Bonus bollette e gas, aiuti fino al 30 settembre: tutte le novità in arrivo sugli aiuti a famiglie

Bonus bollette energia elettrica e gas verso la conferma fino al 30 settembre 2022. Nel Consiglio dei ministri di ieri, 22 giugno 2022, l’esecutivo ha tracciato gli aiuti alle famiglie e alle imprese che il governo metterà in campo con il nuovo decreto. In tutto, il governo stanzierà 2 miliardi di euro proprio a sostegno delle famiglie e delle imprese nel pagamento delle bollette e delle fatture delle utenze elettriche. Il provvedimento, dunque, andrà a coprire tutto il terzo trimestre del 2022 (i consumi dei mesi di luglio, agosto e settembre). Ulteriori aiuti andranno per il pagamento delle gli aumenti del costo del gas naturale per il terzo trimestre. Complessivamente, il decreto ha un impatto di 3,2 miliardi di euro per tutte le misure che il governo metterà in campo per il caro prezzi dei prossimi mesi.

Caro bollette energia elettrica e gas: quali sono gli aiuti in arrivo?

Dunque anche per il terzo trimestre dell’anno, il governo stanzierà 2 miliardi per sostenere le famiglie dal caro bollette dell’energia elettrica e 470 milioni di euro per l’aumentato prezzo del gas naturale. L’obiettivo del sostegno alle famiglie verrà perseguito anche mediante “tutti gli strumenti possibili” a disposizione dell’Arera per pubblicizzare i bonus su energia elettrica e gas, come auspicato dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti al termine del Consiglio dei ministri di ieri. Tra le informazioni da fornire alle famiglie, vi è quella relativa allo sconto in fattura. La riduzione del prezzo è automatica solo per le famiglie che presentano un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non eccedenti i 12 mila euro all’anno (20 mila per nuclei con almeno tre figli).

Caro bollette, le altre misure in arrivo per il terzo trimestre 2022

Tra le altre misure annunciate dal governo, vi è lo stanziamento di oltre 480 milioni di euro per la riduzione al 5% dell’aliquota Iva applicata alle fatture relative al terzo trimestre del 2022 di gas metano per utilizzi civili industriali. Il governo ha inoltre stanziato altri 240 milioni di euro a favore dell’Arera per abbassare i costi del gas metano per imprese che consumano non più di 5 mila metri cubi all’anno.

Imprese, garanzie specifiche sui crediti fino al 31 dicembre 2022

Inoltre, le aziende che provvedono allo stoccaggio di gas naturale potranno beneficiare della copertura Sace sul credito a loro concesso. Si tratta dei sostegni messi in campo dal governo nel decreto legge “Aiuti” per sostenere le imprese danneggiate dalla guerra in Ucraina. Le imprese possono chiedere specifiche garanzie sui crediti entro il 31 dicembre 2022. Le garanzie rientrano nel quadro degli aiuti di Stato previsti dalla normativa dell’Unione europea.

Aiuti alle famiglie e alle imprese, il provvedimento in arrivo

Il decreto del Consiglio dei ministri di ieri rientra in un emendamento del provvedimento “Aiuti” (decreto numero 50 del 2022) che dovrà diventare legge entro il prossimo 16 luglio. Per questo provvedimento, dunque, il governo non ha adottato un decreto ad hoc mancando i tempi tecnici per la successiva conversione in legge prima della pausa estiva del Parlamento.

Caro carburanti, energia elettrica e gas: tutti gli aiuti alle famiglie e imprese

Due i provvedimenti anti crisi approvati nella giornata del 2 maggio 2022 dal governo a sostegno di famiglie e imprese per il caro carburanti, energia elettrica e gas. Sul caro benzina e gasolio, il governo ha prorogato fino all’8 luglio prossimo lo sconto di 25 centesimi sulle accise (30,5 centesimi comprendendo l’Iva). Il provvedimento ha un valore di 2,1 miliardi di euro. Il secondo decreto della giornata di ieri, in tema di bollette energetiche, ha introdotto nuovi aiuti alle famiglie e aumentato le percentuali di credito di imposta delle imprese sui costi di energia elettrica e del gas.

