Parco Ludo & Felix: previste 3.500 assunzioni. Come candidarsi?

Ci sono grandi numeri per il nuovo parco tematico che a breve dovrebbe prendere vita in Italia e già sono in tanti ad aver inviato le proprie candidature, si tratterà infatti del più grande parco tematico in Italia. Le sue dimensioni saranno maggiori di quelle di Disneyland.

Nasce in Italia il parco tematico più grande d’Europa: Ludo & Felix

L’obiettivo è aumentare il flusso turistico nella zona del casertano, dove sorgerà il parco tematico. Si tratta di una grande opportunità perché inserito all’interno dei progetti del PNRR i cui fondi, come più volte sottolineato, devono essere usati anche per aiutare lo sviluppo del Sud Italia.

Il parco tematico occuperà un’area di 100 ettari di terreno, in provincia di Caserta, in particolare nel comune di Maddaloni, nella zona dell’ex cava Cementir. Per capire l’estensione basti pensare che Disneyland a Parigi ha un’estensione di 58 ettari, leggermente più piccolo è Gardaland cioè il parco tematico più grande d’Italia.

Il complesso sarà diviso in due parti, 40 ettari di terreno saranno dedicati al parco divertimenti, i restanti 60 ettari saranno invece destinati al parco culturale Felix. Proprio per questo il complesso attualmente è individuato come Ludo & Felix, nome che probabilmente sarà confermato anche al momento dell’apertura. Per quanto riguarda l’impegno economico, sarà in parte privato e in parte pubblico, le risorse provengono dai fondi PNRR per un ammontare di 270 milioni di euro e da privati, cioè dalla società Felix SRL il cui Amministratore Unico delegato è Iula Agosto che stanzierà 130 milioni di euro.

Cosa ci sarà nel parco Ludo & Felix?

La ricaduta sul territorio sarà ampia, infatti, spiega l’ideatore Filippo Ferdinando Gustavo Vettone, il 40% del parco sarà destinato ad azionariato popolare e gli utili saranno assegnati alle istituzioni locali per essere nuovamente investiti nella provincia di Caserta. Ludo & Felix sarà un parco innovativo e ipertecnologico, attento alla sostenibilità ambientale. Particolare attenzione sarà posta alla sicurezza del parco giochi, non mancheranno gli esercizi commerciali. Un’area di 10 ettari sarà infatti dedicata a 20 fiere internazionali nei vari settori merceologici. La zona Felix dedicata alla cultura prevede invece un vero melting pot con la ricreazione di 20 città internazionali con una particolare attenzione all’esperienza sensoriale attraverso la riproduzione anche di odori e suoni. Ci sarà inoltre una zona centrale di un ettaro realizzata come palcoscenico e servirà come punto di riferimento per i giovani artisti della zona che potranno esibirsi gratuitamente.

Altra attrazione importante sarà il cinema IMAX che prevede un pubblico fino a 1000 persone che potranno avere una vera esperienza immersiva.

Profili ricercati nel parco Ludo & Felix: come candidarsi?

Già ora si è alla ricerca di numerosi profili professionali, in base alle notizie ora note nel parco, tra indotto e servizi “diretti”, dovrebbero esservi 3.500 assunzioni. Di queste 1.500 dovrebbero essere assunzioni dirette e 2.000 collegate all’indotto.

Tra le figure ricercate vi sono: coordinatori, addetti a casse e accoglienza, addetti al servizio di ristorazione ( pizzaioli, cuochi, camerieri, baristi). Naturalmente nel parco tematico non può mancare la sicurezza, proprio per questo tra le figure professionali ricercate vi sono i custodi e addetti alla vigilanza, infermieri. Ottime opportunità di lavoro vi sono anche per gli impiegati amministrativi, inoltre si ricercano magazzinieri, operai, tecnici delle luci, animatori, autisti.

Dove inviare il proprio curriculum?

Attualmente è già possibile inviare la propria candidatura alla pagina ufficiale del sito https://www.turismofelixlavoro.it/

Potrà sembrare strano che già ora sia attiva la fase di reclutamento, ma l’obiettivo è fare in modo che all’apertura ci sia personale pronto, qualificato per le varie mansioni e professionale. Ecco perché oltre alla selezione ci sarà un periodo di formazione.

