Annunci a norma: nel Nord le regioni più virtuose

Quando si cerca casa, sia in vendita sia in affitto, è importante che anche gli annunci siano corretti e a norma.
Forse, però, si tratta di un aspetto che non tutti conoscono, né se si è proprietario né se si sta cercando una nuova sistemazione.

A questo proposito, il Centro Studi di Casa.it ha monitorato gli annunci sugli appartamenti in vendita in tutta Italia e ha stilato la classifica delle cinque regioni più virtuose in quanto ad annunci a norma.

Ebbene, le “prime della classe” sono tutte appartenenti al Nord Italia, con il Trentino Alto Adige in testa, 88% degli annunci a norma, seguito da Veneto (80%), Friuli-Venezia Giulia (79%), Lombardia (78%) e Piemonte (74%).
In fondo alla classifica ci sono, invece, Basilicata (34 %), Calabria (32%) e Molise (30%).

Nella totalità, il 75% degli annunci di vendita riporta le indicazioni relative ai consumi energetici, percentuale che scende al 60% per gli appartamenti in affito.
Si tratta, però, di dati in crescita rispetto a gennaio 2013, quando le percentuali erano ferme rispettivamente a 58,3 e 41,7%.

Vera MORETTI

Saldi: si parte già con i prezzi dimezzati

Sono partiti col turbo, i saldi estivi 2013: già dalla prima giornata, che quasi in tutta Italia è stata fissata per il 6 luglio, ad eccezione di Basilicata, Campania e Molise, che hanno inaugurato la stagione dei ribassi il 2 luglio, le vetrine dei negozi hanno esposto la loro merce scontata del 50%.

A differenza degli anni passati, dunque, i negozianti hanno deciso di passare subito alle “maniere forti”, considerate il rimedio migliore contro una stagione pessima, caratterizzata da una contrattura notevole delle vendite.

Famiglie e turisti che hanno atteso prima di fare qualsiasi acquisto, possono finalmente varcare la soglia dei negozi e cercare l’oggetto desiderato senza dover dar fondo a tutti i risparmi.
Il budget, tuttavia, che i consumatori hanno a disposizione per questa tranche di acquisti, è parecchio ridotto rispetto a qualche tempo fa, poiché ogni nucleo familiare è intenzionato a spendere circa 229 euro, ovvero meno di 100 a testa.

E se il 2012 era stato considerato un anno di “vacche magre”, con una spesa di 103 euro a testa durante la stagione dei saldi, il 2013 sta andando ancora peggio, come confermano i dati di Confcommercio.
I negozianti, però, ci sperano, in una ripresa proprio sul filo di lana, poiché si stimano in 15,7 milioni gli italiani che approfitteranno di questa opportunità.

Le associazioni dei consumatori, Codacons in testa, invece, arricciano il naso e prevedono un crollo delle vendite del 22% rispetto al già negativo 2012, con una spesa pro capite che non supererà i 70 euro.
Più ottimisti Federconsumatori e Adusbef, che prevedono un calo dell’8-9%, con una famiglia su tre che si dedicherà allo shopping, per una spesa di 117 euro a famiglia e un giro d’affari che si fermerà a 936 milioni di euro.

Vera MORETTI

PEC: bene al Nord, a rilento al Centro e al Sud

La scadenza del 30 giugno per la presentazione della PEC da parte di imprese individuali e professionisti iscritti al Registro delle Imprese sta per arrivare e, per analizzare la situazione della PEC in Italia, Register.it, che fa parte del Gruppo DADA, ha effettuato un’indagine che ci permette di avere uno scenario completo su ciò che sta accadendo nel Paese.

La ricerca rende noto che il 69% delle caselle e-mail sono state attivate nelle regioni del Nord-Ovest e Nord-Est, mentre solo il 20% nel Centro e l’11% nel Sud Italia.
Il maggior numero di caselle aperte è stato registrato in Lombardia (34% circa), seguita da Veneto e Lazio (10%).
Le regioni più indietro nel processo di adozione sono invece Basilicata (0,23%) e Molise (0,13%).

In generale, il 72% di coloro che hanno attivato una casella PEC possiede anche un nome a dominio e la larga maggioranza (90%) è dotata di partita IVA.