Caro benzina e gasolio, fino all’8 luglio 2022 lo sconto di 25 centesimi, bonus agli autotrasportatori

Fino all’8 luglio prossimo si potrà beneficiare dello sconto di 25 centesimi applicato ai prezzi per ogni litro di benzina, gasolio e Gpl. Il provvedimento taglia i costi anche delle accise sul metano per autotrazione. Sul metano il governo ha previsto anche l’applicazione dell’Iva al 5% sulle forniture del gas naturale utilizzato in autotrazione. Per gli autotrasportatori spunta anche un credito di imposta sull’aumento del prezzo del gasolio.

Bonus gasolio autotrasportatori, la novità del decreto con credito di imposta del 28%

Il bonus corrisponde a un credito di imposta nella percentuale del 28% sulla spesa sostenuta nei mesi di gennaio, febbraio e marzo del 2022. La misura del 28% si applica sull’acquisto del gasolio utilizzato per i veicoli di categoria Euro 5 o superiori, al netto dell’Iva. Saranno necessarie le fatture di acquisto dei carburanti. Il beneficio è cumulabile con altri incentivi, anche sugli stessi costi sostenuti, a condizione che totalizzando le misure di sostegno non si superi il costo totale sostenuto.

Famiglie, sconto sulle bollette di luce e gas: chi può beneficiarne?

Con i decreti approvati nella giornata del 2 maggio arriva anche la proroga del bonus bollette di luce e gas delle famiglie. Si tratta del bonus sociale, ovvero dello sconto applicato alle famiglie in condizioni di disagio economico o fisico. Lo sconto viene esteso anche ai mesi di luglio, agosto e settembre 2022. La compensazione dello sconto avverrà nelle fatture successive con l’applicazione del bonus alle somme eccedenti a quelle dovute.

Imprese, si rafforza il bonus sui costi di gas ed energia elettrica

Si rafforza il credito di imposta a favore delle imprese energivore e gasivore per i costi di energia elettrica e del gas, ma anche per tutte le altre imprese che ne fanno un utilizzo più moderato. La misura del bonus a disposizione va da un minimo del 15% (dal 12% previsto dai precedenti decreti) a un massimo del 25%. Ecco nel dettaglio quali sono le imprese che otterranno il credito di imposta e in quale misura.

Credito di imposta del 15% per le imprese non energivore: chi ne beneficia?

Nello specifico, le imprese non energivore hanno a disposizione un bonus che è stato aumentato dal 12% al 15% sui costi per l’energia elettrica. Il vantaggio fiscale riguarda le imprese dotate di contatori di energia di potenza pari a non meno del 16,5 Kw. Per beneficiare del bonus è necessario avere a disposizione le fatture di acquisto che certifichino il costo sostenuto. Il bonus è riconosciuto nella misura del 15% alle imprese che, nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022, abbiano subito un incremento dei costi per kilowattora di oltre il 30% rispetto al prezzo medio sostenuto nel primo trimestre del 2019. Il codice tributo da utilizzare è 6963.

Bonus imprese non gasivore, come calcolare il bonus?

Per le imprese che non utilizzano grosse quantità di gas naturale, il decreto di ieri alza la misura del credito di imposta dal 20% al 25%. Le imprese che possono beneficiare del bonus sono quelle elencate nell’articolo 5 del decreto legge numero 17 del 1° marzo scorso. Anche in questo caso, l’aumento del costo del gas naturale deve essere superiore al 30% nei primi tre mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019. La media dei costi si ottiene dalle stime di prezzo fornite dal Mercato infragiornaliero (MiGas). I prezzi vengono pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (Gme). Il codice tributo da usare è il 6964.

Come si utilizza il bonus sui prezzi del gas naturale?

Il bonus riconosciuto alle aziende per l’incremento del costo del gas naturale può essere usato come credito di imposta esclusivamente in compensazione. Il bonus può essere anche cumulato ad altre agevolazione applicate agli stessi costi. È importante rilevare che il complessivo delle agevolazioni non deve eccedere il totale del costo. Inoltre, il credito di imposta sul gas non concorre a formare il reddito di impresa e, nemmeno, a comporre la base imponibile dell’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap).

Bonus per imprese gasivore ed energivore: qual è la nuova percentuale di credito di imposta sulla fattura?

