Niente ripresa nel 2013

Le voci di una ripresa entro l’anno si sono affievolite sempre di più, fino a diventare nulle. Ora, arrivano anche i dati a deludere anche gli ultimi inguaribili ottimisti: nel 2013 la crescita mondiale arriverà al 3,3%, grazie soprattutto al traino dei Paesi emergenti, che da soli registrano un +5,3%.
Le economie cosiddette avanzate, invece, saranno ferme ad un modesto 1,2%, con Stati Uniti (+1,9%) e Giappone (+1,6%) in pole position.
Segno negativo, invece, per molti paesi dell’Eurozona, Italia in testa, poiché dovrebbe vedere il suo Pil contrarsi dell’1,5% per poi segnare nel 2014 una modesta crescita dello 0,5%.

Questo è il panorama che il World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale vede delinearsi intorno a noi, con una revisione, sempre con segno meno, delle stime formulate lo scorso gennaio.
Per l’Italia la correzione è pari a 0,4% punti percentuali per l’anno in corso, mentre la stima 2014 è rimasta invariata.

L’analisi del Fondo parla di “prospettive globali migliorate anche se la strada verso la ripresa nelle economie avanzate resterà accidentata”.
La stima per il 2014, invece, del 4%, è rimasta invariata, con un ribasso per l’economia statunitense (-0,2 rispetto al 2013), ma comunque a livelli superiori rispetto alla media, grazie alla domanda privata, sempre più forte.

Il dato negativo dell’Italia (affiancato dal -1,6% della Spagna nel 2013) dovrebbe quindi pesare negativamente sul Pil dell’Eurozona, stimato per l’anno in corso in contrazione di circa lo 0,3% per via di una somma di fattori come “consolidamenti fiscali, frammentazione finanziaria, e aggiustamenti di bilancio nelle economie periferiche”.

Vera MORETTI

Mario Draghi: la crisi si supera supportando le pmi

Se, fino all’anno scorso, le pmi avevano dimostrato di riuscire a fronteggiare la crisi economica, soprattutto grazie alla dinamicità e alla intraprendenza dei piccoli imprenditori, negli ultimi mesi la situazione è molto cambiata.
Le piccole e medie imprese, infatti, sono state gravemente colpite dal fenomeno che, orma, viene denunciato da tutti i fronti, ovvero l’accesso al credito.

Mario Draghi, presidente della Bce, ha infatti affrontato questa problematica, che di fatto non permette ai Paesi dell’Eurozona sotto stress di rialzare la testa e rimettersi in pista, in occasione di un intervento presso l’Università di Amsterdam.
Draghi, infatti, ha riconosciuto che le maggiori società non hanno questo problema, o almeno le riguarda solo da lontano, perché a garantire per loro, quando si tratta di chiedere un finanziamento, è il nome, mentre per alle pmi vengono chieste ulteriori credenziali, in questo momento impossibili da esibire.

Le conseguenze di questa tendenza potrebbero essere disastrose, come ha commentato Draghi: “Anche se attualmente vediamo un calo della frammentazione sul fronte del funding in alcuni Paesi dell’Eurozona la nostra politica monetaria estremamente accomodante si fa sentire solo in parte sulle condizioni di finanziamento per le imprese e le famiglie. Quelle imprese che hanno sede nei Paesi in difficoltà devono affrontare condizioni di finanziamento peggiori rispetto a concorrenti con lo stesso livello di rischio in Paesi non sotto stress“.

Per riprendersi dalla crisi occorre essere competitivi e per esserlo bisogna seguire un’agenda che preveda una serie di misure a livello nazionale con le quali ci si assicuri che i mercati del lavoro e dei beni siano pienamente compatibili con l’unione monetaria.

Vera MORETTI

L’Ocse prevede un miglioramento per Italia e Francia

L’Eurozona è pronta per ricominciare la sua crescita, dopo un periodo assolutamente negativo.