Claudio Corbetta, Amministratore Delegato del Gruppo DADA, ha dichiarato: “In Italia sono circa 3 milioni i potenziali interessati dall’imminente scadenza normativa che renderà obbligatoria la PEC per le imprese individuali e i liberi professionisti, e il nostro obiettivo è proprio quello di accompagnare questi soggetti nel loro processo di digitalizzazione aiutandoli a cogliere le opportunità insite nell’obbligo di legge. Le nostre analisi rivelano che lo stato di adozione della PEC è ancora disomogeneo a livello territoriale e ciò indica che diverse regioni hanno bisogno di una guida e di strumenti semplici che ne facilitino il processo di transizione verso il digitale. Ecco perché abbiamo ridefinito la nostra offerta in una logica di estrema semplificazione, ma al contempo di personalizzazione, per consentire a tutti di ottenere vantaggi di business dalla scelta di una casella PEC riconoscibile e consultabile ovunque e in qualsiasi momento”.

Vera MORETTI

Protocollo Entrate-INT firmato anche in Basilicata

Anche in Basilicata è stato firmato l’accordo tra Agenzia delle Entrate e Istituto Nazionale Tributaristi, che riguarda sia i servizi telematici ed i rapporti con gli Uffici, sia l’applicazione e l’andamento del nuovo istituto del Reclamo- Mediazione.

In tutto, sono stati firmati quattro protocolli territoriali, che fanno seguito a quelli nazionali sottoscritti dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera e dal Presidente dell’INT Riccardo Alemanno e che hanno visto, come protagonisti, il Direttore regionale dell’Agenzia Hildegard Olga Ungerer e il Delegato regionale dell’INT Domenico Angrisani, mentre per il Reclamo-Mediazione sono stati sottoscritti un protocollo regionale e due provinciali dai rispettivi Direttori, per Potenza Francesco Di Biase e per Matera Maria Margherita Mattia.

Come accade per le altre regioni che hanno sottoscritto l’intesa, anche in Basilicata si procederà a semplificare e migliorare i rapporti ed i servizi tra intermediari e fisco nell’interesse, oltre a tenere sempre sotto controllo, grazie ad un Osservatorio, l’andamento dei protocolli e della mediazione tributaria.

Vera MORETTI

Gli italiani più propensi a comprare casa

La crisi ha colpito pesantemente il mercato immobiliare, con una conseguente svalutazione degli immobili in vendita ma, almeno negli ultimi mesi, gli italiani si stanno dimostrando più propensi all’acquisto di una casa, proprio alla luce di prezzi considerati più abbordabili.

Questa tendenza è stata resa nota da un’indagine condotta da Immobiliare.it sull’indice di fiducia dei consumatori, che una volta ogni tre mesi viene monitorata per capire la percezione degli Italiani circa l’andamento del settore.

Carlo Giordano, amministratore delegato di Gruppo Immobiliare.it, ha dichiarato: “Da un lato torna la voglia di guardare al mercato della casa, consapevoli che questo sia tempo per trovare buone occasioni d’investimento. Dall’altro resta costante l’idea che vendere ciò che già si possiede sia poco remunerativo, viste le difficoltà a trovare un acquirente. Sono queste due variabili i fattori che il settore deve tenere a mente nel suo tentativo di trovare una soluzione alla forte contrazione del mercato registrata nel 2012”.

Al contrario, cresce di tre punti rispetto all’anno precedente (72%) la percentuale degli italiani che ritengono che non sia un buon momento per vendere.
E’ solo il 12% a pensare che il mercato possa offrire buone opportunità per vendere, mentre il 10,5% ha deciso, prima di farlo, di aspettare almeno un anno , sperando forse che, nel frattempo, la situazione possa migliorare.
Ma gli attendisti sono aumentati di ben 7 punti ed ora sono il 25,2% coloro che rimandano di almeno un anno prima di investire nel mattone.
A dar loro ragione, il 60% degli intervistati, convinto che i prezzi caleranno ancora durante il 2013.

Giordano, a questo proposito, ha commentato: “Il mercato immobiliare è molto particolare ed anche gli italiani ne hanno ormai imparato le dinamiche diventando coscienti del fatto che, nel 2013, continuerà la contrazione dei prezzi“.

Ma queste sensazioni non sono uniformi in tutta Italia, perché, se nella maggior parte delle regioni la propensione all’acquisto è in aumento, Emilia Romagna e Basilicata sono, al contrario, più pessimiste.

