Made in Italy, un’azienda inglese vende kit per falsificare le mozzarelle

 

L’ennesimo tentativo di falsificare i nostri prodotti Made in Italy arriva direttamente dall’Inghilterra. Un’azienda di Sua Maestà avrebbe messo in vendita un kit per falsificare i più importanti formaggi italiani, dal parmigiano al pecorino, dalla mozzarella alla ricotta.
Il kit promette di ottenere una mozzarella in appena trenta minuti, con tanto di recipienti, garze, termometri, piccole presse oltre ad altre polveri magiche e garantiscono di ottenere prodotti praticamente identici agli originali.

“La contraffazione è un crimine, fa un grande danno ai nostri agricoltori onesti che lavorano duramente” ha affermato il ministro delle politiche agricole Nunzia de Girolamo. “Abbiamo due linee da seguire – aggiunge De Girolamo – la repressione – e quindi ricontattare le autorità locali in modo che l’intervento che è stato fatto sul wine kit venga ripetuto, coinvolgendo anche il ministro degli esteri Bonino e portando il problema nella cabina di regia sull’internazionalizzazione – e poi avviare anche una campagna non solo di promozione ma di aiuto all’internazionalizzazione perché chiaramente dove c’è l’offerta buona viene meno quella cattiva”.

Nella ristorazione il Made in Italy è senza rivali

Il gusto italiano a tavola, si sa, è uno dei punti di forza del made in Italy. Negli ultimi mesi sono sempre di più le attività imprenditoriali aperte all’estero dai nostri connazionali in questo settore: dai ristoranti ai wine bar, dalle formaggerie alle salumerie.  A novembre Barilla aprirà a New York, nell’inconfondibile location di Madison avenue, il primo ristorante Academia; Rosi ha avviato la seconda salumeria a Manhattan, sempre nella Grande Mela; Vladimir Dukcevich (titolare del prosciutto San Daniele King’s) ha tagliato il nastro alla prima osteria a New York e insieme alla famiglia Zonin ha inaugurato il secondo ristorante-wine bar a Tokio; il celeberrimo Giovanni Rana ha alzato la saracinesca a New York al Chelsea market (140 coperti, laboratorio e Take away) e l’offensiva di Eataly è al rush finale per i negozi di Detroit, Istanbul e Dubai.

L’industria alimentare italiana quest’anno dovrebbe fatturare, secondo Federalimentare, 133 miliardi di euro, con una crescita del 2,3%. Numeri impressionanti, in controtendenza rispetto alla crisi economica attuale, che certificano sempre più il valore inestimabile del brand Italia.

Monti a Bruxelles per fare i conti dell’UE

 

IERI

Tregua su Gaza: prima nottata tranquilla per palestinesi e israeliani dopo 9 giorni di conflitto e raid aerei incessanti. Alle ore 21 di ieri sera (le 20 in Italia) è scattato il cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza, a seguito dell’incontro fra il segretario di stato americano Hilary Clinton e il Presidente egiziano Morsi. L’accordo prevede che Israele cessi tutte le forme di attacco militare contro Gaza per via aerea, terrestre e marittima, mentre jihadisti e fazioni palestinesi dovranno mettere fine a tutte le operazioni da Gaza verso la parte israeliana, compresi il lancio di razzi e gli attacchi lungo il confine. I valichi, per il passaggio di merci e persone, verranno riaperti 24 ore dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco.

Accordo produttività: la Cgil non ci sta e dice no. Mentre parti sociali e Governo hanno siglato ieri a Palazzo Chigi l’accordo sulla produttività, la Cgil non ha cambiato posizione e ha deciso di non firmare. Dal canto suo il Premier Monti ha auspicato un inversione di rotta da parte del sindacato, indicando il nuovo testo come “articolato, valido e innovativo. Un passo importante per il rilancio dell’economia, la tutela dei lavoratori e il benessere sociale”. Ma Susanna Camusso lo definisce deludente perchè “determina una riduzione dei salari reali dei lavoratori”: la leader della Cgil aggiunge poi che il testo è”coerente con la politica del governo che scarica sui lavoratori i costi e le scelte per uscire dalla crisi. Si è persa un’occasione”. Il Governo ha stanziato – per il biennio 2013 e 2014 –  1,6 miliardi di euro per gli accordi di produttività.

