Decontribuzione, l’idea del Governo invece del bonus 200 euro

Decontribuzione sarebbe la scelta del Governo per far fronte al caro vita. Addio al bonus 200 euro, ecco come si sta procedendo.

Decontribuzione, una busta paga più pesante

Il caro vita con l’inflazione all’8% è uno dei punti con cui il governo dimissionario deve fare i conti. Il premier dimissionario, Mario Draghi, ha incontrato le maggiori sigle sindacali per cercare di fare il punto della situazione e trovare una soluzione per tutti i lavoratori. Sembra comunque non ci sarà una replica del bonus 200 euro, ma un intervento strutturale della decontribuzione sui lavoratori. In altre parole un netto più corposo ed una busta paga che sente meno il peso delle imposte da versare. Mentre l’intervento sulle pensioni è previsto per gennaio 2023.

Almeno questo è quello che ha annunciato il governo in merito al Decreto aiuti bis e che riferiscono i segretari di Cisl, Luigi Sbarra e Uil, Pierbaolo Bombardieri. In particolare quest’ultimo così commenta quanto avvenuto a seguito dell’incontro a Palazzo Chigi. “Ci hanno detto che interviene sulla decontribuzione dei lavoratori dipendenti quindi si aumenta il netto in busta paga” ha detto Bombardieri. Mentre il Ministro Andrea Orlando dice: “E’ la base di partenza del confronto” con le parti sociali, ha confermato.

Cos’è la decontribuzione?

Ancora non è chiaro il modo in cui il Governo vuole applicare la decontribuzione promessa ai sindacati. Ma in linea generale la decontribuzione prevede che per alcune specifiche parti della retribuzione del lavoratore, non sia richiesto il pagamento dei contributi. Il meccanismo può avvenire rispetto alla quota di contributi a carico del singolo lavoratore o rispetto alla quota a carico del datore di lavoro- azienda.

Tuttavia la finalità dell’intervento è quella di aumentare la produttività e la busta paga del lavoratore. Quest’ultimo riceve maggiore beneficio immediato rispetto all’assegnazione del bonus da 200 euro, che aveva comunque trovata il consenso di molti italiani. Ma in un’ottima di economia più ampia, questo tipo di intervento punta a stimolare la crescita della domanda ed i consumi privati, perché a parità di impegno lavorativo, il lavoratore ha più disponibilità economica.

Tutti in attesa del nuovo decreto aiuti bis

Il nuovo decreto bis è un fase di approvazione. Sembra appunto che si prevede la messa a punto entro la settimana prossima e dovrà contenere tutti gli interventi rivolti agli italiani. Ma soprattutto in vista di un autunno che sembra davvero difficile. Tra questi i problemi sul gas, la guerra in Ucraina che continua e l’inflazione che aumenta invece che diminuire. E anche l’Istat  certifica il crollo della fiducia dei consumatori.

Tuttavia continuano gli incontri del Governo per scrivere un decreto che metta d’accordo tutti, o per lo meno il più possibile. I sindacati dei lavoratori dipendenti sembrano aver dato esito positivo agli incontri fino ad ora svolti. Nel frattempo il presidente Carlo Bonomi ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio Generale di Confindustria per un confronto interno su crisi di Governo e congiuntura economica. C’è dunque grande attesa per questo nuovo decreto aiuti bis, che probabilmente sarò l’ultimo firmato da questo Governo, in vista delle elezioni del 25 settembre 2022.

Family Act approvato definitivamente al Senato: ecco tutte le misure

La famiglia è sempre stata al centro della politica come destinataria di aiuti, ma anche come spina dorsale del Paese Italia. Ora il Parlamento licenzia il Family Act, definita la prima disciplina organica del welfare familiare. La maternità della legge è della ministra per le pari opportunità Elena Bonetti, ma a condividere la paternità dell’atto c’è anche Matteo Renzi che sottolinea come la riforma sia nata alla Leopolda. Vediamo cosa prevede il Family Act.

Cos’è il Family Act?

Il family act ha ottenuto l’approvazione definitiva dal Senato della Repubblica il 6 aprile 2022 con 193 voti favorevoli, 10 contrari e 15 astenuti. Promuove la genitorialità con importanti aiuti alle famiglie e attraverso una serie di provvedimenti che mirano a una migliore conciliazione tra lavoro e famiglia. Gli obiettivi della riforma sono molteplici e tra essi ci sono il contrasto alla denatalità, la valorizzazione della crescita dei bambini, promozione dell’autonomia dei giovani e aiuto alle donne nel mondo del lavoro attraverso misure volte a distribuire il carico familiare.