Prima in classifica nel primo trimestre 2013 è la regione delle Marche, che guadagna otto posizioni e ben 14 punti percentuali, mentre in fondo alla classifica ci sono il Trentino Alto Adige e la Basilicata (con il 50%).

Vera MORETTI

Bene l’export in Italia, anche nelle isole

In un panorama a dir poco desolante, per quanto riguarda l’economia italiana, il 2012 si è chiuso con un bilancio positivo per l’export, in particolare per le regioni dell’Italia insulare e centrale, dove si è mostrato ampiamente superiore alla media nazionale, che è pari a +3,7%.

La crescita relativa alle sole isole, infatti, ha raggiunto punte del 21,3% e per il Centro del 6,3%.
Risultati positivi sono stati raggiunti anche dalle regioni nord-occidentali (+3,5%) e nord-orientali (+1,1%), anche se inferiori alla media, mentre sono in lieve diminuzione le vendite dell’Italia meridionale (-0,2%).

I valori più alti, però, rimangono quelli relativi all’export dell’Italia nord-occidentale (155,34 miliardi di euro), seguiti da quelli delle regioni nord-orientali (118,96 miliardi), mentre sono distaccate le regioni centrali (64,52 miliardi), quelle meridionali (26,97 miliardi) e le insulari (19,45 miliardi).

A trainare le esportazioni sono Lombardia (+3,7% la variazione sull’anno precedente), Sicilia (+21,2%), Toscana (+6,9%), Emilia-Romagna (+3,1%) e Sardegna (+21,5%).

Tra le altre regioni in espansione sui mercati esteri nel 2012 si segnalano come particolarmente dinamiche Umbria (+7,6%), Puglia (+7,3%), Marche (+6,0%), Lazio (+5,1%) e Liguria (+4,1%).
Sensibili flessioni si registrano per Basilicata (-17,5%) e Friuli-Venezia Giulia (-8,9%).

Vera MORETTI

Comunicazioni via Pec per tutte le Commissioni tributarie italiane

La possibilità di ricorrere all’uso della posta elettronica certificata per l’invio degli atti è ora attiva in tutta Italia.
Il procedimento di avvio si è concluso e il 3 dicembre, su Gazzetta Ufficiale, è stato pubblicato il decreto che estende l’utilizzo del canale telematico anche alle ultime regioni che ancora mancavano all’appello.

D’ora in poi, dunque, potranno comunicare tramite Pec anche le Commissioni tributarie regionali e provinciali operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio e Puglia e nella regione autonoma Trentino-Alto Adige.

Il provvedimento consentirà alle Commissioni tributarie di effettuare le comunicazioni alle parti processuali, relative ai dispositivi delle sentenze e agli avvisi di trattazione delle udienze, utilizzando la casella postale elettronica delle parti stesse.

Vera MORETTI

Accordo Equitalia Sud e INT per semplificare la burocrazia

E’ stato firmato un importante accordo tra Equitalia Sud e l’Istituto Nazionale Tributaristi, che ha l‘obiettivo di offrire agli utenti adempimenti tributari più semplici, ma anche informazione, assistenza e consulenza in materia di riscossione.

Il protocollo riguarda gli iscritti INT residenti nelle regioni di competenza di Equitalia Sud, ovvero Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia ed è stato sottoscritto dal direttore generale di Equitalia Sud, Paolo Bernardi, e dal presidente dell’ INT Riccardo Alemanno.

Ciò che l’associato può fare è collegarsi al sito Gruppoequitalia, seguire il percorso guidato alla pagina “Invia un’email al Servizio contribuenti” e richiedere e ricevere consulenza per conto dei propri assistiti.
Le problematiche più semplici saranno evase con una tempestiva risposta via email, mentre le situazioni più complesse, che quindi necessitano di approfondimenti, verranno discusse previo appuntamento presso la sede provinciale di riferimento.

Paolo Bernardi ha dichiarato: “Sono quasi 60 gli sportelli virtuali dedicati ai professionisti e alle associazioni di categoria che, attraverso le convenzioni, Equitalia Sud ha attivato fino ad oggi, e questo accordo è un ulteriore passo avanti verso un dialogo sempre più collaborativo e costruttivo per migliorare la qualità dei servizi in termini di trasparenza e semplificazione, percorso che passa anche attraverso la collaborazione con quei soggetti, come appunto i professionisti dell’ I.N.T. che operano nel settore tributario e fiscale“.

