Saldi tutto l’anno? Rispunta l’ipotesi con proposta dell’Antitrust

Alla vigilia della stagione dei saldi dell’estate 2023 rispunta l’ipotesi della liberalizzazione dei saldi, questo vuol dire che i commercianti possono proporre saldi tutto l’anno. La proposta arriva dall’autorità garante della concorrenza.

Antitrust, è ora di dare il via ai saldi tutto l’anno

Il commercio continua ad essere un settore sotto pressione, soprattutto per quanto riguarda i negozi fisici che scontano non solo l’inflazione e la conseguente crisi economica, ma anche la concorrenza degli e-commerce che propongono costantemente prezzi scontati.

In questo clima l’Antitrust segnala tra i provvedimenti da adottare con una certa priorità la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali e minori restrizioni sui saldi. L’Autorità Garante per la concorrenza sottolinea che le eccessive restrizioni al commercio in Italia sono state segnalate anche dall’Ocse e dalla Commissione europea.

L’Antitrust propone di eliminare dal decreto legislativo 114 del 1998 le norme che riguardano le restrizioni temporali per le vendite di liquidazione e di fine stagione. Naturalmente cancellando tali restrizioni le vendita in saldo sarebbero liberalizzate e ogni attività commerciale potrebbe decidere in autonomia quando praticare le vendita in saldo.

Il Garante chiede la possibilità di organizzare le vendite promozionali anche nei periodi immediatamente precedenti i saldi avviati per i medesimi prodotti, superando così il divieto di organizzare vendite promozionali nel periodo compreso tra i 15 giorni e i 40 giorni ( su discrezione della Regione) antecedenti rispetto all’inizio dei saldi.

In base ai suggerimenti dell’Antitrust dovrebbero saltare anche i vincoli inerenti gli orari di apertura dei negozi. Da abrogare anche i commi 4 e 5 del Dlgs 114 del 1998 in cui si fa riferimento alla competenza diretta dei Comuni che «possono derogare all’obbligo di chiusura domenicale e festiva».

Saldi tuto l’anno: reazione delle associazioni di categoria

Non tutti abbracciano con ottimismo queste proposte infatti Confesercenti e Confcommercio, organizzazioni di categoria che rappresentano i commercianti, sottolineano che la liberalizzazione dei saldi e degli orari andrebbe ad aiutare/favorire soprattutto le grandi catene di negozi, mentre danneggerebbe i piccoli commercianti che devono fare i conti con spese in aumento dovute ad aperture prolungate. Per i piccoli commercianti i saldi rappresentano un modo per liberare i magazzini e avere maggiore liquidità in breve tempo, ma la possibilità di praticarli tutto l’anno andrebbe a rendere il guadagno troppo basso.

Naturalmenete trattandosi di una proposta che arriva al Governo dall’Antitrust, sarà presa in particolare considerazione ed è probabile che sia quanto meno valutata, pur tenendo in considerazione il tessuto economico del Paese che comprende molte attività commerciali di piccole e medie dimensioni.

Leggi anche: Saldi estivi 2023, quando iniziano nelle varie Regioni?

Quali sono i principali vantaggi competitivi per un’impresa

Le imprese per stare sul mercato, e quindi per poter avere una base di clientela per la sottoscrizione di servizi e/o per l’acquisto di prodotti, devono necessariamente creare a regime valore aggiunto.

Ovverosia la differenza tra i ricavi ed i costi deve essere positiva, e possibilmente gli utili generati, anno dopo anno, devono crescere nel tempo. In particolare, per mantenere nel tempo questo status un’impresa ha bisogno di differenziarsi dalle altre sotto tanti punti di vista al fine di mantenere e di accrescere la propria base di clienti.

In tal caso, rispetto alle aziende che operano nello stesso settore economico, l’impresa in genere può far leva su vantaggi competitivi che, maturati nel tempo, devono essere poi difesi ed anche resi sostenibili. Vediamo allora, proprio per un’impresa, quali sono in genere i principali vantaggi competitivi su cui si può far leva.

Ecco i principali vantaggi competitivi per un’impresa, dalle materie prime all’innovazione

Nel dettaglio, uno dei vantaggi competitivi per un’impresa, rispetto ad un’altra che opera nello stesso settore economico, è dato dai costi. Perché ridurre i costi significa, a parità di vendite, far aumentare gli utili. In genere le imprese riescono a tagliare i costi, per esempio, grazie alla leva dell’innovazione che garantisce una maggiore produttività.

