Imprenditoria femminile, corsa ai contributi a fondo perduto: dal 19 maggio le domande

Dalle ore 10:00 di giovedì 19 maggio sarà aperto lo sportello per la presentazione delle domande al Fondo impresa femminile. Si potranno inviare le istanze per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati per avviare una nuova impresa o potenziare quelle già esistenti da meno di dodici mesi. Il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) datato 30 marzo 2022 aveva sbloccato gli incentivi per le nuove imprese e per il consolidamento di quelle già esistenti. Sono state stabilite, oltre alle nuove imprese e a quelle nate negli ultimi dodici mesi, anche le date per la presentazione delle domande per i contributi e i finanziamenti per le altre imprese, purché nate negli ultimi 60 mesi. Ecco nel dettaglio cosa prevede il decreto.

Finanziamenti e contributi a fondo perduto imprese femminili: le risorse a disposizione

Per la nascita delle nuove imprese al femminile e per il consolidamento di quelle già esistenti, il Fondo impresa femminile ha a disposizione una dote di 200 milioni di euro. Il mix di incentivi, tra contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero delle imprese al femminile, rientra tra gli obiettivi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). La platea delle imprese beneficiarie è quella delle realtà imprenditoriali gestite da donne, a prescindere dalla dimensione, con un impatto dei contributi che può finanziare fino all’80% delle spese ammissibili.

Quali aziende femminili saranno beneficiarie dei contributi a fondo perduto?

Le aziende al femminile che potranno beneficiare dei finanziamenti a tasso zero e dei contributi a fondo perduto sono quelle operanti nei settori:

  • industriali;
  • artigianali;
  • dedite alla trasformazione dei prodotti agricoli;
  • del commercio;
  • turistiche;
  • della fornitura di servizi.

I relativi investimenti che possono essere ammessi agli incentivi comprendono varie spese, da quelle per comprare i beni strumentali, alle spese per il personale, dalle opere di edilizia ai beni immateriali come software e brevetti. Inoltre, una quota degli incentivi andrà a coprire anche le spese del capitale circolante.

Nascita di nuove imprese al femminile, quali finanziamenti a tasso zero e incentivi sono previsti?

Per la nascita di nuove imprese al femminile gli incentivi previsti sono ottenibile sotto forma di contributi a fondo perduto. Si possono ottenere, infatti, i seguenti incentivi:

  • fino all’80% delle spese ammissibili entro il limite massimo di incentivo di 50 mila euro per gli investimenti di importo non eccedente i 100 mila euro;
  • fino al 50% delle spese ammissibili per gli investimenti che prevedono spese da 100 mila a 250 mila euro.

Aiuti alle imprese femminili già esistenti: mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero

Per le imprese già esistenti, le forme di aiuto previste possono riguardare sia i contributi a fondo perduto che i finanziamenti a tasso zero. Nel dettaglio, per le aziende costituite da non più di 36 mesi (da calcolare a partire dalla data di invio della domanda), gli incentivi finanziano fino all’80% delle spese ammissibili. Il mix di incentivi prevede una quota paritetica tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Per le imprese esistenti da oltre 36 mesi, gli aiuti contemplano le due formule di finanziamento, ma le aziende potranno coprire pure le esigenze del capitale circolante. Tuttavia, per quest’ultimo, si possono ottenere solo i contributi a fondo perduto.

Finanziamenti e incentivi a fondo perduto per le imprese femminili, per quali spese ammissibili?

I finanziamenti agevolati e i contributi a fondo perduto a favore delle realtà imprenditoriali femminili consentono di ottenere aiuti sui seguenti capitoli di spesa:

  • attrezzature, macchinari e impianti (purché nuovi di fabbrica), opere di edilizia fino al limite del 30% sul totale delle spese per gli investimenti. I costi, per essere ammissibili, devono inoltre essere in linea con gli obiettivi di produzione aziendali;
  • immobilizzazioni immateriali, relative a soluzioni tecnologiche e informatiche,  brevetti, software, applicazioni e piattaforme digitali;
  • servizi in cloud, purché utili alla gestione aziendale;
  • costi del personale dipendente, sia a tempo indeterminato che determinato;
  • esigenze del capitale circolante, da calcolare dal 20% al 25% dei costi ammissibili. Per il capitale circolante si possono ottenere solo contributi a fondo perduto.

Imprese femminili, come presentare domanda dei finanziamenti a tasso zero e dei contributi a fondo perduto?

Il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) emanato lo scorso 30 marzo, ammette la doppia modalità di invio delle istanze di finanziamenti agevolati e di contributi a fondo perduto a sostegno delle realtà imprenditoriali al femminile. Per l’invio delle domande è necessario far riferimento a Invitalia, che gestirà i contributi da assegnare alle imprenditrici richiedenti. Nel dettaglio:

  • per le nuove imprese femminili, quelle nascenti, si poteva iniziare a compilare la pratica già dallo scorso 5 maggio. La presentazione della pratica vera e propria si potrà fare a partire dalle ore 10:00 di giovedì 19 maggio 2022. Attualmente, la piattaforma “Invio Progetti Start” di Invitalia non è ancora aperta. Lo sarà da giovedì mattina;
  • per le imprese al femminile già costituite, si potrà procedere con la pre-compilazione della pratica a partire dalle ore 10:00 di martedì 24 maggio prossimo. La presentazione vera e propria della domanda si potrà fare a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.

 

Fondo impresa donna alle partite Iva, tutto ciò che c’è da sapere

Cosa fare per accaparrarsi i contributi a fondo perduto per iniziare una nuova attività al femminile o consolidarla? Per le imprese e le partite Iva c’è la possibilità di beneficiare del Fondo impresa femminile. La dotazione è di 200 milioni di euro, ma servono determinati requisiti per ottenere gli aiuti sulle spese ammissibili. Ecco quale iter seguire per presentare domanda dei nuovi incentivi economici per le nuove imprese al femminile e per la crescita di quelle già esistenti.

Imprenditoria al femminile, quali sono le risorse stanziate per la nascita e la crescita delle imprese?

I contributi a fondo perduto a favore dell’imprenditoria al femminile rientrano nei pacchetti di incentivi del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise). In parte, le risorse sono a valere sul Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr), oltre ai fondi messi a disposizione dalla legge di Bilancio 2021. La misura è operativa dal mese di maggio 2022 con la possibilità di presentare domanda seguendo la procedura degli sportelli on line. Alle risorse si possono aggiungere ulteriori incentivi per altri 200 milioni di euro. Derivano da altre due misure:

  • Smart & Start Italia per 100 milioni di euro;
  • On, Oltre nuove imprese a tasso zero per altri 100 milioni di euro.

Entrambe le misure sono gestite da Invitalia.

Quali sono gli incentivi per l’imprenditoria al femminile?

Gli incentivi per l’impresa al femminile consistono in un mix di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a tasso agevolato. I settori di investimento per i quali si possono richiedere i contributi riguardano:

  • l’industria;
  • l’artigianato;
  • la trasformazione dei prodotti agricoli;
  • il commercio;
  • i servizi;
  • il turismo.

Quali sono i requisiti richiesti alle partite Iva e alle società per richiedere gli incentivi dell’imprenditoria al femminile?

