Come funziona la fatturazione elettronica in cloud

Per dire addio alla fatturazione cartacea, specie se c’è l’obbligo di fatturazione elettronica, ci sono le cosiddette soluzioni in cloud. Ovverosia, il titolare di partita IVA per la gestione completa del flusso di fatturazione, includendo pure l’obbligo di invio del documento elettronico al Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate, può dire addio alle scartoffie.

In quanto tutte le fatture sono conservate, in tutta sicurezza, su un server. Vediamo allora, nel dettaglio, come funziona la fatturazione elettronica in cloud, e chiaramente anche quali sono tutti i relativi vantaggi.

Quali sono tutti i vantaggi della gestione della fatturazione elettronica in cloud

Nel dettaglio, su quali sono i vantaggi della gestione della fatturazione elettronica in cloud, prima di tutto c’è da dire che in commercio ci sono proprio dei servizi per fatturare senza alcun bisogno di software da scaricare e da installare sul PC o sullo smartphone.

Con la fatturazione elettronica in cloud, infatti, tutto avviene online con accesso tramite le credenziali. Con i migliori applicativi che, inoltre, sono collegati e sono interfacciati con il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate. Il che significa che per la gestione dell’obbligo della fatturazione elettronica, da parte dei soggetti passivi IVA, tutto è davvero molto semplice.

Con la fatturazione elettronica in cloud, inoltre, basta disporre delle proprie credenziali per accedere alle fatture da qualsiasi dispositivo. Dallo smartphone al PC, passando per il tablet. In quanto sul cloud qualsiasi tipo di documento è reperibile ed è consultabile in qualsiasi momento, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Cosa fanno i migliori software di fatturazione elettronica in cloud

I migliori applicativi online per la gestione della fatturazione elettronica in cloud, inoltre, non offrono solo la possibilità di gestire, attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate, il ciclo completo della e-fatturazione obbligatoria, ma permettono pure di accedere a tanti tool ed a tanti servizi evoluti per la gestione della propria contabilità.

Che si tratti di un libero professionista, di un piccolo imprenditore o di un lavoratore autonomo. Inoltre, con questi applicativi il titolare di partita IVA non ha mai bisogno di recarsi presso lo studio del proprio commercialista di fiducia. In quanto quest’ultimo può accedere online allo stesso modo, attivando i relativi permessi, alle fatture ed ai dati chiave dell’attività economica del proprio assistito.

Come conservare ed esibire una fattura elettronica

I processi di gestione delle fatture elettroniche, per i titolari di partita IVA, non si limitano solo a quelli relativi alla generazione ed alla trasmissione del documento digitale, attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) che è gestito dall’Agenzia delle Entrate. Ma riguardano pure la corretta conservazione delle fatture elettroniche. Per le quali, tra l’altro, può poi sorgere l’esigenza di esibirla. Vediamo allora nel dettaglio, passo dopo passo, come si fa non solo a conservare, ma anche ad esibire una fattura elettronica.

Conservazione ed esibizione delle fatture elettroniche, ecco come fare

Selezionata l’utenza di lavoro, accedendo con le credenziali al portale ‘Fatture e Corrispettivi’ dell’Agenzia delle Entrate, è possibile selezionare il campo ‘Accedi alla sezione conservazione‘ proprio al fine di accedere al servizio di conservazione delle fatture elettroniche.

Con il servizio che permette di richiedere la conservazione della fattura elettronica in modalità manuale. A patto di aver aderito al servizio di conservazione delle fatture. Inoltre, sia per chi ha aderito, sia per chi ha revocato il servizio di conservazione, la sezione ‘Accedi alla sezione conservazione’ permette pure di effettuare per la fattura elettronica la richiesta di esibizione.

Al riguardo l’Agenzia delle Entrate, attraverso il sito Internet istituzionale, ricorda che il servizio di consultazione delle fatture elettroniche non è rivolto solo agli operatori economici, ma anche a coloro che le fatture elettroniche le ricevono includendo pure gli eventuali intermediari abilitati e incaricati per delega.

Quali sono le opzioni collegate al servizio di conservazione delle fatture elettroniche

Gratuitamente, nel sistema dell’Agenzia delle Entrate, i contribuenti possono conservare non solo le fatture elettroniche singole, ma anche quelle contenute in file archivio. Inoltre, il servizio permette di accedere allo storico degli esiti e delle messaggistica di ritorno del sistema di conservazione dell’Agenzia delle Entrate.

