Incentivi a imprese, Pa e professionisti: come utilizzare la nuova piattaforma?

Dal 2 giugno 2022 è attiva la nuova piattaforma che racchiude tutte le opportunità di incentivi per imprese, Pubblica amministrazione e professionisti. L’accesso è libero a tutti e si possono trovare tutte le forme di sostegno statale oppure regionale adatte ai soggetti beneficiari. L’ideazione della piattaforma è stata resa possibile dal decreto del ministero per lo Sviluppo Economico del 27 maggio 2022. All’interno del portale, si può seguire un percorso per trovare tutte le agevolazioni, i contributi a fondo perduto, i finanziamenti e i bonus che le istituzioni pubbliche mettono a disposizione.

Incentivi statali e regionali per le imprese, Pa e professionisti: quali sono i bandi all’interno della nuova piattaforma?

La nuova piattaforma per gli incentivi permette alle imprese, alla Pubblica amministrazione e ai professionisti di trovare le formule di sostegno statale o regionale più adatta ai beneficiari finali. All’interno si possono trovare le misure attuative dei bandi, degli avvisi, le istruzioni, e le convocazioni per manifestazioni di interesse. L’obiettivo della piattaforma è quello di mettere al corrente di tutte le misure e i provvedimenti dei principali organismi nazionali e regionali. All’interno, pertanto, si trovano gli incentivi gestiti da Sace, Simest, Invitalia, Unioncamere, Agenzia delle entrate, Inps, Cassa depositi e prestiti e Inail.

Come trovare l’incentivo su misura nella nuova piattaforma del Mise?

Dalla home page del nuovo portale del Mise degli incentivi si può trovare il bando o l’avviso di proprio interesse seguendo differenti percorsi. Infatti, l’utente può:

  • accedere a tutto il catalogo degli incentivi;
  • effettuare una ricerca libera;
  • procedere con una ricerca più approfondita mediante percorsi guidati di profilazione in base ai criteri della ricerca stessa. Tra i parametri, si possono scegliere le caratteristiche della Pa, del professionista o dell’impresa interessata agli incentivi oppure gli ambiti nei quali si voglia ricercare incentivi all’investimento.

Quali informazioni fornisce la piattaforma del Mise sulla ricerca di incentivi a imprese, Pa e professionisti?

Le informazioni restituite dalla piattaforma degli incentivi del Mise permettono di ottenere contenuti di risposta alla ricerca classificabili e catalogabili in base alle caratteristiche dell’investimento ricercato. In particolare, si possono distinguere incentivi classificati per:

  • la tipologia di amministrazione con informazioni sull’anagrafica dell’incentivo; le informazioni inerenti i provvedimenti di attuazione; la base giuridica; l’avviso della presentazione delle domande e i termini di scadenza; i limiti di importo degli interventi finanziati;
  • lo stato dell’intervento. L’utente avrà modo di classificare la propria ricerca escludendo l’eventuale inattività, anche momentanea, degli interventi;
  • la personalizzazione dei beneficiari degli interventi. E pertanto, chi effettua una ricerca potrà ottenere risultati basati sulle caratteristiche della propria impresa (anche la dimensione);
  • la tipologia di sostegno;
  • la classificazione degli interventi per settori di attività; o per territori o materiali ammissibili alla presentazione delle domande;
  • le finalità dei finanziamenti.

Come fare una ricerca sulla piattaforma degli incentivi del governo?

Per fare una ricerca degli incentivi sulla nuova piattaforma del governo è sufficiente utilizzare la funzione “Trova l’incentivo” sul portale. Questo percorso è quello breve se non si voglia adottare una procedura personalizzata e guidata di ricerca passando per le sezioni:

  • “Sono un aspirante imprenditore”;
  • “Un’impresa o un professionista”;
  • “Un ente, un’istituzione”;
  • “Sono un cittadino”.

Avendo le idee chiare su cosa cercare, ad esempio, “Fondo impresa donna” per l’imprenditoria al femminile, è possibile immettere direttamente i parametri di ricerca nel campo “Trova l’incentivo”.

Ricerca di ‘Fondo impresa donna’ nel portale degli incentivi del ministero per lo Sviluppo Economico

Avendo immesso nella ricerca “Fondo impresa donna”, il sistema restituisce i seguenti risultati:

  • il Fondo impresa donna, attualmente attivo, risultato puntuale della nostra ricerca;
  • alcuni incentivi direttamente collegati a quelli della nostra ricerca come Fondo Ipcei; Investimenti sostenibili 4.0; Fondo per gli investimenti innovativi in agricoltura; Credito di imposta società benefit; “Ceramica artistica e tradizionale e Ceramica di qualità”;
  • alcuni incentivi in arrivo, come “Cratere sismico aquilano” e “Avvio e consolidamento di imprese culturali e creative”.

Fondo impresa donna come risultato di ricerca dal portale incentivi del governo

Aprendo il link del Fondo impresa donna, oggetto della nostra ricerca, si trovano:

  • lo stato dell’incentivo (con data di apertura al 19 maggio 2022), le note e il link al sito dedicato sull’estrema destra della schermata;
  • la forma di agevolazione (Contributo a Fondo perduto, Prestito e Anticipo rimborsabile);
  • i settori ammessi alla domanda come Agroalimentare, Moda e Tessile; Chimica e Farmaceutica; Metallurgia, Elettronica, Meccanica, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto; Mobili, Commercio, Servizi di trasporto; Alberghiero, Ristorazione; ICT; Cultura, Turismo, Salute; Altri servizi; Edilizia, Fornitura Energia, Artigianato;
  • la spesa ammissibile (fino a 400 mila euro);
  • le regioni dell’incentivo (tutte).

Fondo impresa donna dopo la ricerca sulla nuova piattaforma del governo: le informazioni sulla misura di sostegno all’imprenditoria al femminile

Scorrendo nella pagina del risultato alla ricerca, la piattaforma restituisce altre informazioni come:

  • che cos’è il Fondo impresa donna (incentivo che sostiene la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati);
  • a chi è rivolta la misura (Imprese femminili di qualsiasi dimensione, di nuova costituzione o già costituite, con sede in tutte le regioni italiane);
  • cosa prevede la misura (
  • per progetti fino a € 100.000, fondo perduto fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) entro un tetto massimo di € 50.000.
  • per progetti fino a € 250.000, fondo perduto fino al 50% delle spese, fino a un massimo di € 125.000);
  • la specifica delle spese ammissibili per le imprese al femminile già costituite;
  • gli obiettivi e le finalità dell’intervento;
  • la forma di agevolazione (contributi, fondo perduto, prestiti, anticipi rimborsabili);

Quali altre informazioni sono presenti nella ricerca del Fondo impresa donna?

Le informazioni risultanti dalla ricerca sono dettagliate. Infatti, si ritrovano tutte le specifiche per può presentare domanda e quali requisiti debbano essere posseduti. Nel dettaglio:

  • i costi ammissibili (costi di personale; materiali, impianti, macchinari, attrezzature, materie prime, di consumo e merci; immateriali,  conoscenze tecniche non brevettate, diritti di brevetto, licenze, marchi; progettazione, studi e consulenze; oneri diversi di gestione e oneri finanziari);
  • la spesa ammissibile con i limiti minimi e massimi.
  • le agevolazioni creditizie concedibili da un minimo a un massimo;
  • la tipologia di soggetto beneficiario;
  • le dimensioni aziendali;
  • i settori di attività;
  • i codici Ateco di attività;
  • Regioni, comuni ed eventuali ambiti territoriali speciali;
  • le altre caratteristiche;
  • il soggetto che gestisce il finanziamento (in questo caso Invitalia);
  • la normativa di riferimento.

