Superbonus: in quali casi possono usufruirne le categorie A/1, A/8 e A/9?

Il Superbonus 110% continua a chiedere chiarimenti, infatti la disciplina contenuta in diverse norme e soprattutto arricchita dagli spunti offerti dalle varie circolari dell’Agenzia delle Entrate offre sempre particolari interessanti. In questo caso ci occupiamo dei rari casi in cui è possibile usufruire del Superbonus 110% anche le abitazioni di tipo signorile, di lusso, palazzi e castelli, cioè le categorie A/1, A/8 e A/9 generalmente escluse.

Efficientamento energetico con Superbonus per ville, abitazioni di lusso e castelli

Il decreto legge 34 del 2020 all’articolo 119 ha previsto la possibilità di realizzare lavori di efficientamento energetico che portino al recupero di due classi energetiche usufruendo di una detrazione al 110% oppure attraverso la cessione del credito all’impresa o ad altri soggetti. I lavori che possono essere agevolati sono divisi in trainanti e trainati.

La normativa prevede però dei limiti infatti non possono beneficiarne i fabbricati con categoria catastale:

  • A/1: Abitazioni di tipo signorile – Unità immobiliari appartenenti a fabbricati ubicati in zone di pregio con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello superiore a quello dei fabbricati di tipo residenziale ;
  • A/8: Abitazioni in ville – Per ville devono intendersi quei fabbricati caratterizzati essenzialmente dalla presenza di parchi e/o giardino edificati in zone urbanistiche destinate a tali costruzioni o in zone di pregio con caratteristiche costruttive e di rifiniture di livello superiore all’ordinario.
  • A/9: Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici. Questo tipo di edificio rientra in ogni caso tra i beneficiari del Superbonus 110% se aperto al pubblico. Affinché si verifichi questo requisito basta che vi sia l’apertura per almeno 12 giorni l’anno computando a tal fine anche le eventuali aperture durante la settimana dei beni culturali e le giornate europee del patrimonio. Non devono invece essere considerate le aperture con accesso previo invito, mentre è ammessa l’apertura con prenotazione della visita.

In ogni caso occorre far riferimento alla classificazione catastale e non alle caratteristiche in sé dell’immobile.

In quali casi le categorie A/1, A/8 e A/9 possono usufruire del Superbonus?

Con la circolare 23/E/2022 del 23 giugno 2022 l’Agenzia delle Entrate ha però chiarito che esistono alcuni casi in cui è possibile avvalersi delle agevolazioni previste dal Superbonus 110% anche se i lavori sono eseguiti su immobili considerati di lusso. In particolare si può usufruire del Superbonus 110% per le unità immobiliari rientranti nelle categorie A/1, A/8 e A/9 nel caso in cui al termine dei lavori eseguiti l’immobile, oltre a recuperare due classi energetiche, passa ad una categoria agevolabile.

Il passaggio interessante sotto questo punto di vista è il seguente: “Pertanto, la detrazione spetta anche nell’ipotesi in cui gli interventi agevolabili siano realizzati su un immobile appartenente alle categorie A/1, A/8, A/9 escluse dalla detrazione ma che al termine dei lavori sia, invece, classificato in una categoria ammessa alla detrazione medesima come nel caso, ad esempio, di interventi realizzati su un immobile A/8 che al termine dei lavori viene frazionato in più unità immobiliari di categoria A/3.”

 

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Come correggere i dati catastali di un immobile

Cosa fare quando per i propri immobili sono stati riscontrati degli errori? In altre parole, come correggere i dati catastali di un immobile? Vediamo allora qual è la procedura da seguire che, a seconda dei casi, può essere effettuata pure comodamente online. E quindi senza che sia necessario recarsi presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Così come ci sono, pur tuttavia, dei casi in corrispondenza dei quali la correzione online non è possibile. Vediamo allora come procedere caso per caso al fine di correggere i dati catastali di un immobile.

Come correggere i dati catastali di un immobile e quali canali si possono utilizzare per la correzione

Nel dettaglio, la correzione dei dati di un’immobile è un’operazione che porta ad aggiornare la banca dati del Catasto. Con la domanda di correzione che in linea generale si presenta presso gli uffici provinciali – Territorio dell’Agenzia delle Entrate. Ma in alcuni casi l’operazione è effettuabile pure tramite il servizio online ‘Contact center’ così come riporta il sito Internet istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

Quando i dati catastali di un immobile si possono correggere online

Nel dettaglio, per quel che riguarda i dati catastali, tramite il servizio online ‘Contact center’ dell’Agenzia delle Entrate è possibile correggere i seguenti errori: quelli sulla persona a cui è intestato l’immobile, quelli sui dati dell’immobile nonché quelle sulle segnalazioni di incoerenza. Nella fattispecie, la segnalazione di incoerenza per fabbricato rurale, e la segnalazione di incoerenza per fabbricato non dichiarato.

Quando invece i dati catastali di un immobile non si possono correggere online

Ci sono invece altri casi in corrispondenza dei quali i dati catastali non si possono correggere via web tramite il servizio online ‘Contact center’. E quindi in tal caso occorre necessariamente rivolgersi agli uffici provinciali dell’Agenzia delle Entrate che sono competenti per territorio.

Questo accade, nella fattispecie, per le istanze di revisione della rendita catastale, per le richieste di informazioni generiche, come quelle relative ai procedimenti ed agli indirizzi, e per i reclami per disservizi da parte degli uffici.

E lo stesso dicasi, riporta altresì il sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, per le richieste di assistenza nell’utilizzo delle procedure informatiche, per i solleciti per la trattazione di atti presentati e non ancora evasi, e per le richieste di informazione sullo stato di avanzamento delle pratiche eccetto, in ogni caso, quelle che sono pervenute allo stesso contact center.

Il modello unico di istanza per la correzione dei dati catastali si può scaricare online

Il modello unico di istanza per la correzione dei dati catastali, da compilare e da presentare proprio agli uffici provinciali del Fisco, si può visionare e si può scaricare, in formato PDF, dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate. L’istanza si presenta in bollo con il tributo che, tra l’altro, si può versare pure tramite il modello F24 oppure con il pagamento a mezzo POS.