Ma i costi si possono tagliare anche in tanti altri modi. Dall’accesso alle materie prime ad un minor prezzo, rispetto alla concorrenza, all’accesso a sovvenzioni e sussidi, passando per un minor costo del lavoro.

Altri vantaggi competitivi per un’azienda, dal brand alla nicchia di mercato

Tra gli altri vantaggi competitivi per un’azienda, inoltre, spicca la forza del brand. Un marchio che è riconoscibile e che è sinonimo di qualità, per i prodotti e per i servizi proposti, permette in genere ad un’impresa di ottenere rispetto ai competitor dei margini di profitto più alti.

Così come pure il settore di mercato può rappresentare un vantaggio competitivo. Pure quando un’azienda opera in una nicchia di mercato in corrispondenza della quale il vantaggio competitivo acquisito è tale che l’impresa sostanzialmente non ha concorrenti. Oltre alla forza del brand, inoltre, le imprese spesso difendono i loro vantaggi competitivi attraverso i brevetti che sono delle risorse intangibili molto spesso di difficile imitazione.

DdL Concorrenza: novità per imprese, comunicazioni, notai e sanità

Il DdL Concorrenza è stato presentato nel pomeriggio del 4 novembre 2021 e si propone di rimuovere gli ostacoli all’apertura dei mercati, tutelare i consumatori e promuovere lo sviluppo della concorrenza. Si compone attualmente di 32 articoli che vanno a incidere su diversi settori tra cui le assicurazioni, mentre manca una norma molto attesa, inizialmente indicata, e che prevedeva la possibilità per i Notai di esercitare su tutto il territorio nazionale e quindi senza limiti territoriali. Vediamo meglio quali potrebbero essere le importanti novità che nei prossimi mesi saranno discusse dal Parlamento.

Concessioni balneari e licenze

Un’altra misura molto attesa e che invece non compare del DdL Concorrenza è la liberalizzazione delle concessioni balneari e delle licenze per gli ambulanti. In questo settore è prevista solo una mappatura delle concessioni balneari da realizzare nell’arco di 6 mesi. Novità potrebbero invece ancora arrivare per taxi e NCC (Noleggio con conducente) questione molto spinosa e che più volte ha portato i tassisti ad insorgere visto che vedrebbero svanire gli investimenti, di una certa entità, richiesti per ottenere l’autorizzazione. Molto probabilmente il premier Draghi affronterà la questione con un disegno di legge delega.

DdL Concorrenza e settore energetico

Nel campo delle energie, c’è un ritorno delle concessioni idroelettriche allo Stato ma solo nelle Regioni che hanno dimostrato di non essere capaci di gestirle. Importanti novità anche per l’installazione delle colonnine di ricarica sulla rete autostradale. Con la legge di bilancio per il 2021 il governo aveva previsto che le concessionarie autostradali dotassero la rete di loro competenza di punti di ricarica a elevata potenza per veicoli elettrici. La potenza doveva essere tale da effettuare la ricarica con tempi di attesa non superiori rispetto a quelli previsti per la fornitura di carburante. Con la nuova normativa, i gestori che non hanno adempiuto a tale obbligo possono mettere a gara con procedura trasparente, competitiva e non discriminatoria, la fornitura di tale servizio, quindi affidano a soggetti terzi l’incarico di procedere all’installazione delle colonnine di ricarica.

Trasparenza settore comunicazioni

Si richiede maggiore trasparenza anche nel campo delle comunicazioni (telefonia fissa e mobile, internet, abbonamenti televisivi) con l’obbligo di semplificare le procedure per passare da un gestore all’altro. I servizi premium non potranno essere attivati senza un consenso espresso, inoltre nel caso in cui la compagnia telefonica intenda proporre servizi in abbonamento offerti dai terzi, deve obbligatoriamente acquisire la prova del previo consenso. In questo modo non sarà possibile per i clienti ritrovarsi abbonati a servizi costosi senza averne avuto totale consapevolezza dei termini dei servizi.

Nel settore delle comunicazioni è inoltre previsto che per la realizzazione di opere necessarie allo sviluppo della connessione in fibra ottica, ci sia il necessario coordinamento tra le aziende che decidono di investire nei medesimi territori. Il coordinamento ha ad oggetto “ il processo di richiesta dei permessi, la non duplicazione inefficiente di opere del genio civile, la condivisione dei costi di realizzazione”. In questo modo si creano anche minori disagi per i cittadini e ci sono meno costi relativi alla realizzazione delle infrastrutture.

