Brexit, è ora di comprar casa a Londra

Quanti sostengono che la Brexit non avrebbe alcun impatto immediato sulla vita quotidiana di britannici ed europei, forse non hanno una casa a Londra né hanno intenzione di comprarla. Secondo il Centro Studi di Casa.it, infatti, dopo la Brexit a Londra i valori delle trattative immobiliari sono calati del 5,5%, mentre la domanda è diminuita del 19% in 4 giorni. Anche il mercato degli immobili di pregio ha subito un rallentamento, soprattutto nelle zone top come il quartiere di Kensington e l’area di Notting Hill. Boom delle richieste di case in Scozia (+150%) da parte di famiglie del Regno Unito.

Secondo Alessandro Ghisolfi, responsabile del Centro Studi di Casa.it, “lo spettro di una ‘Bolla Brexit’ sul mercato residenziale londinese viene considerata più che probabile dalla maggioranza degli operatori locali, soprattutto per quanto concerne il segmento top del mercato. Sebbene nell’ultimo trimestre i valori di vendita delle case a Londra abbiano registrato una nuova crescita del 9,8%, la Brexit, nel giro di poche ore, ha fatto scendere i valori delle trattative di 5,5 punti percentuali. Oggi le case di Londra valgono in media 33mila euro in meno rispetto ai prezzi record registrati 7 mesi fa, il costo medio di un appartamento è valutato intorno ai 590mila euro”.

Un calo a cui è seguita anche la frenata della domanda: “I dati registrati sui principali portali immobiliari inglesi – prosegue Ghisolfi – dicono che le richieste per le case a Londra sono calate del 19% in 4 giorni, mentre la domanda di chi cerca casa in Scozia, proveniente dalle famiglie del Regno Unito, è curiosamente cresciuta del 150% in soli 5 giorni”.

La Brexit ha portato una ventata gelida anche sul mercato degli immobili di pregio londinesi, soprattutto sul fronte della domanda interna, che si spera possa essere compensata da una crescita della domanda estera, in particolare da Asia e Usa.

Gli ultimi dati registrano una caduta della domanda per le zone top di Londra del 2,5% nell’ultimo trimestre, rispetto al trimestre precedente – sottolinea ancora Ghisolfi -; un dato negativo che non si registrava da oltre un anno e mezzo e che contrasta con il dato annuale, giugno su giugno, che registra una crescita dell’8,2%. In particolare le aree urbane più prestigiose del West End sono state quelle più colpite dalla Brexit: il quartiere di Kensington nel secondo trimestre ha registrato un calo della domanda dell’11,8%, seguito da un -10,7% per l’area di Notting Hill”.

Secondo Ghisolfi, infine, i più colpiti dall’esito del referendum sulla Brexitsono sicuramente gli azionisti delle società di sviluppo che stanno operando sul mercato londinese. Le loro azioni hanno già subito delle riduzioni di valore superiori al 25% un’ora dopo l’apertura dei mercati il 24 giugno, a urne chiuse e risultati acquisiti”.

Case al mare, riparte il mercato

Estate, tempi di vacanza e tempo di seconde case. Case al mare, nello specifico. Un mercato che, negli ultimi anni, è stato particolarmente massacrato da crisi e tasse ma che ora sta registrando una ripresa sia nella domanda sia in termini di prezzi di vendita.

Lo ha rilevato il portale Casa.it, che ha realizzato un’analisi sull’andamento del mercato delle case al mare nelle principali mete del turismo balneare, sia in Italia sia all’estero.

Per le case al mare in Italia il motto pare essere: meno prestigio, più convenienza. Da una parte, chi può permetterselo è disposto a pagare bene il prestigio e l’esclusività di una seconda casa fronte mare a Portofino (prezzi medi da 15 a 20mila euro al mq), Forte dei Marmi (da 11 a 15mila), Capri (da 12 a 17mila) o Porto Cervo (da 7.800 a 13.500).

Dall’altra, la domanda di case al mare cresce molto in regioni come Puglia, Basilicata, Marche e Sicilia, dove i prezzi medi sono ancora abbordabili. In taluni casi, inoltre, si sta assistendo alla rivalutazione di zone costiere un tempo considerate di minor richiamo. Tra il 2014 e il 2015, ad esempio, la domanda per Lido degli Estensi e Lido delle Nazioni, sulla foce ferrarese del Po, è cresciuta rispettivamente del 3,7 e 4,7%, mentre i prezzi di vendita sono saliti in media del 1,8%.

