I Consulenti del Lavoro e il microcredito

Il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro presenta oggi a Roma la campagna informativa “Il microcredito dai Consulenti del Lavoro”. La data e l’argomento non sono casuali. Da domani, infatti, si aprirà ufficialmente il bando con il quale il ministero dello Sviluppo Economico mette a disposizione circa 40 milioni di euro per il microcredito, destinati ai soggetti che non hanno tutte le garanzie necessarie per ottenere un prestito bancario. Con il bando, potranno ottenere fino a 35mila euro di finanziamento, rimborsabili in 7/10 anni.

Si tratta di diversi tipi di società – dalle società tra professionisti alle società di persone, dalle Srl semplificate alle associazioni, dalle cooperative fino alle persone singole – che necessiteranno del supporto dei Consulenti del Lavoro per gestire gli adempimenti necessari una volta ottenuti i finanziamenti.

Di fatto, quella del Consiglio Nazionale è stata una sorta di manovra autopromozionale con la quale proporre i Consulenti del Lavoro come soggetti utili a facilitare la diffusione e l’utilizzo di questo nuovo strumento di finanziamento per le Pmi.

L’appuntamento per la presentazione della campagna “Il microcredito dai Consulenti del Lavoro” è per oggi alle 10 alla Camera dei deputati. Intervengono alla conferenza stampa Luigi Di Maio, Vicepresidente della Camera dei deputati, e Marina Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro. Successivamente, tutti gli iscritti riceveranno la documentazione necessaria che consenta a tutti gli interessati di trovare negli studi dei Consulenti le istruzioni operative l’aiuto concreto per compilare l’apposita domanda.

Consulenti del Lavoro, ecco le faq per l’Inps

I Consulenti del Lavoro vanno incontro agli utenti nel campo del diritto del lavoro e della legislazione sociale pubblicando sul proprio sito ufficiale una raccolta di utili Faq.

La raccolta costituisce un elenco dei principali quesiti posti dal Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro direttamente all’Inps e questa nuova sezione del sito si arricchirà progressivamente di domande e risposte, costituendo una banca dati utile alla risoluzione di problematiche che ancora non trovano risposta nella documentazione ufficiale.

Qui sotto le faq pubblicate sul sito dei Consulenti del Lavoro, al momento 8. Per le risposte, consultare direttamente il sito in oggetto.

Faq 1 – Ticket licenziamento
Faq 2 – Apprendistato
Faq 3 – Calcolo dell’Ula
Faq 4 – Assunzioni lavoratori in Cigs
Faq 5 – Criteri per l’inoltro delle comunicazioni Pec ai contribuenti.
Faq 6 – Codifica Unimens sgravio 1.40% contratti a termine Turismo Stagionale
Faq 7 – Richiesta degli Sgravi contrattazione II livello
Faq 8 – Procedura concorsuale

4 mosse per abbassare il costo del lavoro

Il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro ha lanciato una proposta per ridurre dell’8% i costi del lavoro.

Per far sì che questa tesi possa essere attuata concretamente, i Consulenti propongono una revisione delle tariffe di rischio Inail, una nuova destinazione delle risorse accumulate con il fondo di tesoreria del Tfr, l’utilizzo del 20% delle risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale e dalla riduzione di uno dei capitoli della spesa pubblica.

Il principio da adottare deve essere, dunque, quello di restituire alle imprese parte delle somme che versano a vario titolo nelle finanze pubbliche che attualmente sono destinate a finanziare la spesa pubblica.

In Italia ci sono circa 15 milioni di lavoratori privati ai quali vengono corrisposte retribuzioni per un ammontare di circa 295 miliardi. I contribuenti che dichiarano un reddito superiore a 40.000 euro sono circa 1 milione 870 mila persone. Per questa fascia di contribuenti, le retribuzioni corrisposte sono circa 138 miliardi 556 milioni di euro“.

Un primo intervento deve riguardare la riduzione del carico fiscale e contributivo di 8 punti percentuali, “distribuiti al 50% tra datore di lavoro e lavoratore, per coloro che percepiscono una retribuzione non superiore a 40.000 euro. Complessivamente, dunque, sarebbero interessati oltre 13 milioni di lavoratori ai quali sono corrisposte retribuzioni per complessivi 156 miliardi 444 milioni di euro. La riduzione avrebbe una spesa di circa 12 miliardi 500 milioni di euro“.

Per quanto riguarda la revisione delle tariffe Inail, si afferma che, se venisse applicata, le imprese risparmierebbero 800 milioni di euro da destinare integralmente alla riduzione del costo del lavoro.

