Pensioni, anche per i giornalisti arriva l’Ape sociale con uscita a 63 anni

Tra le novità del passaggio della previdenza dei giornalisti dall’Inpgi all’Inps vi è anche quella della possibilità di pensione anticipata con uscita a partire dai 63 anni di età. È quanto prevede lo stesso Istituto previdenziale che ha confermato la possibilità di agganciare, per i giornalisti in uscita dal lavoro a partire dal 1° luglio 2022, l’anticipo pensionistico sociale (Ape sociale). Sono ammessi alla pensione di accompagnamento alla vecchiaia dai 63 anni di età i giornalisti professionisti, i pubblicisti e i praticanti titolari di un rapporto alle dipendenze. Ecco, nel dettaglio, di cosa si tratta.

Pensioni giornalisti, il passaggio dell’Inpgi all’Inps dal 1° luglio 2022

Il passaggio del regime pensionistico dei giornalisti dall’Inpgi all’Inps comporta, a decorrere dal 1° luglio 2022, la possibilità di trasferire all’Istituto Previdenziale tutte le operazioni di pensione che erano state gestite dall’Inpgi fino al 30 giugno scorso. Il passaggio di consegne dalla Cassa previdenziale dei giornalisti all’Inps comporta, innanzitutto, il cambio dei contributi previdenziali e degli obblighi contributivi. I datori di lavoro dei giornalisti professionisti, dei pubblicisti e dei praticanti che abbiano un rapporto di lavoro alle dipendenze dal mese di luglio 2022 seguono le regole dettate dal Fondo pensione dei lavoratori dipendenti (Fpld). Nel dettaglio i datori di lavoro, a decorrere dal mese di luglio 2022, devono presentare la dichiarazione dei contributi dei giornalisti mediante i flussi Uniemens. L’operazione è del tutto simile a quella che svolgono le imprese nel trasferimento dei contributi dei propri lavoratori alle dipendenze.

Inps, istruzioni su come andare in pensione a 63 anni per i giornalisti con l’Ape sociale

La circolare dell’Inps numero 92 del 2022 di qualche giorno fa ha stabilito le regole affinché anche i giornalisti possano andare in pensione con l’Ape sociale a decorrere dai 63 anni di età. Per le uscite dal lavoro da luglio scorso, i giornalisti possono dunque beneficiare dell’Ape sociale purché abbiano compiuto l’età minima e in attesa che l’assegno di accompagnamento diventi pensione a partire dai 67 anni di età con la vecchiaia. Il sussidio mensile per gli anni dai 63 ai 67 anni può arrivare all’importo massimo di 1.500 euro.

Quali sono le condizioni affinché anche i giornalisti possano andare in pensione con l’Ape sociale?

Per la richiesta delle pensioni con Ape sociale sono necessari determinati requisiti. Innanzitutto l’età, di almeno 63 anni, ma anche la situazione economica e sociale del richiedente dell’indennità. In particolare, la richiesta può essere fatta dai giornalisti che:

  • hanno cessato l’attività di lavoro;
  • non sono già titolari altre pensioni dirette;
  • hanno un montante di contributi di almeno 30 anni (36 anni per i lavoratori che abbiano svolto attività gravose);
  • avere una pensione futura di almeno 1,4 volte la pensione minima, il cui importo è stabilito annualmente dall’Inps. Conti alla mano, il minimo di assegno mensile previsto deve essere di almeno 734 euro;
  • essere disoccupati;
  • avere una situazione di inabilità al lavoro di almeno il 74%;
  • prestare cura per un familiare o per un parente convivente da almeno 6 mesi (caregiver).

Quale pensione possono richiedere i giornalisti?

