Carta Dedicata a te, arrivano i nuovi importi con il decreto attuativo

La legge di Bilancio per il 2023 prevede la carta “Dedicata a te”, si tratta di una carta ricaricata pre-pagata che i nuclei familiari a basso reddito (Isee inferiore a 15.000 euro) hanno ricevuto nel mese di luglio. La carta poteva essere utilizzata per l’acquisto di beni alimentari. L’articolo 2 comma 1 secondo periodo del DL n. 131/2023 ha poi modificato la norma e ora la carta Dedicata a te sarà nuovamente caricata, vediamo con quali importi.

I nuovi importi nella carta Dedicata a te

Il decreto legge 131 del 2023 ha previsto un incremento dei fondi disponibili per la carta “Dedicata a te”. In questo caso gli importi caricati sulla carta già recapitata ai cittadini con reddito Isee inferiore a 15.000 euro potranno essere utilizzati per l’acquisto di carburanti per auto. Gli importi caricati saranno pari a 77,20 euro e potranno essere utilizzati per acquisto di gasolio, benzina, metano e Gpl per il trasporto. In alternativa può essere utilizzata per l’acquisto di abbonamenti a mezzi di trasporto pubblico.

Ricordiamo che le carte inviate sono state 1 milione e 300 mila, ma per non perdere gli importi, il primo acquisto con la carta doveva essere effettuato entro il 15 settembre 2023. Nel caso di mancato uso, la carta è annullata e le somme introitate nuovamente al sistema. Questo implica che ad oggi le carte “dedicata a te” attive potrebbero essere meno di quanto previsto.

Leggi anche: Isee 2024, ecco cosa non deve essere più dichiarato

Decreto attuativo, arrivano le nuove somme per acquisto carburanti

Dopo l’introduzione del nuovo contributo, il Mimit, di concerto con il MEF e con il Masaf ha emanato il decreto che reca le disposizioni attuative ed applicative della social card, di conseguenza a breve saranno disponibili le somme aggiuntive rispetto ai 382,50 euro precedenti.

Per coloro che non sono riusciti a ritirare le Carte o a effettuare il primo pagamento entro il 15 settembre scorso, Poste Italiane provvederà a consegnare la Carta attraverso gli uffici postali. In questo caso saranno caricate entrambe le somme (382,50 euro + 77,20 euro).

I soggetti che ricevono ora la carta acquisti Dedicata a Te dovranno fare il primo acquisto/pagamento entro il 31 gennaio 2024, pena la decadenza del beneficio.

Leggi anche: Carta Dedicata a te/Risparmio spesa, chi rischia di perderla?

Aumento prezzo della benzina, il Governo intervenga

Il Governo non sembra voler accogliere l’appello dei consumatori, nessun intervento per ridurre il prezzo della benzina e degli altri carburanti attraverso interventi sulle accise.

Nuovo record per il prezzo della benzina

Continua la corsa del prezzo della benzina che lungo la rete autostradale arriva a costare 2,50 euro al litro, intanto le associazioni dei consumatori chiedono un intervento del Governo perché, a questi livelli, con il Governo Cobnte c’era stato il taglio delle accise supportato, dal punto di vista economico, dall’aumento delle entrate Iva.

Tagliare le accise ora per il Governo non avrebbe un costo improponibile perché, superati i due euro, di fatto aumentano le entrate Iva collegate all’aumento dei prezzi, proprio per questo sono in tanti a chiedere un deciso intervento. Dal canto suo il Governo sembra non essere sensibile a queste richieste e di fatto stanno semplicemente arrivando maggiori controlli da parte della Guardia di Finanza, gli stessi sono volti a scovare eventuali truffe, come quella sul carburante effettivamente erogato dalle pompe di servizio.

D’altronde sono in molti a ritenere che di fatto il semplice obbligo di esporre il prezzo medi dei carburanti sia un misura inconsistente e senza alcun reale valore o meglio, senza nessuna reale capacità di incidere effettivamente sui prezzi.

