Auto elettriche e flotte aziendali

Si fa presto a dire auto elettrica… Nel mondo delle flotte aziendali ci sono sempre maggior interesse a attenzione nei confronti dei veicoli ad alimentazione alternativa ma, come nel mercato consumer, anche in quello delle flotte aziendali si mette in primo piano la questione degli incentivi.

È quanto emerge da un’inchiesta condotta dal Centro Studi Auto Aziendali su un campione di gestori di flotte aziendali di aziende piccole, medie e grandi che operano in Italia. Ebbene, stando ai risultati della survey, 8 fleet manager su 10 sceglierebbero auto elettriche per le loro flotte aziendali se vi fossero incentivi o progetti di collaborazione con società energetiche per installare in azienda colonnine di ricarica.

Inoltre, il sondaggio del Centro Studi Auto Aziendali rileva che il 69,4% dei fleet manager pensa di utilizzare in futuro auto elettriche nelle flotte aziendali che hanno in gestione.

Un livello di attenzione che, però, non va di pari passo con quello di conoscenza tecnologica e di assortimento che i fleet manager hanno delle auto elettriche. Il 27,4% di coloro i quali hanno preso parte all’analisi del Centro Studi Auto Aziendali ha dichiarato di avere un livello di conoscenza basso delle auto elettriche, il 54,1% un livello medio, il 18,5% un buon livello di conoscenza.

È probabilmente questo basso livello di conoscenza delle auto elettriche a influenzare l’atteggiamento dei fleet manager relativamente all’utilizzo di queste auto aziendali nelle loro flotte. Il 53,6% di loro ritiene infatti che l’utilizzo di auto elettriche incida positivamente sulla riduzione dei costi delle flotte aziendali, mentre il rimanente 46,4% ritiene che non accada, forse proprio per la mancanza di una incentivazione adeguata.

Un 2015 in crescita per il noleggio auto

Abbiamo visto ieri le previsioni di Federauto per il 2016 del mercato auto Italia, spinte anche dal forte incremento di immatricolazioni registrato nel secondo semestre del 2015. Oggi vediamo come, all’interno di questo mercato, un ruolo di primo piano continuino a giocarlo le auto aziendali e il noleggio.

Questo trend delle auto aziendali e del noleggio è stato messo in evidenza in una nota dall’Unrae (Unione Case estere): “Abbiamo assistito a una crescita del noleggio per l’evento Expo, certamente irripetibile, ma è venuta a mancare la parte più importante della domanda spontanea, quella dei privati che è in ripresa solo da questa primavera, grazie alle poderose azioni commerciali delle Case con le loro reti di vendita, e che ancora rappresenta solo il 63% delle vendite realizzate nelle nostre concessionarie”.

Il noleggio ha segnato a novembre un incremento del 35,7% e una rappresentatività del 16,8%, con buoni numeri sia per il breve sia per il lungo termine (+19,7%). Vero e proprio boom per il rent a car con +98,7%.

Negli 11 mesi del 2015 l’incremento in volume del noleggio è del 17,7%, all’interno del quale anche il canale delle società torna al segno più: + 5% sugli 11 mesi, grazie soprattutto al +10% di novembre.

Noleggio e auto aziendali vedono rosa anche sul 2016, grazie alle novità previste in Legge di Stabilità 2016, specialmente per quello che riguarda l’attuazione del piano di incentivi per l’acquisto di auto aziendali, grazie al maxi ammortamento e alle agevolazioni fiscali per l’acquisto di beni strumentali: 140%, con il limite di costo fiscalmente rilevante che passa da 18.076 a 25.306 euro.

Natale, quale auto sotto l’albero?

Arriva il Natale ed è bello sognare regali impossibili, per grandi e per piccini. E qual è il “giocattolo” per eccellenza preferito dagli uomini, italiani e non? L’ auto, meglio se sportiva. La conferma viene dal sito AutoScout24, che sulla propria pagina Facebook ha lanciato un sondaggio chiedendo agli italiani la top 10 delle auto che vorrebbero per Natale.

Prima in classifica un’ auto da sogno, la Lamborghini Huracán, con il 19% dei voti, seguita dalla Ferrari Enzo con il 17%: quasi due milioni di euro quest’ultima, mentre per avere la Lamborghini è necessario sborsare un quarto di milione.

Al terzo posto, staccata di poco, la Bmw 120 M Sport (16%), seguita dall’Alfa Romeo Giulietta. con il 14% delle preferenze, auto molto più abbordabili rispetto alle prime due. Al quinto posto la nuova Porsche 911 (12%), al sesto la Bugatti Veyron Super Sport, 1000 cavalli per 2 milioni e mezzo di euro, desiderata dal 7% dei fan del sito di auto.