Il secondo intervento riguarda la nuova destinazione delle risorse accumulate con il fondo di tesoreria del Tfr: “La Corte dei conti, nella determinazione sul bilancio 2010 dell’Inps, ha spiegato che nel 2010 il Tfr versato dalle imprese ammonta a 5,4 miliardi di euro (5,6 miliardi nel 2009), mentre le prestazioni erogate (liquidazioni e anticipazioni del Tfr) superano l’importo di 1,6 miliardi di euro (1,2 miliardi nel 2009), cui si aggiungono circa 4 miliardi di euro (4,5 miliardi nel 2009) di trasferimenti passivi allo Stato“.
Le risorse eccedenti le prestazioni devono essere destinati alla riduzione del costo del lavoro.

Terzo intervento ipotizzato dai consulenti del lavoro è l’utilizzo del 20% delle risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale: “Sono circa 12 miliardi le risorse recuperate ogni anno dalla lotta all’evasione fiscale. E’ necessario destinare almeno il 50% alla riduzione del costo del lavoro. In questo modo, ogni anno si avrebbero a disposizione 6 miliardi di euro“.

Per quanto riguarda la riduzione della spesa pubblica, viene chiesto al governo di ridurre uno dei capitoli della spesa pubblica per un valore annuo di 1 miliardo 700 milioni.
In questo caso, i tagli potrebbero toccare i costi della politica, degli enti locali (Province e Regioni), delle sovrastrutture statali, delle Authority, dei finanziamenti pubblici a soggetti privati datoriali e sindacali oppure degli apparati di sottogoverno.

Insomma, per i Consulenti una via d’uscita dalla crisi esiste.

Vera MORETTI

Dal Professional Day, tanta carne al fuoco

Il Professional Day appena svoltosi a Roma con la partecipazione dei rappresentanti di tutti gli ordini professionali, nonché degli esponenti dei partiti politici, è stato teatro di una serie di proposte che i professionisti italiani hanno voluto portare all’attenzione della politica, per poter risolvere i gravi problemi che affliggono il nostro Paese.

Ad accomunare i partecipanti all’evento era la consapevolezza dell’importanza degli Ordini professionali, indispensabili per la realizzazione del principio di sussidiarietà, necessario alla Pubblica Amministrazione per lo snellimento dell’attività burocratica e il miglioramento dell’efficienza.

Tra le richieste, spiccano:

  • la necessità di ridurre il costo del lavoro per il rilancio immediato dell’economia;
  • il problema del sovraffollamento delle carceri;
  • lo snellimento dell’attività nel settore delle autorizzazioni attraverso l’assunzione di responsabilità dei professionisti che si sostituirebbero al rilascio dei pareri;
  • il contributo nella telematizzazione delle procedure di Giustizia.

Marina Calderone ha dichiarato, ottimista: “Sono emerse idee interessanti e tutti gli intervenuti si sono dimostrati disponibili nell’affrontare un nuovo percorso nel rapporto politica-professioni. Sarà nostro compito monitorare che ciò avvenga; ma soprattutto che gli impegni presi vengano mantenuti e siano tradotti in provvedimenti a favore dei cittadini. E su questo ci diamo appuntamento dopo i primi cento giorni dall’insediamento del nuovo esecutivo per la verificare se quanto promesso sarà mantenuto”.

Vera MORETTI

In arrivo il regolamento delle società di professionisti

Il regolamento attuativo delle società di professionisti è in dirittura d’arrivo.

Questo ha assicurato Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e del Comitato unitario delle professioni: “Da quello che ci risulta, il provvedimento è in fase di uscita. Abbiamo avuto nei giorni scorsi l’ultimo confronto con il ministero di Giustizia e adesso le ultime notizie ci dicono che il ministero dello Sviluppo economico ha dato il suo benestare“.

E, a quanto pare, sembra che si tratti di un’attesa di pochi giorni, e poi finalmente potrà dirsi completo quel processo che è cominciato nell’agosto 2011, quando la riforma delle professioni cominciava a concretizzarsi.

Compito dei professionisti sarà, ora di vigilare sulla corretta applicazione della legge: “Credo che adesso la partita passerà agli ordini che dovranno applicare e vigilare affinché l’istituto sia adeguatamente applicato e non vi siano forme di abuso. Noi riteniamo che possa essere uno strumento societario utile soprattutto per le giovani generazioni, ecco perché io metto l’accento sulla corretta applicazione della norma che farà sì che i nostri ragazzi possano nello strumento societario trovare una reale opportunità di aggregazione professionale“.