Governo intervenga sul prezzo della benzina

I dati ufficiali del ministero delle Imprese e del Made in Italy dicono che il costo della benzina è aumentato per 16 giorni consecutivi. Il prezzo medio nazionale della Super in autostrada è di 2,019 euro al litro. Ricordiamo che per via dei costi delle concessioni, i carburanti in autostrada costano comunque di più rispetto alla rete “ordinaria”. Considerati tali dati sono in molti a chiedersi cosa aspetta il Governo a tagliare le accise visto che comunque proprio tale taglio è una promessa elettorale della Lega ormai da decenni e che i prezzi sono diventati nuovamente proibitivi.

La Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini ha sottolineato che gli aumenti di questi giorni non sono dovuti a speculazioni, bensì all’aumento dei prodotti sui mercati internazionali. Proprio per questo la stessa Federazione chiede al Governo di agire sulla tassazione in modo da consentire una riduzione del prezzo finale a vantaggio dei consumatori. In questo modo è possibile anche consentire un rientro dalle vacanze più tranquillo per gli italiani.

Tutti i prezzi in aumento

L’allarme sui prezzi dei carburanti non è l’unico che attende gli italiani al rientro dalle vacanze, infatti, nonostante le stime sull’inflazione siano in calo da mesi, sono in salita i prezzi di moltissimi prodotti di largo consumo. In particolare bevande analcoliche e prodotti alimentari vedono i prezzi salire del 10,7%. Per abbigliamento e calzature i prezzi sono in salita del 3,4% mentre abitazione, acqua, combustibili ed elettricità vedono i prezzi salire del 9%.

Vista la situazione è difficile capire quale impatto potrebbe avere la scelta del Governo di proporre alla grande distribuzione il programma anti-inflazione che mira a contenere i prezzi dei beni di prima necessità per il trimestre che va dal 1° ottobre al 31 dicembre.

Leggi anche: Inflazione in calo a luglio, le decisioni della Bce sui mutui

Trimestre anti-inflazione, prezzi calmierati per i molti beni

Carburanti, il MEF conferma nessun taglio delle accise

Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un nuovo aumento del prezzo dei carburanti, in particolare in aumento il prezzo della benzina che al servito ha raggiunto il picco massimo di 2,50 euro al litro. Il MEF ha però confermato che non vi sono i presupposti per il taglio delle accise che possa aiutare a contrastare gli aumenti.

Taglio accise carburanti, una misura non ripetibile

Nei mesi scorsi abbiamo assistito ad aumenti importanti del costo che carburanti che hanno temporaneamente indotto il Governo a un taglio straordinario delle accise. Le perdite derivanti da tale taglio era compensate dal fatto che le entrate Iva con gli aumenti dei prezzi erano comunque cresciute.

Ora che il prezzo dei carburanti ha iniziato nuovamente la sua salita in tanti hanno sperato in un nuovo intervento governativo volto a ridurre il costo dei carburanti, e in particolare della benzina, attraverso un nuovo taglio delle accise. Dal MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze è però arrivata una risposta negativa, ha infatti ribadito che non vi sono le condizioni per procedere in tal senso.

Il motivo per il quale non si possono tagliare le accise è legato al fatto che il prezzo internazionale del petrolio non ha registrato rispetto al bimestre precedente degli aumenti, questo implica che gli aumenti di questi giorni non possono essere considerati di lungo periodo e di conseguenza non si può procedere al taglio delle accise.

Arriva l’obbligo di esporre il cartellone con i prezzi medi di benzina e diesel

Sono comunque previste delle tutele per gli automobilisti, infatti, il Sottosegretario al MEF, Lucia Albano, ha sottolineato che dovranno essere esposti dagli impianti di distribuzione sul territorio, con l’obiettivo – sottolineato dal governo – di favorire la trasparenza- i prezzi medi dei carburanti in Italia.

Questo consentirà agli automobilisti anche si scegliere il distributore più conveniente. In autostrada il prezzo medio attuale è di 1,984 euro al litro per la benzina e di 1,854 euro al litro per il diesel al self service, i prezzi sono leggermente più alti al servito.

