La crisi fa bene al mercato delle auto usate

La crisi del mercato dell’auto non accenna a calare, soprattutto per quanto riguarda le nuove immatricolazioni.

Il Centro Studi Promotor, infatti, ha confermato che, dal 2007 ad oggi, il numero di vetture nuove acquistate nel Belpaese è sceso del 47,7%.

La buona notizia arriva dal mercato dell’usato e del Km0, che, nonostante abbia dovuto fare i conto con una diminuzione delle richieste, ha saputo reggere la crisi con una perdita “solo” del 19%, ma che ora sta risalendo la china in maniera probabilmente definitiva.

La conferma di questo andamento arriva anche dal Centro Studi Continental di Reggio Emilia, secondo il quale il rapporto tra le vendite di auto usate e Km 0 e di veicoli nuovi è quasi del 2 a 1: 184 vetture usate vendute per ogni 100 automobili nuove.

Si tratta sicuramente di un dato sorprendente, che riguarda in particolare le regioni del Sud e delle isole, dove tradizionalmente i redditi sono più bassi rispetto a quelli delle regioni del Nord.
A rafforzare questa tesi, arrivano i dati del Molise, dove sono state vendute ben 462 auto usate per ogni cento vetture nuove.
A seguire, invece, compaiono la Campania, con 428 vetture usate vendute per ogni 100 nuove, la Puglia con 414, la Sicilia con 396, la Basilicata con 373, la Calabria con 352 e la Sardegna con 335.

A conferma di quanto appena sostenuto c’è anche il dato relativo alla Valle D’Aosta, una delle regioni più ricche d’Italia, dove c’è un rapporto di appena 114 auto usate per ogni 100 nuove.

Ma questa situazione ha anche un rovescio della medaglia, che riguarda l’eccesso di domanda. Il fermento che sta caratterizzando il mercato dell’usato non era previsto, o comunque non così tanto, ed ora diventa sempre più difficile accontentare le richieste, spesso relative ai veicoli di successo con chilometraggio compreso tra i 30.000 ed i 70.000 km.

Secondo il Centro Studi Promotor, negli ultimi anni si è assistito ad un generoso aumento delle quotazioni di mercato delle auto usate dotate di alimentazione a gas; infatti, secondo il 54% dei concessionari intervistati, al giorno d’oggi un’auto a metano o a gpl ha un valore di mercato superiore rispetto al corrispondente modello dotato di alimentazione a benzina o a gasolio, mentre il 23% dei rivenditori attribuisce alle auto a gas lo stesso valore di mercato dei medesimi modelli a gasolio e una quotazione leggermente più alta di quelli a benzina. In ultimo, solo il restante 23% dei salonisti ritiene che le auto alimentate a gas abbiano un valore di mercato inferiore rispetto a quelle a gasolio o a benzina.

Vera MORETTI

Ora in vigore il Decreto Legislativo 21/2014

Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 21/2014, dal 13 giugno scorso, sono state introdotte nuove regole che riguardano la protezione del consumatore, accolte positivamente dagli addetti ai lavori, come Massimiliano Dina, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, il quale lo ha definito “un passo avanti per i venditori che vogliono fare la differenza, proteggendo il consumatore e un ulteriore incentivo per decidere di acquistare un’auto usata solo da professionisti qualificati“.

Raffaele Caracciolo, esperto automotive dell’associazione, sostiene che questo nuovo Decreto dovrebbe segnare il tramonto di pratiche commerciali scorrette, che spesso si registrano nel settore, soprattutto relativamente all’automobile: “Le informazioni precontrattuali diventano sempre di più un elemento determinante nella relazione tra dealers di auto e consumatore ed è interesse dello stesso venditore assicurarsi che chi compra sia assolutamente consapevole di ciò che sta acquistando. Quindi -prosegue l’esperto- le caratteristiche essenziali del veicolo, le sue dotazioni, gli eventuali limiti nel suo utilizzo e, nel caso di veicoli usati, le conseguenze del pregresso utilizzo, devono essere note al consumatore come condizione imperativa perché il contratto sia vincolante per il consumatore. Insomma, se il professionista non può dimostrare di aver fornito informazioni precontrattuali adeguate e comprensibili per il consumatore, questi non sarà vincolato a concludere un contratto firmato: potrà rifiutare la consegna e il professionista dovrà rimborsare la caparra“.

