Bonus 200 euro lavoratori autonomi, sbloccati i pagamenti

Buone notizie per i lavoratori autonomi e professionisti: arrivato lo sblocco dei pagamenti dei bonus 200 euro sospesi il 19 ottobre 2022 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Bonus 200 euro lavoratori autonomi: blocco del pagamento

Il governo nei mesi scorsi al fine di aiutare le persone a far fronte ai rincari generalizzati dei prodotti, tra cui il caro energia, ha previsto due bonus: il bonus 200 euro e uno da 150 euro. Si tratta di misure una tantum. Mentre le erogazioni per pensionati e lavoratori dipendenti è stata abbastanza semplice, maggiori problemi vi sono stati per i lavoratori autonomi.

Il decreto attuativo per rendere operativo il pagamento in favore dei lavoratori autonomi ha avuto emanazione con tre mesi di ritardo e solo il 26 settembre 2022 c’è stata l’apertura delle piattaforme delle varie casse previdenziali, ad esempio Gestione Separata Inps, Inarcassa, Cassa Forense.

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A questo iniziale problema se n’è aggiunto un altro, cioè i fondi disponibili per lavoratori autonomi e professionisti per il versamento del bonus di 200 euro sono limitati. Proprio per questo nel decreto operativo veniva comunicato ai vari enti previdenziali l’onere di inviare in modo costante il flusso dei pagamenti.

Perché il Ministero ha bloccato i pagamenti?

Il 19 ottobre 2022 è però arrivata la richiesta da parte del Ministero del Lavoro alle varie casse previdenziali di bloccare i pagamenti al fine di avviare il monitoraggio e valutare la consistenza del plafond rimanente. Il Ministero aveva precisato che si trattava di un blocco solo temporaneo e dovuto alla necessità di riorganizzare il monitoraggio del flusso di informazioni vista l’ingente mole di richieste arrivate alle varie casse previdenziali.

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Nonostante il breve stop ai pagamenti, gli stessi ora sono ripresi e fino alla fine del mese i lavoratori autonomi e professionisti continueranno a ricevere i sussidi disposti con il decreto Aiuti Bis e Ter.

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Draghi: in conferenza annuncia un corposo pacchetto di aiuti alle famiglie

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato un nuovo decreto entro il mese di luglio con l’obiettivo di dare alle famiglie ulteriori corposi aiuti. Ecco cosa potrebbe contenere in base alle prime informazioni che stanno circolando.

Conferma taglio accise sui carburanti e taglio del cuneo fiscale

Tra le novità molto attese vi è il raddoppio del taglio del cuneo fiscale che attualmente a dello 0,8% e a breve dovrebbe arrivare ad 1,6% per diventare poi una misura strutturale con la legge di bilancio per il 2023. Questo porterà la busta paga degli italiani ad essere leggermente più corposa.

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Saranno confermati con molta probabilità, e forse aumentati, i tagli sulle accise dei carburanti che ricordiamo sono in scadenza al 2 agosto 2022 e finora sono stati sempre solo confermati senza modifiche rispetto all’assetto iniziale.

Bonus 200 euro una tantum pagato su più mensilità

Tra le ipotesi allo studio vi è la conferma del bonus di 200 euro per ulteriori mensilità, in particolare per agosto e settembre. In realtà sembra poco probabile che gli italiani riescano a percepirlo già ad agosto, il tempo residuo è troppo poco, infatti già nella seconda metà di luglio l’Inps dispone i pagamenti in favore dei pensionati e di conseguenza non avrebbe tempo per inserire anche il bonus, molto probabilmente le estensioni quindi riguarderanno i pagamenti di settembre ed ottobre. Si vocifera che il bonus sarà però dimezzato, quindi non più 200 euro, ma 100 euro.

Estensione bonus sociale

Tra le ipotesi allo studio c’è anche l’aumento della soglia del reddito Isee che consente di avere il bonus sociale che potrebbe passare da 12.000 a 20.000 euro. Lo stesso consente di avere una riduzione della bolletta energetica e si applica in automatico a tutti i nuclei che chiedono il rilascio del modello Isee.

Nella conferenza stampa si è parlato anche della ipotesi di introdurre il salario minimo partendo dai rinnovi dei contratti collettivi maggiormente diffusi nei vari settori.

Naturalmente in questa fase sarà necessario anche tentare di distendere i rapporti con il M5S che minaccia di uscire dal Governo, infatti i rapporti sono inaspriti in seguito all’allontanamento dall’aula per il voto alla conversione in legge del decreto Aiuti.

Lavoratori autonomi: c’è il decreto attuativo per il bonus 200 euro?

I lavoratori autonomi, partite Iva, professionisti iscritti alle casse previdenziali sono in allarme: perché non è stato emanato il decreto attuativo per il bonus una tantum di 200 euro che i lavoratori dipendenti e i pensionati avranno a luglio?

Bonus una tantum di 200 euro per il contrasto al caro vita: a chi spetta?

