Bonifico bancario o postale, è possibile senza conto corrente?

In questa rapida ma esaustiva guida andremo a verificare se è possibile effettuare un bonifico bancario o un bonifico postale senza conto corrente. Quando e se è possibile effettuarlo, lo scopriamo nei paragrafi seguenti.

Bonifico è possibile senza conto corrente?

Al tempo d’oggi possiamo ben dire che è sempre meno frequente effettuare pagamenti in contanti ed è sempre più consono effettuare il pagamento mediante strumenti alternativi, come ad esempio carte di credito, assegni od anche bonifici.

Questo avviene anche perché con tali strumenti si ottiene l’enorme vantaggio di rendere sicure le transazioni e di proteggersi dai furti: pur smarrendo o subendo il furto di una carta di credito o una prepagata, infatti, non la si potrebbe utilizzare senza conoscere le credenziali. Con la seguente guida vedremo come si fa un bonifico bancario o postale senza conto corrente.

E’ giusto mettere in chiaro che per effettuare un pagamento alle coordinate Iban del destinatario non occorre necessariamente essere titolari di un conto, bancario o postale che sia. È necessario, difatti recarsi presso un istituto di credito e chiedere di fare un bonifico versando direttamente i soldi in contanti.

Come fare bonifico senza conto corrente

Vediamo di seguito come è possibile effettuare un bonifico senza un conto corrente.

È dunque fattibile effettuare un bonifico a favore di un’altra persona pur non avendo un proprio conto corrente. Esistono di fatto due modi per poter compiere un’operazione del genere:

  • recandosi presso un istituto di credito (banca o posta) e quindi versando il danaro allo sportello, chiedendo che lo stesso venga trasferito mediante bonifico ad altra persona. Si tratta del cosiddetto bonifico per cassa;
  • avvalendosi di una carta prepagata munita di codice Iban.

Quando si parla di codice Iban occorre sapere che non è possibile effettuare un bonifico se non si conosce l’Iban del destinatario del pagamento. L’Iban (sigla che sta per International Bank Account Number) non è altro che un codice costituito da 27 caratteri che si riferisce alle coordinate bancarie o postali.

Con il codice Iban i pagamenti si possono fare e ricevere bonifici e ricevere sul proprio conto grossi accrediti come stipendio o pensione.

Come effettuare bonifico con carta prepagata

A tal proposito, andiamo dunque a vedere come si effettua un bonifico, senza conto corrente, con una carta prepagata.

Come è stato detto, è possibile effettuare un bonifico bancario od anche un bonifico postale senza possedere un conto corrente, avvalendosi semplicemente di una delle tante carte prepagate fornite di un codice Iban.

Effettuare tale operazione di pagamento è semplicissimo. Innanzitutto, è necessario caricare la propria carta con il denaro sufficiente a fare il pagamento. A questo punto, per poter effettuare un bonifico si può usare una delle seguenti modalità:

  • andare dall’ istituto di credito che ha emesso la carta prepagata, quindi portare con sé la tessera e disporre il bonifico allo sportello;
  • effettuare tale operazione online, facendo accesso alla propria pagina personale. Nel caso di bonifico con carta Postepay Evolution, è sufficiente effettuare il login sul sito delle Poste Italiane, aprire il menu a tendina, posizionarsi su Ricariche e pagamenti e selezionare la voce Bonifico Sepa. Il costo del bonifico online è di 1 euro;
  • effettuare il pagamento direttamente da smartphone o tablet attraverso la apposita App. La procedura è praticamente la stessa di quella usata per il bonifico online.

Questo, dunque è quanto di più utile, esaustivo e necessario da sapere in merito alla questione di un bonifico da effettuare senza conto corrente.

Bonus sicurezza 2021 per impianti di allarme e porte blindate

L’esigenza di sicurezza è sempre più sentita dalle famiglie e proprio per questo c’è il Bonus Sicurezza 2021 confermato e prorogato dalla legge di bilancio 2021. Viste le finalità, questa misura viene anche definita Bonus antifurto, videosorveglianza e allarme. Vediamo chi può usufruirne e gli importi che si possono ottenere e come fare richiesta degli importi.

Chi può accedere al Bonus Sicurezza 2021

Il Bonus Sicurezza può essere richiesto dai soggetti tenuti al versamento dell’IRPEF e i titolari di partita IVA, possono usufruirne non solo i cittadini italiani, ma anche cittadini italiani residenti su territorio straniero, in questo caso l’impianto però deve essere installato su un immobile che si trova in Italia. Per poter procedere alla richiesta necessario essere in regola con il pagamento delle imposte IMU e TASI. Ad esempio, coloro che sono nella No Tax Area, non possono usufruirne.

