos si è sempre connessi, dovunque ci si trovi, grazie al supporto Bluetooth, alla connessione 3G integrata con servizi voce e SMS e, in casa o in ufficio, alla connessione Wi-Fi b/g/n.
La porta USB 2.0 permette di collegare dispositivi esterni, in primis chiavette USB senza alcun adattatore speciale. Inoltre è dotata di una slot per schede di memoria microSD che conferisce maggiore flessibilità e capacità di archiviazione.

Per tutte queste qualità, Olipad Graphos si candida quale strumento indispensabile per chi visita abitualmente clienti e, presso la loro sede, deve predisporre un documento interfacciandosi in tempo reale con i propri sistemi informativi aziendali, raccogliere rapidamente dati e annotazioni, anche in un ambiente fortemente operativo, ed acquisire sul documento una o più firme autografe.

La sicurezza è garantita da un lettore di impronte digitali che garantisce l’accesso sicuro e controllato al dispositivo da parte del legittimo proprietario. Il lettore, inoltre, può essere utilizzato dagli applicativi per acquisire e confrontare le impronte digitali dei clienti, abilitando così l’implementazione di sistemi molto sofisticati di garanzia dell’identità e minimizzare il rischio di frodi.

Tra le “chicche” di Olipad Graphos c’è la possibilità di firmare con uno stilo a punta rigida e sottile, che riproduce quasi fedelmente l’abituale firma su foglio di carta.

Inutile dire che il tablet supporta perfettamente la visualizzazione di contenuti multimediali, come video ed immagini, utili per introdurre e presentare soluzioni tecnico-commerciali e/o scientifiche.
Grazie all’uscita HDMI, i contenuti possono essere agevolmente riprodotti su di un monitor esterno, proiettore o comune televisore, rendendo ancora più efficace la presentazione.

Olipad Graphos è dotato di una camera da 5 Megapixel con la quale si possono acquisire foto, registrare video e, specificamente, acquisire immagini di allegati da associare ad un documento che deve essere sottoscritto.

Infine, il sistema operativo supportato è Android 4.0 (Ice Cream Sandwich), il più recente Sistema Operativo sviluppato da Google specificamente per i tablet PC. Grazie a questo e al processore nVIDIA Tegra da 1 Ghz, Olipad Graphos è uno dei tablet Touch Screen più tecnologicamente avanzati disponibili sul mercato.

Vera MORETTI

Il bello della Cloud Economy

Quali sono i vantaggi della Cloud Economy?

La School of Management del Politecnico di Milano ha pubblicato a proposito il rapporto “Cloud economy, ultima chiamata”, nel quale fotografa i possibili sviluppi sul mercato di un settore che, solo in Italia, vale 443 milioni di euro, inglobando il 2,5% di investimenti in IT e con tassi di crescita annua del 25%.

Il vantaggio maggiore del cloud computing è sicuramente la possibilità, da parte delle aziende, di utilizzare server remoti accessibili anche da smartphone e tablet, con tutta una serie di vantaggi ulteriori, ovvero scalabilità dei servizi che permette di pagare solo ciò di cui si usufruisce; riduzione degli investimenti a parità di offerta; maggiore adattabilità rispetto alle richieste dei clienti; sicurezza affidabilità e costante aggiornamento dei sistemi.
Una delle novità riguarda il cloud ibrido, che permette alle aziende di distinguere cosa gestire in proprio e cosa affidare al fornitore: grazie a questa flessibilità promette di soddisfare le esigenze anche di microimprese e pmi, abbinando a data center interno i vantaggi dalla Nuvola pubblica.

Un esempio di ciò è rappresentato da CloudItalia, azienda da poco acquisita da Eutelia e con data center a Roma e Arezzo, in grado di sfruttare 14 mila kilometri di fibra ottica su tutto il territorio italiano, così da garantire spostamento e salvataggio di dati e programmi alla velocità di 40 GB al secondo.

Ma non è tutto oro quello che luccica, perché lo studio Osterman Research “The cloud advantage: increased security and lower costs for SMB” realizzato per Trendmicro, dimostra che alla diffusione del cloud corrisponde un aumento delle violazioni attraverso Internet (+35% rispetto al 2007) e posta elettronica (+12%) e dispositivi mobili (sul 4,3% dei terminali secondo una media mensile) dei quali il 52,1% nel corso dell’anno.

Da questa indagine traspare anche come sia Android il sistema operativo più in crescita presso le piccole e medie imprese (+7,1% rispetto al 2011) seguito da iOS su iPhone (+3,1%) e iPad (+1,9%).

Vera MORETTI

Samsung rilancia la tastiera qwerty per i professionisti

Samsung lascia per un attimo il mondo degli smartphone touch e, pensando ai professionisti, estrae di nuovo dal suo cilindro la buona, vecchia tastiera qwerty con il nuovo smartphone android Galaxy Chat. Di fatto una scelta che soddisfa la richiesta di chi, specialmente professionisti, vuole una tastiera fisica per scrivere messaggi ed e-mail, senza dover rinunciare alle potenzialità di uno smartphone di ultima generazione.