La prima cosa da dire è che in realtà il family act è un insieme di provvedimenti che sono stati licenziati in questi mesi e che hanno radicalmente cambiato il welfare delle famiglie. Molti provvedimenti sono già attuati e in piena fase di rodaggio, altri invece dovranno essere attuati nei prossimi mesi. Molte delle misure previste nel family act sono contenute nella direttiva dell’Unione Europea 2019/1158 e la legge prevede che per le misure che l’Italia ancora non ha adottato vi sono 24 mesi dall’approvazione del 6 aprile 2022 per portare a termine il percorso di attuazione. Il 31 marzo intanto è stato approvato lo schema del decreto legislativo per il recepimento della direttiva e di conseguenza a breve tutte le misure previste nel family act dovrebbero trovare attuazione proprio attraverso tale recepimento.

Le misure del Family Act

Assegno Unico

La prima e forse più importante parte del Family Act è sicuramente l’approvazione dell’Assegno Unico che gli italiani stanno già ricevendo dal mese di marzo 2022, questo prevede un importo per ogni figlio fino al 21° anno di età. L’importo si determina in base all’ISEE, al numero di figli ( con maggiorazioni per le famiglie numerose) in base ad eventuali handicap. Va a sostituire l’assegno alla nascita, le detrazioni per i figli a carico e l’assegno per il nucleo familiare, andando così a semplificare anche il welfare, visto che diversi aiuti vengono inglobati in un’unica misura. L’Assegno Unico, come sappiamo, non va a limitare il Bonus Nido che resta quindi un’importante misura volta ad aiutare le famiglie nella conciliazione dei ruoli.

Per approfondimenti consigliamo la lettura di:

Bonus Nido 2022: dal 24 febbraio si può presentare la domanda: guida

Online il sito per l’Assegno Unico: le Faq più importanti e casistiche

Congedi parentali

Con il Family Act sono inoltre stati rafforzati i congedi parentali in modo da favorire la conciliazione dei ruoli. I congedi parentali potranno essere utilizzati dai genitori fino al compimento del 14° anno di età del figlio. Attualmente è prevista tale possibilità fino al compimento del 12° anno di età. Inoltre è previsto per il settore privato, ma presto sarà esteso anche al settore pubblico, il congedo di paternità obbligatorio della durata di 10 giorni. Questo con la legge di bilancio 2022 è diventato strutturale e quindi non occorre che la misura sia rinnovata ogni anno.

Congedo di paternità a breve sarà esteso anche al settore pubblico

Al fine di favorire una migliore gestione dei carichi familiari, sono anche previste 5 ore di permessi retribuiti per i colloqui a scuola e permessi per accompagnare le donne alle visite durante il periodo della gravidanza.

Agevolazioni per giovani genitori

Per i giovani genitori con figli a carico sono previste agevolazioni anche per l’ingresso a sale teatrali e al cinema. Inoltre ci saranno agevolazioni per le spese di istruzione, palestre, corsi, viaggi di istruzione, sport e teatro.

Mutui under 36 e locazioni

Molti aiuti sono relativi alla casa, infatti sono previste condizioni agevolate per i mutui per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie con meno di 35 anni di età al momento dell’acquisto dell’immobile. Il decreto sostegni bis per gli under 36 che decidono di acquistare una casa ha previsto l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale. Inoltre per gli acquisti soggetti ad IVA ha previsto un credito di imposta pari a quanto versato di IVA.

Per poter accedere a tali benefici è necessario avere un ISEE non superiore a 40.000 euro. Tale misura è valida per i contratti stipulati fino al 31 dicembre 2022, ma potrebbe essere estesa proprio per dare attuazione al Family Act.

Per chi invece preferisce la locazione di immobili ci sono detrazioni fiscali. Il Bonus affitti attualmente è previsto per i ragazzi di età compresa tra i 20 e i 31 anni di età. Consente di ottenere un credito di imposta di 991,60 euro per i primi quattro anni di durata contrattuale. Nel caso di durata superiore del contratto si applica una detrazione pari al 19% su un tetto massimo di 2.000 euro. La detrazione per il Bonus Affitti è finanziata con il Fondo Affitto Giovani. L’obiettivo è fare in modo che i giovani italiani lascino la casa dei genitori e si emancipino in giovane età come succede nella maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea.

Misure previste nel Family Act per il mondo del lavoro

Nel mondo del lavoro sono previste misure premiali per i datori di lavoro che mettono in pratica misure volte alla piena armonizzazione tra vita privata e lavoro ad esempio introducendo forme di lavoro flessibile.

Tra le misure del family act ci sono anche le agevolazioni per l’imprenditoria femminile e per chi incentiva il lavoro femminile al Sud. Sono previste attività di formazione in materia finanziaria e per la digitalizzazione in favore delle donne.

Tra le agevolazioni previste per le imprese che favoriscono il rientro a lavoro delle donne, c’è la decontribuzione in favore delle aziende che assumono personale per la sostituzione delle donne in maternità.

Nei prossimi mesi con l’approvazione del Family Act tutte le misure viste dovranno essere normate nel dettaglio ed entraranno in vigore in misura strutturale.