Con il passaggio dall’Inpgi all’Inps della gestione previdenziale dal 1° luglio 2022, le possibilità di pensione dei giornalisti possono riassumersi in due situazioni. La prima riguarda i giornalisti che abbiano maturato i requisiti per la pensione entro il 30 giugno 2022. In questo caso, specifica l’Inps, i giornalisti possono conseguire qualunque pensione prevista dalla Cassa previdenziale Inpgi, andando in quiescenza anche in un momento successivo alla data del 30 giugno 2022. Le regole pensionistiche da seguire sono quelle dell’Inpgi vigenti fino al termine dello scorso giugno. Non si possono ottenere eventuali formule pensionistiche in vigore per i lavoratori a carico del Fondo pensione dei lavoratori dipendenti (Fpld) a decorrere dal 1° luglio 2022. Eventuali contributi versati dal 1° luglio 2022 incrementano il montante in gestione dell’Inpgi.

Giornalisti in pensione dal 1° luglio 2022, quali regole di uscita?

Per i giornalisti che, invece, maturino i requisiti di pensione a decorrere dal 1° luglio 2022 (non avendoli maturati entro il 30 giugno 2022), vige il regime pensionistico dei lavoratori iscritti alla gestione Fpld dell’Inps. Di conseguenza, le regole di pensione da seguire sono quelle dei lavoratori dipendenti iscritti alla gestione previdenziale dell’Inps, con i relativi requisiti richiesti. Fanno eccezione, per i giornalisti, le formule di pensionamento anticipato dell’opzione donna e della quota 100, i cui requisiti andavano maturati entro la fine dell’anno 2021. Per il calcolo del regime di appartenenza (retributivo, misto o contributivo), è necessario far riferimento ai contributi versati entro la data del 31 dicembre 1995.

 

Pensioni giornalisti 2022: cosa cambia e quali requisiti

In vista di una data molto importante, quella del prossimo 1 luglio 2022, andiamo a vedere cosa cambia nel futuro prossimo per le pensioni dei giornalisti. Quali importi e quali requisiti occorrono, lo scopriamo nella nostra guida in merito.

Pensioni giornalisti: come funziona

Vediamo in generale, come funziona la pensione per giornalisti, prima di avvicinarci al cambiamento del prossimo luglio 2022.

Innanzitutto, occorre sapere che il sistema pensionistico dei giornalisti dipendenti, iscritti all’INPGI, è finanziato attraverso un prelievo contributivo rapportato alla retribuzione erogata. L’attuale aliquota contributiva destinata al fondo pensioni è pari al 33%, ed è così suddivisa: 23,81% a carico azienda e 9,19% a carico del lavoratore.

Ma cosa cambia, dunque dal prossimo mese di luglio del 2022, lo scopriamo nei prossimi paragrafi.

Pensioni giornalisti, cosa cambia dal 1 luglio 2022

Dunque, alcuni articoli precisi dell’ultima legge di Bilancio indicano che anche i giornalisti passano all’Inps, pertanto la gestione INPGI convoglia a nuova forma.

Tale scelta è stata stabilita dal Governo, che per tale via ha inteso individuare una soluzione sostanziale per poter rimediare al disavanzo dell’Istituto Giovanni Amendola, a causa anche della crisi del settore editoriale tradizionale, per la crescita dell’informazione digitale.

Dunque, dal prossimo 1 luglio, i giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato in campo giornalistico saranno iscritti all’Inps. Questo passaggio riguarderà i rapporti attivi e quelli passivi, l’assicurazione IVS ed anche i trattamenti di disoccupazione e integrazione salariale dei giornalisti con contratto di lavoro subordinato.

Quindi, dalla data in questione le regole della gestione sostitutiva saranno di fatto uniformate a quelle applicate presso il fondo pensioni lavoratori dipendenti. Tutto questo, nell’osservanza del principio del pro-rata, cioè con salvaguardia del criterio di calcolo della pensione e seguendo l’interesse dei lavoratori stessi.

Pensione giornalisti: quali sono i requisiti

I requisiti utili per il cambio in atto saranno i seguenti per essere iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti:

  • I “giornalisti professionisti, i pubblicisti e i praticanti iscritti all’Albo negli appositi elenchi e registri” titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica;
  • Con evidenza separata, i titolari di trattamenti pensionistici diretti ed i superstiti già iscritti alla data del 30 giugno 2022 presso la gestione sostitutiva dell’INPGI.

