Certificazione unica, occhio alla scadenza

Attenzione alla scadenza per la presentazione della certificazione unica 2016 da parte dei sostituti d’imposta. L’Agenzia delle Entrate ha infatti fissato al 7 marzo prossimo la scadenza ultima per la trasmissione dei modelli ordinari di certificazione unica, completi dei dati fiscali, che fino allo scorso anno venivano comunicati con il modello 770 entro il 31 luglio.

I sostituti d’imposta si troveranno probabilmente in difficoltà poiché questa nuova scadenza per la certificazione unica cade in prossimità dei termini di riapertura dei conguagli fiscali (il 28 febbraio) e in un periodo di importanti adempimenti dichiarativi.

Naturalmente, per fare le cose ancora meglio, sono previste anche delle pesanti sanzioni nei casi di certificazione unica errata, omessa o tardiva. Infatti viene applicata la sanzione di 100 euro per singola CU omessa, tardiva o errata, con un limite massimo per anno e sostituto d’imposta di 50mila euro.

Invece non vi sono sanzioni se la certificazione unica trasmessa entro il 7 marzo viene successivamente corretta e ritrasmessa nei 5 giorni successivi. Sanzione ridotta a 1/3 se la CU, trasmessa entro il 7 marzo viene corretta e ritrasmessa entro i 60 giorni successivi (limite massimo per anno e sostituto d’imposta di 20mila euro).

Ricordiamo che nel 2016 la CU dovrà contenere analiticamente tutti i risultati del conguaglio dell’assistenza fiscale, i dati dei redditi corrisposti da altri soggetti e quelli relativi al Tfr e ad altre indennità.

L’ Agenzia delle Entrate approva la modulistica fiscale 2016

Con l’avvio del nuovo anno, l’ Agenzia delle Entrate procede all’aggiornamento e all’approvazione di tutta la modulistica necessaria alle grandi scadenze fiscali di primavera, per le imprese e per le famiglie.

Nello specifico, su sito dell’ Agenzia delle Entrate è possibile trovare e consultare le versioni definitive approvate dei modelli Iva, 770, 730 e della Certificazione Unica 2016. Insieme a ciascun modello, sono disponibili sul sito le relative istruzioni.

Rispetto al 2015, sui predetti modelli, l’ Agenzia delle Entrate ha predisposto alcune importanti novità:

  • modello Iva: introduzione della parte relativa allo split payment;
  • modello 770: riduzione dei dati da inserire a cura dei sostituti d’imposta;
  • modello 730: introduzione del due per mille per le associazioni culturali e del quadro K, attraverso il quale inviare la comunicazione dell’amministratore di condominio senza passare tramite il quadro AC del modello Unico Persone Fisiche;
  • Certificazione Unica: maggiori informazioni rispetto al modello 2015 e possibilità per i sostituti di imposta di inserire il codice fiscale del coniuge comunicato dai propri dipendenti, anche se non fiscalmente a carico, in modo che l’ Agenzia delle Entrate predisponga le informazioni del 730 in maniera più accurata.

Novità nel 2016 per la Certificazione Unica e il modello 730

La Certificazione Unica e il modello 730 2016 scaldano i motori. L’Agenzia delle Entrate ha infatti emesso un comunicato con il quale ha avvisato di aver reso disponibili le bozze dei modelli Certificazione Unica e 730 per il prossimo anno.

Per quanto riguarda il modello 730/2016, i contribuenti che lo potranno utilizzare potranno inviare la comunicazione dell’amministratore di condominio utilizzando il nuovo quadro K, senza che sia necessario presentare il quadro AC del modello Unico Persone Fisiche.

In merito invece alla nuova Certificazione Unica 2016, dal prossimo anno questa conterrà maggiori informazioni, con l’obiettivo di rendere più semplice il lavoro dei sostituti d’imposta. A beneficio della CU, sarà infatti ridotta in modo cospicuo la mole di dati da inserire nel modello 770 Semplificato, come il codice fiscale del coniuge del dipendente anche se non fiscalmente a carico e i dati fiscali e previdenziali dei lavoratori autonomi se ci si trova in presenza di contribuzioni diverse dall’Inps, come nel caso dei professionisti medici e veterinari.

Certificazione Unica, novità nella Legge di Stabilità

La Legge di Stabilità 2016 introduce alcune novità riguardo alla Certificazione Unica e al modello 770. Tanto per cominciare, oltre alla Certificazione Unica da inviare all’Agenzia delle Entrate entro il 7 marzo dell’anno successivo a quello di corresponsione delle somme e dei valori, dovranno essere comunicati anche, dice il dettato della legge “gli ulteriori dati fiscali e contributivi e quelli necessari per l’attività di controllo dell’Amministrazione finanziaria e degli enti previdenziali e assicurativi, i dati contenuti nelle certificazioni rilasciate ai soli fini contributivi e assicurativi nonché quelli relativi alle operazioni di conguaglio effettuate a seguito dell’assistenza fiscale prestata”.

