Bonus banda ultralarga da 300 a 2500 euro, ammessi anche professionisti e partite Iva

Anche i liberi professionisti, gli autonomi e le partite Iva sono stati ammessi al bonus banda ultra larga. Il relativo decreto ministeriale sul bonus per la connettività, che consente di ottenere i contributi per l’adesione ai servizi di internet ultra veloce, è stato pubblicato nei giorni scorsi nella Gazzetta Ufficiale. Anche le partite Iva e i professionisti, dunque, potranno richiedere il voucher che va da un minimo di 300 euro a un massimo di 2.500 euro. Le partite Iva si uniscono, pertanto, alle micro e piccole e medie imprese tra i beneficiari dei contributi.

Voucher banda ultralarga, quali sono i requisiti per chiedere il bonus?

I professionisti e le partite Iva che vorranno richiedere il bonus per la banda ultra larga, dovranno avvalersi dei servizi di connettività veloce offerti dagli operatori di telecomunicazione. La velocità della banda dovrà attestarsi da un minimo di 30 megabit per secondo a connessioni che superano i gigabit per secondo. Anche le partite Iva dovranno rivolgersi agli operatori delle telecomunicazioni accreditati alla gestione dei voucher da parte di Infratel Italia. La società è deputata a gestire le risorse per conto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise).

Bonus banda ultra larga per i professionisti e partite Iva: passo avanti nella digitalizzazione

La possibilità di usufruire dei bonus per la connettività veloce rappresenta, dunque, anche per le partite Iva e i lavoratori autonomi un passo importante verso la transizione digitale. Inoltre, l’inclusione alla misura consente ai professionisti di cogliere un’importante opportunità sulla parità di accesso agli strumenti digitali e di ridurre il gap con le imprese in merito alla competitività sul mercato.

Voucher imprese per la connettività veloce, di cosa si tratta?

Già a partire dallo scorso 1° marzo le micro e le piccole e medie imprese possono richiedere il voucher per la banda ultralarga dall’importo minimo di 300 euro fino a un massimo di 2500 euro di aiuto. L’incentivo prevede l’erogazione del voucher alle imprese per gli abbonamenti a internet ultra veloce. I bonus sono erogati dal ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) sulla base del decreto del 23 dicembre 2021 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 33 del 2022), adesso modificato per includere anche le partite Iva e i professionisti. Il relativo comunicato di riferimento del Mise per l’attuazione della misura è quello del 28 febbraio 2022. Nel documento sono contenute tutte le informazioni per la richiesta del bonus.

Quali bonus possono richiedere le imprese e le partite Iva per le connessioni internet a banda ultra larga?

I voucher per la connessione internet a banda ultra larga hanno in importo minimo di 300 euro fino a un massimo di 2500 euro. Il contributo è previsto dalla Strategia nazionale di attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Gli abbonamenti alla banda ultra veloce delle micro e delle piccole e medie imprese devono avere una durata minima di 18 fino a una massima, ai fini del bonus, di 24 mesi. Il totale delle risorse messe a disposizione dal ministero per lo Sviluppo Economico ammontano a 608 milioni di euro. Per la domanda del voucher le micro e le piccole e medie imprese devono risultare regolarmente iscritte al Registro delle imprese.

Qual è l’importo del voucher per le connessioni a internet a banda ultra larga delle micro e Pmi?

Il voucher per gli abbonamenti alla banda ultra veloce può essere richiesto dalle micro e piccole e medie imprese, nonché dalle partite Iva e dai professionisti, a seconda delle necessità di connessione. Il servizio richiesto dovrà avere una velocità di download a partire da 30 megabit al secondo. Si può arrivare a velocità di un gigabit al secondo o anche di più. Il voucher base di 300 euro riguarda i contratti di abbonamento a internet ultra veloce da 30 megabit per secondo a 300 megabit per secondo (Voucher A1). Il Voucher A2 è richiedibile per velocità di connessione da 300 megabit per secondo fino a 1 gigabit per secondo. Si può richiedere un contributo anche per sostenere le spese di installazione del sistema di connessione.

Come si presenta la domanda per il bonus banda larga per le imprese e le partite Iva?