Quelli visti sono i profili principali ma non sono gli unici, quindi per chi sta cercando lavoro si tratta di una grande opportunità per entrare in un complesso di grandi dimensioni e che di conseguenza può offrire ottime possibilità di crescita personale ed economica.

Bonus beni materiali e immateriali 4.0, quali sono le percentuali di credito di imposta?

Aumenta dal 20% al 50% il credito di imposta per l’acquisto di beni immateriali 4.0 per tutto il 2022 e per i primi sei mesi del 2023 per i beni prenotati entro il 31 dicembre prossimo. Per tutti gli anni in cui si può ottenere il credito di imposta a questa percentuale, dal 2021 al 2023, il plafond di spesa massima è pari a un milione di euro. Gli investimenti in beni materiali e macchinari, invece, danno diritto al credito di imposta nella misura stabilita dalle vecchie percentuali con quale novità derivante dagli ultimi interventi normativi. Il quadro aggiornato del credito di imposta sui beni 4.0 deriva dai decreti legge numero 228 del 2021, dal decreto numero 4 del 2022 e dal decreto legge “Aiuti”, l’ultimo approvato lo scorso 2 maggio.

Beni immateriali 4.0, nel decreto ‘Aiuti’ aumenta al 50% il credito di imposta

Il nuovo decreto del governo modifica le percentuali del credito di imposta sui beni 4.0, in particolare dei beni immateriali. Si tratta degli acquisti dei beni compresi dell’Allegato B della legge numero 232 del 2016.  Il bonus previsto per questi beni consentirà di avvalersi del 50% di credito di imposta. L’incremento dell’agevolazione fiscale sui beni immateriali arriva successivamente all’aumento a 50 milioni di euro del tetto massimo per gli investimenti in beni materiali effettuati negli anni dal 2023 al 2025. La novità è introdotta dall’articolo 10 del decreto legge 4 del 2022.

Beni immateriali 4.0: ecco le nuove agevolazioni in vigore fino al 30 giugno 2023

Per effetto delle ultime novità della normativa dei beni 4.0, pertanto, le spese sostenute in beni immateriali 4.0 daranno diritto al credito di imposta nella misura del 50%. L’aumento del bonus si applica anche agli acquisti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022. Inoltre, l’agevolazione del 50% si applica anche ai beni ordinati l’anno scorso, entro il 31 dicembre 2021.  A decretare il diritto a ottenere la percentuale maggiorata del 50% di credito di imposta è la fattispecie della cessione del bene immateriale, oltre alla relativa consegna e al passaggio di proprietà: questi tre passaggi devono avvenire nell’anno 2022.

Fino a quando si può ottenere il 50% di credito di imposta per l’acquisto di beni immateriali 4.0?

Sarà possibile utilizzare il credito di imposta del 50%, inoltre, fino al 30 giugno 2023 purché entro il 31 dicembre di quest’anno le aziende “prenotino” i beni immateriali. Per la prenotazione è necessario che entro il 31 dicembre 2022 l’impresa versi almeno il 20% di acconto del prezzo del bene. Per i beni immateriali 4.0 non prenotati entro il 31 dicembre 2022, la percentuale di credito di imposta diminuisce al 15%.

Credito di imposta beni immateriali 4.0: quale percentuale per i prossimi anni?

L’aliquota del credito di imposta del 2023 del 15% rimarrà in vigore fino a tutto il 2024, con la coda semestrale fino al 30 giugno dell’anno successivo. Per non far scendere l’aliquota ulteriormente, è necessario prenotare i  beni immateriali entro il 31 dicembre 2024. A partire dal 2025, infatti, l’aliquota del credito di imposta scenderà ulteriormente al 10%, a eccezione dei beni prenotati entro il 31 dicembre 2024 sui quali vigerà ancora la percentuale del 15% di credito di imposta. Il tetto di spesa per investimenti in beni immateriali acquistati dal 16 novembre 2020 al 30 giugno 2024, è di un milione di euro.

