Contributi a fondo perduto fino al 60% investimenti Pmi: in Gazzetta la nuova agevolazione

In arrivo i nuovi contributi a fondo perduto per le micro e le piccole e medie imprese (Pmi) per gli investimenti innovativi e sostenibili per favorire la trasformazione tecnologica e digitale di impresa. È stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 78 del 2 aprile 2022 il decreto legge del 10 febbraio scorso che assegna agevolazioni alle Pmi in conto impianti con agevolazioni che possono arrivare al 60% delle spese ammissibili. Le risorse messe a disposizione per la misura ammontano a 678 milioni di euro. I contributi sono concessi dal ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) nell’ambito degli investimenti delle imprese manifatturiere e di servizi che operano su tutto il territorio italiano.

Contributi in conto capitale alle piccole e medie imprese dal Mise: gli obiettivi degli investimenti

I contributi in conto capitali sono concessi dal Mise a favore delle piccole e medie imprese per contrastare e superare la crisi generata dall’emergenza Covid. Sono ammissibili le spese per gli investimenti volti a realizzare nuove unità produttive oppure ad ampliare quelle già esistenti. Gli investimenti devono essere in linea i principi della tutela ambientale e della transizione digitale, in coerenza con il piano Transizione 4.0. In particolare, i programmi di spesa devono facilitare la transizione verso l’economia circolare e la sostenibilità energetica.

Contributi per gli investimenti di tutela ambientale e transizione digitale: le risorse a disposizione delle Pmi

A disposizione delle piccole e medie imprese ci sono 678 milioni di euro, dei quali:

  • 428 milioni di euro andranno alle imprese della Sicilia, della Sardegna, Della Puglia, del Molise, della Campania, della Calabria, della Basilicata e dell’Abruzzo;
  • 250 milioni di euro andranno a favore delle imprese delle altre regioni.

Contributi per gli investimenti delle imprese, quali possono richiederli?

Il primo fattore di ammissibilità di richiesta specificato nel decreto è che le imprese proponenti debbano non essere in difficoltà alla data del 31 dicembre 2019. Il regime di contabilità richiesto è quello ordinario, con due o più bilanci depositati oppure due dichiarazioni dei redditi se la richiesta proviene da società di persone o da ditte individuali. Le imprese dovranno poi dimostrare che le spese siano volte alla transizione verso l’economia circolare e all’ottimizzazione della sostenibilità energetica. In quest’ultimo caso, il miglioramento energetico da attestare deve essere pari ad almeno il 10% rispetto ai consumi dell’anno prima rispetto al giorno di presentazione dell’istanza.

Quali spese sono ammissibili per i contributi in conto capitale delle piccole e medie imprese?

Le spese ammissibili per richiedere i contributi in conto capitale delle piccole e medie imprese comprendono:

  • le attrezzature, i macchinari e gli impianti;
  • le opere murarie nel limite del 40% del totale delle spese ammissibili;
  • i programmi informatici, le licenze, l’acquisto di certificazioni ambientali.

Si tratta pertanto di spese relative alle immobilizzazioni materiali e immateriali, obbligatoriamente nuovi di fabbrica. Inoltre, deve trattarsi di beni ammortizzabili e capitalizzati, figuranti nell’attivo dello stato patrimoniale dell’impresa che richiede i contributi. L’investimento deve essere mantenuto per non meno di tre anni.

Quali programmi di investimento devono essere perseguiti dalle imprese richiedenti i contributi del Mise?

I programmi di spesa e di investimento delle piccole e medie imprese che richiedono i contributi in conto capitale del ministero per lo Sviluppo Economico devono avere un importo di non meno di 500 mila euro e non eccedente la cifra di 3 milioni di euro per le regioni del Sud Italia; per le altre regioni, i limiti sono rispettivamente 1 milione di euro e 3 milioni di euro. In base agli obiettivi produttivi, gli investimenti dovranno garantire l’ampliamento della capacita di produzione delle imprese e la diversificazione; l’ottenimento di prodotti mai fabbricati in precedenza mediante i nuovi investimenti; il cambiamento dei processi produttivi rispetto a quelli già adottati dall’impresa oppure la realizzazione di nuove unità produttive.

Come vengono distribuiti i contributi in conto capitale per gli investimenti alle imprese?