Boom in termini di richiesta di seconde case a mare in Salento (Castro Marina +8,3%; Ostuni +7,5% e Santa Cesarea Terme +6,3%) e Sicilia (San Vito Lo Capo +7,6%; Marina di Ragusa +6,6%).

Per quanto riguarda i prezzi di vendita delle case al mare, il report di Casa.it segnala una serie di mete del turismo balneare che nell’ultimo anno hanno fatto segnare pesanti flessioni. Tra di esse spiccano Cannigione (-5%) e Santa Teresa di Gallura (-4,8%) in Sardegna, le coste calabresi di Vibo Marina (-3,5%) e Parghelia (-6%), Follonica (-5.2%) e Principina a Mare (-6,2%) sul litorale grossetano. Calo generalizzato sulla costa del Lazio.

Spostandosi invece all’estero, le case al mare in Spagna costano in media il 35% in meno rispetto al 2008 a causa della elevata offerta. Ma il processo di declino sembra dare nel 2015 segnali di arresto, con l’istituto nazionale di statistica spagnolo che ha certificato che, a partire dall’ultimo trimestre del 2014, i prezzi delle abitazioni alle Baleari sono cresciuti in media del 4,8%. Bene Maiorca, ma anche per Ibiza e Formentera si prevedono recuperi sui valori a partire da quest’anno.

In Grecia, invece, nelle isole più famose delle Cicladi, i prezzi delle case al mare hanno subito un drastico calo dalla metà del 2009, con ribassi di almeno il 35%. Anche in questo caso, però, ci sono delle differenze importanti fra il prodotto medio e il prodotto di pregio. La forbice dei prezzi, infatti, si fissa tra i 2.500 euro e i 4.500/5.000 euro al mq. per i prodotti top.

Discorso diverso per il Sud della Francia e la Corsica. Il prezzo medio di vendita di un appartamento nel dipartimento delle Alpi Marittime è attualmente di 5.200 euro al mq, valore cresciuto del 0,8% negli ultimi 12 mesi. Il prezzo medio degli appartamenti venduti come seconde case al mare, invece, risulta più alto: 6.200 euro al mq, +2,5% rispetto a un anno fa. In Corsica, dal punto vista immobiliare la parte sud è quella più cara e con le abitazioni di maggior pregio: prezzi massimi delle case fronte mare intorno ai i 4.500 euro al mq. Nella parte Nord, invece, il prezzo medio è di 2.200 euro al mq.

La Croazia è ancora oggi la terra promessa di chi cerca case al mare disponendo di budget di spesa ristretti. I prezzi in località come Dubrovnik, Spalato, Pula o Reijeka, infatti, sono ancora sensibilmente inferiori rispetto alle altre località turistiche europee. A metà 2009 in Montenegro i prezzi sono crollati anche del 60%, arrivando a 400 euro al mq nelle zone interne. Sul mare, nelle cittadine storiche di Kotor, Budva e Lustica, i valori avevano raggiunto gli 8mila euro al mq, mentre oggi si arriva a circa 5mila. Negli ultimi sette mesi, tuttavia, il mercato delle seconde case è decollato nuovamente.

Firmato accordo tra Casa.it e Fimaa-Confcommercio

Lo scorso 26 maggio è stato siglato, a Roma, un accordo tra Casa.it e Fimaa-Confcommercio, che prevede la collaborazione a livello nazionale tra due realtà leader del Real Estate italiano.

Obiettivi di questa importante intesa sono, tra gli altri, la possibilità di estendere le innovazioni tecnologiche di sharing economy applicate al mondo immobiliare di Casa.it agli oltre 12mila associati FIMAA presenti sull’intero territorio nazionale.

Questo significa che l’accordo porterà vantaggi a tutti gli aderenti all’associazione, a cominciare dalla creazione del gestionale FIMAA MLS, che verrà offerto gratuitamente a tutti coloro che aderiranno all‘associazione.

FIMAA MLS sarà il primo gestionale di una associazione di categoria ad essere inserito nel progetto MLS AGGREGATOR che integra la condivisione fra vari MLS.
Si tratta di una piattaforma aperta, multilivello, collaborativa e multicanale che fornirà agli associati il massimo controllo sulla condivisione di informazioni e sul livello di interazione con i colleghi. All’interno del sistema, inoltre, sarà possibile scegliere chi seguire, esprimere giudizi e dare feedback secondo le regole tipiche dei social network, ampliando considerevolmente la visibilità degli immobili in vendita e favorendo l’incontro tra domanda e offerta.

