Bando efficienza energetica Lombardia: contributi a fondo perduto per 30mila euro

Oltre 10 milioni di euro sono stati stanziati dalla Regione Lombardia per il bando Efficienza energetica, commercio e servizi al fine di fronteggiare gli aumenti dei costi dell’energia delle micro e piccole imprese nei settori del commercio, dei pubblici esercizi e dei servizi. Il bando prevede contributi a fondo perduto fino a 30 mila euro con un minimo di spesa di 4 mila euro per ogni impresa richiedente. L’avvio delle domande è a partire da mercoledì 15 giugno 2022.

Bando Regione Lombardia contributi a fondo perduto per gli aumentati costi dell’energia: di cosa si tratta?

La misura di sostegno alle imprese è stata adottata con la delibera numero 6306 del 26 aprile 2022 della Giunta regionale. L’obiettivo è quello di sostenere gli interventi di efficientamento energetico delle micro e piccole imprese dei settori del commercio, dei pubblici esercizi e servizi. La dotazione finanziaria iniziale della misura è stata incrementata con risorse delle Camere di commercio per 1,130 milioni di euro. In totale le risorse stanziate sono di 10.745.500 euro (9.615.500 euro a carico della Regione Lombardia). Ciascuna impresa può finanziare interventi fino a 30 mila euro finanziando il 50% delle spese ammissibili per l’efficientamento energetico. L’investimento minimo è di 4 mila euro da rendicontare entro la chiusura dello sportello.

Chi può presentare domanda per i contributi a fondo perduto della Regione Lombardia?

Ammesse alla presentazione delle domande di contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico sono le micro e le piccole imprese della Lombardia attive nei settori del commercio, dei pubblici esercizi e dei servizi. Nel dettaglio, i rispettivi codici sono i seguenti:

  • commercio al dettaglio, G 47;
  • attività dei servizi di ristorazione, I 56;
  • editoriali, J 58;
  • attività dei servizi di informazione e altri servizi informatici, J 63;
  • immobiliari per conto terzi, L 68.3;
  • di supporto per le funzioni di ufficio e altri servizi di supporto alle imprese, N 82
  • istruzione, P 85;
  • attività sportive di intrattenimento e divertimento, R 93;
  • riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa, S 95;
  • altre attività di servizio alla persona, S 96.

Quali sono le spese ammissibili per il bando della Regione Lombardia per le micro e piccole attività?

Ai fini della presentazione della domanda dei contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico delle imprese della Regione Lombardia, risultano ammissibili le seguenti spese di acquisto e di installazione di:

  • collettori solari termici e di impianti di micro-cogenerazione;
  • gli impianti fotovoltaici per produrre autonomamente l’energia da fonti rinnovabili al fine dell’utilizzo nel sito produttivo;
  • le attrezzature e i macchinari che sostituiscono quelli presenti nella sede dell’impresa;
  • le caldaie ad alta efficienza a condensazione, a biomassa oppure a pompa di calore che sostituiscono le caldaie presenti nell’impresa;
  • l’acquisto e l’installazione di raffreddatori o di raffrescatori evaporativi fissi e portatili che non richiedono l’uso di fluidi refrigeranti;
  • i meccanismi di domotica per risparmiare energia e monitorare i consumi energetici;
  • gli apparecchi led a basso consumo che sostituiscono l’illuminazione tradizionale;
  • le spese per le opere murarie, impianti e spese assimilate per massimo il 20% delle precedenti spese;
  • i costi tecnici di consulenza per realizzare gli interventi per un massimo del 10% dei costi;
  • gli altri costi indiretti  o le spese generali, finanziabili forfettariamente.

Come presentare domanda dei contributi a fondo perduto della Lombardia per l’efficienza energetica delle micro e piccole imprese

Per la presentazione delle domande per i contributi a fondo perduto dell’efficientamento energetico, le micro e piccole imprese devono accedere telematicamente sulla piattaforma telematica di Infocamere Lombardia, sezione “Bandi – Contributi alle imprese – Bandi aperti”. Per l’accesso le imprese devono utilizzare lo Spid, la Carta nazionale dei servizi (Cns) o la Carta di identità elettronica (Cie). Alcune imprese potrebbero aver ricevuto delle credenziali rilasciate nel mese di febbraio 2021. Le imprese hanno tempo per presentare domanda dalle ore 16:00 del 15 giugno 2022 fino al 15 dicembre 2022 o, comunque, fino all’esaurimento delle risorse stanziate. Alla domanda devono essere allegati i documenti di realizzazione dell’intervento di efficientamento energetico.

