Pensionati, a luglio con il bonus 200 euro anche la quattordicesima

A poco meno di un terzo dei pensionati, con il trattamento pensionistico del mese di luglio, oltre al bonus 200 euro, arriverà anche la quattordicesima mensilità. La mensilità aggiuntiva arriverà a chi ha un reddito annuale lordo non eccedente i 13.659,88 euro. Alla quattordicesima mensilità si aggiungerà l’indennità prevista dal governo per il caro prezzi. Si prospetta, dunque, un maxi cedolino per una parte dei 13,7 milioni di pensionati.

Bonus 200 euro ai pensionati con redditi fino a 35 mila euro: di cosa si tratta?

Con il cedolino di luglio, i pensionati con redditi entro i 35 mila euro avranno il bonus 200 euro. Spetterà all’Inps, o in ogni modo all’ente previdenziale erogatore, procedere con le verifiche dei trattamenti previdenziali aventi diritto dell’indennità. Potranno ottenere il bonus anche i pensionati titolari di più trattamenti pensionistici. Tra i beneficiari figurano, anche, i percettori di assegno sociale, di trattamenti per invalidità civile, sordomuti e ciechi e le indennità di accompagnamento alla pensione.

Tetto di reddito per ricevere il bonus 200 euro: come si calcola?

Per il calcolo dei 35 mila euro di limite per ricevere il bonus 200 euro si considerano tutte le tipologie di redditi, ad esclusione:

  • dei redditi della casa di abitazione;
  • del trattamento di fine rapporto (Tfr);
  • dell’assegno unico;
  • degli assegni familiari;
  • assegni di guerra;
  • gli indennizzi per i danni subiti da vaccini obbligatori, somministrazioni di emoderivati, trasfusioni;
  • l’indennità di accompagnamento.

Quattordicesima di pensione, chi ne ha diritto?

Nel cedolino di pensione di luglio arriverà anche la quattordicesima mensilità. Ne hanno diritto i pensionati che abbiano già compiuto i 64 anni di età ed abbiano un reddito personale non eccedente i 13.659,88 euro annui. L’importo della quattordicesima varia a seconda degli anni di versamenti contributivi effettuati durante la vita lavorativa. Inoltre, differenze si riscontrano tra ex lavoratori alle dipendenze e lavoratori autonomi.

Quattordicesima mensilità di pensione, quali sono gli importi del 2022?

A seconda dei parametri di calcolo della quattordicesima mensilità di pensione, l’importo varia da un minimo di 437 euro a un massimo di 655 euro. Si tratta dei pensionati che abbiano un reddito individuale fino a 1,5 volte l’importo dell’assegno minimo, fissato per il 2022 a 525,38 euro. Su base annua, si tratta di redditi da pensione equivalenti a 10.244,91 euro lordi. Per i contribuenti che abbiano un reddito da pensione di importo compreso tra 1,5 e 2 volte la pensione minima, l’importo della quattordicesima si attesta tra i 336 euro e i 504 euro. In ogni caso, il limite per ricevere la quattordicesima rimane pari a 13.659,88 euro annui.

Pensionati: maxi importo nel mese di luglio. Quanto si avrà in più?

Per i pensionati il mese di luglio potrebbe essere una vera manna dal cielo, infatti molti potranno cumulare l’assegno ordinario, la quattordicesima mensilità e il bonus una tantum di 200 euro previsto nel decreto Aiuti 2022.

Pensionati: a chi spetta la quattordicesima mensilità e importo massimo

La quattordicesima mensilità è una maggiorazione alla pensione spettante a coloro che hanno compito 64 anni di età e hanno una pensione di importo fino a 2 volte l’importo previsto per la pensione minima. Per coloro che perfezionano il requisito anagrafico entro il 31 luglio 2022 l’importo sarà messo in liquidazione nel mese di luglio. Coloro che maturano il requisito anagrafico dopo il 1° agosto 2022 l’importo sarà erogato dall’INPS nel mese di dicembre insieme alla tredicesima e in misura proporzionale rispetto ai mesi di spettanza.

L’ammontare effettivo della quattordicesima mensilità dipende dal reddito. Per il 2022 coloro che hanno un reddito annuo lordo inferiore a 10.224,82 euro potranno avere fino a 655,20 euro, mentre coloro che hanno un reddito compreso tra 10.224,82 euro e 13.633,10 € potranno ricevere un importo massimo di 504 euro.

