INT: agevolazioni per l’assunzione di giovani vanno estese ai professionisti

L’occupazione dei giovani è una questione che va risolta al più presto, se si vuole davvero poter parlare definitivamente di ripresa e di uscita dalla crisi economica.

Per questo motivo, Riccardo Alemanno, in veste di Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, ma anche di Vice Presidente vicario di Confassociazioni, ha inviato una breve lettera al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, con la quale esprime la massima condivisione per le misure agevolative per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani.

A proposito dell’agevolazione, che consiste nella riduzione del 50% degli oneri contributivi per tre anni, Alemanno sostiene che debba essere estesa, oltre che alle imprese, anche ai professionisti.

Queste, infatti, le parole del presidente di INT: “La riduzione del 50% degli oneri contributivi per un triennio, rappresenta sicuramente per le imprese un ottimo incentivo, dando per scontato che tale misura sia estesa anche al settore professionale e che i professionisti, nella loro veste di datori di lavoro, possano essere altrettanto incentivati nell’assumere i giovani. Ovviamente signor Ministro, Le ricordo, che il settore professionale è costituito dai professionisti di area ordinistica e da quelli indicati nella L.4/2013 (area associativa), mondo professionale, quest’ultimo, che Lei ben conosce sia per il tavolo aperto sul lavoro autonomo, sia perché, graditissimo ospite, ha partecipato nel luglio scorso alla Conferenza annuale di Confassociazioni, Confederazione che rappresenta le Associazioni professionali d cui alla predetta L.4/2013.” Alemanno, che ha dichiarato di avere inviato la lettera come forma preventiva, circa possibili dimenticanze nella scritturazione della norma, ma anche di avere piena fiducia nel Ministro Poletti, ha chiarito il perché di una richiesta di attenzione che potrebbe sembrare superflua: “ Mi scuso, signor Ministro, per questa mia breve lettera che potrebbe sembrare pleonastica, ma troppe volte i professionisti di area associativa sono stati dimenticati o esclusi e quindi fra i miei compiti c’è anche quello di ricordare che questi soggetti lavorano, danno lavoro e sono un elemento ormai irrinunciabile per la nostra economia”.

Vera MORETTI

Il successo del programma Garanzia Giovani

Tra la crisi economica e il prolungamento dell’età pensionabile, chi ci rimette sono sempre più spesso i giovani, che fanno fatica a trovare lavoro, anche quando sono particolarmente qualificati.

Per questo, il programma Garanzia Giovani rappresenta una vera e propria opportunità per chi cerca occupazione, una risorsa efficace per arrivare finalmente ad inserirsi nel mondo del lavoro.
Ci sono poi alcune realtà che hanno aderito con entusiasmo e quindi contribuito al successo di questa utile iniziativa, che presenta importanti sbocchi professionali per chi fino a ieri era a casa sconsolato. Un esempio è sicuramente FourStars, società accreditata dal Ministero del Lavoro e specializzata in ricerca e selezione del personale ma anche Ente Promotore di stage.

Tramite adesione al Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile, sono stati attivati 116 stage negli ultimi 2 mesi, e tutti nell’ambito del programma Garanzia Giovani e il 70% degli stagisti ha trovato lavoro dopo due mesi dalla fine del tirocinio, con contratto di apprendistato ma anche a tempo indeterminato.

Chiara Grosso, presidente e CEO di FourStars, ha dichiarato in proposito: “In quanto Ente Promotore di stage, FourStars ha da sempre valorizzato il tirocinio come strumento virtuoso di formazione e opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Analizzando i dati molto incoraggianti emersi dalla nostra esperienza degli ultimi 12 mesi, possiamo affermare con decisione che Garanzia Giovani riconferma l’obiettivo formativo e di inserimento professionale dello stage, laddove correttamente svolto e monitorato. Grazie allo stage i giovani possono avvicinarsi in modo fluido al modo del lavoro con una prima esperienza in azienda e le imprese hanno l’opportunità d’inserire risorse pronte a relazionarsi con l’esperienza lavorativa che, avendo acquisito una visione chiara sugli obiettivi del tirocinio, saranno più propensi a mettersi in gioco durante il proprio percorso”.