Come vengono assegnate i contributi a fondo perduto dalla Regione Lombardia?

La Regione Lombardia assegna i contributi a fondo perduto alle micro e piccole imprese della Lombardia mediante la procedura “a sportello” a rendicontazione. Nell’assegnazione dei contributi, inoltre, la Regione segue l’ordine cronologico di presentazione delle istanze.

Banda larga: i contributi alle Pmi italiane per la transizione digitale

In tutto un miliardo di euro andranno alle piccole e medie imprese italiane per la banda larga e per il digitale dai fondi europei. Lo stanziamento arriva dalla Commissione europea che scommette sulle nuove tecnologie e sulla connettività sicura e innovativa per far crescere la digitalizzazione delle imprese. Si tratta pertanto di contributi che le piccole e medie imprese potranno utilizzare nell’ambito dei programmi di assegnazione delle risorse provenienti da Bruxelles.

Connettività a banda larga, le piccole e medie imprese possono beneficiare di 610 milioni di euro

Le piccole e medie imprese italiane hanno a disposizione fondi per 610 milioni di euro per la connettività sicura e veloce. Si tratta di un regime di buoni o di voucher con il quale le Pmi italiane possono accedere ai servizi offerti da provider nel campo della connettività a internet. Le risorse verranno distribuite anche con l’obiettivo di limitare le distorsioni della concorrenza. I fondi si collegano nel programma europeo “Mce – Settore digitale” che specifica gli obiettivi della Commissione europea nel campo della connettività digitale. Il periodo di riferimento della programmazione riguarda i prossimi tre anni (2021-2023). La connettività stabile e veloce è, peraltro, uno dei servizi fondamentali per accedere ad altri strumenti sui quali la Commissione europea punta per accrescere la digitalizzazione delle Pmi, ovvero i servizi in cloud.

Requisiti delle Pmi per la richiesta dei bonus per la banda larga

La richiesta dei bonus (o dei voucher) per i servizi di connettività veloce e stabile potrà essere presentata dalle piccole e medie imprese nel limite delle risorse stanziate. Gli abbonamenti che potranno essere oggetto di bonus sono quelli relativi ai servizi di connettività a banda larga con la garanzia di una velocità minima di download che sia di almeno 30 migabit per secondo (mbps).

Connessioni a banda larga per le Pmi italiane: gli obiettivi della misura

I bonus per le connessioni a banda larga delle piccole e medie imprese italiane rientrano nel generale obiettivo di accrescere la digitalizzazione delle realtà aziendali. Questo obiettivo è una delle priorità per giungere alla transizione digitale che si ritrova sia nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) che in numerosi programmi del nuovo settennato europeo (2021-2027). Insieme alla digitalizzazione, le piccole e medie imprese saranno avvantaggiate dallo sviluppo economico che ne deriverà. Proprio le piccole e medie imprese italiane, secondo i dati a disposizione, dimostrano tuttavia una certa reticenza a utilizzare servizi di connettività a banda larga. Tale tendenza risulta, peraltro, in controtendenza rispetto alla varietà delle offerte presenti sul mercato.

Doppia finalità degli aiuti di Stato per la banda larga: accrescere la connettività delle Pmi e favorire i fornitori di servizi

La Commissione europea, peraltro, nell’obiettivo di assicurare servizi di connettività a banda larga alle piccole e medie imprese, persegue anche finalità di aiuti a favore dei fornitori dei servizi di comunicazione elettronica. La doppia finalità risulta in linea con quanto previsto dall’articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. In base a questo articolo, gli aiuti di Stato sono destinati a far sviluppare determinate attività o certe regioni economiche.

Obiettivi di connettività digitale in tutta Europa e con i Paesi terzi entro il 2030

Il miliardo di euro stanziato per la connettività digitale opera in un contesto di aiuti economici alle imprese nell’ambito del programma “Mce – Settore digitale”. L’espansione e la qualità delle connessioni a banda larga consentiranno di rafforzare le reti in tutta l’Unione europea e con i Paesi terzi. Si punterà, secondo gli obiettivi prestabiliti, a nuove infrastrutture digitali o al miglioramento di quelle già esistenti, condizioni essenziali per poter fare in modo che possano essere sfruttate tutte le potenzialità di servizi digitali come quelli del calcolo, dei dati e del cloud. Inoltre, migliori infrastrutture di connettività consentiranno di arrivare alla trasformazione digitale dell’Europa. Infine, si cercherà di rendere possibile uno scenario nel quale la connessione in Gigabit arrivi capillarmente in tutte le case del continente. Tale obiettivo deve essere raggiunto entro il 2030 insieme alla copertura totale del 5G.

