Vita da Commerciale: pillole di formazione.

Chi come noi lavora nel mondo delle vendite è consapevole di operare in un contesto economico in continuo cambiamento, all’interno del quale i clienti, siano essi privati o aziende, tendono a razionalizzare gli acquisti a favore di ciò che ritengono prioritario e che ne percepiscono di valore. Le ricerche di marketing evidenziano, inoltre, come le esigenze siano in crescita, la fedeltà sempre più labile e la concorrenza ogni giorno più agguerrita e competitiva.

In questo scenario diventa fondamentale affinare costantemente le proprie competenze tecniche e comportamentali, acquisire grande flessibilità nel saper rivalutare le proprie scelte tattiche e strategiche e anticipare le tendenze e i mutamenti per essere sempre… “un passo avanti”. Il tempo però è tiranno e raramente abbiamo la possibilità di fermarci a riflettere su cosa stiamo facendo e come eventualmente poterlo fare meglio.

Spesso in aula incontro commerciali che vivono il paradosso del boscaiolo intento a segare un albero. Durante il suo lavoro viene avvicinato da un tale che, accorgendosi della fatica, gli dice: “Guarda che hai la lama della sega poco affilata; se ti fermi e affili i denti riuscirai nel tuo intento più velocemente e con meno fatica”. E lui, tutto sudato, gli risponde: “Hai ragione, però non ho tempo… devo segare”.

Sulla base di queste premesse nasce la rubrica “pillole di formazione” che si propone, attraverso testi brevi ma di estrema attualità, di fornire spunti di riflessione e contributi di idee per rendere sempre più incisiva la nostra azione commerciale, dal momento che personalmente ritengo che sono proprio i piccoli cambiamenti che possono generare grandi risultati.

Ritengo che la crescita personale e professionale passi attraverso il confronto tra persone che quotidianamente, anche se in contesti differenti, affrontano il medesimo lavoro. Invito tutti voi a confrontarvi sulle tematiche proposte, per poter intraprendere insieme un percorso di reciproco arricchimento.

Vincenzo PATTI

Vita da commerciale – Buona pesca a tutti!

Vorrei  condividere con voi  3 messaggi importanti che mi sono portato a casa da una riunione aziendale; ovviamente senza alcuna pretesa di approfondimento  che se lo riterrete opportuno potrà essere affrontato in seguito .

Il primo messaggio: l’esecuzione (o execution che suona meglio…). L’Amministratore Delegato di una delle più importanti industrie italiane ha in bella mostra nel suo ufficio un quadro appeso al muro con la seguente frase: “non solo le buone idee che ci mancano ma l’esecuzione”. Fare, fare, fare, fare bene, fare subito e mettere in pratica (quindi eseguire)! In questi anni nei quali il nome del nostro mestiere, il venditore,  si è trasformato in Area Manager, Territory Manager, Industry Manager, Product Sales Manager, ecc, ecc, ecc… sembra che tutti gestiscano qualcuno o qualcosa e nessuno porti avanti il day-by-day con responsabilità e tempismo, attività vitale per la nostra sopravvivenza professionale! Eseguire quindi e  fare accadere le cose, anticipare gli eventi, senza aspettare che i colleghi, i clienti o peggio, i concorrenti, lo facciano, muovendo la trattativa in una direzione diversa da quella che vorremmo noi. Ricordate la similitudine del pescatore? Se il banco di pesce prende una direzione diversa, le energie spese  non corrisponderanno al pesce pescato!!