In più, si può richiedere, come sopra accennato, l’esibizione delle fatture conservate nonché, a valle di motivazione specifica, l’Agenzia delle Entrate permette pure di effettuare il download dei ‘Pacchetti di distribuzione‘ che contengono proprio le fatture elettroniche per le quali è stata chiesta l’esibizione.

In caso di avvenuto recesso per il servizio di conservazione, il contribuente, come sopra indicato, potrà richiedere solo ed esclusivamente l’esibizione delle fatture elettroniche. Precisamente, l’esibizione di tutte le fatture elettroniche che sono state conservate prima del recesso. Attualmente, come da accordo di servizio, il Fisco a livello temporale garantisce il servizio di esibizione per 15 anni.

Canali SdI per le fatture elettroniche, quali sono e come si utilizzano anche con accreditamento

Il Sistema di Interscambio, che è detto anche Sdi, è il sistema informatico che è gestito dall’Agenzia delle Entrate, e che si occupa del transito digitale delle fatture elettroniche sia per l’invio, sia per la ricezione.

All’Sdi, inoltre, sono associati più canali per la fatturazione elettronica anche con accreditamento. Vediamo allora quali sono questi canali e come i titolari di partita IVA devono utilizzarli.

Quali sono i canali Sdi per la fatturazione elettronica, dalla PEC al canale FTP

Nel dettaglio, i canali SdI per le fatture elettroniche sono tre. Precisamente, quello con l’accreditamento che è rappresentato dall’attivazione di un canale di tipo FTP o Web-Service. Mentre gli altri due canali SdI per le fatture elettroniche, senza alcun bisogno di accreditamento, sono rappresentati dalla PEC, ovverosia dalla posta elettronica certificata, e dal servizio di invio e di ricezione delle fatture elettroniche attraverso il portale web dedicato ‘Fatture e Corrispettivi‘.

Quando è preferibile la PEC o il portale Fatture e Corrispettivi per l’invio e per la ricezione delle e-fatture

Per i tre canali SdI per le fatture elettroniche, l’Agenzia delle Entrate consiglia l’uso della PEC, e/o del portale ‘Fatture e Corrispettivi’, quando la cadenza di invio e/o di ricezione delle e-fatture è sporadica. Ed il tutto fermo restando che i titolari di partita IVA, sulla scelta del canale Sdi, possono rivolgersi al Fisco attraverso il numero verde 800-299940.

Quando utilizzare il canali SdI FTP o Web-Service per la fatturazione elettronica

Quando invece la ricezione e l’invio di fatture elettroniche non sono sporadiche, allora la soluzione ideale è quella che è rappresentata, tramite accreditamento, dell’attivazione del canale Sdi di tipo FTP o Web-Service.

Con l’Agenzia delle Entrate che, al riguardo, attraverso il proprio sito Internet fa presente come trattasi di una scelta che richiede, a monte, non solo l’esistenza di una struttura a supporto delle attività informatiche. Ma anche la capacità di andare a gestire un sistema informativo con continuità e con disponibilità di personale di presidio.

Per l’accreditamento al canale SdI FTP o Web-Service occorre presentare una specifica richiesta dall’apposito link ‘Accreditare il canale‘ dal portale dell’Agenzia delle Entrate.

Il link permette di accedere ad un form online da compilare, da firmare e da inoltrare poi ad un indirizzo PEC dedicato. Solo in questo modo, se la procedura è stata effettuata correttamente, il Sistema di Interscambio, precisa altresì il Fisco, provvederà a lavorare e ad inviare all’utente un apposito messaggio di presa in carico.

Fatture elettroniche, entro il 31 dicembre 2021 le partite Iva potranno aderire al servizio di consulazione

Con la riapertura dei termini, le partite Iva avranno tempo fino al 31 dicembre 2021 per aderire al servizio di consultazione e di acquisizione delle fatture elettroniche e dei loro duplicati informatici. È quanto prevede il messaggio numero 298662 del 3 novembre 2021 dell’Agenzia delle entrate. Gli operatori possono accedere al servizio dalla sezione “Fatture e corrispettivi” del portale.

