5 x 1000: l’elenco degli enti ammessi dall’Agenzia. I contribuenti possono scegliere

L’Agenzia delle Entrate ha reso noto il giorno 9 giugno 2022 l’elenco degli enti ammessi al 5 X 1000 2022. Ecco dove trovare l’elenco per scegliere a chi devolvere le proprie imposte.

Cos’è il 5 per 1000?

Il 5 x 1000 è una quota delle imposte da pagare (Irpef) che i contribuenti possono scegliere di devolvere ad associazioni culturali, associazioni di promozione sociale, enti che si occupano di volontariato, ricerca scientifica, associazioni sportive dilettantistiche. I contribuenti possono valutare a chi devolvere il loro 5 per mille scegliendo tra soggetti ritenuti meritevoli di ricevere tali aiuti in quanto rispondenti ai requisiti previsti dalla normativa.

Gli enti che vogliono essere ricompresi devono proporre domanda. Questa deve essere presentata solo dalle onlus e dalle associazioni che non sono già inserite. Chi risultava inserito l’anno precedente non doveva presentare nuovamente la domanda essendo valida la precedente.

Leggi anche: Terzo Settore: vuoi accedere al 5 x1000? Proponi la domanda entro l’11 aprile

Ecco dove trovare l’elenco degli enti ammessi e degli enti esclusi dal 5 per 1000

Una volta scaduto il termine per presentare la domanda, quest’anno cadeva il giorno 11 aprile 2022, inizia la fase istruttoria. Ora che è terminata anche questa l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare l’elenco degli enti che sono stati ammessi e degli enti esclusi. Si può trovare l’elenco alla pagina dedicata dell’Agenzia delle Entrate https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/area-tematica-5×1000

Questo link è utile alle onlus, ADS che hanno presentato la domanda e vogliono conoscerne l’esito, ma anche ai contribuenti che vogliono scegliere a chi devolvere il loro 5 per mille.

Enti ammessi in sintesi

Come ogni anno l’Agenzia rende noti anche i dati, i contribuenti potranno scegliere tra oltre 72.000 enti, questi oltre 52.000 cioè la stragrande maggioranza sono associazioni di volontariato. Seguono le ASD ( Associazioni Sportive Dilettantistiche) che sono oltre 11.000. Gli enti di ricerca scientifica ammessi sono 528, 106 sono gli enti della sanità, 146 sono gli enti che si occupano di promozione e sviluppo dei beni culturali e paesaggistici, 24 enti gestori di aree protette e quasi 8.000 comuni. Per quanto invece riguarda le finalità che gli italiani preferiscono ci sicuramente il volontariato e la ricerca scientifica.

Per conoscere i dettagli sulla normativa e sui beneficiari delle varie devoluzioni fiscali, leggi l’articolo 8 per mille, 5 per mille e 2 per mille: caratteristiche cumulo e beneficiari

Terzo settore: Vuoi accedere al 5 per 1000? Proponi la domanda entro l’11 aprile

I contribuenti al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi possono scegliere a chi devolvere il 5 per 1000. La scelta viene operata tra una lista di enti no profit del terzo settore aventi finalità sociali. Ciò che vediamo ora è come iscriversi in questa lista dei possibili destinatari del 5 per 1000.

Terzo settore: qual è il termine per presentare la domanda per accedere al 5 per 1000?

Scegliere a chi destinare il proprio 5 per 1000 vuol dire scegliere a quali enti del terzo settore devolvere il 5 per 1000 del proprio Irpef. Per molte associazioni di volontariato che svolgono attività culturali, sportive, o comunque altre tipologie di finalità sociali, si tratta della principale fonte di sostentamento e affianca le altre donazioni ricevute. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il 9 marzo 2022 il comunicato con cui sono chiariti termini e modalità per poter presentare la domanda per l’iscrizione tra gli enti beneficiari del 5 per 1000. La prima cosa da sottolineare è che c’è tempo fino all’ 11 aprile 2022 per poter procedere.

Deve essere ricordato che le organizzazioni non lucrative che sono già iscritte nell’elenco permanente delle Onlus non devono ripresentare la domanda. A coloro che non hanno l’onere di proporre l’istanza devono essere aggiunte le Associazioni Sportive Dilettantistiche ammesse l’anno scorso nell’elenco permanente 2022 pubblicato dal CONI.