Saranno invece esclusi dal trasferimento INPS le seguenti categorie

  • Giornalisti professionisti;
  • I pubblicisti;
  • I praticanti giornalisti;

che però esercitano l’attività in maniera autonoma (quindi senza rapporto di subordinazione) o nella forma della collaborazione coordinata e continuativa, iscritti all’INPGI 2, noto come gestione separata.

Pensione giornalisti: il principio pro-rata

Il cosiddetto principio pro-rata rappresenta uno specifico meccanismo di calcolo pensionistico, il quale mira a proteggere i pensionandi dalle possibili novità e cambiamenti di legge peggiorative del sistema di calcolo del trattamento pensionistico finale.

In pratica, la logica sarebbe quella per cui le novità intervenute potranno essere applicate solo per calcoli futuri e non, quindi, in rapporto a contributi già versati negli anni precedenti. Quindi a tal proposito si ha un chiaro esempio in riferimento alle novità delle pensioni giornalisti, al via dal primo luglio di quest’anno.

Cambiamenti degli importi

Andiamo a vedere cosa cambia in merito agli importi della pensione in vista delle novità in arrivo da luglio, la situazione è la seguente:

  • l’importo del trattamento pensionistico per i soggetti già assicurati presso l’Inpgi sarà calcolato – per quelle quote corrispondenti alle anzianità contributive acquisite fino al 30 giugno 2022 – con le regole applicate nella stessa gestione sostitutiva;
  • per quanto riguarda l’importo della pensione collegata alle anzianità contributive acquisite a partire dal primo luglio 2022 in poi, varranno le disposizioni vigenti nel fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Questo, dunque è quanto di più utile e necessario vi fosse da sapere in merito alle principali novità sulle pensioni giornalisti 2022, in arrivo dal prossimo luglio 2022.

Pensioni giornalisti: dal 1° luglio la domanda si fa all’Inps

La domanda di pensione dei giornalisti iscritti all’Inpgi, a decorrere dal 1° luglio 2022, dovrà essere presentata all’Inps. La gestione previdenziale dell’Inpgi, infatti, confluirà nell’Istituto previdenziale. I chiarimenti sono arrivati dall’Inps con il messaggio numero 1886 del 4 maggio 2022. La nota contiene informazioni sul “trasferimento all’Inps della funzione previdenziale svolta dall’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani ‘Giovanni Amendola’ (Inpgi) in regime sostitutivo delle corrispondenti forme di previdenza obbligatoria, limitatamente alla gestione sostitutiva”. Per effetto della legge di Bilancio 2022, la gestione previdenziale dell’Inpgi, limitatamente alla gestione sostitutiva, viene trasferita all’Inps a partire dal prossimo 1° luglio.

Giornalisti iscritti all’Inpgi, dal 1° luglio 2022 la domanda di pensione si fa all’Inps

Il messaggio dell’Inps sulle pensioni dei giornalisti iscritti alla gestione Inpgi, riprende l’articolo 1, commi 103 e seguenti, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024″ in merito alla presentazione delle domande per via telematica. Per effetto di quanto previsto dalla legge di Bilancio 2022, risultano iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti i giornalisti professionisti, i pubblicisti e i praticanti risultanti negli appositi elenchi dell’Albo.

Chi deve presentare domanda di pensione all’Inpgi?

L’Inps chiarisce che dovranno presentare domanda di pensione a partire dal 1° luglio 2022 all’Inps i giornalisti che:

  • maturino i requisiti di pensione a partire dal 1° luglio 2022;
  • abbiano già maturato il diritto alla pensione con i requisiti Inpgi al 30 giugno 2022, rimandando l’uscita da lavoro e la decorrenza della pensione a data successiva.

Quali sono i requisiti per andare in pensione di vecchiaia e anticipata?