Servizio consultazione fatture elettroniche sul sistema Sdi, la scadenza era al 30 settembre 2021

Pertanto, l’Agenzia ha posticipato il termine (già scaduto lo scorso 30 settembre) per aderire al servizio collegato alla predisposizione delle fatture elettroniche mediante il Sistema di interscambio dell’Agenzia delle entrate. Per le partite Iva che provvederanno a effettuare l’adesione entro la fine dell’anno, l’Agenzia delle entrate mette a disposizione i servizi di consultazione e di acquisizione dei documenti.

Quali fatture elettroniche si possono consultare sul sito dell’Agenzia delle entrate?

L’adesione al servizio di consultazione delle fatture elettroniche comporta la possibilità di avere a disposizione i file di tutte i documenti trasmessi al Servizio di interscambio a partire dal 1° gennaio 2019. La riapertura dei termini per aderire al servizio non comporta, in ogni modo, modifiche nei normali tempi concessi per la consultazione dei documenti stessi. Gli operatori possono consultare le fatture elettroniche nei tempi previsti dal punto 8.1 del provvedimento dell’Agenzia delle entrate numero 89757 del 30 aprile 2018 e successive modifiche.

Quanto tempo hanno le partite Iva per consultare le fatture elettroniche?

Il servizio di ricerca, di consultazione e di acquisizione delle fatture elettroniche emesse e ricevute attraverso il Sistema di interscambio, infatti, è disponibile per tutti i documenti sino al 31 dicembre dell’anno susseguente a quello nel quale i documenti sono stati ricevuti da parte del Sdi. Il sistema, pertanto, permette la consultazione delle fatture elettroniche emesse e ricevute a partire dal 1° gennaio 2019. Gli operatori non possono consultare, invece, i documenti i cui termini di siano già stati superati.

Come aderire al servizio di consultazione delle fatture elettroniche del Sdi?

Gli operatori economici e le partite Iva avevano tempo fino al  30 settembre 2021 per aderire al servizio di consultazione. Si trattava di un periodo di transizione nel quale gli operatori e i loro delegati, pur non avendo provveduto all’adesione al servizio, hanno potuto consultare i documenti ricevuti ed emessi fin dall’inizio dell’obbligo di utilizzo della fattura elettronica. Tuttavia, all’Agenzia delle entrate sono pervenute varie segnalazioni. Gli operatori, gli ordini professionali e le associazioni di categoria che non avevano colto, infatti, il significato della scadenza di fine settembre. Ovvero del termine del periodo di consultazione delle fatture anche senza l’adesione al servizio.

Riaperti i termini per aderire al servizio di consultazione delle fatture elettroniche

Proprio per questo motivo, l’Agenzia delle entrate è intervenuta prorogando i termini di adesione al 31 dicembre 2021. Gli operatori che effettueranno l’adesione entro fine anno potranno accedere a tutte le fatture ricevute ed emesse dal 1° gennaio 2019.

Fattura elettronica, come procedere con la consultazione di quelle emesse e ricevute?

Per chi utilizza i servizi gratuiti del sito dell’Agenzia delle entrate per la predisposizione e per la conservazione delle fatture elettroniche, è possibile anche la consultazione delle fatture emesse e di quelle ricevute. Infatti, sulla piattaforma dell’Agenzia delle entrate sono messe a disposizione dell’utente partita Iva la consultazione dei documenti, purché le fatture siano state correttamente emesse e ricevute tramite il Sistema di Interscambio (Sdi).

Come accedere al sito dell’Agenzia delle entrate per consultare le fatture?

Per accedere al sistema è necessario andare sul sito dell’Agenzia delle entrate e, successivamente, nella sezione “Fatture e corrispettivi“. Per l’accesso è necessario immettere lo Spid collegato all’utente possessore di partita Iva o incaricato di agire per conto di altre attività autonome, oppure la Carta nazionale dei servizi (Cns) o le credenziali Fisconline o Entratel che vengono rilasciate proprio dall’Agenzia delle entrate.

Sezione ‘Consultazione’ delle fatture elettroniche emesse e ricevute

La sezione dedicata all’interno di “Fatture e corrispettivi” del portale dell’Agenzia delle entrate è quella denominata “Consultazione“. L’utente trova, all’interno dell’area, due link. Il primo è quello dei “Dati rilevanti ai fini Iva” mediante il quale si accede a una sezione dove si ritrova il numero delle fatture emesse e quelle ricevute negli ultimi tre mesi. Il secondo link è quello per il monitoraggio delle fatture elettroniche.