Vera MORETTI

Le cinque domande dei Consulenti del Lavoro ai politici

Le prossime elezioni saranno cruciali per determinare le sorti del Paese e gli italiani non hanno intenzione di concedere altre deroghe al Governo che si formerà.

I problemi che l’Italia si porta appresso, come un fardello che non le permette di progredire e stare al passo con i tempi, sono tanti e risaputi.
E’ giunto il momento di rimboccarsi le maniche e lavorare concretamente per risolverli.

Al fine di non far dimenticare, a quelli che diventeranno i nostri prossimi ministri, le tematiche più calde ed urgenti, i Consulenti del Lavoro hanno deciso di sottoporre ai rappresentanti dei partiti una serie di domande di strettissima attualità.

Queste domande verranno divulgate sui profili Facebook (Consiglio Nazionale Consulenti Lavoro) e Twitter (@consulentilavoro), dove saranno diffuse anche le risposte.

Eccole in anteprima:
In Italia vi è una sola grande urgenza, priorità delle priorità, l’occupazione. Come intende operare?
Se si considera che, per garantire un netto di 1.236,00 euro a un lavoratore bisogna spendere 2.648,19 euro, balza all‘occhio che è più che fondamentale ridurre il costo del lavoro.

In questi anni “liberalizzare” ha significato sempre e soltanto abbassamento della qualità (libere professioni) e concorrenza con poche tutele (chiusura delle edicole). Cosa e come intende liberalizzare? Nel nome dell’Europa e del mercato o del buon governo utile al Paese?
Il risultato delle liberalizzazioni “selvagge” è stato, nel 2012, la chiusura di duemila edicole, pesantemente penalizzate dalla concessione indiscriminata di nuove autorizzazioni per la vendita dei giornali. E questo, ancora una volta, ha portato il pesce grande a mangiare il pesce piccolo.

Per ragioni contabili vengono diminuiti i posti letto negli ospedali, vengono chiusi i tribunali, la P.A. ritarda i pagamenti per le consulenze. Intanto le professioni garantiscono con la loro attività sussidiaria il funzionamento del Paese. Ma libere professioni sono un ostacolo al mercato?
Al mercato dei liberi professionisti è molto attenta, ma soprattutto interessata, la grande industria con i servizi del terziario avanzato e delle multinazionali della consulenza; ma un certo interesse arriva anche da parte delle banche anche il mondo delle banche che volentieri arricchirebbe i propri sportelli dei servizi professionali.
Occorre ricordare che i professionisti in Italia garantiscono il 16% del PIL con un indotto occupazionale di quasi 4 milioni di unità.

Contenere la spesa senza una seria programmazione delle politiche per lo sviluppo impoverisce il Paese senza garantire un futuro ai giovani. Tante le mancate riforme ma che è necessario fare. Da dove partire?
I consulenti del lavoro suggeriscono, solo come inizio: riduzione del costo del lavoro, raccordo tra formazione e lavoro, riduzione degli sprechi della P.A., monitoraggio degli aiuti di stato alle imprese, finanziamento delle fasi di startup per giovani imprenditori e giovani professionisti, lotta all’evasione fiscale, accertamenti fiscali ma senza fare terrorismo tra i cittadini con conseguente contrazione dei consumi.

Fino a questo momento per i giovani ci sono state o dichiarazioni di principio o iniziative-bluff come le srl a un euro. Quali le iniziative concrete per dare occasioni ai giovani?
Una risposta concreta a questa domanda sarebbe un buon inizio per una ripresa seria e costante del nostro Paese.

Vera MORETTI

INT: dismissioni, avanti così ma…

I tributaristi italiani confermano di avere un occhio sempre attento alla e critico sulla vita economica e istituzionale italiana. Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, è infatti intervenuto sulle recenti misure del governo per le dismissioni del patrimonio pubblico e per la crescita sostenibile: accolte con favore ma, evidenzia Alemanno, per giovani e micro-imprese bisogna fare di più.