Tutte le Associazioni Provinciali del network FIMAA, pertanto, potranno contare su FIMAA MLS che fornirà agli associati il massimo controllo sulla condivisione delle informazioni e sull’interazione con i colleghi agenti immobiliari.
Inoltre, tutto il portafoglio di Casa.it e Attico.it entrerà a far parte del kit di comunicazione di FIMAA; gli associati potranno beneficiare di agevolazioni economiche per usufruire dei servizi e dei prodotti messi a disposizione dal portale immobiliare, così come della sua tecnologia ed esperienza nel mondo digitale.

FIMAA e Casa.it saranno anche i promotori di una serie di eventi formativi in diverse città italiane, con l’obiettivo di mettere a disposizione degli associati tutta la competenza e la conoscenza internazionale del mercato immobiliare di Casa.it, nonché quella nel marketing digitale, la cultura MLS e gli altri prodotti del portfolio aziendale.

Ma non è tutto perché verrà creato anche un LAB, Laboratorio di Idee, che si occuperà di esplorare, discutere e testare nuovi prodotti a sostegno dell’attività degli agenti immobiliari.

Daniele Mancini, General Manager Europa di REA Group e AD di Casa.it, ha dichiarato in proposito: “Questo accordo rappresenta per noi un traguardo molto importante, anche perché ci permetterà di diffondere la nostra cultura e la nostra competenza fra gli associati di una grande ed importante Associazione di Categoria Italiana. Si tratta di un ulteriore passo avanti verso la piena collaborazione fra gli agenti immobiliari, come già avviene in altri Paesi Industrializzati, che può dare una spinta certa all’economia del settore e non solo a quella. Inoltre questo accordo rappresenta un ulteriore step di Casa.it nella strategia di supporto a fianco degli agenti immobiliari. FIMAA ha ben compreso che per i suoi associati stringere una collaborazione con un partner digitale specializzato e appartenente ad un gruppo internazionale significa abbracciare e non contrastare la sharing economy evitando così di trovarsi impreparati come già avvenuto in altri settori”.

Ha poi aggiunto Valerio Angeletti, Presidente Nazionale Fimaa-Confcommercio: “Lo sviluppo del settore immobiliare in Italia passa indubbiamente da Internet, dall’integrazione delle nuove tecnologie e dalla condivisione di contenuti. Grazie alla partnership con Casa.it gli agenti immobiliari associati alle Fimaa-Confcommercio territoriali potranno veicolare i propri annunci immobiliari e usufruire dei servizi aggiuntivi del più importante portale italiano del settore per dare maggiore slancio al proprio business e ampliare la visibilità delle agenzie. Attraverso il gestionale FIMAA MLS inserito nel più ampio progetto MLS AGGREGATOR, gli agenti immobiliari Fimaa-Confcommercio avranno, inoltre, l’opportunità di allargare la rete della collaborazione tra agenzie e incrementare l’offerta di immobili per i clienti-consumatori, accelerando così le compravendite”.

Vera MORETTI

Mercato immobiliare, la crisi fa fare affari

La crisi è maledetta, ma per qualcuno potrebbe anche essere benedetta. Paradosso? No, almeno nel mercato immobiliare residenziale, dove non manca chi ha guadagnato dal ridimensionamento dei prezzi di acquisto delle case dopo il lungo ciclo di crisi che ha colpito le abitazioni indipendentemente dalla loro età di costruzione, dal loro stato di fatto e, soprattutto, dalla loro localizzazione.

Il portale immobiliare Casa.it ha infatti messo a confronto i prezzi di vendita che si registravano nel 2005, in pieno boom del mercato immobiliare, con i valori attuali per valutare l’impatto della crisi sulle metrature acquistabili nelle principali città italiane.

Casa.it ha effettuato il raffronto su prodotti in vendita sul mercato immobiliare simili per tipologia, metratura e localizzazione, partendo da una domanda: avendo a disposizione un budget di X euro, quanti metri quadri si potevano acquistare nel 2005 e quanti oggi?

Il risultato è che nel 100% dei casi il numero dei mq. acquistabili sul mercato immobiliare è risultato aumentato in modo più o meno cospicuo a seconda dei budget ipotizzati (da 200mila a 500mila euro). In termini percentuali, però, l’aumento degli spazi varia dal +25% al +53%. In altre parole, con il medesimo investimento oggi si comprare un appartamento 1/4 più grande rispetto quello che ci si poteva permettere nel 2005.

