A Bolzano, workshop tra scuola e lavoro

Un’asse di collegamento tra scuola e mercato del lavoro, che dovrebbe rappresentare la normalità, è stata pensata da Philipp Achammer, Assessore provinciale all’Istruzione del Comune di Bolzano, il quale ha proposto presso la Camera di Commercio di Bolzano, in collaborazione con il Dipartimento di Istruzione tedesca, una serie di eventi dedicati al Laboratorio sul futuro Scuola – Economia.

Questi workshop si sono svolti a Bolzano, Merano e Brunico, ed hanno riunito i rappresentanti delle scuole e delle imprese per facilitare un proficuo scambio sulla reciproca collaborazione. I partecipanti hanno discusso dei loro desideri e delle loro visioni in materia di cooperazione tra scuola ed economia, avanzando anche diverse proposte.

Sicuramente questo tipo di collaborazione ha effetti positivi sulle possibilità di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, soprattutto dal punto di vista pratico, ma anche sulle imprese che in questo modo entrano in contatto con i programmi didattici proposti nelle scuole.
Si tratta di un espediente di sicuro successo, che porta, come primo ed importante beneficio, la diminuzione della disoccupazione giovanile.

Essendo un esperimento che riguarda in particolare la scuola di derivazione tedesca, in Alto Adige è attivo da diversi anni e viene modificato e migliorato con il variare delle esigenze.
Uno dei punti fermi, sottolineato anche dalle tavole rotonde organizzate durante la manifestazione, è l’importanza sempre più urgente del plurilinguismo, che andrebbe incentivato con maggiore insistenza e su larga scala.
Inoltre, i tirocini rappresentano una chiave di svolta per gli studenti, poiché permette loro di mettere in pratica quanto appreso e di specializzarsi ulteriormente, considerando che è quanto viene chiesto insistentemente dalle aziende.

Per chi volesse consultare la sintesi dei risultati del laboratorio, può farlo scaricandola dal sito Camcom.bz.it.

Vera MORETTI

Firmata intesa tra Entrate di Bolzano e INT

E’ stato siglato, lo scorso 4 novembre, un importante accordo tra la Direzione Provinciale di Bolzano dell’Agenzia delle Entrate e le articolazioni provinciali delle Associazioni dei tributaristi Ancot, Ancit, INT e Lapet, con lo scopo di facilitare l’accesso ai servizi di assistenza e informazione offerti dall’Amministrazione finanziaria e agevolare l’adempimento degli obblighi fiscali.

La firma del protocollo segue quanto stabilito nel gennaio 2013, quando erano cominciati i primi accordi tra le direzioni provinciali e regionali delle Entrate e le Associazioni dei tributaristi.

Al momento della firma erano presenti Hildegard Olga Ungerer, direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate, e i delegati provinciali delle Associazioni e l‘obiettivo comune di tutti è quello di garantire la semplificazione dei rapporti tra le parti, attraverso un maggior utilizzo dei canali telematici.
In particolare, il protocollo prevede l’attivazione di caselle di posta elettronica certificata e l’utilizzo prioritario del canale Civis sia per l’assistenza sulle comunicazioni di irregolarità e sulle cartelle di pagamento che per la presentazione dei documenti per il controllo formale.

Il canale telematico attuato con l’Agenzia delle Entrate della Provincia di Bolzano, oltre a favorire l’abbattimento dei tempi di attesa allo sportello degli uffici territoriali dell’Agenzia, permette di richiedere servizi ed effettuare adempimenti in tempo reale, ad esempio: duplicato della tessera sanitaria e del codice fiscale, rilascio variazione e cessazione partita Iva, registrazione dei contratti di locazione (RLI), accesso al cassetto fiscale degli associati Ancot, Ancit, Int e Lapet per il reperimento delle informazioni utili agli ulteriori adempimenti fiscali, che possono essere versamenti eseguiti, dichiarazioni presentate, stato dei rimborsi.

Per assicurare l’aggiornamento professionale degli operatori, la Direzione Provinciale di Bolzano e le Associazioni di tributaristi si impegnano alla reciproca assistenza, assicurando l’intervento di qualificati rappresentanti nelle attività didattiche.

L’intesa è un ulteriore passo avanti nella semplificazione dei rapporti con l’Amministrazione finanziaria ed è il frutto di un percorso di dialogo finalizzato all’individuazione di strumenti operativi che garantiscano servizi diffusi, sempre più ispirati a criteri di efficienza ed efficacia.