I finanziamenti a tassi agevolati e i contributi a fondo perduto per l’imprenditoria al femminile spettano sia alle partite Iva individuali che alle società. In particolare, risultano potenziali beneficiarie degli incentivi:

  • le partite Iva, organizzate in lavoratrici autonome o in imprese individuali con titolare donna. Solo dopo aver avuto la conferma dell’ottenimento degli incentivi, è necessario il cambiamento in società;
  • le società di capitali purché almeno i due terzi delle quote e dei componenti degli organi di amministrazioni siano di genere femminile;
  • le cooperative e le società di persone, con almeno il 60% di socie.

Inoltre, la sede legale o operativa deve essere presente sul territorio italiano. Le condizioni devono sussistere nel momento in cui si presenta la domanda. Nono sono richiesti specifici requisiti su fatturato annuo dell’impresa richiedente e sul numero dei dipendenti.

Quali sono i requisiti per richiedere i finanziamenti dell’impresa al femminile per le partite Iva e i professionisti?

Secondo quanto spiegato dal ministero per lo Sviluppo Economico, le associazioni tra professionisti non sono incluse nella definizione di impresa al femminile. Tale definizione segue quanto contenuto nel decreto ministeriale del 30 settembre 2021 al capo I, articolo 1. Il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2021. Sulla base dello stesso decreto, la definizione di impresa al femminile esclude gli studi professionali associati dalla richiesta di finanziamenti. Pertanto, le lavoratrici autonome possono presentare domanda come libere professioniste con partita Iva.

Quanto spetta di incentivo per l’imprenditoria al femminile?

Gli incentivi finanziano la nascita e il consolidamento delle imprese femminili. Non vi sono limiti minimi di spesa. Quindi, anche un piccolo progetto può essere sostenuto purché vengano rispettati i requisiti richiesti. I progetti della imprese devono essere conclusi nell’arco dei 24 mesi. Per le nuove imprese e per quelle costituite da non oltre i 12 mesi da quando si presenta la domanda, i contributi a fondo perduto coprono l’80% delle spese ammissibili per un investimento fino a 100 mila euro e un tetto massimo di 50 mila euro di contributo. Il contributo può arrivare al 90% per investimenti di donne disoccupate. Per progetti del valore di 250 mila euro di investimento, l’agevolazione dei contributi a fondo perduto sale a 125 mila euro. In questo caso, il tetto dell’agevolazione è del 50%. Oltre ai contributi si può richiedere la copertura dei servizi di assistenza tecnica e gestionale fino al limite di 5 mila euro.

Quali contributi a fondo perduto sono richiedibili per imprese al femminile di oltre 12 mesi?

Per progetti di impresa al femminile esistenti da oltre 12 mesi, è previsto un mix di finanziamenti e di contributi a fondo perduto. Per progetti fino a 400 mila euro, l’incentivo copre l’80% delle spese fino a un massimo di 320 mila euro tra contributi a fondo perduto e finanziamenti da restituire in otto anni a tasso zero. Le imprese operanti da oltre 36 mesi al momento della domanda possono ottenere solo il contributo al capitale circolante, totalmente a fondo perduto. Anche per queste imprese è previsto un contributo per assistenza tecnica e gestionale fino a 5 mila euro.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti impresa al femminile, come si presenta la domanda?

Per la presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti a tassi agevolati delle imprese al femminile è necessario far riferimento a Invitalia, gestore della misura. La procedura da seguire è quella dello sportello on line. Per l’accesso è occorrente avere un’identità digitale attiva, ovvero lo Spid, la Carta nazionale dei servizi (Cns) o la Carta di identità elettronica (Cie). Risulta necessaria anche la firma elettronica della titolare dell’impresa individuale oppure del legale rappresentante, oltre a un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec).

Quando presentare le domande dei contributi per le imprese femminili e con quali scadenze?

Per la richiesta di contributi a fondo perduto e finanziamenti dell’impresa al femminile per realtà nuove, la domanda si potrà iniziare a compilare a partire dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022. Giornalmente la piattaforma rimane a disposizione fino alle ore 17:00. Le imprese già esistenti potranno procedere con il precaricamento della domanda a partire dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022. La fase di precaricamento della domanda, in entrambi i casi, si conclude con l’ottenimento di un codice di predisposizione della domanda. L’invio vero e proprio della domanda si potrà effettuare dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022 per le nuove imprese; quello delle imprese già esistenti sarà possibile dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022. Non sono previste scadenza per la presentazione della domanda: l’unico vincolo nella richiesta è rappresentato dall’esaurimento delle risorse a disposizione.

Contributi a fondo perduto nascita e sviluppo imprese femminile: ecco le date delle domande

Il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) del 30 marzo 2022 sblocca i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati a favore della nascita e dello sviluppo delle imprese femminili. I fondi stanziati, per 200 milioni di euro, garantiranno sovvenzioni fino a 125 mila euro. Le donne interessate potranno inviare le domande a partire dal mese di maggio, secondo le rispettive date. Ecco nel dettaglio cosa prevede il decreto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati imprese al femminile: le risorse a disposizione

Le imprese al femminile nascenti, ma anche quelle già costituite, potranno beneficiare di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati utilizzando il fondo da 200 milioni di euro messo a disposizione. Il mix di aiuti rientrano tra le priorità del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) con l’obiettivo di sostenere la nascita e il consolidamento delle imprese gestite da donne, di qualunque dimensione, con un impatto degli incentivi che può arrivare fino all’80% delle spese ammissibili.

Quali imprese femminili potranno ottenere i contributi a fondo perduto?

Le imprese al femminile che potranno ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati sono quelle relative ai settori:

  • industriali;
  • artigianali;
  • della trasformazione dei prodotti agricoli;
  • commerciali e turistiche;
  • della fornitura di servizi.

I programmi di investimento ammissibili per ottenere gli incentivi comprendono varie spese, da quelle per l’acquisto di beni strumentali, al costo del personale, dalle opere edili ai beni immateriali come brevetti. Infine, una quota di finanziamento va anche a coprire le esigenze del capitale circolante.

Nascita imprese femminili, quali contributi sono previsti?

Per la nascita delle imprese al femminile gli incentivi assumono la formula dei contributi a fondo perduto. Pertanto si potranno ottenere aiuti:

  • fino all’80% delle spese ammissibili senza sforare il tetto dei 50 mila euro per i programmi di investimento che arrivano a 100 mila euro;
  • entro il 50% delle spese ammissibili per i programmi di investimento che prevedono spese da 100 mila euro fino a 250 mila euro.

Consolidamento e sviluppo delle imprese femminili, mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati

Per le imprese già costituite, le formule di incentivo possono essere sia di contributi a fondo perduto che di finanziamenti agevolati. In particolare, per le imprese costituite da non oltre i 36 mesi (calcolati alla data della presentazione della domanda), gli aiuti coprono fino all’80% delle spese ammissibili, in uguale misura tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Per le imprese costituite da più di 36 mesi, gli incentivi prevedono le due formule precedenti, ma le imprese potranno finanziare anche le esigenze del capitale circolante. Quest’ultimo può essere coperto unicamente con i contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti per le imprese al femminile, quali sono le spese ammissibili?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati delle imprese al femminile ammettono le seguenti voci di spesa:

  • macchinari, attrezzature e impianti (nuovi di fabbrica) comprese le opere edili, nel rispetto del tetto del 30% rispetto al totale del programma di spesa. Le spese devono essere in linea con gli obiettivi produttivi aziendali;
  • le immobilizzazioni immateriali, consistenti in brevetti, soluzioni tecnologiche, programmi informatici e software, applicazioni, soluzioni e piattaforme digitali;
  • servizi in cloud in linea con le esigenze di gestione aziendale;
  • spese per il personale dipendente, sia a tempo determinato che indeterminato;
  • esigenze del capitale circolante, calcolato tra il 20% e il 25% delle spese ammissibili e finanziabile solo con contributi a fondo perduto.