I contributi in conto capitale vengono distribuiti alle imprese seguendo determinate percentuali. In particolare:

  • per le imprese di quattro regioni del Sud Italia (Sicilia, Campania, Calabria e Puglia) sono finanziati il 60% delle spese sostenute dalle micro e piccole imprese e il 50% per le medie imprese;
  • le imprese situate in Sardegna, Molise e Basilicata possono ottenere il contributo sul 50% delle spese se si tratta di micro e di piccole imprese. Il contributo scende al 40% per le medie imprese;
  • infine per tute le altre regioni italiane, il contributo è fissato al 35% per le micro e piccole imprese e al 25% per le medie imprese.

Contributi alle Pmi dal  ministero per lo Sviluppo Economico: come inviare la domanda?

La gestione dei contributi in conto capitale a favore delle piccole e medie imprese è a carico di Invitalia. Si dovrà attendere un successivo decreto del ministero per lo Sviluppo Economico che fisserà i termini e le modalità con le quali le imprese potranno inviare le domande di agevolazione.

Contributi alle Pmi: quale fondo perduto per l’internazionalizzazione dal 2022 al 2026?

I fondi per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese (Pmi) sono stati confermati dalla legge di Bilancio 2022 fino al 2026. Per il 2022 le tre misure sicure di poter assegnare contributi a fondo perduto e finanziamenti alle Pmi sono quelle della transizione ecologica e digitale, della partecipazione alle fiere e allo sviluppo dell’e-commerce all’estero. La legge di Bilancio 2022 ha assegnato per l’internazionalizzazione delle imprese 1,5 miliardi di euro per ogni anno a partire dal 2022 al 2026.

Contributi a fondo perduto per le piccole e medie imprese: quali sono le misure a disposizione nel 2022?

Il miliardo e mezzo di euro va a finanziare il fondo rotativo, uno dei due cespiti a disposizione delle piccole e medie imprese per le attività nei mercati esteri. Le tre misure attive per le Pmi riguardano:

  • la transizione ecologica e digitale delle piccole e medie imprese a vocazione internazionale;
  • partecipare a fiere e mostre internazionali, svolte anche in Italia, e le missioni di sistema;
  • sviluppare il commercio elettronico delle piccole e medie imprese nei Paesi esteri.

Contributi a fondo perduto Simest, per il 2022 è possibile che gli ambiti di intervento tornino a sette

Tuttavia, al di là degli ambiti di intervento attuali del fondo, i settori del Simest potrebbero tornare a essere sette, come avveniva in passato. Per le piccole e medie imprese si tratterebbe di un allargamento delle possibilità di ottenere i contributi a fondo perduto per le attività di internazionalizzazione. Quest’ultima interpretazione è stata presa in considerazione anche dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. I sette ambiti di intervento a favore delle Pmi potrebbero tornare a essere nel 2022:

  • la partecipare alle fiere internazionali;
  • l’inserimento delle piccole e medie imprese nei mercati esteri;
  • l’acquisizione di sevizi di export manager;
  • lo sviluppo di interventi in ambito di commercio elettronico;
  • la ricezione dell’assistenza tecnica all’estero;
  • la patrimonializzazione delle Pmi;
  • lo svolgimento di studi di fattibilità.

Gestione Simest dei contributi a fondo perduto alle Pmi

La gestione dei contributi a fondo perduto per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese è affidata al Simest. Il fondo era già stato rifinanziato dal decreto legge 121 del 2021 che, all’articolo 11, prevedeva nuove risorse per 1,2 miliardi di euro del Fondo 394. Le risorse della Legge di Bilancio 2022 vanno ad aggiungersi a quanto stanziato nello scorso anno. Simest gestisce i fondi attraverso due canali: il primo prevede i prestiti alle piccole e medie imprese; il secondo i contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto e prestiti del Fondo Simest per le piccole e medie imprese

Il canale dei prestiti del Fondo Simest prevede finanziamenti a tasso agevolato per le piccole e medie imprese. La dotazione del canale nello scorso anno era pari a 800 milioni di euro. Il canale dei contributi consente il cofinanziamento a fondo perduto che può arrivare al 50% delle spese ammissibili finanziate con il tasso agevolato. La dotazione dello scorso anno era pari a 400 milioni di euro. La programmazione dei fondi per i prossimi anni dovrà arrivare dal decreto del ministero degli Esteri, dal ministero per lo Sviluppo Economico e da quello dell’Agricoltura.

Come vengono finanziate le piccole e medie imprese con i fondi di internazionalizzazione?