I picchi visti nei giorni scorsi sono frutto di scelte indipendenti del distributore e non giustificati e di conseguenza si invitano gli automobilisti a prestare attenzione anche utilizzando le app che monitorano i dati sui prezzi in tempo reale e consentono di scegliere il distributore più conveniente.

A livello territoriale i prezzi più alti in questo periodo si registrano in Puglia e nella provincia autonoma di Bolzano, Marche e Veneto hanno invece i prezzi più bassi.

Leggi anche: Benzina, perché il prezzo sta aumentando e cosa fare per risparmiare

Carburanti: nuovi rialzi dei prezzi per benzina e diesel

La diminuzione dei costi dell’energia e in particolare del gas e dell’elettricità hanno portato un po’ tutti a non guardare il prezzo dei carburanti. Un’ondata di ottimismo che però sembra non essere giustificata, infatti i prezzi di benzina e diesel sono di nuovo in rialzo.

Aumenti dei prezzi dei carburanti nel mese di marzo 2023

Per gli automobilisti sembra non esservi pace, infatti dopo che è stata rimandata la decisione sul divieto di vendita di auto con motore endotermico a partire dal 2035 a causa delle perplessità espresse da Italia, Germania, Polonia e Bulgaria, sono di nuovo in rialzo i prezzi dei carburanti.

Potrebbe interessarti la lettura dell’articolo: Divieto vendita auto a benzina, potrebbe saltare tutto

A rilevare l’aumento dei prezzi è Staffetta Quotidiana che ha registrato un aumento del prezzo della benzina al litro di un centesimo per Eni e Q8, aumenti di due centesimi invece per IP. Tamoil ha aumentato il prezzo di benzina e diesel entrambi di un centesimo.

Quanto costa fare il pieno di benzina e diesel?

La media dei prezzi al self service in Italia è di 1,858 euro/litro per la benzina, mentre per il diesel costa 1,817 euro/litro. Questo vuol dire che sembra essersi ristabilito il rapporto di prezzo tra gasolio e benzina visto che negli ultimi mesi vi era stato uno storico sorpasso e il diesel costava più della benzina. Per il servito naturalmente i prezzi sono più elevati e la benzina in media costa 1,998 euro/litro, mentre il diesel 1,959 euro/litro. Alcune compagnie hanno però prezzi al servito che superano i due euro, quindi prima di fare rifornimento è bene anche cercare di capire presso quali pompe è possibile ottenere un risparmio.

In autostrada è necessario registrare prezzi più elevati e per il verde la media è di 1,937 euro/litro, mentre per il diesel 1,898 euro/litro, anche in questo caso si tratta dei prezzi al self mentre per il servito sono più alti. Ricordiamo che attualmente non sono in vigore sconti sulle accise dei carburanti. Gli stessi erano stati applicati dai precedenti governi al fine di aiutare gli italiani a far fronte ai rincari dei prezzi dei carburanti ed erano alimentati dall’aumento delle entrate Iva determinate proprio dall’aumento dei prezzi.

Carburanti, ritornano gli sconti? Ecco quando. Indagini sui prezzi

Ha destato scalpore e malcontento la decisione del governo Meloni di non confermare il taglio delle accise sui carburanti dal 1° gennaio 2023. I prezzi sono aumentati subito, ma a calmare il malcontento c’è l’annuncio di probabili nuovi tagli che dovrebbero arrivare presto.

Taglio delle accise sui carburanti a marzo? Ecco cosa potrebbe accadere

In base a quanto emerge dalle indiscrezioni trapelate da esponenti del centro destra e riportati in un articolo di Affari Italiani, sembra che il Governo stia studiando una soluzione per calmierare il prezzo dei carburanti. In particolare viene sottolineato che tutti gli interventi sulle accise messi in atto dal mese di marzo 2022 fino al 31 dicembre 2022 sono stati frutto di scelte straordinarie e confermate periodicamente. Ciò è dovuto al fatto che per poter operare tale taglio è necessario avere coperture finanziarie.