Cambiano le percentuali del credito di imposta per le imprese  energivore e gasivore. Il precedente decreto numero 21 del 2022 aveva aumentato le aliquote del credito di imposta sulle spese dell’energia elettrica e del gas di 5 punti percentuali. Pertanto, le percentuali di bonus erano pari al 20% per le spese del gas e al 25% per i costi dell’energia elettrica. Il decreto del governo di ieri aumenta dal 20% al 25% la percentuale di credito di imposta anche delle spese del gas. In questo modo, sia il credito di imposta sull’energia elettrica che quello sul gas hanno le stesse percentuali.

Imprese a largo utilizzo di gas ed energia elettrica, come verificare il credito di imposta spettante?

Per chiedere il credito di imposta è occorrente che le aziende a largo utilizzo di energia elettrica abbiano subito aumenti delle spese eccedenti il 30%. La misura del bonus da applicare deve essere corrispondente al rapporto tra la media dei consumi del primo trimestre del 2022 con la media dello stesso periodo del 2019. Le aziende del gas, invece, dovranno procedere con il calcolo mediante il rapporto dei prezzi medi del gas di gennaio, febbraio e marzo del 2022 rispetto ai prezzi medi del medesimo trimestre del 2019.

Come utilizzare il bonus sulle spese di gas ed energia elettrica per le imprese che ne fanno largo uso?

Il credito di imposta calcolato sull’incremento dei costi di energia elettrica e gas naturale delle aziende che ne fanno largo uso, si può cumulabile con altre agevolazioni inerenti le medesime spese. La compensazione può essere fatta anche in anticipo a decorrere dal secondo trimestre del 2022. Il credito di imposta deve essere utilizzato entro la scadenza del 31 dicembre 2022. Il bonus non concorre alla formazione del reddito di impresa e della base imponibile ai fini dell’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap).

Come cedere il credito di imposta ottenuto grazie al bonus sui prezzi di gas ed energia elettrica?

Le imprese gasivore ed energivore possono cedere il bonus accumulato sugli aumenti dei costi di gas ed energia elettrica. La cessione va fatta per l’ammontare del credito di imposta a soggetti a regime controllato, come ad esempio banche e intermediari finanziari. Lo stabilisce l’articolo 9 del Dl “Energia”. Il decreto ammette la facoltà di cessione del credito di imposta pure alle imprese agevolate contenute nell’articolo 15 del decreto legge numero 4 del 27 gennaio 2022.

Credito di imposta gas ed energia elettrica imprese, per cedere il bonus occorre il visto di conformità

Per la cessione dei crediti di imposta inerenti le spese aumentate dell’energia elettrica e del gas, le aziende dovranno adempiere al visto di conformità. Nel dettaglio, il visto richiede che siano documentate le spese e i requisiti che danno origine al credito di imposta. La documentazione deve essere rilasciata dai responsabili dell’assistenza fiscale.

Caro prezzi, in arrivo nuovo decreto per benzina, gas ed elettricità

È in arrivo un nuovo decreto legge per il caro prezzi della benzina e dei costi relativi alle bollette di energia elettrica e gas. Tra venerdì 22 aprile e la prossima settimana, il provvedimento dovrebbe arrivare nel Consiglio dei ministri. Sono quattro, in particolare, gli interventi attesi. Si va dal doppio intervento per il caro prezzi nelle opere pubbliche, allo sconto sulle accise della benzina (proroga), dall’ipotesi di rafforzare il credito di imposta per le imprese energivore e gasivore alla proroga del superbonus 110% per le villette.

Caro benzina, in arrivo la nuova proroga degli sconti sulle accise fino a tutto giugno 2022

Il nuovo provvedimento del governo dovrebbe adottare la proroga per gli sconti sulle accise della benzina fino a tutto giugno 2022. Nel contrasto al caro carburanti, si dovrebbe procedere con il prolungamento del taglio sui prezzi di 25 centesimi a litro, pari a 30,5 centesimi comprendendo l’Iva. L’attuale scadenza degli sconti per diesel e benzina è fissato al 2 maggio 2022.

Sconti gas ed energie elettriche per le imprese energivore: ipotesi di maggiore credito di imposta

Nel provvedimento del governo dovrebbe arrivare anche il rafforzamento del bonus che genera il credito di imposta per le imprese energivore e gasivore rientranti nel decreto legge numero 21 del 2022. Il decreto aveva già innalzato l’aliquota del credito di imposta di cinque punti percentuali. Dal 20% al 25% per i costi sostenuti per l’energia elettrica e dal 15% al 20% per le spese del gas. In merito ai bonus attesi dalle imprese, il governo starebbe lavorando a replicare le misure per il caro costi del precedente decreto.

