Rottamazione quater, ancora pochi giorni per evitare la decadenza

Mancano pochi giorni per recuperare il pagamento delle tre rate della rottamazione quater ed evitare la decadenza. Ecco come fare per non perdere i benefici della pace fiscale.

Rottamazione quater, pagare le prime 3 rate entro il 15 marzo

La rottamazione quater è la misura di pace fiscale adottata con la legge di Bilancio per il 2023. Terminata la prima fase di adesione si è passati al pagamento delle rate. La rottamazione quater ha consentito di rateizzare tutti i carichi affidati all’Agente della riscossione nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.

Il piano dei pagamenti prevedeva il versamento della prima rata entro il 31 ottobre, 2023, la seconda rata entro il 30 novembre. Le successive rate dovevano avere cadenze trimestrali e di conseguenza la terza rata era in scadenza il 28 febbraio 2024.

Per ogni pagamento vi è una tolleranza di 5 giorni. Nel momento in cui vi era la scadenza delle prime due rate si sono però verificate delle difficoltà con l’uso della piattaforma, proprio per questo a novembre è stata concessa la possibilità di recuperare anche la prima rata e ora viene riconosciuta la possibilità di recuperare il pagamento della prima e della seconda rata, senza quindi decadenza. Il termine entro il quale devono essere pagate le prime 3 rate  è il 15 marzo 2024. Anche per questo pagamento è possibile usufruire della ulteriore soglia di tolleranza di 5 giorni.

La possibilità di rientrare nei pagamenti è prevista dal decreto Milleproroghe ed è stata inserita al momento della conversione in legge dello stesso.

Come effettuare i pagamenti delle prime tre rate ed evitare la decadenza

I pagamenti possono avvenire tramite banca, anche attraverso i servizi online messi a disposizione. Inoltre è possibile effettuare i versamenti attraverso le sedi territoriali dell’Agenzia delle Entrate. Infine, è possibile utilizzare il servizio “Paga on-line”, la piattaforma PagoPA, canali telematici bancari e postali, il servizio di domiciliazione bancaria.

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Rottamazione quater, chi decade può chiedere la rateizzazione?

Rottamazione quater in tilt il sistema Pago Pa di pagamento

Il 5 dicembre 2023 scadeva il termine ultimo per il versamento della seconda rata della rottamazione quater, corrispondente al 10% del totale del debito maturato. Molti i contribuenti che non sono riusciti a onorare tale termina, infatti per l’ennesima volta il sistema Pago Pa va in tilt, ecco cosa succede.

Disservizi nella piattaforma Pago Pa bloccano la rottamazione quater

Il problema alla piattaforma Pago Pa per i pagamenti si era già presentato al momento del pagamento della prima rata della rottamazione quater, molte persone erano state bloccate nell’impossibilità di eseguire il versamento. Fattore che ha determinato la decadenza dai benefici della pace fiscale prevista dalla legge di bilancio per il 2023. Proprio per questo motivo era stata chiesta la possibilità di riammettere questi contribuenti alla procedura, ma il Governo è stato sordo a tali istanze.

Ora il problema si è riproposto e anche in questo caso chi non è riuscito a pagare la seconda rata ha perso la possibilità di continuare con i versamenti rateali. Le inefficienze sono dovute alla difficoltà del sistema di gestire il flusso pesante di utenti che all’ultimo momento cercano di pagare la rata.

Come funziona la rottamazione quater con Pago Pa

Il canale PagoPA permette di effettuare versamenti dei bollettini della rottamazione quater mediante i canali telematici di banche, Poste e con i servizi di home banking. Consente inoltre i pagamenti di vari bollettini, come le varie imposte/tasse, ma anche le bollette della luce.

Si tratta di un metodo pratico, sicuro, comodo, veloce, ma a volte fa i capricci. Cosa che è successa nella mattinata del 5 dicembre, per poi ripristinare il corretto servizio nel pomeriggio, ma molti avevano già smesso di provarci.

Ricordiamo che in caso di decadenza per mancato pagamento della seconda rata, le somme versate per la prima rata non sono perse, ma nel nuovo calcolo delle imposte ancora dovute in “regime ordinario” tali somme saranno scomputate.

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Rottamazione quater, cosa succede se non si paga la prima rata

Il 31 ottobre 2023 è scaduto il termine del pagamento della prima rata, o unica rata, della rottamazione quater. Per effetto della tolleranza prevista di 5 giorni, è possibile effettuare il pagamento entro il 6 novembre senza conseguenze, ma cosa succede nel caso in cui non si dovesse rispettare neanche tale termine?