Lo dice l’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che, anche relativamente a Italia e Francia, le due economie europee maggiormente colpite dalla crisi, non vede un ulteriore deterioramento della situazione economica e, anzi, prevede una leggera crescita.

L’indice che le riguarda, infatti, è aumentato rispettivamente dello 0,11 e 0,05% rispetto a dicembre, con la Germania in pole position con un confortante +0,16% su base mensile, che conferma l‘andamento positivo registrato già a dicembre (+0,13%).
Il confronto con lo stesso mese dell’anno scorso, però, resta negativo, con una contrazione dello 0,66% per l’Italia e dello 0,53% per la Francia.

Negli Usa, rileva ancora l’Ocse, prosegue il trend di “consolidamento della crescita“, con un superindice in incremento dello 0,08% su base sequenziale e dello 0,53% su base annua.

Vera MORETTI

Sciopero all’Ilva: quale futuro?

 

IERI

Sallusti ai domiciliari: l’ex direttore de ‘Il Giornale’ potrebbe scontare 16 mesi agli arresti domiciliari a casa di Daniela Santanchè. Il procuratore capo del Tribunale di Milano Edmondo Bruti Liberati ha notificato quest’oggi al giornalista un decreto che per la seconda volta sospende l’esecuzione della carcerazione per un anno e 4 mesi, stabilita dalla Corte di Cassazione, ora toccherà al magistrato di sorveglianza decidere, entro 5 giorni, se accogliere la richiesta dei domiciliari. E proprio quest’oggi l’Aula del Senato ha bocciato l’articolo 1 della legge sulla diffamazione, quello che prevede il carcere, fino a un anno, per i giornalisti accusati di diffamazione.

Fiat fusione con Cnh: Fiat Industrial e Cnh si fonderanno in una società di nuova costituzione di diritto olandese (NewCo). Nel dettaglio la fusione prevede che gli azionisti di Fiat Industrial ricevano un’azione di NewCo per ciascuna azione di Fiat Industrial e gli azionisti di Cnh riceveranno 3,828 azioni di NewCo per ciascuna azione di Cnh. Cnh pagherà poi agli azionisti di minoranza un dividendo di 10 dollari per ciascuna azione di Cnh.

Monti dichiara guerra all’evasione: “sotto il profilo del fisco siamo in uno stato di guerra contro gli evasori e non è possibile avere la pace sociale, una pace tra cittadini e tra cittadini e Stato se non viene ruvidamente contrastato questo fenomeno” assume la linea dura il Premier Mario Monti contro la piega dell’evasione agli stati generali dei manager (Cida) che si sono svolti ieri a Milano. “Non esiste sviluppo italiano senza Europa” ha concluso il Presidente del Consiglio a margine dell’incontro.

Arrestato Salvatore Di Grazia: alla fine il colpevole giace quasi sempre tra le mure di casa. Arrestato ieri a Catania Salvatore Di Grazia con l’accusa di omicidio e soppressione del cadavere della moglie, Maria Francesca Cimo’, per gli amici Mariella. La donna era scomparsa dalla sua abitazione il 25 agosto del 2011, ma Salvatore aveva atteso il 5 settembre successivo per dichiararne la scomparsa alle forze dell’ordine. I due erano sposati da 43 anni. Il corpo della donna non è stato trovato.

OGGI

Occupy Ilva: ieri la decisione di chiudere gli impianti della fabbrica siderurgica tarantina e oggi gli scioperi. Un centinaio di operai si sono radunati questa mattina davanti agli ingressi dell’Ilva per forzare i varchi d’ingresso, mentre di primissima mattina è iniziato lo sciopero proclamato da Fiom Cgil- Fim Cisl e Uilm Uil: le azioni dimostrative sono una reazione in seguito alla decisione dell’Ilva l’azienda di mettere in libertà i dipendenti dell’area a freddo delle altre fabbriche italiane. Immediata la replica del Ministro dell’Ambiente Clini, che assicura che una soluzione sarà pronta già per giovedì: “stiamo lavorando con il premier Mario Monti e con i miei colleghi ministri per risolvere la situazione in tempi rapidi, come peraltro siamo abituati a fare. Il governo opererà per rendere possibile la piena applicazione dell’autorizzazione integrata ambientale, sulla base di quanto disposto dalle direttive europee e dalle leggi nazionali; e allo stesso tempo consentire la continuità delle attività produttive”. Il ministro ha poi assicurato che farà in modo che “l’Ilva investa le risorse necessarie per il risanamento degli impianti”.