 

Imprenditoria femminile, corsa ai contributi a fondo perduto: dal 19 maggio le domande

Dalle ore 10:00 di giovedì 19 maggio sarà aperto lo sportello per la presentazione delle domande al Fondo impresa femminile. Si potranno inviare le istanze per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati per avviare una nuova impresa o potenziare quelle già esistenti da meno di dodici mesi. Il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) datato 30 marzo 2022 aveva sbloccato gli incentivi per le nuove imprese e per il consolidamento di quelle già esistenti. Sono state stabilite, oltre alle nuove imprese e a quelle nate negli ultimi dodici mesi, anche le date per la presentazione delle domande per i contributi e i finanziamenti per le altre imprese, purché nate negli ultimi 60 mesi. Ecco nel dettaglio cosa prevede il decreto.

Finanziamenti e contributi a fondo perduto imprese femminili: le risorse a disposizione

Per la nascita delle nuove imprese al femminile e per il consolidamento di quelle già esistenti, il Fondo impresa femminile ha a disposizione una dote di 200 milioni di euro. Il mix di incentivi, tra contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero delle imprese al femminile, rientra tra gli obiettivi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). La platea delle imprese beneficiarie è quella delle realtà imprenditoriali gestite da donne, a prescindere dalla dimensione, con un impatto dei contributi che può finanziare fino all’80% delle spese ammissibili.

Quali aziende femminili saranno beneficiarie dei contributi a fondo perduto?

Le aziende al femminile che potranno beneficiare dei finanziamenti a tasso zero e dei contributi a fondo perduto sono quelle operanti nei settori:

  • industriali;
  • artigianali;
  • dedite alla trasformazione dei prodotti agricoli;
  • del commercio;
  • turistiche;
  • della fornitura di servizi.

I relativi investimenti che possono essere ammessi agli incentivi comprendono varie spese, da quelle per comprare i beni strumentali, alle spese per il personale, dalle opere di edilizia ai beni immateriali come software e brevetti. Inoltre, una quota degli incentivi andrà a coprire anche le spese del capitale circolante.

Nascita di nuove imprese al femminile, quali finanziamenti a tasso zero e incentivi sono previsti?

Per la nascita di nuove imprese al femminile gli incentivi previsti sono ottenibile sotto forma di contributi a fondo perduto. Si possono ottenere, infatti, i seguenti incentivi:

  • fino all’80% delle spese ammissibili entro il limite massimo di incentivo di 50 mila euro per gli investimenti di importo non eccedente i 100 mila euro;
  • fino al 50% delle spese ammissibili per gli investimenti che prevedono spese da 100 mila a 250 mila euro.

Aiuti alle imprese femminili già esistenti: mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero

Per le imprese già esistenti, le forme di aiuto previste possono riguardare sia i contributi a fondo perduto che i finanziamenti a tasso zero. Nel dettaglio, per le aziende costituite da non più di 36 mesi (da calcolare a partire dalla data di invio della domanda), gli incentivi finanziano fino all’80% delle spese ammissibili. Il mix di incentivi prevede una quota paritetica tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Per le imprese esistenti da oltre 36 mesi, gli aiuti contemplano le due formule di finanziamento, ma le aziende potranno coprire pure le esigenze del capitale circolante. Tuttavia, per quest’ultimo, si possono ottenere solo i contributi a fondo perduto.

Finanziamenti e incentivi a fondo perduto per le imprese femminili, per quali spese ammissibili?

I finanziamenti agevolati e i contributi a fondo perduto a favore delle realtà imprenditoriali femminili consentono di ottenere aiuti sui seguenti capitoli di spesa:

  • attrezzature, macchinari e impianti (purché nuovi di fabbrica), opere di edilizia fino al limite del 30% sul totale delle spese per gli investimenti. I costi, per essere ammissibili, devono inoltre essere in linea con gli obiettivi di produzione aziendali;
  • immobilizzazioni immateriali, relative a soluzioni tecnologiche e informatiche,  brevetti, software, applicazioni e piattaforme digitali;
  • servizi in cloud, purché utili alla gestione aziendale;
  • costi del personale dipendente, sia a tempo indeterminato che determinato;
  • esigenze del capitale circolante, da calcolare dal 20% al 25% dei costi ammissibili. Per il capitale circolante si possono ottenere solo contributi a fondo perduto.

Imprese femminili, come presentare domanda dei finanziamenti a tasso zero e dei contributi a fondo perduto?

Il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) emanato lo scorso 30 marzo, ammette la doppia modalità di invio delle istanze di finanziamenti agevolati e di contributi a fondo perduto a sostegno delle realtà imprenditoriali al femminile. Per l’invio delle domande è necessario far riferimento a Invitalia, che gestirà i contributi da assegnare alle imprenditrici richiedenti. Nel dettaglio:

  • per le nuove imprese femminili, quelle nascenti, si poteva iniziare a compilare la pratica già dallo scorso 5 maggio. La presentazione della pratica vera e propria si potrà fare a partire dalle ore 10:00 di giovedì 19 maggio 2022. Attualmente, la piattaforma “Invio Progetti Start” di Invitalia non è ancora aperta. Lo sarà da giovedì mattina;
  • per le imprese al femminile già costituite, si potrà procedere con la pre-compilazione della pratica a partire dalle ore 10:00 di martedì 24 maggio prossimo. La presentazione vera e propria della domanda si potrà fare a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.

 

Contributi a fondo perduto impresa donna, quali spese sono ammissibili?

Quali sono i contributi a fondo perduto e i finanziamenti che le donne possono utilizzare per avviare o per consolidare la propria impresa? E per quali spese è ammissibile la domanda di finanziamento? Ecco una guida su quali siano gli incentivi utilizzabili grazie al Fondo impresa femminile. La dotazione del fondo è pari a 200 milioni di euro e le domande possono essere presentate già a partire da maggio 2022.

Imprese femminili, quali fondi sono stati stanziati per la nascita e la crescita delle imprese?

I finanziamenti agevolati e i contributi a fondo perduto a favore dell’imprenditoria al femminile rientrano negli incentivi del ministero dello Sviluppo Economico (Mise). Una quota delle risorse sono a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Le altre risorse sono state stanziate dal governo nella legge di Bilancio 2021. Si possono utilizzare anche altre due misure abbinate:

  • lo Smart & Start Italia con una dotazione di 100 milioni di euro;
  • On, Oltre nuove imprese a tasso zero con risorse per altri 100 milioni di euro.

Tutte le misure, comprese quelle del Fondo impresa donna, sono gestite da Invitalia.

Cosa si può finanziare con il Fondo impresa donna?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti a tasso zero per l’impresa al femminile possono essere richiesti per investimenti effettuati all’interno delle attività produttive relative all’industria, all’artigianato, alla trasformazione dei prodotti agricoli, al commercio, ai servizi e al turismo. Gli incentivi possono essere richiesti sia dalle partite Iva individuali, in possesso delle lavoratrici autonome od organizzate in imprese individuali con titolare donna, oppure in società. In caso di richiesta dei contributi delle società di capitali è necessario che almeno i due terzi delle quote e dei componenti degli organi di amministrazioni siano di sesso femminile; per le cooperative e le società di persone il requisito richiesto è la composizione del 60% di socie.