In questo modo, l’invio della Certificazione Unica che contiene quei dati è equiparato, di fatto, alla presentazione del modello 770 che ne diventa a tutti gli effetti un doppione. Se con la presentazione della nuova Certificazione Unica all’Agenzia delle Entrate sono comunicati i medesimi dati che vanno inseriti nel modello 770, la presentazione di quest’ultimo diventa superflua tale modello.

Con questa novità e con la relativa procedura, l’obbligo di presentazione del modello 770 entro il 31 luglio dell’anno permane per quanti sono tenuti a comunicare dati non inclusi tra quelli previsti nella nuova Certificazione Unica.

Certificazione unica, i commercialisti chiedono uno slittamento

Così come accaduto lo scorso anno, anche per il 2015-2016 la certificazione unica sta creando dei grattacapi ai commercialisti, tanto che il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili Gerardo Longobardi, durante un’audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, ha proposto uno slittamento al 15 marzo per la trasmissione telematica della nuova certificazione unica integrata all’Agenzia delle Entrate.

Oltre a questo spostamento dei termini per la certificazione unica, Longobardi ha chiesto di limitare l’obbligo d’invio alla sola certificazione unica che si riferisce ai soggetti ammessi all’uso della dichiarazione.

Oltre a questi passaggi, il Cndcec ha chiesto alla Commissione di azzerare o ridurre le sanzioni per errori, omissioni o ritardi almeno per il primo anno di invio dei dati della certificazione unica da parte dei professionisti sanitari al sistema Tessera sanitaria nazionale. Tutto questo in previsione dell’inserimento anche dei dati sanitari nel 730 precompilato.

Un’ulteriore prova del fatto che, se sulla carta lo strumento della certificazione unica è sicuramente un passo avanti sulla strada della semplificazione, dall’altra la sua implementazione è tutt’altro che aliena da intoppi.

Certificazione Unica tardiva, no alle sanzioni

Le sanzioni per il tardivo invio della certificazione unica hanno fatto perdere il sonno a più di un commercialista. Ecco perché il consiglio nazionale della categoria ha ritenuto utile e doveroso intervenire sulla materia con una richiesta formulata al Fisco.

Di fatto, il consiglio nazionale dei commercialisti chiede di non applicare le sanzioni per i ritardi e le irregolarità nell’invio telematico della certificazione unica dei redditi e delle ritenute da parte dei vari sostituti d’imposta.

Così il presidente dei commercialisti italiani, Gerardo Longobardi: “Lo scorso mese di marzo sono state tante le difficoltà verificatesi in occasione dell’invio telematico della certificazione unica dei redditi e delle ritenute da parte dei sostituti d’imposta. La novità dell’adempimento e il ritardo con cui sono stati messi a disposizione gli applicativi necessari per la loro compilazione hanno creato non pochi problemi”.

Una bella grana quella delle sanzioni per la dichiarazione unica tardiva, che ha spinto Longobardi a insistere sul tema: “Questi motivi spingono il Consiglio nazionale dei commercialisti a chiedere ai competenti organi istituzionali di considerare l’opportunità di disapplicare le sanzioni per i ritardi e le irregolarità nell’invio che da questa situazione sono derivati. Si tratterebbe di un segnale di ascolto nei confronti delle difficoltà vissute dai professionisti, peraltro non dovute a loro negligenze. Un bel segnale che farebbe il paio con quello relativo allo slittamento del termine dei versamenti di Unico 2015 per i soggetti agli studi di settore, preannunciato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, lo scorso 29 maggio a Siracusa a margine di un Convegno organizzato dall’Ordine dei Commercialisti locale sul contraddittorio preventivo tra Amministrazione finanziaria e contribuenti”.

Certificazione Unica, scadenza vicina

Confermata e imminente la scadenza di lunedì 9 marzo per l’invio telematico della certificazione unica alle Entrate. Un invio che interesserà principalmente i redditi dichiarabili nel 730 e alla quale imprese e professionisti dovranno fare attenzione.

È infatti fondamentale una corretta gestione tanto delle ricevute relative alla certificazione unica che Entratel restituisce agli intermediari, quanto degli eventuali file scartati. Per ogni soggetto relativo al quale vengono inviati i dati, Entratel restituisce infatti una singola ricevuta, indipendentemente da quanti essi siano.