Dal punto di vista tecnologico, il Samsung Galaxy Chat presenta uno schermo touch da 3 pollici con risoluzione QVGA abbinato a una tastiera qwerty. La memoria interna espandibile tramite MicroSD è di 4 GB e ha anche una fotocamera posteriore, però da soli 2 MP. Completano l’offerta il 3G, il WiFi, il GPS, il Blueooth e altri irrinunciabili gadget.

Come ogni Samsung che si rispetti, il sistema operativo integrato è android Ice Cream Sandwich, abbinato ad una variante della classica interfaccia Touch Wiz di Samsung. Lanciato il mese scorso, la diffusione in Europa è partita dalla Spagna e arriverà progressivamente negli altri Stati europei, tra cui l’Italia.

LinkedIn arriva anche su iPad

di Vera MORETTI

Per i professionisti che utilizzano iPad e il social network LinkedIn c’è una novità: finalmente potranno usufruire di un’applicazione ad hoc, dopo quelle già introdotte per smartphone Android ed Apple.

Si tratta di una app piuttosto diversa dal sito LinkedIn, e il motivo è stato spiegato da Mario Sundar, che del social network è il direttore: “La creazione di questa app ci ha permesso di ridisegnare LinkedIn. L’app è stata progettata pensando all’esperienza di utilizzo degli utenti su iPad“.

La schermata principale dell’applicazione si presenta semplice, con tre uniche opzioni: All Updates, Profilo e casella di posta. La differenza, per quanto riguarda le ultime due , è che l’elenco delle persone che hanno guardato il profilo si trova in risalto rispetto alla posizione, in basso, occupata nel sito.

All Updates, invece, è la vera novità, perché è lì che l’app si trasforma in una sorta di social avanzato dal quale è possibile vedere tutto ciò che hanno condiviso i propri amici, le maggiori notizie e status.
Facendo riferimento, ad esempio, ai profili professionali, è possibile visualizzare chi, tra i contatti, ha cambiato lavoro di recente.

LinkedIn per iPad è inoltre sincronizzato con Google Calendar o il calendario di Exchange.

Caccia all’evasione 2.0

 

Un nuovo modo per ‘scaricare’ le tasse, o meglio gli evasori. Si chiama Tassa.li, la nuova app per Android e Apple che permette di segnalare direttamente dal proprio smartphone chi evade il fisco. Come?

Basterà scaricare sul proprio cellulare l’app gratuita e tenere gli occhi aperti: Tassa.li permette infatti agli utenti di segnalare in tempo reale e in modo anonimo ogni abuso al fisco. Scontrini mancati, fatture non emesse, importi non corretti. L’idea è semplice e intuitiva: basterà scrivere l’importo della mancata ricevuta e indicare a quale delle quattro categorie fa parte (bar e ristoranti, locali notturni, servizi, negozi) e premere invio. Il gioco è fatto: la segnalazione è partita. Grazie infatti al sistema di localizzazione satellitare dei cellulari la posizione dell’evasore viene rilevata e inviata immediatamente al server di Tassa.li.

Un vero e proprio data base stana-evasore, che ha già raggiunto quota 27 mila utenti che hanno inviato oltre 43 mila segnalazioni tramite il sistema ‘Tassa.li’. In coordinamento con la Guardia di Finanza e le Forze dell’Ordine, la nuova app ha già permesso l’individuazione di oltre 7 milioni e 300mila euro di evasione.

Tassa.li è nata da un’idea di un giovanissimo imprenditore, Edoardo Serra, che insieme a un gruppo di ‘malati di tecnologia’, fra cui alcuni studenti del Politecnico di Milano ha dato vita alla nuova application. L’app era già stata lanciata a luglio 2011, ma solo dopo il boom dei controlli di finanza nelle varie città italiane ha conquistato la ribalta di giornali e siti web. Per chi non possiede uno smartphone, Tassa.li è disponibile anche in versione web.

Mobile enterprise: iPhone supera Blackberry


di Manuele MORO

Era solo questione di tempo prima che accadesse. Dal confronto tra un’azienda incapace di rinnovare davvero la propria offerta, e che nel frattempo colleziona un disservizio dietro l’altro, e uno dei maggiori colossi tecnologici a livello mondiale, in grado di ridefinire costantemente gli standard di eccellenza nel settore, era inevitabile che a prevalere sarebbe stata la seconda.