Quanto spetta di incentivo per le imprese al femminile?

Gli aiuti finanziano la nascita e il consolidamento delle imprese al femminile. Anche piccoli progetti possono essere finanziati, in presenza dei requisiti richiesti, perché non vi sono limiti minimi di spesa. I progetti della imprese devono essere esauriti al massimo in 24 mesi. Per le nuove imprese e per quelle costituite da non più di 12 mesi dal momento della presentazione della domanda, i contributi a fondo perduto coprono l’80% delle spese ammesse per progetti di investimento entro i 100 mila euro. Il tetto massimo dei contributi è di 50 mila euro. Il contributo può salire al 90% se richiesto da donne disoccupate. Per progetti dell’importo di 250 mila euro, i contributi salgono a 125 mila euro con agevolazione del 50%. Oltre ai contributi si può domandare l’incentivo sui servizi di assistenza tecnica e gestionale entro il limite di 5 mila euro.

Quali contributi a fondo perduto sono richiedibili per imprese al femminile di oltre 12 mesi?

Per imprese già esistenti da più di 12 mesi, è previsto un mix di prestiti e di contributi a fondo perduto. Gli investimenti fino a 400 mila euro, beneficiano della copertura fino all’80% delle spese ammissibili fino a un tetto di 320 mila euro tra contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero da rimborsare in 8 anni. Le imprese attive già da oltre 36 mesi al momento della domanda possono ricevere solo contributi a fondo perduto in conto capitale circolante. Anche per queste imprese si può beneficiare del contributo per l’assistenza tecnica e gestionale per un massimo di 5 mila euro.

Incentivi impresa femminile, quali sono le spese materiali ammissibili?

I contributi e i finanziamenti per l’impresa al femminile coprono gli investimenti delle spese materiali, immateriali, dei servizi in cloud, del personale dipendente e del capitale circolante. Tra le spese relative alle immobilizzazioni immateriali, purché funzionali all’attività aziendale, si distinguono i costi sostenuti per:

  • i macchinari, gli impianti e le attrezzature;
  • le opere edili, purché di importo entro il 30% del valore dell’intero investimento;
  • le strutture mobili e i prefabbricati, purché amovibili e funzionali allo sviluppo delle attività di progetto per le quali si richiedono i finanziamenti.

Quali altre spese sono ammissibili per i progetti dell’impresa al femminile?

Tra le altre spese ammissibili ai finanziamenti e ai contributi a fondo perduto per l’impresa al femminile si rilevano:

  • le immobilizzazioni immateriali, compreso l’acquisto di brevetti, di programmi informatici, di soluzioni tecnologiche;
  • le spese per la progettazione e lo sviluppo di software applicativi, di piattaforme e soluzioni digitali, di sviluppo di siti internet anche a scopo promozionale;
  • i costi sostenuti per i servizi in cloud, funzionali all’attività oggetto di incentivi;
  • le spese per il personale dipendente, sia a tempo determinato che indeterminato. L’assunzione deve avvenire successivamente alla data di presentazione della domanda dei finanziamenti. Il personale deve svolgere attività funzionali alla realizzazione dell’iniziativa agevolata.

Spese per il capitale circolante, quali sono ammissibili?

I contributi a fondo perduto possono sostenere le spese di capitale circolante. Tali spese hanno il limite del 20% rispetto al complessivo dei costi ammissibili nel caso di imprese al femminile nascenti o costituite da non oltre i 36 mesi. Il limite sale al 25% per imprese costituite da oltre 36 mesi. Le spese per il capitale circolante comprendono:

  • le materie prime, sussidiarie e i materiali di consumo;
  • i servizi ordinari strettamente necessari a svolgere le attività dell’impresa;
  • il godimento dei beni di terzi, come i canoni di affitto, i canoni di leasing e i costi di noleggio per gli impianti, i macchinari e le attrezzature;
  • gli oneri per la garanzia, come fidejussione o polizza fidejussoria.

Agevolazioni alle imprese al femminile, come si presenta la domanda?

Le donne interessate a presentare domanda devono far riferimento alla piattaforma messa a disposizione da Invitalia, gestore della misura. La procedura da seguire è quella dello sportello on line. Per accedere è necessario avere un’identità digitale attiva, ovvero Spid, Carta nazionale dei servizi (Cns) o Carta di identità elettronica (Cie). Per la domanda sono necessari anche la firma elettronica e l’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec).

Quando presentare le domande dei contributi per le imprese femminili e con quali scadenze?

Per la richiesta degli aiuti delle imprese nascenti, si può iniziare a compilare la domanda dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022. La piattaforma rimane a disposizione degli utenti ogni giorno fino alle ore 17:00. Le imprese già esistenti potranno procedere con la precompilazione dell’istanza a decorrere dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022. Precaricando la pratica si ottiene un codice di predisposizione della domanda. La domanda vera e propria si invia successivamente, ovvero:

  • dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022 per le nuove imprese;
  • a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022 per le imprese già esistenti.

Non sono previste scadenza per la presentazione della domanda. Occorre solo fare attenzione dall’esaurimento delle risorse messe a disposizione.

Fondo impresa donna alle partite Iva, tutto ciò che c’è da sapere

Cosa fare per accaparrarsi i contributi a fondo perduto per iniziare una nuova attività al femminile o consolidarla? Per le imprese e le partite Iva c’è la possibilità di beneficiare del Fondo impresa femminile. La dotazione è di 200 milioni di euro, ma servono determinati requisiti per ottenere gli aiuti sulle spese ammissibili. Ecco quale iter seguire per presentare domanda dei nuovi incentivi economici per le nuove imprese al femminile e per la crescita di quelle già esistenti.

Imprenditoria al femminile, quali sono le risorse stanziate per la nascita e la crescita delle imprese?

I contributi a fondo perduto a favore dell’imprenditoria al femminile rientrano nei pacchetti di incentivi del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise). In parte, le risorse sono a valere sul Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr), oltre ai fondi messi a disposizione dalla legge di Bilancio 2021. La misura è operativa dal mese di maggio 2022 con la possibilità di presentare domanda seguendo la procedura degli sportelli on line. Alle risorse si possono aggiungere ulteriori incentivi per altri 200 milioni di euro. Derivano da altre due misure:

  • Smart & Start Italia per 100 milioni di euro;
  • On, Oltre nuove imprese a tasso zero per altri 100 milioni di euro.

Entrambe le misure sono gestite da Invitalia.

Quali sono gli incentivi per l’imprenditoria al femminile?

Gli incentivi per l’impresa al femminile consistono in un mix di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a tasso agevolato. I settori di investimento per i quali si possono richiedere i contributi riguardano:

  • l’industria;
  • l’artigianato;
  • la trasformazione dei prodotti agricoli;
  • il commercio;
  • i servizi;
  • il turismo.

Quali sono i requisiti richiesti alle partite Iva e alle società per richiedere gli incentivi dell’imprenditoria al femminile?

