Aumento prezzo della benzina, il Governo intervenga

Il Governo non sembra voler accogliere l’appello dei consumatori, nessun intervento per ridurre il prezzo della benzina e degli altri carburanti attraverso interventi sulle accise.

Nuovo record per il prezzo della benzina

Continua la corsa del prezzo della benzina che lungo la rete autostradale arriva a costare 2,50 euro al litro, intanto le associazioni dei consumatori chiedono un intervento del Governo perché, a questi livelli, con il Governo Cobnte c’era stato il taglio delle accise supportato, dal punto di vista economico, dall’aumento delle entrate Iva.

Tagliare le accise ora per il Governo non avrebbe un costo improponibile perché, superati i due euro, di fatto aumentano le entrate Iva collegate all’aumento dei prezzi, proprio per questo sono in tanti a chiedere un deciso intervento. Dal canto suo il Governo sembra non essere sensibile a queste richieste e di fatto stanno semplicemente arrivando maggiori controlli da parte della Guardia di Finanza, gli stessi sono volti a scovare eventuali truffe, come quella sul carburante effettivamente erogato dalle pompe di servizio.

D’altronde sono in molti a ritenere che di fatto il semplice obbligo di esporre il prezzo medi dei carburanti sia un misura inconsistente e senza alcun reale valore o meglio, senza nessuna reale capacità di incidere effettivamente sui prezzi.

Governo intervenga sul prezzo della benzina

I dati ufficiali del ministero delle Imprese e del Made in Italy dicono che il costo della benzina è aumentato per 16 giorni consecutivi. Il prezzo medio nazionale della Super in autostrada è di 2,019 euro al litro. Ricordiamo che per via dei costi delle concessioni, i carburanti in autostrada costano comunque di più rispetto alla rete “ordinaria”. Considerati tali dati sono in molti a chiedersi cosa aspetta il Governo a tagliare le accise visto che comunque proprio tale taglio è una promessa elettorale della Lega ormai da decenni e che i prezzi sono diventati nuovamente proibitivi.

La Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini ha sottolineato che gli aumenti di questi giorni non sono dovuti a speculazioni, bensì all’aumento dei prodotti sui mercati internazionali. Proprio per questo la stessa Federazione chiede al Governo di agire sulla tassazione in modo da consentire una riduzione del prezzo finale a vantaggio dei consumatori. In questo modo è possibile anche consentire un rientro dalle vacanze più tranquillo per gli italiani.

Tutti i prezzi in aumento

L’allarme sui prezzi dei carburanti non è l’unico che attende gli italiani al rientro dalle vacanze, infatti, nonostante le stime sull’inflazione siano in calo da mesi, sono in salita i prezzi di moltissimi prodotti di largo consumo. In particolare bevande analcoliche e prodotti alimentari vedono i prezzi salire del 10,7%. Per abbigliamento e calzature i prezzi sono in salita del 3,4% mentre abitazione, acqua, combustibili ed elettricità vedono i prezzi salire del 9%.

Vista la situazione è difficile capire quale impatto potrebbe avere la scelta del Governo di proporre alla grande distribuzione il programma anti-inflazione che mira a contenere i prezzi dei beni di prima necessità per il trimestre che va dal 1° ottobre al 31 dicembre.

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Trimestre anti-inflazione, prezzi calmierati per i molti beni

Carburanti, il MEF conferma nessun taglio delle accise

Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un nuovo aumento del prezzo dei carburanti, in particolare in aumento il prezzo della benzina che al servito ha raggiunto il picco massimo di 2,50 euro al litro. Il MEF ha però confermato che non vi sono i presupposti per il taglio delle accise che possa aiutare a contrastare gli aumenti.

Taglio accise carburanti, una misura non ripetibile

Nei mesi scorsi abbiamo assistito ad aumenti importanti del costo che carburanti che hanno temporaneamente indotto il Governo a un taglio straordinario delle accise. Le perdite derivanti da tale taglio era compensate dal fatto che le entrate Iva con gli aumenti dei prezzi erano comunque cresciute.