Sempre secondo Caracciolo, la nuova direttiva chiarisce molti aspetti della vendita a distanza, superando gli ostacoli che sinora impedivano di concludere l’acquisto di veicoli usati sul web.

Oggi dunque comprare un’auto usata senza vederla di persona non sarà così rischioso, ma, anzi, avrà i suoi vantaggi, ovviamente se chi la offre si è adeguatamente organizzato per gestire il diritto di recesso ed applica la norma UNC DOC 01.

Come già si acquistano sul web senza rischi scarpe e vestiti, possiamo farci inviare l’auto che ci serve per verificare che corrisponda alle informazioni precontrattuali ricevute e decidere se fa al caso nostro o meno, sulla base di informazioni certe, verificabili e impegnative per chi la vende, come del resto avviene già da tempo in Inghilterra“.

Vera MORETTI

Noleggio flotte aziendali in aumento

Per porre fine alla crisi che sta pesantemente investendo il mercato delle auto, Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze alla Camera, dopo aver ascoltato le associazioni rappresentative della filiera dell’automotive, con il suo Pacchetto auto ha proposto il ritorno della deducibilità a carico delle auto aziendali dal 20 al 40%.

I dati, infatti, parlano chiaro, e vedono il mercato italiano che ha ritrovato ultimamente un po’ di vigore grazie all’apporto delle flotte.
Nel 2013, a questo proposito, su 1 milione 303mila unitá vendute in Italia, il 36,2 per cento ha riguardato il settore delle auto aziendali.

Ma lo scenario evidenziato dal Rapporto Aniasa 2014, l’annuale focus sul settore delle flotte e del noleggio auto, “non presenta segnali incoraggianti neppure per quanto concerne gli acquisti delle società, gli stessi che hanno sorretto il mercato negli ultimi anni“.

A questo proposito, e tornando sulla questione del nodo fiscale, Fabrizio Ruggiero, neo presidente di Aniasa, l’associazione confindustriale alla quale aderiscono le imprese che gestiscono le flotte e quelle del noleggio, ha dichiarato: “Le manovre tributarie dell’ultimo biennio hanno aumentato oltremisura la tassazione sull’auto, deprimendo ulteriormente il mercato e raggiungendo, peraltro, risultati di gettito opposti agli iniziali obiettivi. L’auto aziendale si trova, in Italia, in condizioni di gravi difficoltà strutturali e sottodimensionato a causa di un trattamento fiscale penalizzante rispetto agli altri Paesi dell’Ue, diventato nel 2013 ancora più iniquo“.

Il noleggio ha assicurato, lo scorso anno, entrate fiscali per un ammontare di 2 miliardi di euro.
Il Rapporto Aniasa evidenzia quattro buone ragioni che giustificherebbero una serie di interventi pro settore: l’auto aziendale è uno strumento di mobilità per le aziende; un volano per l’economia; un comprovato promotore di correttezza fiscale; contributo all’ambiente.

Su quest’ultimo punto, il presidente Ruggiero ha sottolineato come “un elevato turn over contribuisce al rinnovo del parco auto, in virtù di una più rapida introduzione sul mercato di veicoli a basso impatto ambientale, in particolare ibridi, bifuel e a metano“.

Emilio Di Camillo, direttore del Centro Studi Subalpino, non ha dubbi: “Uno spiraglio capace di portare a una ripresa più consistente del mercato dell’auto, attraverso interventi sulla deducibilità dei costi aziendali e un’azione sulla leva fiscale, si è aperto all’evento Missione Mobilitá di aprile con l’intervento del presidente della commissione Finanze della Camera, Capezzone“.

Fiducioso sull’anno in corso si dichiara Claudio Manetti, amministratore delegato di Leasys: “Ritengo si possa già affermare che il 2014 sarà per il noleggio a lungo termine una buona annata, in grado di generare una domanda complessiva per 150mila auto. Sicuramente lo sarà per Leasys, che ha cominciato l’anno crescendo del 30% in termini di ordini e raccogliendo i primi frutti degli sforzi organizzativi e degli investimenti tecnologici degli ultimi anni“.