I finanziamenti a tassi agevolati e i contributi a fondo perduto per l’imprenditoria al femminile spettano sia alle partite Iva individuali che alle società. In particolare, risultano potenziali beneficiarie degli incentivi:

  • le partite Iva, organizzate in lavoratrici autonome o in imprese individuali con titolare donna. Solo dopo aver avuto la conferma dell’ottenimento degli incentivi, è necessario il cambiamento in società;
  • le società di capitali purché almeno i due terzi delle quote e dei componenti degli organi di amministrazioni siano di genere femminile;
  • le cooperative e le società di persone, con almeno il 60% di socie.

Inoltre, la sede legale o operativa deve essere presente sul territorio italiano. Le condizioni devono sussistere nel momento in cui si presenta la domanda. Nono sono richiesti specifici requisiti su fatturato annuo dell’impresa richiedente e sul numero dei dipendenti.

Quali sono i requisiti per richiedere i finanziamenti dell’impresa al femminile per le partite Iva e i professionisti?

Secondo quanto spiegato dal ministero per lo Sviluppo Economico, le associazioni tra professionisti non sono incluse nella definizione di impresa al femminile. Tale definizione segue quanto contenuto nel decreto ministeriale del 30 settembre 2021 al capo I, articolo 1. Il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2021. Sulla base dello stesso decreto, la definizione di impresa al femminile esclude gli studi professionali associati dalla richiesta di finanziamenti. Pertanto, le lavoratrici autonome possono presentare domanda come libere professioniste con partita Iva.

Quanto spetta di incentivo per l’imprenditoria al femminile?

Gli incentivi finanziano la nascita e il consolidamento delle imprese femminili. Non vi sono limiti minimi di spesa. Quindi, anche un piccolo progetto può essere sostenuto purché vengano rispettati i requisiti richiesti. I progetti della imprese devono essere conclusi nell’arco dei 24 mesi. Per le nuove imprese e per quelle costituite da non oltre i 12 mesi da quando si presenta la domanda, i contributi a fondo perduto coprono l’80% delle spese ammissibili per un investimento fino a 100 mila euro e un tetto massimo di 50 mila euro di contributo. Il contributo può arrivare al 90% per investimenti di donne disoccupate. Per progetti del valore di 250 mila euro di investimento, l’agevolazione dei contributi a fondo perduto sale a 125 mila euro. In questo caso, il tetto dell’agevolazione è del 50%. Oltre ai contributi si può richiedere la copertura dei servizi di assistenza tecnica e gestionale fino al limite di 5 mila euro.

Quali contributi a fondo perduto sono richiedibili per imprese al femminile di oltre 12 mesi?

Per progetti di impresa al femminile esistenti da oltre 12 mesi, è previsto un mix di finanziamenti e di contributi a fondo perduto. Per progetti fino a 400 mila euro, l’incentivo copre l’80% delle spese fino a un massimo di 320 mila euro tra contributi a fondo perduto e finanziamenti da restituire in otto anni a tasso zero. Le imprese operanti da oltre 36 mesi al momento della domanda possono ottenere solo il contributo al capitale circolante, totalmente a fondo perduto. Anche per queste imprese è previsto un contributo per assistenza tecnica e gestionale fino a 5 mila euro.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti impresa al femminile, come si presenta la domanda?

Per la presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti a tassi agevolati delle imprese al femminile è necessario far riferimento a Invitalia, gestore della misura. La procedura da seguire è quella dello sportello on line. Per l’accesso è occorrente avere un’identità digitale attiva, ovvero lo Spid, la Carta nazionale dei servizi (Cns) o la Carta di identità elettronica (Cie). Risulta necessaria anche la firma elettronica della titolare dell’impresa individuale oppure del legale rappresentante, oltre a un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec).

Quando presentare le domande dei contributi per le imprese femminili e con quali scadenze?

Per la richiesta di contributi a fondo perduto e finanziamenti dell’impresa al femminile per realtà nuove, la domanda si potrà iniziare a compilare a partire dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022. Giornalmente la piattaforma rimane a disposizione fino alle ore 17:00. Le imprese già esistenti potranno procedere con il precaricamento della domanda a partire dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022. La fase di precaricamento della domanda, in entrambi i casi, si conclude con l’ottenimento di un codice di predisposizione della domanda. L’invio vero e proprio della domanda si potrà effettuare dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022 per le nuove imprese; quello delle imprese già esistenti sarà possibile dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022. Non sono previste scadenza per la presentazione della domanda: l’unico vincolo nella richiesta è rappresentato dall’esaurimento delle risorse a disposizione.

Contributi a fondo perduto nascita e sviluppo imprese femminile: ecco le date delle domande

Il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) del 30 marzo 2022 sblocca i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati a favore della nascita e dello sviluppo delle imprese femminili. I fondi stanziati, per 200 milioni di euro, garantiranno sovvenzioni fino a 125 mila euro. Le donne interessate potranno inviare le domande a partire dal mese di maggio, secondo le rispettive date. Ecco nel dettaglio cosa prevede il decreto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati imprese al femminile: le risorse a disposizione

Le imprese al femminile nascenti, ma anche quelle già costituite, potranno beneficiare di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati utilizzando il fondo da 200 milioni di euro messo a disposizione. Il mix di aiuti rientrano tra le priorità del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) con l’obiettivo di sostenere la nascita e il consolidamento delle imprese gestite da donne, di qualunque dimensione, con un impatto degli incentivi che può arrivare fino all’80% delle spese ammissibili.

Quali imprese femminili potranno ottenere i contributi a fondo perduto?

Le imprese al femminile che potranno ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati sono quelle relative ai settori:

  • industriali;
  • artigianali;
  • della trasformazione dei prodotti agricoli;
  • commerciali e turistiche;
  • della fornitura di servizi.

I programmi di investimento ammissibili per ottenere gli incentivi comprendono varie spese, da quelle per l’acquisto di beni strumentali, al costo del personale, dalle opere edili ai beni immateriali come brevetti. Infine, una quota di finanziamento va anche a coprire le esigenze del capitale circolante.

Nascita imprese femminili, quali contributi sono previsti?

Per la nascita delle imprese al femminile gli incentivi assumono la formula dei contributi a fondo perduto. Pertanto si potranno ottenere aiuti:

  • fino all’80% delle spese ammissibili senza sforare il tetto dei 50 mila euro per i programmi di investimento che arrivano a 100 mila euro;
  • entro il 50% delle spese ammissibili per i programmi di investimento che prevedono spese da 100 mila euro fino a 250 mila euro.

Consolidamento e sviluppo delle imprese femminili, mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati

Per le imprese già costituite, le formule di incentivo possono essere sia di contributi a fondo perduto che di finanziamenti agevolati. In particolare, per le imprese costituite da non oltre i 36 mesi (calcolati alla data della presentazione della domanda), gli aiuti coprono fino all’80% delle spese ammissibili, in uguale misura tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Per le imprese costituite da più di 36 mesi, gli incentivi prevedono le due formule precedenti, ma le imprese potranno finanziare anche le esigenze del capitale circolante. Quest’ultimo può essere coperto unicamente con i contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti per le imprese al femminile, quali sono le spese ammissibili?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati delle imprese al femminile ammettono le seguenti voci di spesa:

  • macchinari, attrezzature e impianti (nuovi di fabbrica) comprese le opere edili, nel rispetto del tetto del 30% rispetto al totale del programma di spesa. Le spese devono essere in linea con gli obiettivi produttivi aziendali;
  • le immobilizzazioni immateriali, consistenti in brevetti, soluzioni tecnologiche, programmi informatici e software, applicazioni, soluzioni e piattaforme digitali;
  • servizi in cloud in linea con le esigenze di gestione aziendale;
  • spese per il personale dipendente, sia a tempo determinato che indeterminato;
  • esigenze del capitale circolante, calcolato tra il 20% e il 25% delle spese ammissibili e finanziabile solo con contributi a fondo perduto.

