Agricoltura, contributi a fondo perduto al vitivinicolo Dop e Igp

Contributi a fondo perduto in arrivo nel settore dell’agricoltura a favore delle aziende che operano nel vitivinicolo per promuovere i prodotti Dop e Igp. In tutto, il ministero dell’Agricoltura ha stanziato 25 milioni di euro rientranti nel Fondo per lo sviluppo e per il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, dotato di risorse per 300 milioni di euro dalla legge di Bilancio 2021. I contributi messi a disposizione andranno a favore delle imprese operanti nel settore agricolo per far fronte alle difficoltà derivanti dall’emergenza sanitaria ed economica.

Agricoltura, quali sono gli obiettivi dei contributi a fondo perduto per i prodotti Dop e Igp?

La gestione delle risorse stanziate per l’agricoltura e per il sostegno delle imprese operanti nel settore vitivinicolo è affidata al Mipaaf. Gli obiettivi individuati sono di tre tipologie. Il primo riguarda il sostegno a commercializzare i prodotti vitivinicoli riconosciuti dall’Ue per le denominazioni geografiche; il secondo obiettivo comprende le attività rivolte a comunicare e a informare in merito all’origine e alle qualità dei prodotti Dop e Igp; infine, con le risorse stanziate si andranno a finanziare attività volte a consolidare e a sviluppare i prodotti vitivinicoli di qualità certificata.

Contributi a fondo perduto in agricoltura per le imprese vitivinicole, quali attività potranno essere svolte?

I contributi a fondo perduto per 25 milioni di euro sono stati stanziati a vantaggio della filiera vitivinicola per interventi da realizzare a promozione dei prodotti Dop e Igp. Le aziende interessate potranno svolgere interventi di promozione dei prodotti vitivinicoli, di informazione, di formazione, di relazioni pubbliche e di altre attività di marketing. Si va, dunque, dalle azioni relative alle campagne di informazioni sui vini Dop e Igp, alla partecipazione alle fiere e alle esposizioni internazionali. Ammesse al finanziamento anche le attività di divulgazione, di informazione e di formazione per gli operatori del commercio. Sostegno anche alle imprese operanti nella distribuzione e nell’Ho.re.ca. Inoltre, ulteriori risorse andranno a favore della formazione professionale svolta delle scuole alberghiere.

Contributo a fondo perduto settore agricolo, come si presenta la domanda per i finanziamenti?

La domanda per ottenere i contributi a fondo perduto delle aziende operanti nel vitivinicolo potranno essere presentate dopo la pubblicazione del decreto attuativo del Mipaaf. Nel provvedimento, il Mipaaf individuerà:

  • le spese che potranno essere ritenute ammissibili;
  • i requisiti per ottenere i contributi da parte delle imprese agricole del settore vitivinicolo;
  • il finanziamento massimo ammissibile per ciascun progetto;
  • i criteri con i quali si procederà alla selezione;
  • le percentuali di aiuto che potranno essere riconosciute;
  • ogni altra informazione relativa all’intervento.

Contributi a fondo perduto bando Isi Inail, la detrazione 65% su interventi non ancora iniziali

I contributi a fondo perduto Isi Inail fino al 65% delle spese degli interventi inerenti l’avviso del 16 dicembre 2021, possono riguardare solo gli interventi non ancora iniziati. Gli ordini, invece, possono essere già sottoscritti. La novità emerge da un’attenta verifica dei bandi dei contributi e delle spese ammissibili al finanziamento.

Contributi a fondo perduto Isi-Inail, quali spese sono ammissibili?

I contributi a fondo perduto del bando Isi Inail ammettono la copertura di spese previste in cinque assi di intervento. In concreto, le spese devono riguardare i progetti:

  • di investimento in macchinari, in attrezzature e in impianti e i progetti che adottino modelli di responsabilità sociale e organizzativi;
  • per le micro e le piccole imprese operanti nei settori di produzione agricola primaria e dei prodotti agricoli;
  • atti a ridurre il rischio da movimentazione manuale dei carichi;
  • per la bonifica di materiali che contengano amianto;
  • per le micro e le piccole imprese che operino in settori specifici di attività.