Inviti a presentare proposte delle imprese: a gennaio 2022 i primi bandi sul digitale

A gennaio 2022 sarà possibile partecipare ai primi progetti per la connettività digitale. La Commissione europea, infatti, metterà a bando i primi inviti a presentare proposte (call for proposal) per collegare tutta Europa e per l’implementazione dei nuovi servizi digitali. Dopo la pubblicazione dei primi bandi, sono previste delle giornate informative (Infoday). Negli incontri si presenteranno gli obiettivi, le priorità e gli elementi essenziali affinché le imprese possano partecipare alla progettazione europea. Saranno altresì illustrati anche i processi di valutazione e di aggiudicazione delle call.

Bandi Simest, domande fino al 3 dicembre: dal 2022 tornano i 7 ambiti di intervento

Ancora pochi giorni per presentare domanda dei bandi Simest. La scadenza dei finanziamenti e del fondo perduto scade mercoledì 3 dicembre. Intanto si anticipano gli interventi previsti nei bandi del 2022. Simest tornerà a finanziare sette ambiti rispetto ai tre previsti per il 2021.

Finanziamenti Simest, per cosa si può presentare domanda fino al 3 dicembre 2021?

Attualmente i bandi Simest in scadenza entro il 3 dicembre 2021 riguardano la transizione verde e digitale delle piccole e medie imprese (Pmi), la partecipazione a mostre e fiere internazionali (anche in Italia) e gli aiuti al settore del commercio elettronico. Il limite del fondo perduto è di 120 mila euro per i progetti presentati dalle imprese del Sud Italia e di 75 mila euro per quelle del Centro e del Nord.

Misure in arrivo da Simest per il 2022

Per i bandi del 2022 si tornerà a sette ambiti di interventi. Lo stanziamento che è stato previsto dal disegno di legge della legge di Bilancio 2022 ammonta a un miliardo e mezzo all’anno fino al 2026 per la parte relativa ai finanziamenti. Per il fondo perduto ogni anno saranno a disposizione delle Pmi 150 milioni di euro.

Finanziamenti Simest 2022, gli ambiti di intervento

I finanziamenti e il fondo perduto dei bandi Simest dal 2022 andranno a intervenire su sette settori delle Pmi. Si andranno a finanziare i settori di normale intervento del Simest, corrispondenti a:

  • partecipare a fiere internazionali;
  • inserirsi nei mercati esteri;
  • acquisire sevizi di export manager;
  • sviluppare interventi in ambito di commercio elettronico;
  • ricevere assistenza tecnica all’estero;
  • patrimonializzazione;
  • svolgere studi di fattibilità.

Domande Simest fino al 3 dicembre: finanziamenti transizione verde e digitale

Fino al 3 dicembre 2021 le attuali domande per il bando Simest relative ai finanziamenti della transizione verde e digitale delle piccole e medie imprese prevedono che almeno la metà dei fondi debbano andare alla transizione digitale. La parte residue può essere richiesta per la competitività in ambito internazionale e per la transizione ecologica. Si può arrivare a un finanziamento per progetto di 300 mila euro.

Partecipazione a fiere e mostre delle Pmi: i finanziamenti Simest

Il secondo ambito di intervento degli attuali bandi Simest riguarda la partecipazione a fiere e mostre delle piccole e medie imprese in ambito internazionale. Le spese, per essere ammissibili, devono riguardare per il 30% quelle digitali. Il massimo ottenibile è 150 mila euro e la durata del finanziamento è fissata in quattro anni.

Commercio elettronico tra i finanziamenti Simest alle Pmi

Infine, gli attuali finanziamenti Simest riguardano il commercio elettronico delle piccole e medie imprese. I progetti possono riguardare sia la realizzazione che il miglioramento di piattaforme di commercio elettronico. È previsto anche che le imprese possano sfruttare i servizi di terzi.

Fondo perduto per le Pmi, 6 bandi aperti per gli aiuti alle imprese della Lombardia

In arrivo, già dai prossimi giorni, un pacchetto di misure di finanziamenti e di fondo perduto per le imprese e i liberi professionisti della Regione Lombardia. Le nuove iniziative della Regione a favore degli imprenditori lombardi vale 460 milioni di euro. Già nei prossimi giorni è possibile presentare domanda, ma per il contributo a fondo perduto per tutti i settori economici la scadenza è quella del 29 ottobre 2021.

