Bonus Sud: scarica il modello per richiedere il credito di imposta

Dal 7 giugno 2022 sarà possibile richiedere il credito di imposta previsto dal Bonus Sud, l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile il 6 aprile 2022 il modello da utilizzare per poter accedere all’agevolazione. Sono inoltre disponibili le istruzioni per compilare il modello. In fondo all’articolo è possibile scaricare entrambi i moduli.

Cos’è il Bonus Sud e chi può richiederlo?

Il Bonus Sud è un credito di imposta, ha l’obiettivo di fornire aiuto alle regioni del Sud che decidono di investire in acquisto di beni strumentali in modo da aumentare l’occupazione. Con la legge di bilancio 2022, comma 175 dell’articolo 1 della legge 234 del 2021, è stato ampliato il perimetro delle Regioni che possono accedere al beneficio. Attualmente possono richiedere il credito di imposta del Bonus Sud le regioni Abruzzo, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Puglia e Molise.

Il credito di imposta è riconosciuto a fronte di:

  • operazioni di acquisto di beni strumentali che fanno parte di un progetto di investimento iniziale.

Il nuovo Modello reso noto dall’Agenzia delle Entrate deve essere utilizzato anche dalle imprese che accedono agli investimenti destinati ai comuni colpiti dal sisma (Sisma Bonus) a far data dal 24 agosto 2016 e dalle imprese che accedono credito d’imposta per gli investimenti ZES ai beni acquistati entro il 31 dicembre 2022 (Zone Economiche Speciali).

Il Modello per la domanda per accedere al credito di imposta Bonus Sud

Il nuovo modello comprende il Quadro B dove devono essere indicati gli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022. La domanda dovrà essere inviata tramite software dell’Agenzia delle Entrate che però ancora è in fase di realizzazione e l’invio potrà essere effettuato direttamente dal contribuente, tramite intermediario, come dottori commercialisti, CAF, associazioni di categoria e altri soggetti abilitati. Infine, la domanda potrà essere presentata tramite una società del gruppo, questo ovviamente se il richiedente è una società inserita all’interno di un gruppo societario.

Nelle istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate insieme al modello per richiedere il credito di imposta per il Bonus Sud viene anche specificato che, per quanto riguarda gli aiuti concessi alle imprese che si trovano nelle zone colpite dal sisma, per le spese sostenute nell’anno dal 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021 devono essere rispettati i limiti previsti nel Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19″ (Temporary Framework) .

Settori esclusi dal Bonus Sud

Viene inoltre specificato che il credito di imposta per il Bonus Sud non può essere utilizzato da imprese che operano nei seguenti settori:

  • siderurgico
  • carbonifero;
  • costruzione navale;
  • fibre sintetiche;
  • trasporti;
  • produzione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche;
  • creditizio;
  • finanziario;
  • assicurativo.

Non potranno accedere le imprese in difficoltà. Inoltre dagli aiuti Zes, sono escluse le aziende agricole e impegnate nel settore della pesca e acquacoltura. Non potranno accedere le imprese in difficoltà, cioè per le quali è già stata avviata una procedura di liquidazione o si trova in stato di insolvenza.

Per le aziende agricole devono essere fatte delle differenze, per saperne di più, leggi l’articolo Agricoltura: ecco quando il Bonus Sud spetta anche alle imprese agricole

Come ottenere il credito di imposta

I crediti potranno essere utilizzati in compensazione e con l’uso del modello F24 e attraverso l’uso della piattaforma telematica dell’Agenzia delle Entrate.

Scopri come pagare le tasse con il Modello F24 nella guida: Come pagare le tasse con il modello F24 e per quali tributi si usa

Nel caso in cui l’azienda sia beneficiaria di diversi aiuti, ad esempio Bonus Sud, Bonus Sisma e Bonus Zes per ogni richiesta deve compilare il modulo separatamente.

Per poter accedere al bonus il titolare dell’impresa o il suo rappresentante legale deve rilasciare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui si afferma che si è in possesso dei requisiti previsti dalla normativa europea e nazionale relativi al credito d’imposta. L’atto notorio deve essere rilasciato per ogni credito a cui si vuole accedere.

Nel caso in cui il credito di imposta maturato superi i 150.000 € il soggetto deve dichiarare di essere iscritto negli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa di cui all’art. 1, comma 52, della legge 6 novembre 2012, n. 190.

Misure massime del credito di imposta

Indichiamo di seguito in modo sintetico le percentuali di credito di imposta che è possibile far valere

Regione Piccole imprese Medie imprese Grandi imprese
Campania 45% 35% 25%
Puglia 45% 35% 25%
Basilicata 45% 35% 25%
Calabria 45% 35% 25%
Sicilia 45% 35% 25%
Sardegna 45% 35% 25%
Abruzzo 30% 20% 10%
Molise
(per i beni acquisiti
fino al 31.12.2021
30% 20% 10%
Molise
(per i beni acquisiti
nel 2022)
45% 35% 25%

 

Considerato che dal 1° marzo 2017 questo aiuto è cumulabile con gli aiuti de minimis e con gli altri aiuti di Stato, la percentuale ora vista deve essere applicata al costo dei beni strumentali, diminuito degli aiuti già concessi o richiesti per gli stessi investimenti.