Vera MORETTI

Accordo tra Inail e Consulenti del lavoro per la sicurezza sul lavoro

Da una collaborazione tra Inail e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro è nato un progetto, presentato a Roma, di carattere multimediale e interattivo che contiene una banca dati informativa sulle norme in materia di sicurezza e figure professionali con relative funzioni, oltre ad una procedura guidata per la compilazione e presentazione di Ot24 e bandi Isi.

Durante l’evento è stato anche presentato il progetto Sicurezza al passo coi tempi, una piattaforma multimediale creata grazie alla collaborazione fornita dai consulenti del lavoro.

Le risorse messe a disposizione alle imprese, coma ha anche confermato il direttore generale Inail, Giuseppe Lucibello, ammontano a 750 milioni di euro e gli sconti per le aziende arrivano a 250 milioni di euro. “Ora serve un’attività di sensibilizzazione agli operatori e alle aziende e la collaborazione con i consulenti del lavoro è in continua evoluzione e proseguirà nel tempo”.

Anche Marina Calerone, presidente dei consulenti del lavoro, si è dichiarata “molto orgogliosa del progetto. Il bagaglio di conoscenze dei consulenti del lavoro è stato posto a disposizione dell’Istituto per la crescita comune”.

I fautori di questo progetto si sono ovviamente soffermati sugli enormi benefici economici a vantaggio delle aziende.

Ester Rotoli, direttore centrale prevenzione Inail, ha indicato collaborazione, sinergia, formazione e responsabilità sociale come le parole chiave del rapporto tra l’Inail e i consulenti del lavoro, che ormai costituiscono “il 65% delle aziende assicurate, quindi sono interlocutori privilegiati nei rapporti con l’Istituto”.

Per Vincenzo Silvestri, vicepresidente dell’Ordine nazionale, il progetto è “il momento che fotografa l’evoluzione della professione. Un consulente del lavoro è gestore a 360 gradi dell’azienda e un gestore delle risorse umane, un ruolo importantissimo sulle azioni Inail rivolte alla prevenzione”.

Vera MORETTI

Lavoro a chiamata, le critiche dei Consulenti del lavoro

I Consulenti del Lavoro sono assai critici sul cambio, dal 13 agosto, dei destinatari delle comunicazioni preventive relative al lavoro a chiamata. In una nota del Consiglio nazionale esprimono infatti tutta la loro amarezza per la vicenda: “Nell’intento di semplificare – si legge nella nota –, non solo si sono complicate le comunicazioni, ma si sono anche rese urgenti una serie di informazioni che ricadono, inevitabilmente, sui consulenti del lavoro. Il ministero, infatti, nell’introdurre nuovi canali per gli invii, come anticipato dalla stessa norma (legge 92/12) e come indicato nelle circolari n.18 e n.20 impone anche un cambio di destinazione per i fax esonerando le Dtl dal ricevimento e prevedendo un numero nazionale (848800131) e un modello creato ad hoc“.

Una prima considerazione però va fatta – spiegano dal Consigliosullo strumento utilizzato dal ministero del Lavoro. Infatti, l’articolo 35, comma 3bis, del decreto legislativo 276/2003 prevede che le ‘modalità applicative’ degli strumenti di comunicazione (sms, fax o posta elettronica) debbano essere individuate con ‘decreto di natura non regolamentare del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione’ e non certamente tramite circolare durante il periodo di Ferragosto“.

A disprezzo di ogni valutazione logica – continua la nota – si introducono rilevanti modifiche al sistema di comunicazione della prestazione a chiamata ed è inaccettabile che ciò avvenga nel pieno periodo di ferie con aziende ad organico ridotto e studi professionali chiusi per consentire il rispetto dell’obbligo del periodo di ferie per il personale. In questo modo il ministero del Lavoro-direzione generale per le Politiche dei servizi per il lavoro, crea solo le condizioni per indurre in errore aziende e consulenti del lavoro con la conseguente applicazione delle rilevanti sanzioni amministrative introdotte dalla legge n. 92/2012“.

Basti solo pensare – proseguono i Consulenti del lavoro che nel nuovo modello di fax si prevede un campo destinato all’indicazione della ‘Co’, ma si tratta di un numero reperibile solo sul modello ‘Unilav’ di assunzione in possesso del solo consulente del lavoro quale intermediario abilitato, ma che probabilmente ha lo studio chiuso per ferie. E’ altrettanto evidente che la mancanza di questo dato non invalidi la comunicazione regolarmente inviata nei termini previsti (prima dell’inizio della prestazione) e sia sostituibile con la data di assunzione, così come previsto dai primi modelli predisposti in forma libera dal 18 luglio 2012. Nel’introdurre (dal 17 agosto) la modalità di invio tramite sms (3399942256), inoltre, il ministero pone una serie di paletti (nessuno spazio, campi separati da virgola, con eccezioni per separazione con punti, formato della date e asterischi per separare), che non agevolano di certo la preparazione di un sms. Se nella stessa circolare è prevista una pagina di esempi solo per tale modalità, significa solo che l’invio dell’sms non è proprio una vera semplificazione“.