Circa la dismissione di parte del patrimonio pubblico – ha detto Alemannovorrei evidenziare che nel Gruppo di lavoro su bilancio e patrimonio pubblico, già presieduto dal Prof. Giarda oggi Ministro del Governo Monti , si è più volte richiesto un intervento concreto e controllato in tal senso, è poi evidente che il corposo pacchetto di misure per la crescita approvato dal CDM venga accolto in termini positivi, ma da una prima lettura pare sia più indirizzato alla grande impresa che non alle imprese di piccole dimensioni o meglio alle micro-imprese del settore commerciale ed artigianale che sono importantissime per l’economia del nostro Paese. Inoltre per giovani e non, si sarebbe dovuto modificare l’attuale nuovo regime dei contribuenti minimi innalzando il limite di ricavi oggi fermo a 30.000,00 euro magari portando l’aliquota dell’ imposta sostitutiva al 10% – 15% per compensare il minor gettito erariale. Ma ripeto tutto ciò che può contribuire alla crescita ed alla trasparenza ben venga, ad esempio bene l’innalzamento al 50% per la detrazione degli interventi edilizi ed il provvedimento sull’IVA per le imprese costruttrici. Positivo il contributo in forma di credito d’imposta per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato. Benissimo poi la trasparenza per le spese della P.A. Mi auguro che il CDM prosegua su questa strada e possa in futuro approvare ulteriori interventi anche di semplificazione amministrativa“.

Insomma, bravi ma non fermatevi qui.

Lavoro in festa a Brescia

In un periodo nel quale il lavoro è spesso una chimera, parla del Festival del Lavoro fa solo bene. Promosso dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro e dalla Fondazione Studi, quest’anno si svolgerà dal 21 al 23 giugno a Brescia.

Di fronte alla crisi, parlare di lavoro è fondamentale. Per questo motivo, sono destinate a suscitare interesse le sessioni di questa edizione, che avranno come filo conduttore il tema: “Un nuovo lavoro per un nuovo Paese“. Centrale sarà infatti la nuova riforma del mercato del lavoro “con la speranza – si legge in una nota – che le criticità messe in risalto dai consulenti del lavoro durante l’audizione alla competente commissione del Senato, vengano esaminate e risolte con misure concrete a favore di lavoratori, imprese e cittadini“.

Ruolo centrale dell’edizione 2012 è quello dei giovani. Sotto osservazione il fenomeno dei ‘Neet‘ (not in education, employment or training), per contrastare il quale si suggerirà il metodo migliore per presentarsi al mercato del lavoro, sfruttando le potenzialità del web e dei new media, e lasciando spazio alle testimonianze di quei ragazzi che sono riusciti a emergere e a farsi notare grazie alle loro capacità e al loro talento.

Si potrà assistere, inoltre, alla premiazione dei primi classificati nelle sezioni ‘corti’ e ‘immagini di lavoro’ di ‘Storie di lavoro: concorso video fotografico sul mondo del lavoro‘, dedicato a tutti gli appassionati di foto, video e reportage con l’obiettivo di promuovere la cultura dell’impiego in tutte le sue forme di comunicazione. Il bando di concorso è pubblicato sul sito del festival www.festivaldellavoro.it.

Trovato l’accordo per settori terziario, distribuzione e servizi

E’ stato siglato nella serata di ieri l’accordo di riordino complessivo sulla disciplina dell’apprendistato tra Confesercenti e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil. L’accordo sarà in vigore dal prossimo 26 aprile.

Con tale intesa le parti hanno ribadito l’importanza di tale istituto che rappresenta lo strumento principale per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, anche in coerenza delle posizioni assunte da Confesercenti e Rete Imprese Italia in occasione del negoziato con il Governo.

L’accordo, in coerenza con le linee del nuovo TU sull’apprendistato, prevede, per specifiche figure professionali analoghe a quelle artigiane, durate diversificate.