Delle tre misure attualmente in vigore, la prima prevede la transizione digitale delle piccole e medie imprese. Almeno il 50% delle risorse deve essere stanziato a favore di questo obiettivo. La quota residuale delle risorse viene ripartita tra competitività internazionale e transizione ecologica. Con la prima misura si possono finanziare progetti fino a 300 mila euro. Il finanziamento previsto è di 6 anni, dei quali due di preammortamento. Possono accedere le piccole e medie imprese costituite nella forma di società di capitale, che abbiano un fatturato export di minimo il 10% nell’ultimo anno oppure del 20% negli ultimi due anni.

Misura della partecipazione alla partecipazione di fiere delle Pmi: quali progetti si possono finanziare?

Con la seconda misura il Fondo Simest finanzia la partecipazione delle piccole e medie imprese a mostre e a fiere internazionali. Gli eventi si possono svolgere anche in Italia. I finanziamenti concessi devono essere utilizzati per non meno del 30% nelle spese digitali. I progetti finanziabili possono arrivare a 150 mila euro. Ma non devono essere superiori del 15% dei ricavi iscritti nell’ultimo bilancio. I finanziamenti della seconda misura hanno una durata di quattro anni.

Misura dello sviluppo di ecommerce tra gli obiettivi dei fondi per l’internazionalizzazione delle Pmi

L’ultima misura attualmente in vigore per l’internazionalizzazione delle Pmi è quella dello sviluppo dell’e-commerce nei Paesi esteri. Si possono ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti, ad esempio, per:

  • creare una piattaforma o migliorare una già esistente di e-commerce;
  • accedere a una piattaforma e-commerce di terzi per vendere servizi e beni la cui produzione sia avvenuta in Italia o che porti il marchio italiano.

 

Contributi Simest a Pmi, aperta la piattaforma per pre-caricare la domanda

Dalle 9 di oggi, 21 ottobre 2021, è possibile pre-caricare le domande per i contributi di Simest destinati alle piccole e medie imprese. Si tratta di fondi che le Pmi potranno chiedere per una disponibilità di fondi fino a 1,2 miliardi di euro. Le risorse provengono dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) nell’ambito dello strumento messo a disposizione Next Generation Eu.

Quali tipologie di contributi sono messe a disposizione delle PMI da Simest?

Sono previste tre tipologie di contributi. Il primo riguarda la transizione digitale ed ecologica delle piccole e medie imprese a vocazione internazionale; il secondo lo sviluppo del commercio elettronico (e-commerce); il terzo, infine, la partecipazione delle imprese a mostre e a fiere, anche in Italia, e a missioni di sistema.

Quali sono le condizioni previste per le Pmi per i finanziamenti Simest?

I contributi Simest sono messi a disposizione delle piccole e medie imprese per supportarle nei processi di transizione digitale ed ecologica e per l’internazionalizzazione delle stesse. Tra le misure, è possibile richiedere un finanziamento a tasso agevolato con una quota a fondo perduto fino al 25%. Inoltre, per le Pmi che hanno sede operativa nelle regioni del Sud Italia da almeno sei mesi, è possibile fare richiesta di una quota di cofinanziamento a fondo perduto più alta, fino al 40%. Per le imprese del Sud Italia, inoltre, c’è la possibilità di richiedere il 40% di fondo perduto dal Fondo 394, nei limiti della dotazione del fondo stesso di 480 milioni di euro.

Dove si trova il link per accedere alla piattaforma Simest?

Per pre-caricare la domanda dei finanziamenti Simest le imprese interessate dovranno collegasi al portale della società del Gruppo Cassa depositi e Presiti. Nella home page è presente il link da seguire per accedere all’area personale dell’impresa stessa. È importante sottolineare che l’ordine di pre-inserimento della domanda non costituisce una priorità di accesso ai contributi messi a disposizione da Simest.

Accesso alla piattaforma Simest per caricare la domanda dei finanziamenti

Per l’accesso, l’impresa deve utilizzare le credenziali già in suo possesso. Se invece si tratta del primo accesso, è necessario procedere prima con la  registrazione al portale Simest.  L’accesso al portale è, tuttavia, gestito attraverso un sistema di coda. Nel momento in cui l’azienda fa l’accesso al portale, infatti, si avranno 30 minuti per completare l’operazione. Questo meccanismo è stato implementato per gestire il numero delle domande che si preannuncia elevato. Pertanto, i 30 minuti necessari per il pre-caricamento della domanda sono stati fissati per dar modo a un certo numero di imprese di poter collegare in contemporanea.

A cosa serve pre-caricare la domanda dei finanziamenti Simest?