Imprese al femminile, come presentare domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati?

Il decreto uscito ieri del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) ammette la doppia modalità di presentazione delle domande di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati a favore delle imprese al femminile. A gestire le domande sarà Invitalia. In particolare:

  • per le imprese al femminile nascenti, si potrà iniziare a compilare la domanda a partire dalle ore 10 del 5 maggio 2022. La presentazione della domanda vera e propria potrà avvenire a partire dalle 10 del 19 maggio prossimo;
  • per le imprese al femminile già costituite, si potrà procedere con la compilazione della domanda a partire dalle ore 10 del 24 maggio 2022. La presentazione vera e propria della domanda decorrerà dalle ore 10 del 7 giugno 2022.

 

Imprenditoria femminile, quali incentivi per le impresi esistenti da almeno 36 mesi?

Gli incentivi alle imprese femminili sono di tre tipi. Ammesse ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti sono le nascenti imprese a conduzione femminile, quelle costituite da almeno 12 mesi ma non di più di 36 mesi, e quelle costituite da oltre i 36 mesi. I settori ammessi in tutte le imprese femminili sono quelli dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, della fornitura di servizi, del commercio e del turismo. In questo articolo ci occuperemo degli incentivi per le imprese condotte da donne e costituite da oltre 36 mesi. In questo ambito si possono trovare contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati inerenti le sole spese di investimento. Inoltre, per le esigenze di capitale circolante si possono richiedere solo contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati delle imprese femminili: i riferimenti normativi e il Pnrr

A sostegno delle imprese femminili si sono succeduti nel tempo vari investimenti previsti da interventi normativi. In particolare, si fa riferimento al decreto interministeriale del 24 novembre 2021 del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise). Il provvedimento detta disposizione a favore delle imprese al femminile rientranti nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Più nello specifico, nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 26 del 1 febbraio scorso, si è voluto concretizzare la realizzazione degli investimenti previsti dal punto 1.2 “Creazione di imprese femminili” della Missione 5 del Pnrr. La missione è relativa all’inclusione e alla coesione, specificando alla Componente 1 le “Politiche per l’occupazione” tramite gli interventi del Fondo impresa femminile.

Imprese femminili nate da oltre 36 mesi, quali agevolazioni sono previste?

Per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data della presentazione della domanda del beneficio, le tipologie di incentivi rientrano nel consolidamento. Si tratta di incentivi di rafforzamento della realtà aziendale ottenibili attraverso contributi a fondo perduto per il fabbisogno di capitale circolante. La misura massima dell’aiuto è pari all’80% della media del capitale circolante dei precedenti tre esercizi. Lo strumento attraverso il quale le imprese al femminile possono ottenere i contributi è rappresentato dal Fondo impresa donna. Oltre al sostegno alle nascenti imprese femminili, anche nelle forme di attività di libere professioniste, il Fondo sostiene il rafforzamento dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile.

Imprese femminili costituite da almeno 36 mesi: entro quali limiti si possono richiedere gli incentivi?

L’accesso ai finanziamenti previsto dal Fondo impresa donna è consentito a tutte le imprese femminili costituite entro i cinque anni precedenti il momento della presentazione della domanda dell’incentivo. Nel caso di imprese costituite da oltre 36 mesi, il limite temporale dunque non deve andare oltre i cinque anni.

Quali tipi di incentivi possono richiedere le imprese femminili costituite da almeno tre anni?

Le tipologie di incentivi richiedibili dalle imprese femminili si suddividono in due grandi categorie:

  • un mix di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a tasso zero o comunque agevolati per la copertura fino all’80% delle spese ammissibili rientranti nelle spese di investimenti;
  • per il capitale circolante sono ammissibili solo incentivi concretizzabili in contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per le imprese femminili: quali spese sono ammissibili?

Per spese ammissibili fino a 100 mila euro, le agevolazioni possono arrivare all’80% dei costi per un importo non superiore, in ogni modo, a 50 mila euro. Sui programmi di spesa compresi tra 100 mila euro e 250 mila euro, la copertura scende al 50% delle spese ammissibili. Per il mix di contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati delle spese di investimento delle imprese femminili sono agevolabili le seguenti spese:

  • immobilizzazioni materiali come macchinari, impianti e attrezzature, purché nuovi di fabbrica, che siano coerenti con l’attività di impresa;
  • spese per immobilizzazioni immateriali, anche queste necessarie all’esercizio dell’attività dell’impresa;
  • servizi in cloud necessari alla gestione aziendale;
  • costi del personale dipendente, con assunzione a tempo determinato o indeterminato dopo la data di presentazione dell’istanza degli incentivi e occupato in maniera funzionale rispetto al conseguimento dell’iniziativa agevolata.

Entro quanto tempo devono essere realizzati gli interventi oggetto di incentivo per le imprese femminili?

Le agevolazioni concesse alle imprese femminili per lo sviluppo e il consolidamento devono trovare attuazione entro 24 mesi. La data di decorrenza del termine è fissata dalla trasmissione del provvedimento con la quale viene confermata all’impresa la concessione dei contributi e dei finanziamenti. Tale provvedimento deve essere controfirmato dall’impresa al femminile che risulta come beneficiaria.

Contributi a fondo perduto fino all’80% delle spese ammissibli per il capitale circolante

Per esigenze di capitale circolante delle imprese femminili costituite da oltre i 36 mesi, è possibile ottenere fino all’80% di contributo a fondo perduto. Il contributo è calcolato nella misura massima della media dei precedenti 3 esercizi. Sono peraltro previsti anche percorsi professionali di assistenza gestionale e tecnica, di attività di comunicazione e di marketing. I percorsi sono utilizzabili durante tutto il periodo di valenza dell’incentivo.

Come presentare domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti delle imprese al femminile?

La presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati delle imprese femminili costituite da oltre 3 anni si può fare utilizzando la procedura telematica presente sul portale di Invitalia. La concessione degli incentivi avviene con procedura di valutazione a sportello.

Contributi a fondo perduto per la nascita di nuove imprese: i bandi delle regioni

Sono in arrivo tre nuovi bandi regionali per il sostegno alla nascita di nuove imprese. Si tratta di contributi a fondo perduto a sostegno delle start up in Puglia, Lombardia ed Emilia Romagna. I bandi si chiamano, rispettivamente, Fondo Nidi, Bando nuova impresa e Disabilità. Ecco di cosa si tratta.