Imprese al femminile, come presentare domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati?

Il decreto uscito ieri del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) ammette la doppia modalità di presentazione delle domande di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati a favore delle imprese al femminile. A gestire le domande sarà Invitalia. In particolare:

  • per le imprese al femminile nascenti, si potrà iniziare a compilare la domanda a partire dalle ore 10 del 5 maggio 2022. La presentazione della domanda vera e propria potrà avvenire a partire dalle 10 del 19 maggio prossimo;
  • per le imprese al femminile già costituite, si potrà procedere con la compilazione della domanda a partire dalle ore 10 del 24 maggio 2022. La presentazione vera e propria della domanda decorrerà dalle ore 10 del 7 giugno 2022.

 

Imprenditoria femminile, quali incentivi per le impresi esistenti da almeno 36 mesi?

Gli incentivi alle imprese femminili sono di tre tipi. Ammesse ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti sono le nascenti imprese a conduzione femminile, quelle costituite da almeno 12 mesi ma non di più di 36 mesi, e quelle costituite da oltre i 36 mesi. I settori ammessi in tutte le imprese femminili sono quelli dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, della fornitura di servizi, del commercio e del turismo. In questo articolo ci occuperemo degli incentivi per le imprese condotte da donne e costituite da oltre 36 mesi. In questo ambito si possono trovare contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati inerenti le sole spese di investimento. Inoltre, per le esigenze di capitale circolante si possono richiedere solo contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati delle imprese femminili: i riferimenti normativi e il Pnrr

A sostegno delle imprese femminili si sono succeduti nel tempo vari investimenti previsti da interventi normativi. In particolare, si fa riferimento al decreto interministeriale del 24 novembre 2021 del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise). Il provvedimento detta disposizione a favore delle imprese al femminile rientranti nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Più nello specifico, nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 26 del 1 febbraio scorso, si è voluto concretizzare la realizzazione degli investimenti previsti dal punto 1.2 “Creazione di imprese femminili” della Missione 5 del Pnrr. La missione è relativa all’inclusione e alla coesione, specificando alla Componente 1 le “Politiche per l’occupazione” tramite gli interventi del Fondo impresa femminile.

Imprese femminili nate da oltre 36 mesi, quali agevolazioni sono previste?

Per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data della presentazione della domanda del beneficio, le tipologie di incentivi rientrano nel consolidamento. Si tratta di incentivi di rafforzamento della realtà aziendale ottenibili attraverso contributi a fondo perduto per il fabbisogno di capitale circolante. La misura massima dell’aiuto è pari all’80% della media del capitale circolante dei precedenti tre esercizi. Lo strumento attraverso il quale le imprese al femminile possono ottenere i contributi è rappresentato dal Fondo impresa donna. Oltre al sostegno alle nascenti imprese femminili, anche nelle forme di attività di libere professioniste, il Fondo sostiene il rafforzamento dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile.

Imprese femminili costituite da almeno 36 mesi: entro quali limiti si possono richiedere gli incentivi?

L’accesso ai finanziamenti previsto dal Fondo impresa donna è consentito a tutte le imprese femminili costituite entro i cinque anni precedenti il momento della presentazione della domanda dell’incentivo. Nel caso di imprese costituite da oltre 36 mesi, il limite temporale dunque non deve andare oltre i cinque anni.

Quali tipi di incentivi possono richiedere le imprese femminili costituite da almeno tre anni?

Le tipologie di incentivi richiedibili dalle imprese femminili si suddividono in due grandi categorie:

  • un mix di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a tasso zero o comunque agevolati per la copertura fino all’80% delle spese ammissibili rientranti nelle spese di investimenti;
  • per il capitale circolante sono ammissibili solo incentivi concretizzabili in contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per le imprese femminili: quali spese sono ammissibili?

Per spese ammissibili fino a 100 mila euro, le agevolazioni possono arrivare all’80% dei costi per un importo non superiore, in ogni modo, a 50 mila euro. Sui programmi di spesa compresi tra 100 mila euro e 250 mila euro, la copertura scende al 50% delle spese ammissibili. Per il mix di contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati delle spese di investimento delle imprese femminili sono agevolabili le seguenti spese:

  • immobilizzazioni materiali come macchinari, impianti e attrezzature, purché nuovi di fabbrica, che siano coerenti con l’attività di impresa;
  • spese per immobilizzazioni immateriali, anche queste necessarie all’esercizio dell’attività dell’impresa;
  • servizi in cloud necessari alla gestione aziendale;
  • costi del personale dipendente, con assunzione a tempo determinato o indeterminato dopo la data di presentazione dell’istanza degli incentivi e occupato in maniera funzionale rispetto al conseguimento dell’iniziativa agevolata.

Entro quanto tempo devono essere realizzati gli interventi oggetto di incentivo per le imprese femminili?

Le agevolazioni concesse alle imprese femminili per lo sviluppo e il consolidamento devono trovare attuazione entro 24 mesi. La data di decorrenza del termine è fissata dalla trasmissione del provvedimento con la quale viene confermata all’impresa la concessione dei contributi e dei finanziamenti. Tale provvedimento deve essere controfirmato dall’impresa al femminile che risulta come beneficiaria.

Contributi a fondo perduto fino all’80% delle spese ammissibli per il capitale circolante

Per esigenze di capitale circolante delle imprese femminili costituite da oltre i 36 mesi, è possibile ottenere fino all’80% di contributo a fondo perduto. Il contributo è calcolato nella misura massima della media dei precedenti 3 esercizi. Sono peraltro previsti anche percorsi professionali di assistenza gestionale e tecnica, di attività di comunicazione e di marketing. I percorsi sono utilizzabili durante tutto il periodo di valenza dell’incentivo.

Come presentare domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti delle imprese al femminile?

La presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati delle imprese femminili costituite da oltre 3 anni si può fare utilizzando la procedura telematica presente sul portale di Invitalia. La concessione degli incentivi avviene con procedura di valutazione a sportello.

Contributi imprenditoria femminili: quali sono gli aiuti per le imprese già esistenti?

Sono tre le tipologie di imprese femminili che possono essere ammesse ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti a tasso zero o agevolato. La prima tipologia riguarda le nascenti imprese; la seconda tipologia è inerente alle imprese costituite da 12 a 36 mesi; infine le imprese costituite da oltre 36 mesi. Per le imprese costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi, i contributi a fondo perduto arrivano a coprire il 50% delle spese ammissibili. La restante parte può essere coperta con finanziamenti agevolati anche a tasso zero, nel limite dell’80% delle spese ammissibili.