La domanda del voucher per la banda ultra larga può essere inoltrata dalle imprese dal 1° marzo 2022. Con la modifica del decreto, anche le partite Iva e i liberi professionisti potranno inoltrare richiesta di voucher. La scadenza è fissata al 15 dicembre prossimo. Le domande vengono inoltrate direttamente dagli operatori di telecomunicazione abilitati da Infratel Italia per realizzare gli interventi.

Banda ultralarga alle micro e Pmi: chi può avere il voucher fino a 2000 euro?

Con la firma del ministro per lo Sviluppo Economico (Mise), Giancarlo Giorgetti, prende il via la messa a disposizione delle micro e piccole e medie imprese dei voucher per la banda ultralarga. Gli incentivi erano stati ideati dal Comitato governativo per la banda ultralarga a maggio del 2020. Con la firma del ministro viene di fatto sbloccato il fondo di circa 610 milioni di euro per la connettività delle imprese più piccole. La misura entra dunque nella dimensione degli aiuti alle imprese dopo aver assicurato i voucher alle famiglie fino allo scorso novembre.

Decreto dei voucher per la banda ultralarga alle imprese: per quali imprese?

Il contributo previsto dal decreto del ministero per lo Sviluppo Economico fissa come obiettivo, a fronte del voucher erogato, il “salto tecnologico” delle connessioni delle micro, piccole e medie imprese. Delle risorse messe a disposizione (608,2 milioni di euro), 9 milioni di euro andranno alla comunicazione e al monitoraggio della misura. I voucher saranno messi a disposizione di un numero variabile di micro e piccole e medie imprese da 850 mila a 1,4 milioni.

Voucher banda ultralarga, le tre fasce di contributo alle micro e Pmi

Saranno tre le fasce di contributi messi a disposizione delle micro e piccole e medie imprese per la connettività ultralarga. La prima fascia garantisce un voucher di 300 euro per i contratti dai 18 ai 36 mesi e una connessione garantita alla velocità massima tra i 30 e i 300 megabit per secondo in download, oppure tra 300 megabit per secondo a un gigabit per secondo. In tutto, per la prima fascia, il governo ha stanziato 120 milioni di euro per la prima opzione e altrettanti per la velocità fino a un gigabit. In quest’ultimo caso, è previsto un ulteriore voucher di 500 euro per sostenere le spese di allaccio dell’infrastruttura. Per la prima fascia non sono previsti limiti minimi di banda garantita.

Voucher connessione ultralarga, la seconda fascia di contributi alle imprese

Per la seconda fascia di voucher connettività alle imprese il governo ha stanziato circa 300 milioni di euro. In questo caso, l’importo del contributo previsto è di 500 euro a fronte di un contratto dai 18 ai 36 mesi. Il servizio al quale la micro o piccola e media impresa aderisce deve garantire una connessione tra 300 megabit per secondo e un gigabit. È previsto un voucher aggiuntivo di 500 euro per le spese di installazione per le connessioni a un gigabit per secondo. La differenza con la prima fascia è che nella seconda è necessaria una banda minima garantita di 30 megabit per secondo.

Voucher banda ultralarga, la terza fascia: banda minima garantita di 100 megabit per secondo

La terza fascia del Voucher banda ultralarga prevede l’erogazione di contributi del governo per 60 milioni di euro. E, in questa categoria, i voucher sono più generosi. Infatti si possono ottenere 2 mila euro di contributi per i contratti dai 24 ai 36 mesi per velocità di connessione superiori a un gigabit per secondo. Inoltre è prevista la soglia minima di banda garantita a 100 megabit per secondo. Ai 2 mila euro può essere aggiunto anche il bonus di 500 euro per i costi di allaccio.

Quali sono i motivi per i quali non viene riconosciuto il voucher banda ultralarga?

I voucher banda ultralarga possono non essere riconosciuti per i seguenti motivi:

  • se si cambia operatori che assicurano servizi analoghi;
  • se si fa il cambio di intestazione del contratto presso la stessa sede della micro o piccola o media impresa.

Ogni impresa può presentare la richiesta di voucher solo una volta. Nel caso in cui si proceda con la portabilità del servizio, è possibile trasferire la quota del voucher residuo.

Voucher banda ultralarga, fino a quando si possono presentare le domande?