Come presentare l’istanza per accedere al 5 per 1000?

Gli enti del terzo settore che invece vogliono essere inserite per la prima volta possono utilizzare la piattaforma dal giorno 9 marzo 2022 al giorno 11 aprile 2022.

Possono iscriversi anche le associazioni che avevano presentato istanza nel 2021 e non avendo i requisiti non sono state ammesse, naturalmente è necessario aver maturato i requisiti.

La domanda deve essere presentata telematicamente attraverso il software disponibile:

  • sul sito dell’Agenzia delle Entrate per le Onlus;
  • sul sito del CONI per le ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche).

Tutti gli altri enti del Terzo Settore che vogliono essere beneficiari del 5 per 1000 dovranno invece rivolgersi al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per il tramite dell’Ufficio del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore .

Le tappe successive alla presentazione della domanda

Entro il 20 aprile 2022 saranno pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate e del Coni gli elenchi provvisori dei soggetti ammessi al beneficio. Entro il 2 maggio 2022 il rappresentante legale della Onlus o ASD che ha chiesto l’iscrizione potrà chiedere di apportare delle modifiche rivolgendosi alla direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate oppure all’Ufficio del Coni territorialmente competente.

Infine, entro il 10 maggio 2022 si provvede alla pubblicazione dell’elenco definitivo dei soggetti ammessi. Costoro potranno quindi partecipare al riparto dei contributi devoluti dai contribuenti. Per coloro che entro l’11 aprile non presentano l’istanza vi è comunque la possibilità di regolarizzare la posizione entro il 30 settembre 2022. Ciò però solo a patto di possedere i requisiti già alla data dell’11 aprile 2022. In questo caso è necessario rivolgersi agli uffici competenti per territorio.

Gli Enti del Terzo Settore negli ultimi anni sono stati oggetto di numerose modifiche, per un quadro d’insieme è possibile leggere gli approfondimenti:

Registro Unico Terzo Settore diventa operativo dal 23 novembre 2021

Registro Volontari Enti Terzo Settore: come cambia con le nuove regole 

Codice del Terzo Settore: cosa cambia per le associazioni culturali

 

Associazioni e società sportive dilettantistiche, nuovi aiuti economici: domande da oggi, 22 novembre 2021

È stato firmato il decreto con il quale si sbloccano i 50 milioni di euro di fondo perduto stanziati dal decreto “Sostegni” a favore delle associazioni (Asd) e società sportive dilettantistiche (Ssd). Si tratta di due possibilità di presentare domanda per i contributi a fondo perduto. La prima tranche di domanda può essere presentata da oggi, 22 novembre 2021, al 30 novembre prossimo. La seconda tranche di domande potrà essere inoltrata dal 1° al 10 dicembre 2021.

Decreti per i sostegni alle associazioni e società sportive dilettantistiche

Il sostegno alle società e associazioni sportive dilettantistiche trova disciplina secondo quanto previsto dall’articolo 14 bis del decreto legge numero 41 del 2021 (decreto “Sostegni”), poi convertito dalla legge numero 69 del 2021. Le relative modalità di partecipazione al sostegno, i termini per presentare le domande e i criteri per l’ammissione alle stesse sono contenute nel decreto del 15 novembre 2021 firmato da Michele Sciscioli, capo del Dipartimento dello sport.

Chi può fare richiesta per il fondo perduto dello sport?

I contributi a fondo perduto verranno erogati alle società e alle associazioni sportive dilettantistiche che abbiano dovuto sospendere l’attività sportiva a causa dell’emergenza sanitaria ed economica. Condizione essenziale di accesso al sostegno è il non aver già beneficiato di altri aiuti di precedenti misure.

Contributi a fondo perduto per società e associazioni sportive dilettantistiche: due le domande

Le domande per ottenere il contributo a fondo perduto dello sport dovranno essere presentate dalle Ssd e dalle Asd esclusivamente per via telematica. Per questa istanza è stata introdotta un’apposita piattaforma informatica. Le due tranche delle domande corrispondono al profilo dell’associazione o società richiedente. Infatti, la differenza consiste nel fatto che la società richiedente sia o meno titolare di contratto di locazione o concessione. È importante la distinzione perché una volta scaduto il termine per la presentazione della relativa domanda, il sistema non permetterà più di poterla inoltrare.