Disciplinate nell’intesa le tre tipologie di apprendistato e valorizzato in particolare l’apprendistato professionalizzante e l’attività formativa professionalizzante che consente sia all’azienda che all’apprendista l’ottenimento di competenze più adeguate alle mansioni che al termine del percorso formativo si conseguiranno. Revisto nel testo un passaggio anche sull’apprendistato di alta formazione con possibilità di promuovere, anche a livello territoriale, specifiche intese con Università.

Attraverso la sottoscrizione della suddetta intesa le parti hanno confermato e valorizzato anche il ruolo della bilateralità inserendo il riferimento al passaggio obbligato all’ente bilaterale per l’ottenimento del parere di conformità.

Fonte: confesercenti.it

Protocollo d’intesa nazionale per le Microimprese

Arriva il nuovo protocollo per la microimprenditoria italiana. Obiettivi principali: sostegno alle microimprese, rilancio dell’occupazione per soggetti svantaggiati, creazione di nuovi posti di lavoro. Il protocollo è stato siglato qualche giorno fa tra Ente Nazionale per il Microcredito, Fondazione San Patrignano, Associazione San Patrignano Scuola e Formazione, Unione Artigiani della Provincia di Milano e la Regione Campania.

I contributi, che saranno erogati con il nuovo protocollo, prevedono la disponibilità di fondi da utilizzare come garanzie ai prestiti che le microimprese concorderanno con le banche, ma potranno anche essere impiegati per le spese di formazione e tutoraggio interni alle aziende. In particolare, i finanziamenti potranno essere destinati alla realizzazione di attività di formazione in materia di microcredito, start up e gestione di impresa, realizzazione di business plan.

Il nuovo protocollo mette poi a disposizione un fondo di supporto per la nascita di nuove microimprese, come pure contributi destinati alla realizzazione di un’attività congiunta di fund raising.

Requisiti di partecipazione

Possono fare richiesta dei finanziamenti tutti i cittadini italiani appartenenti alle categorie svantaggiate:

  • giovani e donne inoccupati
  • portatori di handicap
  • soggetti vittime dell’esclusione sociale
  • soggetti che hanno concluso con successo percorsi di riabilitazione e necessitano di un sostegno per il reinserimento nella società civile e professionale
  • soggetti destinatari delle rimesse effettuate dagli immigrati presenti in Italia.

Per ottenere tutte le informazioni circa i requisiti e le possibilità di accesso al fondo è possibile consultare il testo ufficiale del Protocollo d’intesa nazionale per le Microimprese.

Milano: incentivi alle pmi che assumono

Oltre 2,3 milioni di euro. È questa la somma che Comune e Camera di Commercio di Milano mettono a disposizione di piccole e medie imprese del territorio milanese che decidono di investire sull’occupazione.

Lo scopo è quello di favorire, in questa fase di crisi, sia l’inserimento professionale di giovani, laureati e non, sia la stabilizzazione di lavoratori già presenti in azienda. Sono quindi due le misure di intervento previste: assunzioni di giovani under 35 (1,5 milioni di euro) e stabilizzazione di lavoratori, di qualsiasi età, già presenti in azienda (830 mila euro).

”Il bando aperto oggi si inserisce in un quadro di misure promosse con Camera di Commercio e volte a sostenere le imprese che investono in occupazione di qualità. Questo bando va nella direzione di coniugare politiche di sviluppo economico e politiche occupazionali in una fase di crisi economica acuta.  In ragione del successo registrato da questo tipo di interventi stiamo progettando, anche per il 2012, un piano di azioni per il sostegno alle imprese e all’occupazione, specialmente giovanile, come ci richiede la città e il mondo produttivo”. Così dichiara l’assessore alle Politiche per il Lavoro e Sviluppo Cristina Tajani presentando l’iniziativa.

“La Camera di commercio – ha dichiarato Carlo Franciosi, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano – è impegnata con finanziamenti e azioni di sostegno all’economia del nostro territorio e all’occupazione. In questo periodo di crisi occorre uno sforzo congiunto da parte delle istituzioni per offrire alle nostre imprese strumenti utili a restare sul mercato e recuperare fiducia. È anche questo il senso del bando che presentiamo oggi e che vuole essere uno strumento di sostegno concreto alle imprese e all’occupazione, soprattutto quella giovanile”.

