Uno Sportello Reclami contro le disfunzioni delle PA

Per combattere la “mala” burocrazia, la Fondazione Studi consulenti del lavoro ha aperto uno Sportello reclami, utile per raccogliere statistiche e studiare soluzioni alternative a quelle proposte dalle PA.

A presentare l’iniziativa è stato Rosario De Luca, presidente della Fondazione, il quale ha ribadito l’intenzione, attraverso questo progetto, di migliorare e snellire gli iter burocratici. E l’individuazione delle criticità può essere un buon punto di partenza.
Si sa, dopotutto, che uno dei freni allo sviluppo è proprio la lentezza dell’azione amministrativa, che troppo spesso stenta a stare al passo con i tempi e dimostra un’inefficienza che, oggi, non è più sostenibile.

La situazione è stata confermata da De Luca, il quale ha dichiarato: “Le aziende che assistiamo segnalano l’impossibilità di fare investimenti e assumere, vista la recessione in atto. A cui si aggiunge la contrazione dei consumi dovuta anche alle politiche fiscali che disincentivano ormai anche i comuni acquisti familiari. Con questa iniziativa cerchiamo appunto di evidenziare alcune criticità della pubblica amministrazione, proponendo soluzioni idonee; anche se sarebbe compito governativo intervenire sulle disfunzioni, ma questo purtroppo non accade“.

Uno dei principali “colpevoli” di questo disservizio è l’Inps, la cui riorganizzazione interna non è in grado di supportare, né, di risolvere, le problematiche sottoposte ogni giorno dai cittadini. Si tratta di “disfunzioni che comportano giornalieri disguidi e difficoltà operative per gli studi dei consulenti del lavoro. Nonostante la pressante azioni svolta nei confronti dell’Istituto non è stato al momento possibile porvi rimedio, anche perché i canali comunicativi interni dell’Inps non risultano essere evidentemente efficaci“.

Allo Sportello reclami telematico è possibile accedere tramite il sito Consulentidel Lavoro.it, dove è possibile segnalare il disguido incontrato.

Vera MORETTI

Cosa cambia nel 2013 per la pensione anticipata

La pensione anticipata, ovvero la ex pensione di anzianità, diventa sempre più difficile da raggiungere, visto che, nel 2013, ci vorranno 4 mesi di contributi in più rispetto al 2012.
Ai 3 mesi di adeguamento, infatti, si aggiunge 1 ulteriore mese, come previsto dalla Riforma Fornero.

Nel dettaglio, ciò significa che per le donne ci vogliono 41 anni e 5 mesi di contributi, mentre per gli uomini 42 anni e 5 mesi.
E nel 2014 si aggiungerà un altro mese, mentre nel 2016ci sarà il nuovo adeguamento alle aspettative di vita, che fino al 2019 avrà scadenza triennale e poi diventerà biennale.

Per averne diritto bisogna aver cessato il rapporto di lavoro dipendente, mentre non è richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratore autonomo.
La pensione anticipata decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, che si può presentare online (dal portale INPS, con PIN e codice fiscale), per telefono (numero verde 803164) o tramite intermediari (enti di patronato o intermediari riconosciuti dall’INPS).

A seconda che il contribuente abbia iniziato a lavorare prima o dopo il 31 dicembre 1995, cambia il sistema di calcolo dell’importo della pensione:

  • contributivo: per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre ’95;
  • retributivo: per chi aveva già 18 anni di contributi il 31 dicembre ’95;
  • misto: per chi non aveva 18 anni di contributi a fine ’95, si applica il retributivo per la quota maturata fino a fine ’95 e il contributivo per le anzianità maturate successivamente.

Inoltre, se chi ha iniziato a lavorare prima della fine del 1995 va in pensione prima dei 62 anni, perde l’1% per ogni anno di anticipo (rispetto ai 62 anni) per i primi due anni, e il 2% per ogni anno successivo:

  • taglio dell’1% per chi si ritira a 61 anni,
  • del 2% per chi va in pensione a 60 anni,
  • del 4% per chi va in pensione a 59 anni,
  • del 6% per chi si ritira a 58 anni.

Questo taglio si applica solo alla quota retributiva della pensione. Quindi:

  • per chi aveva 18 anni di contributi nel ’95, la riduzione vale per tutte le anzianità contributive maturate al 31 dicembre 2011;
  • per chi non aveva 18 anni di contributi nel dicembre ’95, la riduzione si applica sulla quota maturata al 31 dicembre ’95.

