Adalberto Corsi ancora al vertice di Fnaarc

La Fnaarc, l’organizzazione più rappresentativa della categoria degli agenti di commercio, ha rieletto, alla sua presidenza, Adalberto Corsi.
Dopo un quinquennio di mandato, dunque, Corsi è stato riconfermato al termine dell’assemblea ordinaria elettiva riunitasi a Milano.

Nel ringraziare della fiducia nuovamente accordatagli, il presidente ha voluto subito elencare gli obiettivi del suo nuovo mandato. Ecco i più salienti: “eliminare l’iniqua IRAP; chiudere al meglio l’Accordo Economico Collettivo per l’industria; rafforzare la difesa di Enasarco con consiglieri esperti ed efficienti; operare per raggiungere nuovi associati, a questo scopo sono allo studio nuove azioni e tipologie di comunicazione, utilizzando i nuovi mezzi tecnologici; ragionare sulle opportunità e i vantaggi di operare in una rete di business; dare spazio a forze giovani che devono arrivare dal territorio; incrementare la formazione e l’aggiornamento dei nostri associati a vari livelli, utilizzando anche Bandi europei, regionali, camerali; utilizzare al meglio le opportunità offerte dal mercato globale”.

Vera MORETTI

Fnaarc: la Fondazione Enasarco deve essere messa in sicurezza

Il 9 maggio scorso presso Ascom Confcommercio Torino, si è svolto un convegno su temi di grande importanza per gli agenti e rappresentanti di commercio: la riforma della Fondazione Enasarco e i nuovi corsi di formazione alla luce della direttiva Bolkestein. Il presidente di Fnaarc Adalberto Corsi ha ricordato: “La messa in sicurezza della nostra Fondazione di previdenza integrativa era ed è un imperativo per la nostra Federazione. Era fondamentale intervenire per garantire il pagamento delle pensioni per un lungo periodo tenuto conto degli obblighi di legge e dell’innalzamento dell’aspettativa di vita”.

Il presidente ha proseguito: Il sacrificio richiesto agli agenti ed alle case mandanti con l’innalzamento delle aliquote contributive è stato necessario. Fnaarc si è battuta affinché l’incremento delle aliquote fosse spalmato in più anni, ed infatti la riforma, che troverà applicazione a partire dal 2012, andrà a regime nel 2020 e la sostenibilità garantita oltre il 2054″.

La legge finanziaria del 2007 ha obbligato le Fondazioni previdenziali di diritto privato, come l’Enasarco, di dotarsi di mezzi propri sufficienti a garantire la sostenibilità per un periodo di 30 anni, con proiezione a 50 anni (la precedente legge richiedeva mezzi propri sufficienti a garantire la sostenibilità per un periodo di 15 anni). La situazione è però critica in quanto mancano sicurezze circa la sostenibilità della Fondazione in vista della nuova legge.

In merito è intervenuto anche il presidente regionale Fnaarc Gino Mattiolo: “con il recepimento della direttiva Bolkestein nell’ordinamento italiano – ha spiegato – è stato chiarito che l’attività dell’agente di commercio può essere avviata solo da persone in possesso di precisi requisiti di scolarità, o professionalità, o di partecipazione ad un corso di formazione, in assenza dei quali le Camere di Commercio non possono iscrivere i richiedenti come agenti di commercio. La direttiva quindi lascia invariati i precedenti requisiti richiesti per lo svolgimento dell’attività, ma elimina il Ruolo Agenti tenuto presso le Camere di Commercio, che costituiva garanzia della professionalità e della moralità dell’agente a tutela della clientela, del preponente e del consumatore finale. Non poteva essere iscritto al Ruolo o ne veniva cancellato, l’agente sottoposto a procedure concorsuali”.

Caro carburante: gli Agenti di Commercio chiedono una detraibilità del 100%

Una lettera di Fnaarc per supportare e difendere gli agenti e i rappresentanti di commercio strozzati dal caro carburante ormai divenuto una tassa quotidiana per chi, come queste categorie professionali, ripone proprio nell’automobile il primo strumento di lavoro ed  il proprio “ufficio”, quello strumento essenziale per la propria attività.

Consideriamo proprio queste categorie di lavoratori: c’è chi deve coprire una percorrenza media di 160 chilometri / a giorno lavorativo; c’è chi fa anche 300 km 5 giorni su 7 … e i costi?

Secondo Confcommercio, il caro benzina o comunque l’aumento dei costi del carburante sta incidendo in modo così significativo sui conti degli agenti – che peraltro si trovano già alle prese con la difficile congiuntura economica – che solo l’anno scorso hanno visto una riduzione media dell’intermediato del 10%.