Acquisto beni materiali 4.0, quali sono le novità?

Cambiamenti sono previsti anche per comprare i beni materiali 4.0. Si tratta dei beni materiali Industria 4.0 di cui all’Allegato A della legge numero 232 del 2016. Nell’anno 2022, se la prenotazione è stata fatta entro il 31 dicembre 2021, con versamento dell’acconto di almeno il 20%, l’aliquota del credito di imposta applicabile è quella in vigore dal 16 novembre 2020. Ossia il credito di imposta è corrispondente al 50% per spese di investimento fino a 2,5 milioni di euro; al 30% per acquisti da 2,5 a 10 milioni di euro; e del 10% per investimenti oltre i 10 milioni di euro ma non eccedenti i 20 milioni di euro.

Ulteriore credito di imposta del 5% per i beni materiali

La novità sugli acquisti di beni materiali 4.0 riguarda essenzialmente gli investimenti da 10 a 50 milioni di euro per gli anni 2023, 2024, 2025 e per il primo semestre del 2026. Si potrà applicare un ulteriore 5% di credito di imposta per i beni rientranti nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) aventi come obiettivo quello della transizione ecologica. Pertanto, per beni materiali 4.0 dal costo dai 10 ai 50 milioni di euro, si potrà applicare l’ulteriore 5% di bonus.  La relativa disciplina della misura fiscale si ritrova nel decreto legge numero 4 del 2022.

Aliquote di credito di imposta per il 2022 inerenti l’acquisto di beni materiali 4.0

Le aliquote di credito di imposta per l’acquisto dei beni materiali 4.0 nel 2022 sono al ribasso. Infatti, per i beni non prenotati entro il 31 dicembre 2021, le relative percentuali di credito di imposta sono pari al:

  • 40% per gli investimenti entro i 2,5 milioni di euro;
  • 20% per gli investimenti dai 2,5 milioni di euro ai 10 milioni di euro;
  • 10% per gli investimenti dai 10 milioni di euro ai 20 milioni di euro.

Beni materiali 4.0, quando si applica il 50% e quando il 40%?

Sono dunque queste le percentuali di spesa previste per l’anno in corso, a meno che il bene non sia stato prenotato entro il 31 dicembre 2021. In tal caso, le percentuali di credito di imposta sono pari, rispettivamente, al 50%, al 30% e al 10%. Le nuove percentuali, per beni acquistati a partire dal 1° gennaio 2022, rimarranno in vigore per tutto l’anno in corso e per il 2023 (fino al 30 giugno) per beni immobili prenotati entro il 31 dicembre di quest’anno.

Credito di imposta su beni materiali 4.0 dal 2023 al 2025, quali percentuali?

La riduzione delle aliquote di credito di imposta per acquistare beni materiali 4.0 proseguirà anche nel triennio dal 2023 al 2025. Infatti, per gli investimenti effettuati in beni materiali di questi tre anni (con coda di 6 mesi entro il 30 giugno 2026 per gli investimenti prenotati entro il 31 dicembre 2025), le aliquote scenderanno ulteriormente. Non ci sarà più la distinzione dei plafond di spesa, ma si applicherà un’unica percentuale pari al:

  • 20% per acquisti effettuati nell’anno 2023;
  • 10% per acquisti effettuati nell’anno 2024;
  • 5% per acquisti effettuati nell’anno 2025.

Si continuerà ad applicare l’ulteriore bonus del 5% per investimenti in beni 4.0 di importo variabile da 10 a 50 milioni di euro.

Investimenti in beni materiali ordinari, non 4.0: qual è la percentuale del credito di imposta che spetta?

Per gli investimenti in beni materiali ordinari, non rientranti nel Piano Industria 4.0, si applica il credito di imposta del 10% per spese effettuate nel 2022. Per questa percentuale – che aumenta al 15% per investimenti legati al lavoro agile – tuttavia è necessario che il bene sia stato prenotato entro il 31 dicembre 2021 con versamento dell’acconto del 20%. Altrimenti, per gli investimenti nel 2022 in beni materiali non 4.0 (e per quelli prenotati entro la fine del 2022 con coda semestrale fino al 30 giugno 2023), l’aliquota del credito di imposta è del 6%. Il plafond di spesa è pari a due milioni di euro.