A partire dal prossimo luglio, dunque, l’Inps liquiderà i trattamenti previdenziali con i requisiti maturati nella gestione Inpgi, se inerenti a periodi precedenti a tale data; ma anche le pensioni con i requisiti previsti per la generalità dei lavoratori, ovvero l’età di 67 anni unitamente a 20 anni di contributi (pensione di vecchiaia). Per la pensione anticipata saranno necessari 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne.

Come si presenta la domanda di pensione dei giornalisti all’Inps?

La domanda di pensione dei giornalisti dovrà essere, dunque, presentata all’Inps tramite i consueti canali:

  • direttamente dal portale web dell’Inps, con accesso mediante Spid di livello 2; Carta nazionale dei servici (Cns); Carta di identità elettronica 3.0 (Cie). Il percorso da seguire sul portale dell’Istituto previdenziale è “Prestazioni e servizi”, “Servizi”, “Prestazioni pensionistiche – Domande”;
  • richiesta tramite i servizi dei patronati riconosciuti dalla legge;
  • tramite il Contact Center dell’Inps al numero verde 803 164.

Passaggio all’Inps della gestione Inpgi: cosa cambia per chi è già in pensione?

È prevista una circolare dell’Inps di prossima uscita nella quale si forniranno maggiori dettagli sulle modalità di accesso alla pensione mediante altri canali, come ad esempio la quota 102. La nota chiarirà anche le regole per procedere con il cumulo dei contributi. Chi invece già percepisce la pensione dalla gestione sostitutiva Inpgi non dovrebbe incorrere a disguidi. Il trattamento di pensione, da luglio, verrà liquidato direttamente dall’Inps.

Pensioni giornalisti all’Inps, bisogna cambiare Iban per il versamento?

Attenzione, infine, al codice Iban necessario per ricevere il versamento della pensione effettuato dall’Inps. Chi finora ha ricevuto la pensione dall’Inpgi e la riceverà dall’Inps dal 1° luglio, nella maggior parte dei casi non dovrà fare nulla. Ma in alcuni casi, il codice Iban utilizzato dall’Inpgi non va bene per le leggi antifrode dell’Inps. Si tratta di Iban il cui codice fiscale del beneficiario non coincide con quello di chi ha il conto corrente. In questo scenario, l’Inps utilizzerà un Iban alternativo già in possesso perché in passato sono state erogate altre prestazioni. Si contano circa mille di questi casi. In altri casi, è necessario comunicare un altro Iban. Si tratta di circa 800 pensionati che riceveranno la richiesta nei prossimi giorni.

 

Giornalisti, quando vanno in pensione con l’INPGI?

Oggi andremo a scrutare una nuova possibilità di pensionamento, per una categoria di lavoratori non sempre considerata in tal senso: i giornalisti. Quando vanno in pensione con la modalità INPGI? Scopriamolo assieme in questa rapida guida.

INPGI di cosa si tratta

Innanzitutto, partiamo col precisare di cosa si parla quando si fa riferimento all’ INPGI.

In sostanza, l’ INPGI, conosciuto anche come istituto Giovanni Amendola (in onore al politico e giornalista nato a Napoli a fine 1800), è un istituto che gestisce la previdenza dei giornalisti professionisti e praticanti nonchè dei giornalisti pubblicisti che hanno un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica.

Tale istituto ha connotazione del tutto peculiare rispetto alle altre forme di previdenza obbligatorie in quanto esso è l’unico ente che amministra una forma sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria in regime di diritto privato a seguito della privatizzazione del Dlgs 509/1994.

Quali sono, dunque le modalità di pensionamento con INPGI per i giornalisti che devono andare in pensione?

Pensione INPGI: modalità e requisiti

Vediamo, dunque, di seguito, come è possibile ottenere il pensionamento con INPGI.

Da quanto detto nel paragrafo precedente, si evnice che le norme sulla previdenza pubblica obbligatoria, quelle destinate ai lavoratori assicurati presso l’Inps, non risultano direttamente applicabili ai lavoratori del settore, molto spesso.