Vera MORETTI

Un bando a favore delle startup di Bolzano

La Provincia di Bolzano mette a disposizione 1 milione di euro per favorire la capitalizzazione delle nuove imprese, che abbiano al massimo 3 anni di vita, e anche delle startup innovative non ancora nate, che potranno ricevere un incentivo del valore compreso tra 50mila e 200mila euro.

Il bando stabilisce che i contributi concessi alle imprese devono essere pari al capitale versato dai soci stessi.

Per poter beneficiare dei contributi, le imprese devono essere operative su territorio altoatesino e devono inserire un Business Angel o un Venture Capitalist con una partecipazione di minoranza che non sia inferiore a un terzo del capitale sociale.

Ecco quanto ha affermato Maurizio Bergamini, direttore della Ripartizione Innovazione: “La presenza di un Business Angel fornisce assistenza al management della neonata impresa. Gli studi dimostrano che le aziende con questa figura nella propria compagine sociale si sono sviluppate con ritmi di crescita molto superiori“.

Le imprese e le startup che vogliono aderire al bando devono presentare progetti interenti il settore delle tecnologie relative a risorse sostenibili oppure delle tecnologie trasversali.

Le domande devono pervenire entro il 23 dicembre 2014

Vera MORETTI

Niente Imu e tasi, a Bolzano si paga l’Imi

In sostituzione dell’Imu e della Tasi, la Provincia autonoma di Bolzano ha introdotto la nuova imposta municipale immobiliare Imi, che verrà applicata a tutti i comuni della Provincia, con validità a partire dal 1 gennaio 2014.

Ciascun Comune è chiamato a disciplinare l’imposta determinando la tipologia di immobili per i quali è prevista una riduzione o una maggiorazione dell’aliquota, così come le eventuali esenzioni.

Non rientrano negli immobili interessati dalla tassa quelli posseduti da Stato, Regioni, Province, Comunità comprensoriali, Comuni, enti del Servizio Sanitario Nazionale, amministrazioni di beni di uso civico.
Sono esenti anche i fabbricati classificati nelle categorie catastali da E/1 a E/9, e B/7 o destinati a uso culturale, oppure all’esercizio del culto, i fabbricati rurali a uso strumentale.

I Comuni potranno approvare le proprie aliquote e detrazioni entro il 30 settembre 2014, applicandole al pagamento della rata di dicembre come saldo dell’acconto iniziale per il quale sono valide le aliquote e le detrazioni standard previste dalla legge provinciale.

L’Imi deve essere versata in due rate con scadenza al 16 giugno e il 16 dicembre. Il pagamento deve essere eseguito utilizzando modello F24.

Vera MORETTI

Sempre più italiani vanno in rete

Ha avuto luogo il 6 marzo, al Mart di Rovereto, l’incontro sulle Reti d’Impresa organizzato da Manageritalia.

A questo proposito, i dati riguardanti l’Italia sembrano positivi, poiché dal 31 marzo al 30 novembre 2013, si è assistito ad un aumento del 69% dei contratti d’impresa, che sono passati da 768 a 1.298, con un conseguente aumento delle imprese in rete del 61%, passate infatti da 3.964 a 6.385.
Il trend si conferma in crescita anche in Trentino Alto Adige: Trento è in testa e passa da 20 a 32 contratti ( 60%) e da 32 a 50 imprese ( 56%), mentre Bolzano triplica da 3 a 8 contratti e da 5 a 15 imprese.
Durante l’incontro sono stati trattati i punti di forza di queste forme contrattuali insieme ad esponenti del mondo economico e delle professioni che stanno sperimentando direttamente i contratti di rete.

Tra gli ospiti, il notaio Andrea Cimino; Enrico Cacino del Centro regionale Assistenza per la Cooperazione Artigiana di Mestre (Venezia); Enrico Pollini, commercialista dello studio Matuella Monti di Rovereto, Roberto Saliola, project leader nazionale Innovazione Organizzativa per le imprese.

Il contratto di rete rappresenta un modo concreto per innovare collaborando, unendo expertise differenti, e dove la figura dei manager è determinante per far funzionare le imprese coinvolte come un team affiatato e con obiettivi strategici chiari.

Vera MORETTI

Reti d’Impresa: bilancio al Mart di Rovereto

Lo scorso 6 marzo si è tenuto presso il Mart di Rovereto l’incontro organizzato da ManagerItalia sulle Reti d’Imprese.
In generale, i dati relativi ai contratti di rete in Italia sono positivi, poiché, dal 31 marzo al 30 novembre 2013, sono passati da 768 a 1.298, pari a +69%, con un’impennata delle imprese in rete del 61%, passando da 3.964 a 6.385.

