Pubblicato l’elenco degli studi di settore 2016

E’ partito l’accesso alla disciplina premiale per gli studi di settore del periodo d’imposta 2016.
L’Agenzia delle Entrate, con un provvedimento del direttore datato 23 maggio, ha quindi pubblicato l’elenco dei 155 studi che permettono di accedere alla disciplina di favore introdotta dal decreto Salva Italia e che quest’anno rappresentano l’80% del totale.

Anche per il periodo d’imposta 2016 il regime premiale si applica agli studi per i quali risultano approvati indicatori di coerenza economica riferibili ad almeno 4 diverse tipologie tra: efficienza e produttività del fattore lavoro; efficienza e produttività del fattore capitale; efficienza di gestione delle scorte; redditività; struttura. In alternativa, gli indicatori devono essere riferibili a tre delle tipologie indicate sopra e, contemporaneamente, prevedere l’indicatore “Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti”.

Al regime premiale sono ammessi i contribuenti “virtuosi” che dichiarano ricavi o compensi pari o superiori a quelli risultanti dall’applicazione degli studi di settore, anche per adeguamento, che hanno regolarmente assolto gli obblighi di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi e che risultano coerenti con gli specifici indicatori previsti dai decreti di approvazione dello studio di settore o degli studi di settore applicabili.

I soggetti ammessi al regime premiale possono beneficiare dell’esclusione dagli accertamenti analitico-presuntivi, della riduzione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento effettuata ai fini delle imposte dirette e dell’Iva e la limitazione della possibilità di accertamento sintetico del reddito complessivo.

Vera MORETTI

Come fare in caso di mancato pagamento della mini Imu

Il termine ultimo è scaduto: la scadenza per il pagamento della mini Imu e della maggiorazione della Tares era stata fissata per il 24 gennaio.

Il primo balzello consiste nel pagamento del 40% della maggiore Imu risultante dall’applicazione dell’aliquota deliberata dal Comune rispetto l’aliquota base del 4 per mille. Secondo le nostre stime sono circa 9.128.000 i proprietari di abitazioni. Il tributo non va pagato laddove l’ammontare sia inferiore ai 12 euro, salvo che il Comune non abbia disposto diversamente.
La maggiorazione Tares è, invece, un tributo di 30 centesimi al metro quadro introdotto dal governo Monti con il decreto Salva Italia.

In caso di mancato pagamento, se entro un anno il contribuente non avrà provveduto al pagamento della suddette imposte, scatta a suo carico una multa pari al 30% dell’importo dovuto, più gli interessi di mora dell’1 per mille annuo (dal 2014) e le spese per la notifica.

Se il cittadino si accorge del mancato pagamento e intende provvedere può avvalersi di tre modalità di pagamento con sanzioni ridotte:

  • Ravvedimento oneroso sprint: Il d.l. 98 del 06/07/2011, prevede che laddove il contribuente non abbia pagato le imposte, può farlo entro 14 giorni dalla scadenza originaria, versando lo 0,2% di sanzioni per ogni giorno di ritardo.
  • Ravvedimento breve: Dal quindicesimo al trentesimo giorno di ritardo dalla scadenza del pagamento, la sanzione è ridotta ad al 3% dell’importo.
  • Ravvedimento lungo: La sanzione è ridotta al 3,75% dell’importo.

Per quanto riguarda il ritardo nei pagamenti della Tares, non è prevista nessuna sanzione se il versamento dell’addizionale Tares è insufficiente o non è stato effettuato per il mancato invio del bollettino del saldo Tares 2013 e del modello F24 relativo ai servizi indivisibili da parte del Comune.

Vera MORETTI

Slitta ancora la scadenza dello Spesometro

Ulteriore proroga per lo Spesometro: dopo che, dal 15 ottobre 2012, la scadenza era stata spostata al 31 gennaio 2013 prima e al 30 aprile poi, l’ultima data fissata è quella del 3 luglio.
Entro allora bisognerà comunicare i dati rilevanti ai fini IVA sui a pagamenti effettuati tramite POS e da comunicare per via telematica all’Anagrafe tributaria, direttamente o tramite intermediari abilitati.