Per esempio, alla forma pensionistica INPGI non può essere applicata la pensione con “Quota 100”. La normativa applicabile agli assicurati presso l’ istituto trova, pertanto, fondamento nel regolamento delle attività istituzionali del Fondo che è sottoposto, comunque, alla vigilanza del Ministero del Lavoro e del Ministero del Tesoro.

Ma quali sono i requisiti per il pensionamento INPGI?

Dal non troppo lontano gennaio 2017 è entrata in vigore la Riforma dell INPGI, con l’obiettivo di assicurare l’equilibrio di bilancio della Fondazione nel medio e lungo periodo. Suddetto regolamento ha avuto il pregio, tra le altre cose, di introdurre, nel rispetto del pro rata, il sistema di calcolo contributivo nella gestione che fa riferimento alle anzianità contributive maturate dalla predetta data in poi, un intervento particolarmente simile a quanto avvenne nel 1996 nel regime Inps con la Legge Dini.

Quindi, Dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2022 tutti coloro che sono iscritti alla gestione assicurativa, uomini e donne, possono accedere alla prestazione di vecchiaia al raggiungimento di 67 anni unitamente ad almeno 20 anni di contributi. 

In alternativa a ciò, sarà possibile accedere alla pensione di anzianità con un minimo di 62 anni e 5 mesi di età unitamente a 40 anni e 5 mesi di contributi o ancora, a prescindere dall’età anagrafica, al raggiungimento dei requisiti vigenti nell’AGO, vale a dire 41 anni e 10 mesi di contributi (42 anni e 10 mesi gli uomini) più una finestra mobile di tre mesi dalla maturazione del predetto requisito.

Tutti i requisiti succitati formano oggetto di adeguamento alla speranza vita ISTAT. Ovviamente chi ha raggiunto i requisiti pensionistici previgenti entro il 31 dicembre 2016, ovvero prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento istituzionale, può mantenere la facoltà di andare in pensione con le previgenti regole.

In ultimo, ma non ultimo, va aggiunto che, differentemente dal sistema gestito dall’Inps, il regolamento INPGI prevede, per i giornalisti che non hanno raggiunto il minimo di 20 anni di contributi all’età prevista per il pensionamento di vecchiaia, la possibilità di chiedere una indennità una tantum che è paritaria all’importo dei contributi effettivamente versati nell’assicurazione invalidità vecchiaia e superstiti.

Tuttavia, va ricordato che il requisito contributivo di 20 anni utile ad ottenere la pensione di vecchiaia può essere raggiunto anche cumulando la contribuzione presente in tutte le gestioni INPS (anche ex-Enpals e Ex-Inpdap) oltre che presso la “gestione INPGI 2”.

Invece, il requisito contributivo per la pensione di anzianità, può essere integrato solo con la contribuzione versata nell’assicurazione generale obbligatoria dell’INPS (gestione privata) ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 1122/1955 (cd. legge “Vigorelli”).

Questo è quanto vi fosse di più necessario ed utile da sapere in merito alla modalità di pensionamento per giornalisti con INPGI.

Pensioni, l’Inpgi passa all’Inps: ecco cosa cambia per i giornalisti

La previdenza dell’Inpgi passera all’Inps dal 2022. È quanto riportato dal disegno di legge di Bilancio del prossimo anno con evidenti cambiamenti per le pensioni dei giornalisti, ma anche per gli ammortizzatori sociali e le assicurazioni per gli infortuni sul lavoro Inail. In particolare, la legge prevede che le regoli pensionistiche dei giornalisti iscritti all’Inpgi verranno uniformate a quelle vigenti al Fondo pensione dei lavoratori dipendenti dell’Inps con decorrenza dal 1° luglio 2022. Il calcolo della pensione a partire da quella data sarà basato sul meccanismo pro rata.

Cosa cambia per i giornalisti con il passaggio dall’Inpgi all’Inps?