Per conoscere gli importi dettagliati in base all’anzianità contributiva e in base alla tipologia di lavoro ( autonomo o dipendente) puoi leggere l’articolo: Quattordicesima 2022 pensionati: chi potrà percepirla e a quanto ammonta.

Ricordiamo che anche alcuni lavoratori possono percepire la quattordicesima mensilità, ma in questo caso occorre far riferimento al CCNL applicato.

Bonus una tantum di 200 euro nel decreto Aiuti 2022

A queste somme che abbiamo visto, nel mese di luglio sarà sommato il bonus di 200 euro previsto dal decreto Aiuti 2022. Questo bonus è diretto ai pensionati che potranno percepirlo nel mese di luglio 2022 con la pensione, ai lavoratori dipendenti, a cui sarà anticipato dal datore di lavoro, e ai lavoratori autonomi.

L’obiettivo del Bonus di 200 euro è aiutare le famiglie a far fronte ai rincari che in questi mesi si stanno abbattendo su tutti i prodotti, da quelli energetici alla spesa quotidiana che fa registrare prezzi elevati.

Il bonus di 200 euro una tantum dovrebbe essere erogato a circa 28 milioni di italiani infatti viene corrisposto a coloro che hanno un reddito inferiore a 35.000 euro.

Facendo i calcoli emerge che alcuni pensionati potrebbero ottenere fino a 855 euro in più nella mensilità di luglio.

Bonus 200 euro per pensionati e lavoratori, ecco in cosa consiste

Bonus 200 euro in arrivo per pensionati e lavoratori, ecco chi può richiederlo e quali sono i requisiti che occorre possedere.

Bonus 200 euro, ecco in cosa consiste l’aiuto

Arrivano buone notizie per gli italiani, soprattutto pensionati e lavoratori. Infatti il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto aiuti che prevede numerose misure a favore delle famiglie e delle imprese. Il bonus 200 euro è un contributo una tantum di cui possono usufruire le persone che hanno un reddito fino a 35 mila euro di reddito. E con uno stipendio netto che, al massimo, è di circa 1.800 euro al mese. Queste sembrano essere i solo due requisiti da dover rispettare.

Potranno godere di questo contributo circa 28 milioni di italiani compreso i lavoratori autonomi. Il costo delle misura dovrebbe fermarsi a 5,8 miliardi.  Il contributo, secondo il premier Draghi: “consente di aiutare le famiglie e limita i rischi dovuti a ulteriori aumenti dell’inflazione“. Il Governo si sta mettendo a lavoro per assolvere a questa “promessa” in tempo molto celere, ma aspettando i così detti tempi tecnici, non è detto che l’accredito avvenga già il mese prossimo. Tuttavia rischiano di restare a bocca asciutta i lavoratori stagionali o i precari, come oltre 900 mila braccianti agricoli.

Da dove arrivano questi nuovi fondi?

Per finanziare il bonus di 200 euro, il ministro dell’Economia Daniele Franco ha spiegato: “sono stati stanziati oltre sei miliardi, diretti principalmente a finanziare il sostegno ai redditi con un bonus di 200 euro, con l’aumento del prelievo straordinario sulle aziende importatrici e produttrici di energia e hanno realizzato extra-profitti grazie ai prezzi energetici”. A dire il vero molte delle misure previste dal decreto aiuti saranno così finanziati. Nel frattempo il prelievo sugli extra profitti delle imprese operanti nel settore elettrico, sono aumentati dal 10% al 25%.

Tra le altre misure decise dal Governo per aiutare le famiglie, c’è anche un nuovo intervento sul Bonus sociale energia elettrica e gas. La misura, già adottata per il secondo trimestre 2022, è estesa al terzo trimestre 2022 e sarà attuata dall’ARERA – Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.

Quando arriverà il bonus 200 euro?

Sembra che il bonus 200 euro sarà erogato in modo automatico direttamente dall’Inps. Tuttavia i pensionati dovrebbero trovarselo accreditato, nel cedolino del mese di luglio 2022. Nel caso di lavoratori autonomi ancora non sono state definite le modalità di erogazione.

Mentre per i lavoratori dipendenti l’agevolazione sarà inserita nella busta paga del mese di giugno oppure in quella di luglio. Il contributo sarà erogato in modo diretto direttamente dai propri datori di lavoro. Questi ultimi recupereranno l’importo al primo credito d’imposta possibile. In altre parole i datori di lavoro dovranno solo anticipare tale somma. Infine non dovrebbero godere di tale misura i percettori di pensione e reddito di cittadinanza.