Nessun rinvio per il Pos professionisti

Nessun rinvio per il provvedimento che prevede l’obbligo di utilizzo del Pos per i professionisti.
Dall’1 gennaio, dunque, come deliberato dalla Legge di Stabilità, entrerà in vigore la norma, nonostante le proteste arrivate da tutte le categorie di professionisti.

Enrico Zanetti, vicepresidente della Commissione Finanze della Camera, aveva chiesto di far slittare la data di entrata in vigore della legge all’1 gennaio 2015, ma, anche ora che ha visto bocciata la sua richiesta, ha annunciato: “l’emendamento è stato giudicato inammissibile per ragioni idiote. Abbiamo fatto ricorso ed abbiamo appena avuto notizia che è stato respinto per le stesse ragioni già commentate. Spero solo che sia perché eravamo gli unici ad essersene preoccupati e che il Governo preferisca poi assumersene la paternità con un intervento “di revisione” nei prossimi giorni, per non lasciare solo a noi la vittoria politica“.

Contrari anche, come detto, gli Ordini professionali degli Ingegneri e degli Architetti, e i sindacati di categoria, per i quali l’utilizzo di tale metodo di pagamento “poco si concilia con importi delle prestazioni professionali normalmente superiori ai 1.000 euro“, come dichiarato anche da InarSind (Sindacato Ingegneri Architetti Libero Professionisti).
Federarchitetti ha inoltre annunciato che la categoria, vista la crisi dell’edilizia, è pronta ad astenersi per protesta dall’attività professionale se il Governo confermerà l’obbligo di POS a partire da gennaio 2014.

Se non c’è stato alcun rinvio, la Commissione Bilancio della Camera sta però votando gli emendamenti alla Legge di Stabilità, tra i quali anche un altro emendamento relativo all’obbligo di POS per i professionisti: quello presentato da Rete delle Professioni Tecniche (RPT) che propone alcune modifiche volte ad esonerare dall’obbligo alcune categorie di professionisti, sulla base di determinati criteri:

  • i professionisti che realizzano meno del 50% del proprio fatturato da prestazioni erogate ai consumatori finali;
  • i professionisti che accettano il pagamento differito attraverso altri strumenti bancari, ad esempio a seguito di emissione di parcella o avviso di parcella con le coordinate bancarie del professionista;
  • i professionisti che recepiscono un numero limitato di pagamenti, ad esempio meno di due al mese.

Vera MORETTI

Inarsind entra in Confprofessioni

Anche gli architetti sono entrati a far parte di Confprofessioni.

Lo scorso 14 novembre, infatti, il Consiglio generale di Confederazione italiana libere professioni ha infatti accolto all’unanimità la domanda di ammissione di Inarsind.
Il sindacato presieduto da Salvo Garofalo, dunque, contribuirà a potenziare ulteriormente l’area Ambiente e Territorio della Confederazione che è composta da cinque associazioni rappresentative dell’intera area tecnica delle professioni: Ala Assoarchitetti, Assoingegneri, Antec (Associazione nazionale tecnici e tecnici laureati), Singeop (Sindacato nazionale dei geologi professionisti) e Sindagrof (Sindacato nazionale agronomi e forestali liberi professionisti).

L’ingresso di Inarsind segue di poche settimane l’adesione a Confprofessioni da parte di Cipa, la Confederazione italiana dei professionisti e artisti, presieduta da Luciano Dattilo, facendo così salire a 19 il numero di associazioni professionali che si riconoscono nei valori e nella mission della Confederazione presieduta da Gaetano Stella.