E’ stata l’Agenzia delle Entrate a comunicare la nuova proroga e nei prossimi giorni verranno comunicate anche le nuove specifiche tecniche per l’invio della comunicazione.
A dover rispettare l’ordine sono ora gli operatori finanziari, da quando, con il Decreto Salva Italia, sono stati tolti gli oneri che prima erano a carico del venditore.

Le informazioni da comunicare comprendono:

  • dati su operazioni dal 6 luglio 2011 al 31 dicembre 2011;
  • codice fiscale dei soggetti con cui hanno stipulato un contratto di installazione e utilizzo dei dispositivi POS;
  • codice identificativo di ciascun terminale.

Vera MORETTI

Alcuni chiarimenti sulla Tares

Dall’1 gennaio 2013 è entrata in vigore la Tares, la nuova imposta sui rifiuti prevista dal decreto Salva Italia.

Si tratta dunque del nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, destinato a coprire i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento e dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni, come la pulizia delle strade.

Il pagamento della tassa riguarda tutti i tipi di immobili e i relativi rifiuti, di tipo domestico se si tratta di abitazioni private, o di tipo industriale se si tratta di attività.
Chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte può ritenersi soggetto passivo, e quindi tenuto a pagare il tributo.

Sono escluse dalla tassazione le aree scoperte pertinenziali o accessorie a civili abitazioni e le aree comuni che non siano detenute o occupate in via esclusiva.
Se invece i locali vengono utilizzati per periodi non superiori a sei mesi, la tassa deve essere pagata dal proprietario dell’immobile.

In caso, invece, di locali in multiproprietà o centri commerciali, è chiamato al versamento il soggetto che gestisce i servizi comuni, ma solo per quanto riguarda i locali e le aree scoperte di uso comune, mentre per i locali e le aree scoperte in uso esclusivo il pagamento spetta ai singoli occupanti o detentori, fermi restando nei confronti di questi ultimi, gli altri obblighi o diritti derivanti dal rapporto tributario riguardante i locali e le aree in uso esclusivo.

La tariffa e’ commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte.

I Comuni possono prevedere riduzioni tariffarie, nella misura massima del trenta per cento, nel caso di:

  • abitazioni con unico occupante;
  • abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo;
  • locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente;
  • abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero;
  • fabbricati rurali ad uso abitativo.

Sempre i Comuni attraverso propri regolamenti provvederanno a:

  • classificare le attività produttive secondo categorie omogenee di produzione di rifiuti;
  • disciplinare riduzioni tariffarie;
  • disciplinare eventuali riduzioni ed esenzioni;
  • individuare categorie di attività produttive di rifiuti speciali alle quali applicare percentuali di riduzione rispetto all’intera superficie su cui l’attività viene svolta;
  • stabilire i termini di presentazione della dichiarazione e di versamento del tributo.

Per provvedere al versamento, è bene sapere che sono previste quattro rate trimestrali, con scadenza a gennaio, aprile, luglio e ottobre ma per il 2013 la prima rata è posticipata ad aprile.
E’ anche possibile provvedere al pagamento in unica soluzione entro il mese di giugno di ciascun anno.

Se non viene effettuato il versamento, o comunque risulta insufficiente, viene applicata una sanzione pari al 30%.
In caso di omessa presentazione della dichiarazione, si applica la sanzione dal 100% al 200% del tributo non versato, con un minimo di 50 euro.
In caso di infedele dichiarazione, si applica la sanzione dal 50 per cento al 100 per cento del tributo non versato, con un minimo di 50 euro.