Superbonus 110%, in arrivo il prolungamento della misura per le villette

In attesa di novità anche gli interventi rientranti nel superbonus 110% per le villette. Il governo potrebbe far rientrare nel provvedimento allo studio anche il prolungamento di tre mesi del bonus edilizio. Attualmente, per le villette la misura prevede la scadenza fissata al 30 giugno 2022. Con le novità in arrivo, i lavori rientranti nel superbonus 110% per la messa in sicurezza e la riqualificazione energetica potrebbero avere scadenza al 30 settembre prossimo. Rimane invariato il tetto del 30% di stato di avanzamento dei lavori da realizzare entro la nuova data.

Due misure in arrivo per il caro prezzi nelle opere pubbliche

Per le imprese impegnate nelle opere pubbliche dovrebbe arrivare il provvedimento per contrastare il caro prezzi. Il governo sarebbe intenzionato a intervenire con due tipologie di interventi. Il primo è quello della compensazione dei costi extra registrati dalle imprese per gli appalti già aggiudicati. Si tratterebbe di riconoscere una percentuale sui costi aggiuntivi. Il secondo intervento contemplerebbe una sorta di “cuscinetto” per ammortizzare l’aumento dei costi sui prezziari da utilizzare per i nuovi appalti.

 

Caro energia, i contributi per le imprese agricole e del turismo

Nel decreto legge “Energia”, oltre ai crediti di imposta per il consumo dei carburanti, dell’energia elettrica e del gas, sono previste anche agevolazioni per le imprese agricole, della pesca e del turismo. Per il settore agricolo, infatti, il decreto legge  numero 21 del 2022 dispone:

  • la rinegoziazione dei finanziamenti ottenuti attraverso la garanzia Ismea gratuita;
  • l’aumento delle risorse del Fondo per lo sviluppo delle aziende agricole;
  • la cessione del credito di imposta per il caro prezzo dei carburanti.

Per le imprese che operano nel turismo e per quelle agrituristiche, il provvedimento dispone il credito di imposta, nella percentuale del 50% di quanto versato per la seconda rata del 2021 dell’Imu. Il credito di imposta può essere ottenuto anche dalle imprese che svolgano attività congressuali e fieristiche, dai aziende che gestiscono parchi e dai complessi termali.

Agricoltura, con il decreto ‘Energia’ arriva la rinegoziazione dei finanziamenti

Con il decreto “Energia” arriva la rinegoziazione dei mutui agricoli grazie alla garanzia Ismea. Il governo ha previsto che si possa rinegoziare e ristrutturare i finanziamenti agricoli, in particolare quelli contratti dalle imprese agricole, da quelle della pesca e dalle aziende dell’acquacoltura. In concreto, il mutuo può essere allungato fino a 25 anni di quanto residui da rimborsare. La misura consente alle imprese del settore di poter contrastare la crisi di liquidità conseguente all’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia in atto già dalla metà del 2021. Il legislatore ha pertanto considerato la mancanza di corrispondenza tra l’aumento dei costi sopportate dalle imprese agricole e della pesca e i prezzi di vendita, pressoché stabili, con la conseguenza della riduzione dei margini di guadagno.

Garanzia Ismea per le imprese agricole e della pesca, in cosa consiste?

Il decreto “Energia” prevede anche la possibilità della garanzia Ismea gratuita a favore delle imprese agricole e della pesca. La garanzia opera secondo quanto prevede il decreto legislativo numero 102 del 2004, all’articolo 17. Il sostegno, pertanto, va letto nella direzione del supporto alla patrimonializzazione delle imprese del settore. Il provvedimento, inoltre, rafforza il Fondo centrale di garanzia: ogni singolo beneficiario potrà richiedere la garanzia fino 5 milioni di euro. Ulteriori incrementi per 35 milioni di euro sono stati previsti per il Fondo per lo sviluppo delle imprese agricole, istituito dal comma 128 dell’articolo 128, della legge di Bilancio 2021.

Bonus carburanti per le imprese agricole e della pesca: chi può chiedere il credito di imposta?