Pre-caricare la domanda dei finanziamenti messi a disposizione da Simest è una possibilità offerta alle piccole e medie imprese interessate ai contributi. La presentazione della domanda vera e propria sarà possibile a partire da giovedì 28 ottobre prossimo, dalle ore 9:30. Il pre-caricamento delle domande è possibile inoltrarlo dalle 9 alle 19, dal lunedì al sabato. Se vi sono imprese in coda alla chiusura delle 19, le stesse avranno la possibilità di completare l’invio il giorno successivo, a partire dalle ore 9, mantenendo la posizione acquisita nella coda del giorno precedente.

Cosa prevede la domanda del finanziamento Simest?

Accedendo alla piattaforma per pre-caricare la domanda dei finanziamenti Simest, le piccole e medie imprese dovranno fornire indicazioni nel dettaglio dei dipendenti aziendali. La suddivisione prevede l’indicazione per fasce di età e per sesso.

Finanziamenti Simest, presentazione della domanda dal 28 ottobre 2021

La domanda vera e propria di accesso ai finanziamenti Simest potrà essere inoltrata, sempre dalla piattaforma messa a disposizione sul portale dell’azienda, a partire da giovedì 28 ottobre 2021. I giorni in cui si può presentare domanda vanno dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19. La chiusura delle domande di finanziamento è prevista per il 3 dicembre, alle ore 18:00. Può esserci la chiusura anticipata delle domande nel caso in cui nel frattempo i fondi siano andati a esaurimento.

Sassari, finanziamenti alle imprese che assumono

 

Nuovi contributi fino a 100mila euro dalla Banca di Sassari attraverso il cosiddetto Fin Job, il nuovo piano di finanziamenti per le imprese che assumono cogliendo le opportunità offerte dalle novità del decreto Poletti. Fin Job finanzia fino al 70% della retribuzione annua lorda dei nuovi assunti con un contratto di almeno un anno.

«Anche con questa iniziativa – ha sottolineato Andrea Saba, Direttore Mercati della Banca di Sassari – il nostro istituto di credito ha dimostrato la propria vicinanza alle imprese del territorio, per sostenere la ripresa e il rilancio dell’occupazione in una fase economica molto delicata per la Regione e l’Italia intera». Le imprese selezionate beneficeranno fino al 31 dicembre 2014 anche di condizioni economiche agevolate e di un Pos con canone gratuito per l’intera durata del finanziamento.

Nei prossimi giorni, inoltre, il Fin Job vedrà la luce anche in Emilia Romagna grazie all’impegno della Banca popolare: “Questa proposta – ha dichiarato Giorgio Barbolini, direttore commerciale del Gruppo Bper – è un segnale dell’attenzione che la banca riserva a tutte quelle iniziative che mirano a sostenere la forza occupazionale e le necessità dell’imprenditoria che investe e crede nel futuro”.

JM

 

Imprese, bando da 5 milioni per l’innovazione

 

Il sottosegretario allo Sviluppo economico, la palermitana Simona Vicari, ha presentato nei giorni scorsi il bando da 5 milioni di euro che il Ministero guidato da Federica Guidi ha promosso per l’utilizzo dei diritti di proprietà industriale in quanto strumento privilegiato per valorizzare e sostenere la capacità innovativa e competitiva delle imprese.

«Un bando per la concessione di agevolazioni a favore di micro, piccole e medie imprese per la valorizzazione di disegni e modelli industriali al fine di accrescere la loro competitività sui mercati nazionali ed internazionali – ha specificato il sottosegretario -. Il governo continua lungo la strada tracciata nei precedenti provvedimenti attraverso sgravi e agevolazione per le imprese, nella consapevolezza che solo un aumento delle risorse a disposizione delle aziende può consentire all’economia di ripartire. In particolare, nel momento in cui i dati dell’Istat confermano che l’inversione di tendenza dell’economia italiana ancora non c’è stata, provvedimenti come questo rappresentano un aiuto importante. In questo caso abbiamo voluto coniugare due aspetti importanti e cioè da un lato il sostegno all’imprenditorialità e dall’altro quello all’ingegno ed alle capacità di innovazione, confermando che il nostro Paese considera il tema della proprietà industriale un valore da difendere e da premiare»

JM

L’ Abruzzo sostiene l’accesso al credito delle Pmi

La Regione Abruzzo stanzia contributi per i Confidi locali per la concessione di garanzie sui finanziamenti delle piccole e medie imprese della Regione.

La somma stanziata è pari a 15 milioni di euro in un fondo di rotazione a disposizione dei Confidi abruzzesi fino alla fine del 2015, per favorire l’accesso al credito delle Pmi regionali.