Forza Italia 2.0: social network e web 2.0 per ridare linfa vitale a un partito che non si riconosce più. Il pioniere delle tv private ha deciso che il suo futuro (e quello del suo partito) è nella rete, di internet si intende. E mentre il Cavaliere si dice pronto a ‘scatenare l’inferno’ a suon di cinguetti di Twitter, in questi giorni sta stilando la lista dei suoi futuri vassalli: fuori Alfano, fuori Cicchitto, fuori la Carfagna (tutti gli ex An poi non gli vanno giù) e dentro l’amica di sempre Daniela Santanchè, Mariastella Gelmini e l’ex ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani. E Frattini? Troppo vicino a Monti prima, a Montezemolo poi per l’ex Premier Berlusconi, che a quanto pare non perdona, nemmeno con un hashtag.

Riduzione debito greco: 13 ore di consiglio per i ministri delle Finanze dell’Eurozona hanno trovato l’accordo sulla Grecia: lo stato membro dell’Ue riceverà 3 tranche di aiuti per 43,7 miliardi. In precedenza, Eurogruppo ed Fmi hanno trovato un accordo sulla riduzione del debito pubblico greco, che oggi ha raggiunto il 170% del Pil: il debito di Atene dovrà scendere entro il 2020 al 124% e sotto al 110% nel 2022.

Morto Joseph Murray: un eroe, un visionario, un grande chirurgo. È morto a Boston a 93 anni, il Dott. Murray, il primo chirurgo al mondo a portare a termine con successo, nel 1954, un trapianto di rene su un essere umano. L’organo era stato prelevato da un gemello omozigote e trapiantato nel corpo del fratello gemello. Murray ha vinto il premio Nobel per i suoi studi in medicina e fisiologia.

DOMANI

Bersani e Renzi da mamma Rai: un faccia a faccia sulla prima emittente del servizio pubblico. Dopo il primo turno delle Primarie del Pd, dopo le polemiche scatenate dalla sfida a 5 ospitata da Sky ( e non dalla rete nazionale) è atteso per domani il dibattito fra Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani, che si sfideranno al ballottaggio il prossimo weekend. A condurre il duello politico sarà Monica Maggioni, la giornalista del Tg1 che già aveva seguito in prima linea la sfida politica da Obama e Romney per la poltrona alla Casa Bianca. C’è aria di Obama mania?

Water Convention: si aprirà domani a Roma la 3 giorni dedicata alla protezione e l’uso dei corsi d’acqua transfrontalieri e dei laghi internazionali (“Water Convention”). La sesta sessione della riunione delle parti della Convenzione Unece sarà ospitata fino al 30 novembre alla Camera dei deputati: ad aprire i lavori sarà il ministro dell’Ambiente Corrado Clini.

Legge elettorale: sarebbe dovuta approdare domani in Senato il testo di riforma della legge elettorale, anche se Renato Schifani ha già messo le mani avanti: “se il rinvio dovesse essere breve e costruttivo non sarò certo io ad impedirlo – ha già fatto sapere il presidente del Senato. – Io lavoro per la stesura di un testo ampiamente condiviso, e mi risulta che si stia lavorando in questo senso e quindi resto fiducioso, in una logica attenta ma allo stesso tempo propositiva e costruttiva”. I motivi dello slittamento sono strettamente politici: da un lato l’attesa del ballottaggio del Pd domenica prossima, (e Bersani che intende non esporsi in un momento così cruciale), dall’altra il caos che regna nel Pdl, e il Cavaliere pronto a lanciare il suo Forza Italia 2.0.