Finanziamenti alle imprese, Attilio Fontana: ‘Lombardia locomotiva del Paese’

A presentare il nuovo pacchetto di finanziamenti e di fondo perduto alle imprese è stato il presidente della Regione Attilio Fontana e Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo economico. Le misure andranno nella direzione della ripresa economica della regione dopo la fase più dura della pandemia. “Ci sono tutte le condizioni affinché le capacità, il dinamismo e la creatività del popolo lombardo continueranno a fare della Lombardia la versa locomotiva del Paese, tra le più importanti dell’intera Europa”, ha detto il presidente regionale.

Finanziamenti alle Pmi, quali sono le imprese interessate?

In tutto, sono sei le misure a sostegno delle imprese che la Regione Lombardia ha messo in campo per la ripresa economica. Ci sono fondi anche per le nuove attività, per i liberi professionisti, le imprese artigiane, quelle che investono nel digitale e nel green. Non mancano fondi perduti per particolari settori economici, particolarmente danneggiati dell’emergenza sanitaria, come la ristorazione, i matrimoni, l’abbigliamento e le calzature.

Bando Investimenti per la ripresa, dal 25 ottobre riapertura bando del contributo a fondo perduto

Entrando nello specifico delle misure, la prima riguarda il piano “Investimenti per la ripresa“.  Lunedì 25 ottobre verrà riaperto alle ore 12:00 lo sportello “Linea A”, quello riguardante gli artigiani e, unicamente per le Aree Interne, anche le imprese che offrono servizi di ristorazione e di alloggio. La dotazione complessiva è di 15,5 milioni di euro. Si tratta di un contributo a fondo perduto per il 50% delle spese ammissibili, ovvero quelle sostenute nell’ambito della transizione digitale, della transizione green e della sicurezza sul lavoro (anche in ambito di emergenza sanitaria). Il massimo di contributo è pari a 40 mila euro e sono ammissibili spese per un importo minimo di 15 mila euro. Il bando è reperibile nella sezione “Bandi” del sito della Regione Lombardia.

Bando in scadenza per le micro, piccole e medie imprese di tutti i settori

È in scadenza il bando Si 4.0 2021 destinato a soluzioni, prodotti e servizi innovativi di Impresa 4.0. Si tratta di un fondo a favore delle micro, piccole e medie imprese per 1,8 milioni di euro totali. Il contributo a fondo perduto previsto è al massimo del 50% delle spese ammissibili. Le domande possono essere presentate fino alle ore 12:00 del 29 ottobre 2021. 

Sostegno al credito con fondo perduto: il bando per le imprese ‘Credito Adesso Evolution’

Il bando con maggiori risorse per le imprese è quello relativo al “Credito Adesso Evolution“. In tutto la dote finanziaria del fondo ammonta a 324 milioni di euro e coinvolge anche i liberi professionisti e gli studi associati, oltre alle micro, piccole e medie imprese e alle imprese fino a 3.000 dipendenti. Si tratta di un contributo regionale volto ad abbattere i tassi di interesse con un contributo a fondo perduto dell’importo massimo di 70 mila euro e pertanto di accesso al credito e alla liquidità in tempi brevi. La domanda può essere presentata fino all’esaurimento della dotazione finanziaria.

Fondo Arest per il sostegno alle nuove attività economiche e a quelle già esistenti

Altri 75 milioni di euro sono riservati dall’Accordo di rilancio economico, sociale e territoriale (Fondo Arest). Le risorse vanno ai comuni, alle comunità mondane e alle province per un cofinanziamento del 50% dell’investimento ammissibile da parte delle imprese. Si tratta, in questo caso, di programmi di rilancio che includono la realizzazione di opere infrastrutturali e di servizi che permettano un più agevole insediamento delle nuove attività economico. Ma il fondo prevede anche il sostegno delle attività già presenti sul territorio. Il tetto per ciascuna impresa è di 2 milioni di euro e il valore minimo della proposta è fissato a 500 mila euro. La domanda può essere presentata dalle ore 12:00 di lunedì 25 ottobre 2021.