Non è una sorpresa, quindi, che l’iPhone abbia recentemente sottratto a BlackBerry la palma di smartphone più utilizzato in ambito professionale: 45 utenti su 100 utilizzano oggi il Melafonino, mentre solo 32 sono rimasti fedeli a quello che fino a poco fa era considerato il dispositivo business per definizione. A rivelarlo un’indagine condotta da iPass, provider statunitense di servizi per la telefonia, su un campione di 2300 lavoratori provenienti da 1100 aziende in tutto il mondo

Oltre a vincere in termini assoluti, Apple è anche l’azienda che rispetto allo scorso anno compie il balzo in avanti più significativo per quota di mercato: dal 31,1 all’attuale 45%. Ottima anche la performance dei device Android, saliti dall’11 al 21%. In flessione, invece, Research in Motion, che rispetto al 2010 perde più di due punti percentuali. Calano anche Microsoft Windows Mobile e Nokia/Symbian.

L’ennesimo braccio di ferro tra Apple e Google, insomma: sembra essere questo lo scenario destinato a prendere forma nel prossimo futuro. Anche le previsioni per i prossimi dodici mesi puntano in questa direzione: alla domanda “quale smartphone comprereste nel 2012?”, è stato ancora una volta l’iPhone a raccogliere il maggior numero di preferenze, tallonato però dai dispositivi Android. Ai rivali solamente le briciole.

Secondo gli autori della ricerca, una delle ragioni alla base di questa polarizzazione del mercato è da individuare nella sempre più diffusa prassi aziendale di consentire ai dipendenti l’utilizzo del proprio smartphone come strumento di lavoro: i dispositivi pensati specificatamente per gli ambienti business ne risultano perciò penalizzati, a tutto vantaggio di prodotti più versatili e multimediali.

Al di là dello scontro tra i vari competitor, in ogni caso, i dati raccolti da iPass hanno evidenziato una crescita del settore nel suo complesso: 95 lavoratori mobili su 100 oggi possiedono uno smartphone, contro gli 85 dello scorso anno, e il 91% lo utilizza quotidianamente per lavoro, un sensibile incremento rispetto al 68% del 2010.

La capillare penetrazione dei cosiddetti telefonini intelligenti in ambito professionale va spesso a discapito dei computer portatili, sempre più frequentemente lasciati in ufficio al termine della giornata lavorativa o nei weekend. Cresce a gran ritmo, di contro, la presenza dei tablet, attualmente in dotazione al 44% del campione: solo sei mesi fa tale percentuale si fermava al 33%.

La ricerca condotta da iPass è liberamente consultabile qui.

Mobile advertising in crescita in Italia

Che gli italiani fossero un popolo mobile addict si intuiva da tempo, ma che, iPhone4 a parte, fosse Android il sistema più apprezzato forse non se lo aspettava nessuno.

La ricerca Mobile insight Report realizzata dal mobile ad network inMobi ha registrato, tra i dispositivi più utilizzati del terzo trimestre dell‘anno, l’iPhone4 sempre in testa a questa speciale classifica con il 13% di share, seguito dal Samsung Galaxy GT-i9000, 7%, e dall’iPad, 4%, ma è stato Android a incrementare maggiormente la richiesta e la relativa crescita sul mercato. Tale aumento è infatti del 35%, equivalente alla somma dei sistemi operativi Apple (23%) e Symbian (14%).
E questa crescita acquista ancora più valore se si considera che va di pari passo con un calo di Apple e del suo melafonino del 4%.

Osservando il quadro globale, il mercato italiano del mobile advertising appare quindi ricco di potenziale e in costante comprovata crescita, trimestre dopo trimestre; le società possono quindi puntare con una certa tranquillità su campagne mobile al fine di potenziare il loro business.

Considerando che siamo quasi alla fine dell’anno, per il settore si profila un dolce Natale…

Vera Moretti

Zte debutta nel mercato dei tablet con Zte Light

Zte, marchio di origine cinese, conosciuto per prodotti di informatica e tecnologia di consumo, presenta un nuovo tablet Pc touch screen chiamato Zte Light, si tratta del debutto per l’azienda in questo tipo di apparecchi. Il monitor è touch screen Tft da 7 pollici. Pesa solo 403 grammi e per la gioia degli amanti dei prodotti integrati, supporta anche chiamate vocali dual band e accesso Internet, con una velocità fino a 7.2 Mbps in download.

La Ram del prodotto è di 512 MB e sistema operativo Android 2.1. Tra le funzionalità in dotazione troviamo Google Services, la configurazione di account multi e-mail, applicazioni widget e funzionalità di lettura e modifica di documenti online. Interessante anche l’implementazione della navigazione Gps.

A corredo di tutto troviamo anche connessione Wi-fi, fotocamera da 3Mpx, player video e musicale con supporto Mp4, Bluetooth, Slot Sd fino a 32 Gb di memoria esterna. La batteria consente un utilizzo fino a 10 ore. Il prezzo non è ancora stato confermato ma dovrebbe ruotare attorno ai 150 €.

Per maggiori informazioni, visita il sito.