A fare il punto sul noleggio a breve termine è invece Gianluca Testa, ad di Avis Budget Group: “Nonostante il protrarsi nell’ultimo periodo di un certo livello di stagnazione dei mercati, nel primo trimestre del 2014 abbiamo assistito a una leggera crescita per il mercato del noleggio a breve termine, sia in termini di fatturato sia di volumi, tendenza che avvertiamo anche come Avis Budget Group. Il periodo selezionato è comunque da noi considerato di bassa stagione, in quanto per lo più legato alla domanda di servizi di autonoleggio da parte delle aziende, le quali, in un momento di incertezza economica tendono a ridurre gli investimenti per diverse voci di spesa, compresi i viaggi aziendali. Un altro fattore non positivo registrato sia da Aniasa sia da noi, nell’ultimo anno, è il considerevole aumento della criminalità legata ai furti d’auto, che ha danneggiato con una certa incidenza anche la nostra flotta. Comunque, nel breve e medio termine abbiamo delle prospettive più rosee, soprattutto per quanto riguarda la Southern Region in Europa, grazie alla crescita dell’affluenza turistica che caratterizza il nostro mercato in alcuni periodi dell’anno, e che genera un automatico aumento della domanda per il noleggio di veicoli a breve termine, un fattore che finisce per impattare positivamente sul nostro business lungo tutto il corso dell’anno“.

Lo studio di GE Capital sulle flotte aziendali europee ha voluto fare una previsione relativa ai prossimi due anni e pare che il mercato sia destinato a crescere, secondo ben otto gestori su dieci.

La ricerca ha preso in considerazione 72 flotte aziendali di grandi dimensioni in tutta Europa che gestiscono oltre 150mila automezzi e si focalizza sui trend e sulle possibili evoluzioni del mercato nei prossimi 24 mesi.

In cima alle priorità dei fleet manager c’è il miglioramento dei comportamenti dei driver; una seconda priorità, indicata dal 54% delle aziende dotate di una flotta internazionale, concerne l’ottimizzazione dei costi di gestione mediante la sua centralizzazione; un’altra area d’interesse riguarda la gestione del carburante.

Da evidenziare, infine, la crescente attenzione alla gestione delle emissioni: il 61% delle aziende ha stabilito, in proposito, limiti agli scarichi di CO2, mentre nel 2008 questa percentuale era ferma al 38%.

Il noleggio, intanto, si appresta ad allargare il proprio bacino, andando ben oltre il comparto strettamente aziendale, e dunque in direzione dei clienti privati.
Tutto questo grazie a offerte pensate ad hoc che svincolino il cliente dal possesso del veicolo e ne risolvano in modo flessibile ogni tipo di esigenza di mobilità.

Un ulteriore studio, presentato in occasione del Rapporto Aniasa, mette in luce come le armi vincenti dell’offerta di auto condivisa siano soprattutto tre: l’economicità, la flessibilità e accessibilità del servizio.

I valori medi più elevati delle risposte (in una scala di gradimento da 1 a 5) vengono registrati dalle voci “semplicità ed efficienza nella prenotazione” (4,39), “convenienza economica” (4,3) e “possibilità di usufruire di specifiche tariffe convenzionate” (3,92).
Anche quest’anno il Barometro del Corporate Vehicle Observatory di Arval Italia, diretto da Andrea Solari, ha chiesto ai mobility manager delle varie aziende cosa risulta fondamentale per loro nel momento in cui devono scegliere su quale flotta di auto orientarsi.

Le risposte hanno riguardato i seguenti aspetti: sicurezza, telematica e outsourcing. La ricerca ha interessato un campione di 4.560 aziende di varie dimensioni e settori a livello internazionale, 300 delle quali italiane.
Al centro dell’interesse dei fleet e mobility manager intervistati compare, in linea con i dati della ricerca 2013, il tema della sicurezza.

Ma, se solo un anno fa le aziende erano principalmente focalizzate sulle dotazioni di sicurezza a bordo veicolo, ora, come ha dichiarato Solari, “gli aspetti legati all’educazione dei driver hanno conquistato un ruolo di maggior rilievo: circa un terzo degli intervistati nelle aziende di maggior dimensioni si concentra sull’educazione del Driver per prevenire i rischi legati all’incidentalità stradale“.

Sono in crescita le società che ricorrono alla telematica, arrivate a coprire il 33% del totale, contro il 16% rilevato nell’anno precedente sullo stesso segmento.

Ma è soprattutto la motivazione che spinge le aziende ad introdurre tale strumento ad essere differente. “Mentre solo un anno fa il principale vantaggio era inteso come possibilità di geolocalizzare i veicoli, oggi ben il 46% dei mobility manager intervistati dichiara di utilizzare la telematica come strumento per migliorare la sicurezza dei propri driver“.