Vera MORETTI

Sciopero dei benzinai: Italia a secco

 

IERI

No ai tagli alle Province: il decreto sul taglio alle Province italiane non diventerà leggeTroppi gli emendamenti e subemendamenti presentati al provvedimento, perchè il decreto potesse approdare al Senato. La commissione Affari costituzionali lo ha deciso ieri in serata, mentre laconico è stato il commento del ministro Patroni Griffi:  “il governo ha fatto quello che poteva”. L’unica soluzione a questo punto resta la definizione di una norma che coordini le disposizioni sulle province previste dal decreto Salva Italia e dalla spending review.

Alfano vs Dell’Utri: il segretario e il senatore bisticciano e se le mandano a dire tra quotidiani e talk show. A aizzare il can che dorme ci pensa per primo Marcello Dell’Utri, che sulle pagine di Repubblica definisce Alfano “persona brava e capace, ma non ha la maturità per aspirare al premierato”, rincarando poi la dose addossando al segretario le colpe di un mancato rinnovamento “poveretto, non ha potuto cambiare niente, se siamo ridotti in questo stato è perché il partito è imploso, non si è rinnovato”. La reazione del segretario del Pdl si è fatta a questo punto d’obbligo: Alfano ha definito Dell’Utri ai microfoni di Porta a Porta “un povero disgraziato per quello che gli sta succedendo” ammonendo poi anche il Cavaliere: “credo che Berlusconi debba porsi seriamente il problema della composizione delle liste”. Ma Dell’Utri non ci sta e schernisce così il segretario ” un povero disgraziato l’ho detto io prima di lui e lui mi risponde con le stesse parole… Ho detto meno di quello che penso… Non mi va di replicare” salvo poi concludere ” I guai del Pdl, purtroppo vengono tutti dalla sua incapacità, dalla sua insipienza. Non ha le palle, non c’entra niente con noi”. Poveri disgraziati si nasce, non lo si diventa.

Social War # Twitter vs Instagram: dopo essere convolato a nozze con Facebook (contratto matrimoniale da 715 milioni di dollari), Instagram viene cacciato da Twitter. O meglio, la piattaforma cinguettante ha deciso di fare da sè, lanciando i propri filtri fotografici. Otto sono già a disposizione: dal classico bianco e nero a ritocchi con nomi come ‘vintage’, ‘vignette’, ‘warm’, ‘happy’, ‘cinematic’.

Bloomberg punta al Financial Times: il sindaco di New York mette le mani sul londinese Financial Times. L’obiettivo: strappare il primato di giornale economico americano al Wall Street Journal dello squalo Murdoch. Bloomberg è pronto a mettere sul tavolo oltre 1,2 miliardi di dollari, sfidando chi sostiene che la carta stampata è destinata all’estinzione. Nel 2009 il sindaco aveva acquistato il settimanale Business Week, ma la tentazione del quotidiano era già presente: indeciso fra Financial Times e New York Times,  Bloomberg ha optato per il secondo. La sua agenzia, la Bloomberg View, possiede già contenuti e piattaforme, ed è molto forte sul web. Grazie all’acquisto del Financial Times, il sindaco della Grande Mela potrebbe dar vita al più grande quotidiano economico degli Stati Uniti.

OGGI

Italia a secco: dalle 19 di questa sera sino alle 7 della mattina del 14 dicembre i distributori di benzina di tutta Italia metteranno i lucchetti alle pompe per lo sciopero indetto dalle organizzazioni di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio. I gestori denunciano “l’impotenza delle Istituzioni di fronte a comportamenti gravissimi di lobby potenti che scaricano ingiustamente su lavoratori, cittadini e l’intera collettività costi incalcolabili”. Sulla rete autostradale lo sciopero avrà inizio alle ore 22.00 dell’11 dicembre per concludersi alle ore 22.00 del 13 dicembre. E i rifornimenti potrebbero essere a rischio anche tra il 17 e 22 dicembre prossimi “per protestare contro il rifiuto delle compagnie stesse a rinnovare i contratti collettivi scaduti da anni”. Non solo: tra Natale e Capodanno, pagare il pieno attraverso le carte di credito ed il pago bancomat sarà impossibile, in segno di protesta contro il rifiuto delle banche ad applicare la gratuità dell’utilizzo della moneta elettronica, per i rifornimenti fino a 100 euro.