Infine, come in ogni classifica che si rispetti, diamo un’occhiata anche alla coda. Quartultima tra le auto più desiderate a Natale la Mini Cooper Countryman del 2015 (6%), terzultimo il Maggiolino Volkswagen del 1965 (5%), penultima la Fiat 500 (3%), decima la Citroen 2CV con l’1%, anche se il prezzo di un esemplare completamente restaurato può arrivare a superare i 20mila euro.

Bene sarebbe che chi ha scelto una supercar sotto l’albero chiedesse a Babbo Natale anche un corso di guida sportiva, perché siamo sicuri che molto di loro nemmeno saprebbero come metterla in moto. Figuriamoci guidare un’automobile del genere…

Legge di Stabilità e bonus fiscale per auto aziendali

Abbiamo visto nei giorni scorsi come, tra le misure legate alla Legge di Stabilità 2016, vi è anche il maxi ammortamento sull’acquisto di macchinari. È bene ricordare che all’interno di questa casistica rientrano anche le auto aziendali e quelle per i liberi professionisti.

Un bonus che potrebbe essere utile a incentivare nel nostro Paese l’acquisto di auto nuove, frenato, negli anni, oltre che dalle difficoltà indotte dalla crisi economica, anche dalla fiscalità opprimente che colpisce i possessori di automobili. Forse questo della Legge di Stabilità 2016 potrebbe essere un primo segnale di svolta.

Il bonus fiscale in questione è contenuto nell’articolo 8 della Legge di Stabilità e prevede, come per gli altri macchinari, che anche per le auto acquistate da aziende e professionisti tra il 15 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2016 vi sia un incentivo che di fatto, è una maggiorazione del costo d’acquisto del 40% ai fini del calcolo della deducibilità attraverso l’ammortamento

Con questa misura inserita in Legge di Stabilità, il limite di costo fiscalmente rilevante per le auto aziendali acquistate in leasing (non a noleggio) passerà dagli attuali 18.076 euro a 25.306 euro (+40%). Rimane al 20% la percentuale di deducibilità del costo.

Per gli agenti di commercio, invece, la soglia massima di costo fiscalmente rilevante passerebbe dagli attuali 25.823 euro a 36.152 euro, con una percentuale di deducibilità dell’80%. Idem per le auto delle flotte aziendali date in uso anche promiscuo ai dipendenti, deducibili al 70% senza soglie di costo fiscalmente rilevanti.

Auto aziendali e noleggio a lungo termine

Piccoli imprenditori e professionisti sono due categorie che hanno potenzialmente un grande interesse verso le soluzioni del noleggio a lungo termine per le loro auto. Ecco perché dovrebbero guardare con attenzione a un evento in programma il prossimo 2 e 3 ottobre.

Si tratta di “Auto Aziendali in Pista”, evento dedicato al business delle flotte aziendali organizzato da Quattroruote, previsto sul circuito di Vairano di Vidigulfo, in provincia di Pavia, durante il quale faranno il loro debutto diversi nuovi modelli dedicati a professionisti e piccoli imprenditori.

L’occasione sarà anche buona per fare il punto sulla situazione di domanda e offerta nel mercato delle auto aziendali, con un focus sul noleggio a lungo termine e le modalità di accesso, per piccoli imprenditori, artigiani, liberi professionisti e aziende, grazie a uno dei partner dell’evento, Leasys, società di noleggio a lungo termine.

Sarà infatti attivo durante la manifestazione lo “Sportello del Noleggio a Lungo Termine” per illustrare le caratteristiche del noleggio: dalla scelta delle auto, al regime fiscale, alla convenienza per i diversi target di clienti.

Venerdì 2 ottobre sarà una giornata dedicata ai fleet manager che, oltre ai test drive, potranno approfondire in workshop dedicati i temi più attuali relativi al noleggio a lungo termine per le aziende, oltre a conoscere le novità delle case costruttrici.

Sabato 3 ottobre toccherà ai professionisti, possessori di partita IVA, artigiani e titolari di piccole imprese avere a disposizione gli ingegneri e i collaudatori di Quattroruote, con oltre 100 modelli di auto disponibili per il test drive.

Per informazioni e iscrizioni, cliccare qui.