La Iena Fornero: choosy Fornero, infastidita dalla Iene, non ci sta e se la dà a gambe. E’ accaduto ieri al Ministero della Salute, dove la Fornero, che doveva intervenire in una conferenza stampa a fianco di Balduzzi: tema l’amianto. E dovevano essere d’amianto anche le domande dell’inviato delle Iene, che in prima fila ha incalzato il Ministro del Lavoro, che spazientita è scappata dalla sala.

Milano a mano armata: freddato con un proiettile alla testa ieri sera a Milano, in zona Fiera, un assicuratore di 69 anni, Diego Preda. Erano le 19.30 quando, in via Mosè Bianchi all’angolo con via Alberto Mario, qualcuno ha esploso un colpo a distanza ravvicinata alla testa di Preda, come in una vera e propria esecuzione. Indagini in corso.

Vittoria Milan: i rossoneri conquistano, con un turno di anticipo, la qualificazione agli ottavi di finale della Champions League, dopo aver battuto 3 a 1 ieri sera a Bruxelles l’Anderlecht, grazie al fenomeno El Shaarawy, al quarto gol in una settimana, alla rovesciata di Mexès, e al tap-in di Pato, tornato in gran forma.

OGGI

Violenza ultras a Roma: 50 ultras inferociti, 5 persone fermate e 10 persone ferite. A cui va aggiunto un pub patricamente distrutto a Campo dei Fiori. E’ questo il bilancio della notte di violenza scoppiata ieri sera nella capitale: 50 tifosi laziali con il volto coperto si sono scontrati contro i tifosi inglesi del Tottenham, a Roma per assistere al match fra Lazio e Tottenham di Europa League, in programma questa sera alle 19 allo Stadio Olimpico. “Non risulta con certezza che l’aggressione sia stata opera di tifosi della Lazio” ha fatto subito sapere Claudio Lotito, presidente della Lazio.

Tobin tax instabile: la Tobin Tax accende l’aula di Montecitorio e mette ko il Governo tecnico. L’emendamento, di cui primo firmatario è Francesco Boccia, è passato con 433 sì, 6 no e 8 astenuti, nonostante il parere contrario dell’Esecutivo. Scopo del testo, come sottolineato dal parlamentare del Pd, è quello di non esentare nessuno dal pagamento della tassa, soprattutto sui derivati.

Bilancio Ue 2014-2020: il Premier Monti è volato a Bruxelles per prendere parte, questa sera alle 20, alla tavola rotonda imbandita da Herman van Rompuy con i ventotto i capi di Stato o di governo. All’ordine del giorno la discussione del Bilancio UE 2014-2020.Tanta, tantissima la carne da mettere al fuoco: l’agricoltura sarà ancora la prima voce di spesa? Come si punterà crescita non solo in termini produttivi? E a proposito di Europa, agli studenti sarà ancora data l’opportunità unica di viaggiare per l’Ue grazie al progetto Erasmus, che rischia di essere prepensionato con soli 25 anni di anzianità? La Commissione europea ha già chiesto di stanziare 1.047 miliardi di euro, circa l’1% della ricchezza prodotta dall’Ue.

DOMANI

Torino Film Festival: si apre domani con una polemica rossa, nella città che ospita la Fiat, l’edizione 2012 del Torino Film Festival. A disertare la manifestazione il regista britannico Ken Loach, cui doveva essere assegnato il premio Gran Torino alla carriera. “Sto con i lavoratori” la replica del regista di ‘My name is Joe’ ha contestato “il licenziamento di persone” e “l’esternalizzazione dei servizi svolti da lavoratori con salari più bassi”. Madrina del Festival sarà quest’anno Claudia Gerini, mentre ad inaugurare il Festival, che proseguirà fino al primo dicembre sarà una pellicola d’eccezione: “Quartet”, prima prova dietro alla macchina da presa per Dustin Hoffmann. Il film è una commedia carica di humor che il maratoneta ha deciso di ambientare in una casa di riposo per cantanti lirici e musicisti. In concorso poi la pellicola prodotta dalla coppia del cinema made in Italy Valeria Golino e Riccardo Scamarcio, “L’uomo doppio” di Cosimo Terlizzi. Tre i film italiani in concorso: “Noi non siamo come James Bond”, “Smettere di fumare fumando” e “Su re”.

Black Friday con la mela: code infinite nel giorno che segue il tradizionale Thanksgiving Day. Il Black Friday, il venerdì di saldi per antonomasia degli americani, rischia di sbarcare anche in Italia: domani infatti Apple Store ufficiali e store online della mela offriranno un assaggio di saldi anche in Italia.