Nel Trentito Alto Adige, i numeri sono in positivo e Trento è in testa, poiché passa da 20 a 32 contratti ( 60%) e da 32 a 50 imprese ( 56%), mentre Bolzano triplica da 3 a 8 contratti e da 5 a 15 imprese.

Durante l’incontro sono stati trattati i punti di forza di queste forme contrattuali insieme ad esponenti del mondo economico e delle professioni che stanno sperimentando direttamente i contratti di rete.

Il contratto di rete rappresenta un modo concreto per innovare collaborando, unendo expertise differenti, e dove la figura dei manager è determinante per far funzionare le imprese coinvolte come un team affiatato e con obiettivi strategici chiari.

Vera MORETTI

Nordest italiano al pari dei big europei

La Cgia, calcolando l’indice di competitività di 10 realtà territoriali appartenenti ai più grandi e sviluppati Paesi d’Europa, ed includendo anche quattro aree del Nordest italiano, ha avuto conferma di quanto aveva ipotizzato.

Le realtà nostrane incluse, ovvero Veneto, Friuli Venezia Giulia e le province autonome di Trento e Bolzano, non hanno per niente sfigurato, nemmeno se confrontate con alcune delle città e regioni europee tra le più avanzate.

Al primo posto della classifica spicca Stoccolma (100 punti), seguita dall’Alta Baviera (94,6 punti) e la Zuid-Holland (84,2 punti).
Dopo Stuttgart al quarto posto (82,7) ecco al quinto Bolzano (72,5), mentre Trento (48) è all’ottavo posto e il Veneto (43 punti) al decimo.
Tra le nostre realtà chiude al dodicesimo posto il Friuli Venezia Giulia (35,3 punti).

Gli indicatori presi in esame sono stati ben 12: sette che riguardano il mercato del lavoro; due la ricchezza prodotta, uno la produttività, un altro la povertà e l’ultimo la ricerca e l’innovazione.

Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, ha dichiarato: “Se la crisi ha penalizzato la nostra posizione riferita agli indicatori del mercato del lavoro e del Pil recuperiamo alcune posizioni quando analizziamo la produttività. Perdiamo meno degli altri quando osserviamo il trend del rischio di povertà, anche grazie alla presenza sia delle piccole imprese a conduzione familiare sia delle associazioni di volontariato che garantiscono un buon livello di coesione sociale”.

Vera MORETTI

Bolzano svantaggiata dall’aumento dell’Iva

L’aumento dell’Iva è previsto per domani: porterà, come è stato più volte denunciato, una serie infinita di aggravi e svantaggi a molti settori.

Tra i cittadini comuni, a pagare il conto più salato dell’Iva al 22% saranno i residenti a Bolzano, dove l’aggravio medio annuo è stato stimato a 135 euro. A seguire, le famiglie venete, con 113 euro, quelle emiliano–romagnole, con 111 euro e quelle lombarde, con 108 euro.

Meno danni al Sud, dove in Calabria l’aumento medio annuo per nucleo famigliare sarà di 59 euro, in Sardegna di 57 euro ed in Sicilia di 50 euro. Il dato medio nazionale si attesterà attorno agli 88 euro.

Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA che ha svolto questa indagine con il proprio Ufficio Studi, ha dichiarato a proposito: “Ovviamente a subire gli aggravi maggiori saranno le realtà territoriali dove la propensione alla spesa delle famiglie è più elevata, anche se sappiamo che l’incremento dell’Iva inciderà maggiormente sui redditi famigliari più bassi e meno su quelli più elevati“.

A guadagnarci saranno le casse dello Stato, poiché l’aumento dell’aliquota dovrebbe garantire un maggior gettito pari a 4,2 miliardi di euro all’anno: 2,8 dovrebbero essere a carico delle famiglie, i rimanenti da attribuire agli Enti non commerciali, alla Pubblica Amministrazione e alle imprese.

Ma, poiché non è ancora detta l’ultima parola, Bortolussi ritiene vitale trovare un modo per mantenere invariata l’Iva, e ripropone quanto già detto nei giorni scorsi: “Se la Pubblica amministrazione erogasse immediatamente altri 7 miliardi di euro potremmo incassare un ulteriore miliardo di euro di Iva entro la fine di quest’anno che ci garantirebbe la copertura economica per finanziare il mancato aumento dell’imposta. L’ulteriore sblocco dei pagamenti darebbe un po’ di ossigeno a molte aziende ancora in difficoltà e non comporterebbe nessun problema ai nostri conti pubblici, visto che inciderebbe solo sul debito pubblico e non sul deficit“.