Consolidamento delle imprese femminili: risorse e riferimenti normativi del Pnrr

In questa seconda tipologia di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a favore del consolidamento delle imprese femminili sono vari gli interventi normativi. In particolare, il decreto interministeriale del 24 novembre 2021 del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) che ha stanziato risorse a valere sul Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 26 del 1° febbraio scorso. Nello specifico, le risorse rientrano (per oltre 121 milioni di euro) nella Missione 5 del Pnrr “Inclusione e coesione”, componente 1 “Politiche per l’occupazione”.

Imprese femminili, quali contributi a fondo perduto e finanziamento a tasso zero sono previsti?

Sullo sviluppo e sul consolidamento delle imprese al femminile sono ammissibili vari progetti che prevedano dei programmi di investimenti nei settori ammissibili. Nel dettaglio, per le imprese costituite da almeno 12 mesi ma non oltre i 36 mesi, gli aiuti concessi riguardano:

  • un contributo a fondo perduto per il 50% dell’ammontare del finanziamento;
  • il restante 50% come finanziamento a tasso zero nel limite dell’80% delle spese ammissibili.

Come per le nascenti imprese al femminile, anche nel caso delle imprese già operati da almeno 12 mesi gli aiuti devono coprire spese per immobilizzazioni materiali e immateriali, oppure servizi cloud che servano ai processi aziendali, spese per il personale dipendente o a copertura del capitale circolante.

Quali tipologie di investimenti sono ammissibili per i contributi a fondo perduto e finanziamenti alle imprese femminili?

Peraltro, le tipologie di intervento con contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero riguardano anche le imprese individuali e le attività delle libere professioniste. In tal caso, non si fa riferimento all’età delle donne coinvolte nei progetti di consolidamento delle imprese stesse. Le iniziative ammissibili risultano quelle di imprese situate su tutto il territorio nazionale per investimenti relativi a:

  • produzione di beni nei settori industriali, artigianali, di trasformazione di prodotti agricoli;
  • investimenti nell’innovazione sociale rientranti nella produzione di beni che creino nuove relazioni o soddisfino bisogni sociali;
  • forniture di servizi alle aziende o alle persone;
  • commercio di servizi o di beni;
  • iniziative nel turismo, nelle attività turistiche e culturali che valorizzino il patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale;
  • investimenti per migliorare i servizi di ricettività e accoglienza.

Requisiti delle imprese femminili per beneficiare dei contributi a fondo perduto

Le imprese femminili, per beneficiare dei contributi e dei finanzianti, devono essere costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 al momento della presentazione della domanda. Le spese ammissibili hanno il limite di importo pari a 1,5 milioni di euro, al netto dell’Iva. L’investimento deve essere avviato successivamente alla presentazione dell’istanza. Nel caso in cui la domanda venga presentata da persone fisiche, fa fede la data di costituzione della società.

Quali spese sono ammissibili per ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti delle imprese femminili già costituite?

Ampio è il numero delle spese ammissibili per le imprese al femminile già costituite per ottenere i finanziamenti e i contributi a fondo perduto. Le spese riguardano:

  • le opere murarie e quelle assimilate. Rientrano anche le spese per ristrutturare le unità produttive;
  • gli impianti, i macchinari e le attrezzature che devono essere nuovi di fabbrica. Gli acquisti devono essere strettamente correlati allo svolgimento dell’attività aziendale;
  • i servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic) e i programmi informatici;
  • l’acquisto dei brevetti e delle licenze d’uso;
  • le consulenze specifiche;
  • gli oneri notarili per stipulare i contratti di finanziamento.

Quali aiuti sono a disposizione dell’impresa femminile per il capitale circolante?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti a tasso zero possono essere utilizzati anche per coprire il capitale circolante con lo specifico limite del 20% delle spese di investimento. Nel dettaglio, possono finanziarsi:

  • le materie prime, i beni acquistati per essere soggetti a ulteriori procedimenti di trasformazione, le materie sussidiarie, le merci e i materiali di consumo;
  • i servizi differenti da quelli già menzionati, purché siano funzionali a portare avanti l’attività di impresa. Sono compresi i servizi di housing e di hosting;
  • il godimento di beni di terzi. Rientrano anche le spese per l’affitto di sedi aziendali nel caso siano relativi al piano di impresa e nel limite temporale di detto piano. Rientrano nelle spese finanziabili anche i costi di affitto e i canoni di leasing per attrezzature, macchinari e impianti necessari a svolgere l’attività.

Come si presenta la domanda per i finanziamenti e i contributi a fondo perduto delle imprese femminili?

Per presentare la domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti a tasso zero, è necessario seguire la procedura telematica presente sul portale di Invitalia. In particolare, la procedura prevede l’immissione dei dati:

  • anagrafici e del profilo del soggetto proponente;
  • la descrizione delle attività per la determinazione dei costi del progetto. Tale punto serve anche a stabilire l’attinenza delle spese con il progetto e l’idoneità della sede specifica dell’azienda;
  • la descrizione dei parametri quantitativi inerenti il capitale circolante, se finanziabile;
  • l’analisi di mercato, gli aspetti produttivi, organizzativi e tecnici;
  • gli aspetti economici e finanziari.

Contributi a fondo perduto per la nascita di imprese al femminile e partite Iva: quali sono?

Sono tre le tipologie di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati per la creazione di imprese al femminile valide anche per le partite Iva e le lavoratrici autonome. La prima misura riguarda le nuove imprese, ovvero quelle costituite da non oltre i 12 mesi; la seconda misura è possibile per le imprese al femminile costituite tra i 12 e i 36 mesi; infine contributi sono previsti anche per le imprese costituite da oltre 36 mesi. Di particolare importanze è la misura per la nascita delle nuove imprese, disciplinata dagli incentivi previsti dal decreto interministeriale del 24 novembre 2021 del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) con il sostegno delle risorse a valere del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr).

Quali contributi a fondo perduto e finanziamenti per la nascita di imprese al femminile?

Nello specifico, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti rientranti nell’obiettivo della creazione di nuove imprese al femminile, comprese le partite Iva e le lavoratrici autonome, riguardano la misura dell’investimento del Pnrr 1.2. Tale misura prevede la “Creazione delle imprese femminili” della Missione numero 5 del Pnrr, relativa all'”Inclusione e coesione”. Si tratta di politiche volte all’occupazione con interventi del Fondo imprese femminile. Il totale delle risorse stanziate per la creazione delle imprese al femminile è pari a 400 milioni di euro, considerando anche i fondi messi a disposizione per le imprese già esistenti.

Imprese femminili, quali sono?

Nel dettaglio, le imprese femminili sono quelle imprese:

  • individuali nelle quali la titolare è una donna;
  • società di persone oppure cooperative se le donne rappresentano minimo il 60% della compagine sociale;
  • società di capitali se le quote di partecipazione spettano per almeno i 2/3 a donne. Gli organi di amministrazione devono essere costituiti per non meno dei 2/3 da donne.

Aiuti a sostegno delle imprese al femminili: quali contributi a fondo perduto?