Quest’ultimo ha dichiarato: “L’ingresso di Inarsind e Cipa nel nostro sistema confederale rappresenta senza dubbio un passaggio importante per il sistema delle professioni in Italia e rafforza ulteriormente il ruolo di parte sociale di Confprofessioni nei rapporti con le istituzioni politiche a livello territoriale, nazionale ed europeo. In un contesto economico durissimo, le professioni devono necessariamente fare squadra per poter affermare il valore e l’azione che milioni di liberi professionisti svolgono al servizio del Paese. In questo ambito Confprofessioni conferma e ribadisce il suo ruolo guida nella rappresentanza delle professioni che operano nel settore dell’economia e del lavoro, come in quello della giustizia e del diritto; nel settore della sanità e della salute, come in quello dell’ambiente e del territorio”.

Salvo Garofalo ha aggiunto: “Così come il mondo dell’industria si riconosce in un unico organismo di rappresentanza, anche il mondo delle professioni deve parlare con una voce autorevole e unitaria. Abbiamo deciso di fare questo passo perché crediamo fermamente nella rappresentanza unitaria delle professioni e, senza dubbio, Confprofessioni è la casa ideale per raggiungere questo obiettivo. La nostra è una scelta consapevole e convinta per quanto Confprofessioni ha saputo fare e dimostrare in questi anni difficilissimi per i professionisti con la sua incisiva azione politica sia in Italia che in Europa”.

Vera MORETTI

La riforma delle professioni secondo Inarsind

Gli obiettivi a cui dovrebbe puntare la riforma delle professioni – deve essere varata con un Dpr entro il 13 agosto 2012 con l’obiettivo di liberalizzare la concorrenza e creare una pluralità di offerta sul territorio – secondo Inarsind sono chiari: iscrizione all’Ordine solo per i liberi professionisti, snellimento della burocrazia e regole chiare per tutte le professioni.

Nella sua proposta di riforma della professione, il sindacato degli Architetti e degli Ingegneri liberi professionisti propone quindi di riservare l’iscrizione all’Ordine solo ai liberi professionisti e di inserire in un elenco separato, previa autorizzazione del datore di lavoro, dipendenti pubblici e insegnanti. Tra le altre proposte c’è la creazione di un Ordine unico regionale di architetti e ingegneri con diversi compiti, tra cui quello di valutare e validare i programmi di formazione; l’apertura di Commissioni deontologiche alle società per il controllo degli iscritti; l’obbligatorietà dell’assicurazione professionale per chiunque svolge atti di libera professione, così come il tirocinio, da farsi esclusivamente al di fuori dell’Università, pagato ma in credito di imposta per la struttura che ospita il tirocinante.

Nello scenario ipotizzato da Inarsind, l’iscrizione ai sindacati avverrà solo su base volontaria. I professionisti potranno poi certificare la loro qualità iscrivendosi ad Associazioni di tipo tecnico-culturale relative alle varie specializzazioni dell’architettura dell’ingegneria.

Francesca SCARABELLI

Nuova investitura per i vertici di Federtecnica

Francesco Galluccio è stato riconfermato presidente di Confedertecnica, la Confederazione Sindacale Italiana delle Libere Professioni Tecniche. Al suo fianco, per il secondo mandato, ci saranno ancora sia il vicepresidente Calogero Lo Castro, sia il segretario nazionale Enrico Stasi, sia il tesoriere Loredana Regazzoni.

Fanno parte della Confederazione, quali Sindacati Fondatori, Inarsind, Federarchitetti, Federgeometri e Federperiti Industriali. Un’azione, quella di Confedertecnica, che non si limita all’attività sindacale ma a tutte le iniziative in grado di promuovere e valorizzare i tecnici liberi professionisti.
 
La rielezione dei vertici di Confedertecnica, conferma anche per i prossimi anni la linea politica e strategica della Confederazione: la tutela della professione attraverso la formazione e il radicamento sul territorio. In tal senso, l’organizzazione si sta impegnando per la costituzione delle Confedertecnica regionali. Inoltre, a dieci anni dal suo riconoscimento come parte sociale, Confedertecnica vuole ribadire il suo preminente ruolo di rappresentanza delle libere professioni tecniche.