Modalità di ottenimento dei contributi a fondo perduto Isi Inail

A eccezione dei contributi a fondo perduto destinati alle micro e le piccole imprese operanti nei settori di produzione agricola primaria, tutti gli altri soggetti destinatari non devono aver avuto in passato finanziamenti relativi agli assi di intervento previsti dal bando Isi Inail. Il contributo a fondo perduto è calcolato in conto capitale sulle spese giudicate ammissibili al netto dell’Iva.

Contributi a fondo perduto per le imprese agricole: maggiori agevolazioni per quelle condotte da giovani

I contributi a fondo perduto del bando Isi e Inail non possono superare la percentuale del 65% delle spese ammissibili. Tuttavia sono previsti alcuni limiti e ulteriori agevolazioni. Per le imprese agricole il contributo è fissato nella misura del 40% a favore di tutte le imprese. La percentuale si eleva al 50% per le imprese dei giovani agricoltori. Il finanziamento minimo è di 1.000 euro, quello massimo è di 60 mila euro.

Limiti dei contributi a fondo perduto alle imprese da Isi e Inail

Per i contributi relativi ai progetti di macchinari, attrezzature e impianti, per i modelli di organizzativi e di responsabilità civile, per la riduzione della movimentazione manuale dei carichi, per la bonifica dell’amianto il limite massimo sul quale calcolare il 65% è di 130 mila euro. Il limite minimo è di 5 mila euro per ogni progetto. Per i progetti delle micro e piccole imprese di specifici settori di attività si va da un minimo di 2 mila euro a un massimo di 50 mila euro.

Bando Inail Isi per i contributi a fondo perduto delle imprese: come si presenta la domanda

Le imprese possono presentare la domanda dei contributi a fondo perduto Inail Isi mediante procedura “a sportello” on line. Ovvero vale l’ordine di invio delle istanze. Presumibilmente la domanda si potrà presentare a partire da un giorno specifico la cui data non è stata ancora resa nota. Si tratta di un “click day“, pertanto è necessario affrettarsi nell’invio dell’istanza.

 

 

 

Esonero contributivo agricoli, la domanda si può presentare fino al 13 dicembre

Qualche giorno in più di tempo per la presentazione della domanda dell’esonero contributivo dei lavoratori agricoli. Il messaggio Inps numero 4293 del 3 dicembre 2021 ha infatti fatto slittare la scadenza delle istanze per l’esonero contributivo dal 4 al 13 dicembre. Nella stessa comunicazione l’Inps specifica che entro il 13 dicembre 2021 dovranno essere presentati i versamenti delle quote eccedenti dell’esonero contributivo del primo semestre del 2020.

Esonero contributivo, la scadenza dei lavoratori agricoli slitta a lunedì 13 dicembre 2021

Si potrà presentare domanda per l’esonero contributivo dunque fino a lunedì 13 dicembre 2021. L’esonero è relativo ai mesi di novembre e dicembre del 2020 e di gennaio 2021. Possono inoltrare la richiesta le aziende appartenenti alle filiere dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura, della produzione di vino e di birra. La disciplina dell’esonero contributivo è contenuta negli articoli 16 e 16 bis del decreto legge numero 137 del 2020.

Scadenza della domanda di esonero contributivo in agricoltura: perché lo slittamento?

Lo spostamento della domanda per l’esonero contributivo dei soggetti che svolgono la propria attività in agricoltura è stato determinato dalle difficoltà tecniche di presentazione dell’istanza stessa. Infatti, la data di scadenza del 4 dicembre scorso coincideva con altri adempimenti inerenti varie misure a sostegno delle imprese per le difficoltà dell’emergenza sanitaria ed economica. La scadenza del 4 dicembre era stata determinata dai 30 giorni stabiliti per presentare la domanda a partire dal decreto istitutivo della misura stessa.