Se lo spread non esiste: “lo spread è un imbroglio e un’invenzione con cui si è cercato di abbattere una maggioranza votata dagli italiani e che governava il paese. Prima non ne avevamo mai sentito parlare, se ne parla solo da un anno, e cosa ce ne importa?” con queste parole Silvio Berlusconi interviene nell’acceso dibattito sull’impennata registrata ieri dal differenziale tra il Btp e il Bund tedesco a 10 anni. E se Monti sdrammatizza, ospite ad una trasmissione mattutina su Rai1, raccontando che perfino il suo nipotino all’asilo viene chiamato con il nomignolo di ‘spread’, il Cavaliere non ne ha per nessuno, e passa all’attacco dell’esecutivo Monti reo di aver “seguito la politica germano-centrica che l’Europa ha cercato di imporre a noi e altri Stati”. Il Governo  tecnico ha portato secondo l’ex ex Premier “a una crisi molto peggiore della situazione in cui ci trovavamo quando eravamo noi al governo. Con questo governo il Pil è diminuito di oltre il 2%”.

Dl Sviluppo in Senato: il decreto legge sullo Sviluppo sta per essere approvato. Oggi  il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, ha espresso la volontà dell’esecutivo di porre la fiducia sul provvedimento. Se la fiducia ci sarà, domani verrà convocata una capigruppo per stabilire la tabella di marcia sulla votazione e capire se ci sono margini per la deroga alle 24 ore. Oggi si terrà inoltre la discussione generale della proposta di legge per il principio del pareggio di bilancio in Costituzione, ma per l’approvazione servirà la maggioranza assoluta. Secondo il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, si tratta di una legge “necessaria per onorare l’impegno per il risanamento dei conti pubblici assunto anche in ambito dell’Unione europea”.

DOMANI

Juventus Cagliari: scenderanno in campo domani sera alle 21 a Torino le due big Juventus e Napoli per aggiudicarsi gli ottavi di finale della Coppa Italia 2013. I bianconeri sono reduci in campionato dalla vittoria contro il Palermo, mentre il Cagliari ha perso in casa contro il Chievo. Sugli allievi di Conte pesa però il triplice impegno calcistico, e dovranno cercare di recuperare le forze.

Hip Hop Awards: appuntamento domani sera all’Alcatraz di Milano con la prima edizione degli Hip Hop Awards, targata Mtv: sul palco i Club Dogo, Ensi, Emis Killa e Marracash a contendersi il titolo di miglior artista dell’anno e miglior album del 2012. A esibirsi saranno anche J-Ax, che ha dato vita al genere in tempi non sospetti e Max Pezzali, che proprio quest’estate ha ripubblicato il suo album di successo del ’90, Hanno ucciso l’uomo ragno, in versione rap.

Asteroide a un passo dalla Terra: si chiama 4179 Toutatis l’asteroide che domani passerà entro 7 milioni di chilometri dal nostro Pianeta. Non si tratta del primo passaggio del corpo celeste nella nostra atmosfera, però c’è già chi è pronto a scommettere che la data del passaggio (12-12-12) non sarà per nulla casuale. Tutta colpa dei Maya?

 

Alessia CASIRAGHI

Montenapoleone, crescita a due cifre sotto l’albero

 

Natale 2012 sotto il segno più per le scintillanti boutique del Quadrilatero della Moda milanese. Se è vero che Natale viene una volta all’anno, meglio approfittarne, almeno per la clientela di Montenapoleone: tanti gli italiani, tantissimi i turisti stranieri che sceglieranno i loro regali da mettere sotto l’albero tra via Sant’Andrea e Via della Spiga.

Infoiva ha intervistato Guglielmo Miani, Presidente dell’Associazione di Via MonteNapoleone per parlare di trend di acquisti, tempo di saldi e cosa aspettarsi per il 2013.