Fondo ‘Confidiamo nella ripresa’, fondo perduto del 10%

Alle piccole e medie impresse più colpite dall’emergenza sanitaria ed economica è riservato anche il fondo “Confidiamo nella ripresa“. In tutto 60 milioni di euro soprattutto per le attività di commercio al dettaglio di calzature e abbigliamento, di ristorazione, di attività sportive, di eventi privati e matrimoni. Gli aiuti andranno anche ai locali da ballo e alle discoteche. Si tratta di un finanziamento a medio termine con risorse dei Confidi sostenute dalla garanzia regionale fino al 100% del finanziamento. Il limite massimo del finanziamento è di 20 mila euro ed è previsto un fondo perduto del 10% sul valore di quanto ricevuto. Il bando è in approvazione e l’avviso sarà pubblicato dalla Regione Lombardia presumibilmente entro il 15 novembre.

Con il fondo ‘Nuova impresa’ aiuti da Regione e Camere di commercio alle Mpmi e autoimprenditorialità

Per le micro, piccole e medie imprese del commercio, del terziario, del manifatturiero e per gli artigiani è previsto anche il Fondo “Nuova impresa” con una dote di 4 milioni di euro. Sono previsti finanziamenti anche per l’autoimprenditorialità come occasione per ricollocarsi nel mondo del lavoro. Il fondo, promosso dalla Regione insieme alle Camere di commercio, prevede l’erogazione, in un’unica rata, di un contributo a fondo perduto sulle spese ammissibile. Il contributo può arrivare fino al 50% nel limite dei 10 mila euro. Le domande potranno essere presentate a partire dal 1° dicembre 2021 dalle ore 14:30.

Contributi alle Pmi, due bandi Regione Lombardia per chi assume o per la formazione

Due i bandi della Regione Lombardia alle piccole e medie imprese che assumono e alle aziende e ai professionisti che fanno formazione. I fondi, oltre 41 milioni di euro, servono a incentivare le assunzioni di over 50, di donne e di giovani inoccupati, oltre alla formazione. In tutto, a favore delle fasce deboli, sono previsti fino a 12500 euro per ogni nuovo assunto per un totale per ciascuna Pmi di 50 mila euro. I voucher formazione, invece, consentono di utilizzare contributi a fondo perduto di 2 mila euro per ogni dipendente o professionista.

Bandi per contributi alle nuove assunzioni: due bandi per le imprese della Lombardia

I bandi della Regione Lombardia per le assunzioni sono stati presentati e rilanciati nella giornata del 13 ottobre dall’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli.  L’intervento è a favore, in particolare, dei Neet, cioè dei giovani che non lavorano e non studiano, di chi è prossimo alla pensione e ha perso l’occupazione, delle donne che risultano ancor più penalizzate dal lungo periodo di emergenza sanitaria.

Bando Formare per assumere: contributi a disposizione delle Pmi

Il primo bando prende il nome di “Formare per assumere”. Rientra nei fondi stanziati dal Fondo sociale europeo (Fse) del settennato 2014-2020 per l’Asse 1 azioni 8.5.1, 8.6.1, 8.2.2, 8.5.5 e 8.1.1. Il bando è stato pubblicato a luglio e rilanciato due giorni dall’assessore Rizzole. I fondi stanziati per questo bando sono pari a 15 milioni di euro che la Regione Lombardia punta, comunque, a incrementare. La scadenza dei fondi è fissata al 30 settembre 2023.

Quanto spetta a ciascuna impresa per ogni assunto

Nel bando l’incentivo è assicurato alle assunzioni di persone non occupate da almeno 30 giorni. Alle aziende viene corrisposto un contributo di 3000 euro per la formazione e un bonus di 1000 euro per per le aziende che hanno meno di 50 dipendenti, un bonus per la ricerca e la selezione da 500 euro e un incentivo per ogni nuovo assunto che varia nel seguente modo:

  • 4000 euro per assunzioni di lavoratori fino a 54 anni di età;
  • 6000 euro per lavoratrici fino a 54 anni;
  • 6000 euro per lavoratori dai 55 anni;
  • 8000 euro per lavoratrici dai 55 anni.

Come partecipare al bando contributi per nuove assunzioni Regione Lombardia

Per partecipare al bando Formare per assumere della Regione Lombardia le imprese interessate possono presentare domanda (già a partire dallo scorso 26 luglio) tramite il sistema informativo dei Bandi online del sito istituzionale della Regione. Il termine della scadenza per richiedere i contributi è fissato alle ore 12 del 30 settembre 2023.

Bando per la formazione: ecco a chi spettano i voucher da 2000 euro

Il secondo bando prende il nome di Formazione Continua – Fase VI, Voucher aziendali, ed è finanziato dal Por Fse 2014/2020 per 26,5 milioni di euro. Non ci sono scadenze temporali e, come affermato dall’assessore Rizzoli, “basta un click per accedere al finanziamento”.