Ulteriori interventi a favore delle imprese del settore agricolo e della pesca sono stati previsti per far fronte al caro carburanti. Infatti, le imprese possono richiedere un contributo straordinario corrispondente al 20% dei costi sostenuti per acquistare i carburanti utilizzati effettivamente nel corso dei mesi di gennaio, febbraio e marzo del 2022. Il credito di imposta può essere ceduto dalle imprese agricole e della pesca beneficiarie ad altri soggetti, tra i quali le banche e gli altri istituti di intermediazione finanziaria.

Imprese agricole, si può utilizzare il digestato come fertilizzante

Le imprese agricole, inoltre, potranno usare il digestato come fertilizzante per i terreni. La norma mira a incrementare l’uso dei sottoprodotti vegetali e degli scarti della lavorazione delle imprese della filiera agricola e alimentare per far fronte alla scarsità di prodotti chimici. L’intervento, inoltre, deve essere inquadrato nell’ottica di favorire l’economia circolare, andando a ridurre i fertilizzanti chimici e limitare i costi di produzione delle imprese del settore.

Credito di imposta imprese turistiche per acconto Imu: di cosa si tratta?

Per le imprese del settore del turismo e ricettive il decreto “Energia” ha previsto un credito di imposta sull’Imu. Infatti, per tutto l’anno in corso viene riconosciuto un credito di imposta del 50% di quanto versato per la seconda rata dell’Imu del 2021. La rata Imu deve essere riferita agli immobili compresi nella categoria catastale D/2. I proprietari devono essere anche i gestori delle attività turistiche.

Turismo, chi può richiedere il credito di imposta del 50% sulla seconda rata Imu 2021?

Per richiedere il credito di imposta sulla seconda rata Imu del 2021 è necessario che le imprese turistiche abbiano patito una diminuzione dei corrispettivi oppure del fatturato nel secondo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019. La diminuzione deve essere di non meno del 50%.

Quali imprese turistiche possono chiedere il credito di imposta del 50% dell’Imu?

Possono richiedere il bonus del 50% di credito di imposta sulla rata Imu le imprese turistiche:

  • che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta;
  • quelle fieristiche, congressuali;
  • i complessi termali e i parchi tematici;
  • i parchi faunistici e acquatici;
  • le aziende di attività agrituristiche.

Il 50% del credito di imposta risulta detassato e si può utilizzare in compensazione mediante modello F24.

Caro carburante, tra sconti rinviati e bonus benzina

Il caro carburante è un problema che sta mettendo in seria difficoltà un pò tutti. Tra scioperi minacciati, bonus benzina, ecco le novità.

Caro carburante, la diminuzione delle accise

Il governo ha deciso di eliminare le accise sul carburante. Ma per fare il pieno conviene aspettare mercoledì, dove dovrebbero arrivare gli effetti delle decisioni del Governo. Manca il testo ufficale del decreto con cui si dispone il taglio delle accise su benzina e diesel.

Lo sconto sulla benzina dovrebbe essere pari a meno 25 centesimi a litro per circa trenta giorni. Quindi per ogni automobilista circa -15 euro al mese, come valore di stima. Tuttavia i prezzi al distributore sono lievemente scesi. Ma questo è dovuto al rallentamento della costo del greggio al barile. Ad oggi le quotazioni della benzina al self service sono di circa 2,137 euro al litro, e di 2,122 euro al litro per il diesel.

Mentre per quanto riguarda il prezzo del servito la benzina ha un costo di 2,257 euro a litro e per il diesel 2,244 euro al litro. Secondo il decreto taglio accise, il provvedimento vale circa  4,4 miliardi di euro che però non deve essere coperto con ulteriori esborsi da parte dello stato. Ma solo tassando il 10% degli extra profitti delle compagnie energetiche.

Caro carburante, previsto anche una bonus benzina

Tra le misure previste del decreto approvato dal Consiglio dei ministri della settimana scorsa, vi è anche il bonus benzina. Ma a chi spetta questa misura? Ecco la novità riguarda i lavoratori dipendenti. Infatti per tutto il 2022,l’importo del valore di buoni benzina ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito.