A complicare il sistema c’è la separazione tra contratti stipulati ante 1 marzo 2008 e quelli stipulati successivamente. La data coincide con quella dell’introduzione dell’obbligo di trasmettere le comunicazioni ai centri per l’impiego esclusivamente con le nuove modalità informatiche. Pertanto per i contratti stipulati prima del 1° marzo 2008 non è in alcun modo reperibile alcun numero identificativo in quanto era ancora possibile effettuare l’invio cartaceo (fax o con consegna a mano)“.

I consulenti del lavoro, che avevano già sollevato la problematica dell’introduzione delle nuove regole – dice il Consiglio nazionaleavvenuta in assenza di un periodo transitorio (nella circolare della Fondazione Studi n. 14/12), ora si trovano con un’altra urgenza da gestire per evitare di veder applicare pesanti di sanzioni ai loro clienti“.

La situazione che ora si presenta per i consulenti del lavoro che assistono i datori di lavoro è la seguente: oggi (in pieno periodo feriale) è indispensabile riavvisare tutti coloro che occupano lavoratori intermittenti affinché cambino il numero del fax al quale destinare la comunicazione. Un lavoro aggiuntivo e da svolgere in emergenza che non va certo nella direzione della semplificazione e si colloca in una situazione già difficile di gestione del lavoro a chiamata, dovuta al contemporaneo svolgimento delle normali attività aziendali con quello dell’invio della comunicazione anticipata per chiamare il lavoratore al lavoro“.

Stesso dicasi – conclude la nota per l’invio (dal 17 agosto) via mail (intermittenti@lavoro.gov.it), un cambio di indirizzo del destinatario, rispetto a quelli ufficiali delle Dtl utilizzabili solo fino a domenica 12 agosto, richiede una capillare opera di sensibilizzazione presso i propri clienti“.

Calderone: i consulenti del lavoro garanti del bene pubblico

La Presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro e del Cup, Marina Calderone, si lancia all’attacco delle proposte di ‘salvataggio’ dell’Italia di Confindustria, a conclusione i lavori dell’assemblea dei consigli provinciali di categoria.

La Calderone muove anche critiche precise alle manovre introdotte dalla nuova finanziaria: ‘eravamo e siamo certamente contro uno stile di manovra che prevedeva la liberalizzazione totale degli ordini. Siamo convinti che non sia questa la strada, che è bensì quella di potenziare ulteriormente, attraverso un sistema di regole trasparenti, un comparto che dà lavoro a 2 milioni e 100mila professionisti di cui la metà è sotto i 45 anni e che produce oltre il 15% del Pil‘.

La presidente del Cup sostiene infatti che i Consulenti del Lavoro, al contrario di altri, non perseguono interessi economici propri ma sono garanti del bene pubblico. La semplificazione dovrebbe quindi tendere al risparmio nella gestione della spesa pubblica: ‘il nostro compito è anche quello di suggerire al legislatore delle norme che possano essere rispondenti agli interessi della collettività e non solo esclusivamente al bene di alcune parti del paese‘.

L’impegno della Presidente e degli organi da lei presieduti andranno quindi nella direzione ‘di adottare le norme della manovra con sensibilità, e metterci ancor di più al servizio dei cittadini italiani, di chi ha bisogno del nostro apporto professionale qualificato. I 27 ordini professionali presidiano tutte le branche del sapere. I consulenti del lavoro si occupano di tematiche lavoristiche e le altre professioni, ognuna nella propria specificità, hanno una funzione importante e preminente: quella di presidiare la fede pubblica e di garantire e tutelare la collettività’.

E per quanto riguarda la riforma delle professioni la Calderone ha sottolineato la necessità di un cambiamento profondo: ‘recepire i principi contenuti nella manovra sarà anche una dimostrazione della nostra volontà di portare avanti una riforma delle professioni che già ci aveva visti impegnati nella predisposizione di un progetto che abbiamo definito e presentato unitariamente l’anno scorso al ministro Alfano‘.

E’ una grande sfida, importante – ha sottolineato in chiusura – perché si tratta di temi che vanno a toccare i punti nevralgici del sistema. Parleremo di polizze di responsabilità civile, di tariffe, di praticantato, di potestà disciplinare all’interno dei giudizi promossi dagli iscritti agli ordini, di pubblicità. Tutti temi che vanno sulla strada della modernizzazione del nostro comparto‘.

A.C.