Investimenti in immateriali ordinari non 4.0: quale aliquota di credito di imposta spetta?

Per gli investimenti in beni immateriali ordinari, non appartenenti all’Industria 4.0, effettuati durante quest’anno ma con prenotazione entro il 31 dicembre 2021, la percentuale del credito di imposta è del 10%. Altrimenti, senza la  prenotazione e l’acconto del 20%, l’aliquota si riduce al 6%. Tale aliquota rimarrà in vigore fino al 30 giugno 2023 purché si provveda alla prenotazione dei beni immateriali entro la scadenza del 31 dicembre 2022. Il plafond di spesa è pari a un milione di euro. Non è previsto alcun credito di imposta su questa tipologia di investimento negli anni 2023 (tranne la coda semestrale del 2022), 2024 e 2025.

 

Incentivi e garanzie alle imprese del turismo: le misure in arrivo anche per under 35

In arrivo nuove misure relative a incentivi e garanzie alle piccole e medie imprese operanti nel settore del turismo. E nuovi contributi per l’imprenditorialità nel settore sono attesi per i giovani under 35 anni e, in generale, fino a 40 anni di età. Gli incentivi andranno nella direzione della nascita di nuovi imprenditori e verso una maggiore competitività delle imprese del turismo. Si tratta degli obiettivi fissati dalla misura M1 C3 4.2.4 del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) “Sostegno alla nascita e al consolidamento delle piccole e medie imprese del turismo”. Nello specifico, il decreto legge numero 36 del 2022 del governo (decreto “Pnrr 2”), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 10 del 30 aprile 2022, ha dato una maggiore accelerazione agli obiettivi del Pnrr per il settore turistico.

Imprese del turismo, maggiore garanzie dal Fondo

Una prima misura prevede l’estensione della garanzia alle piccole e medie imprese del settore del turismo. In particolare, ricalcando gli obiettivi della misura M1 C3 4.2.4 del Pnrr, il Fondo di garanzia delle Pmi avrà una dotazione di 58 milioni di euro per il 2022; di 100 milioni di euro per il prossimo anno; e di 50 milioni di euro per il 2024 e il 2025. La metà del fondo è disponibile per investimenti in ambito di riqualificazione energetica. Sul piano della garanzia delle piccole e medie imprese, il Consiglio di gestione del Fondo dovrà predisporre un modello per valutare i rischi economici e finanziari delle imprese turistiche che presenteranno domanda di garanzia.

Quali imprese turistiche potranno presentare domanda di garanzia al Fondo Pmi del turismo?

Le imprese del settore del turismo che potranno presentare domanda per la garanzia del Fondo del settore sono:

  • imprese alberghiere;
  • strutture di attività agrituristiche e all’aria aperta;
  • imprese ricreative, fieristiche e congressuali;
  • parchi tematici, complessi termali e porti turistici.

Quale garanzia può essere richiesta dalle imprese del turismo al Fondo?

Per le imprese comprese tra quelle ammesse alla garanzia del settore del turismo, la garanzia può essere richiesta a titolo gratuito. Inoltre, l’importo massimo a garanzia di ciascuna singola Pmi è stato aumentato a 5 milioni di euro. Per la richiesta della garanzia, le imprese dovranno avere al loro interno un numero massimo di dipendenti non eccedente le 499 unità. La percentuale di garanzia concedibile dipende dalla disciplina emergenziale.

Turismo, nuove agevolazioni per i giovani che vogliano avviare un’impresa

Per i giovani dai 18 ai 40 anni di età è possibile ottenere garanzie a sostegno dell’avvio di una nuova impresa esclusivamente nel settore dell’agriturismo. Per gli altri settori del turismo (dalle strutture alberghiere e ricreative a quelle turistiche, dai complessi termali ai parchi acquatici) i giovani under 35 potranno ricevere il sostegno del Fondo per avviare una nuova attività. Sia per le imprese già esistenti, che per le nuove imprese gli obiettivi dei sostegni vanno nella direzione di finanziare investimenti per innalzare la competitività delle imprese. In particolare, il finanziamento riguarda le spese per la digitalizzazione e per l’innovazione dell’offerta con nuovi servizi e prodotti.