Oltre agli aiuti per le imprese al femminile già costituite, è dunque ampia la rassegna degli strumenti di contributi a fondo perduto e finanziamento previsti per la nascita delle imprese. Si tratta di contributi a fondo perduto per avviare una nuova imprese, con particolare obiettivo delle imprese individuali e delle attività delle libere professioniste. I fondi mirano a favorire le donne disoccupate a prescindere dall’età. Inoltre, sono previsti finanziamenti a tasso zero o, in ogni modo agevolati, per sostenere la nascita delle imprese. Già la legge di Bilancio 2021 aveva previsto anche la spesa annua di 800 mila euro dell’Ente nazionale per il microcredito: si tratta di un altro strumento finalizzare ad aiutare le donne nella creazione di nuove imprese.

Fondo impresa donna: che cos’è e come aiuta la nascita di imprese al femminile?

La legge di Bilancio 2021, inoltre, ha costituito il Fondo impresa donna. Si tratta di un finanziamento di 20 milioni di euro, sia per il 2021 che per il 2022, inteso a sostenere la nascita di nuove imprese (oltre a sostenere quelle già esistenti). Le nuove imprese devono essere a prevalente partecipazione femminile oppure deve trattarsi di lavoratrici autonome e professioniste. La sede legale oppure operativa può essere ubicata ovunque nel territorio nazionale e non vi sono limiti sulla dimensione aziendale. Il fondo sostiene l’avvio della nuova attività nei settori:

  • della produzione di beni per l’industria;
  • nell’artigianato;
  • nella trasformazione di prodotti agricoli;
  • nel commercio e nel turismo;
  • nella fornitura di servizi.

Chi può accedere al Fondo impresa donna per costituire una nuova impresa?

Per ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti a tasso zero o agevolati, la donne che vogliano avviare una nuova imprese devono tener conto dei criteri di ammissione. Sono infatti ammesse le imprese che abbiano una compagine sociale di almeno il 51% giovani under 35, ma anche da donne di tutte le età. Il 51% si riferisce alla componente di donne o di giovani nella partecipazione alle quote societarie. A titolo di esempio, se una società è composta da un uomo che abbia già superato i 35 anni e una donna (o uomo) entro i 35 anni, l’aiuto non è ammissibile. Risulta necessario l’ingresso di una terza persona con i requisiti richiesti.

Chi può avviare una nuova impresa con gli incentivi del Fondo impresa donna?

Diventa quindi utile chiarire che per ottenere gli incentivi per la nascita di nuove imprese al femminile è necessario che l’attività sia costituita da non oltre i 12 mesi. Il termine va calcolato dal momento in cui si presenta la domanda del contributo o del finanziamento. Nel caso di lavoratrici autonomo o di libere professioniste, è necessario che la partita Iva sia stata aperta da meno di 12 mesi rispetto al momento in cui si presenta la domanda. Tra i beneficiari dei contributi non vanno escluse le persone fisiche che intendano avviare una nuova impresa al femminile.

Quali spese sono finanziabili con i contributi del Fondo impresa donna?

Nel caso di avvio di una nuova impresa al femminile, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati coprono le seguenti voci di spesa:

  • la produzione di beni per i settori dell’artigianato, industria e trasformazione dei prodotti agricoli;
  • la fornitura dei servizi, a prescindere d settore;
  • il commercio e il turismo.

I contributi e i finanziamenti ottenuti per il progetto approvato devono essere realizzati entro i 24 mesi susseguenti al giorno della trasmissione del provvedimento di concessione. È necessario che il provvedimento sia controfirmato dalla donna beneficiaria. Si può ottenere una proroga al massimo di 6 mesi.

Cosa finanziano i contributi a fondo perduto nella nascita delle imprese al femminile?

Nel dettaglio, i contributi a fondo perduto nella nascita delle imprese al femminile finanziano:

  • per i progetti di nuove imprese con spese non superiori ai 100 mila euro, le agevolazioni sono concedibili fino all’80% delle spese ammissibili. L’importo massimo del contributo è di 50 mila euro;
  • le donne in stato di disoccupazione che danno avvio a una nuova impresa individuale e per le lavoratrici autonome, la percentuale di copertura dei contributi arriva al 90%. L’importo massimo del contributo rimane di 50 mila euro;
  • per i progetti di nuove imprese con spese dai 100 mila ai 250 mila euro, la copertura scende al 50% delle spese ammesse.

Quali tipologie di spese si possono finanziare con i contributi a fondo perduto delle nuove imprese femminili?

Sia per il limite dei 100 mila euro di spesa che per quello dei 250 mila euro, i contributi a fondo perduto finanziano:

  • le immobilizzazioni materiali come macchinari, impianti e attrezzature, purché nuovi di fabbrica e coerenti con l’esercizio dell’attività da avviare;
  • immobilizzazioni immateriali, coerenti con l’iniziativa agevolata;
  • i servizi di cloud coerenti con la gestione aziendale;
  • le spese per il personale dipendente assunto a tempo determinato o indeterminato con data successiva a quella di presentazione della domanda dei contributi. Anche le assunzioni devono essere funzionali al progetto della nuova impresa;
  • le spese del capitale circolante. In tal caso il limite è del 20% rispetto al totale delle spese ammissibili.

Come si presenta la domanda dei contributi per le nuove imprese al femminile?

La procedura per la valutazione dei contributi per la nascita delle nuove imprese al femminile è a sportello. La domanda, tuttavia, deve essere compilata in via telematica. Le donne interessate a richiedere i finanziamenti devono accedere alla sezione apposita presente sul portale di Invitalia.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti Smart and Start per imprese femminili e giovani: cosa sono?

Il programma Smart and Start è una delle misure del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) che prevede finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto a favore delle nuove attività. La misura va a favore soprattutto delle imprese gestite da donne e da giovani under 35. Sono varie le condizioni per accedere ai finanziamenti agevolati che prevedono prestiti fino al 90% a tasso zero con durata massima di 10 anni. Nel dettaglio, le tipologia di attività finanziabili.

Finanziamenti agevolati Smart and Start: quali sono gli ambiti di attività delle nascenti imprese per richiedere il prestito?

La misura Smart and Start del ministero per lo Sviluppo Economico sostiene la creazione di nuove imprese innovative, purché l’attività sia ad alto contenuto tecnologico oppure sia volta a produrre soluzioni e servizi nell’ambito dell’economia digitale, dell’Internet of thing (IoT), dell’intelligenza artificiale e del blockchain. I progetti delle nuove imprese sono finanziabili per importi che vanno da 100 mila euro a 1,5 milioni di euro. Per le imprese gestite da donne, il finanziamento a tasso zero è del 90% dell’importo riconosciuto; per tutte le altre imprese il finanziamento arriva all’805.

Quali sono le condizioni dei contributi a fondo perduto alle imprese Smart and Start del ministero per lo Sviluppo Economico?

I finanziamenti agevolati Smart and Start del ministero per lo Sviluppo Economico hanno una durata limite di dieci anni. Per le imprese nascenti in alcune regioni italiane sono previsti anche dei contributi a fondo perduto. Infatti, per le imprese con sede in Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Sardegna, Basilicata e Molise il finanziamento ottenuto deve essere restituito solo in parte, pari al 70% dell’intero importo preso a prestito per e spese ammissibili. La differenza con quanto ottenuto realmente costituisce il contributo a fondo perduto.