Che si tratti di almeno di 450 euro all’anno o che i costi arrivino fino a 900 euro, Fnaarc, l’organizzazione (aderente a Confcommercio) maggiormente rappresentativa dei 250.000 agenti e rappresentanti di commercio italiani, ha deciso di correre ai ripari ed ha sollecitato le Isituzioni preposte attraverso una lettera che il Presidente Adalberto Corsi ha inviato al ministro dell’Economia e Finanze Giulio Tremonti congiuntamente ai Presidenti delle Commissioni Finanze del Senato e della Camera Mario Baldassarri e Gianfranco Conte.

Questo intervento atto a porre rimedio a questa situazione di grave difficoltà è stato giusitificato da Corsi: “C’è un’assoluta necessità, da parte degli agenti e rappresentanti, di dover utilizzare l’auto: a maggior ragione quando, con la stagnazione dei consumi, aumenta la frequenza di visite alla clientela” – E poi – “Il rincaro del carburante, il cui costo è detraibile solo all’80% nella determinazione del reddito d’impresa – continua Corsi – sta perciò mettendo molti nostri operatori in seria difficoltà”.

Ma oltre alle rimostranze, quello che è davvero notevole è che Fnaarc ha quindi chiesto l’adozione di urgenti provvedimenti di natura fiscale: a partire dalla possibilità – in via eccezionale – di portare, per Unico 2012, la detraibilità del costo del carburante al 100%.

Paola Perfetti

Anche gli Agenti di Commercio hanno un “sindacato”, anzi molti di più.

Navigando in internet, se proviamo a scrivere su Google “associazioni di categoria agenti di commercio”, si aprirà una pagina ricca di risultati, proprio perché nel corso degli anni, le associazioni di categoria a difesa degli Agenti e Rappresentanti di Commercio sono cresciute, si sono moltiplicate.

Abbiamo provato a navigare i loro siti web per capire chi sono, cosa fanno e soprattutto cosa offrono ai loro associati.

Partiamo con ordine. Chi sono? le associazioni di categoria di cui abbiamo visitato il sito internet sono:

Cosa fanno? Sono organi apolitici di tipo sindacale che difendono gli interessi dei propri associati, dialogano con le istituzioni su temi che riguardano la categoria degli Agenti e dei Rappresentanti, difendono il diritto alle provvigioni, al trattamento di fine rapporto, alla pensione INPS ed ENASARCO, al rispetto degli Accordi Economici Collettivi. In pratica sono dei sindacati al 100%.

Cosa offrono? Le associazioni di categoria degli Agenti di Commercio, almeno sulla carta (o meglio, sul web!) non sembrano differire per il tipo di servizi offerti agli associati. Infatti su tutti i siti ritroviamo più o meno gli stessi servizi di consulenza contrattuale e legale; consulenza fiscale e tributaria consulenza nell’applicazione dei vantaggi previsti dagli Accordi Economici Collettivi (AEC); consulenza previdenziale (Enasarco ed Inps); Consulenza per le prestazioni aggiuntive dell’Enasarco; Informazione specifica di categoria. Inoltre alcune associazioni prevedono alcuni “privilegi” per i loro associati, offrendo convenzioni con loro partner che permettono sconti sul carburante, prestiti agevolati presso alcuni istituti bancari, sconti sull’acquisto di autovetture o sui contratti assicurativi.

Come scegliere l’associazione a cui affidarsi? ovviamente non c’è alcun obbligo da parte degli Agenti di Commercio ad entrare a far parte di un’associazione di categoria. Ma se proprio si volesse scegliere di entrare a far parte di una di queste associazioni, l’unico consiglio che possiamo dare è quello di incontrare personalmente i vari rappresentanti, prima di aderire. In fondo state affidando nelle loro mani la tutela della vostra professione.

Abbassamento tassazione gli agenti di commercio: la normativa fiscale è troppo onerosa

Gli agenti di di commercio e i rappresentanti hanno dichiarato guerra all’imposta regionale sulle attività produttive Irap e sulla normativa fiscale, considerata troppo pesante per un settore cche si autodefinisce “non a rischio di evasione”.

Portavoce della protesta sono il Presidente della Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio FNAARC insieme alla Confcommercio che hanno ricordato che l’Irap applica una tassazione del 60% a fronte di tutele sociali quasi inesistenti per una categoria già a rischio.

Il fisco è infatti già uno degli ostacoli principali per il lavoro di questi professionisti, che vivono di provvigioni percepite.

La dirigenza della FNAARC ricorda infine che sono proprio queste a venire sempre dichiarate nel massimo rispetto della legge.

Ora e per tali considerazioni, gli agenti di commercio chiedono una revisione della normativa fiscale e un sensibile abbasamento della tassazione.

Paola Perfetti