Federcalzature in tour a Napoli

Il Tour di Federcalzature è approdato a Napoli dove, presso la sede di Confcommercio, è intervenuto Massimo Donda, presidente nazionale della Federazione.

Donda ha ammesso il periodo di grande difficoltà che sta attraversando il comparto e a proposito ha dichiarato: “Proponiamo alcune ricette che possano aiutare i negozianti, da partnership con fornitore pilota ad accordi bancari e su internet e corsi di formazione per i giovani“.

Inoltre, è stato affrontato il problema della concorrenza, a volte spietata, dei megastore, contro i quali spesso i piccoli negozi, anche se specializzati e di qualità, possono fare poco. Ma ”si può comunque cercare di uscire dalla crisi: un imprenditore deve trovare soluzioni per il proprio mercato. Ogni momento di crisi è una rottura di vecchi schemi e crea opportunità che vanno colte“.

Mariolina Formisano, presidente di Federcalzature Napoli, ha voluto affrontare la questione della tutela del Made in Italy, non solo nei mercati esteri, ma anche tra le mura domestiche: “Il mercato interno deve rappresentare uno stimolo per la produzione, e i clienti italiani una risorsa. A Napoli alla crisi nazionale si accompagnano le problematiche del territorio: dalla ztl che non è accompagnata da servizi sufficienti per sviluppare il tessuto economico, alla chiusura di tante attività storiche anche a causa del caro fitti“.

Vera MORETTI

Confcommercio Napoli in difesa delle pmi

Il Comune di Napoli si trova in una situazione di grave squilibrio finanziario, dovuto anche dalla crisi economica, ma i provvedimenti che dovrebbero risanare le sue casse non convincono Pietro Russo, presidente di Confcommercio Napoli.

In particolare, ciò che viene considerato del tutto inappropriato è quanto disposto dal recente decreto legge n.174/12, ovvero il probabile aumento del prelievo fiscale e del costo dei servizi pubblici.
Decisione, questa, che andrebbe a ritorcersi contro le piccole e medie imprese commerciali, alla base dell’economia locale, ma anche nazionale. E se vengono colpite le pmi, allora la ripresa è impossibile.

Le parole di Russo sono dure: “Nell’attuale momento di grave e persistente crisi economica che sta colpendo duramente i settori rappresentati e che sta portando alla progressiva chiusura di numerose aziende, non è in alcun modo accettabile la preannunciata manovra di risanamento dei conti pubblici comunali che venendosi ad aggiungere alla insostenibile pressione fiscale operata dal governo avrebbe un ulteriore sicuro effetto depressivo sul sistema economico del territorio“.

Per questo, la Confcommercio napoletana, che è l’Ente maggiormente rappresentativo di tutti i comparti del terziario, ha deciso di sollecitare i parlamentari locali affinché anche per Napoli si adotti il metodo applicato per Roma, evitando dunque manovre che peserebbero solo sulle imprese.

Vera MORETTI

I saldi a Napoli, dove il negozio ‘è di famiglia’

A Napoli il 95% delle attività commerciali del centro storico sono affidate a piccole imprese. Un dato in forte controtendenza rispetto al resto dell’Italia, Milano in prima fila, dove a dominare sono le grosse catene e i franchising.

Il debutto della stagione dei saldi ha aiutato le piccole attività commerciali a saldare in positivo il bilancio di un anno particolarmente difficile?

Infoiva lo ha chiesto a Pietro Russo, Presidente di Confcommercio Napoli – Imprese per l’Italia, che nei giorni scorsi, alla vigilia del debutto della stagione dei ribassi, aveva sottolineato come il settore del commercio a Napoli necessitasse più che mai una boccata di ossigeno. “Domenica i negozi resteranno aperti tutto il giorno – aveva dichiarato Russo. –  C’e’ bisogno di portare un po’ di ossigeno al nostro settore perche’ i dati che abbiamo sono oltremodo negativi, e anche l’atmosfera che si respira in citta’, in quelle che erano le “vie dello shopping“, e’ tutt’altro che entusiasta. Si fa fatica anche a vendere costumi e teli mare“.