Pmi Day: appuntamento domani in tutta Italia con il Pmi Day, promosso da Piccola Industria di Confindustria per aprire le piccole e medie imprese di tutta Italia ai giovanissimi studenti che vogliono avvicinarsi alla realtà dell’industria italiana.

 

Alessia CASIRAGHI

Il sogno in un bauletto: Kappa Moto, le immagini

Kappa Moto, marchio italiano di accessori per scooteristi e mototuristi, è una eccellenza del made in Italy dietro la quale c’è l’esperienza della famiglia Visenzi. L’azienda di Flero, Brescia, da quasi 30 anni non ha smesso di innovare, come conferma Hendrika Visenzi, direttore commerciale di Kappa Moto

Il sogno in un bauletto

di Davide PASSONI

L’Italia è una repubblica fondata sulle eccellenze. Realtà imprenditoriali che quasi sempre partono dal lavoro di una famiglia per arrivare, in molti casi, a conquistare il mondo. Uno di questi esempi è Kappa Moto, marchio italiano di accessori per scooteristi e mototuristi dietro il quale c’è l’esperienza della famiglia Visenzi, a partire dal campione Giuseppe Visenzi, podio ai Mondiali del ‘69 e, di fatto, inventore del mercato degli accessori moto con il marchio Givi. L’azienda di Flero, Brescia, da quasi 30 anni non ha smesso di innovare, come conferma Hendrika Visenzi, direttore commerciale di Kappa Moto.

Come nasce il brand Kappa Moto?
Nasce dall’acquisizione di un nostro vecchio competitor che produceva motovaligie proprio qui, a Flero. Abbiamo acquisito il marchio e lo abbiamo sviluppato per creare un prodotto con elevati contenuti tecnici e caratteristiche di funzionalità e qualità, ma con un prezzo accessibile e un target più giovane.

Più urbano…
Sì, negli anni Kappa Moto ha assunto una connotazione più urbana rispetto a Givi. Da quest’anno abbiamo creato una brand extension con una linea antipioggia per dare al consumatore finale prodotti ideali per lo scooterista, che ha esigenze diverse rispetto a quelle di un motociclista. Abbiamo quindi creato prodotti partendo dal bauletto, per arrivare alle borse morbide, poi abbiamo aggiunto il casco e, appunto, la nuova linea antipioggia.

Quanto è funzionale a Kappa Moto l’essere un marchio made in Italy?
Molto, ma cerchiamo di dare ancora più enfasi al concetto perché può creare un vantaggio competitivo in quanto richiama un’idea di design e di creatività che all’estero ha un grosso valore. Noi lo preferiamo chiamare Italian Style.

Quanto è importante per un’azienda come Kappa e Givi avere un reparto ricerca e sviluppo interno che ragiona sui prodotti?
È l’anima dell’azienda, quello che dà il vero valore al brand. Creare un’idea, disegnarla e realizzarla è quello che noi italiani sappiamo fare meglio. Abbiamo proprio per questo investito molto al nostro interno, per dare al motociclista risposte sempre adeguate al mutare delle sue esigenze e dei suoi gusti.

In questo periodo un po’ complicato per l’economia , tante aziende più che sviluppare nuovi prodotti preferiscono consolidare quello che hanno. Voi?
Siamo in continuo movimento, anzi il nostro “problema” è proprio quello di far conoscere in tempo utile le novità ai clienti. Per farlo al meglio dobbiamo potenziare il discorso web, social network, sito corporate per raggiungere velocemente il consumatore con tutte le novità che abbiamo, sia di prodotto sia di tecniche.

Web e social network sono fondamentali per arrivare anche all’utente estero…
In tempo reale raggiungi tutta la tua utenza. Tutti i nostri investimenti futuri saranno rivolti verso questi canali di informazione, anche nella comunicazione pubblicitaria.

Siete molto bene inseriti sul mercato del Sudest asiatico, dove le due ruote regnano incontrastate…
Assolutamente. Lì è necessario creare dei prodotti ad hoc e declinarli in base alle esigenze di mercato dei vari Paesi, come per esempio  il Vietnam, attentissimo al made in Italy.

Spesso Asia = contraffazione: come siete messi in questo senso?
Il nostro sforzo è quello di sensibilizzare gli utenti sui bauletti cinesi identici ai nostri che circolano sul mercato. Due bauletti possono sembrare identici, ma realizzare un bauletto comporta una tecnologia che l’utente finale magari non percepisce, ma che fa la differenza in termini di sicurezza, di materiali: se un bauletto non è ben fatto può staccarsi e volare via, creare incidenti anche gravi.