DdL Concorrenza e Sanità

Per quanto riguarda la Sanità, è prevista una modifica della procedura per la nomina dei dirigenti che dovrà essere basata sul curriculum, titoli professionali, capacità gestionali, volume dell’attività svolta, aderenza al profilo richiesto ed esito del colloquio finale. In caso di parità di punteggio tra più candidati, la nomina ricadrà su quello più giovane di età.

Novità anche per l’accreditamento delle strutture sanitarie, infatti non è più previsto il periodo transitorio di accreditamento provvisorio, ma in base alla qualità e al volume dei servizi da erogarsi viene concesso l’accreditamento. Le strutture da accreditare devono inoltre essere individuate applicando criteri equi, non discriminatori e procedure trasparenti. Sarà compito delle Regioni pubblicare un avviso indicante in criteri oggettivi per ottenere l’accreditamento. La selezione delle procedure da accreditare deve essere fatta periodicamente tenendo in considerazione la programmazione sanitaria regionale e verificando esigenze di razionalizzazione della rete.

Ultime novità del Disegno di Legge Concorrenza

Ulteriori semplificazioni sono previste anche per l’apertura di attività di impresa che può essere completata nell’arco di 4 giorni.

Nel campo delle assicurazioni invece è previsto l’obbligo di risarcimento diretto anche per le compagnie assicurative che hanno la sede sociale all’estero.

Occorre ricordare che il Disegno di Legge Concorrenza dovrà passare al vaglio del Consiglio dei Ministri e in seguito al Parlamento. Di conseguenza è molto probabile che vi siano modifiche determinate da emendamenti proposti dai vari partiti e in generale dall’iter procedurale.

 

Come si fa un piano di marketing?

Il piano di marketing è lo strumento indispensabile attraverso il quale tutte le imprese traducono in azioni concrete gli obiettivi della strategia di marketing. È costituito da un documento di pianificazione contenente la strategia e le azioni operative che l’azienda mette in campo per raggiungere i propri obiettivi. Lo scopo del piano di marketing è quello di dirigere, coordinare e tenere sotto controllo tutte le attività di marketing che l’impresa attua o prevede di attuare in un determinato periodo di tempo, mettendo in relazione i servizi o prodotti con il mercato di riferimento.

Come nasce il piano di marketing?

Prima di iniziare a scrivere un piano di marketing è necessario rispondere a tre indispensabili domande riguardanti la strategia aziendale:

  • qual è il business al quale l’azienda fa riferimento nel presente e anche nel futuro?
  • chi sono i potenziali clienti e quali saranno nel futuro?
  • cosa distingue l’impresa dai concorrenti sul mercato?

Nel momento in cui si hanno delle risposte a queste tre domande e si individua chiaramente qual è la mission dell’impresa, si potrà iniziare la stesura del piano di marketing.

Chi scrive il piano di marketing?

Difficilmente il piano di marketing viene redatto da una sola persona. Quasi sempre è il risultato del lavoro congiunto del dipartimento di marketing. Soprattutto nelle imprese più grandi, per arrivare a un piano di marketing strutturato e preciso è necessario il contributo dei reparti comunicazione, vendita e produzione. È altresì indispensabile avere una visione completa degli strumenti di marketing a disposizione dell’azienda, per capire come i risultati attesi possano essere raggiunti.

Come si articola il piano di marketing?

Il contenuto del piano di marketing è articolato in sei aree o step operativi. Lo schema è valido per tutti i contesti aziendali, sia che si tratti di un’intera azienda che di un reparto marketing, di un freelance o di un product manager. Quel che varia, invece, sono gli obiettivi, l’organizzazione del lavoro, le risorse e i tempi a disposizione.  I sei step sono:

  • analisi del contesto o definizione del mercato e delle opportunità di inserimento;
  • analisi della concorrenza e degli altri fattori esogeni;
  • strategia di marketing;
  • ricerca di mercato,
  • previsione di vendita;
  • analisi del punto di pareggio operativo.