Vera MORETTI

L’iniziativa d’impresa in un bando della provincia di Bolzano

Per favorire l’iniziativa d’impresa in Alto Adige, la Provincia di Bolzano ha deciso di pubblicare un bando, che prevede l’erogazione di 660mila euro totali, destinato a favorire la creazione di imprese innovative attraverso la partecipazione al capitale di un business angel o di un venture capitalist.

A beneficiare dell’iniziativa sono soprattutto giovani micro e piccole imprese in forma di società di capitali, ma anche ricercatori universitari e laureati in materie tecnico-scientifiche od economiche che si impegnino a creare un’unità produttiva sul territorio per un periodo minimo di 3 anni dalla data di avvio della realizzazione del business plan.

Il “Bando 2013 a favore della capitalizzazione di nuove imprese o di imprese innovative da costituire” mostra come in Alto Adige ci sia la tendenza a favorire progetti capaci di valorizzare, tra le altre cose, la relazione tra imprenditori, venture capitalists e business angels con una partecipazione di minoranza non inferiore ad un terzo del capitale sociale della neo costituita azienda.
Le giovani realtà, in questo modo, potranno contare su guide esperte e consolidate ma anche su risorse finanziarie che possano agevolare un crescita veloce dell’azienda.

Ulrich Stofner, Direttore BLS, Business Location Südtirol – Alto Adige, ha dichiarato: “Risorse finanziarie, competitività, poca burocrazia, un ambiente favorevole all’innovazione. E’ questo l’habitat Alto Adige, un terreno fertile per il business ed estremamente attrattivo per gli investitori. Il nostro impegno come BLS è di porci al fianco di tutte le nuove imprese accompagnando il loro insediamento grazie a servizi mirati e gratuiti di consulenza e orientamento. Scegliere Bolzano significa scegliere di dare forma alla propria idea di futuro nel posto giusto, potendo disporre di tutti gli strumenti per realizzare e sviluppare i propri obiettivi imprenditoriali”.

Maurizio Bergamini, direttore della Ripartizione innovazione, ha spiegato: “La presenza di un Business Angel fornisce assistenza al management della neonata impresa, che si può avvalere delle sue competenze tecniche e organizzative. Gli studi fatti dimostrano che le aziende che hanno avuto tale figura nella propria compagine sociale si sono sviluppate con ritmi di crescita molto superiori”.

Per accedere al bando, occorre presentare le comande presso l’ufficio provinciale innovazione, ricerca e sviluppo, in forma cartacea o digitale.
Nel frattempo, è possibile consultare i dettagli dell’iniziativa e la modulistica da scaricare sul sito Provincia.bz.

Vera MORETTI

Il settore del turismo produce posti di lavoro, anche con la crisi

Sono interessanti i dati che emergono dal III Rapporto dell’Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo pubblicato dall’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo.

Salta all’occhio, ad esempio, il numero degli occupati che, in Italia, opera nel settore: si tratta di oltre 954 mila persone, nel 2011, tra lavoratori a tempo pieno ed a tempo parziale.
Di questi quasi il 60% sono donne, mentre l’età media è di appena 36 anni.
Ciò significa che quasi il 5% della forza lavoro dipendente del nostro Paese si occupa di turismo.

Tra questi, il 59% degli occupati risulta assunto a tempo pieno mentre gli stranieri rappresentano il 24% della forza lavoro.
Il numero delle aziende turistiche con lavoratori dipendenti è pari a 170.222 (media annua), di queste 24.653 appartengono al comparto ricettivo, 138.627 ai pubblici esercizi, 6.431 all’intermediazione, 304 al comparto termale e 207 ai parchi di divertimento.

Tra le prime cinque regioni italiane per numero di dipendenti nel turismo c’è la Lombardia con 170.107 lavoratori, seguita da Emilia Romagna con 100.295, Veneto con 96.733, Lazio con 94.076 e Toscana che ne registra 73.297.

Per quanto riguarda le province, la prima, per numero di occupati, è Milano, con 93.703 lavoratori dipendenti. Al secondo posto c’è Roma con 76.398 dipendenti. Terza è la provincia di Napoli con 31.706 lavoratori, quarta la provincia di Venezia che ha registrato 28.105 dipendenti e quinta la provincia di Bolzano con 26.211 dipendenti.
E tutte hanno registrato un aumento degli occupati nell’ultimo anno.

Vera MORETTI