 

Alessia CASIRAGHI

Italia in campo, Prandelli si fa in quattro

 

Esplode la violenza ieri sera a Milano: una sparatoria in pieno centro, zona Porta Romana, lascia sul suolo due vittime, un uomo e una donna. E mentre la politica sembra, almeno per oggi, farsi di parte, protagonisti della giornata sono gli azzurri, che scenderanno in campo questa sera a Modena contro la squadra di Malta per il match di qualificazione Mondiale. Chi schiererà in campo il ct Prandelli?

IERI

Milano Calibro 9: sparatoria ieri sera attorno alle 20 in via Muratori a Milano. Le vittime sono un imprenditore incensurato di 43 anni, Massimiliano Spelta, morto sul colpo e la compagna, Carolina Pajaro, di 22 ani, che è deceduta in ospedale nella notte dopo due arresti cardiaci. Ha riportato solo qualche contusione, dovuta alla caduta, la figlia della coppia di soli 2 anni. La bambina si trovava in braccio alla madre durante l’agguato: la donna ha tentato la fuga prima di cadere a terra, raggiunta da un colpo di pistola alla nuca. La polizia indaga sul movente, che ha portato due spietati killer a freddare in pieno centro – via Muratori si trova in una zona centrale di Milano, Porta Romana – la coppia, ma la dinamica dell’esecuzione lascia pensare a un agguato in piena regola.

Miss Italia in corsia: si chiama Giusy Buscemi, ha 19 anni ed è in attesa di sapere se ha passato il Test di Medicina. Nel frattempo, se le statistiche parlano di 1 studente ammesso ogni 7 alla facoltà di Medicina, Giusy può dire di aver sbaragliato le statistiche delle Miss, sfidando 100 concorrenti e portandosi a casa la corona da Miss Italia 2012. Bionda, cappelli ricci foltissimi e occhi verdi, e un altro sogno nel cassetto: diventare attrice. Chissà se Giusy rinuncerà a camice e bisturi per cedere al fascino della macchina da presa? La soluzione: recitare nella prossima stagione di Terapia d’Urgenza. Peccato che la serie sia già stata cancellata da un pezzo.

OGGI

11 settembre 2012: a 11 anni dall’attacco alle Twin Towers di New York, l’America e il mondo appaiono assopiti nella memoria dell’evento che ha spezzato la storia e le vite di migliaia di persone. In Italia latitano cerimonie o dichiarazioni istituzionali, mentre in America Barack Obama ricorderà con un minuto di silenzio da Washington (e non da New York) l’attentato alle Torri Gemelle. Per non dimenticare.

Italia- Malta: azzurri in campo questa sera alle 20.45 allo stadio Braglia di Modena, per la partita di qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014. La squadra di Prandelli nel frattempo è stata accolta nello stadio di Medolla, comune emiliano colpito dal sisma della scorsa primavera, per il consueto allenamento pre-partita. Tantissimi bambini, aspiranti fuoriclasse del domani, ad accogliere gli azzurri.

Occupy Alcoa: dopo la marcia su Roma, conclusasi ieri con un nulla di fatto, se non la leggera posticipazione temporale nello spegnimento dell’impianto, i lavoratori dell’Alcoa del Sulcis traducono in parole lo slogan ‘la rabbia è più forte della rassegnazione’ e occupano il traghetto della Tirrenia che da Civitavecchia li riportava a Olbia. L’orologio però del Governo e dell’azienda pare deciso a non fermarsi.