Con la riduzione dei prezzi dei carburanti è venuto meno l’extragettito fiscale che aveva permesso quei tagli, proprio per questo motivo al 1° gennaio  2023 è stato impossibile il rinnovo. Le fonti vicine al centro-destra però sottolineano che nei prossimi mesi dovrebbe crearsi un nuovo gruzzoletto derivante dai saldi che dovrebbero far ripartire il commercio. Di conseguenza si sta pensando a un nuovo taglio, ma ridotto a 10 centesimi a partire dal mese di marzo e confermato per circa 2-3 mesi. Naturalmente molto dipende anche dall’andamento dei prezzi dei carburanti.

Codacons: allarme prezzi carburanti. Avviare un’indagine sulle speculazioni delel società petrolifere

Fatto sta che dal 1° gennaio 2023 gli automobilisti hanno visto i prezzi aumentare e la benzina al self service costa oltre 1,80 euro al litro, il diesel ha raggiunto 1,90 euro al litro. Il servito sfiora i 2 euro al litro. Nel frattempo nella discussione sulla mancata conferma del taglio delle accise è intervenuta anche l’associazione dei consumatori Codacons che ha sottolineato che eventuali aumenti ulteriori dei prezzi dei carburanti sono esclusivamente speculazioni dei distributori.

Di conseguenza sono pronti a presentare un esposto alla Guardia di Finanza e alle Procure della Repubblica in caso di ulteriori aumenti. Il presidente Codacons, Carlo Rienzi, sottolinea che tali aumenti sono ingiustificati in quanto le quotazioni internazionali del petrolio sono al ribasso e quindi non giustificano l’andamento dei prezzi alla pompa.

La Codacons chiede quindi l’apertura di un’indagine per aggiotaggio con sequestro delle bolle di acquisto dei carburanti da parte delle società petrolifere. Secondo i calcoli effettuati, l’eliminazione del taglio delle accise se confermato per tutto l’anno dovrebbe portare per le famiglie italiane un maggiore esborso pari a 366 euro.

Leggi anche: Salasso carburanti 2023: perché il prezzo sta aumentando?

Incentivi auto ecologiche 2023: la piattaforma apre il 10 gennaio

Inflazione in calo, la notizia che tutti stavano aspettando

Carburanti: quanto costano ora che il taglio delle accise è stato dimezzato?

Quanto costano ora i carburanti? Questa è la domanda che si stanno ponendo molti italiani vista la riduzione del taglio delle accise dal 1° dicembre 2022. Ecco i prezzi medi alle stazioni di servizio.

La riduzione del taglio delle accise sui carburanti

Il decreto Aiuti quater ha portato novità sul prezzo del carburanti, infatti per molti mesi attraverso decreti legge e decreti interministeriali è stato applicato il taglio di 30,5 centesimi sulle accise. Questo ha consentito di calmierare i prezzi e quindi di far fronte all’aumento del costo della materia prima con più leggerezza. Il taglio di 30,5 centesimi ha però subito un drastico taglio con il decreto Aiuti quater ed è passato a 18,3 centesimi. Il nuovo prezzo trova applicazione dal 1° dicembre 2023 e quindi ora è giunto il momento di vedere i nuovi prezzi dei carburanti.

Il 30 novembre 2022 era possibile acquistare la benzina al self service al prezzo medio di 1,69 centesimi. Il prezzo tra i vari distributori oscillava tra 1,65 e 1,72 euro al litro. Il diesel invece in modalità self costava al 30 novembre in media 1,775 euro al litro. Tra le varie compagnie il prezzo oscillava tra 1,75 e 1,80.

Chi ha deciso di fare il pieno dal primo dicembre ha sicuramente notato la differenza, infatti la benzina al self costa circa 1,77 centesimi al litro. Per quanto riguarda invece il prezzo del diesel si attesta intorno a 1,80 centesimi. Come si può notare il prezzo non è aumentato di 12,2 centesimi come ci si aspettava, ma di meno, questo effetto è dovuto al fatto che il prezzo dei carburanti, o meglio della materia prima, è ancora in discesa. Fino a quando le cose resteranno così non è dato sapere, ma occorre ricordare che in caso di nuovi aumenti del prezzo al barile del petrolio, sarà comunque possibile intervenire nuovamente sulle accise.