Presentazione domanda da oggi 22 novembre 2021 al 30 novembre: per quali associazioni e società sportive dilettantistiche?

La domanda di fondo perduto da inviare da oggi, 22 novembre, al 30 novembre 2021 corrisponde a un contributo pari a un canone mensile di locazione. L’istanza deve essere firmata dal legale rappresentante dell’associazione o della società sportiva dilettantistica richiedente. Il legale rappresentante deve autocertificare di possedere i seguenti requisiti:

  • la Ssd o Asd era iscritta al registro del Coni o Cip al giorno 23 maggio 2021;
  • alla stessa data la Ssd o Asd era affiliata a un organismo sportivo riconosciuto dal Coni;
  • la titolarità di uno o di più contratti di locazione a uso non abitativo. Il contratto deve essere intestato all’associazione o alla società sportiva e registrato all’Agenzia delle entrate. Lo stesso deve avere per oggetto un’unità immobiliare situata nel territorio italiano;
  • non aver già fruito di altri aiuti a fondo perduto per i canoni di locazioni dalle misure per l’emergenza del 2020 e del 2021;
  • svolgere attività sportive riconosciute dal Coni o dal Cip e utilizzare l’immobile oggetto di contratto di locazioni per dette attività;
  • che la società o associazione sia in regola con le autorizzazioni sanitarie e amministrative in merito allo svolgimento delle attività sportive;
  • inoltre, per i contratti già in essere prima del 1° gennaio 2020, essere in regola con i pagamenti dei canoni di locazione entro il 31 dicembre 2019.

Domanda società e associazioni sportive dilettantistiche dal 1° al 10 dicembre 2021

In merito alla seconda domanda, che potrà essere presentata dal 1° dicembre al 10 dicembre 2021, il contributo a fondo perduto verrà riconosciuto per l’importo corrispondente a 800 euro. Per questa domanda l’associazione o la società sportiva non deve risultare titolare di canoni di locazione o di concessioni.

Requisiti per la domanda delle Ssd o Asd non titolari di canoni di locazione

Per la presentazione di questa domanda per via telematica, il legale rappresentante deve autocertificare, sotto la propria responsabilità, che la Ssd o Asd sia:

  • iscritta al Coni o al Cip al 23 maggio 2021;
  • affiliata alla stessa data a un organismo sportivo riconosciuto dal Coni;
  • non beneficiaria di altri aiuti a fondo perduto erogati dal dipartimento per lo sport nel 2020;
  • non titolare di uno o più contratti di locazione commerciale o di concessione onerosa;
  • in regola con le autorizzazioni sanitarie e amministrative per lo svolgimento delle attività sportive;
  • alla data del 15 ottobre 2021 con almeno 20 tesserati;
  • avere un istruttore laureato in Scienze motorie o con diploma Isef o con qualifica tecnica di istruttore rilasciata dal Coni o dal Cip.

Cosa fa un’associazione culturale? Scopriamo insieme le caratteristiche

Quando più persone vogliono realizzare un obiettivo comune, senza scopo di lucro, possono costituire un’associazione culturale,  ma di cosa si tratta, perché in Italia ce ne sono tante e cosa fanno esattamente?

Associazione culturale: cos’è

La prima cosa da sottolineare è che in Italia l’articolo 18 della Costituzione prevede la libertà di associazione, c’è un unico limite, cioè non devono perseguire fini che sono vietati ai singoli dalle leggi penali. Sono naturalmente vietate le associazioni segrete che perseguono fini incompatibili con quelli dello Stato. Le associazioni culturali nascono con l’obiettivo di porre in essere delle attività culturali, quelle che si possono compiere sono davvero molte, ad esempio è possibile costituire un’associazione culturale con l’obiettivo di organizzare dei corsi, oppure per svolgere attività di promozione culturale, ad esempio si può costituire un’associazione culturale con l’obiettivo di organizzare delle rappresentazioni teatrali, corsi per attori, serate di lettura e simili.