Renzi Ballerino: dopo l’avventura negli Usa, la pioggia di polemiche sulla sua candidatura (che si parli bene o si parli male, basta che si parli di me) e da ultimo l’attacco a Walter Veltroni, che dovrebbe, secondo il Sindaco di Firenze, dedicarsi con maggior profitto all’attività di scrittore -“i successi maggiori Veltroni li ha avuti come romanziere, gli auguro tanti romanzi belli per il futuro” – il rottamatore fa tappa a Ballarò, su Rai3, questa sera. Anche se, a rigor del vero, non si tratta della prima apparizione mediatica della stagione del candidato del Pd, che proprio una settimana fa, appariva nelle vesti di Cicerone, accanto a un più antico Pippo Baudo, nella sua Firenze, per il programma ‘Il viaggio’. Un dubbio? Che il camper usato nella trasmissione da Baudo, sia lo stesso di Renzi?

DOMANI

Primo giorno di scuola: suona la campanella dal Nord al Sud dell’Italia. Mentre i primi della classe, a Bolzano, sono già in aula da lunedì, domani sarà la volta di Veneto, Toscana, Piemonte, Lombardia, Marche, Friuli. Gli ultimi a infilare zaino e grembiule? Gli studenti del Sud (Sicilia esclusa) e quelli di Liguria e Emilia Romagna.

Verdetto finale: la Corte Costituzionale tedesca e il Presidente Angela Merkel confermano che domani sarà resa nota la decisione sui ricorsi contro il fondo salva-stati ESM e contro l’adozione dell’accordo europeo sul rigore di bilancio del Fiscal Compact. Europa avvisata.

Milano Film Festival: a pochi giorni dalla conclusione della Mostra del Cinema di Venezia, nuovo appuntamento cinefilo in vista. Si apre domani infatti la kermesse milanese che trasformerà la città della Madonnina in capitale del cinema fino al 23 settembre. In programma un omaggio dedicato a Woody Allen e una rassegna incentrata sul cinema svedese.

Alessia CASIRAGHI

Fmi: “L’Italia deve tagliare la spesa per diminuire le tasse”

Tagliare la spesa per diminuire le tasse. E’ questo che dovrebbe fare l’Italia secondo il Fondo monetario internazionale, secondo cui “l’attività economica” dell’area dell’euro “si è indebolita e rimarrà probabilmente debole, in particolare nei Paesi periferici duramente colpiti” dalla crisi del debito. In particolare, segnalano i tecnici di Washington nel loro rapporto sull’Eurozona, il Pil si contrarrà dello 0,3% quest’anno per poi risalire dello 0,7% il prossimo. Sotto controllo l’inflazione, destinata a stabilizzarsi sotto il 2% nel 2013 e nel 2014. A regnare è però l’incertezza e, avverte il Fondo, “ci sono severi rischi verso il basso per le previsioni”.

Quanto all’Italia, deve ”tagliare la spesa per diminuire le tasse e distribuire in maniera migliore il peso della correzione dei conti” oltre che ”aiutare la crescita”. Il Fondo raccomanda un ”surplus strutturale dell’1% del Pil” come ancoraggio alle nuove regole di bilancio Ue. L’Italia deve poi ”aumentare la produttività nei servizi attraverso l’accelerazione delle riforme nel settore energia e nei servizi professionali per ridurre i costi nel fare imprese e aumentare la competività”. Occorre poi ”limitare il coinvolgimento dello Stato nell’economia” e attuare la riforma del lavoro.

Costo del lavoro, pressione fiscale alle stelle

Ci voleva l’Eurostat per dircelo? L’Italia è in testa in Europa per quanto riguarda la pressione fiscale sul lavoro. Secondo l’Istituto europeo di statistica, nel 2010 il peso di tasse più oneri sociali che lo Stato scarica sul costo del lavoro è passato dal 42,3% del 2009 al 42,6%.

Un dato che ci pone nettamente fuori media rispetto ai partner europei, visto che nei 17 Paesi dell’Eurozona la media è stata del 34%.