Il decreto aiuti 2022 del 2 maggio, entrato in vigore il 17 maggio 2022, prevedeva un bonus una tantum di 200 euro in favore di pensionati, lavoratori dipendenti, percettori di reddito di cittadinanza, di disoccupazione agricola, NASpI, Dis-coll e lavoratori autonomi, insomma una vasta platea, differenziata per le modalità di erogazione.

L’erogazione è infatti automatica per i percettori di reddito di cittadinanza e altre misure erogate dall’INPS, ad esempio NASpI ed è automatica per i dipendenti pubblici.  Questi soggetti potranno riceverla nel mese di luglio insieme a stipendi e indennità varie. Mentre per le altre categorie ci sono piccole complicazioni.

La prima è la necessità per i lavoratori dipendenti del settore privato di produrre un’autocertificazione circa il possesso dei requisiti, cioè un reddito annuo inferiore a 35.000 euro e aver goduto dell’assunzione con sgravio contributivo. L’Inps non ha però pubblicato il modello di autocertificazione e di conseguenza ci hanno pensato commercialisti e consulenti del lavoro.

Per avere maggiori informazioni e scaricare il modulo leggi l’articolo: Bonus 200 euro: lavoratori dipendenti devono presentare l’autodichiarazione?

Resta però ancora un nodo da sciogliere e cioè come, e soprattutto quando, percepiranno il bonus di 200 euro i lavoratori autonomi? Ecco cosa sta succedendo.

Che fine ha fatto il decreto attuativo per il bonus una tantum di 200 euro ai lavoratori autonomi?

Per i lavoratori autonomi la normativa prevedeva la necessità di un decreto attuativo di concerto tra Ministero del Lavoro  e il Ministero dell’Economia attraverso il quale il Governo avrebbe indicato le modalità per poter usufruire del bonus di 200 euro nato per aiutare le famiglie a far fronte alle conseguenze dell’inflazione.

Il decreto attuativo doveva essere emanato entro 30 giorni, il termine è però scaduto il 17 giugno e oggi, 22 giugno, purtroppo ancora non ci sono notizie. Il termine è evidentemente slittato e di conseguenza sono numerosi i lavoratori che con molta probabilità non riceveranno il bonus nel periodo estivo con il rischio che slitti all’autunno, a condizione che vi sia la conferma dello stesso. In realtà nel decreto aiuti erano previsti 43 decreti attuativi e di questi solo 11 sono stati emanati.

Il bonus di 200 euro per i titolari di partita Iva era contemplato nell’articolo 33 del decreto Aiuti 2022 e prevedeva lo stanziamento di un fondo da ripartire tra i lavoratori autonomi e professionisti iscritti a una gestione previdenziale INPS. Già da questa prima indicazione si evince che in realtà non è detto che alle partita Iva sarà riconosciuto un bonus di 200 euro, potrebbe anche essere inferiore e in base alle domande pervenute probabilmente si addiverrà alla ripartizione del fondo. Sono tutte ipotesi, perché in realtà fino a quando il decreto attuativo non c’è, non vi è alcuna sicurezza del fatto che gli autonomi possano avere il Bonus.

Il fondo da stanziare dovrebbe avere un ammontare di 500 milioni di euro.

Delusione tra i precari della scuola

Tra i delusi vi sono anche i precari della scuola con contratto in scadenza il 30 giugno, infatti per loro attualmente non si prevede il bonus di 200 euro, sebbene il M5S abbia presentato un emendamento per estendere a loro tale aiuto.

Per maggiori informazioni leggi anche: Precari scuola: arriva l’emendamento per estendere il bonus di 200 euro

Nessun problema per i precari della scuola con contratto in scadenza ad agosto.

Bonus trasporti 2022: chi può riceverlo e a quanto ammonta?

Il decreto Aiuti 2022 porta molte novità per le famiglie e tra questi vi è il bonus trasporti che consente di avere fino a 60 euro per ogni componente della famiglia. Ecco come accedere.

Bonus Trasporti tra le misure per contrastare gli effetti dell’inflazione

Le famiglie in questi mesi sono in costante lotta contro l’aumento dei prezzi e sempre più spesso fanno fatica ad arrivare a fine mese. Proprio per questo il Governo sta mettendo a punto una serie di iniziative che tentano di aiutare le famiglie senza però andare a una svalutazione del denaro che sarebbe conseguente a un aumento generalizzato degli stipendi.

Nell’attesa che entro la fine del 2022 (come da previsioni) la corsa dei prezzi si arresti, sono diversi gli aiuti che arrivano alle famiglie, tra questi vi sono il taglio delle accise sui carburanti che continuerà fino all’8 luglio 2022, ne abbiamo già parlato nell’articolo: Taglio accise carburanti: proroga fino all’8 luglio e novità per il metano.

