Lavoro e imprese: l’Italia va verso la settimana corta?

Il caro energia sta cambiando il modo degli italiani di approcciarsi al lavoro, molto probabilmente la settimana corta sarà il nuovo trend.

Settimana corta per i dipendenti del Comune di Milano

Con la pandemia le imprese e i lavoratori hanno sperimentato lo smart working e ad alcuni lavoratori è piaciuto talmente tanto che hanno deciso di continuare a lavorare da casa. Naturalmente questo è possibile solo quando l’azienda decide di concedere tale possibilità. Con l’aumento del prezzo dell’energia molti lavoratori rimasti in smart vorrebbero invece tornare in ufficio e le aziende invece vorrebbero tenerli a casa. Insomma sembra che il panorama nel mondo del lavoro stia nuovamente cambiando.

Poi ci sono le imprese e le Pubbliche Amministrazioni che stanno sperimentando soluzioni alternative e che coordinano entrambe le possibilità, cioè il lavoro in sede e quello in smart. Ad aprire a questa possibilità è stato per primo il comune di Milano che prevede per i dipendenti il lavoro in sede fino al giovedì, mentre il venerdì si lavora in smart working.

Settimana corta e stesso stipendio per Intesa San Paolo

Più incisiva è invece Intesa San Paolo. Che ha proposto ai sindacati una nuova articolazione dell’orario di lavoro. I lavoratori interessati, secondo la proposta, dovrebbero lavorare solo 4 giorni a settimana, ma viene aumentato l’orario di lavoro giornaliero, questo viene portato a 9 ore. La settimana lavorativa dovrebbe quindi prevedere 36 ore, contro le 37,5 ore attuali. Intesa San Paolo a fronte di questa proposta, prevede che comunque non ci sia alcun taglio allo stipendio. In termini economici dovrebbe esserci un risparmio legato ai consumi energetici spalmati su 4 giorni lavorativi.

Più tempo libero o un carico di lavoro eccessivo?

Su questa proposta i sindacati hanno preso tempo e affermato che devono eseguire verifiche legali. Sarebbe però un’opportunità importante per tutti coloro che cercano di ritagliarsi del tempo libero in più. La proposta è diretta solo a coloro che lavorano negli uffici, in poche parole non dovrebbero essere coinvolti gli impiegati che sono a contatto con il pubblico e devono fornire servizi a questi ultimi. In teoria la scelta del giorno libero dovrebbe essere su base volontaria, molti probabilmente sceglieranno il venerdì, ma il responsabile della filiale può proporre soluzioni alternative.

Le sigle sindacali coinvolte hanno espresso perplessità proprio sul fatto che la settimana lavorativa di 4 giorni dovrebbe essere riservata solo a coloro che lavorano in ufficio e questa potrebbe essere una disparità di trattamento, in quanto una parte dei lavoratori vedrebbe l’orario di lavoro ridotto a 36 ore, mentre un’altra parte no. Di sicuro se si raggiungesse un accordo tra le parti, lo stesso potrebbe essere utilizzato come termine di paragone per le altre realtà aziendali che vogliono sperimentare

A Milano, progetto di impresa per giovani

Da una collaborazione tra Fondazione Sodalitas e Speed Mi Up, è nato un progetto di impresa e innovazione rivolto ai giovani.

Il consorzio Speed Mi Up, promosso dalla Camera di Commercio, dal comune di Milano e dall’università Bocconi, ospiterà per un anno una startup selezionata dal comitato esecutivo di Sodalitas Challenge, il concorso di fondazione Sodalitas per aspiranti imprenditori under 35.

Il progetto verrà scelto se in possesso di requisiti capaci di rispondere alle esigenze di mercato e in grado di dare vita ad un’impresa di valore e di qualità.

Il consorzio, inoltre, dovrà valutare dopo il primo anno il potenziale di crescita del progetto e la possibilità di estendere la collaborazione alle condizioni previste dal bando di Speed MI Up.

Alberto Grando, membro del Comitato di Gestione di Speed MI Up, ha dichiarato: “Fondazione Sodalitas e Speed MI Up condividono l’obiettivo e il desiderio di fare in modo che le idee dei ragazzi si adattino al mercato per far nascere imprese che portino valore al settore industriale e al territorio“.

L’inserimento della proposta prescelta avverrà a partire dal 1° giugno in occasione dell’inizio dell’attività di incubazione del consorzio nel 2014.

Vera MORETTI

PoliHub, spazio dedicato alle startup hi-tech

E’ sorto a Milano, nel quartiere Bovisa, il nuovo PoliHub, che mira alla condivisione di esperienze tra startup hi-tech e realtà imprenditoriali consolidate, ma anche ad offrire ad esse i servizi del Politecnico e dalla Fondazione che lo gestisce, in collaborazione con il Comune di Milano.

