Reddito di cittadinanza: gli sgravi contributivi per le assunzioni. Novità

Dalla Legge di Bilancio 2022 arrivano novità importanti per le imprese che assumono percettori di reddito di cittadinanza. Lo sgravio contributivo ora viene riconosciuto anche per chi assume a tempo determinato e parziale.

Novità negli incentivi per chi assume percettori di reddito di cittadinanza

La Legge di Bilancio 2022 porta delle novità nel settore degli incentivi all’assunzione dei percettori del reddito di cittadinanza, l’obiettivo è far in modo che costoro possano essere più facilmente collocati nel mondo del lavoro e che la disoccupazione diventi quindi una fase transitoria. Questa disciplina è strettamente correlata con le nuove regole per coloro che rifiutano un lavoro.

Per saperne di più leggi l’articolo: Le nuove regole per il reddito di cittadinanza: cosa cambia per i percettori.

L’articolo 1, comma 74, lettera g del decreto 234/2021 (legge di bilancio 2022) modifica il primo comma dell’articolo 8 del decreto legge 4 del 2019 e stabilisce l’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali per coloro che stipulano un contratto di lavoro:

  • a tempo determinato, pieno o parziale;
  • a tempo indeterminato pieno o parziale;
  • un contratto di apprendistato.

L’esonero contributivo ha un valore massimo di 780 euro mensili, cioè l’importo massimo previsto per il reddito di cittadinanza.

Lo sgravio può essere fruito per un periodo pari alla differenza tra 18 mensilità e il numero di mensilità di reddito di cittadinanza già godute dal beneficiario e per un lasso di tempo non inferiore a 5 mesi.

Incentivi per la formazione dei percettori di reddito di cittadinanza

L’estensione dello sgravio contributivo non riguarda però tutti i contratti, ad esempio non sono stati ricompresi i contratti a tempo determinato instaurati in seguito al percorso di formazione (patti di formazione) in questo caso lo sgravio continua ad esserci solo per le assunzioni a tempo indeterminato e a tempo pieno.

Inoltre l’ente che ha curato la formazione che ha portato all’instaurazione del contratto di lavoro nei confronti del percettore, continuerà a ricevere, sotto forma di sgravio contributivo applicato per l’assunzione dei propri dipendenti, una somma pari alla metà del reddito di cittadinanza percepito dal soggetto che ha seguito la formazione. Si tratta quindi di un importo massimo di 390 euro, per un periodo non inferiore a 6 mesi.

In nessun caso l’ente di formazione o il datore di lavoro può ottenere uno sgravio contributivo e assistenziale di importo superiore a quello a carico del datore di lavoro per il pagamento dei contributi. Insomma, il datore di lavoro non può intascare importi ulteriori rispetto a quanto effettivamente dovrebbe corrispondere di contributi.

Agevolazioni per le Agenzie per il Lavoro

La Legge di Bilancio 2022 prevede incentivi anche per le Agenzie per il Lavoro riconosciute da ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive per il lavoro). Per ogni soggetto percettore di Reddito di Cittadinanza collocato nel mondo del lavoro grazie alla mediazione dell’Agenzia per il lavoro, è previsto un contributo pari al 20% dell’incentivo riconosciuto al datore di lavoro per l’assunzione diretta. Tale 20% viene però decurtato dall’importo di cui dovrebbe avere vantaggio l’azienda che assume, quindi non ci sono maggiori oneri per lo Stato, solo una divisione del beneficio tra il datore di lavoro e l’agenzia.

Chi può accedere al beneficio contributivo per l’assunzione di percettore RdC

Possono beneficiare dell’incentivo tutti i datori di lavoro, inclusi quelli del settore agricolo, sono escluse le assunzioni per lavoro domestico.

Vi sono però dei limiti e delle condizioni.

Per poter ottenere il beneficio è necessario:

  • che l’azienda abbia un aumento netto del numero di dipendenti (non si può licenziare e assumere il percettore di reddito di cittadinanza);
  • devono essere rispettati i limiti per gli Aiuti di Stato e gli Aiuti de Minimis;
  • l’azienda deve essere in regola con le assunzioni previste in favore dei disabili;
  • devono essere rispettate le norme in materia di tutela delle condizioni di lavoro;
  • devono essere rispettate le norme dei contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative;
  • deve essere rispettato il diritto di precedenza o repechage;
  • sia rispettata la regolarità contributiva.