Avete già delle previsioni su quali saranno i trend dei consumi nel Quadrilatero della Moda per il prossimo Natale?
Partiamo da un dato relativo al Natale 2011 piuttosto negativo, con una flessione degli acquisti che si era attestata attorno al -5%, dovuto principalmente all’introduzione della Legge Monti sul tetto dei 1000 euro imposto a chi utilizza contanti per il pagamento. Alla flessione natalizia è seguita, da gennaio a ottobre 2012, una crescita dei consumi di oltre il 30%, grazie soprattutto agli stranieri. Il fattore straniero ha controbilanciato un calo di spesa degli italiani, dovuto soprattutto al fattore psicologico. Mi spiego meglio: la clientela tipica di Montenapoleone non ha dei problemi di spesa, ma più che altro a giocare a sfavore è stato il fattore psicologico legato alle azioni della guardia di finanza; anche i consumatori e i clienti in regola si sono sentiti intimoriti dai continui controlli. Venendo al Natale 2012, e alle previsioni di spesa, le stime sono più che positive: crediamo in un segno più, che si dovrebbe attestarsi tra il 5 e 10%.

Come mai prevete un segno più?
Perché da un lato viene meno quel freno psicologico di cui parlavo prima, e dall’altro per un senso di ‘solidarietà’ verso il momento: i clienti che si sono trattenuti e hanno speso nei 6 mesi precedenti, adesso vogliono riprendere a spendere.

Ritorniamo alla questione sul tetto imposto dei 1000 euro per la spesa in contanti. E’ notizia di qualche giorno fa, che grossi brand del lusso come LVMH e Damiani hanno dichiarato un calo delle vendite del 20% in Italia nel 2012, imputando in gran parte la flessione al limite per la spesa in contanti imposto dal decreto Salva Italia. Confermate questo dato? E che conseguenze ha avuto o avrà sugli acquisti (soprattutto di compratori stranieri) nel Quadrilatero della Moda?
Montenapoleone è cresciuta grazie agli stranieri e invece ha perso italiani: in primo luogo perchè entrano in gioco le dinamiche psicologiche a cui accennavo prima, che hanno come conseguenza un rallentamento dei consumi interni, e dall’altro lato una legge che impone un tetto sull’uso dei contanti di certo non li stimola. Faccio un esempio: soprattutto sotto Natale molte coppie o famiglie che hanno conti cointestati non gradiscono il fatto di non poter pagare in contanti, e quindi essere costretti a far conoscere al coniuge entità e tipologia dell’acquisto. Non solo: il tetto imposto all’uso dei contanti penalizza soprattutto la clientela straniera. Grazie all’Associazione Montenapoleone la legge è stata derogata a febbraio 2012, innalzando il tetto massimo di spesa in contanti a 15 000 euro, per i clienti stranieri extra Cee, che però include una complessa procedura, dove lo straniero si trova a compilare numerose autocertificazioni, a fornire dati personali, che certo non facilitano e invogliano l’acquisto. Credo che se vogliamo essere europei dobbiamo allinearci all’Europa, per facilitare i consumi in un momento di crisi, è impensabile ‘autopunirsi’ con una legge restrittiva che non stimola i consumi e ha l’unico effetto di favorire il turismo in altri Paesi dove non vi siano limiti imposti.

Ma confermate anche voi i dati sulle perdite dei grandi marchi del lusso?
Confermo la perdita dei grandi gruppi stranieri che chiaramente, facendo valutazioni prettamente di business, se investono in un Paese l’investimento deve essere remunerativo. Una legge come quella sul tetto ai contanti ha come conseguenza ulteriore, sul lungo termine, di inibire gli investimenti di capitali stranieri, non solo dei grandi gruppo ma anche dei clienti, che preferiscono puntare su Londra e Parigi.