La domanda del voucher banda ultralarga può essere presentata fino al momento in cui termineranno le risorse stanziate dal governo. In ogni caso, la misura non potrà andare oltre i due anni. Durante questo periodo, in ogni modo, il ministero continuerà a monitorare la situazione della distribuzione dei voucher per evitare che i contributi alle imprese possano risultare poco utilizzati, come è successo per i voucher alle famiglie. Infatti, nella fase 1 del voucher, sono avanzati circa 93 milioni di euro (quasi la metà della dote della misura) che sono stati girati al fondo per le imprese. Per le famiglie dovrebbe riprendere il contributo per la banda ultralarga, ma con la novità dell’eliminazione dei vincoli dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Le precedenti risorse stanziate erano a favore delle famiglie con Isee fino a 20 mila euro.

Bonus banda larga Pmi fino a 2500 euro: ecco da quando si prevede la fase di avvio delle domande

Emergono novità sul bonus della banda larga a favore delle piccole e medie imprese. Sono in arrivo i fondi per assicurare i voucher da 300 a 2500 euro alle Pmi e avviare la “fase 2” (la fase 1 era partita con l’adesione delle famiglie con Isee fino a 20 mila euro) del piano che assicurerà alle aziende la connettività ultralarga. Già il secondo governo Conte aveva previsto di far partire il voucher a inizio del 2021.

Voucher banda ultra larga per le Pmi, quando potrebbe partire?

Con ritardo, tuttavia, il piano di connettività delle Pmi potrebbe partire già entro fine anno o, al massimo, nei primi mesi del 2022. Ancora in stand by, invece, la parte del piano relative alle famiglie dopo una prima fase che ha visto l’utilizzo di circa la metà dei 320 milioni messi a disposizione.

Bonus per alta connettività delle imprese, a quanto ammontano i fondi a disposizione?

Dunque, nell’immediato, il bonus banda larga coinvolgerà le piccole e medie imprese. I fondi in arrivo dalla Commissione europea per la quota imprese ammontano alla cifra di 515 milioni e 800 mila euro. Fondi che la Commissione stessa ha assicurato all’Italia già dallo scorso agosto. E il governo Draghi sta accelerando sui tempi di partenza del bonus che assicurerà alle imprese un voucher tra i 300 e i 2500 euro. A occuparsi dell’attuazione del piano è il Comitato interministeriale per la banda ultralarga.

Connessione ultraveloce, si cerca di partire tra novembre e dicembre 2021

Ad oggi, l’organo governativo ha quindi dato il via alle operazioni preparatorie della fase 2 della banda ultralarga alle imprese. E, tra gli operatori del settore rappresentati da Asstel, c’è ottimismo che la partenza del bonus banda larga e, dunque, delle nuove installazioni della connessione ultraveloce a internet possa essere avviata già nell’ultimo periodo del 2021, cercando di fare in fretta per recuperare i mesi perduti dell’anno.

Chi può richiedere il bonus banda ultralarga e quali sono gli importi dei voucher

Il bonus banda ultralarga, in questa fase iniziale, avrà come imprese beneficiarie le piccole e medie realtà italiane. Ovvero le imprese che hanno fino a 250 dipendenti. Caratteristica della velocità di connessione internet è quella di avere un minimo di prestazioni di 30 megabit per secondo fino ad arrivare a velocità che superano un gigabit per secondo. Il valore del bonus, da 300 a 2500 euro, varia in base alla prestazione e alle dimensioni delle aziende.

Tre fasce del bonus banda larga delle piccole e medie imprese

Pertanto, alle imprese andranno bonus suddivisi in tre fasce di importo nel quale rientra il costo di attivazione. I destinatari della prima fascia (per dimensioni e prestazioni) avranno un voucher di 300 euro; il bonus della seconda fascia è pari a 1000 euro e quello della terza fascia è dell’importo di 2500 euro. Per la seconda e la terza fascia sono inclusi fino a 500 euro del costo di attivazione.

Bonus Pmi per connettività veloci, si cerca di evitare gli errori fatti con le famiglie

Il governo di Mario Draghi avrebbe messo in preventivo che la fase 2 dovrebbe partire approssimativamente tra novembre e dicembre 2021. Nel frattempo, le imprese di telecomunicazione avrebbero richiesto del tempo per prendere in esame il decreto del bonus banda ultralarga prima di essere approvato in via definitiva e in concomitanza con l’esame della Commissione europea. La presa visione delle imprese telco sarebbe stata richiesta per evitare gli errori che si sono verificati nella “fase 1” dei voucher, partita un anno fa, con beneficiari le famiglie.