Restituzione quote non dovute di esonero contributivo imprese agricole: scadenza al 13 dicembre 2021

La seconda proroga riguarda il versamento delle quote di eccedenza relativa all’esonero contributivo che non spettava per il primo semestre del 2020. Chiamate al versamento sono le aziende delle filiere agrituristiche, brassicole, apistiche, vitivinicole, cerealicole, florovivaistiche, dell’allevamento, delle ippicolture, della pesca e dell’acquacoltura. In questo caso il termine per il pagamento era l’11 dicembre 2021. Due giorni in più di tempo, con scadenza al 13 dicembre 2021, per il versamento oppure per richiedere di pagare a rate.

Quali sono le quote di esonero contributivo che devono restituire le imprese agricole?

Le quote di esonero contributivo che le imprese agricole devono restituire sono quelle in eccedenza rispetto a quanto spettante dei primi sei mesi del 2021. L’Inps, nella circolare numero 57 del 2021, aveva specificato che il termine di pagamento sarebbe stato fissato ai 30 giorni successivi alla comunicazione che le imprese agricole avrebbero ricevuto. Tale comunicazione è arrivata l’11 novembre scorso, ragione per la quale i 30 giorni scadono l’11 dicembre. Trattandosi di un sabato, il termine del pagamento slitta direttamente a lunedì 13 dicembre.

Domanda per versare a rate le quote da restituire dell’esonero contributivo 1° semestre 2021

Entro la stessa data del 13 dicembre 2021, le aziende agricole che devono restituire le quote dell’esonero contributivo possono presentare richiesta di pagamento a rate. Se l’azienda presenta tale richiesta entro il 13 dicembre, infatti, oltre alle rate dovranno essere pagati solo gli interessi della dilazione. Per le domande presentate a partire dal 14 dicembre, invece, oltre agli interessi dovranno essere pagate anche le sanzioni civili per l’omissione.

Coldiretti chiede credito accessibile per le imprese agricole

che, il 15 giugno, si è conclusa la possibilità di presentare la Domanda Unica Pac 2017, che ha riguardato gli imprenditori agricoli della Toscana, e non solo, il sistema servizi di Coldiretti ha subito messo a disposizione la struttura CreditAgri Italia, per offrire alle imprese agricole che hanno presentato la Domanda Unica lo strumento dell’anticipo PAC per soddisfare, almeno in parte, le esigenze di credito a breve.
Ciò significa che le imprese potranno beneficiare dell’anticipazione annuale, biennale, triennale o quadriennale, riservata ai piccoli agricoltori, del premio senza dover attendere l’erogazione da parte di Artea.

Tullio Marcelli, presidente regionale Coldiretti Toscana, ha dichiarato: “CreditAgri Italia, con la sottoscrizione di appositi accordi con alcune banche partner ha definito un modello operativo in grado di favorire l’erogazione delle anticipazioni a beneficio delle imprese agricole. I produttori interessati, relativamente alle componenti “pagamenti di base” e “greening”, potranno richiedere un finanziamento dell’80%, nel caso di anticipo annuale, ovvero del 70% nel caso di anticipo biennale e del 60% per l’anticipo triennale; il tutto a tassi di assoluto vantaggio ed in ogni caso non da sportello diretto. Si tratta di un modello messo in campo dalla nostra struttura dedicata la credito, ormai collaudato da diversi anni, che presenta indubbi vantaggi per le imprese agricole”.

Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana, ha aggiunto: “E’ per questo che Coldiretti attraverso CreditAgri Italia, viene incontro alle esigenze di liquidità e rende più semplice e conveniente l’accesso all’anticipazione. Quest’anno poi ci sono alcune novità con tempi di delibera più rapidi, la possibilità per le imprese che richiederanno un’anticipazione di importo non superiore a €.10.000, di non effettuare il versamento della quota di ammissione a socio ed una scontistica da applicare per altre richieste di garanzia, su operazioni ordinarie. E’ per questo che invitiamo gli imprenditori agricoli a rivolgersi ai nostri uffici presenti sul territorio”.