Si tratta di uno spazio di oltre 300 mq, all’interno del quale vengono ospitate già 39 startup, ma che nei prossimi giorni aumenteranno in maniera esponenziale, fino a raggiungere quota 100. Ciò sarà possibile anche grazie all’apertura di due sedi situate presso ComoNext e il Campus di Cremona.

Obiettivo di PoliHub è supportare le startup altamente innovative a partire dalla fase di ideazione, favorendo lo scambio di esperienze e la condivisione di conoscenze tra gli imprenditori presenti.

Giampio Bracchi, presidente di Fondazione Politecnico e di PoliHub, lo definisce non solo acceleratore d’Impresa, ma anche struttura all’avanguardia per il supporto delle migliori startup innovative.

Cristina Tajani, assessore alle Politiche del Lavoro e Università, ha aggiunto: “Un luogo dove da oggi si possono confrontare imprese esistenti e nuove idee. Un distretto industriale capace non solo di produrre nuovi modelli di impresa ma soprattutto occupazione per quel vasto mondo lavorativo che nasce dalla contaminazione tra le discipline tecniche e creative: dalla green economy, ai new-media, passando dall’industrial design sino alla comunicazione“.

Vera MORETTI

Giovani, carini e disoccupati

 

Ma cosa devono fare i ragazzi italiani per darsi da fare? Lauree, master, stage, concorsi sembrano soluzioni inutili stando ai dati emessi dall’indice Istat in queste ore.

A maggio 2012, il tasso di disoccupazione giovanile calcolato sui ragazzi di età compresa tra i 15 ai 24 anni ha registrato un’incidenza del 36,2%, ovvero 1 ragazzo su 3 si trova senza lavoro.

“Bravo, ma hai troppa esperienza”, oppure “Sei in gamba, ma non possiamo pagarti”, o ancora, “Hai famiglia, non possiamo rispettare le tue aspettative”, quante volte ce lo siamo sentiti dire?

Turnover e stagisti: agli italiani delle Human Resources piacciono i nomi esterofili, peccato che non ne seguano anche i modelli di pianificazione delle risorse.

Gli esaminatori dei colloqui recitano sempre le solite frasi che sanno di scherzo, ed anche cercarsi un lavoro dignitoso diventa un’impresa per chi, di voglia di fare e di mettere al servizio buona volontà o conoscenze fresche di scuola.

Il risultato? Più vacanze per tutti, che se non sono un male con queste ondate di caldo ma che di certo nuocciono allo spirito di chi, sfaccendato dopo anni di studio o dopo una consapevole riflessione sulle proprie potenzialità, non vede spiragli nel suo futuro più imminente.

E non parliamo dei progetti a lungo termine…

I dati sul tasso di disoccupazione, dunque, rimangono sconfortanti, senza parlare della crisi degli over 30-40 che, per colpa della crisi, perché poco meritevoli o semplicemente “troppo formati” per vedere confermato il loro impiego, subiscono l’egemonia dei famosi Co. Co.Pro. o non si vedono rinnovato il contratto di impiego dopo mesi, se non anni di lavoro.

C’è da dire che se nulla o poco possono le piccole medie imprese nazionali, ancora meno fanno le grandi aziende, dove “essere un numero” diventa sempre più sinonimo di precarietà.

Mettere su una start up? In molti ci provano, nonostante le agevolazioni messe in atto e le difficili condizioni per accedervi.

In questo possono molto i franchising, ma al contempo fare i conti con il classico “27 del mese” diventa una responsabilità troppo alta per chi, già, ha da mettere il pane in tavola.

Certo, la provincia di Milano ha da poco proposto al governo un nuovo volano strategico per lo sviluppo economico, una nuova no tax area destinata a chi vuole intraprendere “l’impresa di mettere su un’impresa”. L’idea, non del tutto malsana, è quella di creare delle condizioni favorevoli e delle agevolazioni tributarie in favore di chiunque decida di avviare una nuova impresa nel territorio.
A sostenerla, Cristina Tajiani, assessore del Comune di Milano, il cui obiettivo è quello di creare un progetto che potrebbe ispirarne anche altri. Ma intanto?

Dal gennaio 2004 ad oggi mai la situazione era stata così grave e nonostante spread, bond, CCT, i giovani – che intanto invecchiano – continuano a rimanere inoccupati, con un aumento di 0,9 punti percentuali su aprile che segnano un record storico.