Le imprese dovranno essere iscritte al Registro Imprese delle CCIAA della Regione Abruzzo e appartenere ai settori di: industria, commercio, artigianato e turismo.

Confidi concede infatti garanzie alle imprese abruzzesi che effettueranno interventi legati alla realizzazione di investimenti produttivi, alla promozione di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale. Le garanzie saranno concesse anche allo scopo di potenziare l’innovazione di prodotto e il riequilibrio finanziario delle imprese.

Le piccole e medie imprese impegnate in progetti volti a potenziare la capitalizzazione dell’impresa, rientrano nel progetto di sostegno finanziato da Confidi, in particolare in caso di attivazione di finanziamenti da parte delle imprese volti ad aumentare il capitale sociale della società e di sottoscrizione di versamenti soci in conto aumento di capitale.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito della Regione Abruzzo.

Puglia: i finanziamenti si fanno in 3

La Regione Puglia ha siglato un Protocollo d’intesa con la Commissione regionale Abi della Puglia, al quale aderiscono gia’ 13 banche.

L’accordo, sottoscritto dal presidente della Regione Nichi Vendola e dal presidente della Commissione regionale Abi Puglia Alessandro D’Oria, prevede che ABI Puglia si impegni a promuovere interventi a sostegno del capitale circolante, mentre le banche sottoscriventi saranno tenute ad incrementare i prestiti destinati alle piccole e medie imprese della Puglia. La Regione, in terzo luogo, si impegnerà a incrementare gli aiuti nei confronti dei Confidi del territorio perchè facciano da garanti ai finanziamenti delle imprese.

In tutto si parla di una cifra che si aggira in totale attorno ai 100 milioni di euro, ripartiti secondo le seguenti modalità:

  • ‘Aiuti in forma di garanzia di credito’: 50 milioni di euro a sostegno dei fondi rischi dei Confidi. La Regione Puglia trasferisce i fondi destinati alle imprese ai Confidi selezionati, che a loro volta saranno tenuti a garantire il finanziamento bancario in favore dell’azienda fino all’80 % del finanziamento stesso.
  • ‘Fondo di controgaranzia’ : 40 milioni di euro a supporta delle garanzie prestate dai Confidi in favore delle micro, piccole e medie imprese della Regione. La cifra garantirà i Consorzi fidi, con un aumento del volume dei finanziamenti, in favore delle piccole imprese, da un minimo di 500 milioni a un massimo di 1 miliardo.
  • ‘Tranched cover’: 10 milioni di euro destinati alle banche che saranno tenute ad aumentare il credito nei confronti delle imprese. Lo scopo è quello di permettere alle aziende operanti nel territorio, strette dalla morsa creditizia e dall’assenza di liquidità, di ottenere finanziamenti a condizioni agevolate.

Il fondo messo a disposizione dall’accordo fra Regione Puglia e ABI ha lo scopo di sviluppare nuovi finanziamenti per circa 125 milioni di euro. I finanziamenti potranno essere destinati a nuovi investimenti e, per il 20%,  a sostenere le spese per la formazione di scorte, materie prime e prodotti finiti.

“Vogliamo mantenere i risultati della Puglia in termini di competitivita’ e di lavoro – ha sottolineato Loredana Capone, vicepresidente della Regione e Assessore allo sviluppo economico – per questo supportiamo le imprese con ogni mezzo a nostra disposizione e lo facciamo investendo soprattutto sui Confidi che si sono rivelati un validissimo strumento contro la crisi”.

“L’edizione 2009 del Fondo di Garanzia – ha continuato la Capone – che metteva a disposizione altri 50 milioni di euro, ha permesso infatti di finanziare fino ad oggi 2.583 richieste di garanzie per un totale di 366 milioni di euro per i quali sono stati utilizzati quasi 36,7 milioni di euro del fondo. La riproposizione di questo incentivo accompagnata dagli altri due e dal protocollo con l’Abi, ci fornisce gli strumenti per vincere una sfida che per noi si traduce nella salvaguardia di migliaia di posti di lavoro”.

 

Microcredito Sociale: contributi in rosa per il Lazio

 

Nuove iniziative volte a favorire il microcredito. Questa volta tocca alla Regione Lazio: la Fondazione Carivit, in collaborazione con la Fondazione Risorsa Donna e la Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo, ha promosso un bando volto a favorire i finanziamenti alle persone singole e alle cooperative sociali in difficoltà nell’accesso al credito.