In che percentuale le boutique di Montenapoleone aderiranno all’ iniziativa delle promozioni anticipate pre Natale? Secondo lei si tratta di una valida iniziativa?
No, come associazione abbiamo mantenuto la linea tradizionale dei saldi a gennaio, così come hanno fatto i nostri marchi, con qualche eccezione perchè alcuni grandi marchi hanno deciso di fare promozioni speciali, magari per i loro clienti più affezionati. Non avere saldi anticipati permette ai clienti che hanno acquistato prima di sentirsi tutelati e ai marchi di vedere salvaguardato il valore dei propri prodotti. Le promozioni anticipate non rappresentano assolutamente per noi un’opportunità interessante, perchè è bello poter iniziare i saldi tutti insieme, perché è una tradizione per Milano, perché la maggior parte degli stranieri prenota con mesi di anticipo voli e soggiorno per recarsi a Milano proprio nella settimana di inizio dei saldi.

Capitolo saldi: sono ancora il salvagente di una stagione, o la gente non ne ha più nemmeno per aspettare il 5 gennaio?
Il saldo nasce con l’obiettivo di tutelare la merce invenduta a fine una stagione. La clientela dei saldi è abbastanza specifica perché i consumatori dedicano un budget preciso a questa tipo di spesa: secondo le nostre previsioni i saldi di quest’anno saranno in linea con quelli dell’anno precedente. La zona di Montenapoleone continua a crescere a due cifre, nonostante la crisi, sicuramente il nostro è un dato in controtendenza.

Il 2013 sarà l’anno delle elezioni. Quali politiche chiedete al governo attuale, nella sua ultima fase, e a quello nuovo per rilanciare il sistema Paese?
Una su tutte: promozione del turismo, che vuole dire la cancellazione di una legge miope come quella sul tetto ai contanti e l’impulso all’incremento di attività e iniziative che abbiamo l’obiettivo di promuovere il turismo in Italia di cittadini provenienti dai Paesi in maggiore crescita. Due Paesi in particolare, Cina e Russia, hanno fatto registrare nel solo 2012 numeri importanti nelle vendite: la Cina ha segnato una crescita del 60% del fatturato, mentre la Russia del 35%, in aumento.

Alessia CASIRAGHI

Cercasi saldi disperatamente

Se il Calendario dell’Avvento natalizio è stato ufficialmente inaugurato lo scorso weekend, lo stesso non si può dire dell’avvento dello shopping natalizio. Strenne, pacchi e pacchettini hanno decorato a fatica il paesaggio prenatalizio in una Milano più grigia che mai. E non soltanto scrutando il cielo, ma piuttosto mettendo mano al portafoglio.

Meno 15% rispetto al 2011 i dati diffusi riguardo alle vendite nel primo weekend di dicembre. Ma cosa dobbiamo aspettarci da questo lungo avvento, soprattutto in termini economici, del Natale 2012?

Infoiva lo ha chiesto a Gabriel Meghnagi, Presidente di Ascobaires, l’Associazione che riunisce i Commercianti di Corso Buenos Aires.

Le previsioni per i consumi del prossimo Natale non sono incoraggianti. Quali saranno, secondo lei i trend di spesa degli italiani?
La spesa a scontrino per gli omaggi natalizi credo che quest’anno sarà compresa tra i 55 e i 110 euro. Dal punto di vista generale credo che si registrerà un calo degli acquisti rispetto al Natale 2011 che dovrebbe aggirarsi attorno al 10-15%, mantenendo il trend che si è già verificato a novembre 2012. Se per novembre 2012, mese molto sottile per gli acquisti, il calo si è attestato sul -15%, a dicembre potrebbe esserci una lieve risalita, con un calo medio del 10%. Per i ‘non regali’ la gente attenderà sicuramente l’apertura dei saldi.

Che cosa maggiormente scoraggia alla spesa per questo Natale? Incertezza, strette fiscali, limiti alle spese in contanti… ?
L’incertezza sicuramente, e in questo giocano un ruolo centrale i media e gli organi di informazioni che creano senza dubbio un clima di apprensione e labilità per quanto riguarda il futuro. Dall’altra parte il crescente numero di famiglie che si ritrovano con un coniuge senza lavoro saranno fortemente limitate nelle possibilità di acquisto.

