Bonus casa minori per mobili, elettrodomestici, verde e acqua potabile: cosa sono?

Fino a tutto il 2024 (il 2023 per l’acqua potabile) si può usufruire dei bonus casa minori per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici e per la sistemazione del verde. Le detrazioni fiscali su questi tre bonus variano da un minimo del 36% fino a un massimo del 50% con differenti limiti di spesa. Tuttavia, per poter beneficiare dei bonus, è necessario rispettare determinate condizioni.

Bonus mobili e grandi elettrodomestici, per cosa si può prendere?

La legge di Bilancio 2022 ha prorogato fino a tutto il 2024 la detrazione fiscale spettante per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. Tuttavia, per poter ottenere il bonus fiscale è necessario aver svolto i lavori per il recupero edilizio previsti dall’articolo 16 bis del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir). Ovvero che sia stato utilizzato il superbonus. Pertanto, il bonus sull’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici è subordinato ai lavori di ristrutturazione edilizia.

Bonus mobili ed elettrodomestici, quali sono le spese ammesse alla detrazione fiscale?

La detrazione fiscale del 50% del bonus mobili e grandi elettrodomestici deve essere ripartita per 10 quote annuali di uguale importo. Si inizia dal periodo di imposta nel quale si è sostenuta la spesa per l’acquisto dei beni oggetto di agevolazione fiscale. Tuttavia è necessario fare attenzione alle caratteristiche dei mobili e soprattutto degli elettrodomestici. Infatti, i grandi elettrodomestici ammessi alla detrazione devono essere di classe a partire dalla A per i forni; dalla classe minima F per i congelatori e per i frigoriferi; dalla classe minima E per le lavatrici, le lavastoviglie e le asciugatrici. L’ammontare della spesa non deve superare i 10.000 euro per gli acquisti effettuati nel 2022; o i 5 mila euro per le spese degli anni 2023 e 2024.

Bonus mobili ed elettrodomestici, come considerare il rapporto con gli interventi di ristrutturazione edilizia?

Specifica attenzione deve essere posta per quanto concerne il momento in cui vengono svolti i lavori oggetto di ristrutturazione edilizia e quello nel quale vengono effettuati gli acquisti. Ad esempio, per gli acquisti di mobili ed elettrodomestici fatti nel 2020, gli interventi di ristrutturazione edilizia devono essere iniziati a decorrere dal 1° gennaio 2019. L’anno di svolgimento degli interventi edilizi diventa anche l’anno di riferimento per i limiti di spesa del bonus mobili ed elettrodomestici dell’anno successivo.

Bonus verde 2022, 2023 e 2024: per cosa si può ottenere la detrazione fiscale?

Fino a tutto il 2024 si può beneficiare della detrazione fiscale prevista del bonus verde. Si tratta di un beneficio fiscale ottenibile per i seguenti interventi:

  • la sistemazione a verde delle aree scoperte private relative a edifici esistenti, a unità immobiliari e pertinenze e recinzioni;
  • alla realizzazione degli impianti di irrigazione o di pozzi;
  • alla costruzione delle coperture a verde o di giardini pensili;
  • alle relative spese di progettazione e di manutenzione.

Quali interventi non beneficiano della detrazione fiscale del bonus verde?

Non sono oggetto di bonus verde, e quindi di detrazione fiscale, i seguenti interventi:

  • la manutenzione ordinaria e quella periodica di giardini già esistenti. L’intervento non comporta innovazioni;
  • gli interventi in economia.

Si possono ottenere i benefici fiscali del bonus verde anche nel caso in cui il contribuente si rivolga a più fornitori per acquistare piante, alberi, arbusti, specie vegetali, cespugli utili a realizzare i lavori. L’intervento sull’area verde deve essere complessivo e comprendere anche i lavori necessari per realizzarlo.

Bonus verde, che tipo di detrazione spetta ai contribuenti?

