Milano campionessa di innovazione

Milano si prepara all’Expo 2015 conquistando il primato italiano in innovazione. Secondo le classifiche internazionali, elaborate dalla Camera di commercio di Milano su dati 2thinknow Innovation Cities Index 2014 relativi a 445 città, il capoluogo lombardo si posiziona al 58esimo posto per capacità di innovazione tra oltre 400 città nel mondo, è la prima in Italia e la 26esima in Europa. Tra le prime cento città innovative ci sono anche altre due italiane, Roma e Torino, rispettivamente al 76esimo e 94esimo posto.

Ai primi posti della classifica si trovano le grandi metropoli tecnologiche campioni di innovazione e le città protagoniste della rivoluzione digitale: San Francisco, New York, Londra, Boston, Parigi, Vienna, Monaco, Amsterdam, Copenhagen e Seattle. La classifica di innovazione del 2thinknow Innovation Cities Index 2014 è costruita prendendo in considerazione tre tipologie di dati: dati culturali, infrastrutture umane e networked markets, considerando 162 indicatori.

E, secondo quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Infocamere e Aida 2014, la Milano smart e la sua innovazione, valgono un terzo del totale italiano con 128 miliardi di fatturato all’anno su 460. Hanno sede in città 43mila imprese su 584mila nazionali e danno lavoro 334mila addetti su 2,3 milioni in Italia. Circa un milanese su cinque che lavora nel privato si trova ad operare in un settore smart.

In generale, anche la Lombardia è smart e ha nella innovazione il suo pane quotidiano. Sono 104mila le imprese lombarde nei settori smart e danno lavoro a 559mila addetti. Milano è la prima provincia per impatto economico seguita da Brescia (12mila imprese e 48mila addetti) e Bergamo (11mila e 48mila). Quarta è Monza e Brianza.

Pmi e hi-tech, o sei dentro o muori

Sarà anche una fucina di scandali, ritardi e mazzette, ma Expo 2015 rimane pur sempre un appuntamento irrinunciabile per l’hi-tech e le Pmi italiane, non solo lombarde. E per affrontare al meglio l’esposizione universale, molte delle piccole e medie imprese devono rivedere e potenziare il proprio rapporto con la tecnologia.

La recente edizione di Smau 2014 ha messo nuovamente al centro proprio il rapporto tra imprese e hi-tech, soprattutto con l’iniziativa del Premio Lamarck, il riconoscimento hi-tech dedicato alle startup più innovative pronte per il mercato, e del Premio Nazionale Innovazione ICT, riconoscimento che l’Osservatorio Smau ha consegnato ai progetti più innovativi di utilizzo dell’hi-tech digitale da parte delle imprese. Un evento che ha visto riunite imprese mature e nuove realtà per stimolare imprese e imprenditori a fare un passo avanti e scoprire come le startup diventano oggi un alleato per accelerare l’innovazione hi-tech in azienda.

Secondo Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau, “con il Premio Innovazione ICT e il Premio Lamarck, vogliamo creare un ponte tra startup e imprese mature, affinché si realizzi quel dialogo, imprescindibile oggi, per accrescere l’innovazione delle nostre imprese. Oggi, infatti una nuova stagione si affaccia al mercato: le startup possono diventare il reparto di ricerca e sviluppo delle nostre imprese; le tecnologie digitali sono accessibili con un livello di complessità e un costo inimmaginabile solo pochi anni fa. Imprenditori e manager sono dunque i nostri protagonisti, a loro spetta il compito di interpretare al meglio le opportunità di questa stagione di cambiamenti e guidarci verso la ripresa”.