Inoltre nel mese di luglio pensionati e lavoratori potranno ricevere il bonus di 200 euro una tantum, si sta provvedendo a un nuovo bonus internet e a tanti aiuti alle imprese. Ricordiamo che ora è possibile richiedere il contributo per il commercio al dettaglio.

In cosa consiste il Bonus Trasporti?

Fatta questa lunga premessa, vediamo in cosa consiste il bonus trasporti e come richiederlo. Il Bonus è riservato alle famiglie che nel 2021 hanno dichiarato un reddito inferiore a 35.000 euro. Si parla di reddito corrente e non di reddito ISEE e si farà riferimentoi ai dati della CU o della dichiarazione dei redditi. Prevede la possibilità di richiedere un buono del valore massimo di 60 euro a rimborso dei costi sostenuti per l’abbonamento a servizi di trasporto pubblico locale, regionale o interregionale e per il trasporto ferroviario nazionale. Non è previsto il rimborso per trasporto aereo.

Ogni membro della famiglia può presentare la domanda per ottenere il bonus trasporti previsto nel decreto aiuti 2022. Questo implica che una famiglia di 4 persone potrebbe usufruire di uno rimborso fino a 240 euro. Deve essere però sottolineato che il Bonus Trasporti, da quanto trapela, dovrebbe essere utilizzabile per un solo acquisto. Ciò sicuramente limita il potenziale aiuto che dovrebbe arrivare da tale misura, ma con un po’ di furbizia si può riuscire comunque a sfruttarlo per intero. Ad esempio optando per l’acquisto di un abbonamento bimestrale e non mensile o addirittura annuale.

Posso già chiedere il Bonus Trasporti 2022?

Come le diverse misure previste in via urgente all’interno dei decreti legge, anche per il bonus trasporti sarà necessario attendere l’emanazione di un decreto attuativo. In esso saranno indicate le modalità operative che consentiranno di ottenere il beneficio. Molto probabilmente sarà attivata una piattaforma online a cui accedere con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS ( purtroppo alcune piattaforme sono accessibili solo con SPID) e la stessa dovrebbe essere gestita dal Ministero dei Trasporti. Il fondo messo a disposizione è di 100 milioni di euro per il 2022 e questo implica che le domande saranno esaminate in ordine di arrivo. Sono in molti ad attendere un clic day, infatti il limite del fondo fa immaginare una potenziale incapienza.

Seguiranno aggiornamenti appena il Governo indicherà le modalità operative per poter ottenere il Bonus Trasporti.

Colf e badanti: in arrivo il bonus una tantum di 300 euro

Al fine di favorire il ricongiungimento tra colf e badanti di origine ucraina che si trovano in Italia e loro famigliari, Cassa.colf eroga una misura una tantum di 300 euro. Ecco chi potrà riceverla e come presentare la propria richiesta.

Chi eroga il bonus una tantum di 300 euro per colf e badanti?

Il bonus una tantum di 300 euro per colf e badanti è stato approvato da Cassa.colf . Si tratta di un organismo paritetico a cui aderiscono le varie sigle sindacali e che ha firmato il CCNL del lavoro domestico. Cassa.colf eroga prestazioni sanitarie e assistenziali per i lavoratori del settore. Tra i contributi approvati vi è appunto il bonus una tantum di 300 euro per colf e badanti.

Chi può ottenere il bonus una tantum?

Naturalmente per poter accedere vi sono delle condizioni. In primo luogo deve trattarsi di colf e badanti iscritti alla cassa che abbiano versato a Cassa.colf i contributi nei due trimestri precedenti rispetto a quello in cui si chiede il rimborso delle somme viste.

Se questa prima condizione è presente potranno accedere al contributo nel caso in cui ospitino presso il proprio domicilio o residenza parenti entro il terzo grado (genitori, figli, nonni, nipoti, sorelle/fratelli, bisnonni, zii, nipoti [cioè figli di sorella e fratello], bisnipoti [figli di nipoti in linea retta]) e affini entro il secondo grado ( suocero/a, cognato/a, nonno/a del coniuge) che siano sfollati dall’Ucraina a causa della guerra in corso. Non deve quindi trattarsi di parenti di origini ucraine che si trovano in un qualche altro paese, ma esclusivamente proveniente dall’Ucraina e sfollati a causa della guerra.

Si tratta di una misura una tantum quindi se anche si ospitano più parenti il contributo si eroga una sola volta. Inoltre si ha diritto alla prestazione a fronte di spese sostenute per acquisto di beni alimentari, prodotti farmaceutici, corredo scolastico, spese mediche e altri oggetti di prima necessità come il vestiario.

Come ottenere il bonus per colf e badanti

Per avere maggiori informazioni sul bonus una tantum di 300 euro per colf e badanti che ospitino sfollati ucraini è necessario andare sul sito www.cassacolf.it. Ulteriori informazioni possono essere richieste al numero verde 800 1000 26.

Le richieste devono invece essere inoltrate attraverso l’indirizzo e-mail praticheucraina@cassacolf.it