Sul fronte dei limiti alle spese in contanti, il tetto di 1000 euro imposto dal decreto Salva Italia, che conseguenze ha avuto o avrà sugli acquisti?
Per noi, come Ascobaires, ha avuto conseguenze evidenti solo nel primissimo periodo. Il cliente italiano che spende più di 1000 euro, in linea generale escludendo il Quadrilatero della Moda, non è molto frequente, e in ogni caso abituato ad utilizzare la carta di credito. Il tetto dei 1000 euro ha senza dubbio scoraggiato la clientela estera, che pur potendo usufruire dell’estensione a 15 000 euro del tetto massimo prevista nella deroga al decreto, non si trova certo a suo agio a dover compilare moduli di autocertificazione, rilasciare i dati del passaporto e le altre procedure previste.

Veniamo alla questione saldi anticipati a dicembre: se ne è discusso, prima sembravano dati per certi poi il dietrofront…
In dicembre non si è mai detto che sarebbero potuti partire i saldi, ma è stata fatta un po’ di confusione: Federmoda aveva detto che la Regione Lombardia e il Comune di Milano avevano tolto il divieto di poter fare  sconti 30 giorni prima di Natale. Quindi non si tratta di saldi anticipati, ma di promozioni. Io personalmente credo poco all’iniziativa delle promozioni anticipate: la gente per essere invogliata ad acquistare ha bisogno di leggere la scritta ‘saldi’ fuori dalle vetrine, in tutti i negozi e avere la certezza della riduzione. La situazione delle promozione è invece molto più a macchia di leopardo: 10 negozi praticano promozioni, altri 20 non hanno aderito. Inoltre non c’è la certezza dello sconto applicato: alcuni fanno il 20%, altri il 10%, altri ancora il 30%, e la clientela è restia nella maggior parte dei casi ad acquistare in un clima di confusione.

In che percentuale i negozianti di Corso Buenos Aires hanno aderito all’ iniziativa delle promozioni anticipate pre Natale? 
Parliamo di un 25% degli esercizi commerciali della zona: si tratta perlopiù di grosse catene di store, perchè il piccolo e medio imprenditore non può permettersi di applicare promozioni anticipate. Sarebbe impossibile resistere, dal momento che la stagione della vendita di articoli invernali e natalizi comincia proprio adesso!

Qual è la sua previsione sui saldi canonici del 5 gennaio 2013?
Credo che quest’anno ci saranno dei saldi alti, con una percentuale di sconto già in partenza di almeno il 40%.

Il 2013 sarà l’anno delle elezioni. Quali politiche chiedete al governo attuale, nella sua ultima fase, e a quello nuovo per rilanciare il sistema Paese?
Assolutamente che non venga alzata l’aliquota Iva, come già auspicato dal Presidente di Confcommercio Sangalli, che è molto importante perchè se è vero che si tratta di un solo punto percentuale, è un 15 che va a condizionare il potere d’acquisto di tutta quella fascia di cittadini che spendono i soldi e permettono all’economia di girare. Aumentare dell’1% l’Iva determina poi in ogni caso un aumento finale più elevato, e questo metterebbe in ginocchio noi commercianti e l’economia italiana intera.

Alessia CASIRAGHI

Anno nuovo, tasse nuove?

A quanto pare, il 2013 si aprirà con una novità che non sarà molto apprezzata dalle imprese.

Da gennaio, infatti, entrerà in vigore il RES, tributo introdotto dal decreto Salva Italia che, certamente, andrà ad influire su una pressione fiscale già messa a dura prova.

Di cosa si tratta?
Il RES va a sostituire la tassa sui rifiuti, ma arriverà a pesare nelle tasche delle aziende ben il 290% in più.
Le imprese maggiormente colpite saranno quelle attive nel settore ristorazione, che subiranno incrementi superiori al +400%, ma anche le imprese ortofrutticole e le discoteche, per le quali sono previsti aumenti pari al +600%.