In dettaglio possono accedere al bonus sicurezza:

  • proprietari dell’immobile o soggetti che hanno il diritto alle nuda proprietà (l’esempio classico è il soggetto che acquista la nuda proprietà dell’immobile lasciando il diritto di usufrutto al vecchio proprietario, naturalmente inq uesto caso i prezzi sono inferiori);
  • usufruttuari, titolari di un diritto di abitazione, uso e diritto di superficie (titolari di un diritto reale di godimento);
  • locatari e comodatari;
  • soci di cooperative;
  • imprenditori individuali, ma solo per interventi su immobili non considerati strumentali rispetto all’attività di impresa e soggetti indicati nell’articolo 5 del TUIR e che producono redditi in forma societaria.

Rispetto a tali soggetti può chiedere il beneficio anche il familiare convivente, il coniuge, il convivente, il coniuge separato a cui sia stata assegnata l’abitazione, la parte dell’unione civile

In cosa consiste il Bonus Sicurezza?

Il Bonus può essere richiesto con agevolazione al 50% fino al 31 dicembre 2021, nel 2022 sarà riconosciuto al 36%, conviene quindi affrettarsi per recuperare gli investimenti effettuati per la sicurezza dell’immobile.

Il Bonus Sicurezza viene riconosciuto su tutti gli interventi volti a migliorare le condizioni di sicurezza dell’immobile viene quindi riconosciuto per:

  • l’installazione di sistemi antifurto e di allarme (anche allarme fumogeno);
  • Installazione di portoni blindati;
  • manutenzione e applicazione di cancellate, recinzioni, grate sulle finestre ;
  • apposizione e sostituzione di serrature, spioncini, catenacci e lucchetti;
  • installazioni di saracinesche (per attività commerciali, ma anche per il box garage sotto casa);
  • installazione di tapparelle meccaniche con bloccaggi;
  • fotocamere a circuito chiuso;
  • rilevatori di aperture o meglio di tentativi di effrazione;
  • rilevatori di movimento;
  • vetri antisfondamento;
  • casseforti.

Il Bonus Sicurezza si può usare anche per l’installazione di sistemi di rilevazione di gas, incendi e fumi, quindi il termine sicurezza ha una portata ampia.

Le detrazioni sono al 50% queste non spettano soltanto sull’acquisto delle varie componenti, ma anche sulle spese di progettazione e installazione. L’importo massimo per il quale si può ottenere il beneficio è di 96.000 euro e di conseguenza si può ottenere una somma massima di 48.000 euro in 10 rate di uguale importo.

Come usufruire del Bonus Sicurezza

Il Bonus Sicurezza si usufruisce in forma di detrazione dall’IRPEF dei crediti maturati. Gli importi spesi e per i quali si ha diritto alla detrazione sono divisi in 10 rate di uguale importo e di conseguenza ogni anno si può riscuotere, sotto forma di detrazione delle imposte IRPEF, una rata. Se gli importi IRPEF non coprono l’intero ammontare che si avrebbe diritto di percepire, le restanti somme sono perse. L’effettiva riscossione inizia il primo periodo di imposta successivo rispetto a quello in cui sono state effettuate le spese.

Questo implica che, nella dichiarazione dei redditi successiva all’installazione dei sistemi di sicurezza, si dichiarano tali lavori con bonifici parlanti, la dichiarazione è vagliata e l’Agenzia delle Entrate provvede a scorporare le somme a cui si ha diritto dalle imposte IRPEF da versare. Se il lavoratore si avvale del sostituto di imposta che esegue mensilmente il versamento degli acconti IRPEF, si provvede alla restituzione al contribuente delle somme già versate. Se il contribuente invece provvede da solo al versamento delle imposte IRPEF, sarà esonerato dal versamento stesso.

Come effettuare i pagamenti

Per poter ottenere il beneficio fiscale è necessario effettuare dei pagamenti tracciabili e quindi attraverso un bonifico parlante bancario o postale.

Nel bonifico devono essere indicati obbligatoriamente alcuni dati:

  • codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento;
  • codice fiscale o partita IVA del destinatario del pagamento (può trattarsi dell’impresa di installazione, del progettista e di coloro che forniscono il materiale);
  • causale del versamento che deve contenere il numero della fattura a cui si riferisce il pagamento e l’indicazione di usufruire delle detrazioni articolo 16 bis DPR 917 del 1986.

Solitamente presso gli sportelli bancari e postali sono disponibili dei moduli pre-compilati per poter usufruire di tali benefici fiscali. In questo modo le operazioni sono facilitate ed è difficile commettere errori.

Le fatture dei pagamenti dovranno essere conservate a cura del contribuente che dovrà esibirle a richiesta alle autorità che dovessero eseguire dei controlli.

Per chi vuole usufruire dei vari Bonus vigenti per lavori in edilizia, c’è ancora la possibilità di avere il Superbonus al 110% sebbene con delel novità. Per maggiori informazioni, leggi l’articolo: Superbonus 110%: novità sul visto di conformità-congruità