Ma c’è di più. Non pago della situazione, quest’anno il peso del Fisco sulle spalle degli italiani, intese come persone fisiche, è destinato a crescere di quasi due punti percentuali e passerà dal 45,6% al 47,3%. Sempre secondo Eurostat, resterà invece ferma al 31,4% la pressione sulle aziende. Magra consolazione…

Iva: continui aumenti, e le famiglie pagheranno di più

Cresce la preoccupazione per gli ormai annunciati aumenti dell’IVA.

La Confesercenti, su questo tema, ha elaborato uno studio che tiene conto dei forti oneri aggiuntivi che ricadranno sulle famiglie a causa delle varie manovre che hanno innalzato le aliquote, dall’estate del 2011 a oggi. E che causeranno effetti depressivi sull’economia e sui consumi, con le conseguenti ricadute sulle chiusure di imprese, soprattutto nei settori vitali del commercio e dell’artigianato, e la conseguente perdita di posti di lavoro. Si parla tanto di lavoro e di come aumentare l’occupazione, e si fanno interventi sull’IVA che freneranno il mercato e accresceranno la disoccupazione.

Il carico medio aggiuntivo per ognuno dei 24 milioni di nuclei familiari del nostro Paese arriverà a 576 euro all’anno: 150 per l’aumento dal 20% al 21% dell’aliquota ordinaria, in vigore dal primo settembre 2011, e altri 426 euro dovuti agli ulteriori due punti percentuali che si aggiungeranno alle aliquote ordinarie e intermedie dal prossimo ottobre. Il carico per le famiglie (vedi studio allegato) cambia a seconda della professione del capo-famiglia e delle aree del Paese. A questo andrà aggiunto un impatto inflazionistico il cui effetto atteso sui prezzi al consumo è vicino a 1,5 punti percentuali. Gli aumenti Iva, però non colpiranno solo famiglie e imprese, e infliggeranno un grave colpo alla competitività del Paese.

Quest’ultimo “effetto collaterale” è evidente soprattutto nel turismo, dove l’Italia sta percorrendo la strada di una sorta di “fiscal dumping” al contrario: nel 2014, quando le due aliquote cresceranno di un altro mezzo punto percentuale, il nostro Paese avrà infatti l’Imposta di valore aggiunto più alta di tutta la zona Euro. Da notare il forte divario che riguarda gli alberghi: la media IVA dell’Eurozona è dell’8,3% quella italiana è superiore di cinque punti e si attesta al 12,5%.

Fonte: confesercenti.it

In Italia gli stipendi più bassi d’Europa

Un lavoratore italiano guadagna in media la metà che un dipendente in Germania, Lussemburgo e Olanda. Lo dicono i dati nell’ultimo rapporto diffuso da Eurostat “Labour market Statistics”, prendendo come riferimenti gli stipendi lordi annui del 2009: il Bel Paese si piazza al 12° posto nell’area euro, più in basso di Irlanda, Grecia, Spagna e Cipro.

“In Italia abbiamo salari bassi e un costo del lavoro comparativamente elevato. Bisogna scardinare questa situazione, soprattutto aumentando la produttività” ha commentati il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che si è detta però fiduciosa sulla possibilità di un’intesa sulla riforma del lavoro e del temuto articolo 18.

Ma veniamo ai dati emersi dall’indagine Eurostat: il valore medio dello stipendio annuo in Italia per un lavoratore di un’azienda dell’industria o dei servizi (ovvero con almeno 10 dipendenti) è pari a 23.406 euro.
In Lussemburgo il medesimo valore medio si attesta a quota 48.914 euro, in Olanda 44.412 euro e in Germania a 41.100 euro. L’Italia è prima solo su il Portogallo (17.129 euro l’anno).

Il rapporto diffuso da Eurostat amplia lo sguardo anche sui dati di crescita delle retribuzioni lorde annue dell’Eurozona: l’avanzamento per l’Italia risulta però tra i più ridotti. Dal 2005 al 2009 il rialzo è stato del 3,3%, molto distante anche dai dati sulla crescita riportati da Spagna ( +29,4%) e Portogallo (+22%).