Chi invece ha iniziato a lavorare dopo il primo gennaio 1996 ha l’intera pensione calcolata con il sistema contributivo, quindi anche se si ritira prima dei 62 anni non ha nessuna decurtazione dell’assegno.

Vera MORETTI

I nuovi ammortizzatori sociali del 2013

Il 2013 ha portato, tra le tante novità, anche l’entrata in vigore dei nuovi ammortizzatori sociali previsti dalla riforma Fornero.

Due sono i capisaldi della riforma: Aspi, Assicurazione sociale per l’impiego, e fondi di solidarietà bilaterali, per i quali il Governo si è impegnato con la legge di stabilità a garantire risorse.

L’Aspi sostituisce di fatto le prestazioni di disoccupazione ordinaria non agricola a requisiti normali, disoccupazione ordinaria non agricola a requisiti ridotti, disoccupazione speciale edile e indennità di mobilità.

A beneficiarne sono i lavoratori che possiedono un rapporto di lavoro in forma subordinata e che involontariamente hanno perduto il proprio posto di lavoro, ma anche gli apprendisti e i soci lavoratori di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato.

Secondo il ministro del Lavoro Elsa Fornero, “in un quadro di forte difficoltà dal punto di vista sociale, l’entrata in vigore da gennaio della riforma degli ammortizzatori sociali potrà contribuire a ridurre l’ansia e il disagio di molte famiglie”.

L’indennità spetta ai giovani e a coloro che hanno lavorato almeno 13 settimane degli ultimi 12 mesi, senza ulteriori requisiti.

Un cambiamento importante riguarda i contributi Inps che tutti i datori di lavoro dovranno versare ai lavoratori, anche quelli che prima erano esenti.

Entro il 16 febbraio prossimo, i contributi ordinari Inps sugli stipendi di gennaio subiranno una maggiorazione dell’1.61% per finanziare la nuova indennità di disoccupazione. Per le collaborazioni a progetto, come per quelle coordinate e continuative, l’aliquota Inps dovuta alla gestione separata aumenta del 2%, fino a un massimo di 1.922,98 euro.

Vera MORETTI

Entro Natale arriva la Legge di Stabilità

Anche se il via libera è atteso per il 21 dicembre, le novità che porterà la Legge di Stabilità sono già note e, per questo, molto attese.

Il tempo è poco e, per approvare il maggior numero di emendamenti, sono stati incorporati al DL Stabilità anche il Milleproroghe, il Decreto Salva infrazioni UE, il Patto di Stabilità interno e la riorganizzazione delle Province.

Per quanto riguarda i provvedimenti previsti dalla legge, la ricongiunzione dei contributi pensionistici torna ad essere gratuita per chi è passato all’Inps da una gestione previdenziale del pubblico impiego o da un altro fondo esonerativo, purché entro il 30 luglio 2010.

Per cumuli successivi al 30 luglio 2010 scatta una nuova formula gratuita di ricongiunzione dei contributi versati nelle diverse casse ma solo per il conseguimento della pensione di vecchiaia e non per quella di anzianità.
Chi avesse già provveduto a richiedere la ricongiunzione dei contributi in base alla legge del 2010 e avesse anche già pagato delle somme, ha diritto alla restituzione. La richiesta, in questo caso, deve essere fatta entro un anno.

Una novità assoluta deriva dalle cartelle esattoriali: quelle emesse entro il 31 dicembre 1999 ed inferiori ai 2mila euro vanno considerate estinte.
Inoltre, è prevista l’istituzione di un Comitato di indirizzi e verifica dell’attività di riscossione, ovvero una sorta di Comitato di vigilanza sull’attività di Equitalia, costituito da un magistrato della Corte dei Conti, due membri del Tesoro, uno delle Entrate, uno dell’Inps e un altro, a rotazione, in rappresentanza degli enti che si avvalgono di Equitalia.

Le aziende e i professionisti autonomi dei territori colpiti dal sisma del maggio 2012 hanno accesso a finanziamenti statali se hanno subito danni economici indiretti dal terremoto.

Un’altra novità che riguarda le imprese è quella relativa alla cassa integrazione: aumentano i fondi per la Cig in deroga, a scapito dei fondi per la formazione professionale.