Benefit aziendali? Vince la formazione

I benefit aziendali sono una discriminante che un peso sempre maggiore nella scelta di un posto di lavoro. Spesso, infatti, alla qualità dei benefit aziendali che un’impresa eroga ai propri dipendenti, è vincolata la qualità della vita di questi ultimi, che dovrebbero ritenersi fortunati già ad avere un lavoro. Ma un benefit è un benefit…

Su quale siano l’importanza e il gradimento dei benefit aziendali da parte dei dipendenti, si è espressa in maniera chiara l’annuale classifica dedicata al benessere dei dipendenti in azienda, realizzata da Ipsos per conto di Edenred. Ebbene, dall’indagine è risultata questa top 10 di gradimento dei benefit aziendali:

  • investimenti in formazione;
  • salute e prevenzione attraverso assistenza sanitaria, screening e assicurazioni integrative;
  • pacchetti di benefit welfare su misura;
  • buoni pasto;
  • gestione dello stress tramite servizi mirati;
  • aiuto per i trasporti;
  • sostegno per i consumi energetici;
  • asilo nido aziendale;
  • aiuto ai familiari non autosufficienti;
  • aiuto ai familiari per attività sportive e culturali.

Oltre a questo interessante spaccato sulle preferenze dei dipendenti italiani in fatto di benefit aziendali, dalla ricerca sono emersi altri dati degni di nota. Per esempio, ben il 42% dei dipendenti intervistati si è dichiarato soddisfatto della possibilità che gli viene data di portare avanti le proprie idee; inoltre, il 49% ha dichiarato che il suo superiore stimola il lavoro di squadra, il 46% che riconosce il diritto all’errore e il 32% che incoraggia l’assunzione del rischio.

Auto aziendali e imprese italiane

Che rapporto hanno aziende e dipendenti con le auto aziendali e in che direzione va, in Italia, il mondo delle flotte di proprietà? A queste domande ha provato a rispondere LeasePlan attraverso un sondaggio effettuato su aziende italiane con veicoli di proprietà.

L’indagine di LeasePlan sulle auto aziendali è stata erogata a marzo 2015 ad aziende con flotta superiore alle 10 unità. Alla fine hanno aderito 112 società i cui dipendenti hanno risposto in forma anonima alle domande sottoposte.

Il questionario sulle auto aziendali è stato suddiviso da LeasePlan in 8 aree: car sharing, percezione e ruolo della flotta, car policy, modalità di gestione, controllo dei costi, consumi ed emissioni, telematica e infomobilità, sicurezza.

I principali obiettivi che le aziende si attendono dalla loro flotta di auto aziendali, secondo quanto emerso dai risultati del sondaggio, sono la riduzione del costo totale (73,1%), la riduzione del costo di acquisto dei veicoli (61,5%), la sicurezza di chi utilizza le auto aziendali (47,1%), la riduzione di emissioni e consumi (46,2%). Infatti, i risultati del sondaggio hanno messo in luce l’utilizzo in larga parte lavorativo dei veicoli di proprietà (90,5%) rispetto a quello motivazionale per i dipendenti (23,8%).

Entrando nel dettaglio delle aree in cui era suddiviso il sondaggio, quello che ha colpito gli analisti di LeasePlan è stato soprattutto il fatto che, a fronte di tre quarti delle aziende che ritiene utile l’impiego della telematica per il controllo in tempi reale delle auto aziendali, circa la metà dei rispondenti al questionario ha sostenuto di non ritenerla prioritaria per la gestione della propria flotta aziendale.

Auto aziendale, meglio se è piccola

L’ auto aziendale? La voglio piccola, la voglio bianca. Questi, almeno, sono i desiderata della clientela italiana in fatto di auto aziendale secondo un’indagine condotta dall’osservatorio LeasePlan Mobility Monitor e dall’istituto di ricerca internazionale TNS. L’indagine è stata realizzata su un campione di guidatori di auto a noleggio a lungo termine appartenenti a 20 Paesi diversi.

Ebbene, dall’indagine emerge che il 13% degli italiani che attualmente guida un’ auto aziendale a noleggio di piccole dimensioni vorrebbe continuare a condurre un’auto compatta anche nei prossimi anni. Il 20% di loro si è persino detto interessato a sostituire la propria auto aziendale con una più piccola, una volta scaduto il leasing. È del 29%, invece, la quota degli intervistati ai quali l’auto piccola non interessa.

C’è poi l’aspetto del colore. In questo caso il bianco straccia la concorrenza con il 29% delle preferenze, seguito dal grigio (26%) e dal nero e dal blu, entrambi con un 10% di preferenze. Chiudono la graduatoria il rosso (6%), che per il suo retaggio racing mal si concilia con una clientela business, e il marrone (1%).

In sostanza, quindi, gli automobilisti italiani scelgono la propria auto aziendale soprattutto in base alle dimensioni (38%), dopo le quali viene l’aspetto (34%), seguito dai valori di emissione di Co2 e dalle performance motoristiche. E la marca? È un fattore molto residuale nella scelta della propria auto aziendale, dal momento che nella maggior parte dei casi (73%) l’utilizzatore finale può scegliere in un elenco chiuso di case fornito dall’azienda, azienda che 33% dei casi prenderà poi la decisione finale di acquisto. A conti fatti, solo l’11% dei guidatori può scegliere l’ auto aziendale della marca preferita. Poco male… l’importante è che sia piccola e bianca.