Ora che il prezzo dei carburanti ha iniziato nuovamente la sua salita in tanti hanno sperato in un nuovo intervento governativo volto a ridurre il costo dei carburanti, e in particolare della benzina, attraverso un nuovo taglio delle accise. Dal MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze è però arrivata una risposta negativa, ha infatti ribadito che non vi sono le condizioni per procedere in tal senso.

Il motivo per il quale non si possono tagliare le accise è legato al fatto che il prezzo internazionale del petrolio non ha registrato rispetto al bimestre precedente degli aumenti, questo implica che gli aumenti di questi giorni non possono essere considerati di lungo periodo e di conseguenza non si può procedere al taglio delle accise.

Arriva l’obbligo di esporre il cartellone con i prezzi medi di benzina e diesel

Sono comunque previste delle tutele per gli automobilisti, infatti, il Sottosegretario al MEF, Lucia Albano, ha sottolineato che dovranno essere esposti dagli impianti di distribuzione sul territorio, con l’obiettivo – sottolineato dal governo – di favorire la trasparenza- i prezzi medi dei carburanti in Italia.

Questo consentirà agli automobilisti anche si scegliere il distributore più conveniente. In autostrada il prezzo medio attuale è di 1,984 euro al litro per la benzina e di 1,854 euro al litro per il diesel al self service, i prezzi sono leggermente più alti al servito.

I picchi visti nei giorni scorsi sono frutto di scelte indipendenti del distributore e non giustificati e di conseguenza si invitano gli automobilisti a prestare attenzione anche utilizzando le app che monitorano i dati sui prezzi in tempo reale e consentono di scegliere il distributore più conveniente.

A livello territoriale i prezzi più alti in questo periodo si registrano in Puglia e nella provincia autonoma di Bolzano, Marche e Veneto hanno invece i prezzi più bassi.

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Carburanti: nuovi rialzi dei prezzi per benzina e diesel

La diminuzione dei costi dell’energia e in particolare del gas e dell’elettricità hanno portato un po’ tutti a non guardare il prezzo dei carburanti. Un’ondata di ottimismo che però sembra non essere giustificata, infatti i prezzi di benzina e diesel sono di nuovo in rialzo.

Aumenti dei prezzi dei carburanti nel mese di marzo 2023

Per gli automobilisti sembra non esservi pace, infatti dopo che è stata rimandata la decisione sul divieto di vendita di auto con motore endotermico a partire dal 2035 a causa delle perplessità espresse da Italia, Germania, Polonia e Bulgaria, sono di nuovo in rialzo i prezzi dei carburanti.

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A rilevare l’aumento dei prezzi è Staffetta Quotidiana che ha registrato un aumento del prezzo della benzina al litro di un centesimo per Eni e Q8, aumenti di due centesimi invece per IP. Tamoil ha aumentato il prezzo di benzina e diesel entrambi di un centesimo.

Quanto costa fare il pieno di benzina e diesel?

La media dei prezzi al self service in Italia è di 1,858 euro/litro per la benzina, mentre per il diesel costa 1,817 euro/litro. Questo vuol dire che sembra essersi ristabilito il rapporto di prezzo tra gasolio e benzina visto che negli ultimi mesi vi era stato uno storico sorpasso e il diesel costava più della benzina. Per il servito naturalmente i prezzi sono più elevati e la benzina in media costa 1,998 euro/litro, mentre il diesel 1,959 euro/litro. Alcune compagnie hanno però prezzi al servito che superano i due euro, quindi prima di fare rifornimento è bene anche cercare di capire presso quali pompe è possibile ottenere un risparmio.

In autostrada è necessario registrare prezzi più elevati e per il verde la media è di 1,937 euro/litro, mentre per il diesel 1,898 euro/litro, anche in questo caso si tratta dei prezzi al self mentre per il servito sono più alti. Ricordiamo che attualmente non sono in vigore sconti sulle accise dei carburanti. Gli stessi erano stati applicati dai precedenti governi al fine di aiutare gli italiani a far fronte ai rincari dei prezzi dei carburanti ed erano alimentati dall’aumento delle entrate Iva determinate proprio dall’aumento dei prezzi.