Per la cronaca, tra le imprese hi-tech il Premio Lamarck è stato vinto da 1000 Italy, startup di Milano che ha realizzato una piattaforma web e smartphone (in italiano, inglese e russo) che fa incontrare i fruitori del mercato turistico con i fornitori dei servizi ad esso legati; Kentstrapper, startup di Firenze che realizza  stampanti 3d  accessibili, leggere e performanti, progettate con materiali sostenibili e dalle elevate proprietà strutturali; Made up, startup di Roncade (TV), che ha realizzato una piattaforma dedicata al mondo del Retail che permette al consumatore finale, avvicinando il proprio telefonino al prodotto di attivare un tag e verificare l’ autenticità del prodotto, acquistare in un click il prodotto visionato ovunque ci si trovi, ricevere informazioni utili all’acquisto.

Fondamentali nell’ottica dell’approccio hi-tech all’impresa anche gli Smau Mob App Award, riconoscimenti hi-tech realizzati da Smau e dagli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano alle più innovative app per dispositivi mobile. 9 i vincitori del Premio “App Consumer”Spotlime, app sviluppata da GoOut e vincitrice della categoria Media e Social, War of Chess, sviluppata da KetchApp International, per la categoria Giochi e intrattenimento, Poste ID, l’App di Poste Italiane, per la categoria Mobile Commerce & Payment, BabySchool, l’app sviluppata da Virtech per la categoria Pubblica Amministrazione, l’app Carpisa per la categoria Mobile Marketing e Service, WeNote, app sviluppata da Beeapp per la categoria Utility, Strumenti e Produttività, Palermo on tour, app sviluppata da Push, vincitrice per la categoria Viaggi e Turismo, Blind SMS Reader, app vincitrice per la categoria Disabili e Xyze, app sviluppata per la categoria Internet of Things. 4 i vincitori del Premio “App Business”: Smart Maintenance, app sviluppata da Krill, vincitrice per la categoria Field Force Management, Sellf per la categoria Sales Management, Fatture in Cloud, app sviluppata da MadBit Entertainment, vincitrice della categoria Digital Process, OneAPP, app sviluppata da Ennova per la categoria “Altre App Innovative.” Un bel mazzo di realtà hi-tech, grandi e piccole, che con il loro slancio hanno reso chiara una cosa: per Expo 2015 non c’è più tempo, o si è dentro o si muore.

Nuove opportunità di lavoro per i giovani dell’UE

I giovani appartenenti ai Paesi Ue, e quindi anche italiani, potranno presto approfittare di nuove ed interessanti opportunità di lavoro che riguardano in particolare il mercato digitale.

Ad annunciarlo è stato Jean-Claude Juncker, neo presidente della Commissione Europea, il quale ha dichiarato: “Con la creazione di un mercato unico del digitale connesso possiamo generare in Europa una crescita aggiuntiva fino a 250 miliardi di euro nel corso del mandato della prossima Commissione il che consentirà di creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani in cerca di lavoro, e dare vita ad una società dinamica basata sulla conoscenza. L’UE dovrebbe diventare leader nelle industrie creative, ma nel pieno rispetto della diversità culturale“.

Una rivoluzione digitale sta dunque per avvenire e interesserà tutti i Paesi dell’Unione Europea, grazie ad un mercato del lavoro ormai senza frontiere.

I profili più richiesti saranno system administrator, ict manager, e privacy officer, che vedranno una progressiva affermazione già dai prossimi mesi.
Ma non finisce qui, perché, per essere competitivi a livello internazionale, occorre che chi cerca lavoro conosca almeno una seconda lingua e sia disposto a viaggiare, ma anche sfoggiare competenze acquisite sul campo.

Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy, ha aggiunto a sua volta: “Nel mercato del lavoro digitale, non si troverà lavoro per concorso o tramite raccomandazioni vecchio stile e per avere maggiori chances sarà necessario dimostrare di possedere effettivamente determinate capacità e competenze. Oggi le imprese vogliono sapere se il candidato è in grado o no di svolgere un certo ruolo, e le certificazioni professionali, come quella del privacy officer, consentono di dimostrarlo in modo oggettivo“.