Gli aiuti di Stato già richiesti o concessi devono essere indicati nel Quadro D del modello

Di seguito il modello per la richiesta in PDF e le istruzioni complete per completarlo. Nelle istruzioni sono anche indicati per ogni regione i comuni che possono accedere al Bonus Sisma e al bonus ZES.

Modello

istruzioni_zes

 

 

Agricoltura: ecco quando il Bonus Sud spetta anche alle imprese agricole

L’8 marzo 2022, in risposta a un’interrogazione in Commissione Finanze della Camera, il MEF ha chiarito alcuni punti rispetto al credito di imposta del Bonus Sud chiarendo in quali casi spetta anche alle imprese agricole.

Cos’è il Bonus Sud?

Il Bonus Sud è un’agevolazione fiscale, sotto forma di credito di imposta, riservata alle imprese delle Regioni del Sud, e in particolare Campania, Molise, Abruzzo, Calabria, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna. Il credito viene riconosciuto per gli investimenti in beni strumentali effettuati dalle imprese indicate nell’articolo 55 del Tuir (Testo Unico Imposte sul Reddito) . Si tratta di titolari del reddito di impresa indipendentemente dalla forma giuridica della loro attività. Si può trattare di investimenti per imprese pre-esistenti, ma anche finalizzati a un investimento iniziale, mentre non si può ottenere nel caso in cui si tratti di beni strumentali acquistati con il solo obiettivo di sostituire quelli dismessi e che non portano una reale novità nell’impresa.

Nell’articolo 55 del Tuir sono ricomprese anche le aziende agricole, ma in merito ad esse devono essere fatte delle precisazioni e la risposta all’interrogazione parlamentare ha l’obiettivo di chiarire punti critici della disciplina.

Aziende agricole: in quali casi possono ricevere il Bonus Sud?

Le aziende agricole possono essere distinte in due categorie, cioè quelle che producono reddito di impresa e quelle che invece producono solo reddito agrario e reddito dominicale. Si tratta delle aziende agricole ricomprese nell’articolo 32 del Tuir. Il reddito agrario è considerato il reddito medio ordinario dei terreni derivante dallo sfruttamento delle potenzialità del terreno stesso. Si tratta più specificamente di:

  • attività di coltivazione del terreno e silvicoltura;
  • allevamento di animali con mangimi ottenibili per almeno ¼ dal terreno stesso e attività dirette alla produzione di vegetali attraverso l’uso di strutture fisse o mobili (serre) che però non devono coprire più di una metà del terreno;
  • le attività dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione dei prodotti derivanti prevalentemente dalla propria azienda agricola.

Questa esclusione dal beneficio è dovuta al fatto che le aziende agricole che producono reddito agrario e dominicale godono di una tassazione di vantaggio. Per maggiori informazioni leggi l’articolo: Tassazione delle aziende agricole: il regime delle imposte sul reddito

Deriva da questo che l’azienda agricola produce reddito di impresa nel caso in cui svolga attività anche attraverso l’uso di prodotti di altre aziende o realtà commerciali, ad esempio se l’azienda X si occupa della trasformazione in succhi di frutta della sua frutta e contemporaneamente anche della frutta dell’azienda Y e Z e i prodotti di queste due aziende sono prevalenti rispetto ai propri, siamo nell’ambito dell’attività di impresa e di conseguenza è possibile accedere al credito di imposta previsto dal Bonus Sud.

Quali soni i vantaggi del Bonus Sud in agricoltura?

Ricordiamo che in base alla legge di bilancio 2022 c’è tempo fino al 31 dicembre 2022 per effettuare investimenti in beni strumentali che possano usufruire del Bonus Sud. Inoltre la legge di bilancio 2022 ha previsto un credito di imposta maggiorato per le imprese che si trovano in aree svantaggiate anche in deroga ai limiti previsti per gli aiuti dall’Unione Europea. La legge di Bilancio ha infatti previsto l’applicazione della Carta degli Aiuti a finalità regionali approvata dall’Unione Europea e valida fino a 31 dicembre 2027.

Le regioni che possono avere tali maggiorazioni sono quelle che hanno un PIL pro capite inferiore al 75% della media dell’Unione Europea. Per gli investimenti effettuati in tali regioni il credito d’imposta sarà del 45% per le piccole imprese, del 35% per le medie imprese e 25% per le grandi aziende. In Abruzzo (Regione con reddito pro-capite che non rientra negli standard visti) invece saranno applicate le aliquote del 30% per le piccole imprese, 20% per le medie imprese e 10% per le grandi imprese.