Questi rincari si spiegano con l’aggiunta, nel nuovo tributo, oltre alla quota ambientale per lo smaltimento dei rifiuti, anche di una quota servizi per sicurezza, illuminazione e gestione strade calcolato sulla base dei coefficienti contenuti nel DPR 158/1999, in attesa di un apposito regolamento ministeriale.

Luigi Bianchi, presidente della Commissione Ambiente e Energia di Confcommercio, ha definito il RES “l’ennesimo balzello che le PMI devono pagare. Siamo di fronte a una vera e propria emorragia continua nei confronti delle categorie che rappresentiamo. Ed è curioso che si dica sempre che le piccole e medie imprese rappresentano lo scheletro del sistema economico del Paese e poi si trovi ogni strada per affossarle“.

A denunciare questa situazione sono state anche due associazioni di Confcommercio, ovvero Ancra, che rappresenta Commercianti Radio, Televisione, Elettrodomestici, Dischi e Affini, che ha commentato: “Questa situazione ci mette in grande difficoltà, noi dovremmo avere una premialità per il lavoro di raccolta che facciamo dei rifiuti RAEE, e invece veniamo tassati due volte“; e Assofermet (Commercianti in Ferro e Acciai, Metalli Non Ferrosi, Rottami Ferrosi, Ferramenta e Affini): “Le imprese di commercio all’ingrosso esercitano su aree molto ampie e dunque il tributo pesa molto su queste imprese. Oltretutto con la RES devono essere coperti integralmente tutti i costi di raccolta e smaltimento di rifiuti“.

Per questi motivi, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha scritto una lettera al ministro dell’Ambiente Corrado Clini chiedendo in prima istanza la sospensione fino al primo gennaio 2014 del nuovo tributo.

Vera MORETTI

A fine 2012 arriva il Sid

Sta per arrivare il Sid, il sistema di interscambio dati che banche e operatori finanziari potranno utilizzare per comunicare all’Agenzia delle Entrate le nuove informazioni su conti correnti e rapporti finanziari, come previsto dal decreto Salva Italia.

Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha infatti annunciato che tale sistema sarà disponibile entro la fine dell’anno.

Slitta dunque a fine dicembre la fatidica data, dopo che era stato dato l’annuncio di uno start up per il 31 ottobre, poiché è necessario un provvedimento dell’Agenzia attualmente al vaglio del Garante per la protezione dei dati personali.

Il Sid, tra le altre cose, prevede un colloquio fra sistemi senza interventi umani (Application to application).
Le informazioni che ne scaturiranno saranno conservate in una sezione a parte dell’Anagrafe tributaria, ma solo per il tempo necessario al loro utilizzo, e saranno usate solo per individuare posizioni a più alto rischio di evasione da segnalare alle strutture operative per i necessari controlli.

Si tratterà, dunque, di liste selettive di contribuenti ad alto rischio di evasione, che dovranno essere trattate con criteri specifici e particolari.

Vera MORETTI

Stop al pagamento in contanti per le pensioni da mille euro

Uno dei provvedimenti compresi dal Decreto Salva Italia riguarda le pensioni erogate da Inps e che comincerà ad essere applicato dall’1 ottobre.

Ricordiamo, per quanti non ne fossero al corrente, che tale decreto prevedeva alcune norme antiriciclaggio, e una di queste aveva fatto scendere il limite del pagamento in contanti da 2.500 a 1000 euro.

Ebbene, questa regola verrà ora applicata anche per le pensioni con importi maggiori a questo nuovo limite.
Cosa significa ciò? Semplicemente che, coloro che dovranno riscuotere la loro pensione, se maggiore di 1000 euro, la potranno ricevere non più direttamente dallo sportello e non più in contanti, ma solo attraverso conto corrente o, in alternativa, tramite carta di pagamento o libretto nominativo di risparmio.

Dopo una serie di proroghe, che avevano spostato la scadenza dal 6 marzo al 30 aprile, fino al 30 giugno, ora non ci sarà nessun altro ritardo e, quindi, dalla settimana prossima le cose cambieranno.

Vera MORETTI