La ricerca avanzata delle fatture emesse e ricevute sul sito Agenzia delle entrate

Per trovare una fattura all’interno del primo link (“Dati rilevanti ai fini Iva”), l’utente può cambiare la ricerca delle fatture modificando il range delle date in base al periodo di interesse. La ricerca per la consultazione delle fatture emesse e ricevute può essere fatta anche con funzioni avanzate. In questo caso le informazioni da fornire per effettuare la ricerca potrebbero essere il numero della partita Iva del cliente oppure del fornitore o il numero di identificazione assegnato dal Sistema di Interscambio alla fattura stessa.

Come consultare le fatture dal sito dell’Agenzia delle entrate

In ogni caso, sia che si tratti delle fatture degli ultimi tre mesi, sia delle fatture ricercate per un determinato periodo, il sistema di consultazione dell’Agenzia delle entrate restituisce una pagina contenente un gruppo di fatture di interesse dell’utente. In particolare, per ogni riga corrispondente a una fattura, vengono riportati i dati sintetici del singolo documento, ovvero:

  • il numero della fattura;
  • la data della fattura;
  • l’identificativo fiscale del fornitore o del cliente;
  • l’imponibile;
  • il numero assegnato al documento dal Sistema di interscambio (Sdi);
  • l’imposta.

Agenzia delle entrate: servizio di consultazione delle fatture emesse

Il servizio offerto dall’Agenzia delle entrate consente di consultare anche le fatture elettroniche emesse. Nel dettaglio, per le fatture in uscita il sistema rilascia una ricevuta di consegna. Queste fatture inoltre sono contrassegnate da un simbolo di spunta verde. Ma all’interno della ricerca sono presenti anche le fatture non ancora consegnate. Uno dei motivi per i quali la fattura non è stata ancora recapitata al cliente può essere un problema del canale di ricezione del destinatario stesso. Su queste fatture, l’utente riceve una ricevuta di “impossibilità di consegna“. Le fatture emesse e a disposizione della consultazione dell’utente, ma non consegnate al cliente, hanno un simbolo di alert corrispondente a un triangolo di colore rosso.

Cosa fare se la fattura elettronica non viene consegnata al destinatario o cliente?

Il triangolo rosso corrispondente a una mancata consegna della fattura elettronica al cliente appare anche quando il fornitore ha inserito, in fase di predisposizione della fattura stessa, i sette zeri nel campo del “Codice destinatario”. Ciò avviene perché, ad esempio, il cliente non ha comunicato il codice stesso. In questo caso, il fornitore riceverà una “ricevuta di impossibilità di consegna”. E nella consultazione delle fatture appare il triangolo rosso di alert. In questo caso, il fornitore può consegnare al cliente una copia, anche cartacea, della fattura, raccomandandosi di consultare la fattura elettronica originale all’interno della propria area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate.

Cosa può fare la partita Iva durante la consultazione delle fatture elettroniche?

Durante la consultazione delle fatture elettroniche, l’utente può cliccare il simbolo della lente di ingrandimento per visualizzare o scaricare la fattura. Il download può essere importante in quanto il sistema dell’Agenzia delle entrate consente la consultazione delle fatture fino al 31 dicembre del secondo anno susseguente a quello nel quale l’utente ha ricevuto la fattura da parte del Sistema di interscambio. Pertanto, l’utente ha la possibilità di archiviare la fattura elettronica sui propri dispositivi.

Fatturazione elettronica: la sezione del ‘Monitoraggio dei file trasmessi’

Il secondo link messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate nella sezione “Fatture e corrispettivi” è quello del “Monitoraggio dei file trasmessi“. Attraverso questa sezione, la partita Iva ha la possibilità di entrare nella sezione “File fattura” dove si possono visualizzare:

  • l’elenco delle fatture emesse;
  • i documenti di scarto;
  • le fatture consegnate;
  • le fatture con impossibilità di consegna;
  • le note di variazione.

Anche in questo caso, il sistema consente di fare una ricerca avanzata. Infatti, è possibile immettere, come chiavi di ricerca:

  • il numero della partita Iva del cliente da ricercare;
  • il numero identificativo assegnato alla fattura dal Sistema di interscambio (Sdi).