Per quanto riguarda i tempi di attuazione del progetto, non si dovrà aspettare a lungo, e, a quanto pare, i primi risultati dell’economia digirale e, di conseguenza, i primi segnali sul mercato del lavoro, potranno essere visibili e tangibili già nella prima parte del 2015.

Vera MORETTI

Renzi: “Il futuro dell’edilizia italiana passa dal legno”

 

“Il legno sarà una parte importante nel futuro dell’edilizia italiana”. Parole importanti e incoraggianti quelle del premier Matteo Renzi in visita ai cantieri milanesi di Expo 2015. Una promessa d’impegno che non è sfuggita al presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, che ha prontamente commentato: “l’affermazione di Renzi è l’ennesima dimostrazione che quando si hanno proposte credibili le istituzioni sono pronte ad accoglierle e ad appoggiarle. La Federazione e le imprese associate hanno, infatti, lavorato intensamente per diffondere e far conoscere a tutti i livelli le eccezionali qualità delle costruzioni in legno”.

“Sono certo che Expo 2015 rappresenterà il trampolino di lancio di un sistema costruttivo che permetterà al nostro Paese di fare un salto di qualità nell’edilizia ponendoci addirittura ai vertici mondiali grazie anche alle caratteristiche uniche degli imprenditori e delle aziende italiane” ha aggiunto anche Emanuele Orsini, presidente di Assolegno, nonché direttore generale di Sistem Costruzioni.

JM

Fondi per l’export, in arrivo 130 milioni

 

Dopo mesi di preparazione, il piano straordinario per il Made in Italy è pronto ad essere inserito all’interno del Dl Sblocca Italia previsto per fine agosto. Per riallinearsi con Paesi come Spagna, Francia e Germania, il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e dal viceministro Carlo Calenda hanno optato per una prima tranche minima da 130 milioni per l’internazionalizzazione delle imprese. Obiettivo dichiarato, nel medio e lungo periodo, favorire la nascita di 22mila nuovi esportatori incrementando il giro d’affari dell’export nostrano.

Expo 2015, al netto di polemiche e giochi di palazzo, viene considerato il volano per rafforzare 15 grandi eventi fieristici italiani. Il modello è Pitti e tra le priorità per indirizzare altri 30 milioni ci sono eventi di portata internazionale come Salone Nautico, Emo, Marmomacc, Salone del Mobile, Vinitaly, Tuttofood, Milano Unica, Panoramico/Altagamma.

«Queste risorse sprigionano nuovo entusiasmo e saranno un volano per le Pmi, che andando all’estero faranno da prestigiosa vetrina per l’Italia – ha commentato speranzosa Licia Mattioli, presidente del Comitato di Confindustria per l’internazionalizzazione e l’attrazione di investimenti esteri –. Con il viceministro Calenda si sta facendo un ottimo lavoro, che parte dalle reali esigenze delle aziende e questo ci rassicura su come verranno impiegati questi 130 milioni».

JM

Flop Expo, a meno di sei mesi dal via solo 3700 posti di lavoro

 

Alla faccia dei 100 mila posti di lavoro! A pochi mesi dall’Expo per adesso sono solo 3738 contratti firmati, che hanno riguardato 3442 lavoratori e 1519 aziende, ben lontani dalle previsioni, fin troppo ottimistiche, che giravano intorno all’Esposizione Universale milanese.

I dati arrivano dall’osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia di Milano, che analizza per legge ogni avviamento aziendale e controlla tutte le nuove assunzioni.  «È presto per tirare le somme – ha spiegato Lanfranco Senn, economista e docente alla Bocconi – bisognerà anche valutare come l’Esposizione universale influirà sul mondo del lavoro in generale: in una prossima ricerca valuteremo come l’Expo stia rivitalizzando le imprese che sottoutilizzavano i propri dipendenti».

Per Graziano Gorla, invece, segretario generale a Milano della Cgil: «alla fine arriveremo a 9mila assunzioni, a cui si deve aggiungere una crescita dell’indotto che si aggira intorno alle 3mila assunzioni».