Per poter formare un’associazione culturale è necessaria la presenza di più persone che condividono un obiettivo, si è già detto che la stessa non deve avere scopo di lucro, ma non è detto che la stessa non possa avere utili, l’importante è che gli stessi siano investiti comunque nell’organizzazione delle attività della stessa associazione. La divisione di un eventuale patrimonio non può avvenire neanche successivamente, ad esempio al momento dello scioglimento dell’associazione, in questo caso se vi sono fondi devono essere donati ad associazioni che svolgono attività simili alle proprie.  La volontà di associarsi deve essere formalizzata attraverso un atto costitutivo e nella redazione dello statuto a cui può seguire l’apertura della partita IVA, questi aspetti saranno visti nei prossimi appuntamenti sull’argomento, ciò che ora preme è capire cosa può effettivamente fare un’associazione culturale.

Cosa può fare un’associazione culturale

Per capire qual è l’ambito in cui operano le associazioni culturali bisogna andare alle origini, cioè cosa si intende per cultura? Anche in questo caso si può dire che non esiste una sola definizione, il termine deriva dal latino Colere che vuol dire coltivare, in genere si identifica la cultura come il complesso di manifestazioni di tipo intellettuale, materiale, sociale e spirituale che in un determinano momento storico caratterizzano una comunità. Si parla in genere di cultura dello sport, della musica, del cinema… cioè di cultura come l’insieme degli elementi che vanno a connaturare un gruppo di persone anche di tipo limitato.

Proprio a causa della genericità  del termine cultura e culturale e alle diverse sensibilità che caratterizzano le persone, che possono avere interessi svariati e tutti meritevoli di tutela perché in un modo o nell’altro contribuiscono allo sviluppo del Paese, le associazioni culturali possono costituirsi per svolgere una miriade di attività e avere scopi associativi davvero molto ampio.

Perché in Italia sono nate tante associazioni culturali?

In Italia si contano numerose associazioni culturali, tra cui quelle sportive il cui scopo è appunto trasmettere, diffondere la cultura di un determinato sport o dello sport in generale. In Italia la diffusione di tale tipologia di associazione si è avuta soprattutto dal 2016 quando il DPCM del 21 marzo le ha rese potenziali destinatarie del 2 x 1000 IRPEF, da questo momento sono fiorite e con svariati obiettivi. L’articolo 1 del DPCM dice che possono accedere a tali benefici le associazioni abbiano, secondo il rispettivo atto costitutivo o statuto, la finalità di svolgere e/o promuovere attività culturali.

Di fatto le richieste di accesso al privilegio sono state numerose e hanno riguardato:

  • associazioni per la tutela del patrimonio culturale materiale e immateriale (archivi, biblioteche, minoranze linguistiche, tradizioni religiose ed enogastronomiche, solo per citarne qualcuna);
  • le associazioni culturali per la tutela del patrimonio naturalistico (riserve, aree protette, parchi);
  • associazioni culturali per la diffusione di varie arti (fotografia, musica, cinema, danza, teatro musicale, architettura, arte filodrammatica, cori, bande musicali, scultura, letteratura);
  • infine, associazioni culturali dedite alla stampa e pubblicazione di opere letterarie, scientifiche, fumetti, giornali…

Tra coloro che hanno richiesto in quanto associazioni culturali di poter rientrare nel beneficio del 2 per 1000 IRPEF vi sono anche associazioni culturali che si occupano della diffusione della cultura dei video-giochi, entrati ormai a pieno titolo tra le “attività culturali” visto che richiedono abilità e preparazione.

Alternative alle associazioni culturali

Questi sono solo alcuni esempi che si possono evincere dalle richieste fatte per le agevolazioni viste, occorre ricordare fin da ora che molte delle realtà che abbiamo visto possono presentarsi anche con altre forme sociali e addirittura avere maggiori benefici, ad esempio ci sono le ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche), ONLUS, APS (Associazioni di Promozione Sociale). Le associazioni culturali, oltre a poter accedere al 2 x 1.000 IRPEF possono anche avere altre entrate, ad esempio quote di iscrizione da parte degli associati, vedremo nel prosieguo come possono essere trattate fiscalmente le entrate.