In altre parole non verranno applicate alcun tipi di tasse. Inoltre non sono previsti requisiti specifici o tetti al reddito per accedere a questa agevolazione. L’unico vincolo è che la misura riguarda i dipendenti di aziende già private. Tuttavia era già previsto che le aziende potessero concedere un contributo fino a 258,23 euro con i buoni acquisto, ma adesso l’importo è stato raddoppiato fino a 516,46 euro. Infine non occorre fare alcuna domanda, ma semplicemente sarà l’azienda, se vorrà, a decide come gestire il bonus benzina.

Cosa c’è da aspettarsi nei prossimi giorni?

Gli effetti del pacchetto di contributi dovrebbero essere visti a partire da mercoledì. Quindi da metà settimana fare il pieno dovrebbe costare meno. O per lo meno così si spera, anche per poter muoversi normalmente. Ma il ritardo sembra sia dovuto per alcuni problemi perché non tutti gli accordi con i distributori sono stati conclusi. Manca ancora di limare bene le ultime cose. Pertanto c’è da aspettare ancora, per poter vedere abbassare il prezzo di benzina e diesel al distributore.

Inoltre per evitare che i fornitori possano rivalersi sul consumatore, alzando i prezzi, il decreto prevede che comunichino ogni mese all’antitrust il prezzo medio di acquisto e di vendita di gas, petrolio ed energia. Tuttavia si ricorda che in Italia paghiamo le accise anche su altri prodotti come alcolici, sigarette, fiammiferi ed energia elettrica.

 

 

 

 

 

 

 

Bonus benzina e aiuti a famiglie e imprese: tutte le misure in arrivo

Il taglio di 25 centesimi al litro su benzina e gasolio non è l’unica misura in arrivo per aiutare le famiglie e le imprese sul caro prezzi delle ultime settimane. Nella bozza del decreto legge sul tavolo del governo nella giornata del 18 marzo, oltre al taglio delle accise sui carburanti, c’è un pacchetto di misure per 4,4 miliardi di euro in arrivo che comprende nuovi sostegni alle imprese, incluse quelle agricole, il credito di imposta esteso contro le maxi bollette, peraltro rateizzabili in 24 mesi per le imprese in difficoltà, le tre cessioni per i bonus energetici del credito di imposta, il taglio dei pedaggi autostradali e il bonus fiscale sul gasolio per aiutare i pescherecci.

Benzina e carburanti, taglio di 25 centesimi sul prezzo al litro

Per i prossimi 40 giorni, fino al 30 aprile 2022, la benzina e gli altri carburanti avranno un taglio di 25 centesimi al litro. Il meccanismo adottato dal decreto sul tavolo del governo nella giornata di ieri è quello dell’accisa mobile. C’è anche il prelievo sugli extraprofitti per le società energetiche, con 4 miliardi che rientreranno nelle casse dello Stato. La tassazione sull’extraguadagno delle imprese energetiche consentirà di finanziare anche le altre misure comprese nel pacchetto del decreto.

Credito di imposta sulle maxi bollette energetiche

Per andare incontro alle difficoltà delle imprese delle ultime settimane sul caro bollette, il decreto include nel credito di imposta anche le altre imprese per l’acquisto del gas e dell’energia elettrica. L’estensione arriva dopo la previsione del credito di imposta per le imprese energivore e gasivore già previsto per il secondo trimestre dell’anno. Il credito di imposta sulle bollette dell’energia elettrica scatterà se i costi del primo trimestre del 2022, al netto delle imposte, saranno del 30% superiori per kilowatt per ora a quelli riferiti allo stesso periodo del 2019. Per le bollette del gas, invece, il confronto andrà fatto dalla media del primo trimestre 2022 rispetto ai prezzi di mercato pubblicati dal Gme. Si avrà diritto al credito di imposta se l’incremento, rispetto ai prezzi del 2019, sarà di oltre il 30%.

Caro bollette, possibilità di rateizzare in 24 mesi il costo

Per il caro bollette, la bozza del decreto di ieri inoltre prevede la possibilità di rateizzare in 24 mesi il costo delle bollette di maggio e di giugno 2022. L’opzione sarà possibile per le imprese in difficoltà, dopo l’apertura già operata a favore delle famiglie. Inoltre, per le imprese rientranti nel settore dei trasporti, tra i più danneggiati dal caro bollette e costi energetici, c’è la possibilità di tagliare i pedaggi. Lo stanziamento per questa misura ammonta a 20 milioni di euro. Si tratterà, dunque, di ottenere un bonus sul costo dei pedaggi autostradali.