Taglio accise carburanti dimezzato dal 1° dicembre. Un suicidio politico

La manovra di bilancio prende forma e porta anche qualche brutta notizia per gli italiani: in base al decreto collegato alla manovra dal 1° dicembre cessa la vigenza dello sconto sulle accise sui carburanti di 30 centesimi. L’importo del taglio delle accise è dimezzato.

Dimezzato il taglio delle accise sui carburanti dal 1° dicembre 2022

Negli ultimi mesi siamo stati abituati ad avere il taglio delle accise sui prezzi dei carburanti. Questa misura è stata adottata di volta in volta tramite decreto legge o decreto interministeriale di proroga. Il taglio, che resterà in vigore fino al 30 novembre 2022, ammonta a 25 centesimi, ma aggiungendo il risparmio Iva determinato dal minore prezzo, il taglio effettivo sul costo del carburante è di 30,5 centesimi.

Si è trattato di un aiuto importante visto che il prezzo dei carburanti, in particolare diesel e benzina, aveva ormai superato abbondantemente i 2 euro. Con il taglio invece è stato possibile restare in modo costante sotto i due euro al litro. Nel frattempo il prezzo dei carburanti continua ad oscillare, oggi la benzina al self service costa 1,70 euro al litro, mentre il diesel continua a mantenere un prezzo leggermente più alto e in media costa 1,804 euro al litro. All’orizzonte vi sono però aumenti in quanto è in salita il costo del barile e di conseguenza potrebbe ricominciare la catena di aumenti.

Benzina e diesel costeranno di più

La nuova manovra prevede il dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti che passerà da 30,5 centesimi a 18,3 centesimi. In particolare il taglio delle accise sarà di 15 centesimi e aggiungendo il risparmio Iva arriva a 18,3 centesimi. Questo implica che rispetto ad oggi ci sarà un aumento del costo del carburante di 12,2 centesimi al litro. Secondo le stime fatte, in media un pieno di carburante dovrebbe costare circa 6,1 euro in più. L’incidenza sul budget delle famiglie dipenderà dall’effettivo uso fatto dei veicoli a motore.

Codacons e Unione Nazionale Consumatori: il dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti è un suicidio politico

Molto critica nei confronti di questa scelta è stata la Codacons che ha sottolineato come questo dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti avrà pesanti ricadute non solo sul budget degli automobilisti, ma anche indirette con un ulteriore aumento dei prezzi. L’Unione Nazionale Consumatori ha parlato addirittura di un suicidio politico per il Governo, infatti con questo dimezzamento del taglio delle accise sui carburanti il prezzo della benzina andrà oltre 1,80 euro al litro e il diesel oltre 1,90 euro e nel caso in cui dovessero aumentare nuovamente i prezzi dei carburanti, si ritornerà a sfiorare la soglia dei 2 euro al litro.

Buone notizie invece ci sono sul fronte della plastic tax e sugar tax la cui entrata in vigore prevista per il 1° gennaio 2023 dovrebbe essere rimandata. Nel frattempo salta l’annullamento Iva sui beni di prima necessità.  Ridotta al 5% per prodotti per l’infanzia, pannolini e assorbenti.

Nuova proroga taglio delle accise sui carburanti: valido fino al 2 agosto

È arrivato il tanto atteso decreto interministeriale per la proroga del taglio delle accise sui carburanti, niente aumenti del taglio e proroga per meno di un mese. Ecco tutte le novità e di certo non mancheranno persone deluse.

Taglio delle accise sui carburanti confermato

Erano in molti a sperare in un aumento del taglio delle accise sui carburanti, in questo modo sarebbe stato possibile riportare il prezzo della benzina in modalità self nuovamente sotto i 2 euro al litro, ma purtroppo così non è stato. Il decreto interministeriale firmato dal Ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, e il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani ha semplicemente provveduto ad estendere il taglio delle accise di 30 centesimi fino al giorno 2 agosto 2022.

Si tratta di una misura tampone in vista di maggiori aiuti per agosto?