Sia nel 2022 che nei prossimi due anni, gli interventi sul verde rientranti nel bonus comportano una detrazione fiscale del 36%. Il beneficio fiscale va applicato sulle spese sostenute per un totale di 5 mila euro. La detrazione massima ottenibile è pari dunque a 1.800 euro. È necessaria la tracciabilità dei pagamenti effettuati per ottenere il bonus: vanno bene anche gli assegni bancari, i bonifici ordinari e le carte di credito. La detrazione fiscale deve essere ripartita in 10 quote annuali di uguale importo a partire dall’anno di imposta nella quale si sono sostenute le spese.

Bonus verde, cosa avviene nel caso di detrazione fiscale del condominio?

Il bonus verde è previsto anche nel caso in cui i lavori ammessi al beneficio fiscale siano effettuati all’esterno delle parti comuni di un condominio. In tal caso, la detrazione fiscale va calcolata sulla quota imputabile e versata nei tempi previsti per la dichiarazione dei redditi da ciascun condominio. Risulta sufficiente la detenzione o il possesso dell’immobile oggetto di intervento. Pertanto, oltre al proprietario dell’unità abitativa, beneficiano del bonus verde anche il nudo proprietario, il titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile, il locatario, il comodatario, l’imprenditore individuale o la società di persone per i beni che non rientrano tra quelli strumentali.

Bonus acqua potabile, fino a quando si può ottenere l’agevolazione fiscale?

Tra i bonus casa minori c’è da menzionare quello relativo all’acqua potabile. Il bonus fiscale è valido fino al 31 dicembre 2023 per le spese sostenute sull’acquisto di depuratori per l’acqua e per i sistemi di mineralizzazione, di filtraggio, di addizione dell’anidride carbonica alimentare. Si può ottenere la detrazione fiscale anche per i costi sostenute per l’installazione degli strumenti.

Chi può beneficiare del bonus acqua potabile ed entro quali limiti di spesa?

La detrazione fiscale connessa al bonus acqua potabile è pari al 50% delle spese ammissibili. Tuttavia sono previsti due limiti di spesa. Per le persone fisiche il massimo della spesa ammissibile è di 1.000 euro. Il limite deve essere inteso per ogni unità immobiliare. Per i soggetti che svolgono attività di impresa, di arte o di professione e per gli enti non commerciali il massimo della spesa ammissibile è fissato a 5 mila euro. In tal caso l’immobile deve essere adibito all’attività professionale o istituzionale.

 

Bonus mobili 2022: si va verso la conferma con nuovi importi detraibili

Si va verso la conferma del bonus mobili anche per il 2022, ecco i requisiti per ottenerlo e i limiti previsti per il bonus mobili 2022.

Il bonus mobili 2022

Quando si effettuano delle ristrutturazioni è d’uopo anche cambiare dei mobili, in tutto o in parte, e degli elettrodomestici, infatti di solito cambiando stile e con i vari traslochi necessari per la ristrutturazione, può necessitare anche la sostituzione e il bonus mobili va incontro a queste esigenze. Non solo, infatti questa misura fin dal suo esordio ha avuto l’obiettivo di aiutare coloro che lavorano in questo settore e che, come molte tipologie di attività, è stato travolto dalla lunga crisi economica che l’Italia ha attraversato. Con lo scopo di continuare a sostenere il settore, la legge di bilancio prevede l’estensione del bonus mobili anche per il 2022.

Nel merito il provvedimento non prevede molte novità, infatti si potrà usufruire di questo importante aiuto solo per l’acquisto di mobili/arredi ed elettrodomestici di classe energetica almeno A+, per i forni in classe almeno A, da installare in abitazioni che sono state oggetto di ristrutturazione, ciò anche se i mobili nuovi non devono essere collocati esattamente nella parte dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

Come ottenerlo

Per ottenere il bonus è necessario farne richiesta con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo rispetto a quello della data di acquisto dei mobili e degli elettrodomestici. Naturalmente occorre che le spese siano state sostenute attraverso mezzi di pagamento che permettano di ricostruire il versamenti e quindi con bonifico parlante, carta di credito o di debito. Non è possibile effettuare il pagamento in contanti oppure con assegno. E’ possibile usufruire del bonus anche nel caso in cui si scelga il pagamento a rate, ma la società che eroga il finanziamento deve consentire il pagamento attraverso i mezzi su visti, quindi bonifico, carta di credito o di debito. L’anno di riferimento per l’acquisto dei mobili a rate è quello in cui la finanziaria ha effettivamente versato gli importi al venditore, quindi quello dell’acquisto.