La Tobin Tax scende allo 0,1-0,2% ed è diversificata a seconda delle operazioni finanziarie e comprende anche gli high frequency trading, operazioni velocissime che di fatto avvengono ogni secondo grazie ai sistemi informatici. L‘entrata in vigore è per marzo 2013 con aliquota 0,12% su azioni e strumenti partecipativi per operazioni sui mercati regolamentati, che poi scenderebbe allo 0,1% nel 2014.
Diversa tassazione per i derivati, che avviene in base a specifiche tabelle (ancora non note) a partire dal luglio 2013. Infine, tassa dello 0,2% sugli scambi ad alta frequenza.

Relativamente agli altri provvedimenti, dovrebbero essere confermati quelli approvati in prima lettura alla Camera:

  • Nuove detrazioni Irpef per famiglie
  • Riduzione del cuneo fiscale per le imprese dal 2014
  • Defiscalizzazione del salario di produttività
  • Salvaguardia per altri 10.130 esodati

Vera MORETTI

Con l’anno nuovo arriva l’ASPI

L’arrivo del 2013 segnerà la reale entrata in vigore della riforma del lavoro e delle pensioni, poiché, già dall’1 gennaio, si cominceranno a vedere i primi effetti per quanto riguarda la disciplina degli ammortizzatori sociali.

Da quella data, infatti, diventerà attiva l’ASPI, assicurazione sociale per l’impiego, mentre la Cigs, la cassa integrazione straordinaria, sarà sostituita dal Fondo di solidarietà, valido solo per le aziende con più di 15 dipendenti.

Nel 2013 la Cisg sarà attiva per:

  • imprese commerciali con più di 50 dipendenti;
  • agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turistici con più di 50dipendenti;
  • imprese di vigilanza con più di 15 dipendenti;
  • imprese del trasporto aereo a prescindere dal numero di dipendenti;
  • imprese del sistema aeroportuale a prescindere dal numero di dipendenti.

Dal 2016, poi, la cassa integrazione straordinaria verrà soppressa in caso di impresa fallita, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria, omologazione del concordato preventivo con cessione dei beni e nelle ipotesi di aziende sottoposte a sequestro o confisca.

Il Fondo di solidarietà è stato istituito presso l’Inps e finanziato con i contributi dei datori di lavoro e dei lavoratori dei settori coperti e obbligatorio per tutti quei settori non coperti dalla cassa integrazione guadagni.
La contribuzione erogata con il Fondo di solidarietà sarà per 2/3 a carico del datore di lavoro e per 1/3 a carico del lavoratore.

Il Fondo di solidarietà erogherà prestazioni minime pari alla cassa integrazione guadagno per un periodo massimo pari ad un ottavo delle ore complessivamente lavorabili.

Vera MORETTI

In Toscana al via le richieste della cassa integrazione in deroga

Dal 17 dicembre sarà possibile inviare alla Regione Toscana le domande relative alla cassa integrazione in deroga, che regola l’erogazione degli ammortizzatori sociali per tutto il 2013.

Ciò è possibile grazie ad un’intesa raggiunta con le parti sociali e prevede che a beneficiarne siano i lavoratori di aziende per le quali non sono previsti, o sono esauriti, gli ammortizzatori sociali decisi dalla normativa a regime.
Il periodo in questione non può essere inferiore a 15 giorni e non superiore ai 3 mesi, mentre per gli apprendisti che subiscono il licenziamento e per i lavoratori in mobilità o disoccupati che hanno esaurito il trattamento ordinario, e maturano il diritto al trattamento pensionistico nei 12 mesi successivi è prevista la mobilità in deroga.

Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, lavoro e formazione ha illustrato alcuni dettagli dell’intesa: “Le autorizzazioni a cassa e mobilità in deroga saranno effettuate in base alle risorse disponibili, cioè tenendo conto di quelle effettivamente erogate. Inps è chiamato a certificare la spesa e a comunicarla con tempestività per evitare errori o sprechi. Abbiamo poi specificato che le aziende sono tenute a fare domanda di cassa integrazione in deroga non prima di 15 giorni dall’inizio del periodo, mentre ciascuna richiesta, salvo casi particolari, non potrà essere inferiore a 15 giorni e superiore ai tre mesi, che però potranno essere rinnovati fino ad un massimo di 12. L’azienda dovrà fornire precise motivazioni per cui, non potendo usufruire di cassa ordinaria o straordinaria, deve ricorrere alla Cassa in deroga. Tutto questo richiederà controlli più stringenti, per verificare i requisiti e sanzionare gli abusi, facendo sì che da parte delle aziende si faccia un uso responsabile di questi strumenti”.