È il primo caso dall’introduzione dell’euro in cui il potere di acquisto sul mercato immobiliare per famiglie è cresciuto in modo tanto vistoso. Dal 2001 sino al 2010, le possibilità di comprare più metri quadri per la medesima tipologia di abitazione erano molto basse, limitate a città non capoluogo e caratterizzata da bassa densità abitativa.

Oggi, invece, è possibile concludere acquisti nelle principali città persino in zone urbane che prima della crisi offrivano poco o nulla a determinati budget. In 10 anni, pertanto, i prezzi medi delle abitazioni non di nuova costruzione, ma abitabili senza dover effettuare importanti lavori di ristrutturazione, sono scesi in termini nominali – inflazione compresa – in tutte le grandi città.

Il guadagno in termini di spazio per chi acquista sul mercato immobiliare è tanto più vistoso quanto maggiore è la disponibilità di spesa. Casa.it ha rilevato che, nel caso in cui si abbiano 500mila euro da investire si va dai 23 mq. in più acquistabili a Firenze ai 45 mq. in più a disposizione a Napoli. A un budget intermedio (300mila euro) corrisponde una riduzione degli spazi, ma a Napoli si possono acquistare 27 mq. in più rispetto al 2005, mentre a Milano il guadagno si riduce a 15 mq. Infine, con una disponibilità di spesa di 200mila euro a Venezia è possibile ottenere 10 metri quadri in più rispetto al 2005, mentre a Genova i metri quadri diventano 14.

Case in montagna: da Casa.it la classifica delle località più care

Casa.it ha dedicato un report al mercato immobiliare nelle mete turistiche più esclusive dell’arco alpino. Il portale immobiliare ha stilato un borsino aggiornato sui prezzi medi delle abitazioni in vendita in 24 delle località turistiche montane più prestigiose di Italia, Svizzera, Francia e Austria.

Dal report di Casa.it emerge che i prezzi proposti per i pochi immobili in vendita hanno fatto registrare pressoché ovunque, con un piccolo boom in Svizzera. Una casa a Gstaad, nell’Oberland Bernese, costa quasi il 5% in più rispetto al 2013, con un prezzo medio di vendita tra i 15mila e i 25mila euro al metro quadro. A Davos, nei Grigioni, l’aumento è stato ancor più cospicuo (+6,2%) con prezzi tra in 10.500 e i 22mila euro al mq.

L’Italia è l’unica nazione nel report di Casa.it a mostrare prezzi medi di vendita in discesa rispetto all’anno scorso (da -6,6 a -8,2%), ma una casa Cortina d’Ampezzo ha un prezzo non inferiore ai 12mila euro al mq, mentre a Madonna di Campiglio il prezzo medio minimo si attesta a 9mila euro al metro quadro.

Prezzi al top in Francia, dove per una casa a Courchevel 1850 bisogna sborsare dai 25mila ai 32mila euro al mq. L’Austria, invece, offre opportunità per concludere un acquisto di prestigio sotto i 10mila euro al metro quadro. Per un’abitazione a Schladming, ad esempio, la richiesta minima si aggira intorno ai 5.500 euro al mq, mentre a Lech, i prezzi di vendita viaggiano tra 9.500 e 18.500 euro al mq.

Casa.it ha anche giocato a calcolare quanti metri quadri si potrebbero acquistare nelle diverse località analizzate, avendo a disposizione un budget da 1 milione di euro: in Svizzera non si va oltre l’acquisto di un bilocale (57 mq.), in Francia ci si può permettere un metro quadrato in più mentre in Austria e in Italia le metrature sono più interessanti (rispettivamente 99 e  83 mq).

Casa nuova o da ristrutturare?

Quando si decide di comprare casa, spesso, prima di cominciare la ricerca, ci si chiede se optare per una nuova costruzione o per un’abitazione da ristrutturare.

Questo è quanto il Centro Studi di Casa.it ha voluto approfondire, analizzando i dati in suo possesso e considerando i vantaggi della possibilità di beneficiare degli incentivi fiscali previsti in caso di ristrutturazione, prorogati dalla Legge di Stabilità 2014.

Prima di tutto, Casa.it ha suddiviso il mercato residenziale in tre categorie:

chi cerca l’appartamento di nuova costruzione, approfittando dei ribassi operati dai costruttori e della forte crescita dell’offerta;

coloro che ristrutturano la casa in cui abitano in attesa di tempi migliori;

chi si orienta al mercato dell’”usato”, alla ricerca di abitazioni da ristrutturare.

Per quanto riguarda quest’ultima tipologia, la domanda di appartamenti si concentra su zone di medio-alto livello delle grandi città, dove la crisi è stata assorbita con minore danno.