Agricoltura e pesca, credito di imposta sul gasolio, fertilizzanti e rinegoziazione dei mutui

Per le imprese della pesca è in arrivo un credito di imposta del 20% sulle spese sostenute per acquistare il gasolio necessario ai pescherecci. La misura va a sostegno delle imprese del settore che nelle ultime settimane hanno dovuto tenere le imbarcazioni ferme nei porti per il caro carburante. Misure vanno anche a vantaggio delle imprese agricole. Si potrà utilizzare il digestato prodotto dagli allevamenti, soprattutto di bovini, per fertilizzare i suoli. Il provvedimento va a sostenere l’obiettivo di un cambio di fertilizzanti nell’ottica dell’economia circolare. Per le imprese agricole e della pesca c’è inoltre la possibilità di rinegoziare i mutui agrari fino a un massimo di 25 anni. La misura è sostenuta da Ismea con il rifinanziamento, per 35 milioni di euro per tutto l’anno, del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.

Credito di imposta, fino a tre cessioni anche per i bonus energetici

Saranno possibili fino a tre cessioni del credito di imposta anche per i bonus energetici. Si tratta dei bonus (elevati nel decreto di ieri al 25% dal 20%) sulle spese sostenute nei primi due trimestri del 2022 dalle aziende energivore per comprare componenti energetiche. Il credito di imposta è riconosciuto al 20% (in aumento dal 15%) per le spese a forte consumo di gas naturale. In quest’ultimo caso, il credito di imposta sarà riconosciuto nel secondo trimestre del 2022. La cessione del credito di imposta su queste spese può avvenire a un soggetto terzo (una sola cessione) e a una banca o a un intermediario finanziario ammesso dalla Banca d’Italia (seconda e terza cessione del credito di imposta).

 

Figisc: prezzo benzina stabile

Dopo gli aumenti senza sosta degli ultimi giorni, per le festività di Pasqua i prezzi dei carburanti dovrebbero rimanere sostanzialmente stabili.

E’ la previsione della Figisc Confcommercio.

”Le ultime due chiusure del Platt’s – sottolinea il presidente Luca Squeri – hanno fatto registrare una diminuzione di circa 1 cent al litro per la benzina e di circa 0,8 cent per il gasolio. Ci si puo’, pertanto, attendere per i prossimi 3-4 giorni una sostanziale stabilità dei prezzi”.

Fonte: ansa.it

Spesa di Pasqua: in calo del 30%

Calano del 10% gli ordini dei pacchi regalo, di uova, di colombe e degli altri prodotti tradizioni per la Pasqua nei piccoli negozi, mentre l’agnello segna addirittura -30% a vantaggio di carni più economiche. E’ quanto emerge dalle rilevazioni di Fiesa Confesercenti. “Le previsioni di consumo nel commercio alimentare al dettaglio sono pessimistiche”, afferma l’associazione in una nota.

Parte della responsabilità sarebbe della “banalizzazione di alcuni prodotti venduti sottocosto dalla grande distribuzione organizzata che così ne ha ridotto valore simbolico e prestigio”, secondo Fiesa. La crisi e il carocarburanti fanno il resto: “le prime anticipazioni sui dati inflattivi di marzo indicano l’inflazione al 3,3%, rispetto a marzo 2011, mentre l’indice per gli alimentari evidenzia un aumento dei prezzi di 2,5%”, continua Fiesa. “In un quadro di forte inasprimento fiscale che colpirà le famiglie e di aumenti trainati dai carburanti i consumatori sono sempre più oculati negli acquisti delle specialità alimentari anche in occasione di ricorrenze molto sentite”, conclude l’associazione.