JM

 

Expo 2015: come cambia il mercato immobiliare milanese

Meno di un anno e a Milano sarà Expo. A parte qualche ritardo nei lavori e le solite tangenti che ormai caratterizzano qualunque grande evento si organizzi dalle Alpi alle Pelagie, il conto alla rovescio è ufficialmente partito. Nonostante le polemiche e gli arresti dei giorni scorsi, è possibile evidenziare un primo segnale positivo: in controtendenza riguardo alla situazione generale italiana, nei primi mesi del 2014 si sono registrati i primi miglioramenti del mercato immobiliare all’interno del perimetro cittadino.

Nella città meneghina, nel primo trimestre del 2014, le compravendite hanno fatto registrare un +3,4%, confermando i segnali di ripresa riscontrati nei due trimestri precedenti. Inoltre in questi primi mesi del 2014 anche gli istituti di credito, incredibile ma vero, per quanto restino ancora selettivi nell’erogazione, si sono dimostrati più propensi ad erogare ridando fiducia ai potenziali acquirenti.

“Su Milano si attendono quasi 20 milioni di visitatori – si legge in una nota dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasae si prevede una spesa turistica di 3,5 mld di euro. Questo ha comportato un notevole interesse per immobili da destinare soprattutto al settore della ristorazione nelle zone più centrali di Milano (Quadrilatero, Cordusio, Cairoli e Brera). La richiesta più elevata è per le soluzioni con canna fumaria posizionate sulle vie ad alto transito; anche in questo caso l’aumento della domanda non ha determinato un aumento dei canoni di locazione. Per il prossimo anno le nostre previsioni sono per un ulteriore ribasso dei prezzi immobiliari sia a livello nazionale e sia per la città di Milano, dove prevediamo una contrazione compresa tra -2% e -4%”.

“Anche le zone interessate dal passaggio della linea 5 – conclude la nota – potrebbero registrare un miglioramento della vivibilità (ad esempio, in piazza Axum dove al momento c’è molta concentrazione di traffico in occasione degli eventi che si svolgono allo stadio San Siro). Anche la zona di Sempione che sarà interessata da quattro fermate (Gerusalemme, Domodossola, Tre Torri, Portello) e vedrà notevolmente migliorati i suoi collegamenti con le altre aree della città, non si può escludere possa registrare un avvicinamento dei prezzi immobiliari a quelli presenti nella zona Fiera-Monterosa, più quotata soprattutto sulle tipologie signorili”.

Jacopo MARCHESANO

Confindustria si prepara ad Expo 2015

Anche Confindustria parteciperà ad Expo 2015.
Dopo la conferma dell’adesione del comparto agricolo e di quello artigiano, dunque, anche l’industria sarà presente all’evento su cui l’Italia sta puntando per rilanciarsi, dopo una forte e lunga crisi.

Alla firma erano presenti Giorgio Squinzi e Diana Bracco, a suggello della partecipazione all’interno del Padiglione Italia, in qualità di partner.

Ma come farà, l’industria italiana, a “far venire l’appetito al mondo“, come ha sostenuto il presidente di Confindustria?

I concetti chiave sono due: ricerca e innovazione, promosse attraverso una serie di iniziative legate alla promozione di produzioni industriali e tecnologie, ma anche attraverso la collaborazione a un progetto educativo-culturale sull’alimentazione sostenibile e l’allestimento di una mostra permanente, intitolata Il cibo dei desideri.

Lo spazio espositivo sarà di 900 mq, su due piani, realizzato dalla confederazione in collaborazione col Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, nel tentativo di ricreare la complessità dell’intera filiera alimentare, mettendone in luce gli aspetti legati alla tecnologia.

Ciò avverrà grazie al supporto delle associazioni partner: da Federalimentare (che avrà anche due padiglioni riservati) a Federchimica, passando per Assolombarda, Acimit (per il tessile), Anie (per l’elettronica), Anima (meccanica), Assica (carni e salumi), Assocomaplast (materie plastiche) e Ucimu (automazione).