Fattura elettronica, ecco la procedura per predisporla sul sito Agenzia delle entrate

Tra i servizi offerti gratuitamente dall’Agenzia delle entrate vi è anche quello della predisposizione delle fatture elettroniche. Le partite Iva, infatti, possono accedere a funzionalità che permettono di predisporre, di trasmettere, di consultare e anche di conservare le fatture elettroniche. Per utilizzare i servizi è necessario entrare nel portale dell’Agenzia delle entrate e accedere alla sezione dedicata “Fatture e corrispettivi”.

Come accedere alla sezione “Fatture e corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle entrate

Il portale “Fatture e corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle entrate è una piattaforma on line accessibile ai singoli titolari di partita Iva. Per entrare nell’area è necessario inserire le credenziali Spid, oppure essere in possesso di una Carta nazionale dei Servizi (Cns) o, ancora, accedere con le credenziali Fisconline ed Entratel rilasciate dall’Agenzia delle entrate.

Predisporre la fattura elettronica sul portale dell’Agenzia

Per predisporre una fattura elettronica è possibile, dunque, utilizzare i servizi del sito dell’Agenzia delle entrate. La procedura consente la predisposizione della fattura nel formato Xml, che è quello richiesto dalle norme di legge. La sola visualizzazione è possibile anche nel formato Pdf, più leggibile. Al termine della predisposizione della fattura nel formato Xml, è possibile ricontrollarla, modificarla, salvarla sul proprio personal computer. Infine si può trasmettere la fattura elettronica tramite il Sistema di interscambio (Sdi).

Come predisporre una fattura elettronica dal sito dell’Agenzia delle entrate?

Operativamente, per predisporre la fattura, è necessario cliccare proprio sul link “Fatturazione elettronica” nella home page della sezione “Fatture e corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle entrate. Nella pagina successiva, è necessario cliccare su “Crea nuovo file”: in questo modo il sistema consente di scegliere la tipologia della fattura elettronica da predisporre.

Che tipo di fattura elettronica bisogna scegliere?

Sostanzialmente, sulla tipologia di fattura elettronica, sono due le opzioni tra le quali scegliere. Nel caso in cui si sta emettendo una fattura elettronica per una Pubblica amministrazione, è necessario cliccare sul link “Fattura Pa”. Diversamente, se la fattura è destinata a un operatore diverso dalla Pubblica amministrazione, il link da cliccare è uno tra “Fattura ordinaria” o “Fattura semplificata”. La fattura semplificata può essere utilizzata, tuttavia, solo per importi totali dell’imponibile e dell’Iva che non superano i 100 euro, secondo quanto prevede l’articolo 21 bis del decreto del Presidente della Repubblica numero 633 del 1972.

Come riempire i dati sulla fattura elettronica?

Nel momento in cui si accede alla procedura per la compilazione della fattura elettronica, la pagina riporta i dati dell’utente. È necessario dunque controllare le informazioni in qualità di fornitore, o di cedente o prestatore. I dati, infatti, sono precompilati in quanto il sistema recupera le informazioni già presenti nell’Anagrafe tributaria collegata alla partita Iva con la quale si vuole usufruire del servizio. I campi che si possono modificare sono tutti, a eccezione di quello che contiene proprio il numero della partita Iva. Nella colonna di destra si può utilizzare il comando per procedere a un’integrazione delle informazioni. E dunque, nel caso ce ne fosse bisogno, si possono inserire ulteriori informazioni sulla fattura come i riferimenti al numero di iscrizione al Repertorio economico amministrativo (Rea) o all’albo professionale.

I dati immessi per la fattura elettronica rimangono in memoria?

La procedura consente di utilizzare i dati che restano in memoria con le precedenti compilazioni di fatture elettroniche. Pertanto, ogni volta che si accede al servizio, la procedura sarà facilitata dai dati precompilati, a meno che non si decida di modificare le informazioni. In ogni modo, al termine della procedura è possibile salvare i dati del destinatario nella “Rubrica”.