Vera MORETTI

Dalla Regione Lazio, un bando dedicato alle pmi agricole

L’agricoltura rimane ancora una delle nostre principali risorse, favorita dal clima ma, anche, dalla tecnologia, che negli ultimi decenni ha saputo farsi strada anche in questo campo, facilitando la vita degli agricoltori e permettendo loro produzioni più massicce.

Nonostante ciò, comunque, nel settore agricolo è consistente il pericolo della mancanza di cambio generazionale, poiché le nuove leve non sembrano particolarmente interessate ad intraprendere l’attività dei campi, considerata troppo pesante ed obsoleta.

Per questo motivo, per incentivare dunque la costituzione di associazioni del settore agricolo, ma anche l’organizzazione di produttori agricoli, la Regione Lazio ha deciso di promuovere un bando per favorire la commercializzazione dei prodotti, che devono necessariamente essere legati alla vendita diretta e alla filiera corta.

Possono beneficiare di questo bando le piccole e medie imprese agricole nate dal 2015 in poi, che dovranno presentare un piano di sviluppo aziendale.

I contributi che verranno messi a disposizione varieranno a seconda del valore della produzione da commercializzare. SI tratterà comunque di incentivi quinquennali relativi a richieste che non devono superare un massimo di 100mila euro all’anno.

Le domande possono essere presentate entro il 31 maggio 2017, collegandosi al sito della Regione Lazio.

Vera MORETTI

Dalla Bei 50 milioni per le imprese agricole

Ancora una volta la Bei, la Banca Europea degli Investimenti, dimostra di avere un’attenzione particolare per le imprese agricole. Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha infatti reso noto che il Consiglio di Amministrazione della Bei ha autorizzato la concessione all’Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, una prima linea di credito di 50 milioni di euro da destinare alle imprese agricole italiane.

La somma messa a disposizione dalla Bei è destinata appunto alle imprese agricole e sarà utilizzata per finanziare start-up e ampliare le imprese agricole da parte di imprenditori under 40.

Largo il ventaglio delle iniziative finanziabili a favore delle imprese agricole. Si va dal capitale circolante delle aziende agli investimenti per migliorare l’efficienza aziendale, fino all’e-commerce e alle iniziative di internazionalizzazione da parte delle imprese agricole. La durata dei finanziamenti potrà arrivare a 20 anni.

Secondo il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martinasi tratta di un’opportunità importante per sostenere le idee innovative dei giovani che vogliono investire in agricoltura. Questi 50 milioni di euro costituiscono un patrimonio da utilizzare al meglio e si inseriscono nel piano di azioni del Governo per favorire il ricambio generazionale. Penso alle azioni di Campolibero come i mutui a tasso zero, le detrazioni del 19% per gli under 35 che affittano terreni, al credito d’imposta al 40% per gli investimenti nell’e-commerce fino a 50mila euro. Nei mesi scorsi abbiamo aumentato del 25% gli aiuti diretti dei fondi comunitari per le imprese agricole condotte da giovani e dato una corsia preferenziale agli under 40 con il nostro decreto TerreVive per affittare o acquistare i 5.500 ettari che lo Stato vuole far tornare all’agricoltura. Più del 65% delle prime assegnazioni sono andate a ragazzi. Vogliamo andare avanti, dobbiamo dare fiducia e credito ai nostri imprenditori under 40, sono loro a rappresentare il futuro del settore. Per questo voglio ringraziare la Bei del lavoro coordinato che in questi mesi stiamo portando avanti per il comparto agricolo nazionale”.

Accordo Banca Etica – Forum nazionale agricoltura sociale

Banca Etica sostiene le imprese agricole sociali attraverso la facilitazione del loro accesso al credito. L’iniziativa segue la firma, avvenuta a Roma nei giorni scorsi, dell’accordo tra Banca Etica e il Forum nazionale agricoltura sociale.