Servizi tecnici e di tutoraggio per avviare un’impresa con il servizio Smart and Start

Oltre ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti agevolati, la misura Smart e Start prevede anche servizi di tutoraggio gestionale e tecnico. Le nuove imprese possono accedere a questo servizio per la durata di un anno. Per le imprese nate da non più di 12 mesi, il valore dei servizi di tutoraggio è pari a 15 mila euro purché la sede sia in una delle regioni agevolate (Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Sardegna, Basilicata e Molise). Se l’azienda è localizzata nelle altre regioni, il valore del tutoraggio scende a 7.500 euro.

Quali piani di impresa sono ammissibili ai fini dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti Smart and Start?

Le spese ammesse ai finanziamenti agevolati e ai contributi a fondo perduto per la nascita di nuove imprese possono essere classificate nelle seguenti:

  • quelle che abbiano contenuto innovativo e tecnologico;
  • le spese per sviluppare i servizi, i prodotti e le soluzioni in ambito di economia digitale, di intelligenza artificiale, di Internet of Thing, di blockchain;
  • i costi sostenuti per valorizzare economicamente i risultati della ricerca privata e pubblica.

I progetti, data l’elevato contenuto innovativo, possono essere portati a termine anche con organismi di ricerca, acceleratori di impresa, incubatori e Digital Innovation Hub (Dih).

Quali spese sono ammissibili ai fini dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti Smart and Start?

Per quanto attiene alle spese ammissibili ai fini dei finanziamenti agevolati e ai contributi, la misura Smart and Start prevede la copertura delle:

  • immobilizzazioni materiali, ovvero delle spese sostenute per macchinari, impianti e attrezzature tecnologiche. I beni devono essere nuovi di fabbrica e in linea con l’attività prodotta dalla nuova impresa;
  • le immobilizzazioni immateriali, nell’ambito delle quali sono agevolabili le spese per i marchi, i brevetti, le licenze, le certificazioni, i know how e le conoscenze tecniche. Anche per questi beni deve esserci correlazione con l’attività che andrà a svolgere la nascente impresa;
  • le spese per i servizi direttamente funzionali a realizzare l’attività dell’impresa in linea con il piano per il quale sia stato presentato il progetto. Sono ammissibili le spese per la progettazione, per lo sviluppo, per la personalizzazione e per il collaudo delle soluzioni informatiche, per gli impianti produttivi e tecnologici, per gli acceleratori di impresa, per il marketing e per le collaborazioni con le realtà di ricerca.

Quali spese del personale sono agevolabili per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti Smart and Start del Mise?

Risultano altresì agevolabili con finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto del Mise le spese del personale dipendente e dei collaboratori rientranti nei requisiti previsti dalla leggera h) del comma 2, dell’articolo 25, del decreto legge numero 179 del 2012. Nel dettaglio, si tratta delle “spese in ricerca e sviluppo uguali o superiori al 15 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della start-up innovativa. Dal computo per le spese in ricerca e sviluppo sono escluse le spese per l’acquisto e la locazione di beni immobili”.

Quali spese del personali sono comprese nei finanziamenti e contributi a fondo perduto del Mise?

Ai fini di questo provvedimento, in aggiunta a quanto previsto dai princìpi contabili, sono altresì da annoverarsi tra le spese in ricerca e sviluppo: le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business plan, le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati, i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo, inclusi soci ed amministratori, le spese legali per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale, termini e licenze d’uso. Le spese risultano dall’ultimo bilancio approvato e sono descritte in nota integrativa. In assenza di bilancio nel primo anno di vita, la loro effettuazione è assunta tramite dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della start-up innovativa”.

Quali altre spese per il personale sono finanziabili con la misura Smart and Start?

Ulteriori spese per il personale dipendente e per i collaboratori sono finanziabili con i contributi Smart and Start. In particolare, ricorre l’ammissibilità della spesa nel caso in cui l’impresa start up per l'”impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale ai sensi dell’articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 22 ottobre 2004, numero 270;

Ulteriori spese ammissibili per personale e collaboratori

Infine, risultano agevolabili con i contributi a fondo perduto o i finanziamenti agevolati le spese della start up che sia “titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tali privative siano direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività di impresa”.

Come inviare le domande di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati Smart and Start?

Per l’invio della domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati per la nascita di start up innovative, anche al femminile e per giovani, è necessario utilizzare la procedura telematica. In particolare, la piattaforma informatica si trova sul portale internet di Invitalia, dove è presente anche la modulistica. Risulta necessario seguire gli schemi indicati sul portale e le modalità di invio. Le imprese ammesse al beneficio devono stipulare un contratto di finanziamento con il soggetto gestore.

Contributi a fondo perduto Marche: fino a 6000 euro per avvio e trasferimento imprese

Entro il 31 maggio 2022 si potranno presentare le domande per il contributo a fondo perduto a favore dell’avvio e del trasferimento delle imprese. L’iniziativa è promossa dalla Regione Marche in collaborazione con la Camera di commercio. Il contributo è rivolto a promuovere e a valorizzare il territorio regionale con l’obiettivo di favorire le attività economiche e l’incremento dell’imprenditorialità, anche nei borghi dell’entroterra.

Chi può presentare domanda per il contributo a fondo perduto della Regione Marche?

Possono presentare domanda per il contributo a fondo perduto i seguenti soggetti:

  • le imprese individuali;
  • le società di capitali;
  • le società di persone;
  • le cooperative;
  • chi voglia avviare una nuova impresa.

Tutti i soggetti che vogliano presentare domanda devono appartenere al settore del commercio con codice Ateco che inizi per 47 (più relative sottocategorie).

Contributo a fondo perduto per il trasferimento della sede o per aprire una nuova unità locale: ecco i requisiti

Nell’ambito del bando della Regione Marche, è possibile ottenere il contributo a fondo perduto per il trasferimento della sede o dell’unità locale. Risulta ammessa anche l’apertura di una nuova unità locale nella quale si svolga l’attività di commercio. I requisiti richiesti riguardano:

  • l’iscrizione e il risultare attivi presso il Registro delle imprese;
  • essere in regola con i versamenti del diritto annuale (ci si può regolarizzare entro 10 giorni al fine di presentare la domanda);
  • non essere sottoposti a fallimento, a concordato fallimentare, a liquidazione coatta amministrativa, a concordato preventivo con effetti liquidatori o ad amministrazione straordinaria;
  • avere in regola i pagamenti inerenti gli obblighi contributivi, assicurativi e assistenziali (verso l’Inps, l’Inail e Cnce);
  • non avere in corso rapporti di fornitura con la Regione Marche per beni e servizio.

Contributi a fondo perduto: ecco cosa bisogna fare per aprire una nuova impresa

Nel caso in cui si voglia aprire una nuova impresa, per presentare richiesta dei contributi a fondo perduto della Regione Marche è necessario che il richiedente non risulti già imprenditore. Infatti, la domanda può provenire da chi risulti disoccupato o inoccupato. Non sono ammessi i percettori del reddito di cittadinanza o di altre modalità di sostegno al reddito. Tale condizione deve sussistere alla data di presentazione della domanda e devono essere mantenuti fino all’erogazione del contributo a fondo perduto.

Contributo a fondo perduto, quali sono gli interventi ammissibili per le nuove attività o per quelle esistenti?