Vera MORETTI

Chiarimenti da Inps sull’accordo Inps-INT

L’Inps ha pensato bene di diffondere una Circolare con alcuni chiarimenti riguardanti la tenuta del libro unico anche per i collaboratori, in base all’accordo di collaborazione operativa Inps-Tributaristi iscritti alle Associazioni INT, ANCOT, ANCIT, LAPET, LAIT.

Ciò significa che l’operatività per i tributaristi è limitata agli adempimenti che riguardano i lavoratori autonomi e le imprese.

Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, ha espresso la sua soddisfazione al riguardo, poiché la circolare chiarisce ciò che l’INT ha sempre sostenuto, ovvero che l’accordo “era ed è limitato agli adempimenti relativi al lavoro autonomo con netta preclusione per ciò che concerne la consulenza del lavoro e la tenuta del libro unico”.

Ciò che Alemanno ora si augura è che la diatriba sorta con i consulenti del lavoro si spenga, così com’era cominciata, soprattutto pensando al bene delle aziende, che meritano di essere assistite da enti che abbiano interessi comuni e stesse finalità, quali, ad esempio “la riforma fiscale e la semplificazione degli adempimenti, ne guadagnerebbero i contribuenti ed anche i nostri rappresentati”.

Vera MORETTI

Consulenti del lavoro, attacco all’Inps

Consulenti del lavoro e Inps ai ferri corti. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine ha infatti deliberato di adire le vie legali per contestare per via giudiziaria i contenuti del protocollo d’intesa stipulato tra Inps e Lapet sulla gestione del Libro Unico. Una delibera che fa seguito alla denuncia contro il protocollo presentata nei giorni scorsi dalla presidente dei Consulenti del Lavoro Marina Calderone.

Secondo i Consulenti del Lavoro, i contenuti del protocollo d’intesa violano le disposizioni della legge 12/79 istitutiva dell’Ordine. La materia infatti in oggetto è sottratta all’autonoma discrezionalità dell’Inps, la quale può stipulare accordi e/o protocolli unicamente con i soggetti preventivamente individuati come legittimati dalla legge. In questo senso, si potrebbero individuare anche profili di responsabilità civilistica rispetto agli effetti causati dall’accordo.

Vedremo se Inps e Lapet metteranno in campo delle contromosse.

Scade il 30 novembre la seconda rata per i soggetti iscritti alla Gestione Separata

Ci sono pochi giorni di tempo per presentare il versamento della seconda rata d’acconto dei contributi previdenziali dovuti per il 2012 da parte dei soggetti iscritti alla Gestione IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti), ovvero alla Gestione separata INPS.

L’appuntamento, infatti, è per il 30 novembre, e il calcolo dei contributi avverrà facendo riferimento ai dati indicati nel modello UNICO PF 2012 relativo ai redditi 2011.

Artigiani e commercianti iscritti alle gestioni dei contributi previdenziali IVS sono chiamati a versare, per ogni periodo d’imposta, i contributi propri, nonché a favore dei loro collaboratori.
Fino al minimale di reddito, che per il 2012 è pari a € 14.930, i contributi IVS sono dovuti in misura fissa, applicando a tale importo minimale le seguenti aliquote contributive:

  • per gli artigiani: 21,30% per i titolari di qualunque età ed i collaboratori di età superiore a 21 anni; 18,30% per i collaboratori fino a 21 anni di età;
  • per i commercianti: 21,39% per i titolari di qualunque età ed i collaboratori di età superiore a 21 anni; 18,39% per i collaboratori fino a 21 anni di età.

Se la quota di reddito supera il minimale di € 14.930, e fino al al massimale di € 73.673, i contributi da versare sono calcolati in modo proporzionale applicando le suddette aliquote a tale quota di reddito eccedente.