Molto probabilmente si tratta di una misura temporanea dettata dalla necessità di agire prima della scadenza della precedente proroga, che sarà in vigore fino al giorno 8 luglio. Si era infatti ipotizzata la possibilità di portare il taglio delle accise a 35 centesimi, ma non sono mancate proteste da parte dei distributori, mentre ci sono politici che addirittura ipotizzano l’applicazione di un tetto al costo dei carburanti, come il responsabile economico del Pd Antonio Misiani. Chiede il prezzo amministrato anche il senatore Federico Fornaro di Leu in questo modo sarebbe possibile calmierare i prezzi man mano che aumentano.

Il fatto che si tratti di una misura tampone a breve sostituita da un’altra misura lo fanno sospettare anche le dichiarazioni che nei giorni scorsi aveva rilasciato il ministro Giorgetti che aveva dichiarato che il governo “è impegnato a trovare nuovi strumenti per mitigare i rincari“. Ha però sottolineato che non potrà esserci un intervento diretto sui prezzi. Appare inoltre improbabile che resti scoperto il periodo di maggiore transito degli italiani a causa delle ferie estive. Sembra infatti assurdo che Ferragosto non sia coperto dalla proroga del taglio delle accise. Questi indizi fanno pensare che ci sia allo studio una soluzione di più ampio respiro. Ricordiamo che il taglio delle accise costa ogni mese 1,16 miliardi di euro, ricavati comunque dall’extra gettito fiscale Iva.

Si sottolinea che tra le misure di aiuto approvate in questo giorno c’è anche la proroga del taglio degli oneri di sistema sulle bollette energetiche. Un’ulteriore misura di aiuto alle famiglie per il contrasto al caro prezzi che sta mettendo in difficoltà le famiglie.

Tagli forniture gas dalla Russia: impennata dei prezzi per i carburanti

La tempesta perfetta? È molto probabilmente ciò che si sta verificando con le importazioni del gas, infatti la Gazprom ha annunciato un taglio del 40% delle forniture di gas alla Germania. Contemporaneamente c’è stato l’incendio al terminal Freeport Lng, l’unico da cui arriva la fornitura di gas liquefatto dagli USA e serviranno 90 giorni per ripristinarlo. La conseguenza sono aumenti vertiginosi dei prezzi del gas.

Perché la Russia ha ridotto le forniture di Gas all’Europa facendo aumentare i prezzi?

Che le sanzioni alla Russia per l’attacco all’Ucraina potessero ritorcersi contro l’Occidente, e in particolare contro l’Europa, era cosa nota, ma sembra che ora le cose stiano precipitando. Ci sono stati guasti tecnici al gasdotto Nord Stream che porta gas dalla Russia alla Germania, la Russia ha però sottolineato che a causa delle sanzioni i tempi per la riparazione saranno piuttosto lunghi.

Questo ha portato il gas russo a superare la soglia dei 100 euro a Megawattora al Ttf. L’aumento del prezzo è stato del 20% in corrispondenza di una diminuzione del flusso dell’ordine del 40%. Finora, nonostante gli attriti, Gazprom attraverso il gasdotto Nord Stream aveva mantenuto un flusso costante e questo aveva aiutato a calmierare i prezzi. Il guasto della linea che dalla Russia arriva alla Germania attraversando al Mar Baltico sembra ricada nella responsabilità di Siemens quindi ufficialmente la riduzione della fornitura viene addebitata a tale società che dovrebbe riparare le apparecchiature rotte. Il flusso normale del gasdotto è pari a 167 metri cubi di gas al giorno, ridotti ora a 100 metri cubi.

Nuovi aumenti dei prezzi dei carburanti: gasolio e benzina non fermano la corsa

L’aumento del prezzo del gas ha avuto ulteriori ripercussioni, infatti nella giornata di oggi subiscono un ulteriore balzo i prezzi di benzina e diesel che ormai sono costantemente sopra la soglia dei 2 euro anche in modalità self. Questo avviene nonostante il prezzo del petrolio al barile sia in leggera discesa. Il motivo deve attribuirsi alla debolezza dell’euro nello scambio con il dollaro. Il petrolio infatti viene pagato in dollaro.