Per la Confederazione italiana agricoltori (Cia), gli italiani spenderanno complessivamente circa 3,5 miliardi di euro, cifra analoga allo scorso anno, ma con un calo delle quantità acquistate stimato tra il 5 e il 7%. Anche per la Cia, i rincari dei carburanti, uniti agli aumenti dei prezzi di molte produzioni tipiche del periodo, hanno svuotato il già magro carrello alimentare delle famiglie. A incidere maggiormente sulla spesa saranno proprio i prodotti classici della Pasqua, come le uova di cioccolata (+5-8%), le colombe (+3%), l’agnello (+6 %), il salame corallina (+10%), le uova di gallina (+2%) e la pizza al formaggio (+4%). Nel dettaglio, l’associazione agricola ha calcolato voce per voce le spese: 800 milioni di euro per salumi, insaccati e soprattutto carne di agnello; 650 milioni per i formaggi; 610 per vini e spumanti; quasi 500 per le uova di cioccolata e le colombe pasquali; 290 per frutta, verdura (in particolare carciofi, asparagi e radicchio) e legumi; 280 per pane e pasta; 200 solo per l’olio d’oliva. Da non dimenticare, infine, le uova vere e proprie: durante tutta la settimana santa se ne consumeranno quasi 500 milioni, più di otto a testa, per una spesa complessiva prevista intorno ai 135 milioni di euro.

“La Pasqua 2012 conferma quanto avvenuto a Natale, con un calo del 2% nell’acquisto di prodotti per la tavola, a valori costanti” afferma Federalimentare che prevede “un 2012 difficile, con una tavola sempre più povera a causa della contrazione del potere d’acquisto dovuta da un lato al perdurare della crisi e dall’altro al costante incremento della pressione fiscale”. Il Centro Studi Federalimentare stima che per la Pasqua gli italiani spenderanno circa 3 miliardi di euro per imbandire la tavola. Una cifra che, depurata dall’inflazione, corrisponde a un calo reale di oltre due punti percentuale in quantità. “Nemmeno la Pasqua ci porta buone sorprese confermando le nostre preoccupazioni per il futuro. Lo scorso fine settimana, l’ultimo prima delle festività e immediatamente a ridosso del pagamento degli stipendi mensili, ha lasciato deluse molte attese, anche a causa di una busta paga alleggerita dall’aumento delle addizionali regionali” commenta il presidente di Federalimentare Filippo Ferrua secondo il quale “per i prossimi mesi si continua a non intravedere alcun segno di ripresa”.

Fonte: repubblica.it

Caro carburante: gli Agenti di Commercio chiedono una detraibilità del 100%

Una lettera di Fnaarc per supportare e difendere gli agenti e i rappresentanti di commercio strozzati dal caro carburante ormai divenuto una tassa quotidiana per chi, come queste categorie professionali, ripone proprio nell’automobile il primo strumento di lavoro ed  il proprio “ufficio”, quello strumento essenziale per la propria attività.

Consideriamo proprio queste categorie di lavoratori: c’è chi deve coprire una percorrenza media di 160 chilometri / a giorno lavorativo; c’è chi fa anche 300 km 5 giorni su 7 … e i costi?

Secondo Confcommercio, il caro benzina o comunque l’aumento dei costi del carburante sta incidendo in modo così significativo sui conti degli agenti – che peraltro si trovano già alle prese con la difficile congiuntura economica – che solo l’anno scorso hanno visto una riduzione media dell’intermediato del 10%.

Che si tratti di almeno di 450 euro all’anno o che i costi arrivino fino a 900 euro, Fnaarc, l’organizzazione (aderente a Confcommercio) maggiormente rappresentativa dei 250.000 agenti e rappresentanti di commercio italiani, ha deciso di correre ai ripari ed ha sollecitato le Isituzioni preposte attraverso una lettera che il Presidente Adalberto Corsi ha inviato al ministro dell’Economia e Finanze Giulio Tremonti congiuntamente ai Presidenti delle Commissioni Finanze del Senato e della Camera Mario Baldassarri e Gianfranco Conte.

Questo intervento atto a porre rimedio a questa situazione di grave difficoltà è stato giusitificato da Corsi: “C’è un’assoluta necessità, da parte degli agenti e rappresentanti, di dover utilizzare l’auto: a maggior ragione quando, con la stagnazione dei consumi, aumenta la frequenza di visite alla clientela” – E poi – “Il rincaro del carburante, il cui costo è detraibile solo all’80% nella determinazione del reddito d’impresa – continua Corsi – sta perciò mettendo molti nostri operatori in seria difficoltà”.

Ma oltre alle rimostranze, quello che è davvero notevole è che Fnaarc ha quindi chiesto l’adozione di urgenti provvedimenti di natura fiscale: a partire dalla possibilità – in via eccezionale – di portare, per Unico 2012, la detraibilità del costo del carburante al 100%.

Paola Perfetti