Bonus banda larga famiglie, finora adesione alla metà dei fondi a disposizione

Infatti, la fase 1 era stata riservata alle famiglie che volessero beneficiare della banda ultralarga. I voucher, attivi dal 9 novembre 2020, hanno fatto registrare un’adesione parziale dei nuclei che, peraltro, erano stati incentivati anche mediante l’acquisto di un personal computer o di un tablet. Il requisito per ottenere il voucher delle famiglie è avere l’Isee non superiore ai 20 mila euro.

Voucher banda larga famiglie, quando riprenderà la possibilità di richiedere il bonus?

Gli ultimi dati sui voucher delle famiglie relativi al bonus delle connessioni a banda larga risalgono a ieri: sono stati attivati 187 mila voucher per un totale di oltre 91 milioni di euro e circa 8 milioni in fase di prenotazione. L’adesione ha impegnato finora la metà delle risorse messe in campo dal governo per le famiglie. Per questa ragione una quota dei fondi è stata messa in stand by in attesa del completamento della fase 2 delle Pmi. Alla ripresa, il requisito Isee delle famiglie verrà innalzato a 50 mila euro.

Banda ultralarga, intesa Telecom-Fastweb

Con buona pace della concorrenza e con un occhio alle alleanze trasversali e, soprattutto, al bene del Paese, Telecom Italia e Fastweb si alleano per cercare di portare la banda ultralarga al maggior numero possibile di italiani e sperimentare, senza vincoli d’esclusiva, soluzioni per gli raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea e di quella stilata dal governo italiano.

L’alleanza dei due player sulla banda ultralarga segue la firma di un Memorandum of understatement valido fino a dicembre 2016 che coinvolge anche i partner tecnologici Alcatel Lucent e Huawei.

L’accordo sulla banda ultralarga si svilupperà in due fasi. A maggio la prima parte, con la sperimentazione nei laboratori di Telecom e Fastweb della tecnologia cosiddetta Vdsl enhanced (fornita da Alcatel Lucent e da Huawei), su architettura FTTC (ossia fibra fino all’armadio del gestore e poi rame fino a casa); da ottobre 2015 ci sarà invece la realizzazione di collegamenti sul campo in diverse città, per rendere disponibili agli utenti velocità superiori ai 100 megabit al secondo in upload.

Tutti contenti, tutti felici? Non proprio, dal momento che l’alleanza Telecom-Fastweb taglia di fatto fuori dal progetto della banda ultralarga Metroweb, con la quale Telecom dialogava. Telecom e Fastweb metteranno comunque a disposizione del mercato i risultati della sperimentazione, con l’obiettivo di accelerare i tempi dell’Agenda Digitale del governo, che punta a raggiungere almeno il 50% della popolazione con velocità di 100 mega al secondo.

Il piano per la banda ultralarga al Sud

L’Italia prova compiere il passo decisivo per portare anche al Sud la banda ultralarga. Telecom Italia, l’agenzia pubblica per gli investimenti Invitalia e Italtel hanno infatti firmato nei giorni scorsi un contratto di sviluppo da 71 milioni di euro per dare un impulso allo sviluppo della reti a banda ultralarga nelle regioni di Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

Oltre ai servizi per l’utenza business e domestica, dal contratto ci saranno anche delle ricadute positive sull’economia del territorio, dal momento che sarà attivato un programma di ricerca e sviluppo sperimentale per progettare e realizzare software destinati alle reti a banda ultralarga nell’unità produttiva Italtel di Carini, in provincia di Palermo.

Nel dettaglio, l’investimento di Telecom Italia è di 48 milioni di euro per ampliare gli impianti di rete delle quattro regioni meridionali; grazie all’ampliamento, si prevede di realizzare un’infrastruttura di rete a banda ultralarga che sviluppi la rete esistente e quelle di nuova generazione.

Italtel mette invece i restanti 23 milioni, sia per la parte di software, sia per la parte di infrastruttura di rete a banda ultralarga. Lo Stato, tramite Invitalia, partecipa al piano per la banda ultralarga al Sud mettendoci poco meno di un terzo, 22 milioni di euro, di cui 14,4 milioni a Telecom Italia e 7,6 milioni a Italtel.