C’è da dire che, sempre secondo i dati Istat, il tasso di disoccupazione tra la popolazione nel suo complesso è scesa di -01 punti percentuali a maggio 2012, ed è la prima diminuzione, anche se lieve, del tasso di disoccupazione da febbraio del 2011. Ciononostante, per i tecnici il risultato rimane “sostanzialmente stazionario” e la disoccupazione persiste su “valori molto elevati”. Ovvero, non va niente bene.

Non che altrove le cose siano differenti: nei Paesi della zona Euro la stessa percentuale, a maggio, è salita all’11,1%, quando ad aprile era all’11% e nel maggio 2011 era al 10%.

Espatriare? Rimettersi alla canonica fuga di cervelli? “Varrebbe la pena” in Austria (dove i tassi di disoccupazione sono minimi, attestati all’4,1%), Olanda (5,1%), Lussemburgo (5,4%) e Germania (5,6%), ai massimi di Spagna (24,6%) e Grecia (21,9% il dato di marzo 2012).

In Italia, invece, il numero dei disoccupati è calato di 18mila unità ed è sceso 2.584 mila rispetto ad una base annua del 26% pari a 534mila unità che vede uomini e donne ugualmente penalizzati. E questo, per qualche animo più debole, significa dire addio a sogni di lavoro.

I lavori stagionali saranno d’aiuto? Il lavoro nobilita l’uomo ed è un diritto sancito dalla Costituzione italiana. Un articolo troppo in incipit perché qualcuno se ne ricordi a buon diritto.

 

Paola PERFETTI

Milano: 2 milioni alle pmi

Da Comune e Camera di commercio di Milano 2 milioni di euro a piccole e medie imprese che decidono di inserire giovani under 35, laureati e non, o stabilizzare lavoratori già presenti in azienda. Questo il contenuto del bando ”Occupami”, nato con l’obiettivo di sostenere le aziende milanesi che favoriscono l’occupazione giovanile.

Presentando l’iniziativa, attiva da oggi, l’assessore alle Politiche per il lavoro e lo sviluppo economico, Cristina Tajani, ha dichiarato: “Il bando che apre fa parte di una serie di azioni promosse con Camera di Commercio per sostenere le aziende che investono in occupazione di qualità. Abbiamo scelto di sostenere il bando ‘Occupami’ con oltre 2 milioni di euro complessivi; dopo il successo dell’ultimo bando, ‘Fareimpresa’, sono risultate idonee -ha detto- oltre 100 imprese, delle quali circa il 64% nel settore dei servizi”.

“Vogliamo continuare a finanziare bandi che -ha aggiunto Tajani- coniughino politiche di sviluppo economico e politiche del lavoro. Stiamo vivendo una fase di pesante crisi occupazionale che colpisce tutti, ma soprattutto chi sta entrando nel mondo produttivo dei giovani. Proprio per questo motivo, stiamo lavorando -ha concluso- anche per reperire nuove risorse anche per il prossimo anno”.

Fonte: adnkronos.com

Milano: incentivi alle pmi che assumono

Oltre 2,3 milioni di euro. È questa la somma che Comune e Camera di Commercio di Milano mettono a disposizione di piccole e medie imprese del territorio milanese che decidono di investire sull’occupazione.

Lo scopo è quello di favorire, in questa fase di crisi, sia l’inserimento professionale di giovani, laureati e non, sia la stabilizzazione di lavoratori già presenti in azienda. Sono quindi due le misure di intervento previste: assunzioni di giovani under 35 (1,5 milioni di euro) e stabilizzazione di lavoratori, di qualsiasi età, già presenti in azienda (830 mila euro).

”Il bando aperto oggi si inserisce in un quadro di misure promosse con Camera di Commercio e volte a sostenere le imprese che investono in occupazione di qualità. Questo bando va nella direzione di coniugare politiche di sviluppo economico e politiche occupazionali in una fase di crisi economica acuta.  In ragione del successo registrato da questo tipo di interventi stiamo progettando, anche per il 2012, un piano di azioni per il sostegno alle imprese e all’occupazione, specialmente giovanile, come ci richiede la città e il mondo produttivo”. Così dichiara l’assessore alle Politiche per il Lavoro e Sviluppo Cristina Tajani presentando l’iniziativa.

“La Camera di commercio – ha dichiarato Carlo Franciosi, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano – è impegnata con finanziamenti e azioni di sostegno all’economia del nostro territorio e all’occupazione. In questo periodo di crisi occorre uno sforzo congiunto da parte delle istituzioni per offrire alle nostre imprese strumenti utili a restare sul mercato e recuperare fiducia. È anche questo il senso del bando che presentiamo oggi e che vuole essere uno strumento di sostegno concreto alle imprese e all’occupazione, soprattutto quella giovanile”.

Fonte: camcom.gov.it