Infatti, la crescita dell’offerta in un anno per le abitazioni da ristrutturare è rimasta contenuta sotto i dieci punti percentuali soprattutto in città come Bari (8.6%), Torino (7.5%), Bologna (7.4%), Roma (6.9%), Milano (6.8%) e Napoli (5.6%).

Il differenziale di prezzo fra una casa da ristrutturare e una appena ristrutturata nello stesso palazzo varia mediamente, a seconda dello stato dell’abitazione e della posizione, fra il 14% e il 27%.

Se l’appartamento in questione è di particolare pregio, il valore non supera solitamente la soglia del 15%, mentre nelle aree periferiche dei centri urbani arriva fino al 30%.

Inoltre, nelle aree centrali e di maggior prestigio delle grandi città sono state avviate importanti attività di riqualificazione di interi complessi immobiliari, che però sono sul mercato a prezzi poco concorrenziali rispetto a un singolo appartamento da ristrutturare inserito in un edificio che non necessita di interventi dopo l’acquisto.

Questo significa che chi acquista trae maggiore beneficio scegliendo questa opzione, piuttosto che comprando un appartamento già ristrutturato.

Nelle aree meno centrali e nei piccoli centri urbani, dove l’offerta interessante è minore o dove c’è molta concorrenza a causa delle molte nuove costruzioni presenti, ristrutturare risulta essere meno conveniente.

Se si decide di rimettere a nuovo un appartamento, occorre intervenire anche nella riprogettazione degli spazi e nella scelta dei materiali che, vista l’ampia scelta a disposizione, sono un punto determinante nelle voci di spesa.

Ovviamente i già proprietari ne risultano avvantaggiati, poiché partono da una liquidità maggiore e possono appoggiarsi sia al ricavo dovuto alla vendita del proprio appartamento, sia ai finanziamenti, che generalmente si assestano tra il 20% e il 40% del valore totale della nuova casa acquistata.

Chi invece acquista la prima casa punta ad appartamenti dal taglio inferiore ai 100 metri quadri e nel budget complessivo di spesa include il costo della ristrutturazione che gli permette di ridisegnare l’immobile secondo le sue esigenze.

Daniele Mancini, Amministratore Delegato di Casa.it ha voluto inoltre aggiungere: “Quando si sceglie di acquistare una casa da ristrutturare è importante osservare molto bene non solo lo stato effettivo dell’appartamento, ma anche e soprattutto prestare molta attenzione a tanti piccoli, ma fondamentali dettagli: come controllare i pavimenti, le murature, per capire quali possono essere toccate e quali no, gli infissi, importanti per il risparmio energetico, e verificare che impianti elettrici e idraulici possano essere spostati secondo le proprie necessità”.

La casa è ancora un bene di rifugio?

In tempi di crisi, gli italiani continuano a credere che investire nel mattone sia favorevole?
Il nostro è sempre stato un Paese dove la casa rappresenta un bene, tanto che le percentuali di coloro che decidono di comprare casa, piuttosto che optare per l’affitto, sono sempre quasi il doppio.

Il portale Casa.it si è chiesto, alla luce della situazione odierna, se è ancora così o se, a causa di mancanza di liquidità, ha cambiato idea e si è scoraggiato.

Dal sondaggio condotto dal portale immobiliare più visitato in Italia è emerso che non si è verificata alcuna inversione di tendenza, e che il 73,7% degli intervistati è ancora favorevole ad investire nel mattone, considerato, a questo punto, uno dei pochi sicuri.

Il 63% degli interpellati ha dato per scontata la sua risposta, dovuta al fatto che, a lungo termine, l’affitto risulta essere per nulla conveniente, mentre il 17,5% reputa ancora la casa “un bene che non si svaluta nel tempo”.

Il mattone è ancora un bene di rifugio? Ebbene sì e, per il 15,8% degli intervistati è anche rassicurante, come è rassicurante sapere di essere proprietari di una casa.

Ma la minoranza, ovvero il 23,7% degli italiani, ha risposto no a causa dell’eccessiva tassazione degli interessi dei mutui e dei costi di manutenzione, considerati elevati dal 40%.
Tra i lati negativi c’è anche l’incognita sull’effettivo aumento del valore (25%) e la difficoltà di smobilizzare in tempi brevi (25%).
Solo il 10% ha inoltre indicato la preferenza per strumenti finanziari più flessibili e redditizi.