Una buona notizia per l’Italia, arriva quantomeno dalle differenze di retribuzioni tra uomini e donne, quello che Eurostat chiama “unadjusted gender pay gap”. Ma si tratta solo di un’illusione: l’Italia, con un gap tra uomini e donne attorno al 5% è di gran lunga sotto la media europea, pari invece al 17%, risultando seconda solo alla Slovenia.

Crisi, c’è l’accordo sul pacchetto di misure

La maratona salva-euro durata oltre dieci ore porta a casa, quasi all’alba, tutti i risultati ormai insperati. I leader dell’Eurozona hanno trovato un accordo su un pacchetto “completo” di misure anti-crisi che metterà in sicurezza le banche attraverso ricapitalizzazioni per 106 miliardi di euro, darà certezza ai Paesi a rischio con un fondo salva-Stati da oltre 1.000 miliardi e salverà la Grecia con nuovi aiuti per 130 miliardi, facendo pagare un prezzo maggiore alle banche esposte con Atene per ridurre il debito del Paese. E anche l’Italia rientra nel piano dell’Eurozona per arginare la crisi dei debiti: gli impegni che ha preso vengono inseriti nelle conclusioni del summit, che plaude alle misure annunciate ma incalza sulla loro applicazione, guardando subito alla prossima tappa, ovvero un piano pensioni definito entro dicembre. Di seguito tutte le “decisioni estremamente importanti del vertice Ue”, come ha sottolineato il presidente della Bce Jean Claude Trichet:

BANCHE. L’Europa ha deciso di ricapitalizzare quelle ‘sistemiche’, già sottoposte agli stress test, cioé 90 in tutto. Significa trovare, entro giugno 2012, 106 miliardi di euro, e per quelle italiane 14,7 miliardi. Gli sforzi serviranno per portare il coefficiente patrimoniale al 9%. Per rifinanziarsi dovranno trovare prima capitali propri, anche attraverso ristrutturazioni e cartolarizzazioni, poi potranno chiedere l’intervento degli Stati e solo in ultima battuta può intervenire il fondo salva-Stati Efsf. Inoltre, quelle in fase di ricapitalizzazione non potranno distribuire dividendi né bonus. E dovranno essere valutate “le esposizioni al debito sovrano dell’area euro, calcolate ai valori di mercato al 30 settembre 2011”.

FONDO SALVA-STATI. L’Efsf aumenterà la sua potenza di fuoco di 4-5 volte, fino a raggiungere i 1000 miliardi di euro. Lo farà attraverso due opzioni: vendendo assicurazioni sui titoli dei Paesi, e con uno strumento ad hoc, lo ‘special purpose vehicle’, che attrarrà fondi da investitori esterni (come la Cina a cui Sarkozy ha aperto) e istituzioni (come il Fmi, che ha già dato la sua dipsonibilità).

PERDITE BANCHE ESPOSTE IN GRECIA. L’accordo è per un taglio del valore nominale dei titoli del 50%. Tutti, tranne quelli detenuti dalla Bce. Accettando queste perdite, le banche assicureranno al debito greco di tornare nel 2020 ad un livello sostenibile, ovvero al 120% sul pil. Obiettivo che sarà raggiunto anche grazie a un contributo ulteriore del programma di aiuti pari a 130 miliardi di euro entro il 2014. La revisione del secondo piano salva-Grecia dovrà essere approvato entro il 2011 e l’operazione sui bond greci dovrà essere realizzata all’inizio del 2012.

ITALIA. L’Eurozona è soddisfatta degli impegni presentati dall’Italia e chiede a Roma di “presentare urgentemente” un ambizioso calendario per la realizzazione delle riforme. Per quanto riguarda le pensioni, i leader “prendono nota” delle intenzioni italiane e chiedono che entro dicembre venga presentato un piano dettagliato su come raggiungere l’obiettivo.

Fonte: Ansa.it