Analisi del contesto o definizione del mercato e delle opportunità di inserimento

Innanzitutto è necessario analizzare il mercato di riferimento e le opportunità che lo stesso offre per l’inserimento. È indispensabile definire quali sono le barriere all’entrata nel marcato, le minacce e le opportunità. In questo primo step è opportuno anche definire l’analisi della domanda potenziale, qualitativa e quantitativa, nonché l’analisi dei dati del mercato e delle possibili segmentazioni della domanda e dell’offerta. L’analisi del contesto, dunque, implica il capire lo scenario in cui si opera e raccogliere tutte le informazioni necessarie per individuare quali saranno gli scenari futuri. Strumento indispensabile di questa fase è l’analisi Swot, ovvero il quadrante che riassume i punti di forza e di debolezza, le minacce e le opportunità, utile anche nella seconda fase del piano.

Analisi della concorrenza nel piano di marketing

La seconda fase del piano di marketing, quella dell’analisi della concorrenza e dei fattori esogeni, implica la necessità di dare risposte a tre domande fondamentali:

  • in cosa si differenziano i nostri prodotti o servizi rispetto a quelli dei competitor?
  • quali sono i nostri punti di forza e quali quelli di debolezza?
  • come i competitor affrontano le problematiche comuni?

Gli errori che si possono fare in questa fase sono quelli di dare scarsa importanza alla reazione dei concorrenti sul mercato e di sopravvalutare i punti di forza o di sottovalutare i punti deboli dell’azienda stessa.

Strategia di marketing

La fase di strategia di marketing, altrimenti conosciuta come “pianificazione strategica” o di “definizione del marketing mix”, è quella che prevede la definizione delle 4 P del marketing, ovvero Prodotto, Prezzo, Promozione e Place (distribuzione). È questa dunque la fase nella quale si definiscono i punti cruciali del marketing che l’azienda seguirà, passando anche dalle parole ai numeri, ovvero alla ripartizione dei budget e delle risorse assegnate a ciascuna delle attività pianificate e a quale prezzo si intenda vendere il prodotto o il servizio con il quale entrare nel mercato.

Ricerca di mercato e previsioni di vendita

Le ricerche di mercato e le previsioni di vendita permettono di dare maggiore credibilità al business plan, ovvero lo strumento redatto per chi decida di mettere in pratica un’idea imprenditoriale, valutandone la fattibilità economica e finanziaria. In questa fase, l’imprenditore riceve le prime valutazioni se l’idea imprenditoriale può funzionare o meno, con un’analisi più attenta degli obiettivi, delle strategie, delle vendite e delle previsioni finanziarie. L’imprenditore non ha solo una maggiore conoscenza della propria azienda ma inizia ad acquisire una maggiore consapevolezza del mercato di riferimento, arrivando a poter formulare delle vere e proprie previsioni sulle future vendite.

Analisi del punto di pareggio e rischio operativo

Il punto di pareggio nel piano di marketing fa riferimento all’analisi del reddito operativo, determinato dagli elementi strutturali (ovvero dalla capacità produttiva, dall’esperienza e dal grado di diversificazione), dai volumi di produzione e di vendita, dal livello dei prezzi costo e dal livello dei prezzi ricavo. Il reddito operativo può essere definito dal calcolo:

ricavi totali – costi totali di gestione  ovvero da RO = RT – CT.

Il punto di pareggio, espresso in volumi, è definito come il livello nel quale il reddito operativo è pari a zero, ovvero i ricavi totali eguagliano i costi totali. In tal caso i volumi di produzione eguagliano quelli di vendita e risultano conosciute le curve dei costi e dei ricavi.

Definito il piano di marketing non resta che partire

Definito il piano di marketing, gli obiettivi, gli strumenti e i tratti distintivi dell’azienda, non resta che partire. È necessario, dunque, mettere in pratica le strategie e monitorare i risultati ottenuti sul mercato. È indispensabile, per avere la situazione sotto controllo, che il piano di marketing abbia previsto, a priori, i key performance indicators (Kpi), che daranno risposte per valutare gli i risultati delle azioni di marketing e, in generale, degli investimenti fatti dall’azienda.

Rete Imprese Italia sul rafforzamento delle autorità Antitrust

Rete Imprese Italia ha partecipato all’audizione presso la Commissione attività produttive della Camera sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo sul rafforzamento delle autorità Antitrust.

Se da una parte veniva compreso l’obiettivo finale di garantire un’applicazione omogenea della disciplina europea per quanto riguarda la concorrenza, per assicurare parità di trattamento e condizioni concorrenziali uguali a tutte le imprese operanti all’interno dell’Unione europea, dall’altra sono state espresse forti perplessità circa il provvedimento, evidenziando alcuni aspetti critici della proposta, almeno nella sua attuale formulazione.