Auto aziendali, l’Italia è in ritardo

La fiscalità sulle auto aziendali è, in Italia, una tra le più penalizzanti d’Europa. Ne sanno qualcosa gli operatori che si muovono nel mercato delle flotte aziendali, del noleggio a lungo termine, del leasing.

Una di queste, LeasePlan, ha condotto un’analisi proprio per far emergere tutti gli aspetti che, nel nostro Paese, penalizzano la scelta e la fruizione delle auto aziendali da parte di imprese e dipendenti.

Dall’analisi di LeasePlan emerge che in Italia il freno più pesante sulle auto aziendali è dato dal costo del carburante, nettamente più alto rispetto ad altri Paesi europei, soprattutto a causa delle accise. Del resto la stessa Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti ha sottolineato come, nel decennio 2005-2014, le imposte hanno inciso al rialzo sui prezzi del carburante per il 49%, contro la media Ue del 36%.

C’è poi il fattore della tassazione e della deducibilità Irpef o Ires e della detraibilità Iva sulle auto aziendali, settori nei quali l’Italia è in una posizione di svantaggio. Se, in Italia, la percentuale di detrazione o di deduzione dipende dal fatto che il veicolo sia acquisito o meno relativamente all’attività d’impresa svolta e da quale forma giuridica pertiene all’attività svolta da chi usa le auto aziendali, in Europa le cose sono più facili: si considerano solo l’inerenza all’attività di impresa e il livello di emissioni di CO2: le auto aziendali meno inquinanti hanno infatti maggiori agevolazioni.

In sostanza, dall’analisi di LeasePlan è evidente come in Italia sia necessario rivedere soprattutto la fiscalità delle auto aziendali, non potendo intervenire sulle accise del carburante, per uniformare la situazione del nostro Paese a quella dei partner europei. Pena l’ennesimo ritardo, anche sulla gestione e la fruizione delle auto aziendali.

Mercato auto, flotte aziendali e noleggio a lungo termine

Il mercato auto in Europa ha chiuso il 2014 a +5,4%, il primo rialzo in sei anni, e in Italia a +4,2%. E il mercato auto in Italia a gennaio 2015 ha fatto il botto, con un +10,9% anno su anno che ha provato a scuotere anche i pessimisti e i diffidenti più incalliti.

Numeri importanti, dei quali torneremo a occuparci nei prossimi giorni e nei quali vi sono alcune voci che, per imprese e professionisti, vale la pena di approfondire perché estremamente importanti per la peculiare visione che essi hanno del mercato auto.

Parliamo delle auto aziendali, la cui importanza sul mercato auto è cresciuta negli ultimi anni parallelamente alla decrescita della clientela consumer. Dall’altro lato, però, il regime fiscale che grava sulle aziende per la gestione delle flotte continua ad essere piuttosto punitivo e disincentivante per le aziende stesse. Nonostante questo, però, le auto aziendali e il noleggio a lungo termine continuano a rafforzare la loro presenza sul mercato auto.

Le grandi aziende impiegano sempre di più dei top manager alla guida della loro divisione flotte, i professionisti scelgono sempre più spesso la formula del noleggio a lungo termine rispetto a quella del leasing e le case automobilistiche aumentano l’offerta di veicoli sempre meno potenti e meno inquinanti, facendo crescere contestualmente la quota di veicoli destinati al mercato auto del noleggio.

Giusto per fare qualche numero, tra il 2013 e il 2014 Citroen ha raddoppiato le proprie auto destinate al canale noleggio, dal 10 al 20%; Fiat è passata dal 26 al 32%, mentre meno contenuti sono stati gli aumenti di Renault (dal 19 al 21%) e di Peugeot (dal 21 al 22%). Buoni risultati anche per le tedesche Bmw e Audi, mentre l’altra teutonica Mercedes ha diminuito le proprie vetture destinate al mercato auto del noleggio dal 28 al 26%.

Per chiudere, nel settore business del mercato auto va rilevata la crescita sostenuta in termini di valore registrata dalle vendite al canale aziende nel 2014: 4,94 miliardi per il noleggio (+13,5% sul 2013) e 4,86 miliardi per le società (+3,3%), rispetto a una modesta crescita del 2% delle vendite a privati.

Insomma, se non fosse per la solita fiscalità oppressiva, il mercato auto delle flotte aziendali e dei veicoli per professionisti potrebbe essere un volano assai più importante nella ripresa delle vendite a livello nazionale. Ma si sa, al Fisco interessa solo una cosa: pochi, maledetti e subito. Ragionare in prospettiva è uno sforzo troppo grande.