Fonte: camcom.gov.it

Decreto “paga-Italia”? No, grazie

di Vera MORETTI

Marina Calderone prende posizione nei confronti dei decreti “salva-Italia” e “cresci-Italia” perché, sostiene: “sono piuttosto dei decreti “paga Italia“, in cui gli unici a guadagnarci sono i banchieri con l’aumento degli oneri bancari”.

La presidente del Cup, Comitato unitario professioni, non si tira indietro e si dice ancora disposta al dialogo e al confronto con il Governo, “ma diciamo no al confronto a tutti i costi“.

Proprio per questo motivo, la Calderone, in occasione dell’assemblea nazionale dei consigli provinciali dei consulenti del lavoro, ha invitato i colleghi a scendere in piazza l’1 marzo durante la manifestazione promossa da Cup e Adepp.
Oltre che per protestare contro “le politiche di dispersione delle nostre funzioni e capacità“, il motivo primario sarà difendere i diritti dei giovani, perché “oggi i giovani sotto i 45 anni rappresentano il 50% dei professionisti e dobbiamo assicurare loro un futuro“.

E, a questo proposito, Marina Calderone ha espresso il suo “pollice verso” nei confronti della nuova società a responsabilità limitata a 1 euro: “Questa società non va da nessuna parte, neanche in banca, perché i giovani devono essere accompagnati dalla nonna, altrimenti non gli dà nulla nessuno“.

Non è mancato un riferimento alla categoria dei consulenti del lavoro, il cui ruolo è di assoluta importanza dal momento che funge da tramite tra mondo delle imprese e dei lavoratori. E, in un 2012 iniziato all’insegna di casse integrazioni e ammortizzatori sociali, si tratta di un incarico delicato ma indispensabile per affrontare la crisi.

Noi mettiamo a disposizione del ministro del Lavoro, del Parlamento la nostra funzione tecnica, la nostra competenza sulle norme perché credo che sia venuto il tempo di affrontare con serenità senza preconcetti una riforma non solo dei contratti di lavoro e delle regole del mercato, ma anche una riforma ragionata degli ammortizzatori sociali che crei un sostegno nei confronti di una platea molto ampia di cittadini, all’interno della quale credo che il legislatore non debba dimenticarsi che ci sono anche i liberi professionisti“.

Giovani, il lavoro chiama

Il 2012 è dei giovani. In barba alla crisi. Secondo il centro di ricerche Datagiovani, che ha analizzato le previsioni di assunzione per gli under 29 nelle aziende italiane in base agli ultimi dati Unioncamere-Ministero del Lavoro, sono poco meno di 46mila per il primo trimestre 2012 a carattere non stagionale.

Si tratta del 36,5% dei posti totali messi a disposizione, ma potrebbero anche essere di più, viste le posizioni per cui l’età non è carattere vincolante. Rispetto alle previsioni complessive, le opportunità maggiori si rilevano nelle regioni del Centro e del Sud, nelle imprese sotto i 50 dipendenti e nei servizi commerciali e finanziari, ma ci sono buone prospettive anche per operai specializzati nella metalmeccanica e nell’edilizia.

Crescono dunque le opportunità per i giovani, ma in meno rispetto alle disponibilità complessive. Le occupazioni a carattere stagionale sarebbero circa 6.300. Se però si considera che in media nel 38% dei casi le imprese sono indifferenti all’età del candidato, si ipotizza che, ai posti già previsti per gli under 30, se ne aggiungano altri 17mila, per superare quota 63mila.

Rispetto al totale delle assunzioni previste, il Centro e il Sud si distinguono, oltre che per un maggiore numero di posti riservati ai giovani (oltre il 38%, contro il 34%-35% del Nord) anche per la crescita dell’incidenza dei posti per i giovani rispetto al quarto trimestre 2011, +3% ed oltre, contro una diminuzione nel Nord. Le regioni più orientate ai giovani sono Lazio, Campania e Puglia; in fondo, tra le grandi regioni, Emilia Romagna e Toscana.

Davide SCHIOPPA