Oggi il prezzo medio praticato per la benzina al self è di 2,05 euro ( qualche marchio 2,07 euro ), si risparmia scegliendo le pompe senza marchio che hanno un importo medio di 2,038 al litro.

Il gasolio a 1,98 euro al litro quindi con una leggera differenza rispetto alla benzina, generalmente il diesel è sempre costato molto meno. Rispetto a ieri il rialzo medio del prezzo dei carburanti è stato di un centesimo, ma ormai anche questo pesa ai cittadini visto che gli aumenti sono costanti e non accennano a fermarsi.

Resta particolarmente conveniente il GPL che si attesta tra 0,835 a 0,849 euro/litro, il metano invece continua ad avere prezzi alti rispetto al passato e si colloca tra 1,605 e 1,891.

Nuovi aumenti prezzi carburanti, c’è attesa per un nuovo taglio accise

Non accennano a fermarsi gli aumenti prezzi carburanti con nuovi record nonostante il taglio delle accise. La guerra in Ucraina ha ormai superato i 100 giorni, chi credeva in una breve soluzione del problema deve purtroppo ricredersi e a pagarne le conseguenze sono tutti, anche i cittadini italiani che si ritrovano la benzina nuovamente oltre i due euro al litro, questo nonostante ci sia il taglio delle accise ormai in vigore da molti mesi e prorogato fino al giorno 8 luglio 2022.

Benzina e diesel: quanto costano a giugno 2022?

Mai come in questo periodo gli italiani vorrebbero ritornare in smart working, infatti proprio il lavoro da casa aveva contribuito a una discesa del prezzo durante il periodo del Covid, ma sembra che ora nulla riesca a far fermare almeno la corsa dei prezzi.

Chi ha fatto il pieno in questi giorni, soprattutto chi si è allontanato da casa per qualche giorno di relax approfittando del ponte per 2 giugno, sicuramente lo avrà notato, il prezzo della benzina ha superato 1,91 euro al litro al self service, al servito è oltre i due euro. C’è qualche distributore in cui il prezzo è schizzato oltre i due euro anche in modalità self.

Non va meglio per il prezzo del diesel che al self costa in media 1,83 euro. Secondo i calcoli di Federconsumatori una famiglia che nell’arco di un mese fa due pieni di carburante spende in media oltre 260 euro in più all’anno. Purtroppo l’aumento del costo dei carburanti si ripercuote anche su molti altri prodotti di largo consumo e in particolare sugli alimentari, sia perché attualmente il trasporto su gomma è il più utilizzato, sia perché la produzione ha costi maggiori proprio a causa dell’aumento del costo dell’energia, questo implica che tutti i prezzi sono in salita.

La corsa dei prezzi è in parte mitigata dal credito di imposta riconosciuto per agricoltori e imprese del settore pesca che possono utilizzare  in compensazione il 20% di quanto speso in carburanti, ora grazie al codice tributo reso noto dall’Agenzia delle Entrate la misura è diventata operativa e consente anche di contenere il costo di frutta, verdura e pescato al banco.

Per saperne di più leggi: Bonus carburanti per agricoltura e pesca, arrivato codice per compensazione

Nonostante le varie misure adottate, si stima un’attuale inflazione all’8% e probabilmente non accenna a diminuire.

Proroga del taglio accise sui prezzi carburanti quasi certa, aumenterà anche l’importo?

Buone notizie per gli italiani potrebbero arrivare dal Governo, infatti è quasi certa la proroga del taglio delle accise sui carburanti oltre il giorno 8 luglio 2022 (scadenza prevista per il taglio delle accise attualmente in vigore). Non è però esclusa qualche ulteriore buona notizia, infatti è possibile che ci sia un incremento del taglio e questo perché l’aumento del prezzo dei carburanti porta un gettito extra-iva e lo stesso potrebbe essere utilizzato per calmierare almeno in parte il costo alla distribuzione. A dare conferma che non si tratta solo di voci di corridoio è Maria Cecilia Guerra, Sottosegretario al Ministero dell’Economia.  Non ci sono invece particolari novità sul fronte del controlli dei prezzi che era stato più volte annunciato.

Non resta che attendere.