Per ottenere il bonus mobili 2022 i lavori collegati all’acquisto di tali beni devono portare una data non anteriore al 1° gennaio 2020, ma comunque successiva rispetto all’inizio dei lavori di ristrutturazione, per dimostrare ciò è necessario conservare gli atti da cui rileva la data dell’avvio dei lavori. Per gli interventi che non necessitano della comunicazione di avvio dei lavori, si potrà procedere con autocertificazione della data di avvio degli stessi. Se la ristrutturazione è inerente le parti comuni del condominio ogni condomino potrà ottenere la sua quota, ma solo se l’acquisto degli arredi è inerente alle parti in comune.

Importi previsti per il bonus mobili 2022

Nel caso del bonus mobili 2022, a differenza dei lavori di ristrutturazione che possono godere anche della cessione del credito e dello sconto in fattura, è prevista solo la possibilità di ottenere la detrazione dall’IRPEF. La stessa ammonta al 50% dei costi sostenuti con un limite massimo di spesa di 10.000 euro. Precedentemente il limite era 16.000 euro, questo limite è valido fino al 31 dicembre 2021 quindi potrebbe essere conveniente affrettarsi visto che la soglia ora indicata di 10.000 euro non è ancora definitiva e fino a pochi giorni fa si parlava di 5.000 euro. Gli importi saranno restituiti in 10 rate annuali di uguale importo da scalare però all’IRPEF dovuta. Di conseguenza, se il reddito è particolarmente basso, si usufruisce di altre detrazioni e quindi la propria quota IRPEF è incapiente, le somme in eccesso sono perse.

Un po’ di attenzione deve essere posta anche alla parte burocratica, cioè l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici deve essere effettuato dallo stesso soggetto che sta beneficiando dei bonus per le ristrutturazioni, cioè se la ristrutturazione è pagata dal coniuge A, per poter usufruire del bonus mobili 2022, gli arredi devono risultare pagati dallo stesso soggetto. Se a effettuare il pagamento è il coniuge B, si perde il diritto all’agevolazione fiscale.

Infine, è necessario ricordare che per poter usufruire della detrazione fiscale IRPEF per il bonus mobili 2022 è necessario che sia effettuata la comunicazione all’ENEA.

Detrazioni fiscali per lavori edili, ecco cosa cambia

Uno dei bonus più utilizzati dai cittadini negli ultimi anni è senza dubbio quello delle detrazioni fiscali per lavori edili. È bene ricordare che con la legge di Stabilità recentemente approvata sono cambiate alcune cose relative alle suddette detrazioni fiscali per lavori edili, la più importante delle quali riguarda l’accorciamento del periodo per l’esecuzione e il pagamento dei lavori per risparmio energetico e l’innalzamento al 65% del bonus fiscale riservato ai condomini.

Nel dettaglio ecco le principali detrazioni fiscali per lavori edili ancora valide per tutto il 2015.

Bonus mobili ed elettrodomestici
Rimane la detraibilità al 50% per un massimo di 10mila euro per le spese per arredamento di portinerie o parti comuni e grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica.

Efficientamento energetico
Rimane la detraibilità del 65% per un massimo di 100mila euro. Oltre alla sostituzione degli infissi, l’installazione di pannelli solari o l’isolamento termico, godono delle detrazioni fiscali per lavori edili anche l’acquisto e la messa in opera di generatori di calore a biomassa (detrazione massima 30mila euro) e le schermature solari (detrazione massima 60mila euro).

Opere di recupero edilizio
Detrazione del 50% per tutto il 2015 (massimo 96mila euro per unità abitativa. Dall’1 gennaio 2016 la detrazione sarà del 36%.

Adeguamento antisismico
Detrazione del 65% con il limite di spesa di 96mila euro.

Ritenute sui bonifici ai fornitori
Sale dal 4% all’8% l’aliquota della ritenuta applicata sui bonifici bancari effettuati dai clienti alle aziende che realizzano i lavori.

