Assegno unico 2023, più tempo per regolarizzare il proprio ISEE

L’assegno unico 2023 è regolarmente in pagamento. Tuttavia esiste la possibilità di regolarizzare l’attestazione ISEE difforme, ecco come fare.

Assegno unico 2023, cosa vuole dire ISEE difforme

Il valore dell’assegno unico dipende dall’ISEE del nucleo familiare. Le dichiarazioni ISEE difformi sono circa il 10% del totale. Spesso si tratta di dati che non coincidono con quelli presenti nel portale dell’INPS, e si verifica questa difformità. Se l’ISEE è difforme il Reddito di cittadinanza, per esempio, viene bloccato.

Il messaggio 1° agosto 2023, n. 2856 ha indicato le modalità con cui gli utenti che richiedono l’Assegno unico e universale possono regolarizzare la situazione in caso di attestazione ISEE difforme. In questi casi l’utente può regolarizzare la situazione in una delle seguenti modalità:

–    presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), priva di difformità;

–    richiedere al CAF intermediario la rettifica della DSU che è stata trasmessa dallo stesso in precedenza, con effetto retroattivo, esclusivamente qualora il CAF abbia commesso un errore materiale;

–    presentare alla Struttura INPS territorialmente competente. Presentare idonea documentazione per dimostrare la completezza e la veridicità dell’ISEE, relativamente al componente del nucleo familiare cui sono riferite le omissioni/difformità.

Assegno unico 2023, la precisazione dell’INPS

Con messaggio Hermes n. 2856 in data 1 agosto u.s.  sono stati illustrati i criteri di gestione delle domande della prestazione denominata Assegno unico e universale adottati dall’Istituto in presenza di attestazione ISEE recante omissioni/difformità (c.d. ISEE difforme), relativamente ai dati del patrimonio mobiliare e/o ai dati reddituali auto dichiarati.

Quando ci ci rende conto della difformità è opportuno ricorrere quindi alla sistemazione degli errori. Con il messaggio 8 agosto 2023, n. 2913 l’INPS precisa che, considerate le difficoltà che si potrebbero riscontrare per regolarizzare l’ISEE in estate, procederà al pagamento dell’importo minimo dell’Assegno unico dalla mensilità di novembre 2023.

Le difficoltà del periodo estivo

Al riguardo, in considerazione delle difficoltà che si potrebbero determinare in capo ai cittadini connesse al periodo estivo nel regolarizzare la propria situazione, si procederà al pagamento della misura AUU con importo al minimo di legge solo a decorrere dalla mensilità di novembre p.v., garantendo in tal modo agli interessati un lasso di tempo maggiore per procedere alla regolarizzazione dell’ISEE con le modalità indicate dal messaggio n. 2856  cui si rinvia per tutti i necessari approfondimenti.

Resta fermo sia in caso di presentazione di una nuova DSU priva di difformità che nell’ipotesi di presentazione della documentazione giustificativa, che la regolarizzazione dell’ISEE da parte dell’utente può avvenire entro il termine di validità della stessa DSU da cui siano derivate le omissioni e/o difformità (31 dicembre dell’anno di presentazione della DSU).

Assegno unico 2023, potrebbe aumentare se si aggiorna l’isee

L’assegno unico 2023 continua a spettare a chi ne ha già fatto richiesta, ma a partire da marzo potrebbe contenere degli incrementi sull’importo.

Assegno unico 2023, occorre aggiornare l’Isee

L’assegno unico universale è la misura economica a sostegno delle famiglie con figli a carico istituito con la legge delega 46/2021. L’entrata in vigore è avvenuta dal primo marzo 2022, ma già a partire dal primo gennaio 2022 era possibile fare domanda. L’assegno unico spetta a tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori e senza limiti di reddito. Dal reddito dipende solo il valore dell’assegno mensile.

Per chi già lo riceve non occorre presentare nessuna domanda di presentazione, ma potrebbero esserci degli aggiornamenti. In ogni caso gli importi di gennaio e febbraio saranno calcolati in base all’Isee 2022, da marzo in invece l’importo sarà calcolato in base all’Isee 2023. Se non sarà presentato nessun Isee 2023, si rischia di prendere la quota minima di 50 euro senza i conguagli e gli arretrati.

Assegno unico 2023, il rischio che si corre

Come già detto senza Isee 2023 chi ha un indice inferiore a 15 mila euro rischia di passare da un assegno di 195 euro ad uno di solo 50.  Che in realtà è il valore minore erogabile. Si ricorda che tale somma spetta anche per chi ha un reddito maggiore di 40 mila euro. Inoltre a rischiare di dover restituire l’assegno unico erogato dall’Inps in questi mesi sono tutti coloro che hanno un Isee recante omissioni o difformità e che non hanno provveduto alla regolarizzazione entro il 31 dicembre dello scorso anno.

Ma da marzo a novembre sono stati erogati circa 11,6 miliardi di euro. Gli importi medi sono di circa 146 euro per figlio, perché l’assegno spetta per ogni figlio del nucleo familiare. Ma in ogni caso è un valido aiuto per  le famiglie, soprattutto quelle che hanno più figli da mantenere. E chi ha figli sa per certo che quando si hanno dei figli, un piccolo aiuto al mese certo non guasta mai.

I cambiamenti in vista sono numerosi

L’anno 2023 prevede numerosi cambiamenti in vista. Tra questi c’è la rivalutazione degli importi e delle soglie Isee. Infatti a partire da febbraio scatterà l’aumento del 50% dell’assegno unico per ciascun figlio di età inferiore a un anno, a prescindere dall’Isee, per i nuclei con quattro figli e per quelli con almeno tre figli per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, se l’Isee non supera i 40 mila euro. E’ inoltre prevista una maggiorazione del 50% per i figli nati nell’anno a prescindere dall’Isee.

Tra le altre novità c’è anche che il forfait per le famiglie con quattro o più figli sale a 150 euro. Mentre la maggiorazione del 50% per famiglie con tre figli (tra un e tre anni) spetta ma solo se l’Isee è inferiore a 40 mila euro.