Fattura elettronica Agenzia delle entrate: come compilare i dati del cliente

Il passaggio successivo nella compilazione della fattura elettronica riguarda le informazioni sul cliente, ovvero sul soggetto che riceverà la fattura. È di particolare importanza compilare esattamente il numero della partita Iva del cliente (o cessionario o committente) o anche il suo codice fiscale. Il campo successivo da compilare è quello corrispondente al “Codice destinatario”. In questo spazio si potranno inserire le 7 cifre alfanumeriche comunicate dal cliente. Si tratta dell’indirizzo telematico dove recapitare la fattura.

Fattura elettronica: il campo ‘Codice destinatario’

Nel caso in cui il cliente abbia indicato l’indirizzo di posta elettronica certificato (Pec), nel campo del “Codice destinatario” dovranno essere inseriti tanti zero quanti sono gli spazi. L’indirizzo Pec va inserito invece nel campo “Pec destinatario”. Può capitare che il cliente sia un consumatore finale, oppure un possessore di partita Iva a regime forfettario oppure un operatore in regime di vantaggio. In tutti questi casi, non ricevendo un codice da immettere, si dovrà riempire lo spazio del “Codice destinatario” con tanti zero quanti sono gli spazi.

Cosa succede in caso di errore dei dati del destinatario della fattura elettronica?

Una volta compilato i campi, il sistema fa una verifica diretta per accertarsi dell’esistenza nell’Anagrafe tributaria della partita Iva o del codice fiscale del cliente della fattura elettronica. Solo in caso di inesistenza del destinatario, il sistema restituisce un messaggio di errore con il quale informa che non è possibile procedere con la compilazione della fattura. Infatti, in questo caso la fattura verrebbe scartata dal Sistema di interscambio (Sdi). Tuttavia, per la compilazione dei dati del cliente, il sistema riconosce anche la possibilità di utilizzare il QR Code.

Come concludere la compilazione della fattura elettronica?

Con l’immissione dei dati del cliente, il passaggio successivo nella compilazione della fattura elettronica consiste nell’immettere le informazioni sul numero e sulla data della fattura stessa. Se si tratta di una nota di variazione a debito o a credito, si può selezionare la tipologia di documento. La schermata successiva concerne la tipologia e la quantità del servizio prestato o del bene ceduto. In questa schermata appaiono i dati inerenti all’imponibile, l’aliquota Iva (anche più aliquote nel caso di più beni differenti) e l’imposta. Per l’applicazione di uno sconto è necessario selezionare nella colonna a destra rientrante negli “Altri dati”.

Invio della fattura elettronica: come si fa?

Gli ultimi due passaggi utili nella predisposizione della fattura elettronica consistono nel controllo dei dati e nel salvataggio del file della fattura stessa nel formato Xml. La stessa fattura può essere visualizzata anche nel formato Pdf. Il tasto “Sigilla” serve a garantire l’integrità del file Xml che va inviato tramite il Sistema di interscambio (Sdi). Il tasto finale presente nella schermata è quello di “Invio” e consente di trasmettere il file della fattura allo Sdi. Il Sistema di interscambio procede con un controllo e il recapito dello stesso file all’indirizzo telematico del destinatario.

Come si conservano le fatture elettroniche?

Come dispone l’articolo 39 del decreto del Presidente della Repubblica numero 633 del 1972, sia chi emette una fattura elettronica che chi la riceve è obbligato a conservarla elettronicamente. Tuttavia, la conservazione delle fatture elettroniche non consiste semplicemente nel memorizzare su di un personal computer il file della fattura stessa. Si tratta, invece, di un procedimento regolamentato dalla legge che ne disciplina la tecnica.

A cosa serve conservare le fatture elettroniche?

Conservare le fatture elettronica secondo quanto disciplina la norma permette di avere la garanzia di non perdere mai le fatture emesse e ricevute. Per anni si potrà avere la possibilità di leggerle e, principalmente, di reperire in qualsiasi momento la fattura originale. Questo procedimento vale anche per gli altri documenti informatici per i quali si adottano procedimenti di conservazione.

Chi provvede al servizio di conservazione delle fatture elettroniche?

Il servizio di conservazione delle fatture elettroniche è fornito da operatori privati che sono certificati. Chi fornisce questo servizio è facilmente individuabile sulla rete. Anche l’Agenzia delle entrate fornisce questo servizio in via del tutto gratuita. Il servizio è accessibile attraverso il Sistema di interscambio (Sdi).