La decadenza dalla rottamazione quater per il mancato pagamento della rata

La rottamazione quater è una misura di pace fiscale introdotta dalla legge di bilancio 2023, prevede la possibilità di sanare la propria posizione con il Fisco versando gli importi dovuti indicati nella cartella di pagamento, ma senza sanzioni e interessi.

Nel caso in cui non sia rispettato il piano dei pagamenti vi è la decadenza. Cosa vuol dire?

La decadenza dalla rottamazione quater porta di nuovo a vita la vecchia cartella esattoriale. Questo implica che il contribuente dovrà versare gli importi originari comprensivi di sanzioni e interessi. Non solo, l’agente di riscossione potrà ricominciare le procedure di riscossione coattiva che possono prevedere diverse possibilità, come il pignoramento del conto corrente.

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La decadenza si verifica anche nel caso in cui non ci sia l’omesso versamento, ma il versamento parziale o insufficiente.

Per chi ha già effettuato il primo pagamento, si ricorda che la seconda rata è in scadenza al 30 novembre, anche in questo caso si applica la tolleranza di 5 giorni e di conseguenza si potrà effettuare il versamento entro il 5 dicembre senza il rischio di decadenza. Le rate successive sono 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024.

In caso di decadenza dalla rottamazione quater perdo gli importi già pagati?

Cosa succede se ho pagato la prima rata, ma non riesco a terminare il piano dei pagamenti? Questo è il quesito che si pongono molti contribuenti che temono di perdere anche quanto già versato, con la prima rata o con le altre rate eventualmente pagate.

La soluzione a questo dilemma è data dall’articolo 1 comma 244 della legge 197 del 2022 ( legge di bilancio 2023) che stabilisce: relativamente ai debiti per i quali la definizione non ha prodotto effetti, i versamenti effettuati sono acquisiti a titolo di acconto dell’importo complessivamente dovuto a seguito dell’affidamento del carico e non determinano l’estinzione del debito residuo, di cui l’agente della riscossione prosegue l’attività di recupero.”

Ciò implica che le somme eventualmente già versate non sono perse.

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Cartelle esattoriali: dilazioni facilitate, compensazione e altre novità

La legge 91 del 2022, legge di conversione del decreto Aiuti ed Energia, ha introdotto importanti novità per quanto riguarda le cartelle esattoriali. L’obiettivo è facilitare gli adempimenti fiscali per persone e imprese, visto che l’Italia sta vivendo un momento di difficoltà generalizzato. Ecco le principali novità.

Cartelle esattoriali con dilazione di pagamento facilitate fino a 120.000 euro

A partire dal 16 luglio 2022 è possibile chiedere la rateizzazione delle cartelle esattoriali senza dover documentare le difficoltà economiche che impediscono il pagamento in unica soluzione della cartella esattoriale per un ammontare raddoppiato rispetto al passato, cioè per cartelle fino a 120.000 euro. In passato se la cartella era inferiore a 60.000 euro si poteva chiedere la rateizzazione senza documentare le difficoltà economiche, superata tale soglia, occorreva documentare le difficoltà economiche. Si trattava di assolvere un vero e proprio onere probatorio. Raddoppiare la soglia vuol dire per i contribuenti facilitare l’accesso al pagamento rateale.

Decadenza dal beneficio della rateizzazione dilatata

In questo periodo di problemi economici legati alla difficoltà del pagamento delle fatture energetiche, soprattutto per le imprese, diventa importante avere da parte del fisco un comportamento più “amichevole” proprio per questo nella conversione del decreto Aiuti ed Energia nella legge 91/2022 è stato previsto l’aumento del numero di rate non pagate che porta alla perdita del beneficio della rateizzazione. Per le richieste avanzate dopo il 16 luglio 2022, è aumentato a 8 il numero di rate anche non consecutive, non pagate che portano alla perdita del beneficio accordato con il piano di pagamento rateale.

Le novità del decreto 91 non finiscono qui, infatti nel caso in cui il contribuente decada dal piano di pagamento rateale a causa del mancato rispetto dello stesso, non potrà richiedere piani di dilazione per la stessa cartella esattoriale. Potrà però richiedere la dilazione di pagamento per cartelle esattoriali diverse.

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Compensazione del debito in cartella esattoriale con crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione

Infine, l’ultimo beneficio previsto: se il contribuente che ha un debito nei confronti del Fisco ha a sua volta un credito nei confronti della Pubblica Amministrazione per il pagamento di prestazioni professionali, potrà utilizzare le somme a credito come compensazione del debito fiscale.