I principali beneficiari sono le quote rosa: Microcredito sociale, questo il nome dell’iniziativa, è infatti rivolto alle donne, italiane o straniere, che siano intenzionate ad avviare un’attività imprenditoriale.

Potranno fare domanda per il finanziamento anche gli altri soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate: Microcredito sociale ha infatti lo scopo sia di offrire un supporto per l’avvio di nuove start up, sia di sostenere progetti volti al potenziamento e allo sviluppo di attività imprenditoriali esistenti, che decidano di investire nell’innovazione tecnologica. I fondi potranno essere utilizzati anche per finanziare la frequenza a corsi di specializzazione professionale.

Per i singoli richiedenti il finanziamento non potrà superare la somma di 10 mila euro, mentre le cooperative sociali potranno ricevere contributi fino a un tetto massimo di 18 mila euro, con tasso fisso e rimborso a rate mensili costanti per una durata minima di 18 mesi e per un massimo di 60 mesi.

Per chi volesse scaricare la domanda di adesione al bando o avere maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione è possibile consultare il sito della Fondazione Carivit.

Alessia CASIRAGHI

Liguria: 25 milioni di euro per l’innovazione

Parola d’ordine: innovazione. La Regione Liguria ha aperto un bando destinato alle imprese della Regione per finanziare gli investimenti effettuati nel settore dell’innovazione.

Si tratta di un plafond pari a 25 milioni di euro, realizzato grazie al contributo dei fondi europei (Asse 1 Innovazione e competitività del Por Fesr 2007-2013, Azione 1.2.3 – Innovazione) destinati alle Pmi che hanno sostenuto o hanno in progetti di sostenere investimenti per l’innovazione tecnologica, gestionale, organizzativa o commerciale.

C’è tempo fino al 31 luglio 2012 per inviare la domanda di adesione. Il bando stanziato dalla Liguria prevede contributi a fondo perduto che potranno coprire fino al 30% delle spese sostenute dall’impresa, e comunque la somma non potrà superare i 200 mila euro per azienda. In particolare, un terzo della somma complessiva pari a 25 milioni di euro sarà destinata alle micro e piccole imprese.
I contributi dovranno essere utilizzati per coprire i costi degli investimenti effettuati tassativamente a partire dal 4 giugno 2009.

È un bando molto atteso – ha commentato Luciano Pasquale, Presidente di Unioncamere Liguria. – Queste risorse sono molto importanti per la crescita economica del territorio, che in questo modo può giocare una carta vincente sul fronte della concorrenza su un mercato non facile”.

Contributi destinati quindi a promuovere la competitività in una Regione da sempre impegnata nella ricerca e nell’innovazione industriale e tecnologica.

Per inviare le domande di adesione al bando è possibile consultare il sito della Regione Liguria. Le adesioni potranno essere inviate infatti solo per via telematica sia sul sito Web della Regione Liguria che del Filse.

Bergamo: nuovo bando per favorire i brevetti

La Camera di Commercio di Bergamo ha aperto il bando per la concessione di “Voucher per servizi di ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione”. L’iniziativa prevede l’assegnazione di un buono nominativo e non trasferibile (da un minimo di € 2.000,00 a un massimo di € 12.000,00 in riferimento al tipo di azione) per l’acquisto di servizi per la ricerca e l’innovazione o per l’inserimento di capitale umano qualificato in azienda, oltra a un contributo per le spese sostenute per l’acquisizione di uno o più brevetti o modelli europei o internazionali.

Le imprese riceveranno direttamente il buono utilizzandolo solo per gli interventi indicati nel bando. Il bando è aperto a tutte le imprese micro, piccole e medie con sede o unità locale iscritta presso il Registro imprese o Rea di una delle Camere di commercio della Lombardia, attive e in regola con il pagamento del diritto annuale camerale, che non si trovino in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente. Devono inoltre avere assolto gli obblighi contributivi ed essere in regola con le normative sulla salute e sicurezza sul lavoro di cui al D.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni e non trovarsi in nessuna delle situazioni ostative relative agli aiuti di Stato dichiarati incompatibili dalla Commissione europea.

La domanda può essere presentata in forma telematica utilizzando esclusivamente la modulistica che sarà disponibile su www.bandimpreselombarde.it dai siti internet www.regione.lombardia.it, www.unioncamerelombardia.it, e dal sito camerale nel seguente periodo: dalle ore 12.00 del 5 luglio 2011 fino ad esaurimento del fondo e, comunque, entro e non oltre le ore 12.00 del 30 dicembre 2011.