Il Forum, cui aderiscono 360 realtà tra cooperative, cooperative sociali e aziende agricole, attraverso le sue affiliate coniuga l’utilizzo delle risorse della terra con attività sociali per favorire l’inserimento sociale e lavorativo delle persone svantaggiate e a rischio di marginalizzazione. Un progetto che collima con le finalità di Banca Etica.

Le attività delle imprese associate cui va il sostegno al credito da parte di Banca Etica sono realizzate in cooperazione con i servizi socio-sanitari e gli enti pubblici competenti del territorio e sottoposte a verifiche periodiche.

Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica, sottolinea come “il protocollo permette di intensificare su tutti i territori le collaborazioni tra le filiali di Banca Etica e i Forum Regionali dell’Agricoltura Sociale, garantendo così finanziamenti e servizi bancari accessibili e trasparenti alle imprese che si occupano di agricoltura sociale“.

L’Agricoltura Sociale è per il Forum un modello produttivo di riferimento qualitativo e valoriale per tutta l’agricoltura. Utile per superare le laceranti conseguenze della fase di trasformazione che attraversiamo, per il recupero delle risorse ambientali e creare nuova occupazione con un impiego etico delle risorse finanziarie“, commentano i portavoce del Forum, Ilaria Signoriello e Antonio Carbone.

Accordo Ubi Banca – Confagricoltura

Il Gruppo Ubi Banca e Confagricoltura hanno raggiunto un accordo di collaborazione basato sulla condivisione delle informazioni necessarie per valutare la situazione patrimoniale ed economico-finanziaria delle imprese agricole.

L’accordo prende avvio dal “Programma di Analisi Finanziaria dell’azienda agricola” sviluppato da Confagricoltura, attraverso la controllata Agricheck, e reso disponibile ai propri organi per ricostruire e ordinare gli elementi economici, finanziari e patrimoniali delle aziende agricole esaminate – su richiesta delle stesse – per rappresentarne la situazione attuale e prospettica in ottica gestionale e di merito creditizio.

Nell’ambito del proprio progetto “Farm&Food”, il Gruppo Ubi ritiene di particolare interesse collaborare con Confagricoltura anche al fine di affinare i propri strumenti di valutazione delle imprese agricole.

L’accordo prevede che le banche appartenenti al Gruppo Ubi Banca utilizzino anche i documenti prodotti dalle strutture di Confagricoltura per l’istruttoria delle richieste di affidamento avanzate dalle imprese agricole a essa aderenti.

Le banche appartenenti al Gruppo Ubi riserveranno condizioni di favore alle imprese aderenti a Confagricoltura che avanzeranno richieste di facilitazioni bancarie supportate dagli elaborati previsti dall’accordo e ritenute meritevoli di affidamento.

Tali vantaggi si tradurranno in riduzione delle spese d’istruttoria per i finanziamenti, contenimento dei costi per gli affidamenti in conto corrente e vantaggi sulle polizze riservate agli agricoltori dal Gruppo UBI. Verranno, inoltre, riservati canali privilegiati al fine di garantire la comunicazione delle delibere di affidamento assunte in tempi contenuti.

L’accordo rientra nel progetto “Farm&Food” di Ubi Banca dedicato alle imprese agricole o agroalimentari per sostenerne concretamente il business. Il Gruppo UBI con il progetto “Farm&Food” ha formato un team di professionisti per sviluppare le competenze nel comparto. Tra gli obiettivi la stipula di accordi, in particolare, con le Associazioni di categoria e la realizzazione di offerte specifiche dedicate alle imprese operanti nell’ambito di filiere riconducibili a importanti realtà del settore agroalimentare quali industrie, cooperative di trasformazione e consorzi agrari (il cosiddetto “credito di filiera”).

