Dall’UE, un fondo di garanzia per le imprese

Un fondo di garanzia di 560 milioni di euro è disponibile per le imprese italiane. Il Fondo è gestito dal FEI, Fondo europeo per gli investimenti, nell’ambito del Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione della Comunità Europea.

L’Unione Europea attraverso il FEI, Fondo europeo per gli investimenti, mette a disposizione delle PMI un plafond di garanzie di 560 milioni di euro con l’obiettivo di sostenere specifiche politiche di sviluppo e di crescita del tessuto economico italiano.

Per sfruttare appieno le opportunità concesse dall’Unione Europea e per usufruire dei fondi europei, è nata FidiGar un’associazione temporanea d’impresa (ATI) tra confidi. Una collaborazione sinergica che coinvolge tre importanti Confidi del territorio nazionale: EurofidiSardafidi Apiveneto Fidi.

Scopo di Fidigar è facilitare l’accesso al credito delle Pmi, promuoverne gli investimenti in tecnologia e innovazione, stimolare la nascita di nuove attività nonché l’incremento dell’occupazione, supportare le aziende nelle necessità di circolante e liquidità.

Laura LESEVRE

Un aiuto da Fondimpresa alle imprese italiane del settore manifatturiero

Le imprese italiane del settore manifatturiero possono accedere a contributi fino a250.000 euro per la realizzazione di corsi professionali, specificamente finalizzati verso l’innovazione tecnologica di prodotto e/o di processo.

I contributi a fondo perduto sono erogati da Fondimpresa e sono finalizzati alla formazione professionale per:

A) sviluppo dell’innovazione tecnologica di processo e/o prodotto nelle aziende aderenti, mediante azioni di formazione finalizzate alla definizione di programmi o attività di innovazione sulla base di modelli, soluzioni, metodologie messe a punto con università o altri organismi di ricerca;

B) progetti o interventi di innovazione tecnologica che riguardano l’introduzione di nuovi prodotti e/o processi o un notevole miglioramento di quelli già esistenti e che richiedono, in una o più fasi della realizzazione e/o del trasferimento, la formazione del personale interessato nelle imprese aderenti.

Sono ammissibili le seguenti voci di spesa:

1 – erogazione della formazione, per docenti, tutor, coordinatori didattici, relativi viaggi e trasferte, aule ed attrezzature didattiche, materiali didattici e di consumo, forniture e servizi direttamente connessi all’erogazione della formazione;

2 – partecipanti alla formazione, per retribuzioni ed oneri del personale nelle ore di formazione, coperture assicurative obbligatorie per legge, viaggi e trasferte dei dipendenti in servizio che partecipano alla formazione;

3 – attività preparatorie e di accompagnamento ed attività non formative, per personale ed esperti, viaggi e trasferte, materiali di consumo e forniture per un costo non superiore al 20% del costo complessivo del Piano formativo.

4 – gestione del Piano, per costi diretti e costi indiretti relativi a coordinamento generale, gestione amministrativa e generale del Piano. Il costo della macrovoce non può superare il 10% del costo complessivo del Piano formativo.

Ciascun Piano deve rispettare, a preventivo e a consuntivo, un parametro di costo massimo, al netto del costo dei partecipanti alla formazione, pari a 200 euro per ora di corso svolta.

Export, notizie incoraggianti. Nel primo semestre +12,6%

Nel primo semestre di quest’anno l’export ha segnato un rialzo del 12,6%, rispetto allo stesso periodo del 2009. Questo è quanto quanto emerge dai dati dell’Istat sulle esportazioni delle Regioni italiane, che evidenziano ”aumenti particolarmente rilevanti per l’Italia insulare (+49,2%), dovuti al forte incremento del valore delle vendite all’estero di prodotti petroliferi raffinati.

Anche l’Italia meridionale e quella centrale – aggiunge l’Istituto – registrano incrementi superiori alla media nazionale, pari, rispettivamente, a più 15,3% e più 14%”.