Carburanti, ritornano gli sconti? Ecco quando. Indagini sui prezzi

Ha destato scalpore e malcontento la decisione del governo Meloni di non confermare il taglio delle accise sui carburanti dal 1° gennaio 2023. I prezzi sono aumentati subito, ma a calmare il malcontento c’è l’annuncio di probabili nuovi tagli che dovrebbero arrivare presto.

Taglio delle accise sui carburanti a marzo? Ecco cosa potrebbe accadere

In base a quanto emerge dalle indiscrezioni trapelate da esponenti del centro destra e riportati in un articolo di Affari Italiani, sembra che il Governo stia studiando una soluzione per calmierare il prezzo dei carburanti. In particolare viene sottolineato che tutti gli interventi sulle accise messi in atto dal mese di marzo 2022 fino al 31 dicembre 2022 sono stati frutto di scelte straordinarie e confermate periodicamente. Ciò è dovuto al fatto che per poter operare tale taglio è necessario avere coperture finanziarie.

Con la riduzione dei prezzi dei carburanti è venuto meno l’extragettito fiscale che aveva permesso quei tagli, proprio per questo motivo al 1° gennaio  2023 è stato impossibile il rinnovo. Le fonti vicine al centro-destra però sottolineano che nei prossimi mesi dovrebbe crearsi un nuovo gruzzoletto derivante dai saldi che dovrebbero far ripartire il commercio. Di conseguenza si sta pensando a un nuovo taglio, ma ridotto a 10 centesimi a partire dal mese di marzo e confermato per circa 2-3 mesi. Naturalmente molto dipende anche dall’andamento dei prezzi dei carburanti.

Codacons: allarme prezzi carburanti. Avviare un’indagine sulle speculazioni delel società petrolifere

Fatto sta che dal 1° gennaio 2023 gli automobilisti hanno visto i prezzi aumentare e la benzina al self service costa oltre 1,80 euro al litro, il diesel ha raggiunto 1,90 euro al litro. Il servito sfiora i 2 euro al litro. Nel frattempo nella discussione sulla mancata conferma del taglio delle accise è intervenuta anche l’associazione dei consumatori Codacons che ha sottolineato che eventuali aumenti ulteriori dei prezzi dei carburanti sono esclusivamente speculazioni dei distributori.

Di conseguenza sono pronti a presentare un esposto alla Guardia di Finanza e alle Procure della Repubblica in caso di ulteriori aumenti. Il presidente Codacons, Carlo Rienzi, sottolinea che tali aumenti sono ingiustificati in quanto le quotazioni internazionali del petrolio sono al ribasso e quindi non giustificano l’andamento dei prezzi alla pompa.

La Codacons chiede quindi l’apertura di un’indagine per aggiotaggio con sequestro delle bolle di acquisto dei carburanti da parte delle società petrolifere. Secondo i calcoli effettuati, l’eliminazione del taglio delle accise se confermato per tutto l’anno dovrebbe portare per le famiglie italiane un maggiore esborso pari a 366 euro.

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Carburanti: quanto costano ora che il taglio delle accise è stato dimezzato?

Quanto costano ora i carburanti? Questa è la domanda che si stanno ponendo molti italiani vista la riduzione del taglio delle accise dal 1° dicembre 2022. Ecco i prezzi medi alle stazioni di servizio.

La riduzione del taglio delle accise sui carburanti

Il decreto Aiuti quater ha portato novità sul prezzo del carburanti, infatti per molti mesi attraverso decreti legge e decreti interministeriali è stato applicato il taglio di 30,5 centesimi sulle accise. Questo ha consentito di calmierare i prezzi e quindi di far fronte all’aumento del costo della materia prima con più leggerezza. Il taglio di 30,5 centesimi ha però subito un drastico taglio con il decreto Aiuti quater ed è passato a 18,3 centesimi. Il nuovo prezzo trova applicazione dal 1° dicembre 2023 e quindi ora è giunto il momento di vedere i nuovi prezzi dei carburanti.