Gli interventi ammissibili ai fini dei contributi a fondo perduto sono relativi:

  • ad avviare una nuova impresa commerciale, purché il codice Ateco inizi per 47 e si sviluppi tra le varie sottocategorie;
  • interventi per una nuova unità locale dell’impresa, al pari appartenente al settore del commercio con codice Ateco 47. In tal caso, la sede deve essere situata in uno dei borghi delle Aree interessate. Il relativo elenco delle Aree interessate è reperibile sul bando dei contributi a fondo perduto della Regione Marche.

Contributi a fondo perduto per quali spese ritenute ammissibili?

I contributi a fondo perduto della Regione Marche vanno a favore delle imprese per incentivare le attività economiche e il ripopolamento dei borghi indicati nelle Aree interessate mediante il trasferimento. Le spese ammissibili sono nell’ordine:

  • quelle di costituzione dell’impresa ovvero l’onorario notarile, le assicurazioni per i rischi;
  • le spese per acquistare le attrezzature, i beni mobili purché siano funzionali all’attività economica;
  • i costi sostenuti per le consulenze tecniche;
  • le spese per frequentare le attività formative;
  • i costi della pubblicità;
  • le spese per acquistare hardware, software, licenze e brevetti;
  • i costi sostenuti per il trasloco;
  • i costi per le certificazioni Emas Ecolabel.

Contributi a fondo perduto imprese, qual è l’entità del finanziamento alle imprese?

Le spese ammesse al contributo a fondo perduto devono essere sostenute tra il 1° dicembre 2021 e la fine di maggio del 2022. L’agevolazione del contributo a fondo perduto è pari al 70% delle spese ammissibili. Il massimo ottenibile (e anche la spesa minima da sostenere per l’avvio o per il trasferimento delle unità produttive) deve essere pari a 5 mila euro. Sono previste delle premialità se la domanda viene presentata da una persona fisica under 36 anni o da una imprenditrice donna (1000 euro in più per un contributo massimo di 6000 euro). La domanda deve essere presentata in via telematica sul sito della Regione Marche.

Contributi a fondo perduto per le imprese al femminile: la copertura arriva al 90% delle spese

Interessanti opportunità di contributi a fondo perduto e di finanziamenti per l’imprenditoria femminile sono a disposizione grazie alle risorse stanziate dal ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) e dai fondi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Si tratta di agevolazioni che premiano soprattuto la nascita di nuove imprese, ma anche il sostegno il consolidamento di quelle esistenti. Ai 40 milioni di euro stanziati dal Mise se ne aggiungono altri 400 previsti dall’impiego delle risorse del Pnrr.

Contributi del fondo a sostegno dell’impresa femminile fino all’80% nel caso di nuove imprese

I contributi a fondo perduto per l’imprenditoria possono arrivare a coprire fino all’80% delle spese amminissibili nel caso di nuove imprese. Ma sono a disposizione risorse per ulteriori contributi del 50% e finanziamenti agevolati. I contributi sono richiedibili al nuovo fondo a sostegno dell’impresa femminile istituito dal comma 97 dell’articolo 1 della legge numero 178 del 30 dicembre 2020.

Contributi a fondo perduto a favore dell’imprenditoria femminile: i fondi del Mise e del Pnrr e le linee di intervento

La dote iniziale per i contributi dell’impresa femminile ammonta a 40 milioni di euro. Sono i fondi stanziati dal ministero per lo Sviluppo Economico che, in ogni modo, ha fatto sapere che il cespite verrà incrementato di ulteriori 400 milioni di euro provenenti dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. L’intervento congiunto del Mise e degli impieghi del Pnrr rappresenta un punto cardine inserito nell’ambito della missione “Inclusione e coesione” del Piano. Tre sono le linee di intervento per l’imprenditoria femminile. Le prime due riguardano i contributi alle imprese che non sono ancora nate o che lo saranno entro i 12 mesi. L’altra riguarda le imprese già esistenti che hanno un’anzianità superiore.

Imprese al femminile: quali contributi si possono richiedere per iniziare un’attività?

La prima linea di intervento a favore delle imprese al femminile riguarda la nascita di nuove attività o lo sviluppo di quelle esistenti da poco tempo. Nel dettaglio, i contributi a fondo perduto sono riservati:
  • alle imprese femminili che abbiano la sede legale e operativa in tutto il territorio nazionale;
  • le imprese devono essere state costituite da non oltre i 12 mesi. Il decorso del tempo parte dal giorno della presentazione della domanda dei contributi;
  • la domanda di contributi a fondo perduto può essere presentata anche da persone fisiche. In questo caso, la finalità è l’inizio di un’impresa al femminile o l’avvio di un’attività professionale.

Quali contributi sono previsti per le imprese esistenti da non oltre 12 mesi dalla domanda di fondo perduto?

Il primo limite di spese ammissibili è fissato a 100 mila euro. Per spese ammissibili fino a questo importo il contributo a fondo perduto può arrivare fino all’80% delle stesse. In ogni modo, il contributo non può superare la cifra massima di 50 mila euro. La copertura a fondo perduto può arrivare fino al 90% delle spese ammissibili: è il caso delle domande presentate da donne in stato di disoccupazione che pongano avvio a un’impresa individuale o a un’attività autonoma. Anche in questo caso, il limite del fondo perduto è fissato in 50 mila euro. Per i progetti che abbiano un totale di spese ammissibili tra 100 mila e 250 mila euro, la copertura del fondo perduto può arrivare al limite del 50% delle stesse.

Quali sono le spese ammissibili dei contributi a fondo perduto delle imprese al femminile?

Le spese ammissibili per il calcolo del contributo a fondo perduto dell’impresa al femminile riguardano:
  • le immobilizzazioni materiali come i macchinari, le attrezzature e gli impianti. Tutti devono essere acquistati nuovi di fabbrica;
  • immobilizzazioni immateriali;
  • i servizi in cloud utili al personale dipendente dell’impresa. L’assunzione deve avvenire con contratto a tempo determinato o indeterminato;
  • il finanziamento del capitale circolante per un massimo del 20% delle spese ammissibili.

Imprese al femminile costituite da oltre 12 mesi, quali sono i contributi e i finanziamenti agevolati?

La seconda linea di intervento concerne i contributi e finanziamenti delle imprese al femminile esistenti da oltre 12 mesi dal momento della presentazione della domanda. Si tratta di un intervento volto a consolidare le imprese già esistenti, la cui sede operativa e legale sia ubicata in tutto il territorio nazionale. L’impresa ha a disposizione due anni di tempo per realizzare il progetto. Il tempo decorre dalla data in cui il ministero ha trasmesso il provvedimento cui il quale ha concesso il contributo. Il provvedimento di concessione deve essere controfirmato dall’impresa al femminile che beneficia dell’agevolazione. Si può ottenere una proroga di massimo 6 mesi.

Spese ammissibili per imprese al femminile esistenti da oltre 12 mesi

Per la seconda linea di intervento a favore delle imprese al femminili esistenti da oltre 12 mesi, il massimo delle spese ammissibili è pari a 400 mila euro. Se l’impresa ha più di 12 mesi ma meno di 36 al giorno in cui presenta la domanda, la percentuale di contributi accordati è pari:
  • al 50% delle spese ammissibile sotto forma di contributo a fondo perduto;
  • il restante 50% attraverso formule di finanziamenti agevolati con tassi di interesse pari a zero e fino all’80% di copertura delle spese ammissibili.