Bando Regione Puglia, contributi alle imprese nascenti di giovani e donne

La Regione Puglia ha emanato il nuovo bando per gli incentivi alle nascenti imprese. La dote finanziaria del bando è di oltre 36 milioni di euro. Il bando prevede contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati fino al 100% delle spese ritenute ammissibili con provenienza delle risorse dal Fondo Nidi. Particolare attenzione viene riservata ai giovani che vogliano avviare una nuova impresa (tra i 18 e i 35 anni di età) e le donne. In particolare, per queste ultime, le agevolazioni sono concesse sia per le imprese individuali che per le società. La costituzione delle imprese femminili deve essere avvenuta da non oltre sei mesi. Sono previste forme di finanziamento anche per le imprese femminili non ancora nate o partecipate totalmente da donne.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati imprese nella Regione Puglia: aiuti fino al 100% dei costi ammissibili

Per la richiesta dei contributi, le imprese devono avere la sede in Puglia nella forma di micro-impresa. I contributi stanziati vanno da un minimo di 10 mila euro fino a un massimo di 250 mila euro. Le spese ammissibili riguardano sia le immobilizzazioni materiali, come impianti, macchinari, attrezzature, che le immobilizzazioni immateriali come software e programmi informatici. Sono previste agevolazioni anche per le opere edili. Gli aiuti ottenibili sono di due tipologie: si può ottenere una quota del 50% come contributo a fondo perduto e una quota di finanziamento agevolato per l’altro 50% delle spese ammissibili.

Bando Emilia Romagna, contributi a favore di persone con disabilità

La Regione Emilia Romagna ha emanato un bando da 2,5 milioni di euro che prevede di supportare le nascenti imprese con una presenza maggioritaria di persone in situazione di disabilità. Ammesse alla presentazione della domanda per i contributi e gli incentivi sono le imprese costituite da meno di un anno nelle quali le persone con disabilità rappresentino la maggioranza rispetto al numero di dipendenti. I contributi possono arrivare fino a 75 mila euro per impresa.

Contributi a fondo perduto Regione Emilia Romagna: come si può presentare la domanda?

Nella quota di aiuti, i contributi a fondo perduto possono arrivare all’80% delle spese sostenute e ammissibili. Dette spese devono essere sostenute per costituire l’impresa, per l’acquisto o per la locazione di impianti, macchinari e attrezzature, oltre che per laboratori. Le istanze possono essere presentate entro il 30 giugno prossimo. È necessari utilizzare l’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) presente nel bando.

Bando Regione Lombardia, contributi a fondo perduto per le nuove imprese: da quando si può fare domanda?

Il terzo bando per le imprese è quello della Regione Lombardia in collaborazione con il Sistema camerale regionale. Il bando prevede contributi per le nuove imprese e l’autoimprenditorialità. Sono previsti contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili. Le domande dei contributi possono essere presentate dal 4 aprile 20222 fino al 31 marzo 2023.

Quali contributi a fondo perduto concede la Regione Lombardia per la nascita delle imprese?

Il bando della Regione Lombardia consente la copertura con contributi a fondo perduto del 50% delle spese ammissibili fino al limite di 10 mila euro. Le spese eccedenti suddetti limiti sono considerate non ammissibili. I contributi possono essere richiesti dalle micro, piccole e medie aziende che appartengano ai settori del:

  • commercio;
  • manifatturiero;
  • terziario;
  • costruzioni;
  • intermediari del commercio;
  • artigiani e cooperative che avviino una nuova attività oppure una nuova sede legale ed operativa nella regione. La data di avvio deve essere a partire dal 1° gennaio 2022.

Quali spese sono ammissibili per il bando nuove imprese della Regione Lombardia?

Le spese ritenute ammissibili per la richiesta dei contributi a fondo perduto delle nuove imprese della Regione Lombardia consistono:

  • nelle spese sostenute per la costituzione dell’impresa, comprese le consulenze;
  • i costi per i beni strumentali, gli arredi nuovi, le attrezzature, i macchinari;
  • l’acquisto di immobilizzazioni immateriali come software.

La presentazione delle domande dei contributi deve avvenire in via telematica attraverso la piattaforma messa a disposizione.

 

Contributi imprenditoria femminili: quali sono gli aiuti per le imprese già esistenti?

Sono tre le tipologie di imprese femminili che possono essere ammesse ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti a tasso zero o agevolato. La prima tipologia riguarda le nascenti imprese; la seconda tipologia è inerente alle imprese costituite da 12 a 36 mesi; infine le imprese costituite da oltre 36 mesi. Per le imprese costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 mesi, i contributi a fondo perduto arrivano a coprire il 50% delle spese ammissibili. La restante parte può essere coperta con finanziamenti agevolati anche a tasso zero, nel limite dell’80% delle spese ammissibili.

Consolidamento delle imprese femminili: risorse e riferimenti normativi del Pnrr

In questa seconda tipologia di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a favore del consolidamento delle imprese femminili sono vari gli interventi normativi. In particolare, il decreto interministeriale del 24 novembre 2021 del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) che ha stanziato risorse a valere sul Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 26 del 1° febbraio scorso. Nello specifico, le risorse rientrano (per oltre 121 milioni di euro) nella Missione 5 del Pnrr “Inclusione e coesione”, componente 1 “Politiche per l’occupazione”.

Imprese femminili, quali contributi a fondo perduto e finanziamento a tasso zero sono previsti?

Sullo sviluppo e sul consolidamento delle imprese al femminile sono ammissibili vari progetti che prevedano dei programmi di investimenti nei settori ammissibili. Nel dettaglio, per le imprese costituite da almeno 12 mesi ma non oltre i 36 mesi, gli aiuti concessi riguardano:

  • un contributo a fondo perduto per il 50% dell’ammontare del finanziamento;
  • il restante 50% come finanziamento a tasso zero nel limite dell’80% delle spese ammissibili.

Come per le nascenti imprese al femminile, anche nel caso delle imprese già operati da almeno 12 mesi gli aiuti devono coprire spese per immobilizzazioni materiali e immateriali, oppure servizi cloud che servano ai processi aziendali, spese per il personale dipendente o a copertura del capitale circolante.

Quali tipologie di investimenti sono ammissibili per i contributi a fondo perduto e finanziamenti alle imprese femminili?

Peraltro, le tipologie di intervento con contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero riguardano anche le imprese individuali e le attività delle libere professioniste. In tal caso, non si fa riferimento all’età delle donne coinvolte nei progetti di consolidamento delle imprese stesse. Le iniziative ammissibili risultano quelle di imprese situate su tutto il territorio nazionale per investimenti relativi a:

  • produzione di beni nei settori industriali, artigianali, di trasformazione di prodotti agricoli;
  • investimenti nell’innovazione sociale rientranti nella produzione di beni che creino nuove relazioni o soddisfino bisogni sociali;
  • forniture di servizi alle aziende o alle persone;
  • commercio di servizi o di beni;
  • iniziative nel turismo, nelle attività turistiche e culturali che valorizzino il patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale;
  • investimenti per migliorare i servizi di ricettività e accoglienza.

Requisiti delle imprese femminili per beneficiare dei contributi a fondo perduto

Le imprese femminili, per beneficiare dei contributi e dei finanzianti, devono essere costituite da almeno 12 mesi e da non più di 36 al momento della presentazione della domanda. Le spese ammissibili hanno il limite di importo pari a 1,5 milioni di euro, al netto dell’Iva. L’investimento deve essere avviato successivamente alla presentazione dell’istanza. Nel caso in cui la domanda venga presentata da persone fisiche, fa fede la data di costituzione della società.

Quali spese sono ammissibili per ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti delle imprese femminili già costituite?