Le criticità, espresse da Roberto Cerminara, responsabile Commercio e legislazione di impresa di Confcommercio, sono queste: “Il finanziamento delle autorità Antitrust non deve in alcun modo comportare nuovi aggravi diretti o indiretti a carico delle imprese; inoltre, l’affidamento di più incisivi poteri alle autorità Antitrust dovrebbe sempre essere accompagnato da una valutazione dell’autorità giudiziaria prima dell’assunzione di qualunque provvedimento sanzionatorio. Infine, non risulta condivisibile l’introduzione di impropri meccanismi di solidarietà tra associazioni ed imprese aderenti. Il rischio è che, senza opportuni correttivi, si finisca per attribuire ad una autorità indipendente poteri paragiurisdizionali molto penetranti e di dubbia compatibilità con l’ordinamento giuridico nazionale impattando, dal punto di vista sanzionatorio, in maniera eccessiva e sproporzionata sulle imprese e sulle associazioni di imprese”.

Vera MORETTI

Bolzano: nuova legge per i comparti economici

La prevista riforma dell’incentivazione dell’economia e la legge omnibus di adeguamento delle leggi provinciali riferite ai vari settori economici sono stati i temi al centro del recente colloquio dell’assessore provinciale Thomas Widmann con il presidente ed il direttore dell’Apa Gert Lanz e Thomas Pardeller.

Per favorire lo sviluppo dell’economia altoatesina e della sua concorrenzialità viene attualmente testata la legge di riforma dell’incentivazione dei comparti economici. L’obiettivo, come ha sottolineato l’assessore Widmann nel corso del colloquio con i veritici dell’Apa è quello di giungere a definire programmi di finanziamento chiari e precisi.

Parlando della prevista legge omnibus per la modifica di varie leggi provinciali riferite all’economia, i rappresentanti dell’Apa hanno fatto presente la necessità che in sede di modifica della legge sull’artigianato vengano introdotti adeguamenti alle normative statali ed europee.

Fonte: altoadige.gelocal.it

Se non ora quando? L’etica torna di moda

Sono già 23 le associazioni e federazioni che hanno sottoscritto il manifesto lanciato da “Più Professioni Intellettuali Unite” per favorire l’impegno etico in campo professionale.

L’etica vissuta come opportunità. In campo professionale, tra aziende e istituzioni, l’etica agisce infatti da regolatore del mercato, perché esplicita i criteri guida e le regole da rispettare per il bene dell’intera comunità. Ma quali sono i capisaldi del manifesto etico della nuova professionalità?

  1. sviluppo di un mercato equo, basato sulla concorrenza, che premi il merito della competenza qualificata e accreditata
  2. equità nelle transazioni tra utenti e professionisti, per garantire equilibrio nella concorrenza
  3. competenza: possedere un bagaglio valido di conoscenze, esperienza e abilità
  4. responsabilità: assunzione delle conseguenze delle proprie decisioni, azioni e omissioni
  5. onestà: mantenere una condotta sincera e coerente
  6. rispetto: assicurare sempre la libertà di scelta e la sostenibilità

Cosa aspettate a firmare anche voi?

Tra le associazioni che hanno già aderito al progetto: ACLI Lombardia, ADICO ‐ Associazione Italiana per il Marketing, le Vendite e la Comunicazione, AIAS Associazione Italiana Addetti Sicurezza , AICA ‐ Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico, AISM ‐ Associazione Italiana Marketing , CGIL ‐ Consulta del Lavoro Professionale, Confprofessioni ‐ Confederazione Italiana Libere Professioni.

“Datemi un punto di appoggio e solleverò il mondo”. Qual è la tua leva?

La frase pronunciata da Archimede parlando della leva rende bene come oltre alla consapevolezza di voler cambiare, la volontà duratura di attuare il cambiamento, occorra un’azione concreta che faccia da punto di appoggio per la metamorfosi di un’azienda artigianale in una PMI.

Qual è l’unicità della tua produzione o del tuo servizio? In che cosa ti distingui concretamente dai tuoi concorrenti? Qual è l’elemento che fa la vera differenza verso la tecnologia tradizionale del settore in cui operi?

Non parlo solo di output produttivo, parlo anche di processo industriale, di software sviluppati in casa, di competenze specifiche costruite sperimentando.
Non sempre le aziende artigianali brevettano quanto inventato. In altre parole, non creano una barriera all’ingresso da parte di altri concorrenti perché pensano che nessuno sia in grado di replicare quanto esse hanno sviluppato, se non a costo di ripetere tutti gli errori che l’azienda in questione ha incontrato e risolto con sforzi di ricerca e sviluppo e investendo tempo.