Chi erano coloro che hanno risposto al sondaggio?
Per il 56% sono proprietari di casa e per il restante 44% locatari, soprattutto giovani di età compresa tra 18 e 25 anni e giovani adulti fino a 35 anni, appartenenti per di più al ceto medio

Il 50% dei favorevoli all’acquisto preferisce spendere i propri soldi in un mutuo piuttosto che nell’affitto, anche se le disponibilità economiche esigue spesso rappresentano la ragione per cui si rimanda, o si rinuncia, a fare il grande passo.

A metà strada tra i due opposti c’è la situazione del 23% di intervistati che hanno ottenuto l’intestazione di una proprietà di famiglia e la sincerità dell’8% che ammette di trovare più comodo stare ancora con i genitori.

Vera MORETTI

Da Casa.it un’indagine sul mercato immobiliare nel 2014

Si è concluso ieri EIRE, la rassegna dedicata alla community del Real Estate che si è svolta a Milano dal 24 al 26 giugno negli spazi di Fieramilanocity.
Durante l’evento, Casa.it ha presentato la nuova edizione del suo Osservatorio Immobiliare aggiornata al primo semestre 2014.

I dati emersi da questo dettagliato studio si muovono in due direzioni: da una parte sono stati esaminati i dati sulla domanda e l’offerta e, dall’altra, le sensazioni dominanti di chi vorrebbe, nel prossimo futuro, vendere o acquistare casa.

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, l’indagine ha evidenziato che ben l’80% degli italiani ritiene che nei primi 6 mesi dell’anno il valore degli immobili nella zona in cui risiede sia diminuito.

Emerge, inoltre, che per il 54% degli utenti questo è un momento favorevole per l’acquisto di un immobile, poiché si pensa che, anche per i prossimi 6 mesi, i prezzi continueranno a scendere e quindi che le contrattazioni saranno ancora possibili.
Se però si guarda alla propensione alla vendita, il 71.6% del campione non intende mettere in vendita il proprio immobile nel timore di svenderlo.

Gli intervistati da Casa.it si sono mostrati ottimisti circa un possibile sblocco del mercato immobiliare residenziale e questo grazie ad un incremento sia delle richieste di mutui da gennaio 2014 sia delle domande di case.
E in aumento sono anche le abitazioni messe sul mercato.

Le sensazioni degli italiani sono confermate dall’Osservatorio Immobiliare, secondo cui i prezzi rappresentativi degli immobili in vendita sono diminuiti del 5,2% rispetto a giugno 2013.

Per quanto riguarda le tipologie di abitazioni, il mercato immobiliare dispone di molte disponibilità di tagli ampi, con 4, 5 o più locali che, insieme, pesano per una quota che va dal 53,4% del Sud e Isole al 59,3% del Centro Italia.
Ma non mancano offerte relative a bilocali e trilocali, specialmente nelle regioni del Sud e nelle Isole dove costituiscono il 43,4% degli immobili in vendita.

Nel Centro e Nord Italia, le stesse tipologie occupano rispettivamente una quota del 37,8% e 34%.
I monolocali, invece, assorbono quote residuali, fatta eccezione per il Nord Italia (11%).

Chi vuole acquistare casa nelle regioni del Nord cerca in primo luogo trilocali (33%) e bilocali (22%), ma sono ben rappresentati sia i quattro locali (18%) che i monolocali (17%). Al Centro e Sud Italia la domanda è ripartita in modo omogeneo su tutte le tipologie, con una lieve prevalenza delle grandi superfici (5 locali e più), seguite da trilocali, quadrilocali, e bilocali.

Vediamo nel dettaglio la situazione delle quattro principali città italiane.
A Torino, il primo semestre del 2014 ha segnato la discesa dei prezzi delle abitazioni che fa segnare un brusco calo del -5,3%, mentre cresce, anche se solo di decimi di punto (0,5%), il prezzo che i potenziali acquirenti sono disposti a investire.
In media, un appartamento costa 2.300 al metro quadro, con una differenza del 9%.

A Torino, oltre il 50% dell’offerta riguarda bilocali e trilocali, mentre i monolocali sono appena il 7% del totale. Nel primo semestre 2014, inoltre, è cresciuta l’offerta di appartamenti di grandi dimensioni (dai 4 a 5 o più locali), che oggi rappresentano insieme oltre il 41% dell’offerta. La domanda di abitazioni, invece, si concentra per oltre il 60% dei casi sui bilocali e sui trilocali.
Le grandi metrature attirano solo il 30% del totale della domanda, mentre i monolocali sono richiesti dal 7% dei potenziali acquirenti.