Chiarimenti dalle Entrate sul bonus mobili

L’Agenzia delle Entrate, in merito al bonus del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, ha voluto precisare che riguarda le spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013 purché collegate alla detrazione per ristrutturazioni edilizie con spese sostenute dal 26 giugno 2012.

Inoltre, il pagamento può essere fatto, oltre che con bonifico bancario o postale, anche con carta di credito o debito, per un importo agevolabile massimo di 10.000 euro ad unità immobiliare.
Non è invece possibile utilizzare assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Per ricevere il bonus, occorre documentare la spesa sostenuta, con le fatture che testimoniano l’acquisto dei beni.

La circolare pubblicata dall’Agenzia fornisce anche chiarimenti che riguardano la riqualificazione energetica degli edifici e il recupero del patrimonio edilizio.

Rientrano nella detrazione i letti, gli armadi, le scrivanie, i divani e in generale gli elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (classe A per i forni) ma anche le spese di trasporto e montaggio.

Per usufruire del bonus è necessaria la realizzazione di interventi edilizi. La detrazione riguarda le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2013 e possono riguardare le singole unità immobiliari ma anche le parti comuni degli edifici residenziali.

La detrazione è stata prorogata, con lo sconto che sale dal 55 al 65%, per gli interventi di riqualificazione energetica. In questo caso, la proroga vale anche per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore.
In questo caso, c’è tempo fino al 30 giugno 2014.

Per le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2013, la detrazione è pari al 50% dell’importo, con un limite massimo di spesa di 96 mila euro per ciascuna unità immobiliare da ripartire in dieci quote annuali di pari importo.

Dal 2014, la detrazione scenderà al 36% e il limite massimo di spesa sarà di 48mila euro.
Una speciale detrazione del 65% e’ prevista per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2013 per gli interventi realizzati su edifici che si trovano in zone sismiche ad alta pericolosità.

Vera MORETTI

Bonus mobili anche per gli elettrodmestici

E’ stato approvato dal Senato un emendamento che estende la detrazione fiscale del 50% sull’acquisto di arredamento per la casa anche agli elettrodomestici. Questo provvedimento ha valore retroattivo, poiché prevede che il rimborso entri in vigore per gli acquisti effettuati dal 6 giugno 2013.

Inizialmente, tale provvedimento riguardava solo i mobili, ma ora sono stati inclusi gli elettrodomestici, spesso parte integrante, e necessaria, dell’arredo di casa. Per questo, la validità coincide con l’entrata in vigore del bonus mobili, avvenuta, appunto, il 6 giugno scorso.

Ciononostante, la detrazione sugli elettrodomestici diverrà operativa solo quando terminerà l’iter parlamentare della legge di conversione (entro il 5 agosto).
Nel bonus, quindi, sono compresi i grandi elettrodomestici di classe minima A+, per le apparecchiature che prevedono etichetta energetica, tranne i forni, per i quali si detrae partendo dalla classe A.
La detrazione, da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10mila euro.

Ciò che non risulta chiaro, però, è se i 10mila euro devono essere sommati ai 96mila che rappresentano il tetto massimo sui lavori di ristrutturazione effettuati su singola unità immobiliare, oppure se debbano essere ricompresi in questo tetto.
Il testo uscito da Palazzo Madama è identico a quello del decreto, mentre invece erano stati approvati emendamenti che specificavano lo scorporo di questa detrazione, lasciando intendere che i 10mila euro si sommassero ai 96mila.

Se si legge il testo, però, si evince che il contribuente che rientra nei requisiti per ricevere la detrazione, ha diritto ad analoga agevolazione (50%) sulle “ulteriori spese documentate” per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, per un massimo di 10mila euro. Ma ciò non chiarisce se questo importo è incluso o aggiuntivo rispetto al 96mila stabiliti in precedenza.

Per godere del bonus, si ricordano le istruzioni già impartite dall’Agenzia delle Entrate relativamente al bonus mobili: il pagamento deve essere effettuato tramite bonifico bancario o postale, con le stesse modalità già previste per la ristrutturazione edilizia, indicando causale del versamento attualmente utilizzata dalle banche e da Poste Italiane SPA per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati, codice fiscale dell’acquirente, partita IVA o codice fiscale dell’intestatario del bonifico.

Vera MORETTI