Succede anche con i caschi?
I caschi non vengono copiati ma sono creati prodotti di bassissimo livello: vengono venduti caschi che non passano l’omologazione. Questo accade perché manca una cultura dell’acquisto di qualità.

Quanta clientela femminile avete, quanto sono attente le donne alla qualità e all’estetica dei prodotti?
È un mercato sempre più in crescita. La donna è un utente attento, oculato, che si fida molto del brand che sta dietro un certo prodotto. Per esempio, il casco Givi si vende molto bene alla clientela femminile perché conosce il marchio per via del bauletto e della sua affidabilità. Insomma, donne attente al prodotto: lo scelgono perché sicuro ma anche di tendenza.

Quanto conta in Givi il fatto di essere un’azienda familiare?
È il nostro fattore di successo , quello che dà più garanzia e affidabilità perché alla base del management c’è una famiglia. Gente che si è rimboccata le maniche e ha costruito un’azienda che sente sua. Qui lavorano 130 persone e ci consideriamo tutti una famiglia, anche se estesa.

Lei va in moto?
No, mio fratello però è stato campione regionale di motocross, mentre mio padre è più per la velocità. Io… ho paura.

Che progetti avete per questo 2012, sia come Kappa Moto che come gruppo: di sviluppo o di consolidamento?
Pensiamo a sviluppare nuovi mercati, come quello brasiliano. Poi abbiamo il Vietnam, che ci sta dando delle soddisfazioni, il mercato della Malesia e in generale il Sudamerica. In Europa sarebbe già un buon risultato consolidare le posizioni. Siamo molto orgogliosi che il nostro sia un marchio made in Italy; siamo partiti dal nulla, con voglia di lavorare e passione.

Avete mai pensato di appoggiarvi a un testimonial famoso?
Sì, però siamo un’azienda legata al prodotto, che secondo noi è il miglior ‘comunicatore’, soprattutto per quanto riguarda il valore della sicurezza: se cado in gara o in centro a Milano, il casco mi deve sempre salvare la vita.

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Intesa Unioncamere-Onaf per promuovere le eccellenze agroalimentari del Made in Italy

Unioncamere e Onaf rappresentati dai rispettivi presidenti, Ferruccio Dardanello e Pier Carlo Adami, hanno stipulato pochi giorni fa a Roma una intesa per la valorizzare la tradizione casearia nazionale, favorendone la qualificazione, la certificazione e la promozione sia in Italia che all’estero, anche in funzione di una maggiore incisività dei progetti di promozione delle eccellenze agroalimentari italiane nel mondo.

Dardanello di Unioncamere ha commentato: “L’attenzione alla qualità, la difesa dell’originalità, la promozione delle eccellenze dei nostri straordinari territori sono gli strumenti attraverso cui le Camere di commercio sostengono da sempre le imprese italiane e i loro prodotti agroalimentari sul mercato globale. Con l’accordo di oggi il sistema camerale si impegna, insieme all’Onaf, a individuare azioni comuni per valorizzare ancora di più i nostri formaggi nell’offerta gastronomica sulle tavole italiane e nel mondo. Con una particolare attenzione alla loro integrazione nel progetto del marchio Ospitalità Italiana che Unioncamere ha lanciato lo scorso anno per certificare i ristoranti italiani ‘doc’ nei cinque continenti. Un contributo concreto alla diffusione dei veri sapori della nostra enogastronomia e alla loro tutela, anche in chiave di lotta alla contraffazione“.

Pier Carlo Adami di Onaf ha ribadito: “L’intesa Unioncamere-Onaf ha il sapore di un ritorno alle origini, proprio presso una Camera di Commercio, quella di Cuneo, nacque infatti la nostra Associazione. Insieme abbiamo mosso i primi passi ed ora, dopo vent’anni, si potranno trovare insieme attività ed interventi che siano di sostegno e valorizzazione della eccellenza casearia. Mettere a disposizione del Sistema Camerale le nostre capacità e conoscenze, unite ad una passione concreta e professionale, per sviluppare l’accoglienza del comparto gastronomico caseario in Italia, come al di là dei confini, sarà un impegno ed un giustificato orgoglio“.

Unioncamere si impegnerà a promuovere presso le Camere di commercio le attività dell’ONAF e delle sue articolazioni territoriali al fine di favorire la nascita di collaborazioni operative sia a livello territoriale che nazionale. Da parte sua, l’Onaf metterà a disposizione le proprie iniziative e le proprie professionalità per la realizzazione di attività promozionali, convegnistiche o di studio che le parti decideranno di intraprendere.