A Milano, alla fine del primo semestre 2014 la discesa dei prezzi degli immobili in vendita a Milano ha fatto segnare un calo medio del -4,3%.
Dal lato della domanda, i valori stazionano sempre intorno ai 3.400 euro al mq. e il punto di incontro ideale per concludere l’acquisto è fissato lievemente al di sopra dei 3.500 euro al metro quadro.
A Milano oltre il 60% dell’offerta riguarda bilocali e trilocali, mentre i monolocali sono solo il 6% del totale. Nel primo semestre 2014 è cresciuta l’offerta di appartamenti di grandi dimensioni, dai 4 a 5 più locali, che oggi rappresentano insieme oltre il 30% dell’offerta.

Nelle zone centrali della città prevale l’offerta di appartamenti con taglio superiore ai 120 metri quadri, mentre in semicentro ed in periferia l’offerta di bilocali e monolocali è superiore a quella dei quadrilocali.

La domanda di abitazioni si concentra per oltre il 70% dei casi su bilocali e trilocali. Le grandi metrature interessano solo il 14% del totale della domanda, mentre i monolocali vengono cercati dal 9% dei potenziali acquirenti.

Dopo i cali superiori al 6% registrati a fine 2013, a Roma nei primi sei mesi dell’anno i prezzi offerti sul mercato immobiliare sono rimasti pressoché stabili (-1,8%).
Il valore medio resta fra i più alti di’Italia con quasi 4.000 euro al metro quadro.
Risulta in flessione (-2,1%) il prezzo che indica la disponibilità d’investimento da parte degli acquirenti e che si colloca vicino ai 3.600 euro al metro quadro. La forbice fra il prezzo offerto e quello domandato, tuttavia, rimane vicina all’8%, indicando che la strada per trovare un punto di equilibrio fra domanda e offerta è ancora lunga.

A Roma il 50% dell’offerta riguarda appartamenti da due o tre locali. Nel primo semestre 2014 è cresciuta la disponibilità di appartamenti nei tagli più abbondanti (quadrivani, pentavani o più), che oggi rappresentano insieme il 47% dell’offerta.

La domanda di abitazioni si concentra per oltre il 50% dei casi sui bilocali e trilocali. Non sono da meno le grandi metrature, che attirano il 40% del totale della domanda rispetto ai dati ricavati dall’offerta, si denota un buon equilibrio sia per i bilocali che per i trilocali.

Anche sulle grandi metrature, i quadrilocali in particolare, le percentuali tra venditori e acquirenti coincidono in linea generale. Il fatto che ci siano corrispondenze fra domanda e offerta in termini di distribuzione delle stesse non significa però che il mercato sia in equilibrio. Infatti spesso l’offerta non combacia con la domanda, oltre che nel prezzo, anche per la localizzazione.

A Napoli, infine, il primo semestre 2014 non ha modificato la tendenza del mercato, caratterizzata da un processo di repricing dell’offerta che vede i valori calare in media del 4,4%.

Purtroppo, anche la domanda non dà segnali di ripresa, anzi, segna un nuovo calo in termini di costo al mq. disposta a spendere (-4,6%). Lo scarto percentuale fra i due valori rimane intorno al 10% e non si prevedono gradi modifiche sui sei mesi restanti.
Il 50% dell’offerta nel capoluogo campano riguarda gli appartamenti di grandi dimensioni, ovverosia oltre i 120 metri quadri. Bilocali e trilocali, con il loro 45% complessivo, si spartiscono l’altra fetta dell’offerta. Nel primo semestre 2014 è cresciuta soprattutto l’offerta di appartamenti di grandi dimensioni che oggi, da soli, rappresentano il 30% dell’offerta sul mercato.

A Napoli la domanda di abitazioni si divide piuttosto equamente fra chi cerca i trilocali (30%) e gli appartamenti di grandi dimensioni (45%). Per quanto riguarda la ricerca di abitazioni dalle dimensioni ridotte (non superiori ai 50 mq.), questa concerne il 9% del totale dei potenziali acquirenti. Nei primi sei mesi del 2014 la domanda è tornata a crescere soprattutto nelle zone di migliore qualità abitativa della città a ridosso della costa.

Vera MORETTI

Annunci a norma: nel Nord le regioni più virtuose

Quando si cerca casa, sia in vendita sia in affitto, è importante che anche gli annunci siano corretti e a norma.
Forse, però, si tratta di un aspetto che non tutti conoscono, né se si è proprietario né se si sta cercando una nuova sistemazione.

A questo proposito, il Centro Studi di Casa.it ha monitorato gli annunci sugli appartamenti in vendita in tutta Italia e ha stilato la classifica delle cinque regioni più virtuose in quanto ad annunci a norma.