Il 30 novembre 2022 era possibile acquistare la benzina al self service al prezzo medio di 1,69 centesimi. Il prezzo tra i vari distributori oscillava tra 1,65 e 1,72 euro al litro. Il diesel invece in modalità self costava al 30 novembre in media 1,775 euro al litro. Tra le varie compagnie il prezzo oscillava tra 1,75 e 1,80.

Chi ha deciso di fare il pieno dal primo dicembre ha sicuramente notato la differenza, infatti la benzina al self costa circa 1,77 centesimi al litro. Per quanto riguarda invece il prezzo del diesel si attesta intorno a 1,80 centesimi. Come si può notare il prezzo non è aumentato di 12,2 centesimi come ci si aspettava, ma di meno, questo effetto è dovuto al fatto che il prezzo dei carburanti, o meglio della materia prima, è ancora in discesa. Fino a quando le cose resteranno così non è dato sapere, ma occorre ricordare che in caso di nuovi aumenti del prezzo al barile del petrolio, sarà comunque possibile intervenire nuovamente sulle accise.

Taglio accise carburanti dimezzato dal 1° dicembre. Un suicidio politico

La manovra di bilancio prende forma e porta anche qualche brutta notizia per gli italiani: in base al decreto collegato alla manovra dal 1° dicembre cessa la vigenza dello sconto sulle accise sui carburanti di 30 centesimi. L’importo del taglio delle accise è dimezzato.

Dimezzato il taglio delle accise sui carburanti dal 1° dicembre 2022

Negli ultimi mesi siamo stati abituati ad avere il taglio delle accise sui prezzi dei carburanti. Questa misura è stata adottata di volta in volta tramite decreto legge o decreto interministeriale di proroga. Il taglio, che resterà in vigore fino al 30 novembre 2022, ammonta a 25 centesimi, ma aggiungendo il risparmio Iva determinato dal minore prezzo, il taglio effettivo sul costo del carburante è di 30,5 centesimi.

Si è trattato di un aiuto importante visto che il prezzo dei carburanti, in particolare diesel e benzina, aveva ormai superato abbondantemente i 2 euro. Con il taglio invece è stato possibile restare in modo costante sotto i due euro al litro. Nel frattempo il prezzo dei carburanti continua ad oscillare, oggi la benzina al self service costa 1,70 euro al litro, mentre il diesel continua a mantenere un prezzo leggermente più alto e in media costa 1,804 euro al litro. All’orizzonte vi sono però aumenti in quanto è in salita il costo del barile e di conseguenza potrebbe ricominciare la catena di aumenti.

Benzina e diesel costeranno di più

La nuova manovra prevede il dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti che passerà da 30,5 centesimi a 18,3 centesimi. In particolare il taglio delle accise sarà di 15 centesimi e aggiungendo il risparmio Iva arriva a 18,3 centesimi. Questo implica che rispetto ad oggi ci sarà un aumento del costo del carburante di 12,2 centesimi al litro. Secondo le stime fatte, in media un pieno di carburante dovrebbe costare circa 6,1 euro in più. L’incidenza sul budget delle famiglie dipenderà dall’effettivo uso fatto dei veicoli a motore.

Codacons e Unione Nazionale Consumatori: il dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti è un suicidio politico

Molto critica nei confronti di questa scelta è stata la Codacons che ha sottolineato come questo dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti avrà pesanti ricadute non solo sul budget degli automobilisti, ma anche indirette con un ulteriore aumento dei prezzi. L’Unione Nazionale Consumatori ha parlato addirittura di un suicidio politico per il Governo, infatti con questo dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti il prezzo della benzina andrà oltre 1,80 euro al litro e il diesel oltre 1,90 euro e nel caso in cui dovessero aumentare nuovamente i prezzi dei carburanti, si ritornerà a sfiorare la soglia dei 2 euro al litro.

Buone notizie invece ci sono sul fronte della plastic tax e sugar tax la cui entrata in vigore prevista per il 1° gennaio 2023 dovrebbe essere rimandata. Nel frattempo salta l’annullamento Iva sui beni di prima necessità.  Ridotta al 5% per prodotti per l’infanzia, pannolini e assorbenti.