Confindustria sarà attiva anche nell’organizzazione di incontri, meeting e riunioni, intercettando tutti i decisori pubblici e privati che passeranno per i saluti di rito alla nazione ospitante.

Il comunicato ufficiale ha diffuso che “Confindustria e le sue Associazioni contribuiranno alle iniziative di Padiglione Italia dedicate alle start up e all’innovazione e collaboreranno all’organizzazione di incontri bilaterali internazionali per promuovere affari con le delegazioni straniere che saranno ospitate”.

Contemporaneamente ad Expo, si terrà Ipack-Ima, la più importante mostra internazionale dedicata all’imballaggio, al confezionamento, alla logistica industriale e alle macchine per l’industria alimentare, che per l’occasione sarà affiancata da altre sei manifestazioni specializzate dedicate alle filiere della carne, casearia e ortofrutticola, alla stampa, alla grafica e alla movimentazione industriale.

Vera MORETTI

Presentato a Roma Lazio International

Lo scorso 26 marzo è stato presentato a Roma Lazio International, un progetto promosso dalla Regione Lazio che si pone come obiettivo quello di presentare l’economia laziale sui mercati internazionali e renderla di maggiore attrattiva agli occhi degli investimenti esteri.

All’evento hanno partecipato Federica Mogherini, ministro degli Affari Esteri, Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, Guido Fabiani, assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, e Carlo Calenda, Viceministro per lo Sviluppo Economico.

L’iniziativa è nata dopo che il Lazio ha dimostrato di avere una vocazione verso i mercati internazionali, con una salita dell’export, tra il 2007 e il 2012, del 33%, con una crescita degli scambi con l’estero di servizi alle imprese, ma anche l’aumento dell’incidenza degli investimenti diretti esteri sul Pil regionale, e di conseguenza del tasso di internazionalizzazione degli arrivi turistici.

Nonostante ciò, scarseggiano le strategie di internazionalizzazione, come anche appare poco efficace l’intervento regionale degli ultimi anni, con scarsi finanziamenti e un sistema di governance inadeguato.

Il progetto Lazio International vuole dimostrare un cambio di rotta, poiché vuole restringere il gap tra il contributo del Lazio alla formazione del Pil italiano (circa l’11%) e l’incidenza delle sue esportazioni sul totale nazionale (4,7%); incrementare la competitività del sistema produttivo regionale, collegando le politiche per l’internazionalizzazione a un sistema organico di interventi per il tessuto produttivo (startup, reti d’impresa, ricerca e innovazione, trasferimento tecnologico, ecc..); aumentare la capacità del Lazio di attrarre e valorizzare i talenti, il capitale umano e le risorse finanziarie esterne.

Per fare questo, la Giunta regionale ha deciso, per la prima volta, di allocare stanziare 20 milioni di euro nella programmazione 2014-2016, di cui 11,4 milioni di euro per 2014. A queste risorse si aggiungono inoltre 45 milioni di euro sulla programmazione europea 2014-2020.

Le linee guida di intervento sono state costruite a partire dall’analisi di 10 settori utili a trainare l’apertura internazionale del complesso dell’economia regionale: l’Aerospazio, l’Agroalimentare, l’Arredo-Design, l’Automotive, le Bioscienze, l’Economia del mare, l’Ict, l’Industria culturale, il restauro e tecnologia delle costruzioni e infine il sistema moda.