Ebbene, le “prime della classe” sono tutte appartenenti al Nord Italia, con il Trentino Alto Adige in testa, 88% degli annunci a norma, seguito da Veneto (80%), Friuli-Venezia Giulia (79%), Lombardia (78%) e Piemonte (74%).
In fondo alla classifica ci sono, invece, Basilicata (34 %), Calabria (32%) e Molise (30%).

Nella totalità, il 75% degli annunci di vendita riporta le indicazioni relative ai consumi energetici, percentuale che scende al 60% per gli appartamenti in affito.
Si tratta, però, di dati in crescita rispetto a gennaio 2013, quando le percentuali erano ferme rispettivamente a 58,3 e 41,7%.

Vera MORETTI

Turismo invernale al via

La stagione delle settimane bianche, che ha stentato ad iniziare finora, complice anche il mancato ponte dell’Immacolata, sta ora per aprire definitivamente i battenti e, come ogni anno, si stila un bilancio delle località più gettonate e prenotate dagli italiani.

Secondo quanto emerso dal Centro Studi di Casa.it, sembra che ci siano i primi, deboli segnali di ripresa, con gli immobili di lusso che, ancora una volta, si rivelano tra i più desiderati, segnale che il lusso non conosce crisi.

Ciò si capisce anche dai prezzi praticati sugli affitti nelle località sciistiche più rinomate, in netta ascesa.
Un esempio? La Svizzera presenta la variazione dei prezzi al mq su base annua più alta d’Europa. I prezzi medi aumentano tra il 10% e il 14% per le località di Davos e Zermatt. Per acquistare una baita sulle piste o uno chalet nel punto più spettacolare della valle, infatti, bisogna essere pronti a investire in media da 10.200 a 23.000 Euro al mq.

In Francia, e precisamente a Chamonix, si trova in una delle zone sciistiche più suggestive del versante alpino francese ed è molto amata dai “nuovi ricchi” dell’Est Europa. L’investimento per un immobile di lusso nel centro del paesino si situa tra 5.800 e 13.500 Euro al mq.
Chamonix insieme a Morzine sono le uniche due mete che registrano un aumento significativo dei prezzi: rispettivamente +8,0% e +8,5%.

Le località dell’Alta Savoia come Méribel, Megève, Courchevel e Val d’Isère hanno mantenuto i prezzi stabili rispetto al 2012, anche se proprio quest’ultima registra la forbice di prezzo più alta di tutte le Alpi francesi, con un prezzo minimo di 8.000 Euro al mq fino a un massimo di 14.500 Euro al mq per un’abitazione di pregio.

In Austria, le mete di Kitzbuhel e Bad Gastein registrano quotazioni medie su base annua del 4,5% e 5,5%, dove l’investimento per uno chalet da cui godere di panorami mozzafiato oscilla tra 6.200 e 11.500 Euro al mq.

E in Italia cosa accade? Quelle che sono considerate le tre perle di tutto l’arco alpino si trovano in realtà in coda a questa speciale classifica, e in coda, quindi, all’Europa.

Cortina d’Ampezzo si conferma Regina delle Dolomiti con le quotazioni più alte, ma più accessibili del passato, con una variazione negativa dei prezzi su base annua vicina al -10% (-8,6%). Per acquistare casa in pieno centro o vicino alle piste da sci, infatti, bisogna essere pronti a pagare in media da 12.000 a 10.000 Euro al mq.
Leggermente al ribasso sono le richieste a Courmayeur, dove le abitazioni con la collocazione più pregiata sono valutate da 8.000 a 11.000 Euro al mq e, infine, Madonna di Campiglio si mantiene appena al di sotto della doppia cifra con prezzi che oscillano tra 8.000 e 10.000 Euro al mq.

Dopo aver esaminato quelle che rappresentano le mete più conosciute e frequentate dai turisti amanti della montagna, ecco quali sono, invece, le località emergenti.

Prima fra tutte è indubbiamente Sochi, la cittadina russa che si affaccia sulle rive del Mar Nero, che ha conosciuto il suo primo momento di celebrità nel 2007, quando è stata selezionata come città dei prossimi XXII Giochi Olimpici Invernali.
Ciò che rende questa località interessante ed unica, è la possibilità di poter alternare, alle piste da sci olimpioniche, anche passeggiate al mare, non lontano da lì.
Che questo paesino russo riesca a sbaragliare le agguerrite avversarie? Lo sapremo alla fine della stagione.

Vera MORETTI