Per quanto riguarda l’outsourcing, il 59% degli intervistati ha sostenuto di ricorrervi per risparmiare, mentre il 45% afferma di delegare all’esterno le attività e i processi legati alla gestione della mobilità, per poter essere ancor più focalizzato sul proprio core business.

Tra i servizi innovativi di mobilità, riscuote grande interesse l’utilizzo di applicazioni “mobile” a supporto dei driver, un servizio ritenuto strategico dal 42% dei gestori di flotte delle aziende di più grandi dimensioni.

Quasi un terzo degli intervistati (27%) è, inoltre, interessato alla gestione via web delle auto condivise, sottolineando di fatto l’attenzione, via via crescente, rivolta al corporate car sharing.

In materia di veicoli a basso impatto ambientale, cresce l’utilizzo delle alimentazioni alternative, metano e Gpl in particolare, utilizzate rispettivamente nel 27% e 16% delle aziende con oltre 100 dipendenti.

Vera MORETTI

Immatricolazioni auto in aumento anche in aprile

L’inversione di tendenza si sta rivelando una certezza e non una casualità.
Per il quinto mese consecutivo, infatti, il mercato automobilistico ha registrato un segno positivo.

L’incremento, dell’1,9%, diffuso da UNRAE sulle immatricolazioni auto rispetto ad aprile 2013, conferma dunque la ripresa, seppur timida, del settore, che ha patito molto la crisi economica.

Se si considerano gli indici relativi ai mesi scorsi, però, si nota che i dati sono in calo, poiché degli incrementi registrati (+2,2 a dicembre 2013, +3,8 a gennaio, +9,2% a febbraio, +5,3% a marzo), quello del mese appena passato è il più esiguo.

Ancora una volta, è stato il noleggio a fare da traino, mentre le vendite private sono ancora ferme.

Nel quarto mese dell’anno le immatricolazioni sono state 119.099 rispetto alle 116.838 di aprile 2013. Con i numeri di aprile il primo quadrimestre del 2014 si chiude con un incremento del 5% rispetto ad un anno fa, con 496.318 immatricolazioni a fronte delle 472.656 dello stesso periodo dello scorso anno.

Nel cumulato dei primi quattro mesi del 2014 calano di 2.500 unità le vetture vendute alle famiglie, indicatore significativo dello stato di salute del mercato.
Su base mensile ad aprile 2014 le immatricolazioni dei privati sono scese del 3,9% rispetto allo stesso mese di un anno fa, mentre i noleggi hanno fatto registrare un +19% nel mese. Per quanto riguarda i trasferimenti di proprietà ad aprile si è registrata una crescita del 5,1%, con un cumulato piuttosto stabile nel primo quadrimestre (+0,6%).

Ha dichiarato a proposito Massimo Nordio, presidente dell’UNRAE: “Guardando avanti, pur apprezzando il rilancio della Legge n. 134 del 7 agosto 2012, sugli incentivi alle auto a Basse Emissioni Complessive (BEC), dobbiamo rilevare che le famiglie potranno beneficiarne in misura limitata ai soli acquisti di vetture GPL, metano, ibride ed elettriche. Resta da valutare l’efficacia dell’azione di Governo sul reale rilancio dei consumi e dell’economia, visto il miglioramento dell’indice di fiducia dei consumatori fornito dall’ISTAT. Purtroppo la parte significativa dell’anno (50% delle vendite annuali nei primi 5 mesi) sta ormai passando, rendendo complicate le possibilità di recupero del nostro settore nel secondo semestre“.

Vera MORETTI

A marzo, immatricolazioni auto in aumento

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso noto che le immatricolazioni di autovetture a marzo sono state 139.337, con una variazione di +4,96% rispetto a marzo 2013, quando furono immatricolate 132.753 automobili.

La Motorizzazione fa sapere, inoltre, che nel marzo 2014 sono stati registrati 366.276 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -2,27% rispetto a marzo 2013, durante il quale ne furono registrati 374.783.
Nel primo trimestre 2014, i volumi immatricolati si attestano a 376.519 unità, il 5,8% in più rispetto al primo trimestre 2013.

Roberto Vavassori, presidente Anfia, ha dichiarato a proposito: “L’ottimismo che potrebbero ispirare questi dati resta comunque cauto, se si considera che i volumi annualizzati sono ancora distanti da quelli fisiologici per il mercato”.