Quali contributi e finanziamenti sono richiedibili dalle imprese al femminile che sono esistenti da oltre 36 mesi?

Per le imprese al femminile esistenti da oltre 36 mesi al giorno in cui si presenta la domanda di contributo, la suddivisione 50% e 50% di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero si applica esclusivamente per le spese di investimento nel limite dell’80% delle stesse. Per contributi a copertura delle esigente di capitale circolate, la formula di aiuto prevede solo il fondo perduto. I finanziamenti agevolati a tasso zero possono avere una durata di rimborso di 8 anni. Le spese ammissibili sono le medesime che si ritrovano nel caso delle imprese costituite da non oltre 12 mesi. Il capitale circolante è ammesso al massimo per il 25% delle spese ritenute ammissibili.

Imprese al femminile: come si presenta la domanda di fondo perduto e di finanziamento?

Per presentare la domanda di contributi a fondo perduto e di finanziamento a favore delle imprese al femminile è necessario attendere il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico. Nel provvedimento verranno indicate le modalità per la presentazione della domanda e la procedura di valutazione della stessa. L’iter seguirà il procedimento allo sportello.

Contributi a fondo perduto per le imprese femminili, ecco le misure e le spese finanziabili

L’imprenditorialità femminile avrà a disposizione nuovi contributi a fondo perduto e finanziamenti in tutti i settori di attività e lungo tutto il territorio nazionale. I contributi, già previsti dalla legge di Bilancio 2021 e validi per tutto l’anno e il 2022, hanno visto finalmente la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo della Manovra 2021. Il che significa che le imprese femminili potranno beneficiare dei fondi messi a disposizione come aiuto dell’attività e pertanto potranno essere presentate le domande per il fondo perduto e i finanziamenti in base alle spese ritenute ammissibili.

Contributi a fondo perduto per le imprese femminili: i riferimenti normativi

I riferimenti normativi dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti per l’imprenditorialità femminili si ritrovano nel decreto attuativo del 30 settembre 2021 del ministero per lo Sviluppo economico (Mise). Il decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 296 del 14 dicembre 2021. Il decreto distingue le imprese femminili che siano state costituite da almeno un anno da quelle con più tempo, da uno a tre anni, oppure oltre i 36 mesi.

Quali sono i settori di intervento degli aiuti alle imprese femminili?

Il decreto fissa i settori di intervento degli aiuti alle imprese femminili. Sono comprese le imprese che operano nei settori dell’agroindustria, del commercio, dell’industria, dell’artigianato, del turismo e dei servizi. I contributi sono destinate alle imprese che hanno la propria sede in tutto il territorio nazionale. Le risorse totali messe a disposizione dal decreto è pari a 20 milioni di euro per il 2021 e ad altrettanti per il 2022.

Quali sono le spese finanziabili dai fondi per l’imprenditorialità femminile?

Tra le spese finanziabili per le imprese al femminile si ritrovano:

  • i macchinari, le attrezzature e gli impianti nuovi di fabbrica. Tutti devono essere funzionali all’attività dell’impresa che ne beneficia;
  • le immobilizzazioni immateriali funzionali all’attività dell’impresa;
  • le attività in cloud, anche questi funzionali ai processi della gestione dell’impresa;
  • spese per il personale dipendente. Si tratta dei costi da sostenere sia per i dipendenti a tempo indeterminato che determinato assunti dopo il giorno in cui si è presentata la domanda del fondo perduto o del finanziamento.

Quali altre spese sono ammissibili per il fondo perduto alle imprese al femminile?

Tra le altre spese ammissibili al fondo perduto e ai finanziamenti delle imprese al femminile si ritrovano le esigenze del capitale circolante per il massimo del 20% delle spese ammissibili. Tali spese riguardano le materie prime e sussidiarie, i materiali di consumo, i servizi occorrenti per svolgere l’attività dell’impresa, i canoni di leasing e le spese di noleggio.

Fondo perduto per le imprese costituite da non oltre i 12 mesi: quali spese sono ammissibili?

Per le imprese che siano state costituite da non oltre i 12 mesi, il provvedimento attuativo decreta amplia le coperture a fondo perduto. In particolare, per i progetti che includano spese ammissibili non oltre i 100 mila euro sono previste delle agevolazioni fino all’80% delle spese ammissibili. L’importo massimo ottenibile può arrivare fino a 50 mila euro. La copertura può salire al 90% nel caso di imprese avviate da donne disoccupate nelle forme di impresa individuale o di attività di lavoro autonomo. Rimane il limite dei 50 mila euro anche per la percentuale di copertura del 90%.

Contributi a imprese al femminile, la copertura per le spese sopra i 100 mila euro

Se le spese ammissibili dell’impresa al femminile dovessero superare l’importo di 100 mila euro e non oltre i 250 mila euro, la percentuale di copertura delle spese ammissibili scende al 50%. Il limite dei 250 mila euro deve essere considerato il tetto massimo di tutte le formule agevolate dell’imprenditoria femminile e al netto dell’Iva.

Imprese femminile costituite dai 12 ai 36 mesi, quali contributi a fondo perduto sono previsti?

Per le imprese al femminile costituite da oltre 12 mesi e fino a 36 mesi (fa fede la data della presentazione della domanda del contributo), è prevista la copertura del 50% delle spese ammissibili come fondo perduto. Il rimanente può essere oggetto di finanziamento agevolato a tasso zero fino al limite dell’80% delle spese ammissibili.

Imprese al femminile costituite da oltre 36 mesi, quali finanziamenti e contributi?

Per le imprese costituite da oltre 36 mesi (rispetto alla data nella quale si presenta la domanda di agevolazione) è prevista la copertura dell’80% delle spese ammissibili. Tuttavia, all’interno delle spese ammissibili è necessario fare una differenza:

  • la ripartizione di contributi a fondo perduto e del finanziamento agevolato riguarda le sole spese di investimento;
  • le spese del capitale circolante sono ammissibili e soggette alla formula agevolata del contributo a fondo perduto.

Quali sono le condizioni applicate per i finanziamenti agevolati alle imprese al femminile?

Alla quota dei finanziamenti agevolati relativa agli aiuti alle imprese al femminile vengono applicate le seguenti condizioni:

  • la durata massima del finanziamento è fissata in 8 anni;
  • i finanziamenti sono tutti a tasso zero;
  • il rimborso avviene dopo 12 mesi dall’erogazione dell’ultima quota di agevolazione;
  • la restituzione delle somme avviene in base a un piano di ammortamento con rate semestrali, costanti e posticipate;
  • non sono previste, sulle quote finanziate, delle formule di garanzia.

Domanda contributi a fondo perduto e finanziamenti alle imprese al femminile: a chi si deve presentare?

La domanda per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati delle imprese al femminile vanno presentate a Invitalia. Non vi sono dei limiti temporali di scadenza della presentazione dell’Istanza. Invitalia, nella erogazione dei contributi e dei finanziamenti, considera l’ordine cronologico di arrivo delle domande. I progetti oggetto di contributi o di finanziamento devono essere realizzati entro due anni dalla trasmissione del provvedimento della concessione.