Riccardo Alemanno ha aggiunto: “La firma della convenzione conferma la volontà collaborativa tra l’I.N.T. ed Equitalia, inoltre viene offerto ai tributaristi e conseguentemente ai loro assistiti, un efficace strumento operativo nell’ottica della semplificazione, del miglioramento dei rapporti e del confronto costruttivo. In un periodo di grave crisi, come quello attuale, è fondamentale evitare per quanto possibile ulteriori complicazioni e costi ai cittadini e questo è sicuramente uno degli obiettivi dell’accordo siglato con Equitalia Sud“.

Vera MORETTI

Apprendistato, contributi per le imprese lucane

Buone notizie per le imprese lucane. La Regione Basilicata concede infatti contributi alle aziende che hanno attivato o attiveranno contratti di apprendistato a partire dal 14 settembre 2012, a favore di giovani lavoratori residenti nel territorio della regione.

Per poter accedere al bando è necessario essere una Pmi iscritta a una delle Camere di commercio locali, un lavoratore autonomo, un’organizzazione privata di solidarietà, una ONLUS, una organizzazioni non governativa (ONG) e di volontariato, una cooperativa sociale senza scopo di lucro.

Il bando prevede la concessione di contributi per l’attivazione di contratti di apprendistato che abbiano come beneficiari giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, come anche i lavoratori in mobilità.

Gli aiuti sono erogati sotto forma di voucher per un valore massimo di 18mila euro per ciascun apprendista (che sale a 22mila se l’apprendista è un lavoratore in mobilità).

I voucher possono essere usati per coprire i costi dello svolgimento di 120 ore per la formazione di base e trasversale, per finanziare l’attività di consulenza e affiancamento da parte di personale esperto, per integrare i costi salariali sostenuti dalle singole imprese. Le domande devono pervenire entro il 31 ottobre 2012.

Debutta il nuovo contratto di apprendistato

L’apprendistato era stato al centro della riforma del lavoro proposta dal Governo Monti ed ora è al suo debutto il contratto che lo riguarda.
La sua nuova definizione, presa direttamente dal nuovo decreto, lo indica come “un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani”.

Linda Grilli, presidente e amministratore delegato di Inaz, fra le aziende leader nel software e nell’area outsourcing dei servizi per amministrare e gestire le risorse umane, ha accolto questo cambiamento positivamente: “È stata superata la vecchia e limitativa concezione dell’apprendistato come contratto “a causa mista”, cioè comprendente la prestazione di lavoro e la formazione professionale. Adesso l’accento è sulla finalità che il contratto persegue: sostenere l’occupazione giovanile“.

Questo significa che il datore di lavoro non deve solo garantire una retribuzione al suo apprendista, ma anche fornirgli il giusto insegnamento per imparare davvero il mestiere ed essere in possesso, alla fine del periodo, di una qualifica professionale.

La disciplina del contratto è demandata dal Testo Unico alla contrattazione collettiva e ai regolamenti delle Regioni, con due conseguenze importanti: si supera la frammentazione che finora si è avuta e il contratto di apprendistato sarà calibrato sulle particolarità di ciascun settore produttivo.

A tal proposito, sono molti i comparti che stanno adeguando i loro contratti. Ai settori come artigianato, alimentari, turismo, commercio, e studi professionali, che hanno già concluso l’iter, faranno seguito anche gli altri, così come faranno le Regioni, dopo che Lazio, Basilicata, Lombardia e Veneto hanno già approvato i regolamenti.

Un fattore importante che accompagna il nuovo contratto di apprendistato è l’impatto che questo avrà sul costo del lavoro.
Oltre alle agevolazioni preesistenti, come l’esenzione totale ai fini dell’IRAP, d’ora in poi il datore di lavoro sarà soggetto a un contributo complessivo del 10% a suo carico, comprendente contribuzione Inps e contribuzione Inail.
Per i titolare di aziende fino a nove addetti, inoltre, è prevista una riduzione contributiva totale in caso di assunzione di apprendisti dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2016.

Vera MORETTI