Quali imprese del turismo possono ottenere la garanzia per la nascita e il consolidamento? Ecco i codici Ateco

Le imprese del settore del turismo che possono ottenere i finanziamenti dal Fondo di garanzia devono avere i seguenti codici Ateco:

  • 49.31, imprese di trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e sub urbane;
  • 49.39.01, gestione di funicolari, di ski lift e di seggiovie;
  • 55.10.00, gli alberghi;
  • 55.20.10, i villaggi turistici;
  • 55.20.20, gli ostelli della gioventù;
  • 55.20.30 i rifugi di montagna;
  • 55.20.40 le colonie marittime e montane;
  • 55.20.51 gli affittacamere per soggiorni brevi inclusi i bed and breakfast, i residence e gli appartamenti per le vacanze;
  • 55.20.52, le attività di alloggio connesse alle aziende agricole;
  • 55.30.00, le aree di campeggio, per roulotte e camper;
  • 55.90.20, gli alloggi per gli studenti.

Anche agenzie di viaggio e tour operator ammessi ai finanziamenti per le imprese turistiche

Anche i tour operator e le agenzia di viaggio sono ammessi ai finanziamenti per le piccole e medie imprese turistiche. In particolare, le imprese con i codici Ateco:

  • 79.10.00, le attività dei tour operator e delle agenzie di viaggio;
  • 79.11.00, le attività delle agenzie di viaggio;
  • 79.12.00, le attività dei tour operator;
  • 79.90.00, gli altri servizi di prenotazione e le attività connesse;
  • 79.90.2, le attività di guide turistiche e di accompagnatori;
  • 79.90.19, gli altri servizi di prenotazione e le altre attività di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio non altrimenti classificate;
  • 79.90.11, i servizi di biglietteria per gli eventi sportivi, teatrali e di altri eventi di intrattenimento e ricreativi.

Finanziamenti alle imprese del turismo, ammessi anche scuole e società di organizzazione eventi

Ai finanziamenti del Fondo di garanzia delle Pmi sono ammessi anche determinate scuole e imprese che svolgono l’attività nell’organizzazione di convegni e fiere. In particolare, i codici Ateco corrispondenti sono:

  • 82.30.00, imprese di organizzazione di fiere e di convegni;
  • 84.13.8, imprese di regolamentazione degli affari e dei servizi riguardanti il turismo;
  • 85.59.30, scuole e corsi di lingua;
  • 91.03.00, gestione dei luoghi e dei monumenti storici e di attrazione simili;
  • 91.04.00, le attività di orti botanici, di giardini zoologici e di riserve naturali;
  • 93.21.00, i parchi di divertimento e quelli tematici;
  • 93.29.20, la gestione degli stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e fluviali;
  • 93.29.90, le altre attività di divertimento e intrattenimenti non altrimenti classificate;
  • 96.04.20, gli stabilimenti termali;
  • 96.09.05, le organizzazioni di feste e cerimonie.

Concorso Ministero Giustizia Operatore Data Entri per 3000 diplomati

Il Ministero della Giustizia è impegnato in una massiccia operazione di reclutamento del personale, in questi giorni infatti sono stati pubblicati ben 3 bandi per complessivi 5410 posti a cui si aggiungono quelli messi a disposizione presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Ci siamo già occupati del bando per laureati, ora invece ci occupiamo di quello per Operatore Data Entry per il quale sono previsti 3.000 posti e per i quali il titolo di accesso è il diploma.