Si cade dal beneficio nel caso in cui il lavoratore sia licenziato senza giusta causa o giustificato motivi nell’arco di 36 mesi.

Credito di imposta del 100% per le imprese che finanziano la formazione manageriale

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto del ministero dell’Università e della Ricerca che prevede il credito di imposta fino al 100% per le imprese che finanziano la formazione dei futuri giovani manager al fine di inserirli nel sistema produttivo. Non vi sono limiti per la richiesta delle imprese ai contributi: sono ammesse tutte le realtà aziendali, a prescindere dalla forma giuridica, dal regime contabile e dal settore economico nel quale svolgono la propria attività. I tempi sono stretti: gli enti di formazione (università e scuole) dovranno presentare domanda di accreditamento al Mur entro il 28 febbraio 2022.

Credito di imposta fino al 100% per imprese che finanziano la formazione dei giovani: i riferimenti normativi

Il credito di imposta per la formazione manageriale dei giovani è riportato nella Gazzetta Ufficiale numero 33 del 9 febbraio 2022. La misura è prevista dal decreto del ministero dell’Università e della Ricerca del 19 novembre 2021. Il provvedimento del Mur va a sostenere gli investimenti delle imprese nel capitale umano nei settori strategici dell’economia. L’obiettivo è quello di facilitare l’inserimento lavorativo dei giovani neolaureati. Il limite della spesa per la formazione di ciascuna impresa è fissato in 500 mila euro per il 2021 e altrettanti per il 2022.

Credito di imposta formazione giovani: quali attività sono finanziate?

Il credito di imposta a favore delle imprese che facilitano il percorso formativo e manageriale dei giovani al fine dell’ingresso nel mondo del lavoro finanzia specifiche attività di studio. Le attività devono essere istituite dalle università, sia pubbliche che private. Ammessi ai contributi anche i percorsi di studio promossi da istituti di formazione avanzata o dalle scuole di formazione manageriale. Criterio per l’ammissibilità ai contributi statali è il numero di crediti formativi universitari ottenibili attraverso il percorso di studi. Infatti, i crediti formativi devono essere pari ad almeno 60 (o 60 European credit transfer system) oppure un volume di ore di attività pari ad almeno 1.500.

Credito di imposta per la formazione manageriale, cosa dovranno fare le imprese?

Le imprese, per ottenere il credito di imposta, dovranno procedere con la comunicazione agli enti di formazione delle donazioni a favore della formazione manageriale dei giovani. Entro il 28 febbraio 2022 gli enti comunicheranno al ministero dell’Università e della Ricerca le donazioni ottenute nel 2021. Per l’anno 2023 le comunicazioni delle donazioni relative all’anno 2022 dovranno pervenire entro fine febbraio del prossimo anno. Il ministero dell’Università e della Ricerca controllerà le donazioni pervenute a favore della formazione manageriali. In altre parole, il Mur andrà a verificare la corrispondenza tra la donazione effettuata da ciascuna singola impresa e la destinazione formativa della stessa. Al termine, il ministero emetterà il decreto con l’elenco delle imprese ammesse al credito di imposta.

Quale credito di imposta per la formazione manageriale dei giovani?

Il contributo a favore delle imprese, sotto forma di credito di imposta, può essere riconosciuto nelle seguenti percentuali:

  • fino al 100% per le piccole e micro imprese;
  • del 90% per le imprese medie;
  • all’80% per le grandi imprese.

Se il volume di donazioni delle imprese per la formazione manageriale dovesse eccedere il limite dei 500 mila euro, il credito di imposta potrà essere corrisposto integralmente fino all’importo investito se le risorse disponibili risultassero capienti. In tal caso, per l’assegnazione integrale del credito, varrà l’ordine cronologico con il quale sono state presentate le domande.

Bonus formazione manageriale giovani, come si può utilizzare il bonus?

Il bonus per la formazione manageriale dei giovani può essere utilizzato solo in compensazione. L’utilizzo del credito di imposta, nel dettaglio, può avvenire a partire dal quindicesimo giorno susseguente a quelle nel quale sia stata comunicata all’impresa beneficiaria l’assegnazione del bonus stesso. Le aziende beneficiarie possono compensare il credito di imposta per l’importo riconosciuto dal ministero dell’Università e della Ricerca. In caso di eccesso nell’utilizzo, il Mur scarta la domanda presentata con il modello F24.