Caro carburanti: i risultati dei controlli della Guardia di Finanza

Mentre il costo dei carburanti continua a salire, sebbene sia in pieno vigore la proroga del taglio delle accise fino al giorno 8 luglio e molto probabilmente già nei prossimi giorni ci sarà una nuova proroga, cominciano ad emergere i primi dati sui controlli della Guardia di Finanza  annunciati nei mesi scorsi. Ecco i risultati.

Controlli della Guardia di Finanza sul corsto dei carburanti: sono giustificati?

Negli ultimi giorni il costo della benzina alla pompa in modalità self, la più economica, ha superato nuovamente quota 2 euro, gli italiani sono in difficoltà, da più parti si invoca un tetto al costo dei carburanti, per ora però sembra certa solo una nuova proroga del taglio delle accise. Già però nei mesi scorsi il Ministro Giorgetti aveva sottolineato che gli aumenti così elevati sono ingiustificati e che molto probabilmente ci sono manovre speculative in atto che portano il prezzo a salire in modo costante.

L’annuncio di nuovi controlli aveva colto tutti un po’ di sorpresa perché il caro carburanti era stato presentato come correlato alla Guerra in Ucraina e alla crisi energetica. Molti di noi hanno pensato che si trattasse solo di un annuncio, in realtà sembra che le cose non stiano così perché dai risultati delle indagini condotte appare evidente che ci siano numerosi comportamenti poco corretti. Naturalmente sono in tanti ad aspettarsi che, rilevate le criticità, ci sia una riduzione importante del costo del carburante, per ora però non appaiono all’orizzonte buone notizie.

Controlli alle stazioni di servizio: oltre la metà risultano irregolari

Nei primi 5 mesi dell’anno la Guardia di Finanza ha condotto circa 1.300 controlli, di questi la metà ha dato esito negativo. Le scorrettezze più frequenti riguardano la mancata comunicazione dei prezzi al Ministero dello Sviluppo Economico, inoltre sono frequenti i casi in cui emerge un mancato adeguamento dei cartelli con i prezzi esposti a quelli realmente praticati alla pompa, inducendo così in errore i consumatori.

Diciamo che queste possono essere considerate le violazioni più comuni e meno gravi, sebbene vadano ad alterare il mercato. Queste  violazioni non consentono al Ministero di vigilare correttamente sui prezzi e non permettono al consumatore di effettuare acquisti consapevoli basandosi sui prezzi esposti spesso non coincidenti con quelli realmente praticati.

Non mancano però anche violazioni più gravi, infatti la Guardia di Finanza durante i controlli ha rilevato frodi, manovre anticoncorrenziali e pratiche commerciali scorrette.

Dai controlli effettuati sono emerse anche frodi fiscali con imposte evase per un valore di 230 milioni di euro, durante le attività di controllo la GdF ha proceduto al sequestro  di 630 tonnellate di carburanti.

 

Nuovi aumenti prezzi carburanti, c’è attesa per un nuovo taglio accise

Non accennano a fermarsi gli aumenti prezzi carburanti con nuovi record nonostante il taglio delle accise. La guerra in Ucraina ha ormai superato i 100 giorni, chi credeva in una breve soluzione del problema deve purtroppo ricredersi e a pagarne le conseguenze sono tutti, anche i cittadini italiani che si ritrovano la benzina nuovamente oltre i due euro al litro, questo nonostante ci sia il taglio delle accise ormai in vigore da molti mesi e prorogato fino al giorno 8 luglio 2022.

Benzina e diesel: quanto costano a giugno 2022?

Mai come in questo periodo gli italiani vorrebbero ritornare in smart working, infatti proprio il lavoro da casa aveva contribuito a una discesa del prezzo durante il periodo del Covid, ma sembra che ora nulla riesca a far fermare almeno la corsa dei prezzi.

Chi ha fatto il pieno in questi giorni, soprattutto chi si è allontanato da casa per qualche giorno di relax approfittando del ponte per 2 giugno, sicuramente lo avrà notato, il prezzo della benzina ha superato 1,91 euro al litro al self service, al servito è oltre i due euro. C’è qualche distributore in cui il prezzo è schizzato oltre i due euro anche in modalità self.