Le novità per le pensioni dei giornalisti ricadono sulle quote di pensione dopo il 30 giugno 2022. Fino a quella data, infatti, le quote di pensione saranno calcolate seguendo le medesime regole attualmente in vigore da parte dell’Inpgi. A decorrere dal 1° luglio 2022 subentreranno le regole dell’Inps. La differenza tra i regimi adottati dai due istituti previdenziali risiede innanzitutto nel metodo di calcolo della pensione. Infatti, l’Inpgi ha adottato il meccanismo di calcolo della pensione contributivo solo dal 2017. Lo stesso metodo contributivo è in vigore per chi è iscritto alla gestione delle pensioni Inps per tutti già dal 2012, dopo l’approvazione della legge Fornero. Il che significa che dal 2012 ad oggi non vi sono contributi calcolati con meccanismi diversi (misto o retributivo) da quello contributivo.

Pensioni Inpgi, quando potranno uscire da lavoro i giornalisti?

Con il passaggio della previdenza dall’Inpgi all’Inps le pensioni in essere non subiranno delle modifiche. È quanto stabilisce l’articolo 28 del disegno di legge del Bilancio 2022 che, però, ne detta anche le novità e a chi sono rivolte. Il regime pensionistico che vige al momento all’Inpgi verrà uniformato a quello dell’Inps, ad eccezione dell’applicazione del meccanismo pro rata. Ciò significa che anche i giornalisti andranno in pensione di vecchiaia a 67 anni di età con 20 anni di contributi, come avviene per gli iscritti all’Inps. Inclusi gli aggiornamenti dell’età di uscita dovuti all’applicazione del meccanismo della speranza di vita.

Come cambia la pensione dei giornalisti passando all’Inps?

Il cambiamento delle pensioni dei giornalisti con il passaggio dall’Inpgi all’Inps comporta un innalzamento dei requisiti di uscita. Infatti, attualmente i giornalisti vanno in pensione di anzianità maturando almeno 40 anni e cinque mesi di contributi e 62 anni e cinque mesi di età. Con il passaggio all’Inps, dal 1° luglio 2022 per uscire anticipatamente dal lavoro saranno necessari 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e con 41 anni e 10 mesi per le donne. Ciò significa che chi matura i requisiti per l’uscita entro il 30 giugno 2022 potrà andare in pensione con gli attuali requisiti richiesti dall’Inpgi. Chi matura i requisiti successivamente, dovrà seguire le regole previdenziali dell’Inps, sia per la pensione di vecchiaia che per quella anticipata.

Ammortizzatori sociali Inpgi con il passaggio all’Inps: cosa cambia?

Il passaggio del regime previdenziale Inpgi all’Inps comporta dei cambiamenti anche per gli ammortizzatori sociali e le assicurazioni sugli infortuni. Per entrambi gli istituti è stato decretato un regime transitorio. Ciò significa che dal 1° luglio 2022 e fino a tutto il 2023 agli iscritti Inpgi continuerà a essere applicata la normativa vigente dell’istituto previdenziale di appartenenza, anche se l’erogazione delle prestazioni avverrà sempre da parte dell’Inps e dell’Inail. Dopo il 2023 entrambi gli istituti erediteranno le regole già in vigore per gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dipendenti.

I contributi all’Inpgi si potranno versare tramite web con l’F24 Ep

Come stabilito nel provvedimento del 5 luglio, gli enti pubblici potranno utilizzare il modello “F24 Ep” anche per versare i contributi previdenziali e assistenziali dovuti all’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi). La nuova procedura è stata attivata dal 9 luglio.

Si amplia quindi la gamma di utilizzo del modello “F24 Enti pubblici”, nato per facilitare e velocizzare i versamenti dell’Irap, delle ritenute Irpef e delle addizionali comunali e regionali, da parte delle amministrazioni vincolate alla tesoreria unica dello Stato.

Prima dell’Inpgi, infatti, dopo aver ricevuto l’ok di tutte le amministrazioni coinvolte, il sistema è stato adottato per erogare i contributi previdenziali e assistenziali e i premi assicurativa dovuti a Inps, Inpdap e Inail. Al provvedimento odierno, seguirà la risoluzione che istituisce i relativi codici tributo.

Sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate è disponibile la versione aggiornata del software di compilazione e controllo del modello.

L’almanacco fiscale del giorno [16 Marzo 2010]

ENPALS | Contributi mensili. Cosa si deve fare? Oggi si effettua il versamento dei contributi previdenziali a favore dei lavoratori dello spettacolo.

INPGI | Contributi. Cosa si deve fare? Oggi si effettua il versamento dei contributi previdenziali dei giornalisti professionisti relativi alle retribuzioni maturate nel mese precedente.

INPS | Contributi manodopera agricola. Cosa si deve fare? Oggi si effettua il versamento dei contributi relativi alla manodopera agricola.

INPS | Contributi mensili. Cosa si deve fare? Oggi i datori di lavoro devono all’Inps i contributi previdenziali a favore dei lavoratori dipendenti, con riguardo alle retribuzioni maturate nel mese precedente

INPS | Gestione Separata. Cosa si deve fare? Oggi i committenti e gli associanti versano il contributo previdenziale sui compensi corrisposti nel mese precedente.

INTRATTENIMENTI | Imposta. Cosa si deve fare? Oggi si effettua il versamento dell’imposta sugli intrattenimenti relativi alle attività svolte con carattere di continuità nel mese precedente.

IVA | Dichiarazioni d’intento. Cosa si deve fare? Oggi vanno inviati telematicamente all’Amministrazione Finanziaria i dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente.

IVA | Liquidazione mensile. Cosa si deve fare? Oggi si effettua il versamento dell’Iva dovuta per il mese precedente.

IVA | Liquidazione annuale. Cosa si deve fare? Oggi si effettua il versamento, in unica soluzione o come prima rata, dell’Iva relativa al periodo d’imposta 2009, derivante dalla dichiarazione annuale senza maggiorazione di interessi.

LAVORO | Libro Unico. Cosa si deve fare? Oggi scade il termine per effettuare le registrazioni relative al mese precedente.

SOSTITUTI D’IMPOSTA | Addizionali. Cosa si deve fare? Oggi si effettua il versamento delle addizionali regionali/comunali all’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti sulle competenze del mese precedente.

SOSTITUTI D’IMPOSTA | Ritenute. Cosa si deve fare? Oggi si effettua il versamento delle ritenute su redditi da lavoro dipendente e assimilati, lavoro autonomo, provvigioni, nonché su corrispettivi per contratti d’appalto nei confronti dei condomini.

TASSA ANNUALE | Libri contabili e sociali. Cosa si deve fare? Oggi si effettua il versamento della tassa annuale di Concessione Governativa per la bollatura e numerazione dei registri in misura forfettaria.

Le scadenze fiscali di Febbraio

  • Scadenze del 01 febbraio 2010
    IVA – Elenchi Intrastat Trimestrali
    INPS – Modello DM10/2
    INPS – Denuncia Emens
    IVA – Elenchi Intrastat Annuali
  • Scadenze del 16 febbraio 2010
    IVA – Dichiarazione d’intento
    IRPEF – Ritenute redditi di lavoro autonomo
    IRPEF – Ritenute
    IVA – Liquidazione mensile
    IRPEF – Addizionali
    INTRATTENIMENTI – Imposta
    ENPALS – Contributi mensili
    INPGI – Contributi
    INPS – Gestione Separata
    INPS – Contributi mensili
    Inps – Contributi IVS Artigiani e Commercianti
    INAIL – Autoliquidazione
    LAVORO – Libro Unico
    T.F.R. – Imposta sostitutiva sulla rivalutazione
  • Scadenze del 20 febbraio 2010
    IVA – Elenchi Intrastat Mensili
  • Scadenze del 22 febbraio 2010
    ENASARCO – Contributi
  • Scadenze del 25 febbraio 2010
    ENPALS – Denuncia dei contributi