L’acconto dei contributi 2012 eventualmente dovuto sulla quota di reddito eccedente il minimale deve essere versato in due rate di pari importo entro i termini previsti per il pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche, pertanto:

  • entro il 9 luglio 2012 (o 20 agosto 2012 con maggiorazione dello 0,40%) a titolo di 1° acconto 2012 (50% dell’acconto totale);
  • entro il 30 novembre 2012, a titolo di 2° acconto 2012 (restante 50% dell’acconto totale).

L’importo derivante dalla somma del contributo calcolato sul minimale di reddito e del contributo calcolato sul reddito eccedente il minimale costituisce l’acconto delle somme dovute sulla totalità dei redditi d’impresa prodotti nel 2012 (non solo sul reddito derivante dall’attività che dà titolo all’iscrizione nella gestione di appartenenza) sulla base del dato storico del 2011.

Se tale somma risulterà poi, in sede di UNICO PF 2013, inferiore a quanto dovuto sulla totalità dei redditi d’impresa effettivamente realizzati nel 2012, sarà dovuto un ulteriore contributo a saldo 2012 da corrispondere entro i termini di pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche derivanti da UNICO PF 2013 e, quindi, entro il 16 giugno 2013.

I righi di UNICO PF 2012 da prendere in considerazione per individuare il reddito utile ai fini del calcolo dei contributi sono:

  • RF51 ed RG34 per il titolare;
  • RH14 per il socio di società di persone, il socio di Srl trasparente ed il collaboratore di impresa familiare;
  • RG29 per i soggetti che adottano il regime delle nuove iniziative produttive;
  • CM6 (eventualmente ridotto delle perdite pregresse, CM9) per i contribuenti minimi.

Per quanto riguarda gli iscritti alla Gestione Separata Inps, che riguarda, ad esempio, i professionisti senza cassa, le aliquote contributive applicabili per il 2012 sono pari a:

  • 27,72% per i soggetti privi di altra copertura previdenziale;
  • 18% per gli altri soggetti (titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria).

L’acconto per il 2012 è pari all’80% del contributo dovuto sul reddito così come dichiarato nel modello UNICO PF 2012 al rigo RE25 o al rigo RE21 (nuove iniziative produttive), ovvero al rigo CM6 ridotto delle eventuali perdite pregresse (regime dei minimi). A tale reddito si applica l’aliquota contributiva di cui sopra.

L’acconto (80%) dovrà essere versato in due rate di pari importo (40% ciascuna) entro i termini dell’acconto IRPEF, ovvero:

  • la prima rata andava versata entro il 09.07.2012, ovvero il 20.08.2012 con la maggiorazione dello 0,40%;
  • la seconda rata va versata entro il 30.11.2012.

Vera MORETTI

Lavoro sommerso, i dati Inps del 2011

 

Oltre 45 mila lavoratori in nero, per un’evasione calcolata che si aggirerebbe attorno ai 981 milioni di euro.  Sono i dati resi noti dal bilancio sociale dell’Inps riguardanti le indagini e le ispezioni sul lavoro sommerso in Italia nel 2011.

L’Istituto ha accertato più di 981 milioni di euro di omissioni contributive e sanzioni. A finire sotto il fuoco incrociato dell’Istituto di previdenza sociale sono stati due settori in particolare: quello dell’agricoltura e quello dell‘edilizia. Nel primo caso, le ispezioni sono state orientate all’indagine del fenomeno di utilizzo di manodopera agricola stagionale, a seconda delle principali colture effettuate nei diversi periodi dell’anno.

Nel dettaglio a passare sotto stretta osservazione il fenomeno del caporalato e delle truffe ai danni dell’Inps realizzate mediante l’instaurazione di fittizi rapporti di lavoro, attività spesso nelle mani di organizzazioni criminali, che hanno fatto emergere 66.347 rapporti di lavoro in nero. Nel dettaglio, il totale dei rapporti di lavoro “fittizi” scoperti nel triennio 2009-2011 sale a quota 246.271 con conseguente mancato incasso, per le casse dell`Istituto, di oltre 739 milioni di euro.

Passando all’edilizia “le ispezioni sono state finalizzate alla verifica delle condizioni generali di tutela del lavoro – ha fatto sapere l’Inps – nonché ad un oculato monitoraggio della cantieristica esistente che ha consentito un attento esame, oltreché del lavoro irregolare, anche dello stato di attuazione, in tale ambito, della disciplina in materia di salute e sicurezza“.

Alessia CASIRAGHI