Dopo l’esecuzione,  che spesso per un venditore è un’attività dinamica “on the road”, fatta  di incontri, riunioni, telefonate,lettere,e-mail,sms con colleghi, clienti, partners, passiamo al secondo messaggio che riguarda la comunicazione. Altra brutta abitudine che noi XXX Managers abbiamo, è quella di pensare che quando comunichiamo, gli altri siano obbligati a capirci. Spesso  quando raccontiamo qualcosa lo facciamo per noi stessi, per sentire quanto è bello il nostro prodotto, quanto è bella la nostra azienda e quanto siamo bravi noi a raccontarlo!  Avete mai pensato che il 70% dei messaggi che le persone si scambiano sono di natura non verbale?! Incredibile ma vero! Forse è meglio quindi se ci focalizziamo  sul nostro interlocutore per essere sicuri che la comunicazione  sia produttiva; ascoltare quello che il nostro interlocutore ci dice, sia in modo conscio, sia  in modo inconscio, con le parole o con i gesti.  Dobbiamo fare una grande attenzione ai messaggi “fisici” che mandiamo e che riceviamo perché questi potrebbero bloccare una relazione anche al primo incontro. Un’altra verità scomoda per chi fa il nostro mestiere è che una persona che ti vede per la prima volta o che riceve un tuo messaggio impiega circa 100 secondi per decidere se tu farai parte del “suo branco” o se sarai un “animale” da evitare.  E questa riflessione ci porta all’ultimo argomento: i messaggi.

In questo periodo sempre più frenetico dove i contatti e gli incontri sono sempre più veloci, la scelta delle  parole giuste e  delle espressioni corrette, è assolutamente strategica per permetterci di essere accettati. Per capire come produrre i contenuti dei nostri messaggi dobbiamo per prima cosa capire chi abbiamo davanti, capire la sua personalità, il suo modo di pensare la vita. Questo possiamo farlo con semplici tecniche psicologiche e immediate che con il tempo impareremo a padroneggiare e ad usare in modo automatico. Considerate che il 95% delle e-mail di chi vuole proporvi qualcosa vengono cestinate;  il 3% vengono forwordate a colleghi o subalterni  e solo il 2% viene tenuto in considerazione; pro buona pesca a tutti quindi!

Paolo MORANDI

Vendite, Marketing, Web 2.0 … and the city!

Il problema di ciò che chiamiamo marketing è che per noi salesman è un concetto astratto e lontano. Lo riteniamo spesso inutile a centrare il nostro fine ultimo che è solo vendere!

Per  vendere, vendere e ancora vendere vogliamo adottare solo metodi e strumenti misurabili, effettivamente utili, agili e veloci.

Non abbiamo tempo per capire, il nostro tempo è utilizzato per far diventare un lead un prospect, ed un prospect un cliente .

Il commerciale ed il marketing non comunicano, parlano da sempre due lingue diverse, sembra non abbiano lo stesso fine, in azienda sono spesso figure che in riunione si scontrano. E’ difficile avere un marketing autonomo e libero che possa esprimersi senza essere al servizio del breve termine di azioni dirette dal reparto commerciale. E questa situazione è limitante.

Di contro, il reparto commerciale convive con i numeri, il budget è assegnato solo in favore dei risultati e spesso le azioni proposte dal marketing  non sono misurabili e di conseguenza sono inaccettabili e lontane dai forecast.

La questione è annosa eppure una svolta c’è stata.

La svolta l’ha data l’online. Il web ha traslato noi ed i nostri clienti in una realtà che non può prescindere dal marketing. Ha reso la vita più semplice alla comunicazione, ha tagliato i costi rispetto all’offline ed ha dato strumenti per tracciare e misurare la maggior parte delle azioni.

Sul nostro sito ilcommercialethesalesman.com ho una rubrica dedicata a questo tema. In questa rubrica vorrei parto da questo punto, analizzare il marketing del Web 2.0, raccontarlo con parole chiare e semplici per  portarlo nella nostra quotidianità. Quotidianità fatta di attività e programmi nel breve, medio e lungo termine che però ci deve portare a chiudere i quarter e questo nuovo 2010 con dei risultati.

Sarà interessante analizzare termini e metodi che ricorrono nei nostri discorsi, linguaggi che in molti pensiamo di conoscere e forse utilizziamo, ma che la maggior parte dei commerciali non padroneggia e non ha mai avuto modo di sviscerare.

Se vi convinco che alcune cose vi serviranno nel day by day, sono convinta che troverete lo spazio per capire ed approfondire.

Questa  non vuole essere una rubrica di marketing accademico, ma un punto di ascolto e di consigli per far entrare un nuovo punto di vista nella nostra testa ogni volta che cerchiamo di avere visione del nostro business.

Il tutto nella maniera più concreta possibile e con un linguaggio ‘ripulito’ dallo slang market taro…per quanto possibile.

Vi aspetto lettori e critici …online!

Agnese Scarito