Se si considera, però, un lasso di tempo più lungo, i dati relativi al primo trimestre non sono così tanto incoraggianti.
Le immatricolazioni registrate sono, infatti, il 48,9% in meno rispetto a quelle del primo trimestre del 2007.
Per evitare che queste percentuali precipitino ulteriormente, Vavassori chiede che venga ridotta l’imposizione fiscale sull’utilizzo dell’autoveicolo, ad esempio portando la deducibilità delle auto aziendali in pari con quella degli altri maggiori Paesi europei.

Ha continuato il presidente dell’Anfia: “Ma la ripresa passa anche dal rilancio dell’industria automotive, la cui centralità, nel nostro sistema economico, rimane indiscussa: basti pensare che nel 2013, la componentistica italiana è riuscita a mantenere un trend crescente delle esportazioni (+5,7% rispetto al 2012), per un valore di 19,3 miliardi di Euro. Le nostre imprese, tuttavia, sono in difficoltà nel confronto con i competitor europei, a causa della disparità di condizioni del sistema Italia rispetto agli altri Paesi“.

Vera MORETTI

A Verona, è di scena l’Automotive Forum

Si conclude oggi a Veronafiere l’Automotive Forum, la tappa autunnale di Automotive Dealer Day che ha voluto mettere il punto sullo scenario e sulle strategie da applicare per dare nuova spinta al settore delle auto.

Sono state prese in considerazione tutte le tappe, dal post vendita al fisco, fino all’utilizzo degli strumenti digitali e la comunicazione, Internet compreso.

All’appuntamento sono stati chiamati oltre 350 operatori del settore, tra i quali hanno trovato posto non solo concessionari e case auto, ma anche operatori di filiera, web agency ed agenzie di marketing e comunicazione.
L’evento è stato organizzato da Quintegia, società italiana leader nella ricerca e nella formazione per la distribuzione automobilistica.

Tra i focus in primo piano durante queste tre giornate, spiccano incontri su digital business e best practice, ma anche marketing, post-vendita e evoluzione dei contratti tra concessionari e case auto, in conseguenza dell’entrata in vigore del nuovo regolamento.

Evento nell’evento è stata la prima edizione del Premio per la Comunicazione Post Vendita, organizzato da Quintegia con il sostegno di Continental e Würth, riservato ai dealer e alle case auto che si sono distinti nella realizzazione della campagna di comunicazione per il post vendita.

I vincitori saranno proclamati oggi nel corso di Automotive Forum.

Vera MORETTI

Il mercato dell’usato traina il settore automobilistico

Le buone notizie, per quanto riguarda il settore automobilistico, vengono solo dal mercato dell’usato, che anche per il mese di maggio ha segnato valori positivi sia per le quattro che per le due ruote.

In aumento i passaggi di proprietà di automobili (+1%), e motocicli (+2%), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute 169 usate a maggio e 186 nei primi cinque mesi dell`anno, come testimoniano i dati di Aci, secondo cui “il mercato dell`usato fino a oggi ha fatto rilevare un aumento del 2,1% per le autovetture ed una diminuzione del 4,3% per i motocicli“.

Per quanto riguarda le radiazioni delle quattro ruote il mese di maggio ha fatto registrare il segno negativo. Le auto eliminate dalla circolazione questo mese, spiega l’Aci, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono state 136.268 (-5,1%), viceversa, le moto, 13.283 (+6,2%).

Ogni 100 autovetture nuove ne sono state radiate 101 a maggio e 111 nei primi cinque mesi del 2013. Il settore delle radiazioni da gennaio ad oggi ha fatto rilevare un aumento del 2,8% per le autovetture e del 20,6% per i motocicli.

Vera MORETTI

Il 2013 altro annus horribilis per il mercato auto?

La situazione incerta conseguenza delle elezioni politiche sta contribuendo a peggiorare ulteriormente un mercato, quello dell’auto, che già nel 2012 ha conosciuto uno dei suoi periodi peggiori.
Ma, come detto, le cose, per ora, non sembrano destinate a migliorare, tanto che l’Italia si merita la maglia nera a livello europeo nel settore.

A fare una disamina a dir poco preoccupante è stato Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, camion e autobus.