Non va meglio per il prezzo del diesel che al self costa in media 1,83 euro. Secondo i calcoli di Federconsumatori una famiglia che nell’arco di un mese fa due pieni di carburante spende in media oltre 260 euro in più all’anno. Purtroppo l’aumento del costo dei carburanti si ripercuote anche su molti altri prodotti di largo consumo e in particolare sugli alimentari, sia perché attualmente il trasporto su gomma è il più utilizzato, sia perché la produzione ha costi maggiori proprio a causa dell’aumento del costo dell’energia, questo implica che tutti i prezzi sono in salita.

La corsa dei prezzi è in parte mitigata dal credito di imposta riconosciuto per agricoltori e imprese del settore pesca che possono utilizzare  in compensazione il 20% di quanto speso in carburanti, ora grazie al codice tributo reso noto dall’Agenzia delle Entrate la misura è diventata operativa e consente anche di contenere il costo di frutta, verdura e pescato al banco.

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Nonostante le varie misure adottate, si stima un’attuale inflazione all’8% e probabilmente non accenna a diminuire.

Proroga del taglio accise sui prezzi carburanti quasi certa, aumenterà anche l’importo?

Buone notizie per gli italiani potrebbero arrivare dal Governo, infatti è quasi certa la proroga del taglio delle accise sui carburanti oltre il giorno 8 luglio 2022 (scadenza prevista per il taglio delle accise attualmente in vigore). Non è però esclusa qualche ulteriore buona notizia, infatti è possibile che ci sia un incremento del taglio e questo perché l’aumento del prezzo dei carburanti porta un gettito extra-iva e lo stesso potrebbe essere utilizzato per calmierare almeno in parte il costo alla distribuzione. A dare conferma che non si tratta solo di voci di corridoio è Maria Cecilia Guerra, Sottosegretario al Ministero dell’Economia.  Non ci sono invece particolari novità sul fronte del controlli dei prezzi che era stato più volte annunciato.

Non resta che attendere.

Taglio accise carburanti: proroga fino all’8 luglio e novità per il metano

Buone notizie per gli italiani, la proroga del taglio delle accise sui carburanti va oltre le aspettative. Sconti assicurati fino all’8 luglio 2022. Buone notizie anche per chi ha veicoli alimentati a metano.

Proroga fino all’8 luglio 2022 del taglio delle accise sui carburanti

Il prezzo dei carburanti non accenna a diminuire, anzi negli ultimi giorni ci sono stati ulteriori lievi incrementi di prezzo che hanno portato il Consiglio dei Ministri a prorogare dal 3 maggio 2022 fino al giorno 8 luglio 2022 il taglio delle accise sui carburanti. Il taglio è stato già prorogato una volta e proprio il 2 maggio era in scadenza la proroga. Prevede uno sconto di 25 centesimi, per effetto di questo taglio, vi è un’ulteriore riduzione del prezzo come conseguenza di una riduzione dell’IVA pari a 5,5 centesimi.

Il risultato di tale cumulo è uno sconto è 30,5 centesimi. Questo consente di mantenere il costo dei carburanti sotto la soglia dei due euro. Ad oggi al self service è possibile acquistare benzina a circa 1,79 centesimi, il diesel sta subendo aumenti maggiori e ora è il costo è di 1,81 centesimi al litro, sempre al self service. I costi aumentano di qualche centesimo per il servito, inoltre vi sono delle oscillazioni tra i vari distributori.

Novità anche per gli automobilisti che usano il metano

Con il nuovo provvedimento adottato dal Consiglio dei Ministri, oltre alla proroga del taglio delle accise sui carburanti, si adottano misure volte a tenere sotto controllo il costo del metano. In questo caso le accise sono pari a zero, inoltre è stata fissata l’IVA al 5%. Questa misura vede la luce perché il metano, pur avendo un costo inferiore rispetto ad altri carburanti, e proprio per questo negli ultimi anni c’è stato il boom degli impianti a metano sulle autovetture, sta comunque vedendo forti aumenti di prezzo.