La leva non può essere il prezzo basso. Questo vale forse a tutt’oggi nella minuteria metallica, un settore dove il valore aggiunto è basso e dove importare dalla Cina, per ora, non è così conveniente soprattutto per i tempi di consegna e i costi di trasporto.

Ma questa azienda è esposta all’andamento delle aziende committenti che, a loro volta, subiscono l’andamento del cliente finale e del mercato. Quindi la loro posizione è debole.

Queste aziende artigiane sono alla fine della filiera, sono terzisti che subiscono le decisioni di altri. Non parleranno mai al cliente finale. Il loro interlocutore è un committente di primo o secondo livello ed è quest’ultimo che detta il prezzo di acquisto e i tempi di consegna.

L’azienda artigianale di qualità o hi-tech deve essere in grado di individuare l’elemento o una composizione di elementi che possono trasformarla in una “boutique” super specializzata.

Faccio un esempio concreto. Un’azienda artigiana afferma di aver sviluppato un know-how unico al mondo nell’incisione laser di stampi in 3D. Questo know-how è veramente unico? Sostituisce o si affianca a tecnologie più tradizionali? C’è richiesta di mercato per l’applicazione di questo know-how? A quanto posso fatturare questa unicità? Come posso raggiungere i clienti finali interessati alla mia invenzione o innovazione?

Il primo passo è comunicare questa specificità al mondo interessato. Ma per comunicare qualcosa ho bisogno di nominarla. Non possono dire: “Noi siamo gli unici a possedere queste macchine“, “Solo noi abbiamo sviluppato un tecnologia di incisione unica“. Questa non è comunicazione. Si può comunicare solo qualcosa che si riesce a definire in modo specifico.

Nel caso citato, l’azienda hi-tech ha coniato il termine Design Rendering Engineering (DRE), sotto il quale ha raccolto tutto il suo know-how di progettazione e di produzione basato sia sullo sviluppo di software che di hardware. Oggi la sua comunicazione, via media di settore, web e web 2.0, punta sull’affermazione del DRE. Nome che è stato registrato. “Senza il DRE sono solo macchine“, è un concetto che oramai distingue questa azienda da tutta una miriade di artigiani che pullulano nel settore dell’incisione (chimica) di stampi.

Hanno trovato la differenza, le hanno dato un nome e la comunicano. Questa è una leva vera per fare sviluppo.

Dott. Giulio ARDENGHI | g.ardenghi[at]infoiva.it | www.businesscoachingefficace.com | Bergamo

Business Coach professionista, affianca imprenditori di grandi aziende e di PMI, manager e professionisti affinché sviluppino risorse utili a raggiungere i loro obiettivi professionali e personali con soddisfazione, velocemente, in modo misurabile e duraturo. È specializzato nei processi di cambiamento (professionali e aziendali) e nel lancio di start-up.Dopo la tesi (IULM- Milano) sulle Relazioni Esterne del Centro Georges Pompidou (Beaubourg) di Parigi ha iniziato il percorso professionale nel settore comunicazione, per proseguire nel marketing e commerciale. É stato per 25 anni manager di multinazionali italiane e straniere. Ha lavorato e vissuto a Londra, Singapore e Seoul. Ha raggiunto la posizione di direttore generale e poi ho deciso d’intraprendere l’attività di Business Coach che gli sta dando molte soddisfazioni. Ha conseguito un advanced master in PNL, un attestato di counselling in PNL, ha seguito corsi di Gestalt, l’Hoffman Process, ed ha partecipato ai seminari di Jodorowsky. È stato docente alla Scuola di Direzione Aziendale di Torino. Ha tenuto seminari in università italiane e straniere su temi della comunicazione, dell’innovazione, gestione e motivazione della forza vendita. Giornalista pubblicista, i suoi articoli specifici e dal taglio pratico su temi applicativi legati all’area del coaching ( start-up, come diventare imprenditori di se stessi, il vero cambiamento, migliorare la propria carriera, trovare la propria vocazione, autostima e leadership) sono pubblicati anche in Internet. Unisce una solida e comprovata esperienza di campo con una meticolosa preparazione di psicologia applicata. Gli piace definirsi un enzima: acceleratore di processi di trasformazione. Il suo motto è pragmatismo col cuore.