Per conoscere le differenze e i limiti tra piccole, medie e grandi imprese, leggi la guida: Micro, Piccola e Media Impresa: definizione e differenze

Bonus Sud, arriva la proroga fino al 31 dicembre 2022 su macchinari, impianti e attrezzature

È arrivata la proroga del bonus Sud, la misura per l’acquisto o la locazione finanziaria, di impianti, di macchinari e di attrezzature. La legge di Bilancio 2022, infatti, è intervenuta sulla normativa del credito di imposta per gli investimenti nelle Regioni del Sud per individuare i territori ai quali verranno assegnate le agevolazioni della nuova Carta degli aiuti regionali del periodo 2022-2027.

Bonus Sud, da chi può essere fruita l’agevolazione?

L’agevolazione è fruibile per acquistare gli impianti, i macchinari e le attrezzature relative alle strutture produttive esistenti. Si può utilizzare il bonus anche per la locazione finanziaria. Nel caso in cui l’agevolazione viene richiesta per nuovi impianti, è necessario che facciano parte dell’iniziale progetto di investimento come previsto dai punti 49, 50 e 51 dell’articolo 2 del Regolamento europeo numero 651 del 2014.

Bonus Sud per la creazione di nuovi stabilimenti, come fare?

Il Bonus Sud, nel caso previsto dal Regolamento europeo, deve essere funzionale a macchinari, impianti e attrezzature di strutture produttive preesistenti, oppure a:

  • creare di nuovi stabilimenti;
  • ingrandire la capacità produttiva di uno preesistente;
  • diversificare la produzione di uno stabilimento per l’ottenimento di beni mai prodotti prima;
  • cambiare il processo produttivo di uno stabilimento già esistente.

Non si può richiedere il bonus Sud per investimenti relativi alla mera sostituzione dei beni strumentali dismessi. Manca, in tal caso, il principio della novità.

Bonus Sud e Carta degli aiuti a finalità regionale: contributi espressi in percentuale all’investimento

La legge di Bilancio 2022 ha introdotto la nuova Carta degli aiuti a finalità regionale per il periodo di programmazione dal 2022 al 2027. La Carta, come disciplinato dal comma 175 dell’articolo 1 della legge di Bilancio, indica quali sono le Regioni ammissibili agli investimenti e stabilisce quali siano le risorse da destinare agli aiuti. L’importo massimo del contributo dello Stato per i beni strumentali è espresso in misura percentuale in riferimento al costo dell’investimento.

Credito di imposta Bonus Sud: quanto spetta alle imprese per i beni strumentali?

Il quadro aggiornato relativo al credito di imposta per l’acquisto di macchinari, attrezzature e impianti vede le seguenti percentuali:

  • per la Puglia, la Basilicata, la Sicilia, la Campania, il Molise, la Calabria e la Sardegna il credito di imposta è pari al 45% per le piccole imprese, al 35% per le medie imprese e al 25% per le grandi imprese;
  • per l’Abruzzo le percentuali scendo al 30% per le piccole imprese, al 20% per le medie imprese e al 10% per le grandi imprese.

E’ online il nuovo modello del Bonus Sud

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è stato messo online il nuovo modello di comunicazione per accedere al credito d’imposta sugli investimenti nel Mezzogiorno, chiamato Bonus Sud, introdotto dalla Legge di Stabilità 2016.

Si legge nella nota diramata dall’Agenzia: “Il nuovo modello può essere utilizzato dalle imprese che acquisiscono beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo e che intendono beneficiare del Bonus Sud. Il nuovo modello sostituisce quello approvato con il Provvedimento del 24 marzo 2016. Con il nuovo modello di comunicazione sarà possibile sia chiedere l’autorizzazione alla fruizione del credito d’imposta sia rinunciare a una precedente richiesta o rettificare una comunicazione già inviata, comprese quelle presentate all’Agenzia delle Entrate con il modello precedente. Il nuovo modello va anche utilizzato per gli investimenti realizzati entro il 28 febbraio 2017, ossia quelli assoggettati alla normativa previgente. Il nuovo modello si è reso necessario per adeguare la comunicazione per la fruizione del credito d’imposta alle modifiche previste dal Dl Mezzogiorno 243/2016”.

Il credito d’imposta è relativo agli investimenti effettuati dall’1 gennaio 2016 fino al dicembre 2019 ed è possibile presentare una o più comunicazioni, ognuna riguardante uno o più soggetti.
Tale comunicazione va trasmessa attraverso Entratel o Fisconline fino al dicembre 2019, o direttamente o tramite intermediario.
L’invio va fatto utilizzando il software denominato “CIM17”, disponibile gratuitamente sul sito internet Agenziaentrate.gov.it a partire dal 27 aprile 2017. Per ogni comunicazione, sulla base della completezza dei dati dichiarati, l’Agenzia rilascia un’apposita ricevuta che attesta la fruibilità o meno del credito. Dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta, il beneficiario può utilizzare in compensazione il credito maturato, tramite modello F24 da presentare in via telematica.

Vera MORETTI