Ampio è il numero delle spese ammissibili per le imprese al femminile già costituite per ottenere i finanziamenti e i contributi a fondo perduto. Le spese riguardano:

  • le opere murarie e quelle assimilate. Rientrano anche le spese per ristrutturare le unità produttive;
  • gli impianti, i macchinari e le attrezzature che devono essere nuovi di fabbrica. Gli acquisti devono essere strettamente correlati allo svolgimento dell’attività aziendale;
  • i servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic) e i programmi informatici;
  • l’acquisto dei brevetti e delle licenze d’uso;
  • le consulenze specifiche;
  • gli oneri notarili per stipulare i contratti di finanziamento.

Quali aiuti sono a disposizione dell’impresa femminile per il capitale circolante?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti a tasso zero possono essere utilizzati anche per coprire il capitale circolante con lo specifico limite del 20% delle spese di investimento. Nel dettaglio, possono finanziarsi:

  • le materie prime, i beni acquistati per essere soggetti a ulteriori procedimenti di trasformazione, le materie sussidiarie, le merci e i materiali di consumo;
  • i servizi differenti da quelli già menzionati, purché siano funzionali a portare avanti l’attività di impresa. Sono compresi i servizi di housing e di hosting;
  • il godimento di beni di terzi. Rientrano anche le spese per l’affitto di sedi aziendali nel caso siano relativi al piano di impresa e nel limite temporale di detto piano. Rientrano nelle spese finanziabili anche i costi di affitto e i canoni di leasing per attrezzature, macchinari e impianti necessari a svolgere l’attività.

Come si presenta la domanda per i finanziamenti e i contributi a fondo perduto delle imprese femminili?

Per presentare la domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti a tasso zero, è necessario seguire la procedura telematica presente sul portale di Invitalia. In particolare, la procedura prevede l’immissione dei dati:

  • anagrafici e del profilo del soggetto proponente;
  • la descrizione delle attività per la determinazione dei costi del progetto. Tale punto serve anche a stabilire l’attinenza delle spese con il progetto e l’idoneità della sede specifica dell’azienda;
  • la descrizione dei parametri quantitativi inerenti il capitale circolante, se finanziabile;
  • l’analisi di mercato, gli aspetti produttivi, organizzativi e tecnici;
  • gli aspetti economici e finanziari.

Contributi a fondo perduto per la nascita di imprese al femminile e partite Iva: quali sono?

Sono tre le tipologie di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati per la creazione di imprese al femminile valide anche per le partite Iva e le lavoratrici autonome. La prima misura riguarda le nuove imprese, ovvero quelle costituite da non oltre i 12 mesi; la seconda misura è possibile per le imprese al femminile costituite tra i 12 e i 36 mesi; infine contributi sono previsti anche per le imprese costituite da oltre 36 mesi. Di particolare importanze è la misura per la nascita delle nuove imprese, disciplinata dagli incentivi previsti dal decreto interministeriale del 24 novembre 2021 del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) con il sostegno delle risorse a valere del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr).

Quali contributi a fondo perduto e finanziamenti per la nascita di imprese al femminile?

Nello specifico, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti rientranti nell’obiettivo della creazione di nuove imprese al femminile, comprese le partite Iva e le lavoratrici autonome, riguardano la misura dell’investimento del Pnrr 1.2. Tale misura prevede la “Creazione delle imprese femminili” della Missione numero 5 del Pnrr, relativa all'”Inclusione e coesione”. Si tratta di politiche volte all’occupazione con interventi del Fondo imprese femminile. Il totale delle risorse stanziate per la creazione delle imprese al femminile è pari a 400 milioni di euro, considerando anche i fondi messi a disposizione per le imprese già esistenti.

Imprese femminili, quali sono?

Nel dettaglio, le imprese femminili sono quelle imprese:

  • individuali nelle quali la titolare è una donna;
  • società di persone oppure cooperative se le donne rappresentano minimo il 60% della compagine sociale;
  • società di capitali se le quote di partecipazione spettano per almeno i 2/3 a donne. Gli organi di amministrazione devono essere costituiti per non meno dei 2/3 da donne.

Aiuti a sostegno delle imprese al femminili: quali contributi a fondo perduto?

Oltre agli aiuti per le imprese al femminile già costituite, è dunque ampia la rassegna degli strumenti di contributi a fondo perduto e finanziamento previsti per la nascita delle imprese. Si tratta di contributi a fondo perduto per avviare una nuova imprese, con particolare obiettivo delle imprese individuali e delle attività delle libere professioniste. I fondi mirano a favorire le donne disoccupate a prescindere dall’età. Inoltre, sono previsti finanziamenti a tasso zero o, in ogni modo agevolati, per sostenere la nascita delle imprese. Già la legge di Bilancio 2021 aveva previsto anche la spesa annua di 800 mila euro dell’Ente nazionale per il microcredito: si tratta di un altro strumento finalizzare ad aiutare le donne nella creazione di nuove imprese.

Fondo impresa donna: che cos’è e come aiuta la nascita di imprese al femminile?

La legge di Bilancio 2021, inoltre, ha costituito il Fondo impresa donna. Si tratta di un finanziamento di 20 milioni di euro, sia per il 2021 che per il 2022, inteso a sostenere la nascita di nuove imprese (oltre a sostenere quelle già esistenti). Le nuove imprese devono essere a prevalente partecipazione femminile oppure deve trattarsi di lavoratrici autonome e professioniste. La sede legale oppure operativa può essere ubicata ovunque nel territorio nazionale e non vi sono limiti sulla dimensione aziendale. Il fondo sostiene l’avvio della nuova attività nei settori:

  • della produzione di beni per l’industria;
  • nell’artigianato;
  • nella trasformazione di prodotti agricoli;
  • nel commercio e nel turismo;
  • nella fornitura di servizi.

Chi può accedere al Fondo impresa donna per costituire una nuova impresa?

Per ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti a tasso zero o agevolati, la donne che vogliano avviare una nuova imprese devono tener conto dei criteri di ammissione. Sono infatti ammesse le imprese che abbiano una compagine sociale di almeno il 51% giovani under 35, ma anche da donne di tutte le età. Il 51% si riferisce alla componente di donne o di giovani nella partecipazione alle quote societarie. A titolo di esempio, se una società è composta da un uomo che abbia già superato i 35 anni e una donna (o uomo) entro i 35 anni, l’aiuto non è ammissibile. Risulta necessario l’ingresso di una terza persona con i requisiti richiesti.

Chi può avviare una nuova impresa con gli incentivi del Fondo impresa donna?

Diventa quindi utile chiarire che per ottenere gli incentivi per la nascita di nuove imprese al femminile è necessario che l’attività sia costituita da non oltre i 12 mesi. Il termine va calcolato dal momento in cui si presenta la domanda del contributo o del finanziamento. Nel caso di lavoratrici autonomo o di libere professioniste, è necessario che la partita Iva sia stata aperta da meno di 12 mesi rispetto al momento in cui si presenta la domanda. Tra i beneficiari dei contributi non vanno escluse le persone fisiche che intendano avviare una nuova impresa al femminile.

Quali spese sono finanziabili con i contributi del Fondo impresa donna?

Nel caso di avvio di una nuova impresa al femminile, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati coprono le seguenti voci di spesa:

  • la produzione di beni per i settori dell’artigianato, industria e trasformazione dei prodotti agricoli;
  • la fornitura dei servizi, a prescindere d settore;
  • il commercio e il turismo.