Chi può partecipare al bando Formazione continua della Regione Lombardia?

Al bando possono partecipare tutte le imprese ubicate nella Lombardia che appartengano alle seguenti categorie:

  • iscritte alla Camera di commercio;
  • le imprese familiari;
  • gli enti del terzo settore che svolgano attività economica;
  • le fondazioni e le associazioni riconosciute che svolgano attività economica;
  • le cooperative;
  • i liberi professionisti o la relativa associazione nel caso in cui svolgano la professione in forma associata.

A chi sono rivolti gli interventi finanziati dal bando?

Gli interventi finanziati dal bando sono rivolti:

  • a chi è dipendente delle micro, piccole, medie e grandi imprese della Regione Lombardia;
  • ai titolari e ai soci delle stesse imprese menzionate;
  • ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi che abbiano domicilio fiscale in Lombardia e che svolgano la professione autonomamente o in forma associata.

Cosa finanzia il bando Regione Lombardia Voucher formativi?

Il bando prevede l’erogazione di voucher formativi del valore massimo di 2 mila euro. Tutti i soggetti ai quali sono rivolti gli interventi (dipendenti, titolari e soci, liberi professionisti e autonomi) possono fruire di percorsi formativi (anche più di uno) fino a raggiungere il valore del voucher stesso. Ogni impresa può essere beneficiaria di voucher per un totale di 50 mila euro.

Come presentare domanda per il voucher formativo della Regione Lombardia?

Le imprese interessate possono selezionare l’offerta formativa dal Catalogo della Regione Lombardia. In alternativa è possibile procedere direttamente tramite l’ente formativo per la scelta dei contenuti della formazione necessaria. Una volta scelta l’offerta formativa alla quale partecipare, la domanda deve essere presentata direttamente in via telematica nel Sistema Informativo dei Bandi. Maggiori dettagli sono presenti nella sezione bandi del sito istituzionale della Regione Lombardia.

Bonus banda larga Pmi fino a 2500 euro: ecco da quando si prevede la fase di avvio delle domande

Emergono novità sul bonus della banda larga a favore delle piccole e medie imprese. Sono in arrivo i fondi per assicurare i voucher da 300 a 2500 euro alle Pmi e avviare la “fase 2” (la fase 1 era partita con l’adesione delle famiglie con Isee fino a 20 mila euro) del piano che assicurerà alle aziende la connettività ultralarga. Già il secondo governo Conte aveva previsto di far partire il voucher a inizio del 2021.

Voucher banda ultra larga per le Pmi, quando potrebbe partire?

Con ritardo, tuttavia, il piano di connettività delle Pmi potrebbe partire già entro fine anno o, al massimo, nei primi mesi del 2022. Ancora in stand by, invece, la parte del piano relative alle famiglie dopo una prima fase che ha visto l’utilizzo di circa la metà dei 320 milioni messi a disposizione.

Bonus per alta connettività delle imprese, a quanto ammontano i fondi a disposizione?

Dunque, nell’immediato, il bonus banda larga coinvolgerà le piccole e medie imprese. I fondi in arrivo dalla Commissione europea per la quota imprese ammontano alla cifra di 515 milioni e 800 mila euro. Fondi che la Commissione stessa ha assicurato all’Italia già dallo scorso agosto. E il governo Draghi sta accelerando sui tempi di partenza del bonus che assicurerà alle imprese un voucher tra i 300 e i 2500 euro. A occuparsi dell’attuazione del piano è il Comitato interministeriale per la banda ultralarga.

Connessione ultraveloce, si cerca di partire tra novembre e dicembre 2021

Ad oggi, l’organo governativo ha quindi dato il via alle operazioni preparatorie della fase 2 della banda ultralarga alle imprese. E, tra gli operatori del settore rappresentati da Asstel, c’è ottimismo che la partenza del bonus banda larga e, dunque, delle nuove installazioni della connessione ultraveloce a internet possa essere avviata già nell’ultimo periodo del 2021, cercando di fare in fretta per recuperare i mesi perduti dell’anno.

Chi può richiedere il bonus banda ultralarga e quali sono gli importi dei voucher

Il bonus banda ultralarga, in questa fase iniziale, avrà come imprese beneficiarie le piccole e medie realtà italiane. Ovvero le imprese che hanno fino a 250 dipendenti. Caratteristica della velocità di connessione internet è quella di avere un minimo di prestazioni di 30 megabit per secondo fino ad arrivare a velocità che superano un gigabit per secondo. Il valore del bonus, da 300 a 2500 euro, varia in base alla prestazione e alle dimensioni delle aziende.