Le azioni regionali per il 2014 si muoveranno su tre linee strategiche, per offrire un ventaglio di opportunità alle imprese:

  • un bando da 5 milioni di euro per finanziare le proposte e i progetti di internazionalizzazione presentati dal sistema imprenditoriale, accompagnato da uno stanziamento di 500mila euro destinato a voucher per l’accesso delle imprese a servizi per l’internazionalizzazione e la partecipazione a fiere;
  • 5,4 milioni per realizzare progetti regionali finalizzati ad accompagnare l’espansione delle Pmi in diversi Paesi (in particolare, tra le altre cose, 2,6 milioni per progetti di internazionalizzazione verso Mediterraneo e Americhe; 0,9 milioni per fiere internazionali, turismo ed EXPO 2015; 400mila euro per diplomazia economica; 200mila per la formazione di manager aziendali, 100mila per la realizzazione di un festival internazionale Startup);
  • 500mila euro per: interventi di governance, orientamento alle imprese, realizzazione del sito www.laziointernational.it – un nuovo portale per l’internazionalizzazione dell’economia del Lazio a disposizione delle imprese – e per predisporre un nuovo stringente sistema di monitoraggio delle iniziative di internazionalizzazione presenti nel Lazio e di valutazione di quelle finanziate o partecipate dalla Regione.

Guido Fabiani ha dichiarato a proposito: “Internazionalizzazione e innovazione: questi sono i due punti con i quali aumenteremo la competitività e la capacità di attrazione di capitale umano e finanziario nel Lazio. Dobbiamo investire in questo processo di internazionalizzazione, innovando tecnologicamente il sistema produttivo regionale. Non ci sarà in questo modo più motivo di delocalizzare le imprese. Bisogna però rafforzare il sistema e renderlo più competitivo sui mercati internazionali Abbiamo tutte le condizioni per poterlo fare: sul nostro territorio abbiamo un sistema costituito da piccole e medie imprese forti e da multinazionali importanti. Dobbiamo riuscire a mettere tutto questo a sistema. Per questo il nostro progetto prevede anche la formazione di una leva di giovani export-manager da mettere a disposizione delle imprese singole o, meglio, associate in reti“.

Vera MORETTI

Clerici: “Edilizia scolastica? Per rilanciare il settore serve altro”

Il rilancio dell’edilizia scolastica, «ottimo, ma serve ben altro per rilanciare il settore», le opportunità di crescita per con l’avvento dell’Expo 2015 che «almeno ha portato un po’ di vitalità a Milano» e la ripresa economica sono gli argomenti discussi con il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, nel corso di una breve intervista concessa per i lettori di INFOIVA.COM.

Dott. Clerici, nei 2-3 miliardi promessi da Renzi per il «pacchetto scuola» sono presenti anche fondi per l’edilizia scolastica… 
Tutto ciò che punta a rimettere in moto i cantieri pubblici è ben accetto. E’ un iniezione di fiducia sotto il profilo sociale ed economico, ma purtroppo solo circoscritta nell’attività pubblica. Per rilanciare il settore serve ben altro…

Per esempio cosa?
Il taglio netto della spesa pubblica. La situazione economica del nostro Paese, secondo il mio parere, deriva principalmente da una crisi di fiducia dei consumatori e degli investitori. Per rigenerare fiducia occorre un deciso colpo di frusta che smuova gli equilibri. E se non si taglia la spesa sarà impossibile diminuire la pressione fiscale, occorre un’operazione draconiana di taglio della spesa che possa far tornare la fiducia agli investitori.

Quando saranno visibili i primi effetti della ripresa economica? Sempre che di ripresa si possa parlare…
Non sarà un processo immediato. Il settore dell’edilizia è la cartina al tornasole dell’economia italiana: lenta nella frenata, ma ancor più lenta nella ripresa. Anche quando torneremo veramente a parlare di ripresa economica, e adesso non mi sembra ancora il caso, per toccare con mano i primi effetti di tale ripresa nel nostro settore sarà questione di anni.

L’Expo 2015 potrà essere un’occasione di rilancio?
Credo proprio di si. Non c’è dubbio che l’Expo del prossimo anno a Milano abbia creato un interesse e una vitalità che nel capoluogo lombardo andavano scemando. Attenzione però alle infiltrazioni della criminalità, non solo nei cantieri dell’Expo, più rigore nel controllo degli appalti e ispezioni nei cantieri sono fondamentali per arginare un fenomeno in crescita.

Jacopo MARCHESANO