Ma com’è andata davvero?

Primo weekend di saldi a Napoli: qual è il bilancio di quest’anno? E se dovessimo fare un confronto con il 2011?
Il bilancio è sicuramente negativo. Ci aspettavamo una ripresa delle vendite che, purtroppo, non c’è stata. Il calcolo è stimato intorno al 30% in meno di vendite rispetto al 2011.

Quali sono le tipologie di acquirenti che hanno acquistato in saldo? Italiani/ stranieri? Altospendenti/mediospendenti?
Si tratta di quei consumatori che acquistano qualsiasi prodotto, senza guardare al brand o alla qualità della merce, mentre, anni addietro, le vendite in saldo rappresentavano un’occasione per acquistare anche prodotti di marca. Tra le tipologie di acquirenti evidenziate, ritengo che si tratti soprattutto di mediospendenti.

I commercianti di Napoli e provincia hanno scelto di aderire ai ‘saldi anticipati’? Se si, questo ha portato beneficio o ha svantaggiato la consueta partenza dei saldi del 7 luglio?
I commercianti napoletani hanno deciso, vista la crisi economica, di effettuare numerose promozioni anche prima del periodo dei saldi, che, comunque, non hanno cambiato lo stato delle cose. Nonostante le offerte, non si è riusciti a fronteggiare le difficoltà legate alla caduta dei consumi.

Quali sono le previsioni sulle prossime settimane di saldi ?
Ritengo, purtroppo, negative. A meno che un aumento degli sconti non richiami, in maniera più forte, l’attenzione dei consumatori. I saldi restano, a mio avviso, un’opportunità per i consumi e per i consumatori, prima ancora che per gli esercenti.

Napoli e gli esercenti della moda: quanti negozi sono stati costretti a chiudere nell’ultimo anno? Saldo in negativo o positivo?
Sull’intero territorio provinciale il saldo delle aperture/chiusure è negativo per l’1%. Metà di queste attività commerciali appartengono al settore del tessile e abbigliamento. Un altro fenomeno in notevole aumento riguarda invece la chiusura dei negozi storici del centro o il loro trasferimento in aree periferiche della città.

In percentuale, tra le attività commerciali del centro di Napoli, quante sono ancora a conduzione familiare (piccole imprese) e quante sono di proprietà di grosse catene e franchising?
Oltre il 95% sono imprese con meno di dieci dipendenti, generalmente a conduzione familiare.

Alessia CASIRAGHI

Confcommercio Napoli istituisce una task force per l’accesso al credito

La Confcommercio di Napoli ha scelto di cercare di contrastare i problemi relativi all’accesso al credito da parte delle imprese del settore terziario istituendo una task force che vigili sull’accesso al credito, contrastando eventuali problemi relativi ai finanziamenti e favorendo i rapporti con gli istituti di credito. Il gruppo è costituito dai rappresentanti dei Confidi di riferimento della provincia.

Pietro Russo, presidente di Confcommercio Napoli, ha voluto nei giorni scorsi incontrare i soggetti coinvolti per definire il piano di azione. Le necessità di accrescere l’opportunità di accesso al credito per le imprese del terziario e delle piccole e medie imprese del territorio partenopeo sono state al centro del dibattito.

E’ un segnale – ha detto Russo – della volontà di Confcommercio Napoli di rafforzare la presenza a fianco delle piccole e medie imprese locali. Pur nel rispetto delle autonomie e delle diverse funzioni rivestite dai partner presenti all’incontro. Bisogna far sì che le necessità e le istanze delle aziende, che si muovono purtroppo in una situazione congiunturale negativa, come purtroppo ci ha ricordato il recente episodio di suicidio del titolare della ditta Brums, siano costantemente all’attenzione di chi svolge un ruolo importante di mediazione tra le banche e le imprese