Tre fasce del bonus banda larga delle piccole e medie imprese

Pertanto, alle imprese andranno bonus suddivisi in tre fasce di importo nel quale rientra il costo di attivazione. I destinatari della prima fascia (per dimensioni e prestazioni) avranno un voucher di 300 euro; il bonus della seconda fascia è pari a 1000 euro e quello della terza fascia è dell’importo di 2500 euro. Per la seconda e la terza fascia sono inclusi fino a 500 euro del costo di attivazione.

Bonus Pmi per connettività veloci, si cerca di evitare gli errori fatti con le famiglie

Il governo di Mario Draghi avrebbe messo in preventivo che la fase 2 dovrebbe partire approssimativamente tra novembre e dicembre 2021. Nel frattempo, le imprese di telecomunicazione avrebbero richiesto del tempo per prendere in esame il decreto del bonus banda ultralarga prima di essere approvato in via definitiva e in concomitanza con l’esame della Commissione europea. La presa visione delle imprese telco sarebbe stata richiesta per evitare gli errori che si sono verificati nella “fase 1” dei voucher, partita un anno fa, con beneficiari le famiglie.

Bonus banda larga famiglie, finora adesione alla metà dei fondi a disposizione

Infatti, la fase 1 era stata riservata alle famiglie che volessero beneficiare della banda ultralarga. I voucher, attivi dal 9 novembre 2020, hanno fatto registrare un’adesione parziale dei nuclei che, peraltro, erano stati incentivati anche mediante l’acquisto di un personal computer o di un tablet. Il requisito per ottenere il voucher delle famiglie è avere l’Isee non superiore ai 20 mila euro.

Voucher banda larga famiglie, quando riprenderà la possibilità di richiedere il bonus?

Gli ultimi dati sui voucher delle famiglie relativi al bonus delle connessioni a banda larga risalgono a ieri: sono stati attivati 187 mila voucher per un totale di oltre 91 milioni di euro e circa 8 milioni in fase di prenotazione. L’adesione ha impegnato finora la metà delle risorse messe in campo dal governo per le famiglie. Per questa ragione una quota dei fondi è stata messa in stand by in attesa del completamento della fase 2 delle Pmi. Alla ripresa, il requisito Isee delle famiglie verrà innalzato a 50 mila euro.

Nel Lazio, progetto per l’internazionalizzazione delle pmi

Sono già 950 le aziende che, in una settimana, hanno risposto ai bandi proposti dalla Regione Lazio, beneficiando così di un aumento delle esportazioni, anche in un periodo di crisi come questo.

Le esportazioni a livello regionale sono ad oggi solo al 4,7% ed è per questo che la Regione ha deciso di pubblicare bandi rivolti alle piccole e medie imprese interessate ad investire all’estero.

I settori ai quali il progetto è rivolto sono sicuramente strategici e si tratta di: aerospazio, agroalimentare, arredo-design, automotive, bioscienze, economia del mare, Ict, industria culturale, restauro e moda.

Le risorse che vengono messe a disposizione ammontano a 7,2 milioni di euro, 5 dei quali stanziati direttamente dalla Regione e 2,2 erogati in collaborazione con le Camere di Commercio e delle associazioni di categoria.

L’impegno del Lazio sarà attivo anche per i prossimi anni, con lo stanziamento di ulteriori 50 milioni di euro, erogati in cinque anni, e divisi ancora una volta tra risorse regionali e fondi europei.

Nicola Zingaretti ha dichiarato in proposito: “È un successo straordinario: un anno fa il Lazio aveva zero centesimi su questa importante voce di sostegno alle imprese”.

Ha poi aggiunto Guido Fabiani: “Con questi bandi inauguriamole azioni che intendiamo mettere in piedi. Anche se nel 2014 i settori farmaceutico, dello spazio, della chimica e dell’agroalimentare mostrano tendenze positive, il complesso non è in crescita. Dobbiamo ripartire e vogliamo farlo con un piano di investimenti a lungo termine“.

Vera MORETTI

Varese, contributi per le Pmi innovative

Attraverso un bando da 150.000 euro per lo sviluppo di investimenti in tecnologie digitali, al fine di incrementare la competitività del sistema economico, la Camera di Commercio di Varese promuove l’innovazione nelle PMI del territorio.
Le risorse saranno suddivise rispettivamente in 90.000 euro per l’attivazione di una connettività base e 60.000 euro per l’attivazione di un servizio avanzato.