Relativamente ai file della certificazione unica scartati da Entratel, la questione è più delicata. Potrebbe infatti accadere che il sistema scarti parte dei dati, rilasciando però sia le ricevute dell’invio corretto e avvenuto, sia la segnalazione di scarto dovuta a dati errati. Per gestire queste eventualità, ci sono due strade: il sostituto d’imposta potrebbe inviare di nuovo tutto il contenuto del file, sia con i dati accolti e corretti, sia con quelli da rettificare; oppure potrebbe effettuare un invio parziale, con i soli dati corretti precedentemente scartati, facendo attenzione a non sovrascrivere e annullare il file di certificazione unica inviato in precedenza: se il secondo invio si sovrapponesse al primo, potrebbe essere annullata del tutto la prima comunicazione risultando all’Anagrafe tributaria solo i nominativi e i dati della seconda comunicazione.

I commercialisti e la Certificazione Unica

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito nei giorni scorsi, attraverso un comunicato stampa, che non subiranno sanzioni i professionisti che dovessero inviare oltre il 9 marzo 2015 la Certificazione Unica sui redditi non dichiarabili nel modello 730.

I commercialisti italiani, di fronte ai chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sulla Certificazione Unica si ritengono “moderatamente soddisfatti”. Secondo il presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili Gerardo Longobardi, “la decisione dell’Agenzia è andata incontro alla nostra proposta di presentare entro il 9 marzo solo i dati che devono effettivamente confluire nella dichiarazione precomplilata. Idea che abbiamo sempre manifestato durante i diversi incontri avuti con il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, e con il viceministro all’Economia, Luigi Casero”.

Longobardi si riferiva alla proposta dei commercialisti sulla Certificazione Unica manifestata alcuni mese fa durante l’audizione in Commissione di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, riproposta poi ai primi di febbraio durante gli altri incontri con l’Agenzia delle Entrate e il Mef.

Si tratta di un risultato importante – ha sottolineato Longobardi riguardo al chiarimento sulla Certificazione Unica -, al quale si è giunti grazie a quel dialogo costante con le Istituzioni che il Consiglio nazionale ha messo in atto fin dal suo insediamento. La decisione di ieri è la conferma che il dialogo a tutti i livelli premia sempre”.

Ecco il software per la Certificazione Unica

L’Agenzia delle Entrate sta cercando di correre ai ripari sulla Certificazione Unica, i cui tempi di compilazione e presentazione hanno già fatto arrabbiare i consulenti del lavoro, che minacciano lo sciopero per la mancanza di tempo materiale per adempiere alle loro incombenze.

Ebbene, l’Agenzia ha attivato sul proprio sito il software destinato ai sostituti d’imposta per compilare e inviare in via telematica la Certificazione Unica 2015. Inviare, appunto. La data fatidica sarebbe il 7 marzo (che però cade di sabato, con conseguente slittamento al primo giorno lavorativo successivo, il 9), data considerata dai consulenti troppo stretta. Ora il software c’è, vedremo che accadrà.

Ricordiamo che la Certificazione Unica raccoglierà i dati relativi ai redditi di lavoro dipendente, di lavoro autonomo occasionale e ai redditi diversi. I dati indicati nel modello della Certificazione Unica saranno utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per predisporre il famigerato 730 precompilato, a disposizione online di pensionati e lavoratori dipendenti a partire dal 15 aprile prossimo.

Addio CUD, arriva la Certificazione Unica

Un’altra novità in materia fiscale che entrerà a breve in vigore in questo 2015 è quella relativa al CUD, il modello per la certificazione dei redditi che tutti noi conosciamo. Ebbene, a partire dal periodo d’imposta 2014 non si chiamerà più CUD (certificato unico dipendente), ma CU (certificazione unica).

Una novità che impatterà soprattutto sul datore di lavoro, altrimenti detto sostituto d’imposta, il quale dovrà utilizzare la Certificazione Unica per attestare sia i redditi di lavoro dipendenti e assimilati, sia i redditi di lavoro autonomo e i cosiddetti “redditi diversi”, precedentemente certificati in forma libera. Inoltre, il datore di lavoro deve consegnare la Certificazione Unica ai dipendenti, equiparati e assimilati, e ai lavoratori autonomi entro il 28 febbraio ed è tenuto alla trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate delle Certificazioni Uniche entro il 7 marzo.

Per ogni Certificazione Unica omessa, errata o tardiva è prevista una sanzione di 100 euro, che però non sarà applicata se la trasmissione sarà effettuata o corretta entro i 5 giorni successivi alla scadenza.

Del resto, il Decreto Legislativo Semplificazioni si era posto l’obiettivo, di inviare al domicilio dei contribuenti il 730 precompilato già dal periodo d’imposta 2014 e in questa direzione di semplificazione va anche il nuovo modello Certificazione Unica.