Come accedere al servizio dell’Agenzia delle entrate di conservazione delle fatture elettroniche?

Il servizio dell’Agenzia delle entrate di conservazione delle fatture elettroniche si può raggiungere dall’area riservata dell’utente. Nel dettaglio, è necessario dal portare entrare nella sezione “Fatture e corrispettivi“. Cliccando sull’accesso, infatti, è possibile inserire le proprie credenziali.

Chi può accedere al servizio di conservazione delle fatture elettroniche dell’Agenzia delle entrate?

L’area di conservazione delle fatture elettroniche del portale dell’Agenzia delle entrate è riservata ai singoli utenti che siano titolari di una partita Iva. L’accesso avviene attraverso le credenziali del Sistema pubblico dell’Identità digitale (Spid), oppure mediante la Carta Nazionale dei Servizi (Cns) o, ancora, con le credenziali Fisconline o Entratel rilasciate dalla stessa Agenzia delle entrate. Accedendo al sistema, l’utente avrà la possibilità di usufruire di vari servizi, e dunque non solo di quello relativo alla conservazione delle fatture elettroniche.

Quali servizi offre l’Agenzia delle entrate insieme alla conservazione delle fatture elettroniche?

Infatti, nella stessa sezione della conservazione delle fatture elettroniche, dal sito dell’Agenzia delle entrate è possibile avere accesso ai servizi della consultazione delle proprie dichiarazioni fiscali, degli atti di registro, dei versamenti, delle visure ipotecarie e catastali inerenti i propri immobili. Tutti questi servizi sono forniti in maniera gratuita dall’Agenzia delle entrate.

Che tipo di utente può consultare il servizio di conservazione delle fatture elettroniche?

All’atto di immissione delle proprie credenziali, il sistema chiede se si accede per servizi inerenti la propria partita Iva (“Me stesso”), oppure se si è stati incaricati di operare per conto di un’impresa per la quale si lavori (“Incaricato”), se si ha una delega come intermediaria dal proprio cliente che abbia una partita Iva (“Delega diretta”) o, infine, come tutore di un soggetto titolare di partita Iva (“Tutore”). Quindi, il sistema chiede di riportare o di selezionare il numero di partita Iva per il quale si intende operare.

Trasmissioni dei dati di corrispettivi, liquidazioni Iva, spesometro nel sistema delle ‘Fatture e corrispettivi’

Nella stessa sezione del portale “Fatture e corrispettivi” l’utente, oltre alla conservazione delle fatture elettroniche, ha la possibilità di accedere ad altri servizi gratuiti quali:

  • la trasmissione dei dati dei corrispettivi;
  • le comunicazioni periodiche della liquidazione dell’Iva;
  • lo spesometro (abrogato nel 2019).

La sezione ‘Fatturazione elettronica” del sito dell’Agenzia delle entrate

Per il solo servizio della conservazione delle fatture elettroniche, è necessario utilizzare principalmente una sezione che serve per predisporre e per trasmettere le fatture elettroniche e per sottoscrivere la convenzione che permette di conservare elettronicamente tutte le fatture emesse e ricevute tramite il servizio Sdi. Nella sezione relativa alla Registrazione delle modalità di ricezione della fattura elettronica si può abbinare, invece, alla propria partita Iva un unico indirizzo telematico dove ricevere tutte le fatture elettroniche.

Si possono avere più servizi di conservazione delle fatture elettroniche?

Si possono utilizzare simultaneamente più servizi per la conservazione digitale delle fatture elettroniche? Il quesito, dunque, potrebbe ricadere nei casi in cui si scelga di conservare le fatture elettroniche sul sito dell’Agenzia delle entrate e contemporaneamente utilizzare il servizio offerto da soggetti qualificati a questo obiettivo.

Se si utilizza il servizio dell’Agenzia delle entrate di conservazione fatture elettroniche bisogna revocare gli altri servizi

La risposta è negativa. Infatti, il servizio di conservazione delle fatture elettroniche è alternativo. Cioè si possono utilizzare i servizi offerti da soggetti qualificati oppure quelli dell’Agenzia delle entrate. Se si dovesse scegliere di affidarsi ai servizi dell’Agenzia delle entrate o viceversa di altre società specializzate, è necessario procedere alla revoca del medesimo servizio precedentemente utilizzato.