Le spese ammissibili sono relative all’acquisto di apparati di trasmissione e di ricezione, apparati per la realizzazione di rete wi-fi interna, spese per l’attivazione del servizio, spese di installazione e spese di canone per i primi 12 mesi.

Dal 19 al 30 settembre 2014 potranno presentare la domanda d’iscrizione le micro, piccole e medie imprese che risultino essere attive, regolarmente iscritte nel registro delle imprese, aventi sede legale o unità operativa in provincia di Varese.

JM

Imprese, bando da 5 milioni per l’innovazione

 

Il sottosegretario allo Sviluppo economico, la palermitana Simona Vicari, ha presentato nei giorni scorsi il bando da 5 milioni di euro che il Ministero guidato da Federica Guidi ha promosso per l’utilizzo dei diritti di proprietà industriale in quanto strumento privilegiato per valorizzare e sostenere la capacità innovativa e competitiva delle imprese.

«Un bando per la concessione di agevolazioni a favore di micro, piccole e medie imprese per la valorizzazione di disegni e modelli industriali al fine di accrescere la loro competitività sui mercati nazionali ed internazionali – ha specificato il sottosegretario -. Il governo continua lungo la strada tracciata nei precedenti provvedimenti attraverso sgravi e agevolazione per le imprese, nella consapevolezza che solo un aumento delle risorse a disposizione delle aziende può consentire all’economia di ripartire. In particolare, nel momento in cui i dati dell’Istat confermano che l’inversione di tendenza dell’economia italiana ancora non c’è stata, provvedimenti come questo rappresentano un aiuto importante. In questo caso abbiamo voluto coniugare due aspetti importanti e cioè da un lato il sostegno all’imprenditorialità e dall’altro quello all’ingegno ed alle capacità di innovazione, confermando che il nostro Paese considera il tema della proprietà industriale un valore da difendere e da premiare»

JM

Imprese a Milano: più aiuti, più capitale

Le imprese di Milano e provincia possono accedere, tramite bando, a contributi volti all’incremento del capitale sociale.
Possono beneficiare dei contributi le imprese che entro il 31 maggio 2012, deliberino e provvedano patrimonializzazione dell’impresa, per un importo compreso tra 25.000 e 300.000 euro, tramite finanziamento bancario.

La Camera di Commercio di Milano, ha pubblicato il bando che stabilisce la concessione di contributi in conto interessi con l’obiettivo di sostenere le operazioni di patrimonializzazione aziendale.

Possono beneficiare dei finanziamenti agevolati con abbattimento tassi le PMI che, a partire dal 31 maggio 2011 e fino al 31 maggio 2012, deliberino e provvedano, per un importo compreso tra 25.000 e 300.000 euro alla realizzazione di una delle seguenti operazioni volte all’incremento del Patrimonio Netto:

1) Aumento di capitale sociale
L’aumento deve essere deliberato e sottoscritto per intero alla data di presentazione della domanda. Il versamento deve essere effettuato entro 6 mesi dalla data di presentazione della domanda di contributo e comunque entro il 31 luglio 2012.

2) Versamento dei soci in conto capitale
Il versamento deve essere deliberato prima della richiesta del finanziamento all’istituto di credito. I fondi in tal modo vincolati non potranno essere utilizzati per tutto il periodo di durata del finanziamento parallelo concesso, salvo incorporazione nel capitale sociale, o esplicita autorizzazione di Banca, Cooperativa garante e Camera di Commercio pena la revoca del contributo.

3) Finanziamento soci
Il finanziamento soci deve essere effettuato prima della richiesta del finanziamento all’istituto di credito. Il verbale di assemblea che delibera il finanziamento soci deve prevedere l’esplicito vincolo di restituzione del finanziamento solo dopo aver regolarmente completato il rimborso del finanziamento bancario connesso.

La domanda di adesione all’iniziativa deve essere presentata, entro il 31 luglio 2012, attraverso il confidi garante.
I benefici consistono nell’abbattimento del costo di ciascun finanziamento, secondo le seguenti modalità:
– per la parte di spesa fino a 100.000,00 euro: abbattimento totale;
– per la parte di spesa da 100.000,01 fino a 200.000,00 euro: abbattimento di 2 punti;
– per la parte di spesa da 200.000,01 fino a 300.000,00 euro: abbattimento di 1,00 punto.

Rif.: Camera di Commercio di Milano.