Concorso Operatore Data Entry presso il Ministero della Giustizia

Le risorse per l’assunzione delle 3.000 unità fanno parte dei fondi PNRR. L’obiettivo è dare una svolta alle lungaggini che purtroppo colpiscono la giustizia italiana. Il bando per Operatore Data Entry, area seconda, fascia economica F1, prevede il dislocamento presso diverse Corti, per ogni Corte è previsto un codice di concorso e il candidato può presentare la domanda per una sola Corte di Appello. Il candidato può trovare i codici con i posti disponibili nel bando all’articolo 1. Il bando può essere scaricato seguendo il link https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/04/01/22E04100/s4

Per poter accedere a questo concorso basta avere un diploma di scuola superiore secondaria che consenta l’iscrizione all’università, non occorre quindi un indirizzo di studio specifico e non è necessario avere titoli che attestino le conoscenze informatiche, sebbene questi possano incrementare il punteggio.

Come iscriversi al concorso per Operatore Data Entry

La procedura sarà seguita da Ripam che si avvale della collaborazione di Formez, questo implica che l’iscrizione al concorso debba essere effettuata sul sito https://www.ripam.cloud/ avvalendosi della piattaforma Step-One 2019. Per poter procedere è necessario avere uno SPID (codice di identificazione digitale) e un indirizzo di posta elettronica certificata. Inoltre, sempre attraverso Step-One 2019 sarà possibile conoscere la procedura per il pagamento della tassa di iscrizione al concorso di 10 euro.

La domanda potrà essere presentata entro le ore 14:00 del 28 aprile. Il pagamento deve essere effettuato entro le ore 13:00 dello stesso giorno.

Come si svolge il concorso

Come già visto per il concorso Ministero della Giustizia per laureati, anche in questo caso abbiamo un’inversione rispetto a quella che è la procedura finora adottata per i concorsi pubblici. Si avrà prima la valutazione dei titoli e successivamente la prova scritta.

Per ciascun codice di concorso, in base alla graduatoria stilata in seguito alla valutazione dei titoli, potranno accedere un numero di candidati pari a 20 volte il numero dei posti messi a concorso ed eventuali ex aequo. La prova scritta sarà eseguita con strumenti informatici e potrà essere svolta anche in forma decentrata.

Come sono valutati i titoli?

I titoli possono dare un punteggio massimo di 15 punti. Per il diploma è previsto un numero massimo di punti di 6, il punteggio varia in base al voto del diploma, nel dettaglio si può controllare il bando. Nel caso di laurea la stessa si ritiene assorbente e quindi viene considerato il voto di laurea. Nel caso in cui il titolo sia stato conseguito da non più di 7 anni, i punti sono raddoppiati.

Il diario delle prove sarà pubblicato sul sito Ripam e sul sito del Ministero della Giustizia.

La prova scritta consiste in un test a risposta multipla di 40 domande, il punteggio massimo attribuibile è di 30 punti e la prova si considera superata con 21/30.

Le materie di prova saranno:

  • elementi di informatica;
  • elementi di diritto pubblico;
  • lingua inglese.

Per ogni risposta esatta è attribuito un punteggio di 0,75 punti. Per ogni risposta sbagliata viene sottratto un punteggio pari a 0,375 punti per la mancata risposta il punteggio è 0.

Di cosa si occupano gli Operatori Data Entry?

Si tratta di una figura professionale non ancora molto nota. I compiti da svolgere sono soprattutto pratici: si tratta di redigere, trascrivere, inoltrare, preparare documenti, minute e verbali. Potrà occuparsi di trascrivere le registrazioni effettuate in stenografia e sui mezzi di registrazione del suono, inserire e registrare dati e codici, eseguire mere operazioni di calcolo.

Anche in questo caso, il contratto è a tempo determinato.

Se sei alla ricerca di un lavoro e possibilmente nel settore pubblico, potrai trovare ulteriori opportunità nei seguenti concorsi:

Concorso Polizia di Stato: domande entro il 21 aprile per diplomati

Nuovo concorso Carabinieri, 24 allievi marescialli del ruolo ispettori

Concorso Enti Locali: sta per essere pubblicato il bando ASMEL

Concorso Dipartimento Amministrazione Penitenziaria: 203 posti per diplomati

Concorso Ministero della Giustizia per 5410 unità: profilo laureati