Anche stavolta, come è già successo con le proroghe precedenti, il Governo ha reso noto che al fine di evitare manovre speculative, la Guardia di Finanza sarà attiva nel monitoraggio dei prezzi e in particolare controllerà l’assenza di aumenti anomali e non giustificati dall’aumento del costo della materia prima.

Proroga del taglio delle accise sui carburanti e altri aiuti alle famiglie

Il consiglio dei Ministri tenutosi il 2 maggio 2022 non ha previsto solo la proroga del taglio delle accise sui carburanti, ma anche un corposo pacchetto di aiuti alle famiglie. Il valore complessivo della manovra sarà di 6/7 miliardi di euro anche se qualcuno vocifera che potrebbero arrivare a 14 miliardi. Mentre alcuni sindacati mostrano soddisfazione, non manca chi, come Landini segretario della CGIL, continua a chiedere uno scostamento di bilancio, maggiori aiuti alle famiglie per contrastare i rincari dei prezzi e aumento degli stipendi. D’altronde c’è chi sostiene che un aumento degli stipendi potrebbe portare a una vera e propria svalutazione del denaro.

Novità in arrivo anche per il prezzo dell’energia, infatti il valore ISEE per poter accedere al Bonus Sociale vede un nuovo rialzo e dovrebbe arrivare a 15.000 euro. In passato era a 8.000 euro, poi innalzato a 12.000 euro.

Taglio accise sui carburanti: arriva la proroga. Ecco la nuova scadenza

Il ministro dell’Economia Daniele Franco insieme al Ministro per lo Sviluppo Economico Cingolani hanno firmato il decreto che proroga di ulteriori 10 giorni il taglio sulle accise dei carburanti.

Il taglio delle accise sui carburanti

Lo scorso 22 marzo del 2022 è entrato in vigore il decreto contenente misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della guerra in Ucraina. Lo stesso prevedeva diverse misure e tra queste l’abbattimento delle accise sui carburanti, sfruttando il sovra-gettito derivante dall’aumento delle entrate IVA, dovuto a sua volta all’aumento del prezzo della materia prima.

Lo sconto applicato sulla benzina era pari a 25 centesimi, a ciò si aggiungeva un’ulteriore riduzione dei prezzi di 5,5 centesimi dovuta alla conseguente riduzione dell’IVA applicata. Il totale della riduzione del prezzo alla pompa è di 30,5 centesimi. Questo ha consentito di acquistare carburante sotto la soglia psicologica dei 2 euro a litro. In queste settimane il prezzo è oscillato intorno a 1,70-1,80 €. Per quanto invece riguarda il gasolio il taglio delle accise è stato di 25 centesimi. Anche in questo caso il prezzo è nuovamente sceso sotto i 2 euro al litro.

Il decreto entrato in vigore il 22 marzo aveva una validità di un mese, questo vuol dire che dal 22 aprile, quindi appena dopo le festività di Pasqua, il costo del carburante sarebbe dovuto ritornare intorno ai 2 euro, nel frattempo infatti c’è stata una leggera flessione verso il basso dei prezzi del carburanti.

Proroga del taglio delle accise sui carburanti

Grazie però al nuovo decreto gli italiani possono avere il vantaggio di una proroga di 10 giorni del taglio delle accise sui carburanti. Di conseguenza fino al 2 maggio gli italiani potranno viaggiare sereni approfittando anche delle festività legate al 25 aprile e al 1° maggio.

Il meccanismo applicato viene definito di accise mobili. Permette di calibrare le tasse applicate sui carburanti facendo fronte al minore gettito derivante dalle accise ridotte con il sovra-gettito che deriva in modo naturale dall’aumento dei prezzi dei carburanti. Questo implica che nelle prossime settimane, se dovesse ancora generarsi un sovra-gettito IVA derivante dal prezzo della materia prima, non è escluso che il governo decida ulteriori proroghe.

E’ bene ricordare che nelle settimane appena trascorse c’è stata anche la riduzione delle accise sulla birra. per saperne di più leggi l’articolo: Taglio delle accise sulla birra e istruzioni per chiedere il rimborso