I contributi e i finanziamenti ottenuti per il progetto approvato devono essere realizzati entro i 24 mesi susseguenti al giorno della trasmissione del provvedimento di concessione. È necessario che il provvedimento sia controfirmato dalla donna beneficiaria. Si può ottenere una proroga al massimo di 6 mesi.

Cosa finanziano i contributi a fondo perduto nella nascita delle imprese al femminile?

Nel dettaglio, i contributi a fondo perduto nella nascita delle imprese al femminile finanziano:

  • per i progetti di nuove imprese con spese non superiori ai 100 mila euro, le agevolazioni sono concedibili fino all’80% delle spese ammissibili. L’importo massimo del contributo è di 50 mila euro;
  • le donne in stato di disoccupazione che danno avvio a una nuova impresa individuale e per le lavoratrici autonome, la percentuale di copertura dei contributi arriva al 90%. L’importo massimo del contributo rimane di 50 mila euro;
  • per i progetti di nuove imprese con spese dai 100 mila ai 250 mila euro, la copertura scende al 50% delle spese ammesse.

Quali tipologie di spese si possono finanziare con i contributi a fondo perduto delle nuove imprese femminili?

Sia per il limite dei 100 mila euro di spesa che per quello dei 250 mila euro, i contributi a fondo perduto finanziano:

  • le immobilizzazioni materiali come macchinari, impianti e attrezzature, purché nuovi di fabbrica e coerenti con l’esercizio dell’attività da avviare;
  • immobilizzazioni immateriali, coerenti con l’iniziativa agevolata;
  • i servizi di cloud coerenti con la gestione aziendale;
  • le spese per il personale dipendente assunto a tempo determinato o indeterminato con data successiva a quella di presentazione della domanda dei contributi. Anche le assunzioni devono essere funzionali al progetto della nuova impresa;
  • le spese del capitale circolante. In tal caso il limite è del 20% rispetto al totale delle spese ammissibili.

Come si presenta la domanda dei contributi per le nuove imprese al femminile?

La procedura per la valutazione dei contributi per la nascita delle nuove imprese al femminile è a sportello. La domanda, tuttavia, deve essere compilata in via telematica. Le donne interessate a richiedere i finanziamenti devono accedere alla sezione apposita presente sul portale di Invitalia.

Agricoltura, ecco i contributi a fondo perduto per l’imprenditoria femminile

L’imprenditoria al femminile può usufruire dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti a tasso zero nel settore dell’agricoltura. I fondi si possono richiedere per il finanziamento della costruzione e del miglioramento dei beni immobili, per acquistare i terreni, per gli studi di fattibilità e per formare in maniera avanzata soci e dipendenti. I contributi rientrano nelle proposte dell’Istituto dei servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) che avvisa, sul proprio portale, di una prima scadenza delle domande fissata per il 30 marzo 2022.

Donne in campo per l’imprenditoria al femminile per i contributi al settore agricolo

La misura, denominata “Donne in campo” permette il finanziamento a tasso zero a favore dell’imprenditoria al femminile nel settore agricolo. Si può arrivare a coprire fino a 300 mila euro o fino al 95% dell’investimento. Nel pacchetto di aiuti alle imprese agricole “Più impresa” i finanziamenti e, esclusivamente per questa misura, i contributi a fondo perduto possono arrivare a coprire l’investimento fino a 1,5 milioni di euro.

Finanziamenti imprese per donne nell’agricoltura e legge di Bilancio 2022

I contributi derivano da quanto prevede la legge di Bilancio 2022, al comma 523 dell’articolo 1 e seguenti. Nel dettaglio, la norma prevede di favorire l’imprenditoria femminile in agricoltura inserendo le donne tra le beneficiarie dei contributi e dei finanziamenti. Peraltro, nella misura “Più impresa“, verrà eliminato come requisito di accesso, per le società organizzate in forma societaria, quello relativo alla maggioranza numerica e verrà mantenuto il parametro della maggioranza, per oltre la metà, delle quote di partecipazione di donne o di giovani.

Le risorse destinate all’imprenditoria al femminile nel settore agricolo per il 2022

Inoltre, la legge di Bilancio 2022, prevede che “alle agevolazioni previste dal titolo I, capo III, del decreto legislativo 21 aprile 2000, numero 185, come modificato dal comma 523, in favore delle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione femminile sono destinate le risorse del fondo rotativo per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in agricoltura, di cui all’articolo 1, comma 506, della legge 27 dicembre 2019, numero  160, incrementate per l’anno 2022 di ulteriori 5 milioni di euro”. Peraltro, “alle attività di cui al citato titolo I, capo III, del decreto legislativo 21 aprile 2000, numero 185, sono destinate risorse pari a 15 milioni di euro per l’anno 2022”.

Prima misura per l’imprenditoria al femminile nel settore agricolo: la misura ‘Donne in campo’

La prima misura prevista per l’imprenditoria al femminile nel settore agricolo è quella di ‘Donne in campo’. Con questa misura si possono ottenere solo finanziamenti a tasso zero per investimenti fino a 300 mila euro e fino al 95% del valore totale del progetto. Non vi sono, per questa misura, contributi a fondo perduto. La domanda di partecipazione al progetto si può presentare entro il 30 marzo 2022. Per inoltrare la richiesta è necessario avvalersi dei servizi telematici del portale Ismea.

Imprese agricole al femminile: se non viene accettata la domanda di ‘Donne in campo’ si può ripresentare l’istanza per ‘Più impresa’

Lo stesso portale Ismea avvisa che, per le domande pervenute entro il 30 marzo 2022 relative alla misura “Donne in campo” ma ritenute non ammissibili, ci sarà la possibilità per le donne imprenditrici di presentare nuovamente la stessa domanda per l’altra misura. Ovvero per la “Più impresa“. La domanda dovrà essere presentata accedendo alla sezione dedicata “Impresa femminile”. Oltre ai finanziamenti a tasso zero, la misura “Più impresa” comporta anche la concessione di contributi a fondo perduto. Infine è previsto un valore finanziabile del progetto nettamente più alto.

Imprenditoria femminile in agricoltura, l’attesa per il decreto interministeriale di ‘Più impresa’

Il sostegno alle donne imprenditrici del settore agricolo potrà essere incrementato, infatti, dal decreto interministeriale di prossima pubblicazione relativo alla misura “Più impresa“. La legge di Bilancio 2022 ha provveduto a incrementare la dotazione finanziaria dell’obiettivo di ulteriori 5 milioni di euro per l’anno in corso.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero del pacchetto ‘Più impresa’ per l’imprenditoria al femminile in agricoltura

Dai nuovi decreti sulle risorse per lo sviluppo dell’imprenditoria al femminile nell’agricoltura risulta più facile presentare la domanda. Nel pacchetto di finanziamenti della misura “Più impresa“, le imprese condotte da donne potranno presentare domanda di finanziamento:

  • senza tener conto dell’età anagrafica;
  • copertura fino al 95% dell’investimento;
  • finanziamenti a tasso zero fino al 60% del valore dell’investimento;
  • contributi a fondo perduto per la restante quota del progetto, ovvero per il 35%;
  • l’Ismea può arrivare a finanziare fino a 1,5 milioni di euro di progetto.