Imprese agricole, 50 milioni da Ubi e Bei

L’onda lunga di Expo 2015 e del suo focus su alimentazione e agroalimentare arriva anche alle banche e alle piccole e medie imprese agricole. Dopo che nei giorni scorsi abbiamo dato notizia di parecchi gruppi bancari che hanno stanziato fondi a supporto delle imprese agricole, ora ecco che anche il gruppo UBI Banca, insieme alla Banca europea per gli investimenti (Bei) fa lo stesso.

UBI e Bei guardano infatti alle imprese agricole con un accordo per il finanziamento di Pmi e Mid-Cap italiane attive nel settore dell’agroalimentare per 50 milioni di euro. In base all’intesa, saranno finanziati progetti del settore agricolo e dei comparti correlati, tra cui il forestale, la pesca e le produzioni alimentari.

L’importo finanziabile potrà raggiungere il 100% del costo di ciascun progetto, con un importo massimo di 12,5 milioni. Gli importi potranno essere richiesti dalle imprese agricole con durata massima fino a 15 anni per investimenti immobiliari agroindustriali e agroturistici e fino a 12 anni per gli altri progetti.

L’accordo in favore delle imprese agricole rientra nella nuova linea di credito da 400 milioni denominata “Agricolture SMEs & Mid Caps Loan” per l’agricoltura approvata lo scorso mese di aprile dalla banca dell’Unione europea.

Il gruppo UBI metterà inoltre a disposizione delle imprese agricole ulteriori risorse rispetto ai 50 milioni della Bei, in modo da aumentare il plafond complessivo per il settore agroalimentare.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito dei rapporti consolidati tra Bei e il Gruppo UBI Banca e, stando a quanto comunica UBI, punta a rafforzare il supporto offerto al settore produttivo italiano e a contribuire all’avvio del processo di ripresa dell’economia italiana.

In particolare il settore agroalimentare con le imprese agricole italiane rappresenta uno dei pilastri dell’economia nazionale, con un giro d’affari di oltre 240 miliardi di euro pari al 15% circa del Pil (comprendendo anche l’industria della trasformazione, distribuzione e ristorazione).

In arrivo 400 milioni per le imprese agricole

Le imprese agricole italiane potranno beneficiare di una linea di credito di 400 milioni messa a disposizione dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei). Il finanziamento approvato dalla Bei consentirà di attivare prestiti a condizioni competitive per 800 milioni di euro proprio a vantaggio delle imprese agricole.

Con la sua linea di credito, la Bei interviene attraverso finanziamenti alle banche, che restano però vincolati al sostegno di progetti di investimento e sviluppo da parte delle piccole e medie imprese agricole, forestali, della produzione alimentare e della pesca.

Gli investimenti finanziati dalla Bei potranno essere destinati ai più diversi scopi da parte delle imprese agricole: dal rinnovo delle loro linee produttive all’acquisto di macchinari agricoli, dall’ampliamento di strutture e magazzini allo sviluppo di nuovi prodotti.

Dà la carica il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina: “Abbiamo una grande occasione per rilanciare gli investimenti e creare occupazione in agricoltura in Italia. Per la prima volta la Bei interviene con una linea di credito specificamente per questo settore e con una dotazione importante che può attivare finanziamenti per 800 milioni di euro. E’ il risultato del lavoro costruito in questi mesi dal ministero delle Politiche Agricole con la Banca Europea degli Investimenti, il ministero dell’Economia e la Cassa Depositi e Prestiti”.

Nei prossimi 18 mesi – ha proseguito Martinasarà più facile l’accesso al credito per le nostre imprese agricole, che potranno così sostenere meglio i piani di sviluppo e accrescere la competitività del sistema. Allo stesso tempo stiamo lavorando a un’ulteriore linea di credito specifica per i giovani che integra i mutui a tasso zero per gli under 40, perché il ricambio generazionale nel settore è sempre più urgente. La decisione di queste ore della Bei è la conferma che l’agricoltura italiana è un campo nel quale si può e si deve investire”.