Basandosi sui dati di immatricolazione di autovetture nuove a febbraio diffusi dal Ministero dei Trasporti, ovvero 108.419 pezzi, con una perdita del 17,4% rispetto a febbraio 2012, Pavan Bernacchi ha commentato: “Gli acquisti di beni e servizi sul mercato interno sono in forte contrazione e questo investe come un treno tutte le aziende italiane, tra le quali vi sono i concessionari di autoveicoli. Se la politica non si adopererà con urgenza per far ripartire l’economia, il nostro Paese andrà verso il collasso. I 3 milioni di disoccupati, per dirne una, ne sono una riprova“.

Anche Adolfo De Stefani Cosentino, responsabile per la Federazione della commissione sulla fiscalità, ha commentato la situazione: “Gli autoveicoli e la sua filiera, che dà lavoro in Italia a 1.200.000 persone, pagano un prezzo salatissimo: parliamo di circa 8,6 miliardi di euro, effetto cumulato delle varie manovre succedutesi nel 2011 e nel 2012 con aumenti di accise sui carburanti, superbollo sulle auto prestazionali, aliquota IVA, IPT, Assicurazione RC e bollo, oltre alla stretta fiscale sulle auto aziendali. Quest’ultima antitetica rispetto ai principali mercati europei. Una pressione intollerabile che schiaccia la proprietà e l’utilizzo degli autoveicoli”.

Vera MORETTI

In aumento le polizze per auto di proprietà

Gli italiani che hanno richiesto polizze per le auto di proprietà sono aumentati nello scorso aprile.
Cercassicurazioni.it, comparatore di tariffe Rc on line ha infatti rilevato, in 12 mesi, un incremento dal 78,1 all’82,5%.

In calo, invece, la richiesta di polizze per auto acquistate usate (dal 15,9% di inizio 2011 al 12,4% dei primi quattro mesi del 2012) e di polizze per auto nuove (dal 6,0% di inizio 2011 al 5,2% del periodo gennaio-aprile 2012). Quest’iltimo dato, in particolare, è una conseguenza dall’andamento negativo sulle immatricolazioni, calate del 18% nell’aprile 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011.

Per quanto riguarda la classe di merito, il 52,9% del campione risulta in prima classe, in crescita rispetto al 47,5% registrato nel primo semestre 2011.
Oltre alla semplice Rc, inoltre, si chiede anche la garanzia Incendio e Furto per proteggere la propria vettura: tale dato passa infatti dal 12,1% del primo semestre 2011 al 15,1% di inizio 2012.

Le proposte dalle 18 compagnie considerate hanno in media abbassato le tariffe del 12,7% rispetto alla fine del 2010, dopo la crescita del 25% avvenuta bel biennio 2009-2010.
Il risparmio, nello scegliere una polizza online, è del 34%, ma se si tratta si sola tariffa Rc il risparmio può arrivare al 50%.

Vera MORETTI

Il mercato dei veicoli commerciali tiene nonostante la crisi

Le vendite dei veicoli commerciali non stanno attraversando un momento favorevole, dal momento che il mese di ottobre ha registrato un calo del 3,8% rispetto allo stesso mese del 2010. Si tratta di 13.319 veicoli con portata fino a 3,5 tonnellate venduti sul territorio italiano. Facendo poi un calcolo considerando i dieci mesi dell’anno da gennaio ad ottobre, il calo si riduce all’1,7%, con un totale di 146.742 veicoli.

Nonostante le vendite in leggera discesa, comunque, il mercato dei veicoli commerciali tiene decisamente meglio rispetto a quello delle autovetture, anche se la crisi di fa sentire anche in questo settore. Si stima, secondo quanto affermato dal Centro Studi Promotor GL events, che il calo dell’intero anno si aggirerà intorno al 2,5%.

L’Acea ha diffuso poi i dati delle immatricolazioni dei veicoli medi e pesanti per trasporto merci (oltre 3,5 tonnellate di portata) e di autobus. In questo caso, l’andamento del mercato italiano è abbastanza positivo dal momento che è stato registrato un incremento di vendite dell’0,7% in ottobre e del 6,8% nei primi dieci mesi dell’anno.

Il settore che riguarda gli autobus in particolare si rivela positivo oltre le aspettative, con un aumento del 17,6% in ottobre e del 30,5% nei primi dieci mesi del 2011. Questa controtendenza dipende dal fatto che le vendite sono legate a commesse pubbliche programmate in genere da molto tempo e, se crisi c’è stata, si vedrà tra un po’ di tempo.

Vera Moretti